Sono per me giorni di altri problemi in prima linea e non avevo avuto il tempo di ascoltare tutta la conferenza di don Pfluger del 5 giugno. Oggi trovo questo articolo su Riposte Catholique, che tira di nuovo in ballo la questione. Ne riprendo il testo, ma ritengo molto interessante sia preceduto dall'intera dichiarazione - di cui il blog francese cita solo una parte - tradotta in tandem con Luisa, che ringrazio di vero cuore anche per la sua bella condivisione. Diffonderne la conoscenza dimostra quanto già sottolineato in precedenza, e cioè che, se qualche intoppo c'è stato, in base all'accaduto che emerge dai comunicati del 13 e 14 giugno, non è dipeso dalla chiara e decisa buona volontà della Fraternità, che non dice niente di più né di meno di quanto possa pensare e dichiarare ogni cattolico che ama la Chiesa e la Tradizione. Le dichiarazioni di don Pfluger ci dicono due cose significative:
Si consiglia a chi voglia approfondire, l'ascolto dell'intera conferenza su Gloria.tv.- la comunicazione interna nell'ambito della Fraternità per mettere tutti al corrente dello status quaestionis, c'è stata ed era tale da poter fugare ogni diffidenza che non fosse incaponimento su posizioni estreme del tipo di esser tra coloro che hanno trasformato il concilio in super-eresia da mettere sullo stesso piano di coloro che l'hanno trasformato in super-dogma.
- che su questo testo il Papa è d'accordo; il che sembrerebbe tuttavia smentito dal comunicato della Curia del 13 successivo...
Dichiarazione dottrinale del 15 aprile 2012
(secondo le dichiarazioni del p. Pfluger nella Conferenza del 5 giugno scorso)
Di che soddisfare sia la Commissione Ecclesia Dei che coloro che avevano timori all'interno della FSSPX.
« Noi promettiamo di essere sempre fedeli alla Chiesa Cattolica ed al Romano Pontefice. Noi dichiariamo di accettare gi insegnamenti del Magistero della Chiesa in materia di fede e di morale.
L'intera tradizione della fede cattolica deve essere il criterio e la guida di comprensione degli insegnamenti del concilio Vaticano II, il quale a sua volta illumina certi aspetti della vita e della dottrina della chiesa, implicitamente presenti in essa, non ancora formulati. Le affermazioni del Concilio Vaticano II e del Magistero Pontificio posteriore in ordine alla relazione tra la chiesa cattolica e le confessioni cristiane non-cattoliche devono essere comprese alla luce della Tradizione intera e ininterrotta in modo coerente con la verità precedentemente insegnata dal Magistero della Chiesa.
E dunque per questo motivo è lecito promuovere, attraverso una legittima discussione, lo studio e la spiegazione di formulazioni del concilio Vaticano II e del Magistero che è seguito, nel caso in cui non sembrino conciliabili col Magistero anteriore della Chiesa ».
L'intera tradizione della fede cattolica deve essere il criterio e la guida di comprensione degli insegnamenti del concilio Vaticano II, il quale a sua volta illumina certi aspetti della vita e della dottrina della chiesa, implicitamente presenti in essa, non ancora formulati. Le affermazioni del Concilio Vaticano II e del Magistero Pontificio posteriore in ordine alla relazione tra la chiesa cattolica e le confessioni cristiane non-cattoliche devono essere comprese alla luce della Tradizione intera e ininterrotta in modo coerente con la verità precedentemente insegnata dal Magistero della Chiesa.
E dunque per questo motivo è lecito promuovere, attraverso una legittima discussione, lo studio e la spiegazione di formulazioni del concilio Vaticano II e del Magistero che è seguito, nel caso in cui non sembrino conciliabili col Magistero anteriore della Chiesa ».
Testo di Riposte Catholique:
Malgrado il segreto molto ben custodito sulle negoziazioni tra Roma e la FSSPX, e qualunque siano i loro nuovi sviluppi episodi classici « dell'ultimo minuto » in questo genere di questioni e che logorano (che sono destinati a logorare? ) i nervi, si conosce ormai l'essenziale della Dichiarazione dottrinale firmata da Mgr Fellay il 15 aprile 2012 che deve formare la base del riconoscimento canonico dell'opera di Mons. Lefebvre sotto la forma di una Prelatura personale.
Infatti, nella sua conferenza di martedì 5 giugno 2012, presso la scuola St-Joseph-des-Carmes, padre Pfluger, primo assistente del Superiore generale della Fraternità San Pio X, ha in sostanza dato i principali elementi di questa Dichiarazione che - non è più un segreto per nessuno - la Commissione Ecclesia Dei ha stimato completamente soddisfacente immediatamente. I termini agili di Mgr Fellay essendo destinati ad essere ricevuti dai suoi interlocutori, pur conservando la linea ferma di Mons. Lefebvre. Una ripresa molto intelligente, tutto sommato, della Formula di adesione del 1988.
Sull'essenziale, secondo la testimonianza del primo assistente, Mons. Fellay ha dunque dichiarato e sottoscritto a proposito dei punti che creano difficoltà sul Concilio e la nuova liturgia che :
« l'intera tradizione della fede cattolica deve essere il criterio e la guida di comprensione degli insegnamenti del concilio Vaticano II, il quale a sua volta illumina certi aspetti della vita e della dottrina della chiesa, implicitamente presenti in essa, non ancora formulati. Le affermazioni del Concilio Vaticano II e del Magistero Pontificio posteriore in ordine alla relazione tra la chiesa cattolica e le confessioni cristiane non-cattoliche devono essere compresi alla luce della Tradizione intera ».
A me sembra non solo una ripresa intelligente dell'adesione del
RispondiElimina1988, ma anche più chiara ed elastica circa la posizione della Fraternità.
Ora si legittima la discussione sui punti del Vaticano II che asembrano inconciliabili con la Tradizione, prima si parlava di discrete comunicazioni ecc.
Francamente più di tanto - se questo è tutto, le sorprese non mancano mai - la S. Pio X non potrà ottenere. I duri e puri grideranno che Roma modernista ed apostata non ha fatto mea culpa e non ha condannato i propri errori.
Ma saranno ininfluenti, rinunciando ad agire concretamente dall'interno, anche con la prassi corretta che esprima la vera fede.
Ma saranno ininfluenti, rinunciando ad agire concretamente dall'interno, anche con la prassi corretta che esprima la vera fede.
RispondiEliminaE invece, ormai, questo è diventato indispensabile.
don Pfluger mette ripetutamente in risalto l'odio acceso ed accanito di cui sono fatti oggetto da parte dei modernisti... ma non pare lasciarsi intimidire.
RispondiEliminaIl vero problema è il concetto di Tradizione.
RispondiEliminaPer i cattolici Tradizione è allo stesso tempo tra trasmissione del Deposito della fede e il Deposito stesso, che può essere valutato e approfondito, ma non è soggetto ad evoluzione.
Per i modernisti, fondati prevalentemente sul testo della "Dei Verbum", la tradizione è "vivente" nel senso storicistico e cioè che il suo contenuto può essere interpretato a seconda delle contingenze determinate dal susseguirsi delle epoche e delle mode dei tempi
Be' siccome non è più un segreto posso dire che sono le stesse parole che ho udito da Mons. Fellay io stesso.
RispondiEliminaConcordo con Pastorelli sul preambolo "ripresa intelligente dell'adesione del 1988, ma anche più chiara ed elastica circa la posizione della Fraternità.
Ora si legittima la discussione sui punti del Vaticano II che sembrano inconciliabili con la Tradizione, prima si parlava di discrete comunicazioni ecc."
e aggiungo che la battaglia sarà dura ma molto interessante, leggendo questo testo ho avuto davanti gli occhi almeno una decina di sacerdoti che conosco che prenderebbero sicuramente coraggio nel perseguire e nel ricollocarsi nel solco autentico della Tradizione, ma nel contempo ne ho visto almeno 50 che per ignavia rimarrebbero indifferenti se non ostili a questo carteggio.
ps. Tutto quadra cara Mic, specie per le cose che ci siamo detti al telefono.
Mons.Lefebvre disse "Senza rigettarlo in blocco, considero il Concilio la più grande tragedia della storia della Chiesa..."
RispondiEliminaMi chiedo comunque come soprattutto i testi di Nostra Aetate, Unitatis Reintegratio, Dei Verbum possano "illuminare certi aspetti della vita e della dottrina della Chiesa" mentre sono buio pesto anticattolico
Anche il "non sembrino conciliabili col Magistero" mi sembra un eufemismo quando si pensa che la Nostra Aetate afferma nero su bianco che le altre religioni adorano il vero Dio...
é solo un primo passettino ma soprattutto il vaso di Pandora é aperto...
Il vaso di Pandora è aperto da un pezzo HPoirot.
RispondiEliminaDire che anche e non solo quei documenti in alcuni punti 'possono' illuminare certi aspetti della dottrina e della vita della Chiesa non significa accettarli in blocco anche nelle affermazioni in discontinuità e deleterie.
E' questo atteggiamento disfattista chiuso a qualunque distinguo che è deleterio per la Chiesa e per le persone...
Faccio un breve elenco di quei miei sogni che, ritengo, non si realizzeranno facilmente:
RispondiElimina1)imparare ad esprimermi in modo tale da far comprendere ai miei interlocutori quale è davvero il mio pensiero;
2) riusciere ad elaborare una mia idea/concezione originale e personale. Mi basta elaborarla. Renderla pubblica e, a maggior ragione, fare proseliti, sarei ipocrita se dicessi che non mi interessa, ma sono aspetti secondari;
3) VIVERE COME SE FOSSI GIà MORTO.
Nessuno s'illude che sarà srotolato il tappeto rosso più prezioso. La battaglia sarà dura, ma si potrà combattere dall'interno e con autorità perché il Papa lo vuole. E non mi sembra cosa da poco.
RispondiEliminaSe non si vuol capire l'importanza della nuova situazione creatasi e si vuol continuare a lamentare i guasti nella Chiesa senza per niente operare perché le strida non son opere, ognuno faccia il suo, come si dice a Firenze.
Io ho sempre combattuto dall'interno, e non me ne pento. Ma mai, dico mai, ho chiamato errore la verità o verità l'errore, e sempre, per iscritto, su fogli che inviavo anche al mio Vescovo, oltre che alle autorità vaticane, ho difeso le posizioni, quelle difendibili - non gl'insulti di qualche esaltato -
della S. Pio X.
ANONIMO, un anonimo è già MORTO.
RispondiEliminaSono da poco in campagna. Stamattina un cretino al casello autostrada, telepass, perché aveva fretta, ha fatto, veloce come un fulmine marcia indietro, e m'ha prerso in pieno: "Oh non vi ho visti!" Macchina sfasciata, ma mia moglie ed io sani e salvi. Burocrazia, polizia (gentilissima), carrattrezzi, ritorno a Firenze e poi ri-partenza con mio figlio. Ora dovrò trovare un'auto a nolo, ma non è semplice in questa solitudine. Qualcuno m'aiuterà: tra le 20-30 persone (vecchi e bambini compresi) del paesino - lontano oltre 3 km dal "centro", un'anima santa almeno la trovo.
Non riesco però ad usare la connessione di Firenze. Per cui ho inviato un commento per integrar don Camillo e Poirot, ma non so se sia arrivato.
la battaglia sarà dura ma molto interessante
RispondiEliminaoh, incredibile ma vero: ci viene annunciata in queste liete parole l'inopinata luce del Vaticano II!
RispondiEliminama....
se il concilio ha oscurato totalmente anno dopo anno, con le prassi da esso fisiologicamente scaturite, la retta Dottrina e la vera Fede, causando l'alterazione profonda della Liturgia, con la Messa riformata, come si può pensare che esso illumini "certi aspetti" della Dottrina e della Chiesa ?
l'albero-cv2 dunque può dare buoni frutti, che mons. Fellay -da inopinato salvatore del concilio- farà maturare, secondo l'auspicio di Leo Suenens ?
ci spiegherà mons. Fellay come leggere secondo Tradizione, l'affermazione che tutte le religioni sono "vie alla Verità", compreso l'ateismo ? e come verrà letto Assisi1-2-3 alla luce della Tradizione, e vari fatti di "vita della Chiesa" come il bacio al Corano e Buddha posto sull'altare di Cristo, e atti di culto pagani svolti nelle chiese cattoliche ?
(uno tra i tanti abominevoli esempi : lo scempio consumato nel santuario di Fatima, nel 2004, un rito indù officiato nella cappellina della Madonna, proprio dove apparve la Madre di Dio) ?
tutto ci sarà spiegato alla luce del concilio, che illumina la vita della Chiesa e la Dottrina perenne ?
oh, scemi che siamo, noi che finora non avevamo capito quale luce nascosta vivesse in quelle pieghe enigmatiche, foriere di tante aberrazioni !
ma finalmente mons. Fellay ci chiarirà tutte le oscurità, meglio di come avrebbe fatto un pontefice, che doveva, da 47 anni in qua, enunciare chiarificazioni in modo infallibile, mai udite finora....
Fellay rimedierà a tutte queste carenze e oscurità di docenza che si trascinano da mezzo secolo.
Meno male ! ora saremo tutti più tranquilli.
Il concilio più oscuro della storia ci sarà svelato, in tutta la sua benefica luce che si irradierà sulla (neo)chiesa del magnifico Nuovo Ordine pancristiano.
ci spiegherà mons. Fellay come leggere secondo Tradizione, l'affermazione che tutte le religioni sono "vie alla Verità", compreso l'ateismo ? e come verrà letto Assisi1-2-3 alla luce della Tradizione, e vari fatti di "vita della Chiesa" come il bacio al Corano e Buddha posto sull'altare di Cristo, e atti di culto pagani svolti nelle chiese cattoliche ?
RispondiEliminaMons. Fellay ce lo spiegherà molto bene e senza dar adito ad alcun dubbio!
E' inutile tornare continuamente sugli stessi ritornelli. Ora, anziché continuare a 'parlare' tuonando da pulpiti marginali, è giunto il momento di 'fare' canonicamente approvati, esattamente l'opposto delle conciliarate ricordate.
Dante,
RispondiEliminami spiace per l'incidente, ma ho sollievo nel sapere che tu e tua moglie siete sani e salvi.
Coraggio avanti, hai anche questa da offrire!
E' stata una botta violentissima che ci ha rimbambiti, sempre che ciò sia ancora possibile. E frastornati siamo ancora.
RispondiEliminaMa domani è un altro giorno.