Ecco il titolo preceduto da: Lefebvriani, la storia (in)finita. «Il vescovo Fellay deve rispondere sul testo ricevuto. Il Vaticano non ipotizza nuove discussioni. E la Fraternità appare sempre più spaccata»
Andrea Tornielli, Città del Vaticano - [...] La dichiarazione dottrinale che il cardinale Levada ha messo nelle mani di Fellay il 13 giugno non lascia spazio a nuovi margini di manovra. E appare piuttosto difficile anche ipotizzare una nuova fase di discussioni, dopo che per due anni la Fraternità ha potuto discutere con i teologi della Santa Sede proprio dell’interpretazione autentica del Concilio. Benedetto XVI ha voluto esaminare attentamente il testo finale, e ha tenuto conto delle considerazioni dei cardinali e vescovi della Feria Quarta della Congregazione per la dottrina della fede: durante quella riunione, avvenuta lo scorso 15 maggio, i cardinali hanno sollevato dubbi su diverse modifiche proposte da Fellay al preambolo dottrinale e hanno ritenuto di correggere l’interpretazione di citazioni (in particolare del Concilio Vaticano I), che consideravano inaccettabili.Il Papa ha accolto e condiviso diverse preoccupazioni dei suoi collaboratori. Il testo sul quale è ora chiesto l’assenso in «tempi ragionevoli» al superiore della Fraternità San Pio X rappresenta dunque una proposta sulla quale non sono più possibili emendamenti di sostanza. Che fosse invece possibile una nuova fase di discussione emergeva invece dal comunicato della Fraternità pubblicato dopo l’incontro del 13 giugno, indizio del fatto che il preambolo dottrinale sottoposto a Fellay dalle autorità vaticane presentava ancora delle difficoltà per il superiore lefebvriano il quale, in un’intervista rilasciata al bollettino ufficiale della Fraternità lo scorso 7 giugno aveva affermato: «Roma non fa più di una piena accettazione del Concilio Vaticano II una condizione per la soluzione canonica».
Questa la secca, inesorabile campana suonata da Tornielli, che non è la prima volta che si fa portavoce dell'ala oltranzista della Curia, successivamente ridimensionata dal Papa (ricordiamo tutti il famoso ultimatum in 5 punti redatto Darío Castrillón Hoyos, l'allora presidente della commissione «Ecclesia Dei», che il Vaticanista presentava con la stessa sinistra perentoria definitività, ma che fu successivamente vanificato.
È una notizia da prendere colle molle, certamente; ma non può non contribuire ad arroventare il clima, già teso in questo momento di difficile equilibrio, in cui all'interno della Fraternità molte anime sacerdotali stanno moltiplicando sforzi e preghiere per ridurre le divisioni e le spinte più diffidenti rispetto alla visuale equilibrata e piena di amore per la Chiesa e per le anime di Mons. Fellay.
La registro con molto rammarico, chiedendomi quanto corrisponda a verità la posizione ultimativa attribuita al Papa, che cozza con la sua dichiarata volontà di composizione del doloroso dissenso.
In ogni caso, a fronte della Dichiarazione dottrinale del 15 aprile resa nota giorni fa e in presenza dei molti elementi scismatici ed eretici presenti nella Chiesa, vien da chiedersi che cosa si voglia ancora da vescovi sacerdoti e fedeli davvero cattolici, i quali hanno forse solo bisogno di recuperare fiducia nel poter continuare la loro pastorale in pieno riconoscimento. E tuttavia abbiamo anche questa testimonianza dal lato della Fraternità: [fonte Fecit Forum]
Non possiamo non dedurne che il momento è serio e delicato più che mai. Ma non per questo dobbiamo deporre le speranze e le preghiere.
È una notizia da prendere colle molle, certamente; ma non può non contribuire ad arroventare il clima, già teso in questo momento di difficile equilibrio, in cui all'interno della Fraternità molte anime sacerdotali stanno moltiplicando sforzi e preghiere per ridurre le divisioni e le spinte più diffidenti rispetto alla visuale equilibrata e piena di amore per la Chiesa e per le anime di Mons. Fellay.
La registro con molto rammarico, chiedendomi quanto corrisponda a verità la posizione ultimativa attribuita al Papa, che cozza con la sua dichiarata volontà di composizione del doloroso dissenso.
In ogni caso, a fronte della Dichiarazione dottrinale del 15 aprile resa nota giorni fa e in presenza dei molti elementi scismatici ed eretici presenti nella Chiesa, vien da chiedersi che cosa si voglia ancora da vescovi sacerdoti e fedeli davvero cattolici, i quali hanno forse solo bisogno di recuperare fiducia nel poter continuare la loro pastorale in pieno riconoscimento. E tuttavia abbiamo anche questa testimonianza dal lato della Fraternità: [fonte Fecit Forum]
Padre Alain-Marc Nély, secondo assistente generale della FSSPX, ha indirizzato alcune parole a sacerdoti e fedeli riuniti ieri sera nella sede del Distretto di Francia a Suresnes. Egli ha tracciato un breve 'storico' delle relazioni tra la Sede apostolica e la Fraternità dopo la pubblicazione del decreto che ha tolto le scomuniche il 25 gennaio 2009. Ha sottolineato i progressi e i regressi di queste relazioni, intorno ad un preambolo parecchio modificato che ha fatto molte volte la spola tra il Palazzo del Sant'Uffizio a Roma e la Casa Generalizia a Menzingen. Diverse volte, il rimaneggiamento effettuato dalla FSSPX non conveniva alle autorità romane. Questa volta, sembra che le ultime modifiche non soddisfano la Fraternità su punti essenziali della sua battaglia : il concilio Vaticano II e il Novus Ordo Missae. È quel che lascia in ogni modo pensare l'ultimo comunicato della Casa Generalizia che parla delle difficoltà su questi due punti così come di nuove future discussioni. Il Padre ha indicato che Mons.Fellay darà presto una risposta, senza dubbio dopo la riunione del capitolo generale a Écône, capitolo che doveva normalmente già riunirsi, come ogni sei anni. Il secondo assistente ha del resto paragonato il clima di quest'anno 2011-2012 a quello del 1987-1988 ed ha mostrato il ruolo nefasto di internet che rendeva note al mondo intero in pochi minuti le osservazioni del minimo predicatore. Ecco, questo mi sembra il sunto del suo discorso. Coloro che desiderano l'interruzione di questo processo diranno che è il punto estremo delle relazioni. Ma al momento delle precedenti tappe, in cui il testo rinviato dalla FSSPX non piaceva a Roma, ricordiamoci che i progressisti dal canto loro titolavano sulla fine delle relazioni, sperando che essa avvenisse. Realisticamente, mi sembra che il Papa, che ha puntato alto in questa questione (un pontificato, non è nulla, ma anche le opposizioni di interi episcopati) non si accontenterà, sulla soglia di dodici anni di trattative, di un esito che tutti predicevano imminente. A questo proposito, si rilegga la conclusione del comunicato della FSSPX che così termina : « A conclusione della riunione, si è auspicato il proseguimento del dialogo che permetterà l'esito positivo di una soluzione per il bene della Chiesa e delle anime. »
Questo discorso di Padre Nély non era soltanto una voce di corridoio né una conversazione segreta. Esso è stato scritto, preparato e pronunciato davanti ad un piccolo aeropago di sacerdoti e di fedeli. Dal momento che è stato qui evocato, e nella misura in cui io l'ho compreso, mi è sembrato preferibile renderne conto, sperando che sia fedele al pensiero del suo autore, piuttosto che vedere, come alcune volte, diffondersi conclusioni affrettate.
Dar credito all`articolo di Tornielli significherebbe che Benedetto XVI, per non urtare la suscettibilità di cardinali e vescovi modernisti e acerrimi nemici della FSSPX, avrebbe fatto dietrofront rinunciando, o mettendo in pericolo, dodici anni di trattative e un accordo che da subito ha messo fra le priorità del suo pontificato.
RispondiEliminaTornielli passaparola della Curia progressista non contribuisce a rasserenare un `atmosfera già molto pesante.
Un`atmosfera detestabile che ricorda molto da vicino quella del 1988. Purtroppo.
Lo dissi su MIL e lo dico anche qui, questo genere di campagna tornelliana non conduce a nulla e non produce mai nulla di buono...
RispondiEliminaMi fa specie che anche qui alla fine si faccia ciò che si è rimproverato altrove!
ad ogni modo, non voglio qui fare riferimenti ai forum, ma SOTTOLINEARE come così si faccia il gioco di Tornielli...
egli potrà avere o torto o ragione, ma cosa vi costa attendere la voce UFFICIALE di una delle due parti?
Tanto se ha ragione, diremo sempre, ce lo attendevamo, le richieste erano troppo esose;
se non avrà ragione, si continuerà a confondere i fedeli sul nulla...
Io non credo che mons. Fellay e la stessa FSSPX siano contenti se chi si dice "suoi sostenitori" appoggiano e sostengano queste campagne che per debellare poi occorro duecento proclami ufficiali!!!
No Mic, non si fa così... così si alimentano le battaglie inutili, lasciate che chi vuole fare stillicidio continui a farlo!
Attendiamo fiduciosi che qualsiasi sarà il responso, vorrà dire che anche il Signore vuole così...
in queste battaglie tornelliane NON c'è mai un refimento a quel FIAT VOLUNTAS TUA, ma tutto è calibrato esclusivamente al pettegolezzo....
vi prego, asteniamoci da queste campagne, attendiamo i proclami ufficiali o almeno semi-ufficiali!
Un abbraccio!
Cara Caterina, non riprendere questa "torniellata", significherebbe solo lasciar diffondere la "sua" versione, che è quella della curia progressista alla quale fa da portavoce.
RispondiEliminaSe hai notato ho aggiunto la versione della Fraternità presa da Fecit Forum, che conferma la gravità del momento, ma ci dà un'altra visuale...
Dovere di informazione, che in questo caso non distrugge ma vorrebbe contribuire ad edificare, e anche condivisione di speranze e ulteriore invito alla preghiera!
Tornielli passaparola della Curia progressista non contribuisce a rasserenare un `atmosfera già molto pesante.
RispondiEliminaUn`atmosfera detestabile che ricorda molto da vicino quella del 1988. Purtroppo.
Sì e questa volta aspettiamo come non mai il responso del Papa che, se davvero -mi sembra impossibile, ma dovremo attendere col fiato sospeso, conoscendo le fauci di certi lupi - ha 'sposato' le osservazioni di una Curia avversa, non farebbe altro che perpetuare gli inauditi orrendi meccanismi del 1988.
Ma la scomunica l'ha tolta. E, se l'ha tolta senza porre condizioni, forse non è che non era poi tanto valida essa stessa? E non è un contro senso tutto questo braccio di ferro a fronte di certe inaudite approvazioni perfino condite di salamelecchi, a parte la marcia indietro dell'ultimo minuto sulla liturgia?
E' evidente che i timori e le diffidenze degli oltranzisti ci stanno tutti.
Solo che noi crediamo MOLTO nella Provvidenza... e comunque staremo a vedere trepidando per questa Chiesa che alla fine, forse, si può temere che da conciliare si stia trasformando addirittura in "conciliarista"
Grazie per tenerci al corrente, in unione di preghiera con il Papa e con mons. Fellay
RispondiEliminaTornielli si serve della sua tribuna Vatican Insider per dar voce alle sue "fonti vaticane", da che parte stiano quelle fonti e che acqua forniscano ce lo dicono i suoi articoli, sono nemici della Fraternità San Pio X.
RispondiEliminaFa bene mic a reagire, certo questo blog non può rivalizzare con la visibilità che ha Tornielli, ma è bene che certi vaticanisti sappiano che non tutti i lettori accettano di bere l`acqua inquinata delle loro fonti.
noi crediamo MOLTO nella Provvidenza...
RispondiEliminasì ?
resta da vedere se la Provvidenza è favorevole a questo accordo.
Che ne sappiamo ? dove abbiamo letto notizie riferenti che la Provvidenza lo voglia ?
Che sia pro-accordo è molto, moolto opinabile. Ognuno è autorizzato a pensare che Dio voglia o non voglia l'accordo, con ragioni sufficienti per il sì o per il no.
Purtroppo, Mic, pregare così:
"Signore ti prego ti prego, fa' che l'accordo si faccia...concedici questo che noi ritieniamo un bene per la Chiesa !", o pregare smaniosamente per l'esito contrario, anzichè chiedere umilmente:
"Signore si compia la TUA volontà, ciò che E' il vero bene delle anime, che TU solo conosci (specialmente in questo buio caos relativista che ci ottunde, ben manovrato dai poteri mondani ed occulti che hanno sciaguratamente MONDANIZZATO la Chiesa, con la connivenza dei Pastori supremi e minori)...."
questo tifare-pregare mi ricorda molto da vicino quando, ai tempi delle elezioni in cui vinse lo schieramento dell'ulivo, in TV si vedevano persone in preghiera (soprattutto nelle sedi dell'Unione...)spasmodicamente con le mani giunte e gli occhi fissi sui monitor, in attesa dei risultati dello spoglio delle schede...
o come quando certi tifosi pregano perchè vinca "la squadra del cuore", o quando un calciatore si fa il segno di Croce prima del tiro decisivo.... a scopo "apotropaico".
Tutto ciò, mi si consenta, sa molto di politica e pochissimo di eventi riguardanti la salvezza dell'anima.
Il testo di Mons. Fellay è stato rivisto da prelati che sono ostili in modo viscerale alla FSSPX, se quel che pretende Tornielli è vero, e cioè che il Papa ha preso in considerazione le loro correzioni, c`è da preoccuparsi, comunque quando Tornielli scrive che il Papa ha "accolto e condiviso diverse preoccupazioni dei suoi collaboratori"...siamo nella più pura speculazione e diffusione di notizie non confermate e diffuse da quelle fonti di cui conosciamo le opinioni e alla quali Tornielli offre una tribuna gratuita.
RispondiEliminaAspettiamo, restiamo in preghiera.
Purtroppo, Mic, pregare così:
RispondiElimina"Signore ti prego ti prego, fa' che l'accordo si faccia...concedici questo che noi ritieniamo un bene per la Chiesa !", o pregare smaniosamente per l'esito contrario, anzichè chiedere umilmente:
Niobe, se avessi letto tanti miei post, sapresti che la mia preghiera non è mai finalizzata a quel che in questo momento e con gli elementi che ho il mio cuore e la mia coscienza mi dicono, ma è sempre e comunque: sia fatta la Tua volontà!
E, poi, non mi parli di 'tifoserie' la prego. Qui ci sono in ballo le sorti dell'umanità e chi tira fuori le tifoserie e la politica sta parlando da un punto di vista ideologico, non spirituale...
Se ho seguiro bene la vicenda in Aprile Tornielli aveva dichiarato che l'accordo-firma c'é stato e l'annuncio é solo questione ore... io per primo avevo preso cio' per una "Tornelliata" ma forse aveva ragione: oggi sappiamo che effettivamente mons.Fellay firmo' il 15 Aprile...
RispondiEliminaPS - non capisco perché riprendere qui una notizia (peraltro già su tuti i blog) farebbe il gioco di Tornielli...
Tornielli si serve della sua tribuna Vatican Insider per dar voce alle sue "fonti vaticane", da che parte stiano quelle fonti e che acqua forniscano ce lo dicono i suoi articoli, sono nemici della Fraternità San Pio X.
RispondiEliminaFa bene mic a reagire, certo questo blog non può rivalizzare con la visibilità che ha Tornielli, ma è bene che certi vaticanisti sappiano che non tutti i lettori accettano di bere l`acqua inquinata delle loro fonti.
Grazie Anonimo 19:57. E' esattamente il mio 'sentire'
io per primo avevo preso cio' per una "Tornelliata" ma forse aveva ragione: oggi sappiamo che effettivamente mons.Fellay firmo' il 15 Aprile...
RispondiEliminaquello che Fellay firmò il 15 aprile - e che in parte abbiamo pubblicato e condiviso nel thread precedente -purtroppo e inspiegabilmente per noi ma non per chi conosce certe volpi curiali, non è andato bene al nuovo Sinedrio, altrimenti non si spiegherebbero i comunicati stampa del 13 e 14 giugno
Ma Tornielli non è quello che in tv, qualche settimana fa, magnificava e si entusiasmava di mediugorie, come se fosse una cosa certa e approvata, ingannando così migliaia di telespettatori?
RispondiEliminaLasciatelo perdere e aspettate le voci ufficiali...
Eliseo
Tornelli parla di una passaggio riferito al Vaticano I che è risultato "inaccettabile" (si potrebbe dire molto sul termine che ha utilizzato Tornielli) diciamo che potrebbe esserci stato questo riferimento all'Aeterni Patris, ma la domanda è la seguente l'aver tolto da parte della DF questo unico riferimento documentale (se c'era e se è stato tolto), tra l'altro non riportato saggiamente da don Pfluger, potrebbe variare il succo del preambolo credo ben riportato dallo stesso don Pfluger?
RispondiEliminaA mio avviso le sorti dell'umanità non dipendono da questo accordo, ma dal cercare il Regno di Dio e la sua gloria, dall'ottemperare o meno la volontà di Dio.
RispondiEliminaEd è chiaro che non è stato fatto ciò che Dio chiedeva, per pezzo di Maria sua Madre nel 1917: la consacrazione della Russia, che i papi hanno sempre ostinatamente evitato, censurando anche gli avvisi celesti della Madonna, che erano dati a vantaggio di tutta l'umanità, appunto.
Non era una banale rivelazione privata come dice qualcuno per disprezzarla, ma un avvertimento riguardante l'intero pianeta e il genere umano, che era alla vigilia di gravissimi eventi, dei quali la 2a guerra mondiale, le stragi naziste e comuniste sono solo alcuni dei mali e non i maggiori.
IL male più grande su cui la Madonna avvisava la Chiesa era l'apostasia dilagante che stiamo vivendo, e che partiva dai vertici, come riferì il car. Ciappi.
La chiave della salvezza dell'umanità passa inevitabilmente per il fare esattamente ciò che la Madonna chiedeva e chiede a Nome di Nostro Signore: la devozione mondiale al suo Cuore Immacolato, che prepara il Regno universale di Cristo.
Cercare il REgno di Dio e la sua Gloria (non la nostra): tutto il resto sarà dato in sovrappiù.
(la pacificazione e rinascita morale e spirituale della Chiesa fa parte di quel "resto" che consegue al cercare innanzitutto il REgno di Dio; non il voler l'accordo innanzitutto, come CURA per i mali della Chiesa, (prassi contro prassi, espediente "orizzontale", uomo che chiede aiuto a uomo in qualità di "salvatore"), bensì:
l'unità interna e risanamento ecclesiale seguiranno il fare precisamente la volontà di Dio, che è disattesa da circa un secolo dalla maggior parte del clero e dei fedeli, mal guidati da pastori accecati perchè tiepidi e mondanizzati, causa mentalità conciliare di terreno aggiornamento, o secolarizzazione che spegne la Fede. Non credo che siano mie illazioni queste, ma fatti reali, e in peggioramento).
Comprendo Mic, comprendo.... e so bene che l'unico modo per partecipare e comunicare di aver letto o preso visione di un articolo è quello di scrivere una risposta, un contributo, perciò desidero sottolineare che tal richiamo è soprattutto a questi vaticanisti, a Tornielli, affinchè si adoperino esclusivamente con materiale di prima mano, ossia UFFICIALE e non che dalle "voci di corridoio" anche se fossero poi vere, si firma un articolo che non rasserena non perchè deluderebbe le altre parti, ma perchè seminano solo rancore e astiosità...
RispondiEliminaInfatti non parlo di bugie, ma di inopportunità INTERPRETATIVA di Tornielli, il quale non parla mai di certa "Voluntas Tua".... ma esclusivamente servendo i giochi perversi che hanno poi condotto al libro di Nuzzi del quale ne hanno preso le distanze, oppure se ne sono dissociati....
Ma Tornielli non agisce meno malamente del Nuzzi, anche lui dimostra di avere i suoi corvi, o forse CONDOR che sono lì in attesa che la vittima ceda e muoia per fare un buon banchetto...
Non disdegno le buone notizie anche quando non vanno nella mia direzione, per buone si intende il real fondamento e la sana pietas...
Detto questo, trovo interessante la domanda di don Camillo...
interessante sarebbe approfondire la risposta ;-)
"Andrea Tornielli, il portavoce dei curiali più modernisti". Ottima definizione. Non ho mai capito certe simpatie dei tradizionalisti per costui. Forse perchè, in un lontano passato, dall'alto del suo ruolo di portavoce ufficioso del vaticano (o di certi suoi ambienti), ci ha elargito qualche briciola di pelosa comprensione, subito controbilanciata da velenosi attacchi (però ricoperti da mielose parole)?
RispondiEliminaHai fatto bene MIC, e le tue osservazioni sono sagge come le risposte ad alcuni bloggers.
RispondiEliminaA mio avviso le sorti dell'umanità non dipendono da questo accordo, ma dal cercare il Regno di Dio e la sua gloria, dall'ottemperare o meno la volontà di Dio.
RispondiEliminaNiobe sei uno/a di quelli che girano la pizza e fanno dire agli altri quello che non hanno nemmeno pensato.
Ti ho semplicemente ripreso/a perché mi sembrava sciocco buttarla sulle 'tifoserie', mentre sono in gioco le sorti dell'umanità.
Questo accordo non so se può servire o meno a risollevare qualcosa. Nell'ambito ecclesiale, di certo, può portare una 'pastorale' sana e santificante... il resto è nelle mani del Signore.
(prassi contro prassi, espediente "orizzontale", uomo che chiede aiuto a uomo in qualità di "salvatore")
RispondiEliminaNiobe, non centra l'espediente orizzontale della prassi contro prassi: certo la prassi cambia le persone e di qualcosa o Qualcuno è portatrice... Ergo, io parlavo proprio di quest'ultimo tipo di prassi, sommamente santificatrice, anche perché è quella che rende il vero culto a Dio.... Non vedo dove sia in questo l'orizzontalità!
C'è una categoria di persone che hanno in odio la FSSPX più dei modernisti, sono i "conservatoristi". Vi assicuro che sono ancora più perfidi. Tornielli appartiene a questa seconda categoria. Della quale dico: "dai conservatoristi mi salvi Dio, che dai modernisti ci penso io". E che il Signore benedica i collaboratori di questo blog, infaticabili costruttori di Pace. P.Luigi Raffaello Bertocci o.f.m.cap.
RispondiEliminaUn cappuccino cattolico ? Ma è uno scherzo?
RispondiEliminaNon è uno scherzo, don Camillo. E' una croce . . .
RispondiEliminaGià qualche tempo addietro ho fatto anche il nome di cappuccini cattolici che ho avuto la fortuna d'incontrare. E qualcuno è ancora e felicemente in vita.
RispondiEliminapadre Raffaello, un cappuccino cattolico come ce ne vorrebbero mille...
RispondiEliminaIn nessun modo si possono mettere sullo stesso piano due forme rituali di cui la seconda è nata per rimediare alle povertà, alle fragilità e alle distorsioni della prima. L’esempio più lampante è costituito da quanto il Concilio Vaticano II ci chiede circa l’eucaristia. Esso addita sette punti in cui il rito del 1962 (di Pio V) doveva essere modificato, mirando a maggior ricchezza biblica, alla preghiera universale, all’omelia, alla lingua parlata, all’unità delle due mense, alla concelebrazione, alla comunione sotto le due specie. Il rito di Paolo VI dà risposta esplicita a questa richiesta, mentre il rito del 1962 non può darla, perché è precedente a quella autorevole richiesta. Essere nutriti da questi 7 elementi nuovi è possibile, sostanzialmente, solo nel regime inaugurato dalla Riforma liturgica. Come non notare con un certo umorismo il fatto che la Istruzione pretenda che chi chiede la celebrazione secondo il rito del 1962 debba confermare la propria adesione alla Riforma liturgica? Me lo spiegherà qualcuno prima o poi come si possa aderire alla Riforma con un atto che di fatto la smentisce e la riduce ad un “optional”? Alla fine bisogna riconoscerlo apertamente: in campo liturgico dovremmo tutti dedicarci alle cose serie, evitando di coltivare disegni nostalgici certamente senza vita e senza futuro, talvolta anche senza pudore e senza dignità.
RispondiEliminaEsso addita sette punti in cui il rito del 1962 (di Pio V) doveva essere modificato, mirando a maggior ricchezza biblica, alla preghiera universale, all’omelia, alla lingua parlata, all’unità delle due mense, alla concelebrazione, alla comunione sotto le due specie
RispondiElimina"povertà, fragilità. distorsioni" del rito del 1962? Questo è un delirio conciliarista.
1. La maggior ricchezza biblica: la Bibbia è fruttuosamente frequentabile meditabile e contemplabile anche dopo la messa, durante la quale basta quanto la nutre già con dovizia saporosa e sapiente (sappiamo che non è la quantità in questi casi ad aumentare l'efficacia della Parola, ma la Parola stessa unita all'accoglienza di chi la riceve ed alla sacralità indicibile del momento)
2. la preghiera universale, tra l'altro divenuta una tiritera sociologica, non aggiunge nulla di essenziale perché nella 'forma' extraordinaria si alternano lodi preghiere e suppliche ad abundantiam, con significati sublimi. Solo che è un pane che non viene spezzato ai credenti, perché gli stessi sacerdoti, quelli nutriti a NO, ne hanno perso il 'sapore' e soprattutto la sostanza.
3. l'omelia non mi pare che sia un'aggiunta. C'è anche nel Rito tridentino
4. La lingua parlata secondo la Sacrosanctun concilium non doveva sostituire il latino e doveva essere introdotta soltanto per le letture (del resto le letture sono l'unica eccezione alla vetus latina a suo tempo fatta da Papa Damaso che le sostituì con quelle tratte dalla Vulgata di S. Girolamo)
5. Quanto all'"unità delle due mense", è una suggestione neo-protestante che diluisce fino ad eliminare la Presenza Reale del Signore: infatti nella 'mensa' della Parola, incontriamo il Signore mediato dal testo, mentre in quella dell'Eucaristia lo assumiamo (ed è così che è Lui ad assumere noi) in Corpo Sangue Anima e Divinità. Non mi pare la stessa cosa... Inoltre l'enfatizzazione della 'mensa' mette l'accendo sul "banchetto" e sul convivio fraterno, eliminando il Sacrificio e la centralità della Croce, dalla quale scaturisce la Salvezza e dalla quale occorre "passare" per entrare nella Resurrezione...
RispondiElimina6. La concelebrazione non fa altro che ridurre il numero delle Sante Messe perché durante lo stesso rito i sacerdoti rappresentano un'unico sacerdozio che produce UNA UNICA consacrazione.
"Infatti: se nella Messa individuale uno è il ministro offerente, in quella concelebrata sono molti; tali però solo fisicamente, non MORALMENTE; distinzione che, a mio parere, è sufficiente a risolvere la controversia. In realtà: unico è l'altare..., unica la materia da consacrare..., unica la consacrazione..., unico il tempo della pronunzia delle parole della medesima...; unico il sacerdozio ministeriale messo in evidenza dalla concelebrazione... Tutti, dunque, rappresentano e si comportano come se fossero (formassero) UN SOLO MINISTRO con l'intenzione di compiere una sola azione liturgica: «Multi sunt unum in Christo...» (S. Th., III, q.82, a.2, 3um)."[dalla Lettera di p. Zoffoli a Mons. Palazzini, 1991]
"la Messa" concelebrata è una, non molte Messe celebrate quanti sono i sacerdoti...
7. La comunione sotto le due specie non è indispensabile, perché sappiamo che in ogni frammento dell'Ostia Consacrata il Signore è presente tutto intero
Nostalgici senza vita e senza futuro, o custodi dell'Unico necessario?
Questo intervento saccente e parolaio, nel migliore stile postconciliare, ci sommerge di parole altisonanti che veicolano il vuoto spinto, ignorando totalmente le insondabili ricchezze e profondità del vero Santo Sacrificio, autentico culto a Dio e non festa della comunità, che è da Dio e dalla Sua Grazia che viene edificata nel Figlio e ad esso connaturata e da esso assunta: è il Figlio che celebra ripresentando il suo Sacrificio al Padre ed assumendoci in Lui, non la comunità stessa, nell'orizzontalità banalizzante del nuovo rito, che ha selvaggiamente sostituito l'offertorio e tagliato anche i riferimenti alla Comunione dei Santi alla Vergine a S. Michele Arcangelo...
Abbiamo letto alcune parti della DICHIARAZIONE DOTTRINALE di Mons. Fellay, trascritta come trasmessa dall`Abbé Pfluger, non vedo, e non sono la sola, che cosa avrebbe potuto scioccare gli animi sensibili dei curiali più ortodossi, purtroppo sappiamo in che condizioni si trova la Curia, le sue divisioni e lotte interne hanno riempito le pagine dei media.
RispondiEliminaSarebbe veramente triste se, per non scontentare quei prelati ribelli o obbedienti a parole, per non creare altre onde che temerebbe devastanti, per salvaguardare un`unità o ricomporre un`unità di facciata che sarebbe una vittoria per i primi seminatori discordia e divisione, Benedetto XVI cedesse alle loro esigenze che non sono che l`espressione del loro odio per la FSSPX , del loro rifiuto di vederla portare alla Chiesa il suo contributo nella salvaguardia della Tradizione, del sacerdozio e della sacra Liturgia.
Cara Luisa, purtroppo il tuo realistico timore è da me condiviso. E attendo con ansia quanto mons. Fellay renderà noto in risposta, che si vorrebbe, sembra conclusiva.
RispondiEliminaSpero tanto che il Suo discernimento e la sua prudenza, guidati dal Signore, sappiano trovare una formula capace di neutralizzare gli ultimi intoppi che, alla fine, sembra siano gli stessi del 1988.
Per questo continuiamo a confidare e pregare.
Intanto, in contemporanea, dal fronte neocatecumenale arrivano notizie bellicose:
RispondiElimina"hanno parlato del lettera del Card. Burke... sul fatto che è tutto da dimostrare il loro "antropocentrismo" e il mettere l'uomo davanti a Dio.... insomma... un bel niente di fatto... loro persistono... persistono a dire che non è antropocentrismo il balletto, il non inginocchiarsi, il ricevere il Corpo di Cristo dalle proprie mani da seduti..... e persistono contro i richiami della Chiesa, del Papa e dei suoi collaboratori fedeli... finchè kiko detta legge loro seguono quella legge.... e applaudono le parole del rabbino di turno su kiko (testimonianza ascoltata in viva voce pochi istanti fa)... insomma Burke ha torto e kiko ragione.... io spero in un intervento deciso. A meno che non si vogliano due chiese. io sono stanco. l'antropocentrismo è palese, la kikoarchia è limpida, la connivenza di alcuni vescovi e sacerdoti con questa struttura iniziatico-massonica è davanti a tutti... o la Chiesa li ferma o fanno e dicono quello che kiko dice di fare e dire."
Intanto viviamo l'inaudito paradosso che, con tutte le pesanti e documentate anomalie e l'atteggiamento ed i comportamenti evidentemente scismatici, loro solo "dentro" e 'mandati' ad evangelizzare in tutto il mondo: la FSSPX, deve passare sotto le forche caudine dei loro più accaniti sostenitori, che ingoiano il cammello per il Cnc mentre filtrano il moscerino per la FSSPX...
Non avrei mai voluto fare questo paragone mettendo queste due realtà a diretto confronto, perché so quanti e quanto potenti sono gli sponsor del Cnc. Non avrei mai voluto vederle testa a testa, solo per questo timore. E invece è quello che sta succedendo sotto i nostri occhi da quando il Papa ha sottoposto alla Feria quarta anche l'abominevole liturgia NC, che cardinali che non qualifico avevano già approvato alle sue spalle... Molti di essi compongono il sinedrio che sta vessando la Fraternità.
RispondiEliminaNoi non siamo corvi e non abbiamo lo stesso potere mediatico; ma le nostre grida di dolore, se non arriveranno a pastori addormentati e a cani muti o latranti alle pecore, di certo a Qualcuno arriveranno...
Amici della Fraternità, questi argomenti dovreste metterli in campo! Non è possibile che siano trattati da cani i figli e viceversa!
Che il Signore non voglia che si debba ingoiare anche questo ennesimo calice amaro. Ma se ciò accadesse, a noi non resterebbe che dire: Signore da chi andremo?
Invece io ho colto dei segnali incoraggianti:
RispondiElimina1. Che il testo sia stato fatto dal Papa così da fugare sospetti su accuse postume di non gestione della cosa.
2. La lunghezza dell'ultimo colloquio e del contenuto dei comunicati che fa intendere non solo di un clima favorevole ma anche del fatto che il "nuovo" sia coerente con il "vecchio".
3. La consegna ufficiale della bozza di ordinamento canonico, che fa intendere che si è consolidato il passo precedente e si è intrapreso il cammino per il secondo passo, non facile, della soluzione canonica.
4. Ricordo che i contatti tra le parti non solo limitati agli incontri ufficiali, ci sono email e telefono e amici (veri) che contribuiscono a limare o aggiungere il tutto per buona riuscita di questo evento.
5. Il mondo ha visto la buona volontà della FSSPX, se ci fosse in dietrofront (che non ci sarà) chi perderebbe la faccia non sarà la SPX.
6. Come si è visto dalla conferenza di don Pfluger tutti i sacerdoti e i Vescovi sono al corrente di tutti i passi intrapresi e del contenuto del preambolo.
7. I corvi in Vaticano ci sono ma è una guerra tra bande, la proposta di Prelatura personale farà tranquillizzare, ma relativamente, l'Episcopato francese che comunque a ottobre andrà in visita ad limina dal Papa, e il Papa è sempre il Papa.
8. Coraggio e andiamo avanti. Una cosa si è capita, non ci sono battimani che ci attendono, o tappeti rossi. Solo una salita da fare a piccoli passi di cui si sa solo che la Meta è sicura.
mic ha detto...
RispondiEliminaIntanto, in contemporanea, dal fronte neocatecumenale arrivano notizie bellicose:
"hanno parlato del lettera del Card. Burke... sul fatto che è tutto da dimostrare il loro "antropocentrismo" e il mettere l'uomo davanti a Dio.... insomma...
*******************
^__^ ma perchè.... sanno cosa significa "antropocentrismo"?
Restando o restassero nella propria ignoranza si potrebbe dire "perdonali, Padre, non sanno quello che fanno", ma visto che dietro loro ci sono suggeritori (=catechisti e company del comando generale kikiano, davanti al quale generalissimo Kiko preti e vescovi si inchinano), pare poco credibile che non sappiano....
purtroppo è che la maggiorparte di loro effettivamente NON sa, non lo sa! e reagisce solo per partito preso....
Ma come sappiamo questo avviene in ogni Diocesi anche senza la presenza del cammino.... l'allucinante versione di anonimo sopra 24 giugno 2012 01:38, ne è una prova alla quale mic ha risposto...
alla luce di questo mi chiedo cosa si pretende ancora dalla FSSPX?
Il commento dell`anonimo che scrive:
RispondiElimina" In nessun modo si possono mettere sullo stesso piano due forme rituali di cui la seconda è nata per rimediare alle povertà, alle fragilità e alle distorsioni della prima..."
è in realtà un copia-incolla di un`intervista di Andrea Grillo...
a meno che Grillo legga questo blog, sarebbe più corretto citare le fonti.
Comunque mic ha risposto e la ringrazio, ne condivido ogni parola.
Questi anonimi saccenti che ricicciano il già detto mille olte e mille volte confutato! Vorrei sapere a cosa giovi la preghiera dei fedeli, spesso un insieme di chiacchiere inutili. E parlo per esperienza diretta, quando, qui in campagna, son costretto a frequentare il NO. Ne legga una il sacerdote. E la comunione sotto le due specie: a cosa giova? E' forse più comunione? L'Eucaristia è più perfetta?
RispondiEliminaChe senso ha parlare di "mensa della parola"? soprattutto quando la parola viene proclamata dall'ambone? L'ambome è una mensa?
Non è l'altare ara sacrificale e mensa?
La concelebrazione serve a ridurr' il numero delle Messe, dei Sacrifici latreutici, propiziatori e satisfattori: meno Sacrifici, meno grazie, meno salvezza.
La ricchezza biblica, specie nelle letture storico-allegoriche, è un potente sonnifero per il fedele. Girarsi intorno per constatare. Se proprio si vuole aggiungere una lettura, si può fare, ma che sia breve e con grande coerenza col resto delle letture della Messa, ma non è indispensabile. Dall'introito in poi tante frasi bibliche posson esser meditate ed utilizzate per l'omelia.
Lasciamo perdere le nostalgie senza futuro: il presente è talmente degradato, da un punto di vista dottrinale, liturgico e morale, che realizzare solo una minima parte del contenuto delle disprezzate nostalgie sarebbe già il segno di una vigorosa rinascita.
MIC, non avevo leto la tua risposta, ben centrata ed esaustiva. La mia a questo punto è inutile.
RispondiEliminaForse, da qui, non tutti i miei commenti pervengono, perché l'account non mi funziona. Ma non ha importanza.
Concordo con don Camillo
RispondiEliminaMIC, non avevo leto la tua risposta, ben centrata ed esaustiva. La mia a questo punto è inutile.
RispondiEliminano caro Dante non è inutile, si integra. Dice cose su cui avevo sorvolato e ci voleva!
Maria e Dorotea,
RispondiEliminateologhe tardive,
adorano l’idea
che forse chi più scrive
meno diventa rea
e santa in ciel poi vive.
Ma nell’immenso vuoto
del loro parlar donnesco
dovrebbero far voto
di dedicarsi al desco
e a ciò che è a lor più noto:
cucire un arabesco.
Scusate se vado fuori tema, ma secondo me in ques momento urge informare i lettori di un grandissimo rischio, che minaccia la Fraternità San Pio X, i gruppi che chiedono l'applicazione del motu proprio e tutti quanti tengono all'ortodossia. Mi riferisco alla probabilissima nomina di un allievo della teologia della liberazione ed acerrimo nemico della FSSPX come Gerhard Muller, vescovo di Ratisbona, a prefetto della Congregazione epr la dottrina della fede. La voce circola già da qualche tempo, ma ora sembra la scelta sembra quasi scontata (l'hanno annunciata Tosatti e Tornielli negli ultimi giorni). E' incredibile che non vi sia alcuna sollevazione nel mondo tradizionalista. Per presentare il personaggio, basta questa breve scheda tratta da un sito molto filo-curiale, come vatican insider: http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/levada-mueller-13477/
RispondiEliminaInsomma, ci lamentiamo di nomine episcopali pessime, come alcune recenti in Francia, che riguardano però diocesi di ridotte dimensioni ed importanza, ma qui è in ballo una carica centrale della curia romana.
Non posso fare a meno di ringraziare, ancora una volta, MIC, Luisa e Dante Pastorelli, per i loro pazienti ed esaustivi interventi. Anche don Camillo, pur paradossalmente, ha ragione: è diventato molto difficile trovare un cappuccino "cattolico" . . . Ma forse in Toscana, dove ci sono tanti "bastian contrari", qualcuno ce ne sarà rimasto, e me ne rallegro. P. Luigi Raffaello Bertocci o.f.m.cap. (che è nato in Toscana).
RispondiEliminaAll'Anonimo, coraggiosissimo come ognun sa, poetastro, ricordo una frase immortale: ne supra crepidam sutor (ci sono varianti, ad es.: ne sutor ultra crepidam ecc.)
RispondiEliminaLo scarparo non vada oltre la scarpa. Faccia lo scarparo e non il poeta, né tanto meno il teologo o il semplice fedele cattolico appena appena informato.
I suoi versi, poi, non rispettan con un minimo di decenza la metrica.
Insomma, indecente l'anonimato, indecente il contenuto, indecente la forma. Conclusione: immondezzaio.
P. Raffaello, per trovar un cappuccino cattolico,, conosco un bar...
RispondiEliminaMaria e Dorotea,
RispondiEliminateologhe tardive,
adorano l’idea
che forse chi più scrive
meno diventa rea
e santa in ciel poi vive.
Ma nell’immenso vuoto
del loro parlar donnesco
dovrebbero far voto
di dedicarsi al desco
e a ciò che è a lor più noto:
cucire un arabesco.
Anonimo scortese,
misogenia ti colse,
tanto d'apostrofar
con rime bolse,
gentil donzelle?
Tardive non direi
in nessun senso,
ma pronte e snelle
nel tesser arabeschi
d'altro tessuto
e d'altra specie
che alma femminil
aperta e desta
accoglie e appresta
per chi in ascolto
attende e resta
cattolico custode
in infida palestra
di contorti pensieri
e oscure trame,
a diradar lo strame
che da troppe fiate
ammorba le campate
e le volte solenni
d'una Chiesa in apnea
fin troppo profanate,
ma pronte per il Re,
ché la ri-crea...
Linguaggio femminil
troppo osteggiato,
dimostra che il maschil
nulla ha trovato
di giusto e di sensato
da opporre civilmente
in campo aperto.
La subdola ironia
acerba stilla
torna al mittente,
che può riporla
dove il sol non brilla.
Clap-Clap-Clap-Clap-Clap!
RispondiEliminaStando alle fonti, quando sarà reso noto il preambolo e quando ci sarà l'accordo?
RispondiEliminaMarco Marchesini
Il nuovo e definitivo preambolo sarà reso noto se Mons. Fellay risponderà positivamente o comunque in maniera accettabile al Sinedrio, secondo le osservazioni che gli hanno presentato inopinatamente (perché sembrava tutto già OK) il 13 giugno...
RispondiEliminaMa credo che lo conosceremo comunque e, forse, non troppo oltre il capitolo di luglio perché, se Fellay non dovesse riuscire a ritenere accettabili le nuove condizioni richieste, non mancherebbe di motivare la sua decisione.
Ma Dio non voglia!
In ogni caso, come già si pensava, il Preambolo dottrinale sarà la cartina di tornasole che riguarderà non soltanto la FSSPX, ma tutta la Tradizione, nei confronti della Chiesa post-conciliare. Non mi piace chiamarla così perché io conosco la Chiesa-e-basta; ma certi interlocutori non vestono panni diversi....
Cavete lupos!
RispondiEliminaS. Francesco il feroce lupo l'ammansì, non per virtù propria ma per volontà di Dio.
RispondiEliminaBella risposta, MIC, elegante e coerente.
RispondiEliminaComprendo la polemica, specie se costruttiva, ma questa misoginia è da nerissima inquisizione: che l'anonimo sia qualche curial nostalgico?
Comprendo la polemica, specie se costruttiva, ma questa misoginia è da nerissima inquisizione: che l'anonimo sia qualche curial nostalgico?
RispondiEliminaMi ricorda un neocat d'alto lignaggio, col quale ho avuto in passato un serrato confronto... però, chissà?
Chiunque sia la misoginia sembra la sua arma migliore.
All'Anonimo che imperversa in questo post vorrei ricordare alcune incongruenze della Sacrosanctum Concilium che manifestano la mano di chi farà poi scempio del tesoro liturgico tradizionale:
RispondiEliminan.30. «Per promuovere la partecipazione attiva, si curino le acclamazioni dei fedeli, le risposte, il canto dei salmi, le antifone, i canti, nonché le azioni e i gesti e l'atteggiamento del corpo. Si osservi anche, a tempo debito, un sacro silenzio.»
Tutto ciò che viene qui ricordato era già stato promosso prima del Concilio. La raccomandazione del silenzio, poi, è ridicola, dato che la messa era in gran parte silenziosa. Si trattava di educare il popolo al senso vero della partecipazione, non di stravolgere i riti.
Inoltre, sempre la costituzione sulla liturgia, afferma: « 34. I riti splendano per nobile semplicità; siano trasparenti per il fatto della loro brevità e senza inutili ripetizioni;»
RispondiEliminaChe significa nobile semplicità? Cosa c'è nella Messa di sempre che non sia nobile, pur se complesso? Il sacro ha bisogno di distinguersi dal profano, non può essere banale. Non si può misurare il tempo a Dio. Come mai no hanno tagliato i tempi delle liturgie orientali? Come mai nessuno dei grandi sostenitori della riforma ha mai criticato i riti bizantini?
Sempre riguardo al n.34: quali sarebbero le "inutili ripetizioni"? Forse l'aver ridotto il Kyrie da tre a due ripetizioni? Sai che miglioramento!!! Oppure l'aver ridotto il "Domine non sum dignus" da tre a uno? oppure l'aver tolto le numerose genuflessioni? Credo che chi ha scritto queste cose, con tutto il rispetto per un Concilio, non abbia avuto la minima idea di cosa fosse la liturgia, che proprio perché è sacra è fatta di continue ripetizioni, che servono a preparare il cuore e ad aprirlo alla Grazia. Non sono forse pieni di ripetizioni i salmi? Non è una continua ripetizione del nome di Gesù, l'esicasmo, praticato già dai Padri del deserto? O vogliamo dire che non sapevano pregare? Il rosario allora lo buttiamo perché è un'inutile ripetizione? E questo sarebbe il fondamento della riforma liturgica?????
RispondiEliminaBeh, allora si capiscono certi scandali ecclesiali.
RispondiEliminaAl n. 35 la S.C. aggiunge: «Affinché risulti evidente che nella liturgia rito e parola sono intimamente connessi: 4) Si promuova la celebrazione della parola di Dio, alla vigilia delle feste più solenni, in alcune ferie dell'avvento e della quaresima, nelle domeniche e nelle feste, soprattutto nei luoghi dove manca il sacerdote.» Non era forse meglio indicare l'importanza del Sacramento della Penitenza e dell'Eucaristia, nei quali si fa sempre riferimento alla Parola di Dio. Invece qui si fa l'opposto di quello che si afferma, cioè si isola la Parola di Dio dal contesto sacramentale.
RispondiEliminaCaro don Gianluigi, le reiterazioni erano un segno troppo evidente del primo significato del Santo Sacrificio: lode alla SS.ma Trinità. 3 Kyrie, 3 Christe, 3 Kyrie: Tre Persone, una sostanza. Domine non sum dignus: unità e trinità di Dio; ed i segni di Croce, tre e multipli di tre? E L'Agnus Dei?
RispondiEliminaInoltre il primo significato della S. Messa era messo in luce magnificamente con il ripetersi per la maggior parte delle domeniche del Prefazio della SS.Trinità? Che ne resta oggi?
E la chiamano ricchezza? Depaupermento atroce.
La passione della Chiesa
RispondiElimina"Dunque, la passione che la nostra Santa Chiesa sta soffrendo al momento presente non è poi un gran mistero. Ignorando imprudentemente i Papi del passato, gli attuali responsabili della Chiesa hanno eretto una struttura compromessa che sta crollando su sé stessa. Sebbene Paolo VI (1897-1978) si sia lamentato del fatto che «la Chiesa è in uno stato di auto-demolizione», lui stesso, come del resto Giovanni Paolo II, insisteva affinché il disastroso aggiornamento responsabile di questa auto-demolizione fosse portato avanti a tutto spiano. Di fronte ad un «disorientamento così diabolico» - per usare le parole della veggente di Fatima Suor Lucia dos Santos (1907-2005) ha utilizzato per descrivere la mentalità di molti membri della Gerarchia odierna - l'unica risposta per tutti i cattolici preoccupati è:
- pregare molto, specialmente recitando il santo Rosario;
- imparare e vivere la dottrina tradizionale e la morale della Chiesa cattolica come viene descritta nei testi pre-conciliari;
- frequentare la Messa romana, dove la fede cattolica e la devozione si trovano nella loro pienezza e non sono vittime dei nefasti influssi dell'attuale ecumenismo;
- resistere con tutta l'anima alle tendenze liberali post-conciliari che stanno devastando il Corpo Mistico di Gesù Cristo;
- istruire caritatevolmente il nostro prossimo sulla Tradizione della Chiesa e avvertirlo degli errori che minacciano la sua fede;
- pregare affinché un numero sufficiente di membri appartenenti alla Gerarchia ritorni al buon senso;
- porre tutta la fiducia nella SS.ma Vergine e nel Suo potere affinché tramite la Sua intercessione, i responsabili della Chiesa ritornino alla Tradizione cattolica;
non scendere mai a nessun compromesso con l'errore.
Solamente la Madonna può aiutarci.
Siccome la presente lotta è essenzialmente una battaglia soprannaturale, non dobbiamo ignorare gli avvertimenti che la Santa Vergine ha rivelato nel 1917 a Fatima. Tutti i cattolici devono adempiere fedelmente tutte le richieste di Nostra Signora di Fatima, e specialmente pregare e operare affinché la Russia venga finalmente consacrata al Cuore Immacolato di Maria. Questa sarà la chiave che non solo distruggerà «gli errori sparsi dalla Russia», ma gli errori di tutto il mondo intero, inclusi quelli che travagliano dall'interno la Chiesa.
Per impedire il trionfo promesso del Cuore Immacolato, gli agenti impenitenti del liberalismo, del modernismo e del naturalismo, si sono raggruppati in un'unica grande adunata ecumenica col Principe di questo Mondo per ricevere insieme a lui il colpo di tallone con cui la Regina del Cielo schiaccerà il loro orgoglioso capo."
--------------
(testo tratto da uno studio di J. Vennari sulla penetrazione della massoneria nella Chiesa e la sua efficace opera di demolizione grazie al concilio v2, che attuò la "rivoluzione in tiara e cappa" stravolgendo i connotati della Chiesa di Cristo, come il mondo intero vede dal 1962 in poi)
(...>)
Dunque...
RispondiElimina(faccio le mie considerazioni da semplice fedele, che ricollega ragionando col buon senso, i fatti visibili alle loro cause prossime e remote):
i compromessi con l'errore sono inganno che si aggiunge ad inganno.
La grande illusione di mons. Fellay, dal momento che fin da ora accetta "al 95%" il concilio, è palese in quella frase che qui si riporta: "....il concilio illumina parte della Dottrina e della vita della Chiesa",
applicando la solita falsa reciprocità -tutta hegeliana- per la quale "la Tradizione illumina il concilio e il concilio illuminerebbe la Tradizione" !
Questo, a ben guardare, è il grande inganno (=cecità spirituale) in cui stanno cadendo tutti coloro che vedono solo i vantaggi del sospirato "accordo pratico", che è diplomatico (...e pensate all'ETIMO della parola "diplomazia"...) senza capire che esso è già un compromesso sui principi non negoziabili, cioè sulla Verità integralmente detta e seguita senza commistioni con l'errore.
Non l'avrebbe mai detta una frase simile fino all'anno scorso; segno che inizia il suo compromesso con l'errore che fa vedere lucciole per lanterne: il concilio che ha oscurato la Chiesa non può certo "illuminare" alcunchè, nè del passato nè del presente della Chiesa (figuriamoci del futuro).
Nè può illuminare l'entità indicibile dello stravolgimento della Messa riformata, come ottimi bloggers stanno facendo qui ora (don Gianluigi, Mic e Pastorelli).
Bisogna vedere bene le cause del disastro, che è soprannaturale e i rimedi, anch'essi soprannaturali.
Solo la Madonna può aiutarci, solo lei può risollevare la Chiesa che sta crollando nel fango della rivoluzione modernista, e lo farà quando noi, pecore e pastori, faremo ciò che Ella ha chiesto da un secolo senza essere ascoltata.
Infatti a Quito Ella disse:
"Quando tutto sembrerà perduto, allora sarà la mia ora di intervenire".
Deve ancora giungere quel momento che costringerà gli uomini a constatare umilmente il fallimento delle loro iniziative e strategie, sempre fondate su brama di potere e vanità terrene, non sulla gloria e l'onore di Dio.
Per ora gli uomini nella Chiesa travagliata, confidano negli uomini e nei loro machiavellismi (spesso svelati come raggiri di chi si fida ingenuamente, colombe che fan patti con le volpi) piuttosto che nella Provvidenza e nella Madre di Dio, Onnipotente supplice, Mediatrice di tutte le Grazie.
E chi ci dice che non sia venuta l'ora di Maria e che la conciliazione nella verità e nell carità non sia il primo Suo passo?
RispondiElimina"la Tradizione illumina il concilio e il concilio illuminerebbe la Tradizione" !
RispondiEliminaQuesta frase effettivamente sa di slogan e ci può suscitare diffidenza istintiva, avvezzi come siamo alle affermazioni laudative del super-concilio.
Tuttavia, a ben riflettere, nei documenti conciliari non mancano i riferimenti alla Tradizione o le formulazioni che possono essere lette non in contrasto con essa. E' l'ambiguità di alcune di esse (che ne ha consentito un'applicazione non conforme alla tradizione costante) e l'evidente 'rottura' -negata ma dimostrata- prodotta da alcune altre, che determinano le controversie e la crisi che stiamo attraversando nella Chiesa.
Ma quella frase, presa a sé non dice niente di falso e in ogni caso non dimostra che Fellay si lasci ingannare sui "punti controversi" fondamentali, ognuno dei quali ha formalmente ribadito, a quanto mi risulta.
Ovvio che il concilio in blocco non lo si PUO' rifiutare, perché è storia anche problematicamente vissuta. Sconfessarlo in blocco, significa applicare all'inverso il metodo e i criteri che ne pretendono l'accettazione acritica come se fosse un monolite.
Ma il concilio non è L'evento per eccellenza né un mito intoccabile. Esso è l'insieme dei suoi documenti, nei quali gli studiosi stanno individuando e segnalando documentandole, come del resto ha fatto e fa la FSSPX, le ambiguità e le pecche. Sono queste che vanno sanate e solo un Papa, autoritativamente, può farlo.
Poiché realisticamente, constatati i ripetuti peana, Benedetto XVI non sembra disposto a farlo nonostante le reiterate suppliche a lui rivolte, la soluzione appare differita nel tempo.
Nel frattempo, lasciar proseguire senza nessun correttivo la deriva attuale significa che anche le nuove generazioni saranno sviate senza nessun antidoto e molte anime assetate non troveranno la Sorgente di ogni Grazia nell'autentico culto a Dio e nella sana dottrina di cui esso è culmine e fonte ineasauribile.
Voler far entrare in campo quell'antidoto non mi pare una strategia solo umana, perché lo si fa confidando nell'aiuto e nella Grazia del Signore, che appartiene al Soprannaturale.
Che poi il tutto possa risolversi in una possibile trappola tesa al divide et impera, con gravi danni per la Fraternità, è anche possibile, soprattutto se guardiamo alle purtroppo ormai ben note divisioni interne.
La miglior risposta a questa sfida, potrebbe essere l'adesione in blocco non alla Roma modernista, ma alla Roma eterna, fuori della quale non c'è salvezza. Inutile tirare in ballo il 'fuori' e 'dentro' metafisico, perché di fatto se non c'è regolarizzazione canonica non c'è neppure possibilità di applicare la pastorale 'sana' alle nuove generazioni da un contesto non più marginale.
E, dunque, le nostre valutazioni son queste; ma solo il Signore sa cos'è meglio in questo momento, cioè se è ancora possibile correre ai ripari o se dobbiamo vivere fino in fondo questa evidente e apparentemente inesorabile dissoluzione. Per poi risorgere Lui solo sa come. Per cui è Lui che invochiamo fiduciosi con "sia fatta la tua volontà"...
alla gent. amministratrice Mic:
RispondiEliminaSto leggendo con attenzione la sua risposta, di cui condivido quasi tutto.
Le dico anche: se il mio commento prec. a quello pubblicato (in cui forse ho scordato il nick) è da ritenere superfluo, o non opportuno in questa sede, lo ometta pure se vuole, non è essenziale.
Ciò che mi interessava di quel testo da me letto erano i consigli per attraversare l'attuale gravissima crisi che travaglia la Chiesa:
- preghiera costante alla Madonna
- frequenza della Messa antica (che per me personalmente è impossibile)ecc...
e tra gli altri, il consiglio evidenziato in neretto:
nessun compromesso con l'errore
Questo, come leggo sui documenti reperibili nel web, lo diceva sempre anche mons. Lefebvre:
"Una sola cosa è necessaria per la continuazione della Chiesa cattolica: vescovi totalmente cattolici, senza nessun compromesso con l’errore".
Vedremo in appresso, come sarà possibile per noi piccoli fedeli e per i pastori piccoli e grandi, essere davvero fedeli alla Verità, alla Fede cattolica senza compromessi con il potere egemone(che ci ha confusi da decenni in misura enorme) e fare ognuno la sua parte nell'azione pratica, quella secondo volontà di Dio, nel semplice ambito quotidiano, per ricondurre sulla via diritta l'intero Gregge disorientato.
E' certo che vale sempre quel detto:
"Gli esempi trascinano", sia nella direzione giusta che in quella errata, e quelli dati dall'alto fanno scuola ai piccoli, più delle parole spesso ambi- o poli-valenti (o non coerenti con le azioni).
siccome il Papa rifiuta di parlare con autorità per sanare le ambiguità....ecc.,
RispondiEliminanel frattempo usiamo noi (o i regolarizzati della FSSPX) i correttivi pratici....?
ma i correttivi che potremmo usare noi, sia pecore che pastori, non avranno mai l'autorità necessaria ed efficace per raddrizzare la rotta della Barca, alla quale il timoniere pare che non voglia usare con sicurezza il timone, ma quasi lasciarlo in mano ai lupi....si capisce ciò che intendo?
(Oggi la povera Chiesa sembra un corpo che si voglia muovere senza ricevere i comandi -indispensabili alla vita- dal sistema nervoso centrale: come è possibile? )
Il Papa disse: "pregate che io non fugga davanti ai lupi", ma poi, in pratica, si fa manovrare dai lupi, lascia che siano loro a determinare la rotta, nei fatti concreti.
O saranno le "volpi curiali", come qui le avete chiamate.
E noi colombe o poveri pulcini, dovremo finire in bocca a quelle volpi, illusi dal povero Fellay che si fida senza garanzie ?
Che Dio ci aiuti a vedere ciò che è possibile in questa fitta nebbia.
All'anonimo "poeta"....
RispondiEliminaNon volevo rispondere alla sua provocazione, perchè non merita tanta attenzione, ma ciò mi è imposto dalla legge della carità...
non vorrei pesar sulla sua pessima figura, non pochi glielo han fatto notare, ma per carità cristiana gli rammento questo episodio:
^__^
durante il processo a santa Caterina da Siena, c'era un frate domenicano che la pensava proprio come l'anonimo, era preoccupato che dovesse rivedere il proprio ministero confrontandosi con una Donna, persino accettarla come collaboratrice ^__^ egli attaccò la santa accusandola di vana gloria e presunzione, ma la santa taceva fino a quando il povero suo confessore non ne potè più, e si rivolse al Maestro generale per sottolineare la cattiveria di quel frate che, gli dice: "egli INSULTA, ma non chiede, non fa domande, non è proponitivo" ^__^
alchè santa Caterina rivolgendosi al Confessore risponde: "non t'accorare Tommaso, chi non ha battaglia non ha vittoria...."
come finì quel processo lo sappiamo bene, alla fine il frate provocatorio dovette arrendersi ed inchinarsi davanti la Donna... un gesto che gli costò molto, ma che lo risanò della sua misogina....
Morale della storia, gentile anonimo, tutta la storia della Chiesa è costellata da eretici che sono maschi, e da santi che sono DONNE... Donne eretiche le troviamo di più in questo tempo da quando il femminismo ha prevalso, leggasi la storia di Sr. Furst e dell'associazione delle religiose americane recentemente condannate dalla CdF....
lei anonimo è sulla strada buona per farsi iscrivere nelle statistiche dei maschilisti e misogini ^__^
Quanto alla mia cucina, la invito... ^__^ non troverà cibi precotti e la domenica e feste varie si mangia ancora pasta fatta in casa....
^__^
P.S. avanti tutta Luisa (mic e tutti), e non per una questione di solidarietà, ma per il grande supporto che diamo anche riconoscendoci servi inutili!
^__^
ma i correttivi che potremmo usare noi, sia pecore che pastori, non avranno mai l'autorità necessaria ed efficace per raddrizzare la rotta della Barca, alla quale il timoniere pare che non voglia usare con sicurezza il timone, ma quasi lasciarlo in mano ai lupi....si capisce ciò che intendo?
RispondiEliminaSi capisce molto bene! Ed è un discorso che ha la sua logica, ma si ferma alla logica umana...
Invece i correttivi che possiamo e dobbiamo usare noi, oltre alla sana dottrina, che stiamo diffondendo con ogni mezzo - per povero e di nicchia che sia come questo blog e/o anche altro al'occorrenza e come la nostra situazione ci dà opportunità - sono innanzittutto il Santo Sacrificio e poi l'Adorazione la preghiera e la penitenza. Il Santo Sacrificio non è un 'correttivo' nostro, ma Opera umano-divina di Cristo.
Il Signore non ci chiede altro che di fare la nostra parte: Come ricorda Caterina siamo "servi inutili", ma servi "SUOI" e Lo si deve riconoscere attraverso le nostre povere parole e le nostre azioni. Il risultato, che forse neppure ci sarà dato vedere ora, è opera Sua!
Sul fatto di continuare a sostenere che mons. Fellay si fidi senza garanzia, non sono d'accordo, perché le garanzie ragionevoli di sicuro le ha soppesate. La certezza assoluta gliela può dare solo la Fede e l'affidamento al Signore e la Fedeltà a Lui, successiva al possibile accordo...
Del resto, mi preme ricordare che la Fraternità Sam Pio X non è sorta per convertire Roma, ma è stata fondata, già in epoca pre-conciliare, con la finalità di salvaguardare il Sacerdozio e il Depositum Fidei...
Quindi il diffuso proposito di non concludere accordi con la Roma-modernista, a prescindere da altre valutazioni che invece mons. Fellay ha soppesato, non è esattamente corrispondente allo spirito del Fondatore che, quando ha rifiutato gli accordi del 1988, non lo ha fatto perché Roma non era convertita, ma perché non gli venivano date sufficienti garanzie e chi tesseva le trame nascoste, purtroppo, ha prevalso!
Che il Signore non voglia che la storia - che sembrava diversamente orientata ma ora sembra riproporsi quasi negli stessi termini - non abbia a ripetersi.
E tuttavia stiamo vedendo che le forze dissolutorie, che se purtroppo hanno intaccato la Chiesa è ovvio non risparmino il mondo, sono in campo anche nell'ambito della Fraternità. Del resto Mons. Fellay ne ha espresso consapevolezza in termini molto accorati...
Che il Signore preservi noi e loro da questa possibile terribile deriva!
Pone Domine custodiam ori meo !
RispondiEliminaScrivo da Alessandria. A proposito di torniellate ... lo scorso giovedì santo il succitato vaticanista dava sul suo blog come verosimile la nomina dell'ex vicario generale di Milano (Radaelli) ad Alessandria, minuscola diocesi piemontese la cui sede è vacante ormai da ben nove mesi. Gli scrissi facendo presente che qui nessuno dei preti alessandrini aveva mai fatto il nome di Radaelli del quale ignoravano persino l'esistenza. Mi rispose che anche lui attendeva una conferma che poi non c'è stata ed aggiunse che era inoltre imminente la nomina del nuovo vescovo di Parma. A distanza di due mesi e mezzo anche questa nomina non è stata ancora fatta. Mi chiedo: chi è la fonte cardinalizia di Tornielli? Un ubriaco?
RispondiEliminaAlessandro Mirabelli