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venerdì 21 settembre 2012

Aleteia: lanciato un network internazionale di media cattolici

Pubblico senza commenti (volevo farlo, ma poi mi sono scappati!) questa notizia, di per sé interessante perché è da tempo che la Chiesa pone giustamente la sua attenzione sui mezzi di comunicazione e dunque anche su quelli consentiti dalle nuove tecnologie.

Proprio in questi giorni il responsabile del Dicastero delle Comunicazioni sociali ha posto l'accento sul tema "Dio nella comunicazione digitale"; il che si riallaccia alla notizia del nuovo network di media cattolici. La cartina di tornasole del tutto - e che non si tratti di un ulteriore fronte di "normalizzazione"- l'avremo se e quando questo blog e siti similari chiederanno di entrarvi... Richiamo la vostra attenzione sul linguaggio e sul termine "torta pubblicitaria" e su quanto vi sottende.

E dunque sorge spontanea una domanda: nuova evangelizzazione, che poi è talmente "nuova" da essere "altra" (vedi anche qui l'enfasi sui movimenti che caratterizzano la chiesa più come un federazione che come unità, dove tutti hanno posto tranne che la Tradizione autentica), oppure marketing con annessa "normalizzazione" dei partecipanti?

(Radio Vaticana) - Oltre mille associati tra media, istituzioni cattoliche e movimenti da tutto il mondo. Aleteia.org: il nome del “Network internazionale cattolico di condivisione e dialogo su questioni di fede, vita e società per i cercatori di verità”, promosso dalla Fondazione per l’Evangelizzazione attraverso i media. Un anno fa l’idea, oggi il lancio ufficiale del sito di Aleteia, in una conferenza stampa a Roma. Il servizio di Roberta Gisotti:

Parla in sei lingue il nuovo network cattolico: italiano, inglese, francese, portoghese, arabo e in futuro parlerà anche cinese. Jesus Colina, giornalista spagnolo, presidente di Aleteia, già direttore dell’agenzia Zenit:

R. - Oggi ci sono ogni mese 55 milioni di ricerche su Dio in inglese, God. Ma cosa trova la gente? La rappresentatività dei siti cattolici e delle loro produzioni non è ancora molto elevata. Su Google e sugli altri motori di ricerca noi vogliamo far apparire nelle prime schermate le belle produzioni, le perle che i siti cattolici generano ogni giorno.

D. – Un traguardo da qui ad un anno?

R. – Prima di tutto che i siti cattolici ci considerino come la loro rete, che si sentano a casa, perché vedono in noi quel megafono che crea loro nuovi canali di visibilità nei motori di ricerca e nelle reti sociali.

Il network sarà supportato da un servizio di raccolta pubblicitaria, Ad Ethic. Andrea Salvati, direttore generale di Aleteia, già dirigente di Google-Italia:

R. Così come Aleteia rappresenta il network di tutti i siti cattolici mondiali per la valorizzazione dei loro contenuti, Ad Ethic sarà il network che li aiuterà a valorizzare le loro audience in termini pubblicitari.

D. – Questa è una novità nel mondo cattolico?

R. – E’ un’assoluta novità, perché in questo momento direi che il mondo cattolico è quasi completamente escluso dalla "torta pubblicitaria" online, che è una torta in crescita, che sta andando molto bene, in controtendenza rispetto alle dinamiche di contrazione del mercato pubblicitario, e nella quale appunto i siti cattolici oggi non hanno ancora una voce importante, anzi direi piuttosto marginale.

D. – Nel passato c’è stata qualche remora a rivolgersi al mondo della pubblicità. Oggi invece si intuiscono le opportunità per un servizio di promozione...

R. – C’è un fatto assolutamente nuovo che ci rende fiduciosi in questo nuovo corso: la misurabilità del web consente oggi di poter avere con facilità possibilità di accesso ad una pubblicità mirata, qualificata e selezionata, soprattutto se si è organizzati, quindi se si riesce a rappresentare una massa critica importante. Questa è una garanzia per gli editori cattolici, perché naturalmente potranno ospitare sulle loro pagine sia pubblicità referenti al mondo cattolico, ma anche pubblicità referenti al mondo laico, per le quali però possono comunque avere un filtro dal punto di vista della categoria merceologica o dal punto di vista della creatività. E’ proprio il caso di dire, in questo caso, l’unione fa la forza: dove c’è unione vuol dire che c’è massa critica, ci sono audience da valorizzare e c’è peso contrattuale che possiamo portare su tutti i network che distribuiscono la pubblicità online.

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4 commenti:

  1. Non mi ricordo bene il greco: mi pare che "Aletheia" dal greco voglia dire: "Verità"......
    (o forse speranza)....
    Mi ha fatto pensare alla parola russa "Pragda" appunto Verità che fu scelta dai comunisti per intitolare il giornale di partito: "La Pragda"......

    se sono queste le premesse allora è meglio stare alla larga......

    don Bernardo

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  2. Caro Areki, avevo fatto la tua stessa osservazione, pensando anche alla traslitterazione corretta che tu hai fatto. Il significato è svelamento e dunque verità.

    E' esattamente come tu dici (non avevo pensato alla "Pragda")...

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  3. La traslitterazione approssimativa dice bene il clima di superficialità con cui si vorrebbero divulgare, banalizzando, argomenti di grossp spessore: la verità ad uso socialdemocratico...

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  4. "E’ proprio il caso di dire, in questo caso, l’unione fa la forza: dove c’è unione vuol dire che c’è massa critica, ci sono audience da valorizzare e c’è peso contrattuale che possiamo portare su tutti i network che distribuiscono la pubblicità online."

    Questo è un linguaggio da marketing, non da evangelizzatori

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