La recente evoluzione della questione collegata alla organizzazione del "popolo Summorum Pontificum", richiama alla mente l'editoriale di Radicati nella fede, su Summorum Pontificum: libertà vigilata. Il cuore del problema è esattamente questo. La riflessione che segue è la sintesi di alcuni commenti già emersi nelle precedenti discussioni. [vedi qui] - [e anche qui]
Colpisce che un'organizzazione che ha lanciato eclatanti input a livello internazionale - della quale innanzitutto non sono noti tutti gli organizzatori e in secondo luogo non ha coinvolto tutte le realtà tradizionali - si sia presentata con un programma e un sito monchi: molto 'promo' e poca completezza d'informazioni non solo utili, ma anche basilari. Infatti, al di là della già nota intervista al segretario FIUV Thomas Murphy, di quella ad Emanuele Fiocchi, della notizia che dell'evento parla il giornale della CEI e del testo della conferenza stampa del 10 settembre scorso, che doveva chiarire tutti i punti, ancora non risultano rivelati dati importanti per un evento da prendere con la dovuta serietà e che si pone come antesignano di un Coetus internazionalis di fedeli.
- Si parla di tre giorni di pellegrinaggio, ma né il sito né altre fonti danno agli aspiranti partecipanti un calendario di incontri, possibili nomi di relatori o altro cui partecipare nei giorni precedenti l'evento in San Pietro. Il che, per chi deve muoversi da lontano, mi parrebbe importante. E soprattutto sarebbe anche un buon inizio concreto di esperienza concreta di Tradizione-in-cammino al di là dei proclami.
- Non si capisce il motivo della riservatezza sul nome del celebrante: Non è stato ancora trovato o, eventualmente, perché non si deve ancora sapere?
Ora, la nostra perplessità è legata anche al fatto che solo chi aderisce a quest'iniziativa - della quale emergono gli slogan e per il resto sembra ancora nebulosa - parrebbe necessariamente un buon tradizionalista e ciò sembra conferirgli addirittura l'autorità e il diritto di giudicare chi non vi aderisce a scatola chiusa. Chi si rifiuta di tacere ed esprime domande e perplessità, vede ricadere su di esse (vedi le dinamiche presenti sul MiL) la scure del giudizio pesantemente negativo, come se chi osasse porre domande fosse automaticamente un nemico, un disobbediente, che non sente cum Ecclesia e che non ama il Papa. Insomma è un'iniziativa privata che effettivamente dovrebbe e potrebbe essere di grande aiuto per i fedeli cattolici legati alla Santa Messa Antica. Essa tuttavia deve svolgersi nella più assoluta trasparenza e senza la benché minima pretesa di rappresentare in modo esclusivo quei cattolici, con la conseguenza del "o con noi o contro di noi" eliminando l'equazione: se siete con noi, senza porre troppe domande, siete dei buoni cattolici tradizionalisti; se avete dei dubbi, delle domande, se non aderite con entusiasmo o, peggio ancora, osate pensare, siete dei cattivi cattolici tradizionalisti e non sentite cum Ecclesia. C'è chi addirittura, su MiL, ha osato definire chi riflette e lo fa con garbo e motivatamente: "fuoco amico" che pugnala.
Dunque, se non ti accodi, se non sottoscrivi il Patto pensato e redatto da non si sa troppo chi sia, sei fuori, sei un nemico, non hai il bollino di qualità, non appartieni al "popolo Summorum Pontificum"!
È l'abbé Barthe ad aver usato l'espressione. Ebbene cos'è mai questa suddivisione dei cattolici in "popoli": una Chiesa frammentata e quasi fiera di esserlo, con l'enfasi messa sui movimenti? Su questa enfasi fa testo in maniera inquietante la recente intervista per la nuova evangelizzazione del cardinal Ouellet, sulla quale torneremo: c'è il popolo focolarino, quello carismatico, medjugoriano e neocatecumenale, c'è il popolo CL e quello di Sant'Egidio, e adesso dovremmo vedere la nascita del popolo Summorum!
Tutti coltivano il loro orticello, indifferenti a quel che fa il vicino, ma ogni tanto li si vede insieme, si riuniscono con i loro cartelloni per gridare "viva il Papa", per poi ritornarsene a casa e continuare, ognuno nel proprio orticello, a fare a modo suo, alcuni in modo più evidente e sconcertante.
Spero che tutti i punti opachi vengano delucidati perché, se è una buona cosa e un passo importante che ci sia un gruppo che difende la Santa Messa Antica e i fedeli che la domandano, l'esigenza primaria è che esso non sia manipolato da chi ha il potere e sa essere subdolo, e quindi il gruppo stesso non divenga troppo autoreferenziale e fattore di esclusione, dunque di ulteriori divisioni al suono di i buoni siamo noi...
Oggi, ad esempio, ad un cattolico legato alla Santa Messa Antica è consigliato ringraziare in modo enfatico il buon pastore che ha "concesso" la Messa di sempre, anche se è una volta al mese, anche se è ad un orario difficile per le famiglie, come se fosse una concessione generosa che si sarebbe potuta rifiutare, mentre si tratta di un diritto dei fedeli, come se il Summorum Pontificum non fosse una legge universale per la Chiesa.
Indubbiamente i centri di messa destinati all'usus antiquior sono grandemente aumentati, ma stentano a crescere con le potenzialità che prometterebbero, perché continua a mancare la volontà nei vescovi e nei sacerdoti di impegnarsi ad introdurre nelle parrocchie la nostra Messa e la relativa 'pastorale'; non è stato dato corso alla formazione liturgica ad hoc nei seminari, mentre si aprono, in molte diocesi in tutto il mondo, quelli neocatecumenali. Dunque, un'organizzazione che non si preoccupi anche di questo, sembra più un'adunata di acquiescenti da tenere sotto controllo ben inquadrati nel loro recinto, per cui è stata coniata anche l'etichetta di "popolo" (uno dei tanti, come si è detto).
Non dico che non bisogna essere grati a chi apre le porte, anche se timidamente, ma purtroppo si vede in alcuni, che si presentano come rappresentanti dei cattolici tradizionalisti, una forma di ipocrisia, se non piaggeria, che non è quella prudenza e intelligenza necessarie per navigare nelle acque tumultuose della Chiesa odierna.
Se vuoi avere una piccola "chance" di ottenere la Santa Messa Antica, ti è anche chiesto, se non vuoi unirti al sempiterno coro laudatorio che canta i meriti del Vaticano II, almeno di tacere, di farti piccolo piccolo: il "Concilio" non si tocca, è consigliato invocare l'ermeneutica della continuità, difendere il "Concilio" scevro di colpe e dire che i problemi attuali sono dovuti alle cattive interpretazioni... Attenzione, se non lo fai, ti sarà tolto il poco che ti è stato dato, se ti è stato dato, e sarai accusato di essere disobbediente, di non sentire cum Ecclesia e in definitiva di essere contro il Papa.
Bisogna però ammettere che un cambiamento c'è stato. In effetti oggi si può dire che qualcosa è andato storto, bisogna essere ciechi, indifferenti, ignoranti, ideologicamente d'accordo con i "frutti" postconciliari, per non vedere quanto quei frutti siano marci, per non vedere che quella "primavera" è stata, ed è, un lungo e gelido inverno, SALVO per tutti i novatores lasciati liberi di creare e distruggere, liberi anche di devastare il cuore della nostra Fede, la sacra Liturgia. A questo punto effettivamente, ci dovrebbe esser detto chiaramente se la lex orandi coincide ancora con la lex credendi.
Ma, se oggi si può dire che ci sono dei problemi, bisogna subito aggiungere che quel qualcosa di storto è avvenuto dopo il "Concilio": il Vaticano II è innocente, non ha colpe. E, come cattolico legato alla Santa Messa Antica, è di rigore citare l'art.19 dell'Universae Ecclesiae. Se non lo fai, sarai stigmatizzato, etichettato in modo sprezzante, e lo sarai non dai modernisti ma dai "tradizionalisti", da quei tradizionalisti che sembrano voler disegnare e imporre un identikit del perfetto e conforme cattolico tradizionalista... Perché non esistono più i cattolici-e-basta?
A conclusione di questa fitta sintesi di precedenti riflessioni, penso che, chi di noi potrà, sarà presente alla Messa in S. Pietro per ringraziare il Papa e soprattutto Nostro Signore per il dono del Summorum Pontificum e chiederne un'applicazione ben più vasta da parte di chi di competenza. Possiamo sperare che da qui al 3 novembre avremo le informazioni che ci mancano colmando tutti i punti in sospeso e che l'arroganza presuntuosa di alcuni lasci posto ad un vero comune sentire senza etichette foriere di ulteriori divisioni delle quali non si sente assolutamente il bisogno.
Al di là e al di fuori di ogni tipo di querelle, il più gran numero di cattolici dovrebbe convergere in San Pietro per testimoniare la propria riconoscenza al Santo Padre e l'amore per la Santa Messa fonte e culmine della loro vita di fede.
Al di là e al di fuori di ogni tipo di querelle, il più gran numero di cattolici dovrebbe convergere in San Pietro per testimoniare la propria riconoscenza al Santo Padre e l'amore per la Santa Messa fonte e culmine della loro vita di fede.
Ho letto su mil le risposte arroganti a Silente di cui si parla nel thread di Pucci Cipriani.
RispondiEliminaHo letto anche interventi interessanti ed altri apparentemente in linea, ma critici ai tradizionalisti "tra le righe".
Il timore di "normalizzazione" espresso in questo articolo credo che abbia seri motivi di esserci.
Grazie per la segnalazione. Leggo anche:
RispondiElimina"e' vero i comportamenti e le dispute conflittuali altro non fanno il gioco dei progressisti e cio' aumenta lo stigma addossato ai followers della tradizione"
Da un lato è vero. Ma bisognerebbe essere in grado di distinguere da dove nascono le dispute e tra disputa e disputa. E, soprattutto, da COSA nasce il conflitto...
...O con noi, o contro di noi, non bastavano le opposizioni dei vescovi, il disprezzo dei progressisti, adesso viene ad aggiungersi la condanna di un certo mondo tradizionalista, molto variegato da quel che si osserva su certi blog... dove veri cattolici tradizionalisti si uniscono a chi non lo è, a chi vorrebbe far credere di esserlo, alleanze particolari, molto paradossali e interessanti da osservare.
RispondiElimina19. I fedeli che chiedono la celebrazione della forma extraordinaria non devono in alcun modo sostenere o appartenere a gruppi che si manifestano contrari alla validità o legittimità della Santa Messa o dei Sacramenti celebrati nella forma ordinaria e/o al Romano Pontefice come Pastore Supremo della Chiesa universale.
RispondiEliminavi sembra sbagliato?.... è il minimo.
se vi ci riconoscete o state con un piede di quà e uno di là non andate.
19. I fedeli che chiedono la celebrazione della forma extraordinaria non devono in alcun modo sostenere o appartenere a gruppi che si manifestano contrari alla validità o legittimità della Santa Messa o dei Sacramenti celebrati nella forma ordinaria e/o al Romano Pontefice come Pastore Supremo della Chiesa universale.
RispondiEliminaCome può riguardarci?
Nessuno di noi considera invalido il NO, se celebrato secondo le intenzioni della Chiesa e senza arbitrarie inclusioni e sincretistiche commistioni...
Il problema non è tanto l'art.19, quanto il fatto che ci si serva di questa clausola per accusare di rientrarvi chi si permette di formulare critiche ammissibili nella misura in cui il NO non aderisce neppure alla Sacrosanctum Concilium...
E, a proposito di "una cum Papa nostro", non sarà certo un caso che Benedetto XVI abbia parlato di "Riforma della Riforma". Che poi sembri diventata l'araba fenice, questo è un altro discorso.
Ah l`articolo 19 dell`Universae Ecclesiae !
RispondiEliminaChe biscottino per chi non ama i cattolici legati alla Santa Messa Antica, per chi li considera un rigurgito preconciliare ( letto su Vatican Insider in una recensione di un libro di Ruggieri sul "Concilio"), per i tradizionalisti preoccupati di non dispiacere alla gerarchia della Chiesa e di distanziarsi anche da chi, pur considerando valida la Messa riformata, ne critica alcuni aspetti e non tace l`evidenza che la riforma liturgica non ha rispettato la Costituzione Conciliare sulla Liturgia.
Mi ricordo da Tornielli con quanto e quale gaudio lo citavano i vari modernisti di casa in quel blog,lo stesso gaudio mostrato quando il Papa aveva detto che il SP era un atto di tolleranza per un gruppo ridotto...
Ha ragione mic, quell`articolo non ci riguarda, ma non è quell`articolo che può zittire la coscienza e la ragione di chi vede come la Liturgia riformata è stata, ed è, oggetto di ogni sorta di bricolage, di manipolazione arbitraria, senza che l`autorità intervenisse e intervenga.
LEX ORANDI,LEX CREDENDI ha ancora corso nella Chiesa Cattolica?
A parole sembrerebbe di sì, ma nei fatti?
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RispondiEliminaOra, la nostra perplessità è legata anche al fatto che solo chi aderisce a quest'iniziativa - della quale emergono gli slogan e per il resto sembra ancora nebulosa - parrebbe necessariamente un buon tradizionalista e ciò sembra conferirgli addirittura l'autorità e il diritto di giudicare chi non vi aderisce a scatola chiusa. Chi si rifiuta di tacere ed esprime domande e perplessità, vede ricadere su di esse (vedi le dinamiche presenti sul MiL) la scure del giudizio pesantemente negativo, come se chi osasse porre domande fosse automaticamente un nemico, un disobbediente, che non sente cum Ecclesia e che non ama il Papa. Insomma è un'iniziativa privata che effettivamente dovrebbe e potrebbe essere di grande aiuto per i fedeli cattolici legati alla Santa Messa Antica.
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E' veramnte paradossale. La dinamica è simile ai gruppi settari.
Ho l'impressione che ci sia una volontà da parte di una certa elitè sacerdotale e laicale, di trattare i tradizionalisti non "allineati" post conciliarmente come dei straccioni ignoranti e puzzolenti....
Ovvio che qualcosa non funziona.
Condivido le perplessità di Luisa e mic, che ringrazio e saluto.
ma qualcuno ha inviato mail dove si espongono i dubbi al coordinamento oppure stiamo qui a fare il processo in contumacia?
RispondiEliminama qualcuno ha inviato mail dove si espongono i dubbi al coordinamento oppure stiamo qui a fare il processo in contumacia?
RispondiEliminaI dubbi sono stati espressi di persona. Si è in attesa di risposta.
Da alcune "rassicurazioni" pervenutemi all'orecchio or ora ritengo che tutto questa suspance sia data una una probabile presenza del Papa, ovviamente (che celebra? credo di no, che assista, molto probabile)! Che assicurerebbe visibilità e uno shock mediatico importantissimo che andrebbe molto al di là di tutte le intenzioni ombrate ed oscure degli organizzatori, e permettetemi anche dello stesso Santo Padre.
RispondiEliminaAnche se dall'altra parte questo consegnerebbe su un piatto d'argento una clamorosa clava pronta ad essere brandita da tutti gli "anonimi" organizzatori che ben volentieri perderebbero l'anonimato per darle in testa a tutti noi.
Io personalmente che venga o che non venga rimango sulla posizione espressa da Mic, e dall'ottimo Belvecchio (http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV333_A_proposito_del_Coetus.html). Anche se non nego una prevedibile grande soddisfazione nel vedere la Messa Cattolica ritornare alla grande a San Pietro: a casa sua, alla presenza del Papa!
Vediamo cosa succederà dal ritorno del Libano.
Certo, una soluzione del genere potrebbe essere un'ottima spinta per la Tradizione. Ma sembrerebbe pur sempre una tradizione "normalizzata", se i nostri dubbi sono fondati, a giudicare dai vescovi in sottofondo; il che deduciamo da:
RispondiElimina-l'organizzazione 'felpata',
- la presenza e la pubblicità data da Avvenire,
-ma sopratutto i seguenti punti del Patto di cui non si conoscono i redattori:
...
k) promuovere ed incrementare il pieno inserimento degli Aderenti nella vita pastorale delle Diocesi di appartenenza, in filiale obbedienza agli Ordinari Diocesani e in comunione con la Santa Chiesa Cattolica;
l) intrattenere ogni utile rapporto con gli Ordinari Diocesani, i parroci e gli enti religiosi della Diocesi di appartenenza.
Ora, pur condividendo e ritenendo scontato il principio, non si può ignorare quanto i vescovi (quasi tutti) osteggino la nostra messa. Appare legittimo quindi temere una forma 'vigilata' di presenza diocesana, in quelle diocesi in cui sarà comunque possibile. Bisognerebbe sperare in un generale diverso atteggiamento dei vescovi... ben venga! Ma ben venga anche la relativa pastorale, perché la Messa senza dottrina è già tanto ma non basta.
Premesso questo, pur confermando i timori già espressi, sospendiamo il giudizio e vediamo sia cosa succederà il 3 novembre (sperando di esserci), sia quale sarà l'evoluzione futura.
Sostanzialmente condivido il 'sentire' e il 'sentore' di Don Camillo... ma le conclusioni parziali o definitive sono tutte da attendere.
RispondiEliminaChe bisogno c'era di creare un Patto per un'associazione di fedeli cattolici che sembra la "porta d'accesso" per esser definito cattolico-doc ?
RispondiEliminaSi colgono manovre e alleanze, cui prodest?
bentornato Don Camillo!!!
RispondiEliminaA.R.
promuovere ed incrementare il pieno inserimento degli Aderenti nella vita pastorale delle Diocesi di appartenenza, in filiale obbedienza agli Ordinari Diocesani e in comunione con la Santa Chiesa Cattolica
RispondiEliminaCapisco dubbi e diffidenze, ma a cosa servirebbe un coetus di fedeli legati alla tradizione, se poi costoro non sono inseriti nelle diocesi, nelle parrocchie? In filiale obbedienza, certo, ma con la loro proposta pastorale. Esistono altre vie per proporsi e per operare efficacemente? Non credo, a meno che non si voglia restare in attesa perenne di improbabili perfezioni. Per es. di vescovi santi.
Insomma, questo pellegrinaggio, nonostante pecche e oscurità, è un inizio per radunarsi e sommarsi. Farsi conoscere e superare i limiti dei propri gruppi. E magari organizzarsi per una azione di più efficace penetrazione nelle parrocchie. L’unione fa la forza, e avere alle spalle una organizzazione coesa fa la differenza. Vedi appunto i vari movimenti che nelle parrocchie fanno il bello e il cattivo tempo, a prescindere dall’ortodossia delle loro proposte. Un po’ di furbizia aiuta.
La saggezza di Giovanna... :)
RispondiEliminaCapisco dubbi e diffidenze, ma a cosa servirebbe un coetus di fedeli legati alla tradizione, se poi costoro non sono inseriti nelle diocesi, nelle parrocchie? In filiale obbedienza, certo, ma con la loro proposta pastorale. Esistono altre vie per proporsi e per operare efficacemente? Non credo, a meno che non si voglia restare in attesa perenne di improbabili perfezioni. Per es. di vescovi santi.
RispondiEliminaInfatti.
E tuttavia la verifica avverrà proprio nel senso di scoprire se e come verrà attuata la loro proposta pastorale.
Posso sottoscrivere il commento di Giovanna , ma non la parola furbizia..., posso condividere l`utilità di avere un`organizzazione alla quale ricorrere per aiuti, consigli, se non si trasforma in un centro di potere che distribuisce placet e non placet e che non tollera voci discordanti.
RispondiElimina"L’unione fa la forza, e avere alle spalle una organizzazione coesa fa la differenza",
scrive Giovanna, sì, è vero, se quell`unione non è uniformizzazione,
se lo scopo comune e i mezzi per raggiungerlo sono stati discussi, condivisi, decisi insieme e non imposti,
se ogni membro è ascoltato e ha diritto alla parola, anche se e quando la sua voce può sembrare o è non allineata al pensiero degli iniziatori,
se quell`organizzazione non pretende che prima di entrarci e eventualmente godere del suo aiuto si mostri le carte in regola, secondo i dettami da lei decisi.
Ogni altra forma di organizzazione non sarà che foriera di altre divisioni.
Aggiungo che non è perchè sembra che oggi nella Chiesa se non si è membri di un movimento, di un`associazione, di comunità, non si è più un cattolico doc, che sento personalmente il bisogno che i cattolici legati alla Santa Messa Antica formino pure loro un popolo a parte, con la propria organizzazione, con tanto di gerarchia, patti e norme e anche sanzioni e esclusioni...
RispondiEliminaMi sembra che è da decenni che ci sono vari gruppi che hanno operato e operano per la salvaguardia della Santa Messa di sempre, in Italia ma non solo, non dimentico di certo la FSSPX alla quale dobbiamo molto. Se tutti questi gruppi possono unirsi e collaborare pur restando autonomi, se possono coordinare i loro sforzi, se possono unire le loro forze, tutti volti verso un unico scopo quello che già perseguvano, se si è attenti al rischio di manipolazioni più o meno subdole da parte di chi ha il potere nella Chiesa, alle lotte di potere e di personalità che vorrebbero imporre una linea unica, conforme e uniformizzante, se quell`organizzazione potesse essere veramente rappresentativa di tutte le voci del cosidetto" mondo tradizionalista", se agisse nella più totale trasparenza, se non costituisse un passaggio o un`appartenenza obbligata per dirsi cattolico tradizionale, allora potrebbe essere di grande utilità.
Crearci a "movimento" per aver riconosciuto il nostro diritto all'esistenza davanti all'Episcopato? Ma non lo capite che si sta riproponendo ma ad intra la stessa configurazione diciamo pastorale che viene proposta per la SPX?
RispondiEliminaE' veramnte paradossale. La dinamica è simile ai gruppi settari.
RispondiEliminaHo l'impressione che ci sia una volontà da parte di una certa elitè sacerdotale e laicale, di trattare i tradizionalisti non "allineati" post conciliarmente come dei straccioni ignoranti e puzzolenti....
Ovvio che qualcosa non funziona.
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Cattolico molto attento, ha detto una cosa di non poco conto e che condivido appieno.
Tra l'altro è in piena sintonia con ciò che ha detto Papa Benedetto XVI il 14 di settembre, (giorno dell'Esaltazione della S. Croce) rivolgendosi al piccolo gregge cattolico in Libano:
“Non temere, piccolo gregge” (Lc 12,32) e ricordati della promessa fatta a Costantino: ”In questo segno, tu vincerai!”.
Inoltre il Papa ha ricordato la necessità della libertà religiosa, (intesa come libertà di culto non come i modernisti lo intendono...cioè, la comunione di culti come il pancristiensimo massonico ecumenista, è ovvio!!!.....se uno sa leggere e scrivere....non dovrebbe essergli così difficile a capirlo, dico io!!)
.....ma tant'è i modernisti, giusto giusto un'accozzaglia di scismatici e eretici, (termine coniato da un blogger e fatto subito mio)faranno di tutto, per far ritrattare ciò che il Santo Padre ha detto venerdì 14 settembre ....troveranno il modo, questi eretici collusi con satana.....lo troveranno, ma troveranno ANCHE sempre pan per i loro BRUTTI E ANNERITI denti, NE STIANO PUR CERTI!!!
Costringete il Papa a dire e a fare ciò che voi volete? Mi fate solamente ridere!!!....lo sapete perchè? Perchè sempre ci saranno cattolici VERI, non quelli dei soliti e noti movimenti sette all'interno della Chiesa che sono la mutazione genetica di antiche eresie, sia chiaro!!!....MA coloro PRONTI a dar ragione della fede SMASCHERANDO LE VOSTRE NEFANDEZZE, anche se costringerete il Papa a dire e a fare ciò che volete voi cari, gli eretici infiltrati all'interno della Chiesa di Cristo e FONDATA sulla Roccia di Pietro!!!!.....questo è certo!!!
Ora ritornando al discorso iniziale, si da il caso che gli anticostantiniani, tutti protestanti e talmudisti, vorrebbero una Chiesa "d'elite", diretta solo da beceri intellettuali, siano essi laici che religiosi, racchiusa nel proprio orticello, (quindi setta) mentre al CONTRARIO il GRANDE COSTANTINO nel 313 Lha resa PUBBLICA, togliendola da secoli di costrizioni e ad un settarismo forzato, a causa delle più terribili persecuzioni. Ora invece questi movimenti sette che hanno fatto? L' hanno divisa in sette e la violenza con cui si sono imposti, hanno dato il via alla caccia spietata di chi è in chiaro e netto contrasto con il loro politeismo....proprio come al tempo delle persecuzioni ante Costantino. L'unità della Chiesa UNA SANTA CATTOLICA APOSTOLICA, la dobbiamo in primis a Costantino, ecco perchè chi è CONTRO COSTANTINO E' CONTRO L'UNA SANTA CATTOLICA APOSTOLICA.
Gli anticostantiniani, sono molto presenti e sono al potere, all'interno del Vaticano...ovvio chi ha voluto il CVII?
Questi ANTICOSTANTINIANI, si permettono di scrivere ancora "libri" su Costantino e specie sulla Donazione di Costantino, perchè non bastano le CACCOLATE storiche e pseudo ricerche "scientifiche" ....NO! Bisogna far manutenzione psicologica costante e continua....uno dei tanti, un certo Vian direttore dell'Osservatore Romano, che ha prodotto un "libro" sulla falsità (lo dice lui infatti e tutti quelli come lui) della Donazione di Costantino, fatto alla Chiesa in funzione della libertà religiosa del 313.
Se Mic lo desidera prossimamente le invierò una mia piccola analisi, sulla Donazione di Costantino, che sto elaborando nei ritagli di tempo.
L'ho detto e lo ripeto, GUAI A CHI TOCCA e IMBRATTA con le solite CACCOLATE la Gloriosa Storia della Chiesa Cattolica!!!
P.S. Un bentornato a Don Camillo anche da parte mia.
Scusate mi sono dimenticata di dire, dove il Santo Padre, ha tenuto il discorso, ricordando il Grande Imperatore Romano Costantino.
RispondiEliminaVISITA ALLA BASILICA DI St PAUL A HARISSA E FIRMA DELL'ESORTAZIONE APOSTOLICA POST-SINODALE
DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Harissa
Venerdì, 14 settembre 2012
lo potete leggere integralmente qui:
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2012/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20120914_firma-es-ap_it.html
Cara Azzura, la Donazione di Costantino fu smascherata come testo autentico dall'illustre Lorenzo Valla, padre della filologia. Non si dice che Costantino non abbia mai donato Sutri, solo che il testo tradito non è quello. Non ci si dedica alla filologia nei ritagli di tempo: si abbia l'umiltà di riconoscersi ignoranti e non voler fare i superuomini, avendo l'ardire di ritenere che le scienze, dono elargito all'uomo da NSGC, non siano altro che bischerate diaboliche. Faccia un Rosario in più e si calmi.
RispondiEliminaGli anticostantiniani, sono molto presenti e sono al potere, all'interno del Vaticano...ovvio chi ha voluto il CVII?
RispondiEliminaSandro Magister, scrive:
"Nel discorso col quale ha accompagnato la firma dell’esortazione apostolica a coronamento del sinodo per il Medio Oriente, nella basilica di San Paolo a Harissa, Benedetto XVI non ha temuto di richiamare in chiave positiva la memoria di un imperatore molto controverso, Costantino, autore nel 313 dopo Cristo di quell’editto che diede la libertà ai cristiani ma insieme inaugurò un “regime di cristianità” contro cui si sono scagliati molti tra gli stessi cattolici, specie durante e dopo il Concilio Vaticano II.
Un libro recentissimo fa il punto sulla controversia, dal punto di vista dei contestatori:
Gianmaria Zamagni, “Fine dell’era costantiniana. Retrospettiva genealogica di un concetto critico”, il Mulino, Bologna, 2012."
Azzurra, un'altro libro di un critico contro Costantino, uno che è stato autore della monografia «La teologia delle religioni di Hans Küng. Dalla salvezza dei non cristiani all’etica mondiale, 1964-1990» (Bologna, 2005) e di saggi su John Wyclif e sull’ermeneutica biblica medievale.
Ttanto per restare a tema, pare di capire che chi si interessa di smontare l'Imperatore Costantino colpevole d'aver liberalizato la Religione Cattolica, provengano tutti dalla stessa scuola ....
Se Mic lo desidera prossimamente le invierò una mia piccola analisi, sulla Donazione di Costantino, che sto elaborando nei ritagli di tempo.
RispondiEliminaCerto che lo desidero. Mi interessa molto.
Vorrei aggiungere, per Domenicano, che se Azzurra parla di una sua analisi, lo fa di certo a ragione veduta e seriamente documentata.
Se gentilmente ci renderà partecipi, citando le sue fonti, avremo modo di parlarne ancora.
Caro Domenicano, lei non sa di che cosa io mi occupi, perciò la sua diciamo puntualizzazione, la ritengo una sorta di corredo, già sentito molte volte da tanto mondo "intellettuale", che pretende di fare lavaggi di cervello alla società cvomincando con gli studenti, categoria debole in mano a dei falchi, e c he chiamasi anche manutenzione psicologica.
RispondiEliminaGli stessi poi sfornano "libri" che non fanno altro che celebrare la molta ignoranza e MENZOGNA storica di cui ci hanno costretti.
Se lei ritiene che il Valla pastore protestante (e già la dice lunga), sia riuscito a "smascherare" con le sue "erudizioni" (tra l'altro avendo la pretesa di titolarsi filologo), libero di farlo!
Dal canto mio mi faccio un bel po' di domande accompagnate da molte risate.
I ritagli di tempo libero, caro il mio Domenicano, sono momenti e decisioni dettati dagli impegni, non ho la stessa fortuna di certi "studioi" pagati da chi sa chi, per scrivere "libri" che poi infettano la società, proprio come il valla e il Cusano, tra l'altro uno che ha ispirato concetti "dottrinali" di Giordano Bruno ...una visione di Dio filosofica contorta..... capirai da che pulpito!!....
Solitamente i filosofi a partire dal periodo umanista, sono sprezzanti contorsionisti della logica aristotelica, da cui escono pensieri che fanno venire i brividi.....sarà per questo motivo che il Valla e il Cusano e dopo gli altri anticostantiniani si son persi in locuzioni che ritengo quasi indecenti!!
Ma detto questo, lei per caso e chiedo solo per caso, ha mai letto le "erudizioni filologiche" del Valla? Se si, e scrive ciò che ha scritto, le consiglio di calmarsi, di recitare tanti Rosari affinchè le venga abbondanza di luce e l'ispirazione giusta e cominci a ragionare con la sua testolina.
Carissima Mic,
RispondiEliminami rivolgo dandoti del tu. Come ben sai, tu che sei studiosa e hai penato sui libri, ogni tesi ha validità finché non viene smentita (metodo scientifico). Ergo tutti sono autorizzati a cercare di confutare le obiezioni avanzate dal Valla (rafforzate poi da altri). Quello che è deprecabile e -scusate, homo sum- fastidioso è che chi si sbilancia su controversie delicate, magari non avendo dimestichezza con il metodo e la conoscenza di base (ma questo vale pure per i luminari) e giudica gli altri dall'alto di un trono, beh, si merita di fare un sonoro tonfo (ha rovesciato i potenti dai troni). Si abbia umiltà e non vana supponenza, tanto più se si rischia di apparire ridicoli.
"Si abbia umiltà e non vana supponenza, tanto più se si rischia di apparire ridicoli."
RispondiEliminaDomenicano, non crede che dovrebbe essere lei il primo ad aver umiltà e non vana supponenza?
Si abbia umiltà e non vana supponenza, tanto più se si rischia di apparire ridicoli.
RispondiElimina------------
Domenicano, ogni tesi è valida finchè non viene smentita certo!!
La supponenza finora l'ho trovata in lei che non mi conosce, non sa di cosa mi occupo, e non lo vengo certo dire a lei e infine non ha mai letto nulla di mio, punto primo.
Secondo, quando avrò finito NEI RITAGLI DI TEMPO, potrà fare le sue erudizioni circa il merito o il contenuto.
Si presuppone che lei conosca ciò di cui parla, altrimenti aspetti e non si renda LEI ridicolo!
punto terzo, mi permetto eccome di criticare il Valla e non certo debbo chiedere il suo permesso. Mi meravigliano le persone che si riempono la bocca di parole come metodi scientifici e poi appoggiano le CACCOLATE del primo che le scrive.....
Per fortuna è stato il "padre" della Filologia......Si suppone che un padre della filologia almeno conosca la storia e confuti, con ciò il documento altrimenti taccia e faccia altro!!
Lo ripeto, chi si accontenta del Valla o del Cusano, significa che sono a digiuno di molti argomenti altro che metodi scientifici....
Infatti il Valla ha ispirato Lutero...e lo ripeto, da che pulpito!! ....ma a parte questo il metodo del Valla e le sue preposizioni sono uno schiaffo all'intelligenza.
Addirittura avrebbe cercato di dichiarare S. Agostino come eretico..... essendo lui il padre della filologia se lo poteva permettere .......veramente un personaggio costruito ed elogiato più per convenienza che per contenuti, un pisello d'oro per colpire la Chiesa e il Papato di un tempo,
Insomma la musa di chi ancora e sempre più, continua a vomitare calunnie e menzogne, sopra la Gloriosa Storia della Chiesa.
Ora, gli stanno dando una mano gli stessi poteri ecclesiastici, con comportamenti atti e parole, che meritano tutto il mio disappunto e che guarda caso vanno molto a genio ai protestanti, a dimostrazione che i modernisti sono gli eredi del Valla e di Lutero.
Sia chiaro io sto difendendo la Memoria della Chiesa che fu, bistrattata offesa vilipesa, a cominciare dal GPII, non quella di adesso che sta operando per dar ragione alle "erudizioni" come quelle del Valla e compagnia cantante.
Ma forse a lei caro Domenicano.. non va giù.... pazienza sopravviverò!!!!
Signori, io ci mangio con queste cose, quindi non sto scherzando.Anzitutto, Azzurra, il Valla (che era sacerdote) è morto nel 1437, e Lutero doveva ancora venire: come si può definirlo pastore protestante? Papa Callisto III lo fece pure segretario apostolico!
RispondiEliminaSa quante volte sono costretto a leggere di presunti complotti? sa quante volte chi scrive tutto ciò lo fa non conoscendo l'abc della materia? Si dirà: è una casta, il vostro sapere è falso. No, non è così. Io le posso ben garantire, e a testimonianza porto la mia vita spesa nello studio, che studiare seriamente costa fatica e non ci si può improvvisare filologi. Per cui, prima di sputare sentenze, prima di giudicare le persone (che non è cosa nemmeno cristiana), porti rispetto a quanti hanno a che fare con la filologia non per qualche oziosa voglia ma per passione e mestiere. Io non dico che lei abbia torto priori, l'ho già spiegato: io dico che dovrebbe far meno il Padreterno. Se ha qualcosa di scientifico e serio da offrire sarò ben lieto io per primo. La invito a portare rispetto e a vedere meno congiure. Da un'esperta come Lei di ambienti accademici classici mi sarei aspettato una più ovvia prova di ostilità alla Chiesa, che Lei però non cita. Partiamo da quella.
Ma sì, diamo difendiamo Sant'Agostino e offendiamo un beato (il defunto Papa). Si può non essere d'accordo persino col GPII, ma offenderlo non fa altro che allontanarla dal precetto evangelico "Non giudicare": può farsi tutte le messe VO che vuole, che Le devo dire, ma le manca l'abc del cristianesimo.
RispondiEliminaMic mi "conosce": frequento il blog e ho sempre portato rispetto a tutti. Quindi non mi si tacci di modernismo o fregole varie...
Carissimi,
RispondiEliminasono Paolo Balduini, dell'Associazione "San Gregorio Magno" di Castel San Giovanni (Piacenza), che ha promosso la celebrazione della S. Messa tridentina nella mia città. La nostra Associazione ha aderito da subito al Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum (CNSP), poiché ne conoscevamo da tempo gli odierni esponenti, che ci hanno dato un prezioso aiuto quando, oramai quasi tre anni fa, abbiamo avuto l'ardire di chiedere la celebrazione della S. Messa secondo il Motu Proprio. Aver avuto un supporto di persone competenti e che si dedicano senza dispendio di energie alla causa della S. Messa di Sempre è stato veramente un grande dono. Quando, successivamente, si è voluto dar vita ad un coordinamento e un aiuto stabile a tutti coloro che volevano celebrare la S. Messa nelle proprie città e nei propri paesi noi non ci siamo voluti tirare indietro e abbiamo aderito con entusiasmo.
Nella mia esperienza, non ho trovato strutture "pesanti", non un nuovo Gruppo o un nuovo Movimento Ecclesiale, ma solo uno strumento per poter meglio servire la causa della Messa antica.
Vorrei aggiungere qualcosa ad alcuni interventi che ho letto in questo post.
@giovanna (intervento delle 11:43): il nostro Coetus è pienamente inserito nella nostra parrocchia: il risultato è che un numero sempre maggiore di fedeli vengono in contatto con la nostra Messa, capiscono l'infondatezza di tanti pregiudizi "modernisti" che la riguardano, e, soprattutto, si accorgono del suo grandissimo valore spirituale;
@ Luisa (interventi delle 12:12 e 12:14): mi permetto di citare alcuni passi dell'intervista rilasciata il 3.9.2012 da Emanuele Fiocchi, portavoce del CNSP, al sito Paix- liturgique (e riportata dal ns. sito www.missagregoriana.it) e alcuni passi del Patto di consultazione che è alla base del Coordinamento:
Dall'intervista:
"Questa (cioè il Coordinamento Nazionale) è una iniziativa che non pretende né di dare patenti di cattolicità, né di comandare sui gruppi stabili che celebrano il rito antico, né di imporre loro alcun “pensiero unico”. (...) non siamo un'associazione con delle tessere o dei capi. Abbiamo una struttura ultraleggera, fatta al massimo di alcuni portavoce e moderatori; ci basiamo su una libera e spontanea partecipazione dei gruppi stabili; proponiamo lavori e progetti che il Coordinamento sviluppa su input dei gruppi stessi. Per questo, pur augurandoci di crescere, (...) non abbiamo pretese di esclusività, e siamo pronti ad affiancarci ad ogni realtà che sia sulla nostra stessa lunghezza d’onda (...). i nostri contenuti sono quelli espressi da Benedetto XVI nel Summorum Pontificum e nel suo Magistero, noi lavoriamo su quello, e ci confrontiamo strenuamente con gli oppositori della liturgia tradizionale. E' per questo che proponiamo agli aderenti la condivisione di un patto di punti in comune che si richiama pressoché testualmente al Summorum Pontificum e alla Universae Ecclesiae. La nostra unione non vuol far la nostra forza, ma la forza del Papa".
"(...) a noi preme che la forma straordinaria della Sacra Liturgia arricchisca la nostra fede e quella delle realtà ecclesiali in cui viviamo. Per questo auspichiamo che la liturgia tradizionale si diffonda sempre più e i gruppi si inseriscano pienamente nella vita delle diocesi".
Dal Patto di consultazione e collaborazione:
Art. 5. Ogni Aderente può liberamente recedere dal presente patto, senza obbligo di preavviso, dandone comunicazione scritta al Coordinatore Nazionale.
Art. 10. Il presente patto riconosce e valorizza la piena autonomia di tutti gli Aderenti, e non costituisce alcun vincolo associativo tra di essi (...).
Come si può notare, quello che tu pensi come cosa utile è proprio quello che è alla base del Coordinamento.
Paolo Balduini
Ringrazio Paolo Balduini per le sue informazioni e sono lieta di apprendere un'esperienza positiva.
RispondiEliminaSpero fortemente che tutte le perplessità che abbiamo espresso possano essere presto chiarite.
Ho molto apprezzato l'intervista di Fiocchi e, se mi fossi dovuta basare solo su questa, non avrei avuto interrogativi...
Amici miei, vogliamo provare parlare senza reazioni che coinvolgono la persona l'umiltà la supponenza e compagnia bella?
RispondiEliminaSia Domenicano che Azzurra hanno le loro ragioni, che rispetto (quando non vanno a apostrofare la persona dell'interlocutore). Vogliamo sospendere la querelle per rincontrarci sul lavoro che Azzurra ci ha promesso?
Sui giudizi sommari nei confronti dei papi mi trovo d'accordo con Domenicano.
Smorzare un po' i toni aiuta a far 'passare' meglio il messaggio che si vuol dare...
Si caro Domenicano, ha ragione!
RispondiEliminaMa vede, il Valla era pastore protestante, in cuor suo e lo dovevo specificare, ma non ho detto luterano....d'altronde Lutero prima non era cattolico? Anche se Lutero è post Valla che cosa c'entra.... fu la sua musa ispiratrice.
Secondo, vede anche lei ha fatto CILECCHINA .....la Donazione di Sutri, NON c'entra un BEL niente con la Donazione di Costantino... per essere un tantino precisini..... e poi fa piacere che mastichi tutti i giorni la materia....ma vede, personalmente ho trovato molte volte paleografi e filologhi, molto sicuri di ciò che dicono e pretendono la loro disciplina, come l'unica che può scrivere la storia..... in realtà questa mentalità è preconcetta e sbagliata, perchè la storia per essere indagata ha bisogno di molte discipline e non di una sola!!!
E mi dispiace per lei io il Valla lo critico eccome!!!
Quando avrò terminato il mio approfondimento lo spedirò a Mic.
Saluti
Ho letto il Patto, ci sono articoli che suscitano domande e perplessità, c`è una certa opacità, mancanza di trasparenza, ma ci sono sopratutto state le reazioni di alcuni membri alle domande o dubbi esposti in modo corretto e sensato, chi ha osato emettere dubbi o fare domande, forse scomode, ha subito gli strali astiosi e iperemozionali con tanto di etichette sprezzanti e perfino dubbi sulla sua fede, questo comportamento non è corretto, può riflettere un`intolleranza per chi non si allinea da subito, senza "se" e senza "ma" all`iniziativa, e contraddice chi afferma il rispetto dell`autonomia e la non imposizione di un pensiero unico, quelle reazioni prefiguravano veramente un "sei con noi o contro di noi".
RispondiEliminaLa mancata trasparenza ha forse delle ragioni che non possono essere svelate, le mancate risposte alle domande, anche dei giornalisti, pure, non ci resta che aspettare.
Comunque è evidente che non posso che augurare che tutti coloro che ne hanno la possibilità, come gruppo e individualmente, siano presenti in San Pietro per testimoniare al Santo Padre la loro riconoscenza per il grande dono del Summorum Pontificum.
E chi non potrà esserci si unirà in preghiera.
Ben venga qualsiasi iniziativa atta a promuovere la Messa di sempre ma, ahinoi, le perplessità su questo "pellegrinaggio" non sono solo numerose, ma sono anche fondate.
RispondiEliminaPossibile che gli autonominati coordinatori, prima di cominciare, non le abbiano previste? Nel migliore dei casi la figura è quella dei dilettanti allo sbaraglio (si pensi solo al "segreto" sul celebrante...)
Quanto scritto da Paolo rincuora un po' ma non tocca l'argomento più scottante, e cioè che è sui media che il Coordinamento sta giocando la partita (ed è questo il punto debole di tutta l'iniziativa). Nonostante gli articoli citati, qualcuno rischia di ritrovarsi involontariamente a dover rispondere alla domanda: "ma lei è «coordinato» o no?"
Ripeto, l'unica "arma" per far funzionare il pellegrinaggio è quella di presentarsi sparsi (non divisi), privati cittadini e basta: se gli altri movimenti sono sì numerosi ma controllabili, noi dobbiamo apparire come cattolici semplici, senza tessere o altro. Dobbiamo far vedere che non è possibile trattare con noi come se fossimo indiani da spedire in una riserva. Solo se saremo in maggioranza privati potremo far sentire la nostra forza. Il mio invito, pertanto, è che i coetus fidelium partecipino, ma rappresentati da pochissimi. Tutti gli altri corrano a San Pietro come privati.
RispondiEliminaMi scusi Luisa, ma quali sarebbero i pesanti attacchi subiti ad opera del CNSP? Voglio dire, è proprio sicura che certi attacchi le siano stati rivolti da aderenti a questo coordinamento?
RispondiEliminaOnestamente non capisco questo astio verso il CNSP che per altro è solo uno dei gruppi organizzati aderenti al pellegrinaggio.
Che io sappia chiunque è libero di aderire o meno al coordinamento nazionale ed a maggior ragione chiunque è libero di partecipare al pellegrinaggio di novembre anche solo a titolo personale, per cui non credo proprio che verranno poste domande circa chi sia "coordinato" o no.
M
M, penso che lei sia un lettore di Mil, dunque sa a che cosa mi riferisco.
RispondiEliminaAggiungo che non è a me che sono stati rivolti ma a chiunque aveva l`ardire di porre domande o esprimere perplessità.
RispondiElimina" Dobbiamo far vedere che non è possibile trattare con noi come se fossimo indiani da spedire in una riserva. "
RispondiEliminaquoto