Si era sparsa la voce, qualche settimana fa, di un pellegrinaggio a Roma, il 3 novembre, dove Benedetto XVI, nella Basilica di piazza San Pietro, avrebbe, finalmente, celebrato la S. Messa nel rito romano antico, dunque un pellegrinaggio di ringraziamento al Santo Padre che ha promulgato il motu proprio "Summorum Pontificum" con il quale - anche se non accolto dalla quasi totalità dei vescovi - rendeva ai cattolici quella Messa detta di San Pio V:"il quale, sorretto da grande zelo pastorale, a seguito dell'esortazione del Concilio di Trento...curò l'edizione dei libri liturgici".
Come prevedibile la notizia fece molto scalpore specie tra quei gruppi di cattolici, fedeli alla Tradizione, che iniziarono la loro battaglia contro l'"autodistruzione della Chiesa" (tanto per usare le parole di Paolo VI) e che a novembre festeggeranno, come il sottoscritto, non il cinquantennale del Concilio Vaticano II, ma quello della loro Resistenza che iniziò già durante lo svolgimento del Vaticano II. "Cui bono?” Vale a dire “con quale speranza?”, scriveva già l'indimenticabile amico Tito Casini ne : "La Tunica Stracciata" (Ed. Il Carro di San Giovanni - Firenze 1967). Rispondiamo: nulla nell’uomo, tutta in Colui del quale la Cresima ci fece soldati: costretti a combattere da partigiani, con tutte le intemperanze, possibili, dei partigiani." Nessuno prova dunque, come noi, gratitudine e affetto nei confronti del Santo Padre che, con il motu proprio, ha reso dignità anche a coloro che, in questo mezzo secolo, hanno combattuto la buona battaglia, senza compromessi, a viso aperto: "Combattiamo e combatteremo - scriveva ancora Casini – per Israele, dentro Israele, per la Chiesa dentro la Chiesa, memori di quelle parole: 'non veni pacem mittere sed gladium', offrendo a Dio anche questo grande dolore di dover guerreggiare contro nemici che sono nostri amati fratelli.
Una cum Papa nostro non è di certo monopolio di questa iniziativa! Ottimo il pellegrinaggio. Nebulosi i risvolti |
Ma i nostri "nemici" si annidano, da tempo, nei "Consigli Pastorali" e nelle "Conferenze Episcopali" che, praticamente, hanno annullato il 'Motu Proprio'. Un'occasione dunque, per i fedeli della Tradizione, per recarsi a Roma per ringraziare il Santo Padre e chiedergli, finalmente di far applicare quel Motu Proprio da Lui stesso emanato, che per molti - e cito le parole del Novello Masaniello Enzo Bianchi, logorroico imbonitore - addirittura:" il tre novembre non è un cammino di riconciliazione e di comunione, ma di rivincita, di condanna per l'altro".(Sicut scripsit).
Tutto questo non ci esime, anzi ci rafforza nel nostro convincimento di prendere le distanze da quel pellegrinaggio del 3 novembre, proprio in quei giorni dedicati, dalle nostre famiglie, alla commemorazione dei Santi e dei defunti e alle visite dei cimiteri.
Innanzi tutto non ci sarà il Papa, come in un primo momento avevano detto, a celebrare la Messa in San Pietro...forse, dopo, chi sa, potrebbe anche impartire una benedizione...e forse parlare ai fedeli...forse non ci sarà...forse...
Inoltre il Coordinamento fantasma che, con "motu proprio", si è autoconvocato assumendosi il compito di organizzare l'evento, manca di referenze che diano garanzie ai vari gruppi del tradizionalismo storico che avrebbero dovuto aderire: nei pellegrinaggi della Tradizione degli anni Settanta, per la Pentecoste, a Roma il "garante" fu il filosofo francese Marcel de Corte, nella formazione del Comitato Anti 89 i garanti si chiamavano: Augusto Del Noce (fui con lui, a Roma, a Palazzo Pallavicini, per presentare detto Coordinamento), Massimo de Leonardis, Jean de Viguerie, Roberto de Mattei, Julien Freund. Fu proprio il nome e il rilievo di questi personaggi, e non tanto il lavoro mio e del collega francese François Brignau, a richiamare l'attenzione e l'adesione di quasi tutti i gruppi italiani che si rifacevano ai valori della Tradizione.
Non ci sembra, sia detto senza offesa per nessuno, che nel Coordinamento Summorum Pontificum, come si fanno chiamare, ci sia qualche nome di rilievo...eppure si ha la pretesa, nel sollecitare l'adesione, di chiedere l'invio di una mail con la storia del gruppo e si assicura che la domanda verrà esaminata (da chi, di grazia?) ed eventualmente il richiedente sarà contattato dal "Promotore regionale"...sempre che si tratti di "Gruppi stabili" (non abbiamo capito quali sarebbero quelli "instabili").
Onestamente per noi sarebbe anche difficile :"Svolgere in modo permanente una costruttiva attività di confronto ecclesiale etc.etc." dove, dietro il linguaggio dell'Azzeccagarbugli e del sindacalismo anni Settanta, così lontano dall'evangelico "sì sì-no no", sembra nascondersi il malcelato intento di consegnarci, mani e piedi legati, alle Conferenze Episcopali, che remano contro il Papa quando si scrive di voler: "istituire, a livello nazionale, insieme all'Istituzione Ecclesiastica, un tavolo di lavoro comune per partecipare, ciascuno nel suo modo proprio, ad una serena e generosa applicazione etc.etc"
Forse gli estensori del documento dimenticano che, ad eccezione di Roma, Diocesi del Papa, in nessun’altra Diocesi, hanno concesso una, dico una, parrocchia personale per i fedeli della Tradizione come invece prevede l'art.10 del “Summorum Pontificum".
Ora, invece, accodandosi a un andazzo che dura da cinquant'anni, si vuol aprire un "tavolo di lavoro" per produrre altri documenti, come se non bastassero le migliaia di commissioni che ne sfornano, settimanalmente, a tonnellate... e che nessuno legge.
C'è un documento essenziale che è il motu proprio "Summorum Pontificum". Lo si applichi!
Si chiede l'adesione a una iniziativa e si riempiono di insulti volgari coloro che non sono d'accordo. Capisco come in ogni iniziativa possano infiltrarsi i personaggi del folklore, ma quando sono loro i portavoce i rappresentanti in loco, allora si rimane perplessi e amareggiati: la Tradizione vuol dire anche rispetto per le storie altrui, per le testimonianze date, per una vita, in difesa della Fede.
Il 3 novembre io inviterò tutti i miei amici ad una S. Messa in rito romano antico, che farò celebrare a Firenze in memoria di quei sacerdoti che non abbandonarono mai la loro prima Messa ma continuarono a celebrarla, nonostante le persecuzioni, prima ancora che ci fossero i preti di Mons.Lefebvre e quelli degli Istituti di Diritto Pontificio come la Fraternità di San Pietro e l'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote di Gricigliano. Per questi sacerdoti fedeli "usque ad effusionem sanguinis", che ci insegnarono la Fedeltà alla Chiesa e a tenere la schiena diritta senza cedere mai, farò celebrare, in quel giorno, la Santa Messa e affideremo le loro anime alle preghiere dei tanti fedeli che ebbero l'incommensurabile fortuna di conoscerli: Mons.Luigi Stefani, Don Luigi Migliorini, Don Rino Bresci, Don Ivo Biondi e Don Umberto Primo Lenzini, ai quali ho dedicato un libro :"Fidem Servavi" che uscirà a Natale.
Ma il tre novembre dovrà essere, per noi, anche giorno di preghiera per questo straordinario Papa, per il nostro Benedetto XVI, affinché non cada mai in mano dei suoi nemici...o dei falsi amici.
Dice bene mic:
RispondiEliminaottimo il pellegrinaggio, nebulosi i risvolti...
Su Corrispondenza Romana questi due articoli:
RispondiEliminahttp://www.corrispondenzaromana.it/il-coordinamento-nazionale-del-summorum-pontificum-permangono-le-perplessita/
http://www.corrispondenzaromana.it/le-perplessita-di-una-fedele-sul-coordinamento-del-summorum-pontificum/
Quando è uscita la notizia ci sono state subito delle reazioni che sottolineavano l`opacità,la poca trasparenza dell`iniziativa, chi ha espresso perplessità, anche leggendo il Patto di consultazione e collaborazione del Coordinamento SP, è stato definito "fuoco amico", accusato di non sentire cum Ecclesia, di pugnalare alle spalle, e via dicendo, a loro veniva detto che bisognava essere pazienti e che tutto sarebbe detto il 10 settembre.
Tutto?
Il 10 settembre è passato ma le domande restano perchè non hanno ricevuto risposta.
fedeli alla Tradizione, che iniziarono la loro battaglia contro l'"autodistruzione della Chiesa" (tanto per usare le parole di Paolo VI) e che a novembre festeggeranno, come il sottoscritto, non il cinquantennale del Concilio Vaticano II, ma quello della loro Resistenza che iniziò già durante lo svolgimento del Vaticano II.
RispondiEliminaDell'articolo, ho colto un aspetto fondamentale, ovvero l'impossibilità per un cattolico di festeggiare il 50esimo anniversario del Vaticano II, e di fatto è così!
In particolare mi riallaccio all' autodistruzione della Chiesa a partire da palesi abusi di potere, che si sono verificati strada facendo.
Mi riferisco al già citato Messale di S. Pio V, ma e sopratutto al Ministero Petrino, in vista dell' incontro "purificatore" con i luterani.
Sono andato a rivedere l'enciclica Ut Unum Sint di G.PaoloII e rileggendola con calma mi sono accorto dell'abuso di potere che esplicita, negando di fatto il Dogma del Ministero Petrino.
Alla fine del punto 94 e inizio 95 scrive:
- Con il potere e l'autorità senza i quali tale funzione sarebbe illusoria, il Vescovo di Roma deve assicurare la comunione di tutte le Chiese. A questo titolo, egli è il primo tra i servitori dell'unità. Tale primato si esercita a svariati livelli, che riguardano la vigilanza sulla trasmissione della Parola, sulla celebrazione sacramentale e liturgica, sulla missione, sulla disciplina e sulla vita cristiana. Spetta al Successore di Pietro di ricordare le esigenze del bene comune della Chiesa, se qualcuno fosse tentato di dimenticarlo in funzione dei propri interessi. Egli ha il dovere di avvertire, mettere in guardia, dichiarare a volte inconciliabile con l'unità di fede questa o quella opinione che si diffonde. Quando le circostanze lo esigono, egli parla a nome di tutti i Pastori in comunione con lui. Egli può anche - in condizioni ben precise, chiarite dal Concilio Vaticano I - dichiarare ex cathedra che una dottrina appartiene al deposito della fede. Testimoniando così della verità, egli serve l'unità.
95 - Ciò che riguarda l'unità di tutte le comunità cristiane rientra ovviamente nell'ambito delle preoccupazioni del primato. Quale Vescovo di Roma so bene, e lo ho riaffermato nella presente Lettera enciclica, che la comunione piena e visibile di tutte le comunità, nelle quali in virtù della fedeltà di Dio abita il suo Spirito, è il desiderio ardente di Cristo. Sono convinto di avere a questo riguardo una responsabilità particolare, soprattutto nel constatare l'aspirazione ecumenica della maggior parte delle Comunità cristiane e ascoltando la domanda che mi è rivolta di trovare una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all'essenziale della sua missione, si apra ad una situazione nuova.(?)
In tal modo il primato esercitava la sua funzione di unità.
Lo Spirito Santo ci doni la sua luce, ed illumini tutti i pastori e i teologi delle nostre Chiese, AFFINCHE' POSSIAMO CERCARE INSIEME le FORME (?) nelle quali QUESTO MINISTERO possa realizzare un SERVIZIO di amore (?) riconosciuto dagli uni e dagli altri" (?)
segue....
RispondiEliminaE' evidente che G.PaoloII,ha eliminato di fatto, il Dogma dell'Infallibilità Papale emanato da Papa Pio IX, ( Pastor Aeternum) ed è così incorso in anatema.
Difatti Papa Pio IX, ha emendato quanto segue:
Capitolo III - Della Forza e della Natura del Primato del Romano Pontefice.
Sostenuti dunque dalle inequivocabili testimonianze delle sacre lettere e in piena sintonia con i decreti, chiari ed esaurienti, sia dei Romani Pontefici Nostri Predecessori, sia dei Concili generali, ribadiamo
la definizione del Concilio Ecumenico Fiorentino che impone a tutti i credenti in Cristo, come
verità di fede, che la Santa Sede Apostolica e il Romano Pontefice detengono il Primato su tutta la terra, e che lo stesso Romano Pontefice è il successore del beato Pietro, Principe degli Apostoli, il vero Vicario di Cristo, il capo di tutta la Chiesa, il padre e il maestro di tutti i cristiani; a lui, nella persona del beato Pietro, è stato affidato, da nostro Signore Gesù Cristo, il pieno potere di guidare, reggere e governare la Chiesa universale. Tutto questo è contenuto anche negli atti dei Concili ecumenici e nei sacri canoni.
Dunque se qualcuno affermerà che il Romano Pontefice ha semplicemente un compito ispettivo o direttivo, e non il pieno e supremo potere di giurisdizione su tutta la Chiesa, non solo per quanto riguarda la fede e i costumi, ma anche per ciò che concerne la disciplina e il governo della Chiesa diffusa
su tutta la terra; o che è investito soltanto del ruolo principale e non di tutta la pienezza di questo supremo
potere; o che questo suo potere non è ordinario e diretto sia su tutte e singole le Chiese, sia su
tutti e su ciascun fedele e pastore: sia anatema.
Con ciò, sono in attesa di conoscere dove ci porterà l'attuale Pontefice, se continuerà l'opera distruttrice oppure se deciderà di porre degli autorevoli rimedi.
ecco cosa succede quando l'Autorità se ne lava le mani. Ditemi voi se le messe devono essere organizzate dai laici. Il dramma è proprio e sempre quello indicato da Amerio: la desistenza dell'Autorità. E io aggiungo: pure la latitanza di questa Autorità ecclesistica. Dio ci aiuti, ma ho l'impressione che se l'Autorità non riprende subito in mano tutte le redini della Chiesa, il futuro cattolico sarà sempre peggiore e anarchico.
RispondiEliminaHo già espresso le mie riserve sull'organizzazione del convegno in giorni infelici per chi, come me, si deve occupar della celebrazione della S. Messa nella chiesa di competenza. Sui promotori ora qualche fioca luce vien fatta, seppur m'appaia ancor avvolta da un denso cono d'ombra. Senz'altro si tratta d'un'iniziativa laicale, ma che dietro ci sian ignoti, magari mica tanto, prelati a diriger l'evento verso ben delimitati fini, come se i laici avessero bisogno d'esser tenuti a bada, è più che credibile. Certamente gli animatori ecclesiastici non si riducon a don Barthe, ce ne sarann'altri più noti che bazzican i corridoi del Vaticano.
RispondiEliminaJoseph ha riportato esattamente in un suo commento quanto gli ho detto sulla mia grande stima ed amicizia, ricambiate, verso l'ex-Presidente (ex per sua volontà) di Una Voce Italia Riccardo Turrini Vita, ch'è per me garanzia di serietà. Ma non credo, data la lunga familiarità, che abbia responsabilità alcuna sull'approssimatività dell'organizzazione. In caso contrario non avrebbe mancato d'invitar la Confraternità di S. Francesco Poverino. Per il rispetto che merita non gli ho rivolto alcuna domanda in merito.
E' persona saggia e saprà opporsi ad eventuali eccessi.
Di eccessi, a dir il vero, vengo a saper adesso dal post ripreso da Riscossa Cristiana. Ignoro a quali insulti ed offese si riferisca il Cipriani e da chi provengano. Ma anche certe dissociazioni sono state espresse, parlo di quelle presenti in internet, in modo duro.
Leggo nel post, con commozione e grato ricordo, i nomi di alcuni sacerdoti che ho ben conosciuto, tra cui don Luigi Stefani e don Rino Bresci.
Profugo giuliano e cappellano militare il primo, a cui non furon concesse le esequie con Messa "tridentina", come da sua esplicita richiesta; un ottimo latinista, professore di Lettere presso la Scuola Media "Botticelli" di Firenze il secondo, collega di mia moglie e carissimo amico che non disdegnava le partite a carte alla casa del popolo di Candeli, dov'era amato da tutti per la sua schiettezza, per il suo spiritaccio toscano e per il linguaggio "fiorito", come lui lo definiva e che faceva venire i brividi ai pretini della Curia quano prendeva la parola nelle riunioni a carattere pastorale o a qualche pranzo ufficiale (agape fraterna, com'oggi si dice). Due sacerdoti dalla retta dottrina e grandi educatori, ma anch'essi travolti dalla riforma liturgica ed obbligati a celebrar nel nuovo rito.
Né meno commovente il ricordo dl vegliardo Tito Casini che non amava molto "intrupparsi" ma dava direttive sapienti.
Comunque nel post non mi sembra che si evidenzino, al di là di alcune notizie sul passato e del presente di qualche gruppo anti89,
riserve pià significative da quelle che via via qui e altrove sono state da noi avanzate. La differenza sta nel fatto che chi di noi potrà alla Messa in S. Pietro sarà presente per ringraziare il Papa e soprattutto Nostro Signore per il dono del Summorum Pontificum
e chiederne un'applicazione ben più vasta da parte di chi di competenza. Nonostante le carenze o il protagonismo di qualche organizzatore.
Gli insulti, Dante, ci sono stati e anche pesanti, perchè toccavano la fede delle persone, chi difende quell`iniziativa è necessariamente un buon tradizionalista e ciò gli conferisce l`autorità e il diritto di giudicare chi non vi aderisce a scatola chiusa rifiutando di tacere domande e perplessità,con grande facilità cade la scure del giudizio pesantemente negativo, come se chi osasse porre domande fosse automaticamente un nemico, un disobbediente, che non sente cum Ecclesia e che non ama il Papa.
RispondiEliminaInsomma è un`iniziativa privata che dovrebbe e potrebbe essere di grande aiuto per i fedeli cattolici legati alla Santa Messa Antica, ma deve svolgersi nella più assoluta trasparenza e senza la benchè minima pretesa di rappresentare in modo esclusivo quei cattolici,con la conseguenza del "o con noi o contro di noi", se siete con noi, senza porre troppe domande,siete dei buoni cattolici tradizionalisti, se avete dei dubbi, delle domande, se non aderite con entusiasmo o, peggio ancora, criticate, siete dei cattivi cattolici tradizionalisti e non sentite cum Ecclesia.
Se non ti accodi, se non sottoscrivi il Patto pensato e redatto da non si sa troppo chi sia, sei fuori, sei un nemico, non hai il labello di qualità, non appartieni al "popolo Summorum Pontificum"!
È l`abbé Barthe ad aver usato l`espressione "popolo Summorum Pontificum", ebbene non amo affatto quella suddivisione dei cattolici in "popoli", una Chiesa frammentata e quasi fiera di esserlo, con l`enfasi messa sui movimenti, c`è il popolo focolarino, quello carismatico, medjugoriano e neocatecumenale, c`è il popolo CL e quello di Sant`Egidio, e adesso dovremmo vedere la nascita del popolo SP!
Tutti coltivano il loro orticello, indifferenti a quel che fa il vicino, ma ogni tanto li si vede insieme, si riuniscono con i loro cartelloni per gridare" viva il Papa", per poi ritornarsene a casa e continuare, ognuno nel proprio orticello, a fare a modo suo, alcuni in modo più evidente e sconcertante.
Spero che tutti i punti opachi verranno elucidati, perchè che ci sia un gruppo che difende la Santa Messa Antica e i fedeli che la domandano, senza essere manipolato da chi ha il potere e sa essere subdolo, senza essere troppo autoreferenziale e fattore di esclusione, dunque di ulteriori divisioni... i buoni siamo noi..., non può che essere una buona "cosa", un passo importante.
perdonate (l'apparente) fuori tema. INteressa il mio lavoro di presentazione degli aspetto positivi dell'azione del defunto Martini?
RispondiEliminaGrazie
Lello
Cara Luisa, a chi sono stati rivolti gl'insulti e da chi provengono?
RispondiEliminaGl'insulti son partiti dagli organizzatori della manifestazione - compresa Una Voce Italia di cui sono ancora, forse non per molto, membro oltre che da moltimanni presidente della sezione fiorentina, o dagl'imbecilli che nell'anonimato sfogano come al solito su MIL e altrove le loro frustrazioni?
Prove del primo caso? Il secondo non lo prendo neppure in considerazione, perché conosciamo i vari Simon.
Il Cipriani parla di insulti: contro di lui ed il suo anti89? Prove, esempi, nomi?
Questo chiedevo. Se si lanciano accuse si portino le prove ed i nomi degli organizzatori che in modo così scorretto si sian comportati. Il dr. Turrini Vita, insigne magistrato, e amico carissimo, mai userebbe una parola non dico volgare ma neppure priva del rispetto dovuto a chicchessia.
Come non approvo i nick, non approvo le accuse avvolte nell'ombra. Chi sa parli in modo esplicito o taccia.
Non è sia proprio salutare vedere cupo il mondo, a meno che non si sia calvinisti.
RispondiEliminaSi tratta di una trappola? Ebbene vediamo se rimarranno loro intrappolati. L'organizzazione "opaca" è funzionale a attirare pochi gruppi e a far vedere al Papa che il problema tradizionalista è un problema di 4 gatti. Ma se invece tanti accorressero senza aderire al coordinamento, magari in qualità di privati? Sarebbe far implodere i loro piani. Per favore, sforziamoci di uscire da questa cappa di pessimismo che ormai sembra far rima con tradizionalismo.
Per favore, sforziamoci di uscire da questa cappa di pessimismo che ormai sembra far rima con tradizionalismo.
RispondiEliminaPiù che pessimismo è motivata diffidenza, generata dagli elementi nebulosi e da alcuni dei segnali espliciti. E comunque ci siamo lasciati anche il tempo di una verifica, non abbiamo una chiusura preconcetta...
Sul piano comportamentale mi trovi d'accordo.
Caro Dante, mi riferivo effettivamente a Mil, non sono da sottovalutare perchè rivelano lo stato d`animo di taluni che pretendono il consenso e l`applauso senza "se" e senza "ma", e non erano tutti anonimi....
RispondiEliminaInsomma, il cappellano del Coordinamento, Don Barthe (parlando della Francia, ma il discorso è valido ovunque) da un lato sottolinea una "importante crescita vocazionale" rapportata alle deludenti statistiche diocesane segnalando che "un terzo degli attuali candidati al sacerdozio aspirano a celebrare secondo il Summorum".
RispondiEliminaSembrerebbe dunque constatarsi un cambiamento nella Chiesa, al punto che noi tradizionalisti stiamo tutti per trasformarci in cattolici "summorum pontificum".
Il "popolo summorum pontificum"... Cos'è, una nuova setta? Un nuovo pezzo del puzzle in cui hanno trasformato la Chiesa?
Anonimo, sono perplessità perfettamente condivise e già espresse.
RispondiEliminaTrascrivo qui la conclusione di un post del thread precdente.
"...Hanno ragione quei blogger, quando ribadiscono, che Cristo non ha fondato una setta ma la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, la sola ed unica garanzia e di libertà e di salvezza eterna, checchè ne dicano, i soliti protestanti, talmudisti, gnostici e radical schic."
Pochi, non molti, sanno chi è Pucci Cipriani. Tradizionalista integrale, è l'erede della gloriosa tradizione del Tradizionalismo toscano, severo eppur scanzonato, combattivo ma capace di ironia, disilluso ma non arrendevole. Qualche nome: Giovanni Papini, Domenico Giuliotti, Attilio Mordini, Nino Oxilia, Tito Casini, il Conte Neri Capponi, Franco Cardini. Giornalista e scrittore, fondatore del movimento "Anti'89", editor della rivista "Controrivoluzione", animatore dell'incontro annuale di Tradizionalisti a Civitella del Tronto e soprattutto, persona per bene. Di lui raccomando il bel libro: "L'altra Toscana, Diario di un conservatore", edito da Controrivoluzione. Potete richiederlo a Controrivoluzione, Piazza Martiri 10, 50032 Borgo San Lorenzo (FI) Oh, se i tradizionalisti leggessero di più...
RispondiEliminaGrazie, Silente, per queste notizie. Non fanno altro che dar credito all'autore dell'articolo, del quale già si nota l'equilibrio e il coinvolgimento serio.
RispondiElimina....l'arrogante risposta data a Silente dal "nuovo?" "moderatore" di MIL un tale che si chiama carradori e fotocopia di un'altro pessimo tizio simon il cireneico, emulo resuscitato di simon mago... la dice lunga sulla situazione post conciliare di taluni "difensor traditio" ante e post internet. Mi piacerebbe sapere se il tizio in questione, abbia mai rischiato di prendersi una "manganellata" come Ello afferma, dai movimentisti post conciliari, assodato che sono ultracontrolatradizione,revival di antiche eresie, come l'arianesimo, il catarismo, e la massoneria ecumenista.
RispondiEliminaBravo Silente, ha fatto bene a scrivere ciò che ha scritto su quel sito dall'apparente facciata tradizionalista, così come ce ne sono tanti in giro.....comunque sono riconoscibili dal vero cattolico
Che schifo!!!
Questo l'intervento di Silente, stroncato con grande aggressività:
RispondiElimina"Posso comprendere le espressioni di Cordialiter (che peraltro qualche appassionato cultore di liturgia potrebbe, con qualche ragione, giudicare piuttosto ingenerose, se non meschine) se volte a ironizzare su un eccessivo rubricismo estetizzante che affligge taluni nel nostro ambiente (ma posso ricordare che, in liturgia come nel diritto, la forma è sostanza o, quanto meno, garanzia della stessa?). Riguardo alla chiosa della Redazione che, con un certo contorcimento, le collega al dibattito (peraltro civile e argomentato) riguardo al noto evento/pellegrinaggio, non vorrei che possa incoraggiare speciose divisioni tra tradizionalisti "buoni" (quelli proni a ogni dichiarazione vaticana o diocesana, strenui giustificatori del concilio e persino del post-concilio, ciechi, sordi e muti di fronte a ogni depravazione liturgica e soprattutto dottrinale) e tradizionalisti "cattivi" (tutti gli altri, dentro e fuori la FSSPX). Sul sito Riscossa Cristiana, ripreso da mic nel suo blog Chiesa e postconcilio, c'è un ottimo intervento di Pucci Cipriani sull'iniziativa del pellegrinaggio, che mi piacerebbe, almeno per par condicio, che venisse ripreso anche qui. Esprime prudenti, rispettose ma anche ferme perplessità non tanto sull'iniziativa in sé, ma sulle sue modalità e sull'opacità dei suoi promotori. E nel mondo del tradizionalismo (quello vero e integrale) Pucci Cipriani non è certo l'ultimo arrivato. Ma scommetto che qui pochi sanno chi sia..."
riguardo al noto evento/pellegrinaggio, non vorrei che possa incoraggiare speciose divisioni tra tradizionalisti "buoni" (quelli proni a ogni dichiarazione vaticana o diocesana, strenui giustificatori del concilio e persino del post-concilio, ciechi, sordi e muti di fronte a ogni depravazione liturgica e soprattutto dottrinale) e tradizionalisti "cattivi" (tutti gli altri, dentro e fuori la FSSPX).
RispondiEliminaPerfettamente d'accordo con Silente. E' esattamente quanto ho sottolineato nel nuovo articolo.
Su messainlatino c'è chi scrive:
RispondiElimina"L'articolo di Pucci Cipriani non dice niente di nuovo sul tema. A me parso un articolo sostanzialmente inutile, come gli sbrodolamenti sul suo anti89."
che cos'è quest'anti 89?
... un movimento contro la Rivoluzione Francese e le sue conseguenze.
RispondiEliminaL'articolo è inutile per chi rinuncia al suo spirito critico.
Pucci Cipriani è un monarchico che sogna il ritorno del Papa Re.
RispondiEliminaNon lo trovate un po' sorpassato?
Anonimo 18:13,
RispondiEliminaio solitamente guardo ai contenuti piuttosto a chi scrive.
Conoscevo Cipriani come studioso: Il resto, francamente, non l'ho troppo approfondito.
Qualcuno trova sempre il modo per banalizzare dei discorsi seri.
RispondiEliminaLe prudenti perplessità espresse nell'articolo meritano considerazione.
Tant'è che ho rincarato la dose aggiungendo, oggi, una riflessione ulteriore.
INDECISO
RispondiEliminaGentile Signora MIC,
in MiL rispondendo al bravo Silente, che fra l’altro ho difeso da attacchi stupidi, e stamattina vedo ritrattati, ho scritto:
“Condivido la prima parte dell'intervento di Silente [sull’articolo di Pucci Cipriani] come del resto testimoniano i miei precedenti commenti, ed anche le riserve che possono essere avanzate sulle modalità dell'organizzazione e sul silenzio dei manovratori ecclesiastici, messi in luce puntualmente proprio NEL SITO DI MIC da altri bloggers non del tutto ignoti, per limitarmi al sito citato.
L'articolo di Pucci Cipriani non dice niente di nuovo sul tema. A me è parso un articolo sostanzialmente inutile, come gli sbrodolamenti sul suo anti89.”
Un Suo bolgger ha extrapolato una frase che Lei ha commentato in modo nrgativo lapidariamente.
E' vero, non ho apprezzato l’articolo del Cipriani perché ripeteva senza novità o approfondimenti di sorta argomentazioni da questo blog esaurientemente esaminati e discussi, e pertanto quell’articolo m’è parso inutile in questo quadro. Ma avrei potuto anche citare scritti di Colafemmina, Rasponi, Una Vox oltre, ovviamente, ai Suoi, per me più interessanti ed autorevoli.
Dissentivo, come appare da altri commenti, dal giudizio di Silente sul Cipriani definito iperbolicamente “degno erede” di Papini, Giuliotti, Mordini, Casini, Oxilia, Capponi ecc., alcuni dei quali ho ben conosciuto e frequentato, per cui ho elementi sufficienti per valutare la distanza d’ingegno, produzione ed amore disinteressato per la Chiesa. Con Silente credo d’essermi chiarito. E mi fermo qui, dopo aver affermato che questo personaggio non m’entusiasma, tutt’altro. Ognuno ha i suoi legittimi punti di riferimento culturali e morali.
Infine, non capisco in base a cosa, a Suo avviso, avrei rinunciato al mio spirito critico, visto, oltretutto, che ho trovato interessante e congeniale la posizione Sua, del Suo e di altri blogs? Non è lo spirito critico che si esprime nelle scelte? O la mia scelta è sbagliata per carenza di spirito critico?
Mi scuso per il disturbo.
Infine, non capisco in base a cosa, a Suo avviso, avrei rinunciato al mio spirito critico
RispondiEliminaIn base ad una sua analisi lapidaria, che mancava di tutti questi elementi che gentilmente mi fornisce ora e di cui la ringrazio.
Del resto ho apprezzato il suo successivo interessante, esaustivo commento proprio allo stesso Silente...
Sono fraintendimenti che questo strumento favorisce, perché a volte si è costretti per la fretta o per esigenze di concisione, ad esprimere un pensiero al momento essenziale, ma che successivamente richiede, come in questo caso, di essere approfondito.
Non capisco perché parla di disturbo. Questo 'luogo' esiste per registrare le informazioni e le idee di chi si sente di partecipare ed esprime il suo contributo. Ed è un 'luogo' di confronto, nel quale lo scontro a volte diventa inevitabile. Ma la tendenza è quella di ricomporre le polemiche e di tornare alle riflessioni e alle analisi sui contenuti. Quindi ci si può esprimere senza disturbare né essere aggrediti.
Se, come spero, vorrà continuare a partecipare con noi, la prego di chiamarmi semplicemente mic :)
Nella mia prima analisi non c'era niente di lapidario, il giudizio era motivato, sia pur sinteticamente. Il trucchetto dell'estrapolazione è di chi l'ha messo in atto. E comunque, prima di esprimere giudizi temerari sarebbe bene, visto che ce n'erano le fonti, informarsi correttamente.
RispondiEliminaResta la mia stima anche per Silente che, ho l'impressione, ha scarsa conoscenza personale della realtà, in mancanza della quale tutte le vacche son bigie.
Scusi indeciso credo lei stia facendo un sacco di confusione e non accetta essere corretto.
RispondiEliminaIl trucchetto dell'estrapolazione come ha sottolineato, è lo stesso del bastone e della carota che sta usando lei criticando Pucci Cipriani, non so se se ne sia reso conto. Da un biscottino e poi la mazzata.
Come fa a dire che l'articolo di Pucci Cipriani è inutile, quando invece con somma veduta ha diciamo messo a nudo modalità d'azione tipiche di chi vorrebbe creare un gruppetto apposito per gli "estimatori" del Summorum Pontificum?
Non si è accorto, che così dicendo, ha minimizzato il nucleo di tutto il problema e dell'inganno? E così dicendo non si è accorto che la Messa Tradizionale, sta assumendo il ruolo di uno dei tanti movimenti ognuno corrispondente al "pensiero carisma" di chi l'ha fondato?
Non so se riesce a coglierne il concetto ma a me è sembrato chiaro.
A.R.
Forse se Lei leggesse attentamente prima di scrivere e di accusar gli altri di far confusione, avrebbe capito perché ho ritenuto l'articolo del Cipriani inutile: perché altri meglio di lui, anche in questo blog, avevano affrontato l'argomento, ed intravisto possibili aspetti negativi e trappole, senza andar fuori del seminato con pavonesco gigionare. E non avrebbe, Lei intendo, aggiunto cose che a me, povero confuso, risultano incomprensibili.
RispondiEliminaQuanto al Coetus non mi pronuncio sino a che non diventi una realtà o comunque non ci siano sufficienti elementi concreti su cui fondare un giudizio motivato. Sino ad oggi m'è parsa un'iniziativa mal condotta, domani non so, la barra potrebbe esser raddrizzata.
A me personalmente poi non interessa proprio niente che si faccia o non faccia il coetus, nel senso che sono molto indipendente e non m'intruppo con gente che non conosco. Chi si vorrà iscrivere lo farà, chi non vorrà farlo non sarà sottoposto a torture né rinchiuso in Castel Sant'Angelo. Io continuerò nella mia consueta attività. O si dovrebbe fare un coetus contra coetum?
E a proposito di torture, quali mai minacce ha ricevuto il Cipriani? e da chi? Quando si fanno certe affermazioni si indicano nomi e cognomi ed eventualmente si denunciano gli autori, almeno alla stampa. Ho letto che insulti li ha subiti una signora che scrive in questo blog, ma dachi? da anonimi di un altro blog. Ma si deve dar davvero importanza a sciocchezze del genere?
Lei che sembra aver la mente molto chiara forse saprà specificarmi le minacce lanciate contro il Cipriani. E perché no contro il puntuto quanto acuto Colafemmina, valorosa Una vox, la forte Rasponi, la battagliera signora MIC? Vanno a pescar proprio lui? E chi è mai?
Orsù, cerchiamo di imparare a star al mondo e di sceverare nella lettura le cose vere dalle balle.
Se non son balle si mettano in piazza.
Dopo di che, dato che si tratta di polemiche sterili, ritengo conclusi qui il mio intervento e la mia presenza.
Orsù, cerchiamo di imparare a star al mondo e di sceverare nella lettura le cose vere dalle balle.
RispondiEliminaSe non son balle si mettano in piazza.
Dopo di che, dato che si tratta di polemiche sterili, ritengo conclusi qui il mio intervento e la mia presenza.
Quindi a quanto pare lei Indeciso, ritiene che chi ha affermato di aver ricevuto insulti, in realtà non li abbia ricevuti, sol perchè non lo hanno denunciato pubblicamente ( a chi di grazia, alla magistratura? )
Guardi poi le do ragione su una cosa quando dice che è libero e pure io lo sono, e le posso dire che me ne sto lontano sia da chi estrapola un pensiero, sia da chi usa bastone e carota facendone un minestrone confuso e malcondito.
Ancora, a me sembra che la sterile polemica l'abbia iniaziata lei comunque son d'accordo, ognuno la pensi come vuole e si vada in pace.
A.R.
Signora MIC, io m'ero rivolto a lei, perché Lei mi aveva accusato di rinuncia allo spirito critico. Aveva raddrizzato il tiro in una successiva risposta, ma sarebbe stato lo stesso se Lei avesse conservato la medesima opinione perché, al contrario di quel che ritiene un anonimo che pensa di leggermi nell'animo, io riconosco i miei errori dinnanzi a prove che contraddicono seriamente i miei argomenti, e da Lei attendevo prove atte a smontare le mie osservazioni.
RispondiEliminaVuole spiegare Lei all'Anonimo correttore, i cui discorsi non riesco a comprendere, cosa significhi l'affermazione del Cipriani:
"Si chiede l'adesione a una iniziativa e si riempiono di insulti volgari coloro che non sono d'accordo. Capisco come in ogni iniziativa possano infiltrarsi i personaggi del folklore, ma quando sono loro i portavoce i rappresentanti in loco, allora si rimane perplessi e amareggiati: la Tradizione vuol dire anche rispetto per le storie altrui, per le testimonianze date, per una vita, in difesa della Fede."
Non Le sembra che l'autore affermi che a lui o ad altri grandi testimoni della Tradizione (quali?) sono stati riservati insulti volgari da rappresentanti del Coetus?
Non Le sembrano affermazioni gravissisme che hanno bisogno di chiarimento e di una denuncia alla pubblica opinione ed alla magistratura ove assumessero la fattispecie del reato?
Fatti, nomi e cognomi, di testimoni della Tradizione offesi e dei cialtroni che li hanno offesi, e non parole non verificabili.
A me non risulta che altri, alcuni veramente grandi e sin dagli anni del concilio, sostenitori della Tradizione, con cui ho grande dimestichezza, e che criticano per vari motivi il Coetus, siano stati oggetto di vituperio ad opera di membri dello stesso.
PS. Sfogliando alcune recenti pagine del blog ho letto un commento in cui si afferma che Giovanni Paolo II è caduto nell'anatema di Pio IX. Mah! Un'idea come un'altra...
Buona notte e buon lavoro, con l'augurio che riesca ad ottenere da certi bloggers un po' di educazione.
Non si è accorto, che così dicendo, ha minimizzato il nucleo di tutto il problema e dell'inganno? E così dicendo non si è accorto che la Messa Tradizionale, sta assumendo il ruolo di uno dei tanti movimenti ognuno corrispondente al "pensiero carisma" di chi l'ha fondato?
RispondiEliminaAl di là delle esternazioni insoddisfatte molto autocentrate di "Indeciso" e altri commentatori (legate, mi pare più alla loro persona, che ai messaggi da dare o ricevere; per cui non riescono ad andar oltre a quanto possa scalfire la loro suscettibilità), quanto ho quotato mi pare il cuore del problema e quanto dovrebbe essere oggetto delle nostre preoccupazioni, preghiere e impegno perché si riesca ad eliminare ogni rischio di "irreggimentazione" orientata solo in senso silenziatore e "normalizzatore" ad usum episcoporum...