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venerdì 30 novembre 2012

Il Cardinal Koch, Lutero e la Fraternità di San Pio X

Riprendo da Messainlatino, riformattandolo per renderlo più leggibile. Interessante testo di F. Agnoli tratto da Il Foglio; ma non ho il link. Un capolavoro di verità e di coraggio.

Non è facile, come cattolico, vivere in una sorta di Babele in cui ogni giorno si accavallano messaggi discordi, idee incompatibili tra loro, rottamazioni di dogmi e di principi millenari. Ogni giorno un povero fedele è costretto a sentirne una nuova. Non fuori, ma dentro. 

Oggi gli spiegano che la Chiesa è nata con il Concilio Vaticano II (leggere “Jesus”, mensile paolino, per credere); domani, in chiesa, sentirà il predicatore di turno spiegare che i miracoli del Vangelo sono solo dei simboli; in confessionale si sentirà dire dal sacerdote che quello che lui confessa come peccato non è più tale: “lo era, l’altro ieri…”. 

Se il malcapitato continua nell’errore di frequentare sacerdoti di un certo tipo (un numero enorme, impossibile sfuggire), si sentirà spiegare che: 
  1. il peccato originale è una metafora (della serie: dircelo senza 2000 anni di ritardo?); 
  2. l’Inferno di cui la Chiesa ha sempre parlato, Vangelo alla mano, non c’è, oppure è vuoto (della serie: don’t worry); 
  3. tutte le religioni sono egualmente vie di salvezza (della serie: tutte le strade portano… da qualche parte). 
Poco importa se queste tre affermazioni sono capaci di distruggere tutto il fondamento della Fede: l’Incarnazione, la Passione e la Resurrezione di Cristo. Serve un prete che scrive libri contro la Chiesa? Ne abbiamo, a iosa… Per le copertine indossano persino la tonaca. Mentre ingurgitano elemosine e otto per mille, sputano pomposamente nel piatto (per finire in tv, posto assicurato).

Servono vescovi che coprono abusi e non vigilano sui propri seminari? Il numero è incalcolabile. Prelati che firmano gli appelli dei radicali? Presenti, e scattanti (come il pretonzolo violentatore di Milano). Cardinali pro matrimoni gay? Il cardinal Rainer Maria Woelki, pochi mesi fa: matrimoni gay sì, purché duraturi (per Bacco!). Un cardinale pro aborto? Pronto: non ancora ricevuta la berretta, il neo-cardinale Rubén Salazar Gómez interviene in sostegno ai Pannella colombiani…Pochi mesi prima si era schierato per la depenalizzazione della droga… 

Finita qui? Per carità… Ognuno vuole il suo momento di gloria. Pochi mesi fa il cardinal Koch, parlando della Fraternità san Pio X (gli ultimi lebbrosi), aveva sostenuto che i suoi membri sono nell’errore, perché si comportano come Lutero! Leggendo quella frase mi chiesi:
  1. se fosse opportuna, in un momento in cui si discuteva di una possibile pacificazione; 
  2. se il cardinale credesse davvero in una somiglianza tra il luteranesimo (che nega dogmi fondamentali e basilari della Fede) e la Fraternità san Pio X, che mai nessuno ha accusato di eresia (semmai di disobbedienza, che è ben altro). 
Conclusi che quantomeno Koch ha le idee chiare su Lutero: scismatico ed eretico (senza nulla togliere alle grandi porcherie di molti prelati cattolici suoi contemporanei). Ma ecco, solo alcuni mesi dopo, alla domanda di Mario Galgano di Radio Vaticana su come celebrare il cinquecentesimo anniversario della Riforma protestante, lo stesso Koch di cui sopra, ribaltando 500 anni di dottrina cattolica, ha risposto:
“Per esempio, con una celebrazione penitenziale comune nella quale riconosciamo insieme le nostre colpe, perché il fatto che la Riforma non abbia raggiunto il suo scopo, e cioè il rinnovamento della Chiesa, ricade nelle responsabilità di entrambe le parti: le ragioni sono di ordine teologico e politico. Riconoscerlo e perdonarsi vicendevolmente per tutto questo, trovo che sarebbe un gran bel gesto”.
A leggere si capisce questo: che il problema è che la Riforma non ha raggiunto “il suo scopo” (cioè Lutero non ha vinto abbastanza); per questo occorre fare l’ennesimo mea culpa, insieme, protestanti e cattolici.

Se uno legge queste dichiarazioni, con davanti il nuovo libro di Angela Pellicciari, “Martin Lutero” (Cantagalli), come è capitato a me, si sente quantomeno disorientato. Veramente si può credere che sia possibile porre fine non ad una diatriba di cinquecento anni, così, a tarallucci e vino? Dicendo a tutti: scusate, ci siamo (si sono) sbagliati?

È giusto, oggi, cinquecento anni dopo, senza interpellarlo, far dire a Lutero: “mi sono sbagliato”?
  • Mi sono sbagliato a negare il sacerdozio e altri sacramenti; 
  • mi sono sbagliato a predicare che l’uomo non è libero, e “non può volere né fare altro che male” (De servo arbitrio); 
  • ero in errore, quando ho promosso la nascita di chiese nazionali e asservito il potere religioso a quello politico; 
  • rinnego i miei scritti in cui chiedevo di radere al suole tutte le case private degli ebrei e squartare i contadini ribelli “senza pietà”; 
  • mi sono sbagliato a difendere la interpretazione personale della Bibbia (negando la Chiesa stessa) e così pure a definire il papa “anticristo maledetto”, “principe dell’inferno” e il papato di Roma istituzione “fondata da Satana”….
No, far dire questo a Lutero, non è giusto, nei suoi confronti.
Il Foglio, 29 novembre

20 commenti:

  1. Oggi pomeriggio...meditando sulle disgrazie che affliggono la Chiesa e dopo aver visto un film degli anni 60 su S. Caterina da Siena....(si lamentava dei falsi Cardinali e falsi Preti dopo aver riportato il Papa a Roma...li chiamava fiori puzzolenti nel giardino del signore...ed chiedeva al Papa la Crociata in Oriente)....alla fine ho dovuto ammettere che non c'e' piu' niente da fare umanamente parlando....si salvi chi puo'. L'Anticristo arrivera'...noi aspettiamo Gesu' che viene dopo!

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  2. Gesù è Presente nella Sua Chiesa e viene sempre.
    Quanto agli avvenimenti dei tempi ultimissimi, e la Sua seconda venuta, solo il Padre sa...

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  3. http://www.youtube.com/watch?v=laghMTkvQ8c&feature=g-u

    Il Santo Padre ai vescovi francesi:

    "La nuova evangelizzazione sarà efficace se sapremo guardare al patrimonio della fede trasmesso dalla tradizione, approfondirlo, arricchirlo, permeare con questo la vita delle comunità e delle parrocchie...E ha invitato ad approfondire lo studio della fede ed il rigore accademico, che da solo diventa fonte di evangelizzazione."

    C'è molto da meditare su questo..

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  4. Il Santo Padre ai vescovi francesi:
    etc etc. Appunto come dice l'articolo una botta al cerchio ed una alla botte. Davvero siamo sempre più nel marasma ..

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  5. “Per esempio, con una celebrazione penitenziale comune nella quale riconosciamo insieme le nostre colpe, perché il fatto che la Riforma non abbia raggiunto il suo scopo, e cioè il rinnovamento della Chiesa, ricade nelle responsabilità di entrambe le parti: le ragioni sono di ordine teologico e politico. Riconoscerlo e perdonarsi vicendevolmente per tutto questo, trovo che sarebbe un gran bel gesto”.


    Ecclesia semper reformanda era la fissa di Lutero... a quale scopo si sta riferendo? A quale nuova pagliacciata ci costringeranno ad assistere?

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  6. Caro Francesco, ho risposto in anticipo al Signor Koch nel mio commento che ho dato a don Gianluigi su questo blog oggi verso le ore 14. Ormai questa gente, il grande Dante, l'ha posta tutta, senza nessuna eccezione nel cerchio dei dannati. Il link e' quello che riguarda la FSSPX.
    Ormai siamo tutti solo nelle mani di Dio. Un saluto in Cristo, bernardino.

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  7. Il mio commento sta' in un commento di "La chiarezza questa sconosciuta".

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  8. Anonimo Jacobus ha detto...

    “Per esempio, con una celebrazione penitenziale comune nella quale riconosciamo insieme le nostre colpe, perché il fatto che la Riforma non abbia raggiunto il suo scopo, e cioè il rinnovamento della Chiesa, ricade nelle responsabilità di entrambe le parti: le ragioni sono di ordine teologico e politico. Riconoscerlo e perdonarsi vicendevolmente per tutto questo, trovo che sarebbe un gran bel gesto”.

    Allucinante, navighiamo nella più grande confusione.
    Ed ecco che cosa succede nella Diocesi che fu quella del card. Koch. per chi mastica un pò di francese:

    http://www.leforumcatholique.org/message.php?num=652204

    Ma quando verranno le sanzioni?
    Si continua a non agire per paura di uno scisma?
    Ma lo scisma c`è già, non porta il suo nome ma è ben reale!

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  9. Ma quando verranno le sanzioni?

    Da chi dovrebbero venire? Dal papa. Che, nel 1999, è stato uno dei protagonisti dell'accordo catto-protestante sulla giustificazione. Agnoli e Luisa sembrano vivere tra le nuvole.

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  10. No, Antonio, non vivo sulle nuvole, anche se ogni tanto una piccola sosta fra le nuvole non fa male, vivo nella realtà e di quella realtà ne sono ben dolorosamente consapevole, sembra difficile per lei accettarlo e capirlo ma voglio bene a Papa Benedetto, anche se non riesco a capire certe parole o azioni o anche silenzi, non capisco, talvolta posso anche essere delusa, come recentemente per il pellegrinaggio S.P, o sconcertata da certe nomine, ma è il mio Papa, un Papa al quale devo molto, non sono obbligata di accettare passivamente, dopo aver messo su pausa il mio cervello, ogni sua parola o gesto, come non si è obbligati di essere sempre d`accordo con il proprio padre, ma questo non altera affatto il mio affetto, al limite viverlo in mezzo a tante difficoltà e prove non fa che renderlo ancor più sentito.
    Ma non pretendo che lei capisca.

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  11. Mic,

    Guarda questa notizia in spagnolo:

    Vaticano impone a Liechtenstein el abandono de la religión católica
    https://www.facebook.com/notes/agencia-faro/vaticano-impone-a-liechtenstein-el-abandono-de-la-religi%C3%B3n-cat%C3%B3lica/497527673612576

    Ho trovato il discorso di Camille Cavour sulla relazione fra Chiesa e Stato, guarda:

    http://www.primosenatoitalia.it/documenti/Discorsi_.pdf

    Sembra che con il Concilio, la Chiesa ha accetato la proposta di Cavour...

    Un saluto dal Brasile

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  12. concordo con Antonio e ribadisco le ovvie domande (sospese da anni nelle coscienze sconcertate e allibite dei DISCENTI in questa disastrata Chiesa ex-magistra), che molti cattolici non vogliono porsi, per paura della Luce impietosa della Verità.
    E per poter continuare a sognare (cfr. parole di Luisa stessa: "provo a sognare" condivise da altri....poichè sognare aiuta a fuggire dalla dura realtà: qualcuno lo chiama wishful thinking, ma non chiamatela "speranza cristiana" che è altra cosa)

    dunque: come può il Papa usare le sanzioni, se Egli stesso ha voluto l'accordo catto-protestante sulla giustificazione ?

    ragionevolmente certo, come potrebbe?
    aspetto la risposta di Luisa ed altri volontari (della razionalità, non auto-illudente)

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  13. rew, la prego di leggere il mio commento delle 22.50 di ieri, troverà la risposta.

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  14. Vedo che Mic non mi pubblica: fascisticamente, risponderei "me ne frego", ma che dibattito è se pubblica solo i suoi sentimentali (un po' ipocriti) amici?

    Antonio, se lei vede del sentimentalismo dove c'è solo Fede retta e salda, io vedo provocazione dove si vuol portar tutto alle estreme conseguenze in modo secondo me non equilibrato, accusando di sentimentalismo e di ipocrisia chi ha visuali e conseguenti comportamenti diversi e non ha nessuna vocazione per diventare un Savonarola o, peggio, un arruffapopolo...

    Ad ognuno le sue conclusioni. Queste sono le mie.

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  15. Arruffapopolo sarà lei e, se non mi pubblica, è anche scorretta. Queste sono le mie conclusioni.

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  16. Antonio non ho detto che lei è un arruffapopolo, ho detto che io non ho la vocazione dell'arruffapopolo, perché esarcerbare gli animi e portare le cose alle estreme conseguenze quando non si ha una soluzione a questo porta!

    Del resto qui si fanno delle analisi, ci si scambiano le idee per approfondire e comprender meglio la realtà, e soprattutto difendere e diffondere la nostra fede così oscurata. Non si pretende di capir tutto e di imporre il proprio punto di vista.

    Ovvio che ci sia una linea-guida, un orientamento di fondo. Ebbene, non è né sedevacantista né oltranzista in nessun senso.

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  17. Antonio, non c'era bisogno di scusarsi. I suoi contributi sono sempre graditi nell'ottica della riflessione e della condivisione e anche della critica e del possibile dissenso; ma non dell'accusa e della provocazione...

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  18. Voi non avete il coraggio di trarre conclusioni dalle vostre giuste argomentazioni, ed allora vi attaccate alla "vostra" messa, al "vostro" papa, etc. La religione, così, è ridotta a sentimentalismo un po' ipocrita. Se riduciamo tutto a simpatie, senza argomenti degni, uno potrebbe dire che ama Koch piuttosto che Ratzinger, la messa nuova piuttosto che la vecchia.

    Ripeto che le conclusioni non possiamo trarle noi e le soluzioni non sono alla nostra portata. Se le nostre considerazioni sono giuste, ce la vediamo con la nostra coscienza e con la situazione; ma non possiamo cambiare la realtà. Il nostro attaccamento alla Tradizione e alla Santa e Divina Liturgia - che innanzitutto è fedeltà al Signore - non può essere confuso con il sentimentalismo. Inoltre "amare Ratzinger" significa amare il Papa e qualunque cattolico comprende che questo coincide con l'amare colui che al quale il Signore stesso ha affidato il compito di guidare la Sua Chiesa.

    E ancora, non possiamo provare per i pastori che ci lasciano perplessi e suscitano critiche quello stesso disprezzo che loro hanno per la Tradizione e per chi come noi la richiama: è cosa buona e giusta criticare e non accogliere quel che dicono se non è conforme alla sana dottrina, ma questo non ci autorizza ad essere irrispettosi e irridenti. Dovremmo piuttosto intensificare le nostre preghiere anche per loro.

    E continuiamo a porci domande e a soffrire - offrendo questa grande difficoltà e povertà - per alcuni aspetti ed eventi come già ripetutamente spiegato.

    Il problema reale è che questo papa, ... è uno dei maggiori fautori, in una prospettiva non estrema ma più intelligentemente moderata, del corso del Vaticano II. [...]

    E dunque? E' anche fautore del Summorum Pontificum, della remissione delle scomuniche, di tanti insegnamenti luminosi.. che facciamo lo rinneghiamo perché c'è qualcosa che ci turba?

    Non disperiamo e andiamo avanti, nel Signore e nella Sua Chiesa, che è sempre UNA e SANTA anche quando visibilmente lascia a desiderare.

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  19. "Voi non avete il coraggio di trarre conclusioni dalle vostre giuste argomentazioni, ed allora vi attaccate alla "vostra" messa, al "vostro" papa, etc. La religione, così, è ridotta a sentimentalismo un po' ipocrita. Se riduciamo tutto a simpatie, senza argomenti degni, uno potrebbe dire che ama Koch piuttosto che Ratzinger, la messa nuova piuttosto che la vecchia."

    La questione a mio avviso non è la mancanza di coraggio ma la prudenza. In tempi di crisi, il cattolico deve mantenere la fede, è possibile discutere le questioni che circondano la crisi, ma non pretendere di risolverli prima del magistero. Se deve aspettare che la soluzione venga dal Magistero. Nel corso dei secoli la Chiesa ha visto molti casi in cui le persone hanno cercato di risolvere i problemi nella Chiesa prima del magistero e questi sono finiti scomunicati o hanno subito l'anatema (p. es. Nestorio).

    Nel caso della dottrina del sedevacantismo, per esempio, è una dottrina che ha solo la "pars destruens". Ciò significa che Papa eretico perde ipso facto il Papato, ma quando gli viene chiesto cerca il giudizio di questo Papa, non vi è consenso su nulla. Alcuni dicono che dovrebbe essere giudicato, altri che possono essere deposti anche da un laico e altri da un Concilio imperfetto. In ciò che riguarda alla "pars construens", non vi è consenso. Così sembra che lasciare le cose come stanno per passare alla "soluzione" sedevacantista, è lasciare un casino per entrare in un altro ancora più grande, dal momento che l'assenza della "pars construens" implica l'anarchia e, forse, il più alto grado di individualismo, perchè come vediamo in generale, i sedevacantisti lasciano la vita sacramentale e di altri non cattolici sedevacantisti (che è un vero e proprio settarismo).


    Non si può vedere chiaro a mezzanotte!




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