Riprendo da Mediatrice.net, dei Francescani dell'Immacolata, una notizia già pubblicata da Rorate Caeli nei giorni scorsi. Strano - ma forse non tanto conoscendo l'aria che tira - questo revival proprio in concomitanza con l'iniziativa del Priorato di Loreto per la partecipazione on line in diretta alla Santa Messa.
E, comunque, l'ED associa facendo confusione una lettera del Papa del 2009, vertente su considerazioni disciplinari, con uno status canonico da essa tirato in ballo e basato su questioni dottrinali allora non definite (non lo sono tuttora), delle quali neppure si conosce il contenuto poiché non sono state rese pubbliche le relative discussioni. E tuttavia il Messale del 1962 e la Santa Messa, peraltro sdoganata dal Motu proprio, cos'hanno a che fare con la dottrina?
E, comunque, l'ED associa facendo confusione una lettera del Papa del 2009, vertente su considerazioni disciplinari, con uno status canonico da essa tirato in ballo e basato su questioni dottrinali allora non definite (non lo sono tuttora), delle quali neppure si conosce il contenuto poiché non sono state rese pubbliche le relative discussioni. E tuttavia il Messale del 1962 e la Santa Messa, peraltro sdoganata dal Motu proprio, cos'hanno a che fare con la dottrina?
La commissione pontificia Ecclesia Dei ha confermato il 25 novembre 2012 che non è normalmente possibile per i fedeli cattolici di partecipare a una S. Messa celebrata da un prete della FSSPX.Secondo una lettera in inglese della Commissione ora legata alla Congregazione per la Dottrina della Fede, pubblicata su un blog tradizionalista polacco, la commissione Ecclesia Dei ricorda, secondo le parole stesse di Benedetto XVI nella lettera del 2009 ai vescovi della Chiesa cattolica che “fino a quando le questioni riguardanti la dottrina non sono chiarite, la Fraternità S. Pio X non ha nessuno statuto canonico nella Chiesa e i suoi ministri – anche se sono stati liberati dalla punizione ecclesiastica – non esercitano in maniera legittima nessun ministero nella Chiesa”.
La Commissione Ecclesia Dei riprende qui in sostanza ciò che rispondeva già in aprile 2002 con firma di Mons. Camille Perl mentre le scomuniche contro i quattro vescovi della FSSPX non erano state ancora rimesse. All’epoca, segretario di Ecclesia Dei, mons. Perl stimava che un cattolico non poteva assistere a una Messa della Fraternità S. Pio X anche invocando lo stato di necessità. La remissione della scomunica nel 2009 non sembra dunque aver cambiato lo statuto canonico dei preti della FSSPX.
E dunque che dire di altri precedenti? Non è il primo exploit di questo genere della ED. Ne avevamo già parlato qui. Riporto la conclusione:
Ai tempi in cui presiedeva la Commissione ED il cardinale Dario Castrillon Hoyos, erano state formulate tre domande, alle quali mons. Camille Perl - che ad una precedente domanda aveva ricordato la illegittimità ma non l'invalidità della Messa FSSPX - dette risposta chiara ed esplicita :
- Posso adempiere il precetto domenicale, frequentando una Messa San Pio X ?
Risposta di Mons. Perl (18 gennaio 2003): - È un peccato per me partecipare a una Messa Pio X ?
Risposta di Mons. Perl:Abbiamo già detto che non possiamo raccomandare la vostra partecipazione a tale messa spiegando il motivo. Se il motivo principale per la partecipazione è quello di manifestare il suo desiderio di separarsi dalla comunione con il Romano Pontefice e di coloro che sono in comunione con lui, sarebbe un peccato. Se la sua intenzione è semplicemente quella di partecipare ad una Messa secondo il Messale del 1962 per motivi di devozione, questo non è un peccato. - È un peccato per me contribuire alla raccolta durante la Messa domenicale presso la San Pio X ? Risposta di Mons. Perl:Un modesto contributo alla raccolta durante la Messa sembra possa essere giustificato.
In senso stretto lei può adempiere al suo obbligo domenicale assistendo ad una messa celebrata da un sacerdote della Società San Pio X.
Ma da chi é firmata?
RispondiEliminaMa, forse qualcuno crede che non c'eravamo accorti che in Vaticano sono giunti Muller & C. - In altri tempi i gruppi in Vaticano si facevano la guerra tra loro per bande - da 50 anni fanno la guerra contro Dio. Giusto possono anche farlo, tanto loro a Dio non ci credono. Noi crediamo alla S.Messa celebrata dai sacerdoti della FSSPX, ci ha autorizzato anche Mons. Perl; loro le loro liturgie possono celebrarle per loro stessi tanto non ci credono.
RispondiEliminaDici bene, Don Camillo, tra l'altro la firma risulta invisibile, si distingue solo un timbro.
RispondiEliminaSemplice,l`E.D non ha risposto alla prima domanda, ha fatto riferimento ad un passaggio della lettera del Papa ai vescovi, non è Mons. Pozzo, non ancora partito, ad aver firmato, non è Mons. Di Noia che non ha forse voluto prendere direttamente posizione, almeno mons. Perl, anche se dando due versioni differenti, aveva direttamente risposto.
RispondiEliminaChe Circo! Ma Di Noia dove sta?
RispondiEliminaAl posto della firma hanno messo un generico "il Segretariato" il che vuol dire che potrebbe esssere stata redatta da chiunque....
RispondiEliminaDetto ciò, fra qualche settimana sarò all'estero in una città ove l'unica Messa di Sempre alla quale potrò assistere sarà quella celebrata dalla FSSPX. E non credo che sarà questa lettera a farmi cambiare idea ed a convincermi di partecipare a chissà quale esempio di NO creativo.....
date le prove di "chiarezza" fino ad oggi e qui illustrate, figurarsi se ci si può fidare dell'ED, quanto a tutela chiara e forte dei diritti dei fedeli, ovvero MP e dintorni !
RispondiEliminaSiamo arrivati alla Frutta, le autotità vaticane si rivelano incoerenti, scoordinate, senza un'azione precisa e continuativa come i documenti del vaticano II che sono in più punti in disaccordo con il precedente magistero.Il risultato è che le autorità vaticane non vogliono dare soluzione al vero problema che è la vera autentica trasmissione della fede,imprigionate come sono dalle potenti loby giudaico-massoniche.
RispondiEliminaCome ci si poteva aspettare qualcosa di diverso, dopo la nomina di Muller, notoriamente avverso alla Fraternità e ai fedeli legati alla Tradizione.
RispondiEliminaDimenticano, tra l'altro che esistono ben un milione di famiglie e circa 551 sacerdoti legati alla FSSPX, fondata già dal 1970 e regolarmente riconosciuta dal Vescovo Francois Charrière, vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo, con seminari, scuole, istituti universitari, conventi, 750 Chiese e centri di Messa.
Senza contare le comunità ED e i fedeli che, nella Chiesa continuano a custodire e ad amare la Tradizione e le tante anime, che in questa generazione e in quelle che verranno sono in attesa di ricevere la retta fede...
Che confusione !!!! Ma non sarà che è voluta ? In modo che ognuno faccia per se e Dio per tutti ? Sarebbe la massima espressione della libertà di coscienza, visto che ormai tale libertà ha soppiantato la Fede Cattolica.
RispondiEliminaSe non hanno uno statuto canonico non esercitano in maniera legittima, e come potrebbero? Spiega bene la lettera. Ma la partecipazione alla Messa, nei canoni spiegati, è possibile.
RispondiEliminaSe l'efficacia dell'atto liturgico (Messa, Sacramento) non dipende dalla santità del prete ma dal fatto che egli compia ciò che vuole compiere la Chiesa, essa non dipende neppure dalla legittimità canonica del prete che è una questione giuridica-disciplinare non dottrinale.
RispondiEliminaPer cui si può avere il caso della massa valida pur se illegale.
Il Papa, nella lettera ai vescovi, cita la questione dottrinale, ma questa è posta in relazione con alcune interpretazioni del concilio, non con la Liturgia.
E comunque resta inquietante il fatto che si affermi che ci sono in campo problemi dottrinali, se si vuol continuare a sostenere che il Concilio non ha cambiato la dottrina, ma solo la pastorale...
Rimaniamo saldi, la prova si è fatta più ardua...
RispondiEliminaRimaniamo saldi, la prova si è fatta più ardua...
RispondiEliminaNon è indifferente la circostanza che siano cambiate le persone ai vertici della CDF.
Se Levada era ostico e lo ha dimostrato troncando l'erba sotto i piedi a Mons. Fellay quel funesto 13 giugno, Müller - di recente nomina - non solo non è da meno, ma lo ha già dimostrato concretamente tentando di chiudere il seminario di Ecône. Tra l'altro ha dichiarato esplicitamente che tutti i seminari della Fraternità avrebbero dovuto essere chiusi e che i quattro vescovi della Fraternità avrebbero dovuto dare le dimissioni, come se la loro ordinazione, non implicasse comunque la successione Apostolica! Quel che a loro manca e non è stata data in quanto spetta al Papa, è solo la giurisdizione.
Di Noia, nel frattempo, non si sente... chissà?
Quante storie riguardo alla S. Messa celebrata dalla FSSPX, valida, lecita e sacrosantamente conforme alle leggi divine !! Andassero a giudicare la 'falsa' e sacrilega messa di kiko e carmen, piuttosto !!
RispondiEliminaE a proposito di Muller, secondo quanto riporta oggi Vatican Insider, egli contrappone all'unica interpretazione ortodossa del Concilio Vaticano II (occasione di riforma e di rinnovamento) una "interpretazione eretica" ossia «l’ermeneutica della rottura, sia sul versante progressista, sia su quello tradizionalista». Entrambi i versanti secondo l’attuale titolare dell’ex Sant’Uffizio sono accomunati dal rifiuto del Concilio: «i progressisti nel volerlo lasciare dietro di sé, come fosse solo una stagione da abbandonare per approdare ad un’altra Chiesa; i tradizionalisti nel non volervi arrivare, quasi fosse l’inverno della Catholica».
RispondiEliminaE cosi ci ha messo nel medesimo calderone con coloro che stanno distruggendo la Chiesa...
E cosi ci ha messo nel medesimo calderone con coloro che stanno distruggendo la Chiesa...
RispondiEliminaE' in malafede o superficiale come chi lo pubblica, perché non è vero che i Tradizionalisti rifiutano il Concilio, ma ne contestano i 'punti' di rottura con la Tradizione, senza la quale non c'è la Chiesa, ma qualcosa d'altro!
E' una dicotomia che gli fa gioco... e del resto lui non appartiene forse ai cosiddetti "progressisti", che ora assumono la veste di "conservatoristi" del Concilio?
Ma infatti secondo Muller siamo tutti in quello stesso calderone chiamato Chiesa visibile:
RispondiElimina"Noi come cristiani, cattolici e protestanti, siamo dunque già uniti in ciò che chiamiamo la Chiesa visibile. In un senso stretto esistono dunque non tante Chiese, cioè, una accanto all’altra, ma esistono divisioni e spaccature all’interno di un unico popolo e di un’unica casa di Dio."
Ne parla anche il blog di Raffaella qui:
RispondiEliminahttp://paparatzinger6blograffaella.blogspot.it/2012/11/davvero-e-accaduto-qualcosa-di-grande.html
Non è vero che i Tradizionalisti rifiutano il Concilio, ma ne contestano i 'punti' di rottura con la Tradizione, senza la quale non c'è la Chiesa, ma qualcosa d'altro!
RispondiEliminaConcordo con queste tue parole MIC, ma credo sia opportuno aggiungere che, mentre i progressisti celebrano il Concilio proprio come rottura, i tradizionalisti certamente ne deplorano i punti di rottura.
Per far questo i tradizionalisti si appoggiano su un fatto secondo me di massima importanza che é invece trascurato o negato sia dai progressisti che dai conservatori e cioé che il Concilio é anzitutto pastorale e non apporta (per ammissione stessa di due papi) dottrine nuove.
Quindi molte delle novità emerse non sono garantite da infallibilità.
E come ci viene spesso ricordato, ciò che non é infallibile, a volte può anche essere fallace.
Ovvio che per tenere in piedi questo castello di carta o si bara o non si gioca in modo trasparente e chiaro: dunque senza logica.
Ridicolo il balletto delle risposte dell'Ecclesia Dei su questo argomento nel corso degli anni. Anche solo per questo, tutto ciò non meriterebbe alcuna considerazione.
RispondiEliminaComunque la questione va affrontata alla radice, e si risolve rispondendo ad una semplice domanda: perché mai la FSSPX non ha uno stato canonico 'regolare', e perché i suoi membri sacerdoti sono sospesi 'a divinis'?
La risposta è una sola: perché non accettano le famigerate 'novità conciliari'.
Ma siccome le suddette novità, con buona pace di tutti i neomodernisti al potere, non sono né saranno mai in continuità con la precedente dottrina della Chiesa, né possono essere imposte come articoli di Fede, ne consegue che il loro rifiuto da parte della FSSPX è pienamente legittimo: di conseguenza, ogni sanzione canonica nei suoi riguardi, compresa la suspensio a divinis, è ipso facto nulla. Ergo...
"Ma siccome le suddette novità, con buona pace di tutti i neomodernisti al potere, non sono né saranno mai in continuità con la precedente dottrina della Chiesa, né possono essere imposte come articoli di Fede, ne consegue che il loro rifiuto da parte della FSSPX è pienamente legittimo: di conseguenza, ogni sanzione canonica nei suoi riguardi, compresa la suspensio a divinis, è ipso facto nulla. Ergo..."
RispondiEliminaUna logica stringente, ma la musica che suona, anzi strombazza a gran voce, è tutt'altra...
Umanamente, siamo in un vicolo cieco. De fide, soffriamo e attendiamo.
Cattolico dice:
RispondiEliminaScusate, ma il detto di Muller in riguardo alle interpretazioni eretiche del Concilio è privo di ogni sostanza teologica...
Il Concilio infatti non ha imposto obbligo stringente strettamente nè ha voluto definire cio che si deve credere sempre et ovunque...
Quindi, la sua intepretazione di continuità si fonde su la sua reinterpretazione della intenzione del concilio...
in questo, chi è colpevole di una rottura storica....
poi non dicharate tradizionalisti o integralisti quelli che sono cattolici meglio di Lei, Arcivescovo!
Nonostante alcuni oppositori si affannino a dichiarare il contrario,
RispondiEliminaLa FSSPX riconosce la validità del NO e dei Sacramenti riformati, ma ne contesta la legittimità, cioè giudica i nuovi riti pericolosi per la loro ambiguità di interpretazione. Infatti se un prete celebra il NO come un mero banchetto gioioso tra amici, con canti e balli, senza infrangere le poche rubriche tassative del nuovo messale, la Messa sarà valida, ma che giovamento porterà alla fede dei partecipanti? La Messa è valida ed anche secondo le norme, ma non si può dire che aumenti la grazia nei fedeli, quindi è sanzionabile.
ma mi sbaglio oppure i Frati francescani dell'Immacolata, forse per scrollarsi di dosso l'immagine troppo tradizionalista che hanno, stanno cercando di essere più "ecclesiastically correct"? stando ai link che pubblicano sulla loro pagina facebook si direbbe che stanno proprio cercando di accattivarsi qualche simpatia progressista. JNB
RispondiElimina"C'erano una volta" i Francescani dell'Immacolata che organizzavano convegni di apologetica contro gli errori del Concilio, poi frate Lanzetta ha capito che il Concilio é pienamente tradizionale, basta leggerlo " in continuità" ma per far questo occorre prima mettersi una spessa benda sugli occhi.
RispondiEliminaDon Gianluigi... nonostante alcuni oppositori...
RispondiEliminaLa FSSPX riconosce la validita' del N.O. ecc. ma ne contesta la legittimita'.
Caro don Gianluigi, non e' la FSSPX che contesta la legittimita' del N.O., purtroppo e' il concilio di Trento che dice molto chiaramente che chi avrebbe oltrepassato i limiti imposti da quel Concilio (dogmatico) sarebbe entrato nell'eresia,; e non parla solo di S.Messa Gregoriana o di Rito Latino, ma dice molte altre cose che basterebbe rileggersi con un po' di pazienza quello che ha detto tutto il Concilio di Trento, e che un concilio non dogmatico, ma solo pastorale e di aggiornamento ha stravolto, mettendo in pericolo se non addirittura distrutto la Fede in moltissimi Cattolici Apostolici. Il punto della S. Messa,dopo quel Concilio l'ha riportato in allarme il duo Ottaviani e Bacci con il "Breve esame critico" ove dicono, dopo 4 secoli dal Conc. Tridentino, che il N.O. allontana con una enorme gravita' dalla Messa Cattolica. Questo grido di allarme sia del Conc. di Trento che dei Card. Ottaviani e Bacci era molto serio perche, la S.Messa e' il fulcro della Fede e della Chiesa Cattolica; e' il punto di riferimento per tutti i Sacramenti, tanto che vediamo in quale stato di profonda crisi e' caduta la Chiesa ( io la definisco coma profondo), basta guardare la stato dei seminari, le chiese semivuote o vuote del tutto, lo stato di conoscenza dei cattolici che vanno in chiesa, e non sanno nulla di cio' che accaduto in questi 50 anni (alcuni mi dicono che vanno in chiesa non perche' capiscono quello che avviene per mezzo della Fede, ma per passare tempo e perche' li e' tutto nuovo, ci sono i canti con le chitarre le canzonette ecc. ecc. potrei continuare per ore.) Qui si e' presa la chiesa per un oratorio oppure per una discoteca, grazie al concilio alle trasformazioni/rivoluzioni, quando c'e' da ricordare che la Chiesa e' immutabile nel tempo. Cristo stesso ci dice che quando ritornera' sulla terra per la seconda volta, non trovera' piu' la Fede. E purtroppo e' vero. Ora io ripeto che siamo ancora in tempo a fermarsi e riflettere cio' che hanno lasciato 20 Concilii dogmatici 260 Papi e decine di migliaia di vescovi Cattolici Apostolici, quella Dottrina che puo' salvare le anime di una intera umanita' (nella speranza che L'Onnipotente salvi le anime che ha condotto all'inferno una Chiesa riformata, ma non si sa in quale senso, tanto che Paolo VI ad un certo punto disse che il fumo di satana era entrato nel Tempio di Dio. Percio' il Papa aveva capito cosa stava combinando un concilio rivoluzionario e cosa avrebbero provocato le sue riforme post/conc., ma non l'ha ne sospeso, ne abrogato.)Ora se vogliamo parlare di Chiesa e di Concilii, parliamone, ma con SERIETA', e probabilmente potremmo rimettere in carreggiata la Dottrina Cattolica di N.S.Gesu'Cristo, che il mondo ha dimenticato in 50 anni o non ha mai conosciuto e sai perche'. Se vogliamo continuare sulla strada intrapresa nel 1960 portatevi questo peso sulla coscenza, ma arrivera' anche il giorno che bisogna rendere conto a Dio. Pio XII ci disse che dopo la seconda guerra mondiale, ci sarebbe stata una terza guerra mondiale, ma spirituale e che avrebbe portato grandi catastrofi alla Chiesa di Cristoe guarda caso si e' verificato puntualmente, come si e' verificato puntualmente la profezia della Madonna a Emmerich o a Fatima. Accettate pure tutto il liberismo e modernismo poi vedremo le conseguenze.
"INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO"
RispondiEliminase don Camillo può spiegarmi meglio cosa è successo gliene sarò grato. E pensare che questi frati francescani dell'Immacolata sembravano così bene instradati!JNB
RispondiEliminaNon lo so! Forse logora troppo annunciare la Verità in un contesto dove comanda la Menzogna.
RispondiEliminaio me ne sono accorto stamattina su facebook. Ho commentato un loro post, in cui affermavano che se il custode della fede mons. Muller ha detto che il Vaticano II è in continuità...così deve essere!!! Nel mio commento ho solo ripetuto le stesse parole che dice mons. Gherardini in un libro pubblicato proprio dalla casa editrice dei FFI! E mi hanno risposto con ironia. Ho allora risposto ancora ribadendo tra l'altro cose dette da uno di loro, il padre Serafino Lanzetta. E per tutta risposta....hanno cancellato i miei tre commenti e mi hanno tolto la possibilità di commentare sulla loro pagina. A quel punto ho capito che questi Francescani hanno intrapreso un cambio di rotta. Oppure tale cambio di rotta gli è stato imposto. E credo che quest'ultima ipotesi sia quella più vicina alla realtà. Nella Chiesa non c'è posto per chi, con solidità di preparazione e di argomenti...critica il progressismo. Nonostante tutto il concilio è ancora un tabù, un idolo a cui prostrarsi ed offrire incensi; i buoni francescani dell'Immacolata hanno avuto il coraggio di guardare con disincanto l'ultimo concilio e parlare pubblicamente dei punti dolenti. Troppo, decisamente troppo per i satrapi progressisti.....
RispondiEliminaDiciamo che il loro "è un Regno diviso in se stesso". Ci sono frati molto tradizionalisti e frati assolutamente modernisti e pure antipatici. Come il capo Sacrestano di Santa Maria Maggiore che odia e caccia via villanamente in pellegrini perché sono della SPX.
RispondiEliminala notizia che ci son frati molto tradizionali e altri molto progressisti sinceramente mi è nuova. Li credevo tutti uniti nelle scelte filo tradizionali. Il fatto che tra di loro ci siano frati così progressisti mi fa sorgere un dubbio: non è che questi progressisti, inviperiti per la svolta tradizionale han fatto di tutto per far intervenire la Curia? Comunque siano le cose è l'ennesima riprova che il voler stare con un piede su due staffe è impossibile...o si è tradizionalisti, o si progressisti. La via di mezzo è solo compromesso. E come tutti i compromessi prima o poi scontenta tutti. JNB
RispondiEliminaEffettivamente sembra che nei Francescani dell`Immacolata tiri aria nuova, anche sul loro sito si menziona la risposta dell`E.D sulla frequentazione della Messa con la FSSPX, non una parola sulle due versioni di mons. Perl, è menzionata solo la prima.
RispondiEliminaSarebbe proprio triste se anche loro si ingessassero, si mettessero un cerotto sulle labbra e diventassero "religiosamente" corretti nel senso di non dire e fare nulla che possa contrariare l`élite della Chiesa.
Del resto mi ricordo su Mil di uno dei loro frati che detestava la FSSPX, non riconosceva loro nemmeno il merito di aver lottato per la salvaguardia della Messa di sempre.
Mi dispiace davvero per quello che sta succedendo ai Francescani dell'Immacolata.
RispondiEliminaLa frequentazione alle Sante Messe della FSSPX per un qualunque cattolico è lecita indipendentemente dal fatto che nelle vicinanza ci sia già la Santa Messa VO.
Quello che non è lecito è la volontà di sperazione dal Papa. Francamente quando una volta ho assistito ad una Santa Messa dalla FSSPX ho visto invece grande devozione verso il Papa.
Su Paparatzinger un mio interlocutore posta questa notizia: «Inoltre sappiamo, perché anche questo è stato divulgato attraverso un'intervista dell'assistente Pfluger, che Fellay non potrà dare altre risposte, la Casa generalizia è stata esautorata dal capitolo generale nel quale hanno deciso che il superiore (di fatto "ex") potrà solo formulare proposte interne, su cui il capitolo ha potere deliberativo a maggioranza assoluta.
RispondiEliminaQuindi la FSSPX, come realtà in qualche modo corporativa della Chiesa cattolica - per quanto "irregolare" (a questo l'aveva portata la misericordia di Benedetto XVI!) - non esiste più. Esiste una collettività movimentata di preti illecitamente ordinati, senza ministero. Ed esiste sulla carta un'assemblea (il capitolo) democraticamente regolata.»
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A me non risulta, a voi?
A me risulta che c'è stata una risoluzione del Capitolo Generale che ha fornito a Roma una risposta, dalla quale la FSSPX non derogherà, che pone tre condizioni sine qua non per accettare il riconoscimento canonico :
RispondiElimina1. Libertà di conservare, trasmettere e insegnare la sana dottrina del Magistero costante della Chiesa e della Verità immutabile della divina Tradizione; libertà di difendere, correggere, riprendere, anche pubblicamente, i fomentatori di errori o di novità del modernismo, del liberalismo, del concilio Vaticano II e delle loro conseguenze;
2. Usare esclusivamente la Liturgia del 1962. Conservare l'attuale pratica sacramentale (ivi inclusi : ordini, cresime, matrimonio) ;
3. Garanzia di almeno un vescovo.
Solo una volta garantite queste condizioni, il capitolo deciderà sulla regolarizzazione.
Lo stesso Mons. Fellay ha dichiarato:
"Di fatto la riconciliazione proposta porta a riconciliarci con il Vaticano II. Non con la Chiesa, non con la Chiesa di sempre. D'altronde non c'è bisogno di riconciliarci con la Chiesa di sempre, già siamo lì. E Roma dice : « Non abbiamo ricevuto risposta ufficiale ». Ma per tre volte ho risposto che non si poteva, che non si era su questa strada."
L'ultima volta è stato quando sembrava che tutto fosse appianato, avendo risolto certe condizioni-capestro (quali l'approvazione integrale del concilio senza se e senza ma), ma queste sono state rimesse sul tappeto da Levada il 13 giugno...
Mi pare una risposta inequivocabile.
Certo, il fatto di sottoporre la decisione finale al Capitolo può apparire una diminutio dell'Autorità del Superiore; ma forse il ricompattamento della Fraternità è passato proprio da questo.
Purtroppo, i FFI , quelli filotradizionali, sono diventati un arma spuntata per la Tradizione: hanno paura di tutto e di tutti, anche dell'ombra loro! La Messa tradizionale "è pericolosa"; "non si deve sapere che la celebriamo"... Anche le Suore, che prima erano le più battagliere, ora si sono allentate.
RispondiEliminaIl voltafaccia del Papa con Fellay è stata un'ecatobe e più passano i giorni e le settimane e più si sente il peso di questa occasione tradita.
RispondiEliminaIn merito alla risposta dell'Ecclesia Dei del 6-11-2012, rilevo quanto segue:
RispondiEliminala domanda chiedeva se, un fedele cattolico, volendo partecipare alla Messa tridentina, non essendoci essa nella zona, se il fedele può partecipare alle S. Messe celebrate dalla FSSPX.
La risposta dell'Ecclesia Dei riguarda lo status canonico dei lefebvriani, ma non risponde alla domanda specifica del fedele.
Sia il Direttorio ecumenico del 1993, sia il can. 844 dell'attuale C.d.C. prevedono che in caso di necessità, o si vera utilità spirituale, escluso ogni pericolo di errore o di indifferentismo, addirittura il fedele cattolico può ricevere sacramenti da ministri non cattolici nella cui chiesa sono validi i dacramenti.
Ora se è possibile, anche in caso di vera utilità spirituale, addirittura ricevere i sacramenti dagli Ortodossi (che rifiutano ben 14 concili e il primato e l'infallibilità del Papa) perché, in caso di vera utilità spirituale non si potrebbe andare ad una Messa della FSSPX, a cui il Papa ha tolto la scomunica, con cui si sono fatti dialoghi dottrinali e che il Papa, a certe condizioni, vorrebbe offrire una prelatura personale.
Bisogna ricordare che il Motu proprio Summorum Pontificum, riconosce come diritto ad ogni laico dentro un gruppo stabile,di partecipare alla S. Messa tridentina, solo per il fatto di avere amore per la forma tradizionale.
Ecco perché, tendendo conto di tutte queste considerazione la risposta data da Mons. Perl nel 2003 era equilibrata, rispettosa del diritto che il Papa riconosce ai laici di partecipare alla S. Messa tridentina, e soprattutto molto più rispondente alla domanda formulata, mentre questa sembra approfittare della domanda per fare un proclama ideologo che sembra solo mostrare i pregiudizi ideologici di chi l'ha costruita
Nel forum si è parlato anche di Mons. Muller e dei francescani dell’immacolata. Vorrei fare alcune considerazioni.
RispondiEliminaChe i frati di Manelli siano divisi in due schieramenti è cosa nota da qualche tempo a chi li conosce e li frequenta. Del frate di Manelli che a S. Maria Maggiore è ostinatamente ostile sia alla Messa tridentina, sia alla FSSPX per partito preso, è cosa nota da tempo. Che i frati di Manelli cambino rotta (come ha detto Anonimo 30/11/ ore17:08) o che stiano con un piede su due staffe (come ha detto Anonimo 30/11/ ore 17:49) non è cosa nuova. Chi li conosce sa che fino al 2005 c’era la proibizione di Manelli a celebrare la Messa tridentina, poi nel 2007, fiutando aria nuova, col Motu proprio ha deciso di cambiare, ora se ci saranno difficoltà, fiutando ancora aria nuova, cambierà ancora. Chi conosce bene quell’istituto sa che in esso vige l’assoluto arbitrio di Manelli, per cui conta di meno il carisma dell’Istituto, le costituzioni, ecc. ciò che conta effettivamente sono le geometrie, le decisioni e gli umori di Manelli. Stando così le cose, dov’è la mentalità di tradizione, anche nei frati molto tradizionalisti? Non vige una specie di carismatismo interno? La mentalità di Manelli è proprio quella di non voler contrariare l’élite della Chiesa (come ha detto bene Luisa 30 novembre; ore 21:55) ma in un momento in cui proprio nell’élite della Chiesa ci sono sbandamenti, confusione, deviazioni (dottrinali e pastorali), e non da oggi, questa scelta oltre che essere farisaica è anche una scelta profondamente sbagliata. La Parola di Dio, che tante volte i modernisti esaltano per poi, di fatto, aggirarla, afferma: “Se anche noi stessi” - (e San Paolo è un Apostolo, un vescovo, cioè l’élite della Chiesa)- “o un angelo dal cielo, vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia ànatema!”. Ora la dottrina di Cristo – quella sempre insegnata “da tutti e dovunque” - nella Chiesa Cattolica – cioè nel suo Magistero ininterrotto e infallibile - è sempre stata al primo posto, essa cioè viene prima anche dell’élite della Chiesa, perché “Chi va oltre e non si attiene alla dottrina di Cristo, non possiede Dio” (2 Gv 9), anche se questo “qualcuno” appartiene all’élite della Chiesa! Il discorso, quindi, richiederebbe un approfondimento sia sulle posizioni espresse pubblicamente da Mons. Muller, sia sull’effettiva identità dei frati di Manelli che potrebbero presentare una facciata, un involucro esterno, apparentemente tradizionalista, ma insegnare e seguire una mentalità non tradizionalista al loro interno. In questo caso dovremmo prenderne le distanze e inviare i nostri giovani, ben formati, in altri lidi dove non ci sia questa schizofrenia esterno/interno.
Caro Riccardo, credo che questa schizofrenia non appartenga soltanto ai FI ma riguardi, purtroppo tutta la Chiesa, non esclusa in qualche modo neppure la FSSPX.
RispondiEliminaVorrei innanzitutto complimentarmi col vostro sito che è una vera palestra di approfondimenti sempre interessanti. Scrivo per attestare che condivido le ultime considerazioni di Riccardo (ore 12,21) di mic (ore 14,33). Chiedo anch’io che si apra un forum specifico dove sia possibile un dibattito franco e aperto sulle posizioni pubbliche di Mons. Muller, e sulla vera identità – o non identità – dei frati di Manelli, e infine soprattutto su questa schizofrenia, che non è solo loro, ma che riguarda purtroppo moltissimi uomini della chiesa odierna. Vi ringrazio per il vostro instancabile lavoro di chiarezza, pieno di zelo per la vera Chiesa Cattolica.
RispondiEliminaCollegandomi a quanto affermato da Riccardo e da mic, vorrei solo far notare semplicemente questo: tutte le valide considerazioni e osservazioni che in questo sito si rivolgono al famoso quarto livello del Concilio, in che cosa si differenziano dalle posizioni espresse da Mons. Gherardini nel suo ottimo libro “Vaticano II, Un discorso da fare”, pubblicato proprio dalla Casa Mariana Editrice, Frigento, di Manelli, e quindi con la sua stessa approvazione? E allora come potrebbero – ora - i frati di Manelli mettersi contro quello che essi stessi hanno pubblicato? E non solo: come potrebbero mettersi contro le stesse ottime considerazioni (con vari approfondimenti) risuonate nel famoso Convegno sul Vaticano II tenuto a Roma nel dicembre 2010, proprio dai frati di Manelli, e tante volte riprese e approfondite meritoriamente proprio da padre Lanzetta, non solo durante il convegno ma anche in sue pubblicazioni successive? Ora sarebbe veramente poco serio e indicativo di un atteggiamento da banderuola o da camaleonti, se i frati di Manelli si rimangiassero quanto loro stessi hanno pubblicato o dichiarato.
RispondiEliminaOra sarebbe veramente poco serio e indicativo di un atteggiamento da banderuola o da camaleonti, se i frati di Manelli si rimangiassero quanto loro stessi hanno pubblicato o dichiarato.
RispondiEliminaPiù che poco serio, sarebbe drammatico, perché starebbe a significare che un serio inquinamento li ha raggiunti.
Io, non conoscendo direttamente le cose, non attribuirei specifiche 'patenti' di responsabilità. Dico solo quello che mi risulta: una infiltrazione neocatecumenale, ad esempio presso le suore umbre... Ma i primi a non vigilare, purtroppo, sono vescovi.
Dobbiamo intensificare la preghiera, per loro e per la Chiesa tutta...
Ci sono altre ragioni, non note ancora, sulla crisi interna dei FI
RispondiEliminaE quali sono? Verranno mai fuori?
RispondiEliminaA proposito di Francescani dell'Immacolata, vedo che di fantasia ne avete parecchia. Avete provato a scrivere un romanzo stile "Codice da Vinci"? Magari ci scappa pure qualche soldino...
RispondiEliminaCaro Anonimo,
RispondiEliminanon so perché lei scriva in questi termini. Non mi pare che le illazioni e perfino a scopo di lucro siano nelle nostre corde. Tutto quel che si dice qui lo si documenta e non si esprimono opinioni né si punta agli scoop. Ma si analizza quanto ci viene incontro di ciò che accade nella nostra Chiesa.
Certo se nell'ambito dell'ordine dei FI, tra i quali ci sono sacerdoti e seminaristi che stimo e ammiro, è in atto una "visitazione apostolica" (forse già conclusa o giù di lì) che non invento io, qualche motivo dovrà pur esserci... E so che non ha nulla a che fare con la Messa Tradizionale e neppure con le infiltrazioni neocat, che pure sono una realtà almeno in Umbria.
Gent.mo Mic, stavo per andarmene a dormire, ma voglio spendere alcune parole ancora. Qualche anonimo, come me del resto, che rimango tale per ragioni mie personali, ha scritto sui FI delle cose che sono pure fantasticherie. Tipo quelle secondo cui loro siano succubi delle voglie di P. Manelli, o che il P. Lanzetta vada da una parte all'altra e cose del genere. E questi tentativi di dietrologie che si fanno, sono pure stupidaggini. Avete parlato di gente che personalmente conosco e che è di una linearità stupenda. Una linearità che non ha niente a che fare con questi pettegolezzi che, mi viene il dubbio, arrivino da qualche probabile aspirante o postulante fuoriuscito. Le divisioni di cui parla qualcuno per quella che è la mia modesta conoscenza sono FAVOLE e le conseguenti illazioni idem. I Francescani dell'Immacolata semplicemente sono fedeli al Papa e alla Chiesa. Questo è quanto e deve bastare. Il resto è fuffa.
RispondiEliminaqualcuno ha parlato di infiltrazioni neocatecumenali tra le suore umbre... Ma a quale ordine religioso vi riferite?
RispondiEliminaI frati FI ed anche le Suore, grazie a Dio, sono bravissimi e sono fedeli al Papa; d'altra parte, che ci sia stato il tentativo, da parte di qualche membro dell'Istituto, di ostacolare la Messa tradizionale, sembra sia innegabile. Comunque, il Signore sa trarre il bene anche dalle cose storte e l'ordine di P. Stefano, con l'aiuto dell'Immacolata, supererà questo momento di "crisi", nel senso greco della parola. Negare la "crisi" e le divisioni, tuttavia, sarebbe difficile. Non sono pochi i fedeli legati all'antica liturgia che si erano rivolti a loro e che sono rimasti molto delusi. Preghiamo per questo bell'istituto.
RispondiEliminaPreghiamo, certamente.
RispondiEliminaMa la crisi dell'Istituto non è legata alla Messa tradizionale, anche se come in ogni altro ordine religioso, è possibile che ci sia chi purtroppo non la apprezza (e in questo appare più strano che in altri).
Eppure, pare che a chiamare la visita apostolica sia stato proprio un gruppo di frati ostili al VO. Indubbiamente, oggetto di essa non sarà stata la Messa VO in sé, bensì altre cose che ignoriamo. In ogni caso, la visita è stata un dispetto dei nemici della Tradizione interna all'istituto, d'altronde, il cambio di rotta è evidente. Niente più Pontificali. I gruppi stabilì che si appoggiano presso le loro Chiese hanno molte difficoltà.
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