Appena installato nella sua diocesi d’Ivrea, Mons. Edoardo Cerrato, precedentemente procuratore generale degli Oratoriani di San Filippo Neri, testimonia la sua fedeltà al Santo Padre e la sua apertura nei confronti della messa tradizionale : l'11 gennaio prossimo egli infatti assisterà ad una messa celebrata secondo la forma extraordinaria del rito romano nella Chiesa di Rivarolo Canavese, comune situato ai piedi del massiccio del Gran Paradiso (Piemonte). La messa sarà celebrata da quell'attivissimo promotore del motu proprio Summorum Pontificum che è don Nicola Bux nel contesto di una serata intitolata « I diritti di Dio e la Liturgia Cattolica ». Nel corso della serata, don Bux introdurrà una conferenza di Daniele Nigro, giovane autore di un libro recentemente pobblicato in Italia, dal titolo I diritti di Dio : la liturgia dopo il Vaticano II. L'opera, con prefazione del cardinal Raymond Burke, si situa, da un punto di vista canonico, sul fallimento della riforma liturgica conciliare e l'instaurarsi di una cultura dell'abuso liturgico che nessuna istruzione romana sembra riuscire a correggere. Segnaliamo che, durante il suo mandato alla testa degli Oratoriani Mons. Cerrato ha presieduto all'apertura di due dei tre oratori di Francia : a Digione nel 2011 e a Hyères nel 2012 (il terzo oratorio è a Nancy).
Vorrei segnalare un bell'articolo di Come de Prévigny sul blog Credidimus Caritati, riguardo a Mons. Lefebvre e alle sue previsioni sulle conseguenze di una futura liberalizzazione della Messa tradizionale:
RispondiEliminahttp://credidimus-caritati.blogspot.fr/2012/12/mgr-lefebvre-et-la-liberation-de-la.html
Molto interessante l'articolo suggerito da Amicus.
RispondiEliminaLa concreta ed efficace strategia di un vero difensore della Chiesa e della Tradizione.
Purtroppo non so il francese, qual'è la sostanza del messaggio di Mons. Lefevbre?
RispondiElimina« Se veramente il Papa ripristina l'onore della Messa tradizionale nella Chiesa, sappiatelo, credo si possa dire che l'essenziale della nostra vittoria è acquisito. Il giorno in cui davvero la Messa torna ad essere la Messa della Chiesa, la Messa delle Parrocchie, la Messa delle chiese - ci saranno ancora difficoltà, dispute, opposizioni, tutto ciò che si vuole - ma infine la Messa di sempre, la Messa che è il cuore della Chiesa, la Messa che è l'essenziale della Chiesa, proprio questa riprenderà il suo posto, il posto che forse non avrà ancora abbastanza, bisognerebbe evidentemente darglielo ancor più grande, ma quand'anche infine, il solo fatto che tutti i preti che lo desiderano potranno dire quella Messa, credo che ciò avrà conseguenze enormi nella Chiesa. Credo che noi saremo serviti a quel momento, se veramente ciò accadesse… ebbene, io credo che la Tradizione è posta in salvo. Il giorno in cui si salva la Messa, la Tradizione della Chiesa è posta in salvo, perché con la Messa ci sono i sacramenti, con la Messa c'è il Credo, con la Messa c'è il catechismo, con la messa c'è la Bibbia e tutto e tutto … ciò che voi volete, ci sono i seminari e c'è la Tradizione che è posta in salvo. Credo che si potrà quasi dire che potrà rivedersi un'aurora nella Chiesa, si sarebbe attraversata una formidabile tempesta, ci si sarebbe trovati nella completa oscurità, battuti da tutti i venti e da tutti i tornado e che però infine all'orizzonte si rivela la Messa, la Messa che è il sole della Chiesa, che è il sole della nostra vita, il sole della vita del cristiano... »
RispondiEliminaSei anni fa, era fuori questione paragonare i due riti. Oggi, sembra sia permesso metterli sullo stesso rango di uguaglianza. C'è un progresso.
RispondiEliminaIn qualche modo, è quanto accaduto ai primi tempi della Chiesa :
1. Primato della religione pagana.
2. Uguaglianza tra religione pagana e quella cristiana attraverso l'Editto di Milano
3. Primato della religione cristiana.
E' solo l'ennesima volta che S.E. Mons.Lefebvre ha avuto ragione con decenni di anticipo..
RispondiEliminatestimonia la sua fedeltà al Santo Padre e la sua apertura nei confronti della messa tradizionale
Quindi in quel di Ivrea si dovrà applicare la stessa "fedeltà" quando il papa chiederà di preresidiare funzioni catto-luterane per "festeggiare" il 2017 o quando chiederà di ripetere con lui che 'chi non accetta il CV2 non é cattolico'