Il recente discorso di Benedetto XVI ai Parroci romani, che appare come un suo testamento spirituale, è denso di elementi di riflessione, che toccano diversi ambiti e che richiedono un'analisi meditata e approfondita punto per punto. L'ultimo articolo di Socci ci dà lo spunto per estrapolarne uno: il parallelismo tra il concilio 'virtuale' dei media e quello 'reale', che il Papa reiteratamente invita a riscoprire e ad approfondire. Nell'invitarvi a rileggere l'articolo Il conflitto irrisolto del Prof. Dumont, pubblicato mesi fa in cui il tema del ruolo dei madia viene preso in considerazione con un'analisi sapiente e da non oltrepassare, vorrei trarre una prima conclusione, che seguirà lo stralcio preso dall'articolo di Socci, il cui testo integrale è leggibile qui, partendo dal bilancio tirato dal Papa, per poi soffermarmi in particolare sui seri rischi di svuotamento che sta correndo il primato petrino anche (e non solo) per l'effetto moltiplicatore provocato dalle dichiarazioni di pastori modernisti che trovano ampio spazio sui mezzi di informazione nonché sulle formule innovative elaborate dagli stessi operatori dell'informazione con i vaticanisti in primo piano. Ce ne fosse uno di 'sentire' tradizionale!
(Inizio citazione Socci) [...] « Sappiamo come questo Concilio dei media fosse accessibile a tutti. Quindi, questo era quello dominante, più efficiente, ed ha creato tante calamità, tanti problemi, realmente tante miserie: seminari chiusi, conventi chiusi, liturgia banalizzata … e il vero Concilio ha avuto difficoltà a concretizzarsi, a realizzarsi; il Concilio virtuale era più forte del Concilio reale ».
Il discorso del Papa ricorda precedenti analisi di grandi personalità cattoliche, come il cardinale De Lubac che parlava di “magistero parallelo”, a proposito di certi teologi e intellettuali. O la famosa pagina di monsignor Luigi Maria Carli, secondo il quale al Concilio si è poi accompagnata
“l’attività del cosiddetto ‘paraconcilio’, cioè di quell’ambiente di persone e di idee che, dopo aver cercato di influire sul Concilio mentre esso si svolgeva, è rimasto in piedi anche a Concilio finito, ingrandendosi e direi quasi istituzionalizzandosi.Questo paraconcilio, con le sue vittorie e le sue sconfitte, con le sue soddisfazioni e le sue insoddisfazioni, con i suoi propositi e i suoi spropositi” concludeva Carli “è quello che anima la crisi attuale e contrappone la sua opera alla serena fruttificazione delle idee seminate dal Concilio. Il paraconcilio, pretendendo di essere l’autentica vestale dello spirito del Concilio, deve necessariamente abusare dei testi conciliari. Ma di quali mai santissime cose l’uomo non è capace di abusare?”.
È facile riconoscere in questo identikit l’intellettualismo progressista che imperversa sui media. Ma rispetto alle denunce di De Lubac e Carli, il discorso di Benedetto XVI, giovedì scorso, ha sottolineato soprattutto l’azione perniciosa dei media, gli stessi che potrebbero interferire nelle scelte del prossimo Conclave.
[Inserisco qui una prima chiosa perché non possiamo ignorare che è innegabile che un grosso ruolo i media lo abbiano effettivamente giocato sia durante che dopo il Concilio e continuino a giocarlo ora. Essi non hanno fatto altro che amplificare le voci dell'ala riformatrice dominante: il famoso paradigma esterno (che stiamo mettendo a fuoco ora), costruito diffuso e affinato nella mediasfera consolidandosi e guadagnando livelli superiori di riflessione, in sostanza prodotto "dal mondo" e "per il mondo", divenuto il fulcro interpretativo del corpus conciliare, richiamato da Pietro De Marco. E tuttavia le applicazioni pastorali del Concilio appartengono ai suoi protagonisti e a tutti coloro che si sono lasciasti trascinare senza alcun discrimine dall'ottimismo a priori giovanneo nonché dai venti di rinnovamento e dall'entusiasmo provocati dall'arrembanza dell'alleanza renana (sulle cui implicazioni dovremo tornare). La riforma liturgica è stata regolarmente attuata da un Papa, gli abusi sono stati messi in atto dai preti e dai vescovi, la dottrina è stata snaturata dai teologi, da docenti di Facoltà e Università Ecclesiastiche, nella formazione dei Seminari. Inoltre sono proprio i legittimi pastori i responsabili della devastazione degli edifici di culto, dell'abolizione degli inginocchiatoi, del relegare il Tabernacolo in luoghi secondari, della desacralizzazione ingravescente... Con tutto il devoto rispetto e amore filiale verso la persona e la funzione di Benedetto XVI, attribuire ai media la responsabilità della desertificazione spirituale che ci colpisce tutti appare una visione non sufficientemente realista e a largo raggio, che non permette di individuare le vere cause della crisi in atto e, conseguentemente, neppure di poter attuare i possibili rimedi....]
[Inserisco qui una prima chiosa perché non possiamo ignorare che è innegabile che un grosso ruolo i media lo abbiano effettivamente giocato sia durante che dopo il Concilio e continuino a giocarlo ora. Essi non hanno fatto altro che amplificare le voci dell'ala riformatrice dominante: il famoso paradigma esterno (che stiamo mettendo a fuoco ora), costruito diffuso e affinato nella mediasfera consolidandosi e guadagnando livelli superiori di riflessione, in sostanza prodotto "dal mondo" e "per il mondo", divenuto il fulcro interpretativo del corpus conciliare, richiamato da Pietro De Marco. E tuttavia le applicazioni pastorali del Concilio appartengono ai suoi protagonisti e a tutti coloro che si sono lasciasti trascinare senza alcun discrimine dall'ottimismo a priori giovanneo nonché dai venti di rinnovamento e dall'entusiasmo provocati dall'arrembanza dell'alleanza renana (sulle cui implicazioni dovremo tornare). La riforma liturgica è stata regolarmente attuata da un Papa, gli abusi sono stati messi in atto dai preti e dai vescovi, la dottrina è stata snaturata dai teologi, da docenti di Facoltà e Università Ecclesiastiche, nella formazione dei Seminari. Inoltre sono proprio i legittimi pastori i responsabili della devastazione degli edifici di culto, dell'abolizione degli inginocchiatoi, del relegare il Tabernacolo in luoghi secondari, della desacralizzazione ingravescente... Con tutto il devoto rispetto e amore filiale verso la persona e la funzione di Benedetto XVI, attribuire ai media la responsabilità della desertificazione spirituale che ci colpisce tutti appare una visione non sufficientemente realista e a largo raggio, che non permette di individuare le vere cause della crisi in atto e, conseguentemente, neppure di poter attuare i possibili rimedi....]
CHI ELEGGE IL PAPA?
Benedetto XVI dunque cerca di difendere la Chiesa Cattolica dalla “chiesa catodica”. Ma come si può temere una simile “interferenza”, obietterà qualcuno, se i credenti sostengono che è lo Spirito Santo a eleggere i Successori di Pietro?
Diversamente da quanto molti pensano (e scrivono) a eleggere il Papa, per la dottrina della Chiesa, non è affatto (automaticamente) lo Spirito Santo, ma sono gli uomini, vestiti di porpora, che si trovano riuniti nella Cappella Sistina.
Papa Benedetto lo sa bene: lo Spirito Santo, che viene invocato in Conclave, dà la sua ispirazione, ma poi i prelati sono liberi di ascoltarlo o invece di far prevalere altri loro interessi. Per questo San Vincenzo di Lérins diceva che “Dio alcuni papi li dona, altri li tollera, altri ancora li infligge”. Poi, una volta eletto regolarmente, qualunque Papa, per la dottrina cattolica, riceve l’assistenza straordinaria dello Spirito Santo. Dio saprà scrivere diritto anche su righe storte.
Ma gli errori degli uomini di Chiesa e le resistenze all’ispirazione divina, anche nella scelta dei pontefici, provocano comunque guai immensi, tragedie e sofferenze, per la Chiesa e per il mondo. Come appare chiaro dalla storia della Chiesa stessa e da alcuni pontificati che ben difficilmente si possono considerare “decisi” dallo Spirito Santo.
Non a caso un grande principe della Chiesa (e valentissimo teologo) come il cardinale Siri, proprio nell’omelia dei novendiali per la morte di Paolo VI, nel 1978, rivolgendosi ai cardinali elettori, che presto si sarebbero riuniti in Conclave, disse:
“mi pare doveroso che io mi rivolga ai Venerati Confratelli del Sacro Collegio e ricordi loro come il compito al quale ci accingiamo non sarebbe decorosamente accolto dicendo: ‘ci pensa lo Spirito Santo!’. Ed abbandonandoci senza lavoro e senza sofferenza al primo impulso, alla irragionevole suggestione”.
Come le facili suggestioni mediatiche. Colpisce e commuove rileggere adesso quella straordinaria omelia del cardinal Ratzinger alla Messa “Pro eligendo romano pontefice” del 18 aprile 2005, la stessa in cui denunciò la “dittatura del relativismo” che è il grande dramma di oggi e che suscitò il dissenso di tanti media. [...] (fine citazione Socci)
Rischio di una seria ipoteca sul Papato
In questi giorni assistiamo ad un clamore mediatico unidirezionale, tutto incentrato sul cambiamento di paradigma nei confronti del Papato generato dal gesto di rinuncia di Benedetto XVI. Un coro monocorde ne esalta la portata secondo quanto già ufficialmente esternato senza remore sul primato petrino dall'arcivescovo di Parigi, da quello di Lisbona e molti altri, con l'unica eccezione di Mons. Negri. E dunque, con accenti di rispettoso dolore, vogliamo dar voce all'inquietudine e al turbamento dei fedeli su questa fondamentale questione e a quel che ne sta emergendo:
In questi giorni assistiamo ad un clamore mediatico unidirezionale, tutto incentrato sul cambiamento di paradigma nei confronti del Papato generato dal gesto di rinuncia di Benedetto XVI. Un coro monocorde ne esalta la portata secondo quanto già ufficialmente esternato senza remore sul primato petrino dall'arcivescovo di Parigi, da quello di Lisbona e molti altri, con l'unica eccezione di Mons. Negri. E dunque, con accenti di rispettoso dolore, vogliamo dar voce all'inquietudine e al turbamento dei fedeli su questa fondamentale questione e a quel che ne sta emergendo:
- il gesto del Papa è guidato dallo spirito del Vaticano II e
- si tratta di un passo in più nel "rinnovamento" della Chiesa promosso da quel Concilio,
- il carattere permanente del papato non è più intoccabile e
- è finito il contesto che lo considera un ufficio a vita,
- il primato petrino è ridotto da munus di governo a ruolo simbolico. Neppure e già riduttivamente amministrativo perché ormai la cinquantennale desistenza ha reso la Chiesa ingovernabile ma
- soprattutto ne è eliminata l'aura sacrale direttamente connessa all'istituzione divina.
Sostanzialmente viene messa sul papato, ridotto ad una funzione, un'ipoteca a nome del concilio Vaticano II, che non potrà che rafforzare il processo di auto-secolarizzazione imboccato dalla Chiesa, compresa la considerazione che se il Papa può dimettersi (e quindi viene rovesciata al vertice supremo una prassi secolare), diventa possibile che anche altre prassi secolari possano nello stesso modo essere rovesciate nella compagine ecclesiale, aprendo la strada ad ulteriori rivoluzionarie innovazioni.
Del resto vediamo come i media stanno dando voce e consistenza a questa visuale drammaticamente innovativa. Vediamo anche come sia evidente lo stato di anarchia che ha certamente influito sul gesto di Benedetto XVI, che sta avendo l'effetto di trasformare il primato petrino in un ruolo simbolico assestando un colpo durissimo al Papato se nessuno si alza per dirlo o se lo stesso Benedetto XVI non si premuri di ricucire subito lo strappo per impedire che il Papato continui ad esser lacerato sempre di più. Ci vorrebbe che lui stesso misurasse ufficialmente la gravità del gesto, si premurasse di affermare il ruolo unico del papato che non resta svuotato della sua essenza e ricordasse a tutti che, se lui si ritira come persona, non viene messo in questione il ruolo di successore di Pietro, senza il però di una collegialità inedita e che del resto il vangelo non prevede. A meno che lui stesso non sia d'accordo con la visione rivoluzionaria, in uno spirito conciliare che è possibile temere a giudicare proprio dal suo discorso... Anche se non sono mancati veri e propri atti di governo, che tuttavia hanno suscitato sia resistenze che reazioni di una violenza inaudita. Basti pensare al Summorum Pontificum (snervato e disapplicato da vescovi e sacerdoti nonché dalle 'pennellate' curiali sulla Istruzione Universae), all'Anglicanorum Coetibus (con scarsa risposta da parte dei vescovi), alla remissione della scomunica ai vescovi della FSSPX (che ancora si porta dietro strascichi terribili dello scandalo fatto scoppiare a tempo, la cui diretta responsabilità ricade sulla Segreteria di Stato).
Non ce n'è uno, a parte Mons. Negri che ha avuto il coraggio di parlarne chiaramente interpretando le perplessità dei fedeli che subiscono la strumentalizzazione progressista, neppur tanto celata dietro parole di lode, che non fa altro che scuotere il papato e trasformarlo in una funzione simbolica, avendo perso persino quella amministrativa, perché alla fine ratifica decisioni prese altrove, con la conseguenza di oltrepassarne l'istituzione divina. E, invece, gridano i fedeli: Tu, Successore di Pietro, illuminato da Cristo, sei investito di un' Autorità che nessun altro ha. Tu sei Pietro... puoi essere umilissimo quanto ti pare, ma l'umiltà non esclude la responsabilità né la sacralità del tuo mandato.
L'unica speranza che possiamo avere è in un nuovo Papa dalla forte coscienza ecclesiale e forte delle sue responsabilità, che esca dalla cinquantennale desistenza, , non senza l'aiuto della sua Grazia di Stato e dell'appoggio concreto di collaboratori fidati senza cordate di poteri nemmeno più occulti.
Se per il resto guardiamo alla vulgata del regime modernista, il problema sono i grandi proclami di "giubilei" e di invito allo studio dei documenti del concilio: cosa buona e giusta; ma se nessuno ne spezza il pane in termini di effettiva e non proclamata "lettura in continuità con la Tradizione", limitandosi ad esaltarli come pilastri della NUOVA Chiesa, che rischia di sostituire LA Catholica, non se ne verrà mai fuori.
Piuttosto, occorre promuovere un discorso capace di oltrepassare il fronte maggioritario 'conciliare' molto variegato e di fatto pluralista, coeso solo perché tenuto assieme dell'emozionalità che caratterizza gruppi che hanno espressioni ecclesiali molto diverse. E ciò può avvenire solo favorendo nei moderati, su tutti i fronti, un distacco critico e autocritico razionale dal post-Concilio, su ambiti determinati, uscendo dalla logica e anche dal pathos dell' o tutto o niente indotto finora dagli interventi 'tradizionali' e dalle conseguenti reazioni progressiste. E sensibilizzando i vescovi disposti ad ascoltare, su quanto di contrario alla retta fede fermenta nei Seminari, nelle Facoltà teologiche, nelle parrocchie, spesso in forme mascherate, che essi tollerano o alle quali forse danno assenso inconsapevole....
A proposito di conciliabolo mediatico non si puo' non osservare che in questi giorni (ancor piu' che in passato) ogni trasmissione televisiva dedicata al Vaticano conta con l'infida presenza di Melloni. Un pessimo segnale...
RispondiEliminaA conferma dell'andazzo generale stamattina Radio Notra Dame France discuteva nel suo programma principale del cambio di paradigma nel ruolo del papa, nonché dell'opportunità di decentralizzare il potere Vaticano in tante congregazioni sparse nel mondo.
RispondiEliminaCio' sarebbe giustificato da:
1) il fatto che i primi cristiani le funzionavano cosi'
2) é assurdo al giorno d'oggi immaginare che tutto il potere della Chiesa sia concentrato inb qualche ettaro di terra a Roma, dove peraltro (diceva il programma) si consumano virulente e dannose lotte intestine.
Aggiungo che questo é anche il leit-motif di importanti media francesi non cattolici
Qui ci si dimentica che i primi interlocutori dei media furono proprio Giovanni XXIII e Paolo VI, che tramite essi riuscirono a creare un para-magistero mediatico, avulso da quello ufficiale se non addirittura ad esso contrapposto.
RispondiEliminaL'aver voluto il Concilio pastorale fu gesto mediatico, fu anzi il gesto mediatico per eccellenza, perché disarmò la Chiesa dinanzi alla mentalità del secolo e la presentò non più come militante, ma come dialogante.
Non esiste una contrapposizione tra Concilio reale e Concilio mediatico: esiste piuttosto una contrapposizione tra il Vaticano II - che fu evento mediatico - e tutti gli altri Concili, che furono eventi dottrinali e morali.
E forse esiste un Concilio ipotetico, cioè quello che fu imposto ai Padri Conciliari, e un Concilio reale, che fu quello del quale ancor oggi subiamo le nefande conseguenze.
I danni degli ultimi 50 anni non li hanno provocati i giornalisti, ma i pastori, che invece di custodire la dottrina e prendersi cura del gregge lo hanno disperso....
RispondiEliminaé assurdo al giorno d'oggi immaginare che tutto il potere della Chiesa sia concentrato inb qualche ettaro di terra a Roma, dove peraltro (diceva il programma) si consumano virulente e dannose lotte intestine.
RispondiEliminaE' assurdo che si dica questo proprio oggi con i venti di globalizzazione e soprattutto con le comunicazioni in tempo reale, senza le pastoie dei "tempi lunghi" e delle difficoltà di altre epoche.
Il progresso tecnologico potrebbe azzerare i problemi. Quello che manca è la coesione, cioè la vera comunione e il Fondamento su cui costruirla e che ne è l'Artefice...
Em.issimo Cesare Baronio, un grazie per la puntualizzazione.
RispondiEliminaCosì è andata! G.XXIII e P.VI, hanno dato inizio ai balletti mediatici, regista tutto d'un pezzo fu GP.II.
Oggi i media hanno esaltato una Piazza S. Pietro gremita, hanno intervistato coloro che corrispondevano alle esigenze per influenzare le coscienze.
Tutti gli intervistati hanno ribadito l'ammirazione verso il gesto del Papa. Un atto di umiltà lo definiscono.....eppure, costoro drogati dai media, non hanno ancora capito e non capiranno mai, la gravità della situazione.
Una Piazza S. Pietro, gremita dalla solita ciurma dei movimenti dai variopinti cartelloni, in cui si ribadiva:
>> Grazie S.Padre <<
Ho pensato...grazie per cosa?
Infatti quel Grazie e i tanti altri grazie che hanno sfoggiato in 50 anni, con il senno di poi significa:
>> Grazie S. Padre,che ti sei levato di torno, hai finalmente capito chi comanda!! <<
Infatti, a dirigere i giochi ci sono anche loro, i movimenti dentro la chiesa, capitanati da laici che tengono in scacco i religiosi. Religiosi che a ben vedere non lo possono essere, perchè mai nella storia della Chiesa l'istituzione del Sacramento del Sacerdozio, ha mai dipeso da laici.
Satelliti visibili di questa falsa chiesa, modernista, ecumenista, progressista nata dal "fervore" luciferino di 50 anni fa.
Attenzione però, ora ci attendono altri inganni modernisti:
a) considerando, che i malumori verso il CV2, stanno emergendo a chiosa anche tra i fedeli che finora non si sono accorti della pentola a pressione, vorranno indire il CV3.
Sarà la pietra tombale della Tradizione e della Chiesa Cattolica Romana, perchè quello che sinora non sono riusciti a compiere, lo termineranno con il CV3.
La falsa Chiesa indirà dei falsi anatemi, dei falsi dogmi, per assoggettare e ricattare tutti quei che finora ha cercato di resistere alla dittatura modernista.
Un inizio lo abbiamo già assaporato...Muller che accusa di eresia, chi non segue o non accetta il CV2 o parte di esso.
C'è sempre da chiedersi chi c'è dietro ai media...ben informato da chi è dentro la Chiesa, dietro il finestrone....Al concilio come oggi.
RispondiEliminaCome mai parte della stampa fece eco alla richiesta di dimissioni del papa....dopo lo scivolone mal gestito del profilattico in Africa???
Come mai il film di N. Moretti Habemus papam (2011)???
Come mai Ferrara a Radio Londra: sogno le dimissioni di Benedetto XVI (magg. 2012)???
Come mai il complotto sulla morte del pontefice entro l'anno (10.02.2012)???
Come mai mons. Bettazzi alla radio....sulle dimissioni del papa (marzo 2012)???
Troppe....troppe coincidenze!!!!
Sicuramente vi ricorderete, quanto successe dopo il Discorso di Papa Benedetto XVI a Ratisbona.
RispondiEliminaVennero uccisi missionari e religiosi cattolici.
Da allora il Papa ha cambiato repentinamente registro.
Che cosa avranno minacciato di fare alla Nazione Italia, sede del Vaticano, se Egli non compiva ciò che gli avranno chiesto?
Noi, al momento non lo sapremo mai, fatto stà che l'Italia "ospita" basi militari statunitensi di non poco conto, vedasi Vicenza e l'aereoporto Dal Molin.
Che il Papa sia stato ricattato politicamente e spiritualmente è ormai palese.
Le forze del male hanno in pugno il Vaticano, l'Italia che è la sua sede, ovviamente molti di loro sono seduti in parlamento.
Obbligato a ricevere Monti, prima delle elezioni e tutto alla luce del sole.
Giochi di potere che mi auguro in cuor suo, siano in abominio a Benedetto XVI.
Caro "Historia a Sommi Capi",
RispondiEliminadopo aver avuto prova lampante del potenziale distruttivo dell'ultimo Concilio, c'è da pregare che non si celebri un Vaticano III, che sarebbe null'altro che l'atto di definitiva rottura con la Chiesa Cattolica da parte della setta conciliare. Quel che nel Vaticano II essa aveva insinuato o era riuscita a far dire ai Padri Conciliari, oggi vorrebbe proclamarlo sine glossa: ecumenismo, dialogo con i Deicidi, laicismo, democratizzazione della Chiesa, profanazione del culto divino, soppressione o indebolimento del Papato e via dicendo.
Ma per fare questo occorre un Papa consenziente, e c'è da sperare che dopo Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI si possa finalmente avere un Pontefice che sappia governare la Chiesa e riportarla ad essere come Cristo l'ha fondata ed affidata a San Pietro.
Viceversa, se a causa delle innumerevoli colpe della Gerarchia e del Clero, il Signore vorrà infliggere il castigo di un Papa conciliare, allora sarà chiaro a tutti che la Chiesa Cattolica è oscurata e perseguitata dai suoi stessi Ministri, e non ci si potrà più appellare alla fantomatica ermeneutica della continuità per rimanere in comunione con una setta eretica.
Nostra Signora ha detto che Roma diverrà sede dell'Anticristo. Leone XIII, in una visione che ebbe durante la celebrazione della Messa, vide che la Sede di Pietro sarebbe stata occupata dai nemici della Chiesa per porre sulla Cattedra della Verità il trono dell'abominazione e dell'empietà. Altri Santi hanno visto questa apostasia a capite e in un certo senso essa è comprensibile, se si vede nella Chiesa il Corpo Mistico di Cristo, che patì e fu ucciso in croce e giacque per tre giorni nel sepolcro: se vi fu chi volle uccidere il Capo, vi è oggi chi vuole uccidere anche il corpo... Ma la gloria della Resurrezione è assicurata alla Chiesa tanto quanto lo fu al Suo divino Fondatore.
Per esperienza, posso dire che la forza della Verità non conosce rivali, quindi se il futuro Papa, o quello dopo di lui, inizierà a governare la Chiesa senza cedimenti alla mentalità del secolo avrà certamente più seguito di quanto non ne possano aver avuto i suoi predecessori.
Ora, se la voce di un semplice sacerdote ha tanto potere, quando umilmente si limita a trasmettere gli insegnamenti di Cristo, quanto potente potrà essere la voce del Vicario di Cristo, alla cui destra è sempre schierato con la spada sguainata l'Arcangelo Michele? Forse l'Onnipotente Iddio negherà al futuro Papa l'assistenza spirituale e le grazie soprannaturali per la Chiesa, se solo egli umilmente combatterà il bonum certamen anziché cercare di piacere al mondo?
Satana può scatenarsi quanto vuole: ha vinto la battaglia del Concilio come ha vinto con Lutero e altri eresiarchi, ma ha perso la guerra che si è combattuta sul Calvario. Preghiamo e facciamo penitenza perché il futuro Papa si comporti da buon pastore, e non da mercenario cujus non sunt oves propriae. Avrà al suo fianco la nostra Augusta Regina delle Vittorie, le schiere degli Angeli e un esercito di fedeli, dinanzi al quale l'Antico Serpente non potrà che fuggire.
E siccome Dio si compiace di operare grandiosi miracoli attraverso persone umili e semplici, non sarebbe strano se un semplice Cardinale poco noto e magari eletto come Papa di transizione si riveli invece un novello San Pio V o San Pio X.
"Historia a sommi capi"
RispondiEliminaQuesta potrebbe anche essere "fantapolitica".
Ci sono tanti indizi che non possiamo permetterci di far diventare prove. Non ci compete, anche se è normale che alcuni dati ci interroghino e ci sforziamo di leggerli per poter avere una comprensione più chiara e anche corretta degli eventi.
Ma sono troppi gli elementi non alla nostra portata.
Quelli alla nostra portata, tuttavia, sono gli effetti sulla nostra Fede, sulla dottrina e sulla liturgia che vediamo oscurate e calpestate (che poi hanno i loro riflessi anche sul "mondo") ed è su questo terreno che dobbiamo continuare a muoverci senza perdere la vigilanza, la fedeltà e la preghiera.
Preghiamo e facciamo penitenza perché il futuro Papa si comporti da buon pastore, e non da mercenario cujus non sunt oves propriae. Avrà al suo fianco la nostra Augusta Regina delle Vittorie, le schiere degli Angeli e un esercito di fedeli, dinanzi al quale l'Antico Serpente non potrà che fuggire.
RispondiEliminaHo condiviso gran parte della riflessione perché ha una sua corrispondenza nella realtà; ma questo non lo condivido,
se lascia intendere una malafede di Benedetto XVI. Io lo credo seriamente impegnato e portatore delle sue convinzioni - che fanno parte della sua formazione, coincidenti con quelle dell'alleanza renana - nel fare il bene della Chiesa e delle anime.
Le ambiguità e le storture che riscontriamo ne sono in parte la conseguenza; ma in assenza di malafede e non per piena responsabilità, anche perché il giudizio del foro interno può averlo solo il Signore.
Così come mi dissocio da espressioni come "setta conciliare" se riferito alla Chiesa, che non si esaurisce nei portatori dei venti di "fronda".
Cara signora Mic, d'accordo su molte cose che non conosciamo, ma di quelle che conosciamo, non facciamone una fantapolitica o fanta complotto.
RispondiEliminaQuelli che ho citato, sono fatti reali e non fantasia. Ora siamo in un governo mondiale massonico, l'Europa unita è l'arma più potente.
Distrutta la Sovranità dell'Europa politica, restava quella papale....
Preghiera per abbattere la 5° colonna del male, insinuatasi all'interno della Chiesa, l'unica arma che poteva e ancora può fermare il dragone infernale.
Quando un Re viene spodestato, perchè vi sono da compiere crimini contro il suo regno e di conseguenza ai suoi sudditi.
La rivoluzione Francese ci insegna.
Il commento dell'Em.issimo Cesare Baronio, non fa una grinza, solo che dobbiamo considerare pressioni e minacce, che Benedetto XVI ha ricevuto.
Il prossimo Papa? Per ora mi astengo poi vedremo magistero, mosse, gesta atti e nomine.
Una cosa è chiara, dall'11 febbraio 2013, la Chiesa, il Ministero Petrino, ha ricevuto un durissimo colpo....Fatima, ci e li aveva avvertiti in tempo....
Cara signora Mic, d'accordo su molte cose che non conosciamo, ma di quelle che conosciamo, non facciamone una fantapolitica o fanta complotto.
RispondiEliminaDi quelle che conosciamo possiamo fare una lettura piuttosto che un'altra, a seconda o delle nostre conoscenze ed esperienze o delle nostre paure.
Sono d'accordo che molti elementi possano farci pensare a Fatima et similia; ma preferisco rimanere, intanto su
Il prossimo Papa? Per ora mi astengo poi vedremo magistero, mosse, gesta atti e nomine.
E' questa la vigilanza orante di cui parlavo. Seguiremo la realtà così come si delineerà nel nuovo-sano che si apre o nel nuovo-vecchio che si consolida...
Ancora una volta, e per non cadere in equivoci: quando parlo di setta conciliare non intendo assolutamente la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
RispondiEliminaLa setta conciliare è quel gruppo di Prelati, Chierici e laici che orbita intorno al Vaticano II, eretto a totem di una pseudo-chiesa che nulla a a che fare con la Chiesa Cattolica. Ciò non toglie che gli esponenti di questa setta si trovino spesso anche ai vertici della Chiesa gerarchica, come usurpatori, e che da quelle posizioni esprimano giudizi e formulino propositi incompatibili con la Dottrina cattolica. Va da sé che se il Prefetto del Sant'Uffizio afferma un'eresia sulla Presenza Reale o sulla Verginità di Maria Ss.ma egli non è da ritenersi membro della Chiesa Cattolica, ma della setta conciliare.
Ogni buon Cattolico dovrebbe sapere che la Chiesa Cattolica è indefettibile, per le promesse del Suo divino Fondatore, e che non può insegnare errori. Ma nei periodi di crisi essa può essere oscurata nel suo magistero e nel suo apostolato, così come Cristo fu flagellato, crocifisso e messo a morte dai Suoi nemici. Ma è de fide che la Chiesa terrena e gerarchica (la Chiesa Militante) esisterà sino alla fine del mondo, e che quella Trionfante non avrà mai fine.
Spero di essere stato chiaro...
La Chiesa, una setta eretica?
RispondiEliminaMa non si vergogna chi scrive quelle parole?
E poi perchè prendere in giro chi ha detto oggi GRAZIE al Papa?
Certo, c`erano i movimenti con i loro cartelloni, e uno fra di loro particolarmente chiassoso,allegro e ballerino..., i movimenti possono, è vero, dire grazie a chi li ha approvati, uno in particolare, Papa Benedetto è intervenuto con prescrizioni e richiami per metterlo sui binari dell`ortodossia liturgica, con che risultato? Zero, è stato disobbedito, la lobby che sta dietro è più potente e influente dello stesso Papa.
Vedremo se salirà sul soglio Pontificio uno dei numerosi sponsor del detto movimento che ha prassi altre, parallele alla Chiesa, e anche un "insegnamento" che si può definire eretico si punti essenziali.
Ma non è la Chiesa ad essere una setta eretica!
Nella Chiesa purtroppo sono entrati gruppi che funzionano per conto loro ,nella Chiesa c`è posto per tutti, anche per chi violenta il cuore della nostra fede, questo è vero.
Ma sulla Piazza San Pietro c`erano e ci saranno anche semplici fedeli che con il cuore hanno voluto dire GRAZIE a Papa Benedetto.
Grazie per aver tentato di mettere dell`ordine in questa Chiesa dilaniata dalle divisioni,
grazie per il SUMMORUM PONTIFICUM, grazie per il Magistero che ci ha donato,
grazie per le omelie e le catechesi straordinarie,
grazie per essere quello che è, un uomo di Dio, buono, forse troppo buono e mite per affrontare i lupi senza perderci la salute fisica, un uomo per il quale forse non abbiamo pregato abbastanza.
un uomo per il quale forse non abbiamo pregato abbastanza.
RispondiEliminaC'è da chiederselo.
un uomo per il quale forse non abbiamo pregato abbastanza.
RispondiEliminasicuramente, pero' abbiamo pregato e tanto! La SPX ha offerto (facendo appello a "tutti i cattolici del mondo" e non solo ai suoi fedeli)
* 1 milione di corone di rosario PER IL PAPA nel 2009 che hanno avuto come effeto (secondo Mons.Fellay) il Motu Proprio e la remissione delle scomuniche
* 12 milioni di corone nella seconda crociata del rosario (risultato finale 19 milioni 149 mila 525
http://www.fsspx.org/fr/focus/resultats-de-la-croisade-du-rosaire/ ... )
Ma addirittura contro tanti rosari, ha vinto il troppo amore di Roma per lo sciagurato Concilio...
Ha elaborato a tavolino la collegialità e è rimasto vittima del suo stesso agire.
RispondiEliminaIn un'intervista rilasciata a Peter Seewald lo scorso dicembre, Benedetto XVI "alla domanda su che cosa ci fosse ora da aspettarsi da lui, risponde con parole che risultano adesso un’anticipazione delle sue future intenzioni: «Non molto. Sono un uomo anziano le mie forze diminuiscono. Credo che possa anche bastare quel che ho fatto»." (http://paparatzinger6blograffaella.blogspot.it/2013/02/il-papa-seewald-in-vatileaks-non-ho.html).
RispondiEliminaIl senso sembra essere: "adesso è venuto il momento di andare in pensione". A rafforzare questo sospetto c'è anche l'espressione "ingravescentem aetatem", adoperata dal Papa nell'ultimo Concistoro durante l'annuncio della sua abdicazione. Sappiamo tutti che esattamente questo - 'Ingravescentem aetatem' - è l'incipit del Motu proprio di Paolo VI nel 1970, col quale egli introduceva, per la prima volta nella storia della Chiesa, il 'pensionamento' dei Vescovi al compiersi del 75° anno di età.
Del resto, una volta ammesse quelle errate premesse - che cioè un Vescovo potesse e dovesse dimissionare, come un manager qualsiasi - queste sarebbero dovute valere, ed a fortiori, anche per il Sommo Pontefice. Temo proprio che il programma sia esattamente questo, anche in assenza, almeno per ora, di un motu proprio a riguardo.
Una cosa è certa: ogni Papa 'conciliare' ha portato avanti una parte della Rivoluzione del Superconcilio, ed ora anche Benedetto XVI ha dato - almeno oggettivamente - il suo bravo contributo, con quest'ultima mazzata devastatrice.
concorco con Amicus. Il gesto "rivoluzionario" in se stesso, avrà gravi conseguenze:
RispondiEliminal'aggravamento del sistema "collegialità", sempre di più, sempre avanti, verso la devastazione del papato
........
Come dopo il Vaticano II i preti e i vescovi devono andare in pensione a 75 anni e i cardinali sono privati del diritto di voto a partire dagli 80 anni compiuti, l’occupante la sede di Pietro va ormai in pensione come un volgare AD!
Le conseguenze di questa decisione sono innumerevoli: non appena il suo successore manifesterà dei propositi controversi, non appena invecchierà, lo si inciterà a dimettersi. In definitiva, al ritmo in cui si muovono le cose, si potrebbero anche considerare dei mandati limitati nel tempo, come si fa nelle democrazie per i diversi eletti, dal sindaco al presidente della Repubblica. Cosa che equivarrebbe a spingere la logica democratica e la collegialità conciliare al parossismo.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV418_Rivarol_Rinuncia_BXVI.html
Del resto, una volta ammesse quelle errate premesse...
RispondiEliminaE' proprio questo il punctum dolens della situazione. Ormai cominciano ad essere troppe le "errate premesse" e, umanamente, sembra sempre più difficile un raddrizzamento della barca...
Signora Mic, se lei non lascia passare i commenti che rispondono ad accuse maldestre e poco corrette da parte di alcuni commentatori come Luisa,lei si dimostra molto poco imparziale.
RispondiEliminaIn un momento così oscuro e delicato non le è lecito fare disservizi ti tal si fatta.
La commentatrice Luisa ha inteso ciò che ha voluto ed ha risposto in modo scorretto, tra l'altro senza lasciare il diritto di replica ai diretti interessati.
Modus operandi che farà i suoi danni.
La saluto.
Mic,
RispondiEliminaBertone ha lanciato Ravasi per Papa. Ma il Conclave è il segreto, qual è il significato di Bertone presentare il loro candidato al papato? La risposta sembra essere semplice: manipolare i mass media per influenzare la scelta del prossimo papa. Questo semplice atto mostra come e da chi è stato costruito il Concilio dei media, che Benedetto XVI ha affermato nel suo discorso alla Curia romana. Il Concilio dei media non è stato costruto senza la partecipazione di uomini della Chiesa. Così, la colpa non è solo dai mass media, è anche della libertà che alcuni persona hanno nella Chiesa dopo il Concilio.
Un saluto dal Brasile
Sono perfettamente consapevole della gravità del gesto del Papa e dei rischi che comporta, basta vedere il circo mediatico, tutti a a parlare di modernità, di rottura, di desacralizzazione del Papato e nessuno reagisce!
RispondiEliminaNon ho ancora visto o letto un prelato smentire e ricordare l`unicità del mandato affidato da Dio al Successore di Pietro.
Non ho biosgno di ricordare quanto io sia triste e toccata in profondità dalla decisione del Papa, lo strappo è violento e fa male, ma, ragionevolmente, faccio fiducia al Papa che solo sa in che stato di salute si trova, noi lo abbiamo visto declinare in modo impressionante in questi ultimi mesi, ancora in salute, ma già anziano, non ha potuto avere il sopravvento sulle lobby intra e extra muros, troppo forti, troppo tentacolari, come potrebbe farlo in futuro?
Lo immaginate, sapendo che ha vissuto gli ultimi anni di Giovanni Palo II, conoscendo il suo amore per la Chiesa, conoscendo il suo carattere e la sua fede, accettare di restare pur sapendo di dover lasciare il governo della Chiesa in mano di coloro di cui conosce l`ambizione e il potere e che si sbranano fra di loro?
Ha lasciato, ne sono convinta, per amore della Chiesa, lui non ce la fa più, non ha più le forze, è esausto, lui conosce, molto meglio di noi, la portata del marciume che insozza e minaccia la Chiesa, ha deciso di lasciare ad un altro il compito di affrontarlo.
La commentatrice Luisa ha inteso ciò che ha voluto ed ha risposto in modo scorretto, tra l'altro senza lasciare il diritto di replica ai diretti interessati.
RispondiEliminaIl commento di Luisa si è praticamente intrecciato con la replica di Baronio. Dunque è evidente che non poteva aver preso atto della spiegazione.
In ogni caso abitualmente non passo - e non sono pochi e rivolti a tutti a seconda del campo da cui vengono - solo i messaggi che, anziché confutare le idee, aggrediscono le persone. Si aprono polemiche sterili e inutili, che alla fine ci portano lontano dai nostri obbiettivi.
Se non si è d'accordo basta replicare portando le proprie ragioni, senza trinciare giudizi.
Vi prego di tenerne conto.
Mic,quando parli di "media", intendi: -Edizioni Paoline
RispondiElimina-Civiltà Cattolica
-L'Avvenire
e compagnia cantante?
E i Papi,da Maolo VI in poi, dove erano? sapevano leggere?
faccio fiducia al Papa che solo sa in che stato di salute si trova
RispondiEliminaIn che stato si trovava Cristo in croce?
Luisa, lei ha detto che BXVI ha lasciato per umiltà e amore per la Chiesa. Come fa a saperlo? Scruta i cuori? O glielo ha detto BXVI in udienza privata qualche giorno fa? Le ricordo anche che il papa non deve essere un puro, ma deve governare la Chiesa: che non è una setta catara, ma la barca di Pietro.
la portata del marciume che insozza e minaccia la Chiesa, ha deciso di lasciare ad un altro il compito di affrontarlo.
Appunto. "Pregate per me, affinchè NON FUGA, PER PAURA, DINANZI AI LUPI".
Luisa, può rispondere. La storia della Chiesa non è una soap opera, gli intrighi ci sono sempre stati, ma c'era pure qualcuno che governava. Ora, con la collegialità, non si può più, a meno di avere carattere. Per Historia a Sommi Capi: è vero quel che dice, i commenti di Luisa passano sempre, le risposte no. Sarà solidarietà femminile.
accettare di restare pur sapendo di dover lasciare il governo della Chiesa in mano di coloro di cui conosce l`ambizione....
RispondiEliminaLuisa, le faccio presente che queste ragioni da lei addotte, come da tanti fedeli commossi, sono puramente umane, giustificazioni che scaturiscono dai cuori turbati e ragionanti in senso AFFETTIVO-umano-emotivo, e dimostrano mancanza o scarsità di FEDE = Virtù teologale. Sono ragioni che non tengono in alcun conto la realtà soprannaturale della Chiesa, che è DIVINA, e condotta dal Signore, in modo misterioso, trascendente, ben al di sopra delle forze e facoltà umane !
Siamo all'evidente declino della Fede, nel Pastore e nel Gregge, quando non guardiamo le cose con gli occhi di Dio. QUI, proprio qui -nel gesto di rinuncia per motivi psico-fisico- e nell'approvazione AFFETTIVA (=immanente-carnale) degli uomini "impietositi" di fronte alla debolezza-sfiducia del Papa, qui si manifesta ciò che disse la Madonna:
"Roma" perderà la Fede ecc.
Infatti, che noi lo vogliamo/capiamo o no, con questa "rinuncia" non dovuta nè gradita al Signore, si sono aperte le porte alla venuta dell'anticristo.
concordo con Historia in questo senso:
RispondiEliminaè giusto e sacrosanto polemizzare NON per colpire l'interlocutore, ma essenzialmente per sottolineare un errore e correggerlo, prima che l'errore si propaghi.
Ricordo nella storia le controversie dottrinali dei primi secoli, sante battaglie per confutare errori, a pro DEGLI IGNORANTI, piccoli fedeli confusi e inermi tra gli errori dilaganti !
siamo tenuti, penso, alla battaglia in favore della Verità. o sbaglio?
Se c'è libertà di espressione, io credo che tutte le opinioni abbiano diritto di essere espresse senza bavagli, se rispettano l'educazione di base ma non per questo tralasciano il sacrosanto onore dovuto alla VERITA' (cfr. card. Biffi: se si oltraggia la Verità, io/chiunque siamo obbligati a difenderla, per il bene di tutti, di tutta la Chiesa-vero Gregge di Cristo-Verità).
Ma c'è ancora vera libertà di espressione sui blog, o comincia anche qui la dittatura del pensiero unico, cioè allineato al/ai diktat dei potenti odierni?
Spero che la Redazione non ci inviti all'irenismo, falsa unione di pensiero, che ancora una volta mortificherebbe la Verità, col politically correct...
(cfr.: "sono venuto a portare una spada.....")
Se c'è libertà di espressione, io credo che tutte le opinioni abbiano diritto di essere espresse senza bavagli, se rispettano l'educazione di base ma non per questo tralasciano il sacrosanto onore dovuto alla VERITA' (cfr. card. Biffi: se si oltraggia la Verità, io/chiunque siamo obbligati a difenderla, per il bene di tutti, di tutta la Chiesa-vero Gregge di Cristo-Verità).
RispondiEliminaNon ho detto che tutte le opinioni non debbano venire espresse mi pare e così avviene di fatto su questo blog.
Le uniche cose che non ammetto sono le inutili polemiche tra le persone, che in genere alla fine risultano il dialogo tra io ipertrofici o problematici, centrando invece gli interventi sulle proprie convinzioni e confutando con educazione quelle che non si condividono. Mi pare chiaro ormai che non ammetto neppure i toni accusatori e poco rispettosi nei confronti del Papa, anche se capita di criticarne comportamenti e parole. Centriamoci sugli argomenti e rispettiamo la persona (ogni persona), che è sempre portatrice di una realtà complessa che non sempre ci è dato conoscere. E' chiedere troppo?
Lei tira in ballo il "falso irenismo" ma sta intervenendo in un articolo - e gli altri mi pare non siano da meno - nel cui contenuti può trovare di tutto tranne che un falso irenismo. Sono stufa di replicare a continui rimbrotti e provocazioni (qui mi riferisco ad Andrea). Se non riuscite a far altro che recriminare o a polemizzare invece di discutere, chi vi obbliga a continuare a frequentare questo blog?
La polemica è utile se è autentica apologia. E comunque è bene si centri sulle idee, lasciando da parte le accuse alle persone che le esprimono. E non è certo quel che si verifica qui nel caso di molti blogger tanto polemici e provocatori quanto suscettibili...
Per Andrea 9:43
RispondiEliminaAndrea,
ho intenzione di risponderle per le rime ed è l'ultima volta che lo faccio, distogliendomi da cose più costruttive.
Ma questa gliela dico una volta per tutte. Poi veda lei se continuare a intervenire cambiando atteggiamento oppure desistere dai suoi contributi se non riesce a infilarci sottili quanto sciocche e provocatorie frecce avvelenate, nonché riferimenti alle persone, che non offrono niente alle discussione.
Tirare in ballo termini come "soap opera" o la "solidarietà femminile" (e stavolta si è limitato alla solidarietà) non fa altro che far scadere il livello degli interventi "al femminile", che lei deve avere personali motivi per non sopportare...(Altre volte questa me la sarei risparmiata, ma lei sa da quanto dura questa musica).
Se può esser vero che qui si esprime anche un tipo di sensibilità femminile (e ci mancherebbe, se siamo donne!) non mi pare che essa sia da scartare o da mettere inesorabilmente ai livelli da lei spesso richiamati, dal momento che mi sembra che le donne sappiano ben fornire le loro argomentazioni, per niente banali, su questo blog. L'intraprendenza o la determinazione e la costanza non si coniugano necessariamente solo al maschile, di cui finora abbiamo colto invece aggressività e anche arroganza, nonché una buona dose di supponenza.
Quanto ai sentimenti espressi da Luisa e dal suo atteggiamento nei confronti del Santo Padre non credo siano una prerogativa solo femminile, ma li penso condivisi da molti fedeli, uomini e donne. E' solo questione di equilibrio e magari non di partito preso per soluzioni più estreme, che ognuno è libero di sposare ma non di imporre a tutti. Lei dice delle cose condivisibili condite con frecce avvelenate nei confronti delle interlocutrici e con espressioni irrispettose nei confronti del Papa, senza rispetto né per l'uomo né per la funzione. Il "non avere carattere", (che in certi casi il Papa ha invece dimostrato, così come ha dimostrato una grande mitezza), non c'entra con la collegialità, che è un 'vulnus' di per sé, carattere o non carattere.
"Roma" perderà la Fede ecc.
RispondiEliminaInfatti, che noi lo vogliamo/capiamo o no, con questa "rinuncia" non dovuta nè gradita al Signore, si sono aperte le porte alla venuta dell'anticristo.
Che buona parte di Roma abbia perso la Fede è un fatto; ma il discorso dell'Anticristo affermato con una tale certezza, da quale scranno e con quale discernimento?
Le forze anticristiche purtroppo sono sempre all'opera in tutte le generazioni. Con questo non voglio minimizzare i problemi, paurosi, del nostro tempo; ma da qui a trarre conclusioni apodittiche del genere ce ne passa! La scristianizzazione diffusa, il vuoto spinto e molto di peggio che ci circondano, la crisi della Chiesa che vi è di certo collegata, non sono elementi da poco.
Tuttavia dovrebbero indurci ad approfondire e custodire la Fede e diffonderla... del resto per ognuno di noi arrivano gli "ultimi tempi" con la fine della propria vita... Se quelli che viviamo sono gli ultimi o i penultimi non cambia molto rispetto al nostro atteggiamento nei confronti del Signore e della Vita: di fatto non dobbiamo mai abbassare a guardia, a partire da noi stessi, nel "combattimento spirituale" di cui ha parlato anche il Papa ieri all'Angelus!
Da leggere e meditare:
RispondiEliminahttp://2.andreatornielli.it/?p=5702
interessante la letura dell'evento da parte del centro culturale Lepanto.
RispondiEliminaDa leggere e ... aspettare.
Ratzinger non è stao certo un novello Pio X....ma quel che ha fatto è già un miracolo!
...e poi anche se non è uno stratega, è fine e intelligente.
Vedremo
"La Chiesa, una setta eretica?"
RispondiEliminaLuisa, il commento di Baronio è escatologico a questo proposito P. Thomas Calmel:
"...la Bestia del mare non è sola; un'altra l'aiuta, ed è la Bestia della terra (13,11-18). Imperversa ai giorni nostri più che nei primi secoli, al tempo in cui san Giovanni scriveva la sua opera. Nonostante le tregue momentanee, non sarà sconfitta che alla fine del mondo. Questa Bestia della terra, secondo i più autorevoli commentatori, simboleggia i falsi dottori e le false dottrine, le gerarchie con il loro Vangelo deformato, i portavoce dell'apostasia (sia che neghino il contenuto della rivelazione, sia che, con una erudita alchimia, sapiente e ipocrita, lo alterino e lo corrompano pur mantenendo intatte talune apparenze); da due secoli sono venuti a confondere il Vangelo sia con la predicazione di una libertà utopistica e sfrenata, come nel diciannovesimo secolo, sia, come nella nostra epoca, con la predicazione di un incessante progresso e di un'evoluzione indefinita, in direzione di un ultra-umano che sempre si allontana". Luce dall’Apocalisse - R. Th. Calmel O.P.
Estratto dal libro teologia della storia - http://pascendidominicigregis.blogspot.com.br/2012/04/luce-dallapocalisse.html
La domanda è:
È arrivato il tempo?
da due secoli sono venuti a confondere il Vangelo sia con la predicazione di una libertà utopistica e sfrenata, come nel diciannovesimo secolo, sia, come nella nostra epoca, con la predicazione di un incessante progresso e di un'evoluzione indefinita, in direzione di un ultra-umano che sempre si allontana
RispondiEliminaSiamo alle prese con illuminismo e le sue conseguenze, entrate purtroppo in pieno nella compagine e nei documenti conciliari.
Ma abbiamo sempre la nostra Fede e la sua luminosa e nutriente chiarezza rinvigorite e custodite dalla Grazia.
la domanda è: è arrivato il tempo?
Ti richiamo a quanto ne ho detto sopra, alle 12.30.
"Se quelli che viviamo sono gli ultimi o i penultimi non cambia molto rispetto al nostro atteggiamento nei confronti del Signore e della Vita: di fatto non dobbiamo mai abbassare a guardia, a partire da noi stessi, nel "combattimento spirituale" di cui ha parlato anche il Papa ieri all'Angelus!"
RispondiEliminaMic,
Veramente se viviamo nei ultimi tempi, nostro attegiamento davanti al Signore non cambia, dobbiamo sempre obbedirgli. Quello che cambia è l'attegiamento del Signore verso di noi, perchè lui ha parlato degli ultimi tempi, così non me sembra che questi ultimi tempi non suggerisce nessuno cambiamento nella nostra posizione, nessuna luce e nessuna speranza da parte del Signore per noi. Me scusa, ma gli ultimi tempi non possono essere trattati come se non ci fosse alcuna differenza degli altri tempi. A questo proposito ti ricordo che dice anche Pe Calmel:
" Questa Bestia della terra, secondo i più autorevoli commentatori, simboleggia i falsi dottori e le false dottrine, le gerarchie con il loro Vangelo deformato, i portavoce dell'apostasia (sia che neghino il contenuto della rivelazione, sia che, con una erudita alchimia, sapiente e ipocrita, lo alterino e lo corrompano pur mantenendo intatte talune apparenze);"
Se lui sta certo al dire questo, in certo senso, l'attegiamento davanti al Signore cambia, perchè il Signore parla per mezzo della Chiesa e se lei se trova in questa situazione, non me sembra più possibile ubbedirla in questo stato. Ma chi ci mostrarà quando le cose se tornerà così? Se nessuno mostra per noi che siamo in questi tempi, la nostra salveza corre serio rischio, perchè abbiamo di ascoltare un Vangelo deforme con il rischio di dare a questo un assenso come se fosse parole del Signore detta attraverso la gerarchia, ma che non è parole di Lui. Se dice della grande tribolazione sarà ridotta dal Signore, perchè sarebbe difficile anche per noi sopportarla.
Difficile capire il "combatimento spirituale" di che parla il Papa, perchè con la amicizia della Chiesa con il mondo, con questo ecumenismo e dialogo con gli altri religioni (che non ritiene l'afflusso di Satana sopra l'eresia, il cisma e gli altri religioni), se può benissimo chiedere se vi è ancora nella Chiesa un "combattimento spirituale". La scrittura dice che gli dei dell'altri religioni sono demoni, così come capire questo combatimento tenendo in testa Assisi?
... . Me scusa, ma gli ultimi tempi non possono essere trattati come se non ci fosse alcuna differenza degli altri tempi. A questo proposito ti ricordo che dice anche Pe Calmel:
RispondiElimina" Questa Bestia della terra, secondo i più autorevoli commentatori, simboleggia i falsi dottori e le false dottrine, le gerarchie con il loro Vangelo deformato, i portavoce dell'apostasia (sia che neghino il contenuto della rivelazione, sia che, con una erudita alchimia, sapiente e ipocrita, lo alterino e lo corrompano pur mantenendo intatte talune apparenze);"
E' proprio su questo che è proiettata tutta la nostra vigilanza e anche condivisione di riflessioni, richiamando i fondamenti della fede...
Presto avremo altri elementi per scoprire se e dove siamo diretti. Basterà osservare chi sarà il nuovo Papa e i suoi primi interventi...
Ma vi dice niente che in questi giorni gli esercizi spirituali, al Papa ed alla Curia Romana, li sta' predicando Ravasi e non come di solito Padre Cantalamessa?
RispondiEliminaSolo questo prima di un conclave non vi dice proprio niente?
Ma Ravasi non e' il prediletto di Martini?
C'e' poco di stare allegri con questi personaggi.
Speriamo che lo Spirito Santo bene
C'e' un'America Latina ed un'Africa molto piu' cattoliche della nostra Europa. Speriamo che lo Spirito Santo se ne accorga.
"Basterà osservare chi sarà il nuovo Papa e i suoi primi interventi..."
RispondiEliminaQuesto per me è interessante dal punto di vista che Benedetto XVI anche osservarà il nuovo papa. Se ciò che è speculato circa il dossier Gotti Tedeschi e il dossier Vatileaks è vero, può essere eletto un prelato che ha guidato questi schemi. In questo caso, quale sarà la reazione del cardinale Joseph Ratzinger? Sarà che se può aspettare qualcosa di lui?
Ma Ravasi non e' il prediletto di Martini?
RispondiEliminaEra... I personaggi che danno da pensare sono fin troppi.
Vedremo!
Questo per me è interessante dal punto di vista che Benedetto XVI anche osservarà il nuovo papa. Se ciò che è speculato circa il dossier Gotti Tedeschi e il dossier Vatileaks è vero, può essere eletto un prelato che ha guidato questi schemi. In questo caso, quale sarà la reazione del cardinale Joseph Ratzinger? Sarà che se può aspettare qualcosa di lui?
RispondiEliminaDifficile ipotizzare che possa avere qualche influenza da "emerito" quando nessuno lo seguiva quando aveva il potere. né credo che, arrivato a questo punto gli interessi.
Ha spiazzato tutti provocando l'azzeramento dei giochi (almeno di quelli in corso d'opera). Certo le cordate, le pressioni, le dinamiche di potere non sono cessate... Per l'ennesima volta ripeto: vedremo!
"Inserisco qui una prima chiosa perché non possiamo ignorare che è innegabile che un grosso ruolo i media lo abbiano effettivamente giocato sia durante che dopo il Concilio e continuino a giocarlo ora".
RispondiEliminaPer me è difficile capire la questione del ruolo che i media abbiano giocato sia durante che dopo il Concilio e continuino a giocarlo ora. Perchè esiste media cattolica che se poteva usare per combattere questo ruolo dei media acattolici. Se prendo il lavoro di don Chisciotte, all'inizio del libro vi è una sorta di imprimatur, una piccola analisi di tale lavoro dicendo che non ha nulla che contraddice la fede cattolica. Ma dopo il Concilio Vaticano II, qualsiasi libro che si acquista in libreria cattolica, non ha più questo imprimatur. Non lo so, ma lo "Index" ha servito esattamente come una sorta di controllo di qualità, che è stato abolito quando dovrebbe essere aggiornato e applicato ai media.
La realtà è che ci sono media che sono anti-cattolica, ma questi non sono combattuti per la Chiesa. Al meno in internet se può osservare che i media tradizionalisti fanno una lotta contra questi media, ma non ci sono ascoltati. Per me questo problema corrisponde più ai problemi del dialogo e la questione della sostituzione della polemica per l'irenismo. Non c'è più la censura, se ce l'applicare della misericordia all'errore, anche dei mass media. Anche qui se può vedere la questione del "combatimento spirituale":
Non esiste un aflusso di satana sopra i media separati della Chiesa?
Condivido le annotazioni di Gederson Falcometa quando ci dice che il nostro atteggiamento, negli ultimi tempi, non potrà essere paragonabile a quello ordinario, direi a quello di 60 anni fa.
RispondiEliminaNon dico a quello di oggi, perché quello odierno mi pare già molto compromesso.
In situazioni straordinarie é bene tenere i piedi ben radicati nel terreno (Tradizione), ma lo sguardo attento e vigile a 360 gradi, per capire lo svolgersi della battaglia.
Non potremo più, poco prima della parusia, contare sulla gerarchia. Dovremo manifestare con coraggio la nostra fede, quella vera che avremo incarnato in noi, con la preghiera, con lo studio, con la penitenza e i digiuni, con l'invocazione dello Spirito Santo e della Grazia di Dio.
Ma in fin dei conti é quello che dobbiamo fare già adesso, come molti lettori del sito sanno.
È ciò che dovremo fare nel prossimo futuro se la sede pontificia rimarrà a lungo vacante
(strano, non ho letto molti commenti che parlino di questa eventualità che a me non pare così remota).
In poche parole noto che sono sempre di più coloro che assumono un atteggiamento "da ultimi tempi".
Ma d'altronde é l'unica soluzione saggia dal momento che non sappiamo quando tornerà lo sposo.
E prevedendo l'ironia di molti, faccio notare che se già ai tempi di San Paolo (lui compreso) molti aspettavano il ritorno di Cristo glorioso, a maggior ragione ora dobbiamo essere pronti!
Sul ritorno di Cristo:
RispondiEliminanon sono d'accordo con chi dice che "siccome questi potrebbero essere gli ultimi tempi, allora ci dobbiamo comportare 'meglio' dobbiamo saper riconoscere i segni". Non è stato forse Cristo che ha detto "Ci saranno guerre e rumori di guerre, ma non sarà ancora la fine"? Noi siamo sempre chiamati ad aspettarci la fine, a vigilare operanti, ad attendere il Suo ritorno, a prescindere dai tempi. Per noi cristiani ogni momento è quello buono, i cristiani sanno che potrebbero svegliarsi con le trombe del Giudizio, oppure non svegliarsi affatto, perché, magari, mentre aspettiamo il ritorno del Signore, Lui viene a prenderci prima.
Chi resta vigilante sempre, sempre in combattimento, pronto e sveglio come il servo che attende il ritorno del padrone, non ha nulla da temere, in nessuna epoca.
Umanamente può essere che si rimanga sconvolti, ma è stato Cristo a garantire a Pietro (e ai suoi successori) che mai la Chiesa potrà essere sopraffatta dall'Inferno. E poiché, per ora, Pietro siede a Roma, è sempre a Pietro che dobbiamo guardare, con preghiera, speranza e fiducia in Cristo Signore. Se pensiamo che la Chiesa è in mano a Satana, che sul soglio di Pietro può arrivare a dominare Satana, sconfessiamo le parole di Cristo che, almeno per me, non si prestano a molte interpretazioni.
Perchè esiste media cattolica che se poteva usare per combattere questo ruolo dei media acattolici.
RispondiEliminaNon è esistito e non esiste un media cattolico dalla voce abbastanza seguita, per il semplice motivo che il potere - e dunque anche quello mediatico che si concretizza nel controllo dell'informazione - è stato preso saldamente in pugno dalla famosa minoranza determinata meglio organizzata e quindi efficace. Guardate se c'è un Vaticanista a favore della Tradizione. Sono tutti chi più chi meno seguaci di qualche 'cordata' curiale!
Su Avvenire, il quotidiano dei vescovi, e L'Osservatore Romano, organo Vaticano, si trova tutto e il contrario di tutto; ma le voci tradizionali non hanno spazi (se qualcuno c'è stato è davvero insignificante e del tutto occasionale).
Proprio oggi Radio Maria (ho ricevuto telefonate indignate perché io non la seguo) ha pubblicizzato attraverso la Pellicciari un catechismo di Kiko Arguello, che non esito a definire 'falso profeta' il quale, nonostante la marea di documenti e testimonianze anche presso la CDF rimasti senza esito né risposta, ha molte porte aperte in Vaticano... Questo cosiddetto catechismo di un iniziatore che parla in termini giudeo-luterano gnostici, sarà un ibrido di maniera, anche perché il Direttorio segreto seguito nelle catechesi per il quale vige l'arcano, si rifiutano di pubblicarlo!
D'altronde non dimentichiamoci che sono stati fin da subito silenziati autori come Romano Amerio, Mons. Spadafora, estromessi sacerdoti e vescovi che non fossero in linea con la ventata di "rinnovamento" che ha travolto tutto e tutti. Non dimentichiamo come Mons Lefebvre sia stato in realtà spinto a compiere il suo gesto di disobbedienza, perché non aveva un altro modo per non esser costretto a celebrare la liturgia riformata e conservare la Santa Messa di rito antico.
I fedeli per lo più hanno subìto. In diversi cominciano ad aprire gli occhi solo ora che molti frutti amari sono fin troppo evidenti e soprattutto esiste un 'media' non dominabile come la rete Internet, che appare l'ultima frontiera di libertà, se ben usata. A me personalmente sono occorsi anni per dare un nome al mio disagio e alla mia salda collocazione nella Tradizione. Ho studiato in una Università Pontificia che aveva ancora docenti vecchio stampo ma anche i nuovi dirompenti corifei del conciliarismo che avanzava. Alcuni entusiasmi ricordo di averli condivisi; ma sono stata preso colta da molte perplessità, anche perché avevo una formazione cattolica solida fin dall'infanzia... Anni fa ero molto impegnata nel dialogo ecumenico e con l'ebraismo e molte cose le ho vissute e imparate sul campo e, proprio nel divulgare e nell'approfondire tanti temi, sono stata in qualche modo 'costretta' (la ritengo una grazia grande) a discernere e a prendere posizione, perché la Verità sa farsi riconoscere, soprattutto quando l'hai già 'assaporata'!
Poi ci sono i 'media' contrari alla Chiesa, che mi pare siano la maggioranza, che hanno continuato a fare il loro mestiere di disinformazione e distorsione anche contrasto aperto.
Il problema è che la nuova vulgata conciliare, anzi conciliarista non fa che consolidarsi! Ed non sappiamo ancora cosa ci aspetta.
Vigileremo, pregheremo e vedremo!
FDF, anch’io non sono d’accordo con tuo commento, che non prende in considerazione l’escatologia della Chiesa. Qui non se parla di “guerre e rumori di guerre...”, ma se prende in considerazione la grande apostasia che S. Paolo ha detto che um giorno accadrà (o sta accadendo) nella Chiesa e questo non significa che lei sarà sopraffatta dall’inferno. Nel periodo della grande apostasia, non se può aspettare un parlare de “guerre e rumore di guerre”, perchè la Chiesa sarà in pace con il mondo e se aspettarà l’Anticristo per concludere questa falsa pace universale. Beh uno dei più importanti commentatori dell'Apocalisse, il Beato Bartolomeo Holzhauser dice che in tempi di grande apostasia, un antipapa guiderà la Chiesa a sottomettersi alle bestie dell'apocalisse e S. Giovanni Crisostomo afferma che in ognuna sede episcopale avvrà un anticristo. Se pensiamo in questa possibilità, non sconfessiamo le parole di Cristo, perchè lui è chiaro quando parla degli ultimi tempi (non si limita a parlare di guerre e di rumori di guerre). Sconfessiamo le parole di Cristo, quando neghiamo l’escatologia della Chiesa, diventando la grande apostasia un evento impossibile.
RispondiEliminaScusate se vi porrò questioni un po' ingenue, quasi da "scolaretta"; certo in questi anni ho imparato tanto dai blog cattolici, su argomenti che in parrocchia non vengono neanche nominati (cioè: eventi gravi accadono, ma sono tabù, è pericoloso parlarne, bisogna tenere la gente tranquilla, dire che tutto va bene, la Provvidenza farà, noi non possiamo nulla....e in cima a tutti i tabù c'è il MP, almeno nella mia diocesi).
RispondiEliminaAll'abdicazione del Papa, sentendo le sue motivazioni circa "vecchiaia e calo di forze" mi son venute in mente tante cose, in risposta a quelle sue "giustificazioni" ...
1- Ho pensato: sul web stanno da mesi raccogliendo firme per una petizione affinchè celebri una Messa di S. PIo V, in modo ufficiale, ad ammaestramento di tutto il clero e il popolo di Dio. Non pensate che il Signore lo avrebbe ricoperto di speciale Grazia e Forza per continuare il suo arduo compito, a cui si dichiarò "strumento insufficiente" (ma quale papa si è mai dichiharato sufficiente?)
Quel Santo Signore al Quale la Messa antica proclama:
INTROIBO ad altare Dei,
ad Deum qui LAETIFICAT IUVENTUTEM MEAM....
Queste stupende parole (invidio chi le può sentire, perchè a me sarà negata una tale fortuna finchè vivrò) sono solo belle parole poetiche, o....veramente il Signore FA, rende reali le cose che si dicono in preghiera e nel culto divino ?
Io credo che il Signore avrebbe moltiplicato le sue forze, se lui avesse fatto questo atto di coraggio, sostenendo così i fedeli che chiedevano la Messa antica, altrimenti dov'è la Fede ? Se era volontà del Signore far rinascere la Tradizione e la Messa di sempre, perchè non ha continuato l'Opera, sapendo che era volontà di Dio ?
....e lì mi è venuta in mente quella parola di Gesù:
Chi mette mano all'aratro e poi si volge indietro, non è degno del Regno dei Cieli
(molto triste, ora per noi vedere che abbandona del tutto l'aratro e la VIGNA: quella Vigna di cui voleva essere "umile operaio", ma in cui non ha perseverato....
Vede Mic, questa è la semplice realtà, non sono accuse gratuite, sono fatti che la gente comune vede, constata e ne rimane stupita e addolorata, senza trovare spiegazioni che bastino, perchè parliamo di cose soprannaturali, non di "rendimento ottimale dell'AZIENDA, che richiede un giovane e vispo Direttore-manager....
Ha lasciato a se stesso il GREGGE che il Signore stesso gli ha affidato: restiamo senza tutela (che già era debole, semi-assente), senza pastore, e in balia dei lupi (pensando a quei pastori eretici messi lì da lui in alto loco a confonderci....)
Lo dice Gesù stesso, al suo Primo Vicario, che è in gioco una questione di AMORE A LUI (soprannaturale, di martirio):
"Pietro mi ami tu? (3 volte)
Pasci i miei agnelli..."
e non valgono molto gli argomenti di natura umana (cioè mortale, fisico debole ecc. come se non ci fosse lo Spirito Santo a sostenerlo dopo averlo fatto ELEGGERE.... o non c'era?), perchè Gesù dice:
Io dò la vita per le mie pecore.
beth
Per completare:
RispondiEliminaÈ vero che "Ci saranno guerre e rumori di guerre, ma non sarà ancora la fine", ma come dice il Signore, questo non sarà segnale del fine, i segnale datti per Lui e per gli apostoli sono altri. Ma per le parole di FDF dobbiamo disprezzare questo segnali e continuare aspettando il fine independente dei segnale. Non dico che questo è quello che accade adesso, ma chi aspetta il fine deve sapere quando lui comincia a accadere di fato (come fare questo senza avere in mente i segnali?). Sarà un tanto quanto fuori della realtà vedere il fine accadendo di fatto in quanto i cristiani continuano ad aspettare che lui accadrà in un futuro remoto. Questo è quello di ammettere il fine in principio e negare sua realizzazione di fatto sia per ignoranza o per false interpretazioni di ciò che riguarda gli ultimi tempi. Non è um buono consiglio quello di disprezzare i segnali, perchè è stato Cristo e gli apostoli a darli per noi.
Vede Mic, questa è la semplice realtà, non sono accuse gratuite, sono fatti che la gente comune vede, constata e ne rimane stupita e addolorata, senza trovare spiegazioni che bastino, perchè parliamo di cose soprannaturali, non di "rendimento ottimale dell'AZIENDA, che richiede un giovane e vispo Direttore-manager....
RispondiEliminaHa lasciato a se stesso il GREGGE che il Signore stesso gli ha affidato: restiamo senza tutela (che già era debole, semi-assente), senza pastore, e in balia dei lupi (pensando a quei pastori eretici messi lì da lui in alto loco a confonderci....)
Questo ce lo siamo già detto. Ma non possiamo ignorare la temperie in cui è maturato il suo gesto che è e resta enigmatico perché finora si presta a una duplice lettura:
1. Benedetto XVI ha messo in atto quello che era un suo pensiero di conio conciliare oppure,
2. in un momento di estrema difficoltà -ché tale è oggettivamente con venti di scisma e grande crisi morale e dell'Autorità nella Chiesa - ha sparigliato le carte per permettere di ritrovare un equilibrio drammaticamente perduto.
In ogni caso, nella sua coscienza non penso ci sia l'idea di aver abbandonato il gregge, ma di pensare di metterlo in mani sicure.
E tuttavia a questo punto non riesco a non esprimere una sensazione orribile che mi monta in questo momento: ma, in fondo, a noi amanti della Tradizione ci ha mai confermati una volta? Ci ha mai accolti con amore come ha fatto con altri che non nomino? Per il Pellegrinaggio Summorum sono affluiti fedeli per lui da ogni parte del mondo. Ha forse dato un saluto o una benedizione all'Angelus o fatto leggere parole sue per loro, invece del freddo formale messaggio di Bertone?
Ci ha dato il Summorum, d'accordo, ma poi è arrivata la doccia fredda dell'Universae e, nel suo ultimo discorso, ci lascia parole sulla Messa antica che nessuno, io per prima, ha il coraggio di riproporre (ma prima o poi lo farò) tanto sono simili ai peggiori pregiudizi che cozzano con la nostra esperienza di fede e non dal 2007, ma da prima della famigerata "riforma liturgica"! E forse spiegherebbero come mai non ha mai visitato la Parrocchia personale o non ha mai presenziato (non c'era bisogno che il Papa celebrasse!) ad una messa usus antiquior... Pensavamo per non incorrere negli strali del modernisti; ma dopo quelle parole... che peraltro cozzano con alcune affermazioni dei suoi libri!
Io la Santa e Divina Liturgia Romana l'ho ritrovata nel 2007 con grande commozione e gioia spirituale; ma dentro di me vivevo il NO con lo spirito precedente, ricevuto nella Chiesa e non dai "libri devozionali", che non ho mai visto usati durante la messa: ho ancora il mio bel messale degli anni '60! E, finalmente, sono riuscita a dare un nome ai miei disagi e alla mia sofferenza!
Che dire? E' questo che sento e lo dico con dolore, perché ancora mi commuovo quando vedo un'immagine del MIO Papa! Non è sentimentalismo, come provocatoriamente scrive Andrea, è delusione cocente in attesa di capirci qualcosa di più...
"come se non ci fosse lo Spirito Santo a sostenerlo dopo averlo fatto ELEGGERE.... o non c'era?), perchè Gesù dice:
RispondiEliminaIo dò la vita per le mie pecore."
Capisco, anch`io lunedì scorso ho detto, incredula e in lacrime : ma non è possibile, non può lasciare il mandato che gli è stato affidato dal Signore, non può lasciarci, è un ponte fra noi e l`Altissimo, non può dire no dopo aver detto sì, non ha che...e poi, vedendolo e ascoltandolo, se il mio cuore rifiutava la mia mente cominciava a capire, ad ammettere pur essendo consapevole della gravità di quel gesto e delle sue possibili, se non probabili, conseguenze.
Ho ripensato a Giovanni Paolo II, inutile che stia qui a precisare, in che mani ha lasciato il potere? In che stato ha lasciato la Chiesa al suo successore?
Ci sono tante cose che non sappiamo, Papa Benedetto ha stimato che per tenere il timone della Chiesa ci volevano mani più forti delle sue, un corpo più vigoroso che non si lascia travolgere da bufere e tempeste, una mente e un carattere capaci di fronteggiare la ribellione e gli ammutinamenti.
Sono ciechi coloro che rifiutano di vedere lo stato di debolezza del Santo Padre, si è ritirato perchè è arrivato alla conclusione che era suo dovere farlo.
Tutto si iscrive in un disegno divino che ci sfugge.
Mi sembra che ci si fraintenda.
RispondiEliminaHa ragione FDF quando dice che Noi siamo sempre chiamati ad aspettarci la fine, a vigilare operanti, ad attendere il Suo ritorno, a prescindere dai tempi.
Però, ed é qui che secondo me si deve inserire quanto detto da Gederson Falcometa, che condivido, per vigilare dobbiamo saper riconoscere i tempi.
Non possiamo semplicemente attendere il ritorno di Cristo prestando orecchio a pastori che non sanno più cosa sia la cura delle anime e che non mirino alla salvezza dei fedeli a loro assegnati o che peggio ancora insegnano eresie.
Essere vigilanti vuol proprio dire capire i tempi che viviamo per non dover dar retta ai molti falsi profeti preannunciati.
Me ricordo che Ettiene Gilson diceva qualcosa prima di morire, che non averva la certezza di morire nella Chiesa che aveva nato. Se la rinuncia di S. Celestino non è stata considerata un atto rivoluzionario e la di Benedetto XVI viene considerata così, non è giusto domandare se siamo nella stessa Chiesa? In questo considerazione della rinuncia di Benedetto XVI guardata al lato di quella di S. Celestino, non ce una rottura?
RispondiEliminaNoi siamo sempre chiamati ad aspettarci la fine, a vigilare operanti, ad attendere il Suo ritorno, a prescindere dai tempi.
RispondiEliminaQuesto, sia pure in altri termini l'ho detto anch'io, sia qui che altrove e al di là dei tempi ultimi o penultimi in cui possiamo essere riguardo alla storia, quoto la conclusione di viandante: essere vigilanti vuol proprio dire capire i tempi che viviamo per non dover dar retta ai falsi profeti, che, purtroppo, oggi -a non era mai accaduto prima- sono dentro (almeno formalmente) e non fuori dalla Chiesa...
....Pare a noi fedeli, anche dalle notizie che sono diffuse dalla stampa, che la Sua rinuncia sia in realtà il frutto non solo di una grande solitudine in cui Egli invece è stato lasciato, ma ancor di più dell’ostilità che quasi lungo tutto il Suo Pontificato egli ha dovuto sopportare, non tanto da parte del Mondo (il che è logico e normale), ma anzitutto «intra moenia». Le vicende non edificanti che hanno raggiunto perfino i sacri appartamenti ne sono la cartina al tornasole più evidente, ma non la manifestazione più grave, che è stata invece una sorda opposizione al Suo Magistero.
RispondiElimina....
Mah, io volevo essere provocatorio, forse eccedendo, per indurre in specie Luisa alla risposta. Cosa che mi pare non avvenga mai. Ho i miei motivi, come lei sospetta, per ritenere le donne spesso intrattabili. Certo, generalizzo, a volte mi piace spararla grossa per stimolare il dibattito. Ma, come dice lei, scrivo cose condivisibili. Mi pare già qualcosa. Saluti
RispondiEliminama se c'è un anti-papa ci sarà anche un Papa vero e proprio: e chi e' dalla Verità saprà riconoscere il vero successore di Pietro. Cristo Gesù non lascerà la Sua sposa senza guida, finché Egli venga. Ci agitiamo e ci angoscimo, ma abbiamo uno sguardo miope sulla Storia e prospettive limitate. Ci sono stati tempi più bui dei nostri e la Chiesa e' stata ferita a morte molte volte, per risollevarsi sempre. E' Dio che conduce la Storia. Chi mantiene il cuore puro vedrà la Verità
RispondiEliminaCaro Andrea le rispondo qui, per ringraziarla d'avermi risposto, anche se riguardava un altro post.
RispondiEliminaSono convinta sempre più che il novus ordo, sia una "messa illecita", pericolosa.
Mons- Lefebvre aveva ragione, ma purtroppo anche in questo blog, vi sono stati interventi che a questo proposito lo hanno criticato, pur ammettendo che il NO fa i suoi danni.
Tempo fa ho avuto la GRAZIA di sentire in abominio alcune formule, contenute nel NO, come la blasfema e pericolosa "preghiera" neogiudaica, subito dopo la Transunstatazione.
Infine volevo dire che i suoi interventi, non mi sono parsi in alcun modo fuori dalle righe, sono commenti che non mi pare abbiano offeso nessuno.
Anche a me non piacciono le persone che interpellate non rispondono.
Preferisco il linguaggio "maschio" dalle lagne ingessate.
Io sono una donna e non mi offendo, se vi è qualcuno che critica la "categoria", il più dei casi hanno ragione.
Ho lavorato con dirigenti uomini dirigenti donne, le posso assicurare che le peggiori umiliazioni sono venute da donne.
Per FDF.
Non credo proprio che nella storia della Chiesa vi sia stato un periodo peggiore di questo.
Gemma,
RispondiEliminacondivido molte delle cose che dici, ma non hai colto dalla mia risposta ad Andrea il fatto che le sue provocazioni ed offese non sono tra quanto pubblicato qui.
Non c'era da parte mia nessuna difesa della "categoria", ma una sana reazione a provocazioni e offese scorrette e l'impegno a portare la discussione nelle giuste coordinate focalizzandosi sui contenuti e non sulle persone.
Ho vissuto l'esperienza di essere una dirigente donna e ne ho tratto molti insegnamenti e molta capacità di 'aggiustare il tiro' dei miei comportamenti, strada facendo, cercando di equilibrare la mia azione e responsabilità agli obbiettivi e alle persone coinvolte in un atteggiamento di coinvolgimento e promozione umana e professionale. Risultati a volte entusiasmanti a volte deludenti. Qualcosa di certo rimane.
Se ritieni questo contesto ingessato nessuno ti obbliga a frequentarlo.
Sono d'accordo con te sulla gravità della crisi che stiamo attraversando.
Dice Andrea:
RispondiEliminaLa ringrazio di cuore, cara Gemma. Condivido tutto. I miei commenti, sempre argomentati --infatti nessuno ha mai risposto nel merito-- non sono volti ad offendere, ma a provocare. Abbiamo troppi elementi per non poter giudicare. Quelle che lei giustamente definisce "lagne ingessate" sono un misto di ipocrisia e volontà cocciuta di credere agli asini che volano. Umanamente, posso anche capire. Ringrazio anche Mic per aver postato molti miei commenti. Attendo in particolare una risposta da Luisa...
Il commento di Andrea è censurato. Quel che è formulato qui mi pare sufficiente per cogliere i soliti giudizi graffianti invece che contributi.
Non capisco perché si accanisce su Luisa, che sarà pur libera di non rispondere e che non è abituata a fare monologhi, ma interventi equilibrati e pertinenti che evidentemente Andrea non condivide.
Libero di non condividere, ma non di provocare... Si limiti dunque, se ci riesce, ad argomentare sui contenuti invece di trinciar giudizi.
Sono convinta sempre più che il novus ordo, sia una "messa illecita", pericolosa.
RispondiEliminaNon possiamo dire che il NO sia una "messa illecita" perché promulgata da un Papa regnante. Che sia una diminutio - per usare un eufemismo - rispetto al Santo Sacrificio e che non aiuti per una retta Fede, ne sono convinta. Questo non è essere "ingessati" o credere che gli asini volano. Ci sono molti sacerdoti tradizionali che usano questo discernimento e io, nella Chiesa, non me ne discosto.
Tutte le mie non poche perplessità e argomentate osservazioni formulate da tempo credo siano ben note; ma sono formulate nella Chiesa e per la Chiesa e non 'contro' di essa, che non è solo quella parte visibile della Gerarchia che sembra deturparla.
RispondiEliminaCara mic, ti ringrazio, dico a te, e a chi mi legge, che non mi interessa affatto interloquire con persone il cui giudizio è fatto e il pregiudizio palese, espressi per di più in modo offensivo e aggressivo.
Domande che non sono domande, contributi provocatori, picche avvelenate.
Ho lasciato alle mie spalle il blog Messa in latino e le sue diatribe logoranti e sterili, non ho nessunissima intenzione di ricominciare e ritrovarle su questo blog.
Lascio dunque chiunque libero di pensare quel che vuole ed io mi sento lbera di ignorare certi contributi.
@Gemma
RispondiEliminaNon credo proprio che nella storia della Chiesa vi sia stato un periodo peggiore di questo.
Questa è forte.
Ho dei seri dubbi che noi uomini del XXI secolo ci rendiamo realmente conto di come si vivesse nel X, XI, XVI secolo e di cosa ha vissuto la Chiesa. Forse lei era in Italia nel XV secolo, quando la Chiesa subì l'onta dell'esilio di Avignone? o forse Lei era in Italia durante lo scandalo della vendita delle indulgenze? O forse Lei era in Italia durante lo Scisma d'Occidente?
In base a CHE, questi tempi sarebbero i peggiori? Ma lei ha idea di quali atrocità sono state commesse lungo il corso dei secoli? Dire che questi sono i tempi peggiori non ha senso, quel che importa è, secondo me ovviamente, quali sono i tempi che viviamo noi. Mi preoccupa molto di più l'approvazione del matrimonio gay in Francia e la decisione della corte di "Giustizia" Europea grazie alla quale ora le coppie gay potranno adottare i figli del compagno.... questo sì che è opera del diavolo! Di quello mi preoccuperei più che del millenarismo che impera, grazie ai media.
Mi preoccupa molto di più l'approvazione del matrimonio gay in Francia e la decisione della corte di "Giustizia" Europea grazie alla quale ora le coppie gay potranno adottare i figli del compagno.... questo sì che è opera del diavolo! Di quello mi preoccuperei più che del millenarismo che impera, grazie ai media.
RispondiEliminaSu questo nulla quaestio.
Ma la gravità della crisi è data anche dai fin troppi sovvertimenti -travestiti da "riforma" - delle verità della Fede; dai venti di scisma dall'Europa del Nord e da molti altri elementi noti ai fedeli più attenti.
Del resto il degrado, il senso di dissoluzione che ci circonda hanno molto a che vedere con questa crisi... di cui ogni giorno ci viene incontro un aspetto inquietante attraverso le notizie che si rincorrono dalle varie diocesi nel mondo: la più recente parla di sei vescovi tedeschi che hanno approvato l'introduzione negli ospedali cattolici delle loro diocesi della Pillola abortiva. Due di loro sono cardinali elettori e potenzialmente eleggibili...
in tempi andati, non erano i pastori della Chiesa ad incitare i fedeli a trasgredire la Legge Divina, nè tantomento auspicavano sfrontatamente che gli Stati facessero leggi contro i 10 Comandamenti !
RispondiEliminaFdF dovrebbe rileggersi le notizie orripilanti circa il catechismo che in alcuni paesi del Nord invita i bambini a fare sesso !
Stiamo giocando col fuoco dell'inferno come mai l'umanità ha fatto dai tempi del diluvio:
e sono tanti gli uomini di Chiesa a scherzare con la Giustizia Divina, sfidandola apertamente.
Non era così diffusa l'apostasia nel clero alto e basso, fino a 50 anni orsono.
"Inizierà dai vertici" disse la SS.ma Vergine a Fatima, e per questo doveva essere imbavagliata, proprio dai "vertici"....
Quel che voglio dire è che i tempi sono di Dio sempre. Noi siamo davvero piccoli e la nostra vita davvero breve. Non questiono sulle vostre preoccupazioni. La crisi di Fede e la apostasia sono ovunque diffuse, ma ce ne accorgiamo molto di piu grazie alla diffusione delle informazioni. Il mio è solo un tentativo di riflessione, una voce che vale nulla.
RispondiEliminaDico solo cio che conosco: Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo.
Caro FDF,
RispondiEliminaQuando venire Enoch ed Elia, tutti i segnali saranno con certezza confermati ed i segnali che viene dopo di loro saranno facile da capire. Poiché non sono ancora venuti, abbiamo dubbi, ma restano i segnali che non possiamo ignorare.
"Non è esistito e non esiste un media cattolico dalla voce abbastanza seguita, per il semplice motivo che il potere..."
RispondiEliminaMic,
Sono d'accordo con il tuo commento, ma quello che voleva dire, era che questa midia poteva essere utilizzata per diffendere il "Concilio della fede". Ma perchè non è stata usatta? Per i motivi che lei ha detto.
Curioso che questa distinzione tra "Concilio dei media" e "Concilio della fede" (come la soluzione ermeneutica) ricorda la distinzione di Loisy tra il Cristo della Storia e il Cristo della Fede. Sarà che ci sono più somiglianze?