Dal 28 febbraio prossimo, a partire dalle ore 20, la Sede del Romano Pontefice sarà vacante, in seguito alla rinuncia di Benedetto XVI.
Noi uomini e donne di buona volontà ci raduneremo alle ore 20 in piazza San Pietro davanti all'obelisco per la recita del Santo Rosario e della preghiera a San Michele Arcangelo Principe delle Milizie del Cielo affinché venga presto eletto un degno Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo per riconfermare con fermezza i Fedeli nella Fede e instaurare omnia in Christo.
Nei giorni successivi, fino alla fine del Conclave, sempre alle ore 20.
Nei giorni successivi, fino alla fine del Conclave, sempre alle ore 20.
Una notizia sconcertante:
RispondiEliminahttp://opportuneimportune.blogspot.gr/2013/02/il-prof-veronesi-proposito.html
O.T. a proposito dell'università "cattolica" di Lima
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/peru-peru-peru-22462/
Per Baronio:
RispondiEliminaRiporto qui le sorprendenti ma centrate dichiarazioni del Prof Veronesi, anche se riconosco che lui parla da laico con onestà intellettuale che non mostra in altre occasioni, mentre noi, come credenti, pur vedendo i rischi che lui sottolinea, abbiamo tenuto in conto il rispetto per la persona insieme alla constatazione della situazione, nella convinzione che, oltre alla ingovernabilità ormai evidente a tutti, abbia giocato la volontà, proprio in ragione dei soggetti coinvolti, che non si ripetesse il rischio di interregno così deleterio ai tempi del suo predecessore.
E tuttavia quella di Veronesi è un'analisi che fotografa il messaggio che il gesto dà al mondo e ai credenti:
"Pur con grande stima per Benedetto XVI, trovo la sua decisione inopportuna e non sono d'accordo sull'opinione di maggioranza che ne fa un gesto moderno". Lo afferma l'oncologo Umberto Veronesi che, in un intervento pubblicato sul quotidiano online The Huffington Post, afferma di non "applaudire alla rinuncia di Benedetto XVI: la considero l'inizio di una 'secolarizzazione' che forse porterà la Chiesa più vicina alla gente, ma anche più vicina al pericolo di perdere la propria identità". I Papi, rileva Veronesi, "non possono abdicare e non possono nemmeno presentare le dimissioni. Infatti le dimissioni si presentano a qualcuno, e l'iter prevede che vengano accettate o respinte. Invece il codice canonico, nel prendere in esame la possibilità di una rinuncia, precisa che non se ne contempla un'accettazione.
La 'rinuncia' di un Papa resta un fatto in sé, insindacabile e intangibile". E' stato detto che le dimissioni del Papa sono un "evento storico", ed infatti, commenta, "lo sono. Ma non è di questo che ha bisogno la Chiesa, perché la storicizzazione della religione la trasforma da un grande 'valore' ad una serie di 'fatti'". Dunque, il gesto del Papa, secondo l'oncologo, "rafforza la secolarizzazione della fede che, come laico, vedo con piacere, ma non è un buon servizio per chi vede nella religione la grande forza metafisica della trascendenza". [perderla agli occhi del mondo, non significa che la perda nella sostanza, se viene riaffermata e vissuta]
Ci sono, conclude, "due modi di vedere la Chiesa cattolica: il primo è quello di una comunità ecclesiale che permane nei secoli, con i suoi riti e i suoi Pontefici. E' una imago mundi. Il secondo è invece la Chiesa come imago coeli, un'immagine del Cielo che è mistica proiezione terrena della Fede" e "in questa visione, soltanto Dio può 'dimettere' il suo servo"."
C'è comunque una dicotomia errata in questa definizione, perché la Chiesa non ha due facce, ne ha una sola: non è un imago mundi cui si contrappone l'imago coeli, ma è la Presenza del Cielo nel mondo, grazie all'Azione teandrica del Signore Gesù, Vero Dio e Vero Uomo, di cui è portatrice, annunziatrice e dispensatrice.
Ecco un'altra errata affermazione mediatica, che lascia passare un messaggio che nessuno corregge!!!
questo evento da chi è organizzato?!
RispondiEliminaE' una germinazione spontanea che nasce dal Gruppo Don Luigi Orione di S. Nicola in Carcere e Via Merulana di Roma, con la generosa condivisione, intanto, di amici di Militia Christi, dell'ICR e altri fedeli sparsi.
RispondiEliminaNon intendiamo issare nessuno stendardo è solo una iniziativa di credenti, aperta a tutti coloro che se ne sentono coinvolti in spirito di fiducia e di partecipazione, perché già uniti nella passio Ecclesiae, ma anche nella sua Vita storica e soprannaturale.
A chi chiede chi organizza:
RispondiEliminaIl popolo del Signore si muove quando avverte il pericolo e quando al cielo alza la sua voce.
I fedeli riconoscono i segni dei tempi anche quando i pastori diventano cani muti.
RispondiEliminaMa i Francescani dell'Immacolata, che un tempo sembravano così fedeli alla Tradizione, che fine hanno fatto? Come mai non hanno pensato ad organizzare qualche Pontificale VO o comunque qualcosa, vista la drammaticità della situazione? Forse, la visita apostolica che il loro istituto sta subendo e lo scisma interno glielo impediscono? O forse, se verrà eletto un Papa non particolarmente amante della Tradizione, faranno retromarcia, come sempre stiano facendo negli ultimi mesi?
RispondiEliminaVi informo che da oggi sino all'elezione del futuro Papa sarà celebrata una Santa Messa tridentina "pro eligendo Summo Pontifice", "contra persecutores Ecclesiae" e "pro remissione peccatorum".
RispondiEliminaLancio l'appello affinché tutti i sacerdoti cattolici facciano altrettanto, e perché i fedeli facciano celebrare Sante Messe secondo questa specifica intenzione.
Sarebbe ottima cosa se questo blog accogliesse l'appello e si facesse promotore dell'iniziativa presso tutti i suoi lettori.
Baronio +