Pagine fisse in evidenza

giovedì 7 febbraio 2013

L'imbarazzante silenzio del Papa

Ieri sera passeggiavo con un caro amico sacerdote per una strada male illuminata di un quartiere romano, e pacatamente si rifletteva sulla Chiesa, sulle varie e tristi novità curiali di queste ore e soprattutto sul pontificato di Benedetto XVI, grandioso per certi versi, il Motu Proprio ci ha fatto aprire gli occhi, ma oscuro per molti altri specie per le scelte da lui operate attraverso delle nomine di suoi amici, che hanno prostrato la Chiesa Cattolica, l'Arte Sacra, la Musica Sacra, la cultura e il governo stesso della diocesi di Roma sull'orlo sembra di una imminente bancarotta e ancor peggio con decine e decine di defezioni, tra parroci e viceparroci romani o che scappano, o che peggio si spretano. Tutto questo sigillato da un silenzio papale inquietante.

"Perchè non parla, perchè non salva attraverso una sua parola VERA questa barca che sembra stia veramente affondando, lui che tutti hanno visto all'inizio del suo Pontificato come colui che avrebbe riportato la giustizia, l'equità e restaurato la prassi liturgica millenaria e dottrinale?!"

E il mio caro amico sacerdote, come se fosse ispirato mi ha detto anzi ha ricordato incoraggiandomi quella bellissima preghiera che Mardocheo fece alla Regina Ester, di come l'esitazione della Regina avrebbe causato la sua rovina ma non avrebbe pregiudicato l'azione salvifica della Provvidenza che avrebbe comunque salvato, per vie solo note a Dio, il suo Popolo ora la Sua Santa Chiesa.

«Non pensare di salvare solo te stessa fra tutti, per il fatto che ti trovi nella reggia. Perché se tu in questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che tu non sia stata elevata a regina proprio in previsione d'una circostanza come questa?». Cfr. Libro di Ester capitolo IV.

L'unica cosa che noi possiamo fare é quella di pregare per il Papa, per questo Papa che la Provvidenza ci ha donato e con la certezza che questa preghiera umilmente recitata per lui possa smuovere la sua volontà per il suo bene e il bene della Santa Chiesa.

38 commenti:

  1. Sarebbe necessario che in molti formulassimo, su twitter -visto che il Papa non governa ma twitta- una stessa martellante domanda:

    Benedetto perché non governi, ma lasci proliferare gli errori nella Chiesa?

    o qualcosa di analogo ma ancor più incisivo?

    Attendo proposte.

    RispondiElimina
  2. Bisogna vedere se per lui sono errori...

    RispondiElimina
  3. Si va bene pregare per il Papa..... però se non si muove la sua responsabilità davanti a Dio e alla storia sarà grande...
    Certamente la salvezza verrà da un'altra parte se lui (Papa) non si muove......

    RispondiElimina
  4. Il problema è: il Vicario sarà quello che pagherà più di tutti, per via della sua altissima ed univoca responsabilità, quindi come può dormire sonni tranqulli un Papa che lascia l'errore nella Chiesa? O non crede siano errori, o ha una sua convizione sottesa che lo lascia tranquillo, o non può agire...in tutti i casi è responsabile.
    Bisogna capire come funziona twitter, io per ora sono solo su FB, e poi uniti si può partire con la martellante domanda e aspettar risposta...ma stiamo ancora aspettando per l'inganno satanico mediugoriano, dove molti pregano il diavolo con serenità...prevedo tempi biblici...ma si può tentare...

    RispondiElimina
  5. Ti devo dire che l'utilizzo di twitter per tale scopo secondo me sarebbe come scendere nelle fogne tra i nemici di Cristo, aldilà della stima che io ho per Giuseppe Ratzinger.

    Considerando che pur avendo Twitter ancora non ne ho capito l'utilizzo, o meglio non so come funziona, tutte ste chiocciole @ e #. Sarebbe stato più utile il giudeo-Facebook, almeno tutti i Mostri sarebbero stati bloccati con più facilità, anziché farli defecare impunemente sulle citazio i bibliche.

    RispondiElimina
  6. Si, Don Camillo: la Madonna ci salvi! ...e allora preghiamo affinché il Santo Padre liberi tutto il Segreto di Fatima e consacri finalmente la Russia al cuore Immacolato di Maria!

    Vi segnalo, a proposito, questo interessante libro del Dott. Paolini:

    http://www.cattolicitradizionalistimarche.blogspot.it/2012/05/non-esiste-perche-distrutto-il-quarto.html

    RispondiElimina
  7. Considerando che pur avendo Twitter ancora non ne ho capito l'utilizzo, o meglio non so come funziona

    Io normalmente non sto a perder tempo con twitter. Ma visto che è uno strumento usato e frequentato dalla Curia forse anche la voce dei fedeli potrebbe arrivare là dove non arriva diversamente, anche se credo che poco gliene importi... Il mio era un semplice tentativo di farci sentire; ma abbiamo Chi ci ascolta e ci sostiene, in quest'ora buia!

    RispondiElimina
  8. A ben riflettere il nostro sconcerto dipende anche da irrealistiche aspettative.
    In effetti, conoscendo il background formativo del Papa, che di strada ne ha fatta, ma che della collegialità e dell'ecumenismo a oltranza, della questione ebraica e altro ancora ha fatto il suo leitmotiv, cosa possiamo aspettarci di diverso?

    In ogni caso possiamo essergli riconoscenti per lo sdoganamento della Liturgia, per la pulizia morale e la trasparenza; ma la dottrina, da cui poi scaturiscono i comportamenti e le scelte etiche è l'illustre oscurata e la Chiesa da Una è diventata un federazione di chiesuole (compresi i movimenti-chiesa-parallela) nelle quali ognuno può dire e fare quel che gli pare... tranne chi ama la Tradizione

    RispondiElimina
  9. "L'IMBARAZZANTE SILENZIO DEL PAPA"
    - Benedetto perche' non governi? - alla domanda si potrebbero dare varie risposte:
    1 - Benedetto non si trova piu' davanti al Concilio Vat.I, che dava al Papa regnante tutta l'Autorita' Petrina e poteva governare la Chiesa senza limitazioni.
    2 - Dopo il Conc. Vat.II, il Papa si trova davanti alla collegialita' e difficilmente puo' imporre la Sua Autorita' di legiferare contro la volonta' dei vescovi.
    3 - Ormai dentro le mura Leonine e intorno al Papa si trova una vasta cerchia di uomini sia essi Cardinali e Vescovi (messici anche da Benedetto, ma sopattutto trovatici gia', che remano contro - Vedi quello che e' successo con i documenti che uscivano di nascosto - e quante altre cose non sappiamo) ricordiamoci il grido in quella Via Crucis del 2005.
    Una volta il Papa aveva intorno a se uomini di vera fiducia, che collaboravano con Lui, oggi la Curia e' quello che tutti vediamo, Cardinali e Vescovi di tutto il mondo, con le loro culture con i loro bisogni particolari, e se il Papa asseconda una parte, deve necessariamente scontentare altre - vedi la lingua latina, la S.Messa Tridentina, i vari riti che una volta si chiamavano rito antico romano - oggi come fai a dire alle varie culture che la Chiesa e' Una ed e' quella di Roma e tutto il mondo deve conformarsi a Roma?
    Quindi dopo il Conc. Vat.II con le sue leggi liberiste e che legano in gran parte le mani a Benedetto, come fai a dire a questo Papa PERCHE' NON GOVERNI?
    Io dissi tempo fa' in un altro commento che oggi ci troviamo di nuovo come gli Apostoli nelle catacombe, impauriti per le persecuzioni, eppure da soli dodici Uomini e' nata la Chiesa di Cristo.
    Cara Mic. e' facile dire al Papa Twitta ed anche martellarlo, ma con la liberta di ogni singolo vescovo, diocesi, parrocchia ecc.
    potrebbe fare molto poco.
    Siamo solo nelle mani del Signore e sara' Lui a decidere come e quando fare riemergere la Sua Chiesa (non farla rinascere come dice il Vat.II, perche' la Chiesa e' nata solo una volta, 2000 anni fa') che ora e' in uno stato di coma profondo, anche se in molti dicono il contrario o per comodo o perche' non hanno mai conosciuto la Chiesa Cattolica ed Apostolica.

    RispondiElimina
  10. A proposito di Twitter ieri, sul Blog di Messainlatino, ho postato questo link ad un articolo di Socci che non ha bisogno di ulteriori commenti

    http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/in-principio-era-il-verbo-alla-fine-linsulto-lo-sbarco-su-twitter-del-papa-50515.htm


    RispondiElimina
  11. Dopo aver letto il commento di Socci, la prima cosa che mi è venuta in mente è che non si fa altro che dare perle ai porci che le calpestano.

    Bisognerebbe avere il coraggio di tornare indietro da un'esperienza del genere, che non si addice alla serietà ed all'aura di sacralità della funzione del Papa!

    Alla fine è un altro aspetto della banalizzazione, ormai insopportabile, che coinvolge non solo lui, ma tutto ciò che la Chiesa ha di più sacro!

    RispondiElimina
  12. Vorrei solo integrare la mia sopra - Non molto tempo fa' abbiamo sentito dire da varie parti che il Santo Padre era accerchiato dai lupi. Non e' forse vero? Egli stesso ci aveva invocato di pregare per Lui perche' era accerchiato dai lupi. Che Dio abbia pieta' di noi e trovi una via d'uscita nobile alla Sua Santa Chiesa.

    RispondiElimina
  13. Camminavo per largo Argentina, il Sindaco sta togliendo la linea del tram da davanti al Teatro, perché si sono accorto che, hanno sbagliato, HANNO SBAGLIATO! Che c'è di male nel riconoscere un errore e correggerlo?

    RispondiElimina
  14. Ma la collegialità non è un dogma, mentre il Primato di Pietro, si, DE FIDE...insieme a tutto il Concilio Vaticano I che essendo dogmatico è vincolante in eterno. Pietro ha il dovere e la piena possibilità di usare la sua Autorità, Pietro non ha le mani legate, questo lo si deve capire bene, se ci sono leggi liberiste nefaste, se è volontà, le si elidono proprio con quell'Autorità che viene data da Cristo appositamente da usare in questi casi. E' una Gerarchia c'è un Vicario, un capo assoluto...ma scherziamo?

    RispondiElimina
  15. Il Concilio tra le tante cose eliminate ha tolto le Consacrazioni con un più politicamente corretto "affidamento".... figuriamoci se il codazzo del Papa possa caldeggiare questa lodevolissima pratica. Dobbiamo solo sperare che la Russia, ora più che cristiana, la richieda per se.... pur sapendo che sarebbe purtroppo una richiesta mal digerita visto che siamo arrivati al punto di non ritorno di un Paglia che ha denunciato non l'omosessualità come male intrinseco MA i paesi che condannano le pratiche e il proselitismo omosessualista, appunto come la Russia di Putin.

    RispondiElimina
  16. La Chiesa non può sbagliare. Possiamo dire che alcune frasi sono ambigue e vanno corrette assolutamente... correggere dei documenti pastorali, alla luce dei tempi, nell'ottica del passato, è una cosa possibilissima che non desta scandalo ne da problemi alla Fede.
    Lo si faccia a cuor sereno.

    RispondiElimina
  17. A Ghergon delle 12,17, - E' vero la collegialita' non e' un dogma, Ma male o bene il Papa deve tener conto della collegialita. Proprio a causa di questa, il Papa deve stare con i piedi per terra in quanto guarda caso, nel 2007 ha pubbblicato il M.P. S.P. e continuamente chiede ai vescovi (non impone) di essere elastici nel celebrare secondo le norme del Motu Proprio, ed i vescovi in massa con i loro sacerdoti che controllano o a livello diocesano o a livello di ordini, lo noti con i tuoi occhi, fanno in modo di disobbedire al Papa, facendo non celebrare secondo il rito del Messale del 62. Tutte le altre disobbedienze lelascio alla tua intelligenza. La collegialita' non e' un dogma, ma allo stato dei fatti trovami un vescovo che ritiene il Papa il Capo della Chiesa e gli da' sincera obbedienza?. Se segui l'articolo L'IMBARAZZANTE SILENZIO DEL PAPA, puoi leggere che una grande quantita di parroci e vice di Roma stanno lasciando le parrocchie o si stanno spretando. (Secondo la tua opinione, il Papa sta rinunciando o no alla Autorita' Petrina?). Io mi guardo da tanto tempo intorno, e vedo solo buio e tanta confusione e continuo a pregare su quelle parole di Benedetto "Pregate affinche' non indietreggi mai davanti ai lupi".
    Un saluto in Cristo Signore - Bernardino.

    RispondiElimina
  18. Bernardino, disobbediscono al Papa e si spretano come affermi, proprio perchè da lassù manca un vero comando, ma se non si comanda si diffonde il lassismo, la disobbedienza, e la natura umana, corrotta dal peccato originale, si sovrappone all'ordine...se nessuno tuona, nessuno ordina, nessuno vigila, nessuno mette in riga il riottosom il gregge si disperde. Ma si chiama Pastore e ha un ruolo!... Il Papa non è schiavo della collegialità, se non funziona e tutto va alla deriva allora la si mette da parte e si riprendono le redini con Autorità e quando l'uomo sente l'Autorità vera, di Cristo, allora si, si mette subito in riga!

    RispondiElimina
  19. mic dice:

    Sarebbe necessario che in molti formulassimo, su twitter -visto che il Papa non governa ma twitta- una stessa martellante domanda:

    Benedetto perché non governi, ma lasci proliferare gli errori nella Chiesa?

    Che amore per il Papa, che fede nella chiesa...complimenti mic...

    RispondiElimina
  20. Solo un cieco (o un ideologizzato) può scambiare per mancanza di amore o di fede un grido di aiuto e una critica filiale.

    Su tante cose in effetti il Papa mostra di governare (la pulizia morale che ha portato non è da poco); ma sono molte le questioni di natura dottrinale che non ricevono la giusta attenzione. Ed è la morale che scaturisce dalla verità, non viceversa...

    RispondiElimina
  21. la pulizia morale che ha portato non è da poco

    I salamelecchi con Monti e Napolitano fanno parte di questa pulizia? Ma per favore...

    RispondiElimina
  22. Se parliamo di salamelecchi, non li risparmia nemmeno agli eretici...

    RispondiElimina
  23. Ora Benedetto XVI deve correggere il suo pensiero alla luce della sua missione universale affinchè tutta la sua enorme scuola cioè coloro che ad essa hanno radicato il loro ufficio e o il loro insegnamento, possano essere corretti. Solo lui po' e deve farlo. Troppo tempo ha tergiversato. ORA deve farlo, perché domani non si sa se potrà farlo. Le lancette corrono. In che baratro vuole lasciare questa barca?!

    RispondiElimina
  24. Un momento. Quanto parlo di pulizia morale ovviamente mi riferisco agli abusi che ha perseguito energicamente e con ogni trasparenza e anche ad altro.

    Diverso è l'atteggiamento di cortesia o, se vogliamo, diplomatico che riserva a tutti, non solo a Monti o Napolitano...

    RispondiElimina
  25. Ho trovato la soluzione a tutte queste discussioni: facciamoci ortodossi.

    RispondiElimina
  26. Ma cammina Andrea, facciamoci ortodossi.....
    Dobbiamo rimboccarci le maniche e tirar fuori le unghie, dobbiamo dimostrare in tutti i modi che siamo Cattolici Apostolici Romani,
    dobbiamo obbedire a chi ci predica le Leggi Divine lasciate dal Maestro senza ombra di dubbi e senza ipocrisie. Dobbiamo far sapere a Sua Santita' che non e' solo, che non deve aver paura dei lupi, finche' il Signore Gli da' vita, deve sentirsi forte e sicuro
    e se veramente vuole, deve andare avanti a ripulire quella Chiesa che ci ha fatto intravedere quel Venerdi Santo del 2005 e che ci aveva dato infinite speranze. In fondo Lui e' il Vicario di Cristo, e chi piu' di Lui puo' rimettere in moto quell'Autorita' che sembra assopita, e che invece puo' predicare come hanno predicato tutti i Successori di Pietro che l'hanno preceduto, togliendo gli errori che hanno ridotto la Chiesa nello stato in cui si trova?

    RispondiElimina
  27. Mic,

    È stato recentemente pubblicato in Unavox una interessante "Lettera aperta a Mons. Augustine Di Noia", dove in una parte della lettera Giovanni Servodio ricorda il discorso di apertura del Concilio Vaticano II che parla della misericordia al errore e applica questo alla situazione della Fraternità San Pio X, come si può leggere:

    "Tenuto conto della determinazione di Papa Giovanni XXIII, secondo il quale “la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore (Discorso di apertura del Concilio, dell’11 ottobre 1962)”, quantomeno la Gerarchia dovrebbe lasciare a se stessa la Fraternità, insieme a tutti coloro che, come me, ne condividono il carisma fondatore e le istanze dottrinali".

    Il "principio" del discorso di apertura, è una chiave di lettura interessante del magistero conciliare:

    Se applichiamo questa misericordia la questione ermeneutica del Consiglio, non poteva vedere la ragion d'essere della ermeneutica della rottura?

    In particolare nel caso del decreto di Monrerod, non abbiamo pietà per i nemici della Chiesa e un rigore esagerato verso la Fraternità San Pio X? Perchè con la FSSPX si "imbraccia le armi del rigore" e non se usa la "medicina della misericordia" ?

    Sarà questa medicina della misericordia assoluto per alcuni e relativa in rispetto agli altri? Qual è la sua misura?

    Per fine, ricordo l'insegnamento di Giovanni XXIII nella "Pacem in terris" che è lo spirito del "principio" del discorso di appertura del Concilio:

    ""Non si dovrà però mai confondere l’errore con l’errante, anche quando si tratta di errore o di conoscenza inadeguata della verità in campo morale religioso. L’errante è sempre ed anzitutto un essere umano e conserva, in ogni caso, la sua dignità di persona; e va sempre considerato e trattato come si conviene a tanta dignità. Inoltre in ogni essere umano non si spegne mai l’esigenza, congenita alla sua natura, di spezzare gli schemi dell’errore per aprirsi alla conoscenza della verità. E l’azione di Dio in lui non viene mai meno. Per cui chi in un particolare momento della sua vita non ha chiarezza di fede, o aderisce ad opinioni erronee, può essere domani illuminato e credere alla verità. Gli incontri e le intese, nei vari settori dell’ordine temporale, fra credenti e quanti non credono, o credono in modo non adeguato, perché aderiscono ad errori, possono essere occasione per scoprire la verità e per renderle omaggio".










    RispondiElimina
  28. Andrea ha detto...
    Ho trovato la soluzione a tutte queste discussioni: facciamoci ortodossi.
    E' ovvio che scherzi.

    http://spazioinwind.libero.it/sanmassimo_decaita/testi/confronti/99%20differenze.html

    RispondiElimina

  29. Papa Benedetto si è visto a 78 anni piombargli addosso l`immensa carica e responsabilità di guidare la Chiesa di Cristo, una Chiesa in preda al caos dottrinale e liturgico creato da diversi decenni di lasciar fare, di ottimismo postconciliare, di medicina della misericordia.
    Lui che conosceva perfettamente la Curia, le sue fazioni, i suoi giochi di potere, le sue lobby..., e che aveva saputo conservare la sua indipendenza, si è trovato a dovere fronteggiare quei personaggi imbevuti del loro potere, dei loro privilegi, abituati all` indipendenza che le continue assenze di Giovanni Paolo II avevano favorito.
    Le sue priorità ce le ha subito indicate, da subito ha voluto rassicurare coloro che lo stavano massacrando sui media, confermando la direzione presa dal suo predecessore su ecumenismo e relazioni con gli ebrei.
    Ma vogliamo dimenticare la pesantissima eredità che gli ha lasciato Giovanni Paolo II anche in quei settori dove un terribile e vergognoso silenzio ha coperto degli scandali che Benedetto XVI ha dovuto confrontare e gestire, instaurando la tolleranza zero? Devo ricordare, pedofilia, Maciel Ior e quel che dimentico?
    Devo ricordare che da subito, ad esempio, ha ricevuto a Castel Gandolfo Mons. Fellay, che molto rapidamente ha voluto imporre al cammino neocatecumenale di mettersi sui binari dell`ortodossia liturgica ( purtroppo un movimento con i suoi potenti amici ha più peso di un Papa e può permettersi di disobbedire alle sue prescrizioni), che ha cambiato cerimoniere liturgico e che con il suo esempio e il suo Magistero sta tentando di ridare alla Messa riformata sacralità e dignità?
    Ho bisogno di ricordare l`immenso dono del Summorum Pontificum?
    Che è grazie a lui che tante voci , zittite durante decenni, hanno potuto di nuovo esprimersi?
    Devo rammentare che dall`inizio del suo Pontificato sta riprendendo i fondamentali della nostra Fede, senza dubbio consapevole dell`abissale ignoranza dei cattolici?
    E che tantissimi siti, gestiti da giovani, sono sorti ovunque nel mondo per portare il suo Magistero?
    Che quell`uomo anziano, con la sua mente viva sta stimolando tantissimi giovani a studiare, cercare e pregare come la Chiesa lo domanda?

    È vero, anch`io vorrei vedere il mio Papa prendere in mano il bastone e "colpire" tutti quei ribelli che con la loro superbia hanno trasformato la nostra Chiesa in una specie di albergo spagnolo dove tutti entrano, si servono, prendono e lasciano quel che vogliono, dove ognuno fa la propria cucina con gli ingredienti che sceglie liberamente e coltiva altrattanto liberamente il proprio orticello.
    È vero, certi suoi silenzi, o parole, o gesti, certe sue nomine, hanno suscitato in me domande e perplessità.
    Ma è il mio Papa, un uomo al quale voglio bene, con affetto filiale vorrei porgli mille e una domanda, o forse una sola..., ma non posso farlo, allora resto con le mie domande, consapevole dei problemi, del marciume, delle lobby, della collegialità paralizzante ormai entrata nei fatti, della ribellione, di tutti quei nemici che sono usciti da ventre di un cavallo di Troia e che stanno devastando la Chiesa nel suo seno.
    Anch`io come tanti, dico, fino a quando Signore?
    Ma cerco di vedere anche le fiammelle che restano o si sono accese, e sono infinitamente grata a Papa Benedetto perchè è anche grazie a lui che quelle fiammelle possono diffondere la loro luce.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tutto vero. Ma come giustifichi allora le recenti nomine di Muller e Paglia? Perche' non pensiona l'ottuagenario card. Bertone? Perche' non richiama i neocat che invece spopolano ( si veda Famiglia Cristiana di questa settimana). E' la sua linea o e' ricattato in qualche modo?

      Elimina
  30. È vero, anch`io vorrei vedere il mio Papa prendere in mano il bastone e "colpire" tutti quei ribelli che con la loro superbia hanno trasformato la nostra Chiesa in una specie di albergo spagnolo dove tutti entrano

    Lui è uno di quelli, quindi forse se lo dovrebbe dare in faccia

    RispondiElimina
  31. sta tentando di ridare alla Messa riformata sacralità e dignità? Impresa impossibile, mi ricorda "Weekend con il morto", quando i due compari cercavano di trascinare per le strade l'amico morto fingendo che fosse in vita. Ho bisogno di ricordare l`immenso dono del Summorum Pontificum? Finiamola con le pagliacciate. Se si considera un immenso dono ciò che dovrebbe essere la norma, e tenuto anche conto dell'iniquo p. 19, dovreste smetterla con queste ipocrisie. E' un immenso dono Muller alla CdF e, se non lo è, come si concilia con l'altro immenso dono del motu proprio qui richiamato? Ma è il mio Papa, un uomo al quale voglio bene A parte che Ratzinger è uno degli architetti della collegialità (chi è causa del suo mal...)

    RispondiElimina
  32. Lui è uno di quelli, quindi forse se lo dovrebbe dare in faccia

    Certo è facile arrivare a queste conclusioni "tranchant".
    Io rimango con i miei interrogativi e perplessità che in certi casi non possono non affiorare; ma preferisco astenermi dalle conclusioni.

    Le riflessioni di Luisa restano le più valide ed equilibrate.

    RispondiElimina
  33. Non ci sono giustificazioni, c'è solo gente che vuole tenere il piede in due staffe. E' un comportamento molto italiano, anche comprensibile, ma certo abbastanza incoerente, per non dire altro.

    RispondiElimina
  34. “Bonum ex integra causa, malum ex quocumque defecto - Il bene proviene di una intera causa, il male di qualsiasi difetto"

    Benedetto XVI ha fatto cose buone nell'ambito disciplinare, ma nell'ambito dottrinale lui ha ripetuto tutto quello che abbiamo ascoltati dopo la chiusura del Concilio. Per vedere questo, basta leggere i suoi testi, documenti e le seguenti commenti alle sue encicliche:

    Fr. Scott on Deus Caritas Est
    http://catholicforum.fisheaters.com/index.php?topic=979288.0;wap2

    HUMANIST MANIFESTO - A commentary on the encyclical Caritas in veritate - http://catholicapedia.net/Documents/abbe_scott_peter/2009-07_Fr.Peter-Scott-SSPX_THE-HUMANIST-MANIFESTO.pdf

    Spes Salvi: Notes de lecture et commentaires, par M. l'abbé de La Rocque - http://www.laportelatine.org/district/france/bo/spesalvi/spesalvi.php

    Oggi si parla molto di luci e ombre, ma S. Giacomo chiede nella sua lettera:

    "...la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara?" Giacomo 3, 11

    Ricordo che Summorum Pontificum è un documento pastorale (pratico), che segue la linea del CVII, cioè mira solo a soddisfare il bisogno dei fedeli legati al rito tridentino di avere la Messa. Le questioni e problemi teoriche dottrinali rimangono senza soluzione. In effetti, come se può leggere in diversi testi che li hanno analizzato, il SP aumento le questioni e problemi dottrinali che circondano la liturgia: il documento crea la forma straordinaria del rito romano al tempo stesso che afferma che in tale forma non è mai stato abrogato, ma come poteva essere se tale forma non esisteva prima della promulgazione del documento? Per la prima volta nella storia della Chiesa latina abbiamo due riti. È vero, si tratta di un bene i sacerdoti potere celebrare la Messa tridentina, ma questo è un bene preso di un male (che in quanto tale è opera di Dio), perché il documento SP è come i documenti del Concilio; ambiguo e pericoloso. Inoltre, la Messa senza dottrina gli modernisti la celebravano già prima del Concilio. Se può garantire che la dottrina cattolica viene insegnata, in tutti luoghi che viene celebrata la Messa tridentina?

    Per fine, dopo la chiusura del Concilio, la Chiesa era divisa tra due riviste: Concilium e Communio* . La prima è della linea estrema modernista rappresentata per Hans Kung e la seconda dei modernisti moderati rappresentate per Ratzinger, de Lubac e von Balthasar. Ai membri della Concilium è stata data sedie nelle università (per le autorità originaria della Communio) , in quanto ai membri della Communio, sono stati consegnati posizione di grande autorità nella Chiesa (Congar, De Lubac, Von Balthasar, ecc che avevano la sua teologia condannata per Pio XII, sono stati creati cardinali). Una volta visto questo fatto storico, non si può attribuire la trasformazione della Chiesa solo ai ribelli e dimenticare il concilio, che ha messo nel posto del tomismo la Nuova Teologia, cioè, sono tutti ribelli in quanto hanno una teologia condannata per Pio XII.

    Un saluto dal Brasile

    *Qui in Brasile durante la dittatura, i militari hanno detto: la rivoluzione è una pentola a pressione e ha bisogno di una valvola di fuga. Quindi, hanno dato ai comunisti le sedie dell'università. Adesso la dittatura ha finito, ma i comunisti ci sono ancora in cattedra universitaria. Sembra che i nostri militare hanno aperto la strada per il comunismo.

    RispondiElimina
  35. Anonimo di 08 febbraio 2013 12:45, tutto questo è perchè "non si deve mai confondere l’errore con l’errante", quindi, a chi se dovrebbero colpire con il bastone, se "preferisce usare la medicina della misericordia". Il problema è dottrinale, come diceva S. Tommaso: "un piccolo errore all'inizio, nel momento iniziale del tutto, diventa grande alla fine".

    Mons. Di Noia nella lettera ai sacerdoti della FSSPX parla di una mission di correggere gli altri nella Chiesa, ma ha bisogno di chiariare se questo è ancora possibile, perchè con la dottrina di Pacem in terris e il "principio" del discorso di appertura del Concilio sembra che questo non è più possibile...

    RispondiElimina
  36. Per completare il commento per l'anonimo, ricordo alcuni insegnamenti*:

    S. Leone Magno ha detto:

    "Non possiamo governare i nostri fedeli, se non combattiamo - con zelo divino - coloro che sono malvagi e corruttori"

    "Quando gli erranti tentassero di spargere errori e di nuocere agli altri, l’intolleranza dell’errore dovrà ridondare anche a danno degli erranti. Allora anche gli erranti non possono essere tollerati, ma si debbono rimuovere dalla società o almeno occorre renderli impotenti a recar danno" S. Leone Magno, cit. in A. Oddone, op. cit., pag. 137.

    S. Gerolamo a Teofilo di Alessiandria che tolerava gli eretici:

    "l tuo contegno dispiace a Dio, infatti mentre con la tua tolleranza miri a correggere alcuni pochi, fomenti l’audacia di molti malvagi e fai in modo che la loro setta si irrobustisca" S. Gerolamo, Epist; 63, 3

    Sant'Agostino che diceva:

    «Bisogna condannare e confutare le dottrine eretiche e pregare per la conversione degli eretici. Siamo fieri di conoscere ed aderire alla verità, ma senza superbia, combattiamo per la verità ma senza crudeltà» S. Agostino Aurelio, Sermo 49, 7.

    Padre Andrea Oddone S.J., de La Civiltà Cattolica, afferma:

    "Non può assolutamente ammettere la tolleranza dogmatica o dottrinale. Su questo punto essa sarà sempre intollerante, perchè ha la coscienza di aver ricevuto da Cristo il deposito della verità divina e sa di essere investita di un magistero sovrano e infallibile"

    *La fonte delle citazioni, è l'articolo "Societa e autorità" di Don Curzio Nitoglia - http://www.doncurzionitoglia.com/societautorita.htm




    RispondiElimina
  37. [Off-Topic]

    Mic,

    Ho trovato in francese "l'istruzione quaresimale di 1863 - Anticristo" del Cardinale Pie, guarda:

    "Instruction Pastorale
    sur cette parole de Saint Jean : « Et il y a déjà beaucoup d’antéchrists » Cardinale Pie di Poitiers http://leblogdumesnil.unblog.fr/2012/11/22/2012-82-et-il-y-a-deja-beaucoup-dantechrists/





    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.