Mi soffermo sulla Liturgia perché mi allarma il rapporto che si va insinuando nella Chiesa tra liturgia e povertà. Nel nostro caso, più che di povertà temo si tratti di pauperismo, che è un'ideologia della povertà, nella falsa convinzione che un culto “ricco” sia inutile ostentazione di vanità, contrabbandando per "nobile semplicità" sciatteria e indifferentismo al posto della cura e del rispetto dovuto alle cose sacre ed al Signore in primis; cura e rispetto che si traducono in cura e rispetto per la Chiesa, che è sua Casa com'è casa di tutti e per il Culto, che attraverso la bellezza rende omaggio e rispecchia la Bellezza e la Magnificenza del Creatore ed è un balsamo per le anime; culto che della Chiesa è la primaria funzione, consegnata dal Signore ai suoi Apostoli durante l'Ultima Cena, senza soffermarci qui sui suoi pregnanti significati e sull'Azione divino-umana che il Signore attraverso esso rinnova davanti al Padre e per noi.
Sto esprimendo timori che spero siano vanificati da atti concreti successivi e dal riscontro di una povertà evangelica - non solo materiale ma soprattutto in spirito - dalla cui radicalità nessuno di noi può sottrarsi, ricordando tuttavia come la povertà francescana sia un carisma che non è richiesto a ogni fedele e non esclude la cura e il rispetto delle cose sacre. L'impegno a favore dei poveri - ma anche quello per evangelizzare i ricchi che possono aiutare ad eliminare le cause della povertà - nasce dalla devozione, dal culto e dall'adorazione da cui riceviamo le ragioni e la capacità di aiutare il prossimo.
Al momento il mio timore è che il nuovo corso impresso alla liturgia rientri in una visione monca, che ritiene valida la Tradizione biblica ed accessoria quella dei secoli trascorsi, con conseguente relativizzazione anche della liturgia e una concezione del cristianesimo fortemente antropocentrica espressa dalla malcelata avversione verso la pietà (che non è devozionismo) tradizionale. Finché queste visuali distorte circolano in laici ignoranti o in qualche vescovo ideologizzato, ci si può anche non allarmare. Ma diventa grave se sono portate avanti da chi riveste una maggiore responsabilità; il che rischia di distruggere quanto ancora rimane.
A ben vedere Benedetto XVI, nonostante abbia fatto molti sforzi per sanare le banalizzazioni e ridare sacralità alla liturgia, non ha mai fatto nulla per riformare la sostanza del rito (la cosiddetta "riforma della riforma" è ben presto tramontata). La responsabilità diretta è di uomini di Curia come Cañizares, ad esempio, ma in realtà il restyling operato dal Papa uscente - strano e inedito appellativo! - non è mai andato oltre l'esteriorità. Un pontificato tutto sommato amletico sotto molti aspetti.
Sto esprimendo timori che spero siano vanificati da atti concreti successivi e dal riscontro di una povertà evangelica - non solo materiale ma soprattutto in spirito - dalla cui radicalità nessuno di noi può sottrarsi, ricordando tuttavia come la povertà francescana sia un carisma che non è richiesto a ogni fedele e non esclude la cura e il rispetto delle cose sacre. L'impegno a favore dei poveri - ma anche quello per evangelizzare i ricchi che possono aiutare ad eliminare le cause della povertà - nasce dalla devozione, dal culto e dall'adorazione da cui riceviamo le ragioni e la capacità di aiutare il prossimo.
Al momento il mio timore è che il nuovo corso impresso alla liturgia rientri in una visione monca, che ritiene valida la Tradizione biblica ed accessoria quella dei secoli trascorsi, con conseguente relativizzazione anche della liturgia e una concezione del cristianesimo fortemente antropocentrica espressa dalla malcelata avversione verso la pietà (che non è devozionismo) tradizionale. Finché queste visuali distorte circolano in laici ignoranti o in qualche vescovo ideologizzato, ci si può anche non allarmare. Ma diventa grave se sono portate avanti da chi riveste una maggiore responsabilità; il che rischia di distruggere quanto ancora rimane.
A ben vedere Benedetto XVI, nonostante abbia fatto molti sforzi per sanare le banalizzazioni e ridare sacralità alla liturgia, non ha mai fatto nulla per riformare la sostanza del rito (la cosiddetta "riforma della riforma" è ben presto tramontata). La responsabilità diretta è di uomini di Curia come Cañizares, ad esempio, ma in realtà il restyling operato dal Papa uscente - strano e inedito appellativo! - non è mai andato oltre l'esteriorità. Un pontificato tutto sommato amletico sotto molti aspetti.
In ogni caso la riforma di Papa Benedetto non è mai andata nel senso del ritorno alla messa usus antiquior, che tuttavia egli ha provvidenzialmente liberalizzato sia pure senza promuoverla in alcun modo. Ci ha dato il Summorum, ma poi è arrivata la doccia fredda dell'Universae, senza contare la generalizzata avversione dei vescovi, peraltro mai corretta in itinere. Del resto è noto come ritenesse incoerente chiamarla "Messa Tridentina", cosa che considerava incongrua perché convinto che la liturgia dovesse evolversi; il che è ovvio, ma organicamente e non attraverso stravolgimenti come quello operato da Paolo VI. Il problema è che, mentre affermava che non dovesse esserci né rottura né fissismo, proprio perché anche la liturgia è "vivente", non aveva un grande attaccamento alla liturgia tradizionale e proprio perché quel "vivente" è purtroppo inteso in senso storicistico. Ne è riprova come ne parla nell'ultimo discorso ai sacerdoti del 14 febbraio, nel quale ci lascia parole sulla Messa antica che finora non ho avuto il coraggio di riproporre tanto sono simili ai peggiori pregiudizi che cozzano con la nostra esperienza di fede! E forse spiegherebbero come mai non ha mai visitato la Parrocchia personale o non ha mai presenziato (non c'era bisogno che il Papa celebrasse!) ad una messa usus antiquior... Pensavamo per non incorrere negli strali del modernisti; ma dopo quelle parole, che peraltro cozzano con alcune affermazioni dei suoi libri, le nostre illusioni sono cadute!
...Dopo la Prima Guerra Mondiale, era cresciuto, proprio nell’Europa centrale e occidentale, il movimento liturgico, una riscoperta della ricchezza e profondità della liturgia, che era finora quasi chiusa nel Messale Romano del sacerdote, mentre la gente pregava con propri libri di preghiera, i quali erano fatti secondo il cuore della gente, così che si cercava di tradurre i contenuti alti, il linguaggio alto, della liturgia classica in parole più emozionali, più vicine al cuore del popolo. Ma erano quasi due liturgie parallele: il sacerdote con i chierichetti, che celebrava la Messa secondo il Messale, ed i laici, che pregavano, nella Messa, con i loro libri di preghiera, insieme, sapendo sostanzialmente che cosa si realizzava sull’altare. Ma ora era stata riscoperta proprio la bellezza, la profondità, la ricchezza storica, umana, spirituale del Messale e la necessità che non solo un rappresentante del popolo, un piccolo chierichetto, dicesse “Et cum spiritu tuo” eccetera, ma che fosse realmente un dialogo tra sacerdote e popolo, che realmente la liturgia dell’altare e la liturgia del popolo fosse un’unica liturgia, una partecipazione attiva, che le ricchezze arrivassero al popolo; e così si è riscoperta, rinnovata la liturgia... (Discorso ai Sacerdoti romani 14 febbraio 2013)
A questo punto, mentre occorre sgombrare ogni equivoco sull'actuosa participatio, fatta passare per una scoperta del concilio, ci sono molti che la Santa e Divina Liturgia Romana non l'hanno mai abbandonata e non solo grazie alla Fraternità di San Pio X. Per quanto mi riguarda, l'ho ritrovata nel 2007 con grande commozione e gioia spirituale; ma dentro di me vivevo il NO con lo spirito precedente, ricevuto nella Chiesa e non dai "libri devozionali", che - non so in Germania - ma io non ho mai visto usare durante la messa: ho ancora il mio bel messale degli anni '60! E, finalmente, sono riuscita a dare un nome ai miei disagi e alla mia sofferenza, sfociati nell'approfondimento e nello sviluppo dei temi riguardanti la questione liturgica a 50 anni dal Concilio in un piccolo saggio che sarà pubblicato tra breve.
E dunque possiamo concludere che Benedetto XVI denunciava gli abusi e le innovazioni arbitrarie, ma di fatto era orientato ad una evoluzione progressiva e, mentre proclamava la continuità, di fatto praticava la rottura.
Ed ora? Qualche notazione sull'impatto iniziale col nuovo pontificato. Chi intende celebrare il Santo Sacrificio non dovrebbe porsi il problema della 'povertà' delle casule e se l'altare è ad populum o ad Deum. Di fatto il nuovo Papa in poche ore sembra aver travolto 8 anni di pontificato di Papa Benedetto.
Abbiamo avuto un primo esempio con l'altare posticcio alla Sistina (e non avevano panche con inginocchiatoi?) che Benedetto aveva rimosso. Un semplice ma non innocuo gesto che stravolge tutta l'azione di recupero sugli adeguamenti liturgici. Se prima potevamo fare affidamento e richiamarci almeno all'esempio del Papa, oggi non è più così e ne prenderanno atto con rafforzata iconoclastia centinaia di Vescovi e sacerdoti che non hanno seguito la testimonianza di Benedetto XVI e che anzi ne hanno snobbato gli insegnamenti.
In conclusione, col nuovo Papa, almeno da quel che abbiamo iniziato a vedere, la continuità è ancor meno garantita mentre la convinzione di fondo è esattamente la stessa. D'altronde, mentre Benedetto XVI - pur essendo uno dei protagonisti e anche applicatore nonché strenuo difensore del Concilio, era anche portatore di una formazione e di una ecclesialità che ancora respirava un ambiente tradizionale -, questo Papa incarna il concilio in maniera più netta e decisa; il che rende la svolta impressa al cattolicesimo dalle derive conciliari meno soft e più evidente e, dunque, più drammaticamente 'evolutiva', ma purtroppo in senso storicistico e non nell'ottica di una reale “ermeneutica di una indiscutibile continuità sia pur evolutiva”, preconizzata da Mons. Brunero Gherardini.
Staremo a vedere come prenderà forma negli atti di governo e di pastorale il corso del nuovo pontificato. Ma di una cosa siamo certi. Nessuno potrà distruggere la nostra cattolicità. Veglieremo e custodiremo ciò che abbiamo ricevuto nella e dalla Chiesa perenne.
Non dimentichiamo comunque che per risvegliare la 'partecipazione attiva' non bisognava riformare il Rito, suscettibile pur sempre di ritocchi organici ed essenziali come accaduto nel corso dei secoli. Occorreva piuttosto formare bene sacerdoti e fedeli riscoprendo e approfondendo le ricchezze del nostro tesoro incalcolabile e inalienabile. Ed è questo il nostro compito, oggi!
Così com'è compito di ogni generazione.
Così com'è compito di ogni generazione.
Secondo me questo Papa non è né progressista né tradizionalista.
RispondiEliminaStarei molto attento a non arruolarlo in qualche schieramento.
Spero sia il Papa di tutti.
Non esiste la mia o la tua cattolicità. Esiste la Chiesa cattolica. Prima lo si comprende, prima ne si è compresi.
RispondiEliminaLa "mia" cattolicità, non è frutto di idee personali, ma è quella da me vissuta come l'ho ricevuta dalla Chiesa
RispondiEliminae non si nutre di opinioni, ma di Liturgia, preghiera Scrittura e Magistero, non senza la guida di Sacerdoti...
il discorso di papa Benedetto al clero romano è corretto e pure condivisibile. C'era indubbiamente una sorta di "doppia liturgia", ma bisogna considerare anche il perché di questo: la massa dei fedeli era analfabeta e liturgicamente impreparata (sotto questo aspetto erano molto impreparati pure i preti). Il problema è su come reagire a tale "doppia liturgia". C'erano due strade: una molto impegnativa ma che avrebbe ulteriormente insegnato ai fedeli "cosa avviene all'altare" e una strada sbrigativa. S'è seguita quest'ultima, abbassando il livello qualitativo della liturgia al livello di ignoranza liturgica dei fedeli....anziché innalzare quest'ultimo. Le strade più semplici e meno faticose sono quelle più battute. E' un pò come se nella nostra epoca in cui molti non sanno cucinare, anziché insegnare a cucinare e a farlo bene.....si dicesse: mangiate panini imbottiti.....
RispondiEliminaEcco che con la riforma liturgica che ha reso tutto il rito comprensibile....ben pochi comprendono cosa veramente e realmente succede sull'altare. E dopo 40 anni di Novus Ordo il problema è sempre lo stesso: manca formazione liturgica, nei preti prima ancora che nei fedeli.Fare una formazione liturgica generalizzata è impresa titanica, oserei dire impossibile, proprio perchè alla stragrande maggioranza dei fedeli non gliene importa nulla di formarsi, e non li si può certo costringere con la forza. Di conseguenza il metodo della "doppia liturgia" pur con tutti i suoi limiti e la sua poca liturgicità almeno garantiva una formazione spirituale-liturgico-sacramentale. Perchéa furia di leggere i libretti di devozione, anche se s'era distratti, qualcosa in zucca rimaneva. Oggi, con la nuova liturgia e la sua totale "liturgicità" cosa rimane nelle zucche dei fedeli?
Ambrosiaster
Io metterei un punto interrogativo alla fine del titolo del tread.
RispondiEliminaAnche all'interno del Messale Romano, i 2 portano avanti una Liturgia molto diversa.
"...questo Papa incarna il concilio in maniera più netta e decisa".
RispondiEliminaForse qui sta la ragione per cui non pare abbia ancora nominato il Cocilio Vaticano II, come ha fatto notare Bongi. Decisamente tragico.
C'era indubbiamente una sorta di "doppia liturgia", ma bisogna considerare anche il perché di questo: la massa dei fedeli era analfabeta e liturgicamente impreparata (sotto questo aspetto erano molto impreparati pure i preti). Il problema è su come reagire a tale "doppia liturgia". C'erano due strade: una molto impegnativa ma che avrebbe ulteriormente insegnato ai fedeli "cosa avviene all'altare" e una strada sbrigativa. S'è seguita quest'ultima, abbassando il livello qualitativo della liturgia al livello di ignoranza liturgica dei fedeli....anziché innalzare quest'ultimo. Le strade più semplici e meno faticose sono quelle più battute.
RispondiEliminaIl discorso dell'ignoranza liturgica della massa dei fedeli, se valeva per allora, vale anche oggi nonostante la banalizzazione e la semplificazione (pretesti per avvicinare il rito alla spiritualità protestante: noto fine di Paolo VI).
L'ignoranza liturgica può essere facilmente colmata da adeguate catechesi. Del resto basta inserire qualche elemento basilare in ogni omelia, oltre che curare la catechesi per adulti e altri momenti formativi in parrocchia.
Io ho fatto la catechista per tanti anni e non ha mancato di introdurre sia i bimbi della prima comunione che i ragazzi della Cresima, al significato e quindi alla partecipazione attiva alla Santa Messa.
L'ignoranza sulla Messa, che non ricordo così generalizzata nel pre-concilio come si sostiene, è stata solo un pretesto per 'riformare' ed è grossa responsabilità dei sacerdoti e di una 'pastorale' che ha cambiato le carte in tavola e inoltre privilegia metodi e strategie a scapito della sostanza.
mi sembra una domand aillusoria.
RispondiEliminaSe dal concilio in poi TUTTO nella Chiesa si è messo a mutare in continua evoluzione trasformatrice, talchè nulla di ciò che prima era costante (forme della liturgia, sacramenti, pastorale) è riconscibile da ieri a oggi, ed è un fiume che corre verso il mare della dissoluzione), SE questo meccanismo non si verma più, ma ORA sta subendo un'accelerazione tremenda, dalla sera del 13 marzo,
di QUALE continuità vogliamo parlare ?
ah sì....
quella del PANTA REI: allora ci siamo !
Calices, corporalia, ornamenta altaris et omnia, quae pertinent ad sacrificium, pretiosa habere debeant.
RispondiEliminaSanctus Franciscus Assisiensis Epistola ad Custodes I
Quoto al cento per cento. Apprendi Don Camillo.
Elimina@ MIc delle 16:05
RispondiEliminaNon dimentichiamo che i tiranni della democrazia (rivoluzionaria o conciliare) prendono a pretesto il popolo per fare ciò che vogliono, e non appena quel popolo si discosta dal loro volere le sue aspirazioni diventano immediatamente intollerabili.
Le riforme conciliari non le ha mai chieste nessun laico: sono state imposte dal clero e subite dai fedeli. E non appena i fedeli, verso i quali il clero si era dichiarato tanto sollecito, chiedono la Messa tridentina, le loro richieste vengono respinte sdegnosamente, in barba alla tanto sbandierata democrazia nella Chiesa, alla condivisione, alle istanze della base ecc.
I rivoluzionari, quando salgono al potere, sono mille volte più tirannici ed autoritari dei sovrani contro i quali sollevano il popolo...
Il "corpo" del pontificato di Benedetto XVI è ancora caldo, ma gli avvoltoi sono già arrivati...
RispondiEliminaleggete qua, c'è già chi chiede una revisione del Summorum Pontificum.
http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/article-lo-stile-celebrativo-dei-papi-116274014.html
Cito solo:
"spero che si troverà un modo di applicare il Motu proprio Summorum Pontificum più fedele alle condizioni prescritte, coinvolgendo magari maggiormente l’autorità dei vescovi".
Insomma, lasciate decidere il vescovo, che equivarrebbe a niente forma straordinaria.
Siamo fritti.
Ecco cosa scrive Scalese
RispondiEliminaVi consiglio la preghiera / inno di supplica e di lode Akathistos, c'è anche in italiano, molti non si rendono conto dell'eredità cristiana bimillenaria (a parte chiaramente gli eretici protestanti, evangelici e battisti che non hanno portato nulla di buono) c'è un tesoro nascosto da scoprire. Sveglia Occidente!
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=T9kjNCAszTk
Insomma, lasciate decidere il vescovo, che equivarrebbe a niente forma straordinaria.
RispondiEliminaSiamo fritti.
L'ha detto Augé e ciò non desta meraviglia.
Prima di fasciarci la testa vedremo se lo dirà il Papa. Io spero ardentemente di no. Vale quel dirà lui. Ed è anche possibile che non dica niente. Comunque noi custodiamo e continuiamo...
di QUALE continuità vogliamo parlare?
RispondiEliminaRispondo a questa che è certo una domanda retorica e credo non si riferisca al mio articolo
e anche ai numerosi messaggi, che non pubblico per non rendere illeggibile la pagina, che protestano sulla 'continuità'...
Ebbene o l'articolo non lo hanno letto o non mi sono spiegata bene. La continuità tra i due papi mi pare (e spero ancora di sbagliarmi) sia nella loro effettiva discontinuità, cioè rottura con la Tradizione: quella soft e mascherata di Benedetto XVI e quella ormai dirompente (almeno stando a queste prime liturgie) di Francesco. L'uno con ancora qualche rivestimento tradizionale (di facciata), l'altro ormai scopertamente conciliarista.
Ripeto. Spero ancora di sbagliarmi. Ma le prime avvisaglie non mi sembrano positive.
Comunque vedremo.
Calices, corporalia, ornamenta altaris et omnia, quae pertinent ad sacrificium, pretiosa habere debeant.
RispondiEliminaSanctus Franciscus Assisiensis Epistola ad Custodes I
Grazie bedwere, stupenda citazione!
@ Mic:
RispondiEliminasì, appunto. La Rivoluzione nella Chiesa prosegue senza soluzione di continuità, ogni Papa 'conciliare' si è impegnato nel farla progredire, anche se con sensibilità differenti, che però non influiscono sulla determinazione di fondo: portare avanti le 'conquiste' del superconcilio.
La sensibilità di Papa Ratzinger per la liturgia ora cede il posto all'insensibilità di Papa Bergoglio in questo campo, ma sostanzialmente tutti e due si trovano d'accordo sull'essenziale: la promozione a tutto campo del Vaticano II.
Comunque nel caso di Francesco I mi sembra che si bruceranno le tappe, visto il carattere.
Avete letto, immagino, quanto postato da Rorate coeli : il Card. Hummes che prevede grandi cambiamenti anche nella Messa, e le allusioni dell'entusiasta Leonard Boff circa la rivoluzione dirompente che verrà attuata, secondo lui, anche nel campo della morale sessuale. A proposito, l'ex Padre Boff - sempre come riportato da Rorate coeli - cita un episodio che francamente, se vero, sarebbe abominevole: l'allora card. Bergoglio, due mesi or sono, avrebbe approvato l'adozione di un bambino da parte di una coppia di omosessuali. Francamente, mi sembra strano che il Bergoglio si sia spinto a tanto, e sapendo chi è Boff non vorrei dargli credito. Ma siccome Rorate coeli ha reso pubblica questa cosa, sarebbe importante smentirla - se possibile. Il nuovo Papa dev'essere esaminato con onestà e criticato in modo fondato: eventuali calunnie non potrebbero essere giustificate in alcun modo. Qualcuno più informato di me potrebbe smentire o confermare il fatto?
Qui i due collegamenti:
http://rorate-caeli.blogspot.com/2013/03/popes-greatest-friend-and-most.html
http://rorate-caeli.blogspot.com/2013/03/leonardo-boff-pope-francis-is-much-more.html
Caro Amicus,
RispondiEliminaavevo visto quei commenti, ma mi sono accorta che in questi giorni sul nuovo papa capita di leggere tutto e il contrario di tutto. Pur riconoscendo in Rorate caeli una fonte seria preferisco lasciar sedimentare le notizie (più o meno di parte). Oltretutto rincorrerle ci invischierebbe in una girandola di chiacchiere.
Cerchiamo di rimanere ai fatti e aspettiamo i prossimi giorni che saranno già molto rivelatori.
Mi sembra più serio non lasciarsi travolgere dalla corrente emotiva e anche allarmista e giudicare con maggiore cognizione di causa.
E' allucinante il gioco al massacro che si è scatenato su MiL.
La pasionaria Mic mi fa impazzire... adoro questo suo modo di essere contro e a favore di qualunque cosa e in qualunque momento. Mic Blablablà, je t'aime.
RispondiEliminaI read with passionate interest all the reports you sent us since Benedict XVI (to my deep regret) stepped down. I thank you for them; they were remarkably well done, informative and expressing your love for the Church.
RispondiEliminaBut I was deeply grieved today in reading that you write that Francis I is hostile to the Tridentine Mass. This must be a terrible misinformation likely to do a lot of harm to many of your readers.
Archbishop Bergoglio, upon receiving the information that Benedictine XVI (at my repeated requests) had granted a universal indult, designated the Church Michel Angelo as the one place where the traditional Mass would be said. Its pastor, Padre Ricardo Dotro (I might get the name wrong) a well-trained liturgist, was going to say it to those who wished it. It was well-attended; hundred of people with their old missals, even some younger people, ladies wearing Mantillas, and modestly dressed, six candles on the altar, Mass ad orientem, kneeling for communion on the tongue.
I fear you were misinformed. Because the Mass had not been said for 40 years, all the younger priests could not say it. This was well-calculated; if no one can say that mass, that it certain to bury it. But it survived.
I wish you would correct this. Many of your devoted readers will be, like me, deeply grieved, unless you do. In the joy of Habemus papam and thanking you for your great work, I am, dear Robert, yours in caritate Christi.
Robert's friend
Non sono mai contro e a favore contemporaneamente. Al momento vivo anch'io l'alternanza di pensieri sentimenti e valutazioni di fronte a gesti e parole inconsuete, alcune suscettibili di lettura duplice e quindi ancora da decriptare.
RispondiEliminaMi pare invece di aver in più occasioni e in contesti estremamente 'scomodi' preso parte decisamente e senza remore.
Ma questo mi accade quando ho notizie o esperienze dirette e non per sentito dire. Oppure i fatti sono incontrovertibili.
Finora mi pare che, a parte la sciatteria liturgica e un certo pauperismo su cui mi sono espressa con chiarezza, ogni altro fatto presenta due chiavi di lettura possibili. E dunque non mi resta che aspettare e valutare con maggiori elementi (che non siano voci, le più disparate e non sempre verificabili, che stanno venendo fuori come funghi).
Ne riparleremo.
Aggiungo che ho molto criticato Benedetto XVI per alcuni versi e l'ho anche difeso per altri. Tuttavia, se avessi conosciuto prima il discorso del 14 febbraio, di sicuro non mi sarei fatta tante illusioni dovute in parte alle mie aspettative e in buona parte ad una certa alternanza di contenuti di segno diverso che alla fine erano capaci di creare una sorta di mimesi...
mi chiamo rocco,
RispondiEliminaLa Città era un luogo particolare, poichè pur essendo circondata da altissime imponeti e maestose mura, in essa si respirava la migliore aria della terra . C'erano alcune mosche posate allegramente sulle mura di cinta della città. Allora molti degli uomini che avevano il compito di controllare che tutto fosse in ordine, si indignarono. I cittadini rimasero perplessi di tanto sdegno perchè in fin dei conti le mosche c'erano sempre state, dando un fastidio trascurabile alla gente e di certo non potevano dare fastidio alle maestose mura , nè fiaccarle o sminuirne la bellezza. Eppure gli uomini che avevano il compito di controllare che tutto fosse in ordine proprio non le sopportavano le mosche. Così diedero ordine ad alcuni loro sottoposti di armare dei cannoni e distruggere una volta per sempre le fastidiosissime mosche. fu un terremoto ma incredibilmente quasi tutte le mosche si salvarono e di mosche ne arrivarono tantissime, tutte quelle che da anni aspettavano di entrare ma non riuscivano a volare così in alto da oltrepassare le vecchie e maestose mura. delle mura rimase ben poco e molti andarono via a causa delle mosche. I pochi rimasti erano ormai perseguitati dalle mosche e l'aria era diventata quasi irrespirabile come nel resto del mondo; molti giurano che alcuni di quelli che dovevano controllare che tutto fosse a posto , in realtà non avessero in odio le mosche poichè li videro mangiare senza scacciare le mosche dal loro stesso piatto.
ma secondo voi, un papa eletto con quella oscura trama di inganni e violenze, può essere voluto dal Signore ?
RispondiEliminaHABEMUS EPISCOPUM
guardate questa foto:
http://www.unavox.it/NuoveImmagini/ArgentinaEcumenico2006/Panoramica06.06.jpg
incontro ecumenico in Argentina 2006:
basterebbe l'immagine di quella strana croce ridotta a un pupazzo da cartoon, per qualificare il tizio che oggi dovremmo chiamare "santo Padre" !
leggete:
A proposito di questa abusata frase: “que totos sean uno para que el mundo crea” (che tutti siano uno perché il mondo creda - motto di questo raduno), riportiamo di fianco il testo del Vangelo di San Giovanni, da dove si comprende chiaramente che l'elemento principale di questa parte della preghiera del Signore non è tanto l'unità indiscriminata, quanto piuttosto l'unità di coloro che crederanno in Luiper la parola dei suoi discepoli(l'abbiamo sottolineato nel testo).
Questo è l'elemento pregiudiziale che regge il seguito della preghiera da cui viene sempre estrapolata quella sola frase.
L'Ut unum sint è chiaramente riferito a coloro che hanno creduto nel Signore per il tramite della Tradizione Apostolica.
....(cont.)
...>
RispondiEliminaTutti coloro che dicono “Signore, Signore !”, al di fuori della Tradizione Apostolica non hanno alcun titolo per appellarsi a questa preghiera di Gesù.
E nemmeno i cardinali e i papi possono cambiare questa realtà. Essi non sono del mondo, come Io non sono del mondo.
Consacrali nella verità.
La tua parola è verità.
Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo;
per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.
Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me;perché tutti siano una sola cosa.
Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola,
perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
(Gv, 17, 16-21)
QUESTE, chiarissime come il SOLE sono le Parole del Salvatore !
ma i sordi cattolici di oggi, supini alla nuova chiesa eterodossa di Roma, capeggiata da questo sincretista-eretico-apostata, NON LE ASCOLTANO PIU' quelle parole di Nostro Signore !
Quali sono gli scopi di queste assemblee ecumeniche nella quali si ritrovano le persone più strane ?
Ce lo dicono le parole della “dichiarazione congiunta” finale:
“Siamo venuti a celebrare che c’è una sola Chiesa, formata da tutti coloro che confessano che Gesù è il Signore e sono stati battezzati”.
Una sola Chiesa ! ? ! (Una Chiesa ideale, immaginaria, ipotetica ?)
Composta da tutti coloro che confessano che Gesù è il Signore ! ? ! (Cioè chiunque !)
Ma siamo davvero al cospetto di una realtà fantasiosa e irreale !
Questo mondo è davvero impazzito !
Ma, di grazia, siamo davvero ridotti così male, noi cattolici, da doverci adunare con chiunque dica di professare che Gesù è il Signore ?
Abbiamo davvero dimenticato l'ammonimento del Signore stesso:
Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli (Mt. 7, 21) ?
Ma la cosa più grave è costituita dal fatto che
il mallevadore della riunione di questa combriccola di amici
è niente di meno che il cardinale Jorge Mario Bergoglio.
Sì, proprio lui, quello che diversi cardinali volevano diventasse papa al posto dell'attuale Benedetto XVI.
In uno dei giornali locali, La Nacion del 20 giugno, la notizia è stata riportata in breve, ma con un certo incosciente compiacimento e corredata da tanto di foto. Tra l'altro si leggeva:
«Il momento più emozionante è stato quando i presenti hanno accolto calorosamente il cardinale Jorge Bergoglio, il quale ha rivolto un breve saluto e, come è suo costume, ha chiesto di pregare per lui. I pastori lo hanno preso in parola.
Il cardinale si è inginocchiato e tutti i presenti hanno chiesto per lui - che è “una delle voci profetiche della nazione” - abbondante sapienza».
Di fronte a constatazioni come queste, dobbiamo ringraziare l'intervento dello Spirito Santo
che non ha permesso che costui diventasse il capo visibile della Chiesa Cattolica.
Guardate in che stato si può ridurre un cardinale di Santa Romana Chiesa:
http://www.unavox.it/NuoveImmagini/ArgentinaEcumenico2006/BergoglioEcumenico06.06.jpg
(foto della riunione sincretista
coi protestanti, dove insieme con p. Raniero Cantalamessa, questo apostata si fa benedire dai seguaci di LUTERO !)
http://apostatisidiventa.blogspot.it/2013/03/habemus-episcopum.html
HABEMUS EPISCOPUM
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...e costui secondo voi può essere Pontefice valido e credibile ovvero CATTOLICO di Santa Romana Chiesa ? ? ? ?
ma davvero dobbiamo diventare quei ciechi e stolti a cui Gesù Cristo dice che "il loro peccato rimane", perchè sono ciechi e dicono ostinatamente di vedere, mentre negano l'evidenza di fatti abbaglianti come il sole ?
egr. Mic
RispondiEliminastia attenta.
Molti che NON credevano, vedranno i gravissimi accadimenti, si convertiranno e CREDERANNO IN GESU' CRISTO SALVATORE DEL MONDO.
Molti che credevano, ed erano convinti di seguire Gesù Cristo, si convertiranno alla nuova-chiesa eterodossa di Roma, con a capo un imbroglione di anime (oltre che di SE STESSO), che falsifica Vangelo e Dottrina Cattolica, Liturgia Sacramenti e preghiere, falsificando-adulterando RAPIDAMENTE la Fede di sempre: vorrà mutare i Dogmi, mentre noi sappiamo che i Dogmi sono immutabili !
Molti perderanno la vera Fede a seguito di costui, ed entreranno nell'eresia globale modernista, multi-ecumenista, sincretista e mondialista, approdando fatalmente alla falsa chiesa e, in essa, all'apostasia.
Molti rimarranno confusi, per orgoglio, cecità spirituale di non voler guardare in faccia la realtà, che è dura, ma è la realtà.
Mic, si ricordi di quel santo Timore di S. Agostino:
Timeo Jesum transeuntem
...e veda un po' Mic, se a Gesù Cristo si va per mezzo di questo personaggio falsificatore, o per mezzo di Maria SS.ma e il Suo Cuore IMMACOLATO, che costui negherà DI CERTO, perchè la Madonna è grande INTRALCIO ALLA UNIONE MASSONICA INDIFFERENTISTA CON PROTESTANTI, ORTODOSSI E PAGANI !
si ricordi di PIO XI
e la sua MORTALIUM ANIMOS, che costui rinnega coi fatti ! !
Atto di Speranza
...Signore, fa' che io non rimanga CONFUSO in eterno !
(la confusion inizia dalla Fede falsificata dallo spiritodelmondo)
La pasionaria Mic mi fa impazzire... adoro questo suo modo di essere contro e a favore di qualunque cosa e in qualunque momento. Mic Blablablà, je t'aime.
RispondiEliminaSempre meglio di quel postribolo di MiL, dove vedo che oggi, il suo gestore per darsi un tono a spruzzato un po' di insetticida, ma al gelsomino.
Cosa ne pensate sulle parole ai giornalisti:
RispondiElimina"Gli atei sono figli di Dio"
Ma non è giusto dire:
"Gli atei sono chiamati a diventare figli di Dio in Gesù Cristo" ?
"Gli atei sono figli di Dio"
RispondiEliminaMi sovviene:
« Venne tra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio » (Gv 1,11-12)
Dunque è la seconda affermazione che ci saremmo aspettati da un Papa.
Per me la cosa più allarmante è, all'Angelus:
RispondiElimina"Il Cardinal Kasper, teologo di talento, un buon teologo" (!)"
Poichè Enrico perora la sua decisione di lasciar piena libertà d'intervento sul suo MiL - diventato imporaticabile palestra anche di oscenità - e stigmatizza i blog che "censurano" non distinguendo evidentemente tra "censura" e "moderazione", ben è intervenuto Stefano78:
RispondiEliminaCarissimo Enrico. Condivido questa tua riflessione. E mi permetto di fartene alcune anche io, in fondo fui il primo in assoluto a postare il primo messaggio, proprio quando MIL vide la luce :)
Delle tue considerazioni sulla moderazione, condivido solo quella relativa al tempo e agli impegni che un tale lavoro comporta.
Infatti, la moderazione (si chiama moderazione, non censura!) è necessaria! Necessaria per far sì che il dialogo sia fruttuoso. Senza moderazione, ma soprattutto senza un criterio moderativo, il dialogo semplicemente non c'è! Gli interventi si riducono alla confusione, la "testimonianza" che si dà e di "arena" e non "agorà"!
In linea di principio hai ragione nel voler sottolineare la tua "concessione" come un elemento di piena libertà e RESPONSABILITA' dato a chi interviene. Ma, purtroppo, siccome siamo uomini e non siamo perfetti (figurarsi se possiamo esserlo per iscritto e anche nell'anonimato!), il rischio (ed è quello che è avvenuto!) è quello dalla confusione e della ressa. Questo avviene anche in blog "istituzionali", come quello di Tornielli, il quale "ogni tanto" interviene su alcuni messaggi-tipo, ma sostanzialmente non fa altro.
Il rischio è anche quello di far scappare chi il dialogo e l'approfondimento lo vuole davvero, nel rispetto di tutti! E, perdonami, è capitato anche a MIL. Alcuni utenti sono scappati. Me compreso. Non tanto per gli insulti, che come dici giustamente ci scivolano addosso. Quanto principalmente per la confusione che non arriva a nulla.
Certamente, siamo stati molto poco intelligenti. Gli utenti insultati NON AVREBBERO DOVUTO RISPONDERE ALLE PROVOCAZIONI. E non avrebbero dovuto ingaggiare una specie di lotta con la redazione lamentando l'offesa ricevuta, e additandola come complice! E' questo il cerchio dal quale non si esce più! Ma, come dicevo, siamo umani. A volte le offese ci...offendono! Per questo, io credo sia necessaria la moderazione! Una moderazione con un CRITERIO, non una moderazione "a priori". E magari anche un periodo di silenzio non farebbe male a nessuno.
Certamente occorre stabilire bene i criteri di moderazione, tenendo conto che non può essere un impegno assoluto. Ma, almeno questo, riusciranno a comprenderlo gli utenti? Riusciranno a comprendere che non ci saranno "complotti" contro di loro in casi di questo tipo?
In ogni caso, se il fine deve essere un dialogo fruttuoso, è preferibile essere accusati di "censura", quando non è vero, piuttosto che cedere alla confusione totale e dunque anche alla "cattiva testimonianza" che dà un mondo che, ad oggi, sembra sempre più una "babele" di opinioni... Quello della Tradizione Cattolica.
Con amicizia
Stefano Fiorito
"Gli atei sono figli di Dio"
RispondiEliminaForse il Papa, non padroneggiando l'italiano intendeva dire: "siete tutti creature di Dio e chiamati a diventare suoi figli"
Avrebbe anche fatto bene ad aggiungere "in Cristo"...
Sì Mic e Japhet,
RispondiEliminaquesto mi pare un primo dato di fatto sul quale si può essere d'accordo già sin d'ora: il linguaggio non é sempre preciso.
È vero, sono state rispolverate verità e termini che erano in disuso (da quanto non si parlava più di demonio?), ma si scivola facilmente su altre cose. Ma questo purtroppo é normale nel modernismo.
PS: Riguardo a MIL stanno veramente facendo un'ottima campagna denigratoria contro la Tradizione dando l'immagine di gente che sa discutere solo a livello di bar (sia negli articoli che nei commenti).
Concordo con tutto quanto scritto da Mic. Io vado, quando posso, alla Messa tridentina, perchè è bella e teologicamente vera e completa, è compiutamente cattolica. Però - e so che in molti ambienti tradizionalisti si criticherà questa mia affermazione - io quando vado a S. Messe in cui dialogano solo il celebrante e il chierichetto, e a te fedele ti fanno sentire estraneo e non ti fanno rispondere, confesso che mi sento a disagio. La messa andrebbe dialogata tra celebrante e fedeli, come fanno spesso i sacerdoti della Fsspx. Diciamoci la verità, uno dei motivi per cui la maggioranza del mondo cattolico (e parlo di popolo, di fedeli, non di vescovi e cardinali modernisti!) non ne vuole sapere della S.Messa tradizionale, è che si sente tagliato fuori dalla liturgia. Qualunque movimento liturgico non può non tenere conto di questo aspetto, che invece molti tradizionalisti considerano secondario.
RispondiEliminaFabiano, all'inizio anch'io mi sentivo un po' spaesato essendo abituato alla Messa dialogata del NO.
RispondiEliminaOra, andando regolarmente alla Messa di sempre, le poche volte che mi é ancora capitato di assistere alle Messe NO é proprio quel continuo dialogare (o a volte il monologo del sacerdote) che mi dà fastidio.
Alla consacrazione ad esempio, trovo che la mia partecipazione é molto più attiva (sembrerebbe contradditorio ma é così) se posso seguire la celebrazione in silenzio, meditando o leggendo sottovoce e per conto mio ciò che il sacerdote sta leggendo sottovoce.
Però ritengo utile, anzi necessario almeno all'inizio, poter contare su un buon Messalino, che spesso oltre alla traduzione spiega anche ciò che sta avvenendo all'altare.
Pensa un po': nelle Messe secondo il NO si dà tutto per scontato, in genere non c'è niente che ti spiega ciò che si fa ed invece quanti gesti, seppur minimi andrebbero spiegati. Sì, perché non é solo la lingua che parla (o che tace su tante cose nel NO).
Capisco però la difficoltà di abituarsi ad una Messa VO non dialogata se non si ha la possibilità di frequentarla regolarmente. E purtroppo questo é un problema per molti.
finchè il neo-papa parlerà di necessità di conversione, vita di Grazia, sacramenti, Vita eterna et sim. si può aver un po' di fiducia....ma se (se nei prossimi giorni o mesi) dovesse inchinarsi a oltranza alla linea multiecumenista, non sarà più tanto affidabile, cioè:
RispondiEliminase si vedrà in lui concretizzarsi quel che disse Sodano: Un papa al servizio dell'ordine mondiale, ciò sarà un gran pericolo per il cattolicesimo.
Per ora egli appare un papa che fa esultare la folla per la sua "vicinanza tangibile sensibile, fraterna ecc." piace al mondo tantissimo (un po' troppo, ricordando ciò che dice Gesù nelle Beatitudini....)
occorre sì pregare per lui, perchè questo "piacere alle folle" non diventi compiacere il mondo, e che il pastore diventi DEL mondo. Il pericolo è grande.
Purtroppo non sembra che la tendenza alla planetaria esultante simpatia, simile a quella osannante per GPII, possa ridimensionarsi verso caratteri più spirituali. Egli da tutti è percepito come un "papa vicino alla gente" (nel senso terreno ahimè....)
Leggete la recezione (credo) della sua figura e FUNZIONE, della maggioranza degli uomini comuni:
http://www.corriere.it/cronache/13_marzo_18/la-distanza-annullata-i-gesti-del-pontefice-walter-veltroni_956862e4-8f8d-11e2-a149-c4a425fe1e94.shtml
papa "sceso dal trono",
papa che deve usare linguaggio CORPOREO...abbracciare/stupire ecc. = papa sempre più fratello e meno Padre-Pastore ! tantomeno Vicario di Cristo (non più nominato da alcuno....)
questa immagine "sceso ecc." mi preoccupa molto per le sorti della Fede
Per Fabiano:
RispondiEliminaDiciamoci la verità, uno dei motivi per cui la maggioranza del mondo cattolico (e parlo di popolo, di fedeli, non di vescovi e cardinali modernisti!) non ne vuole sapere della S.Messa tradizionale, è che si sente tagliato fuori dalla liturgia.
Chiunque sceglie la Liturgia Tradizionale sa perfettamente che l'autentica partecipazione non consiste soltanto nelle risposte riservate ai fedeli, che in nessuna celebrazione che conosco sono vietate. Se le preghiere sono dette sottovoce c'è la coralità delle persone che diventano assemblea (anzi mistico Corpo di Cristo) e non l'assemblearistica simultaneità che spersonalizza.
Vuol leggere per cortesia cos'è la "partecipazione attiva", che nessun movimento liturgico nuovo o vecchio può eludere?
Chi dovesse 'scartare' la Messa in rito antico per i motivi che lei sostiene, vuol dire che purtroppo non ne conosce la sostanza e non esce dalla sensibilità solo emozionale che caratterizza l'orizzontale antropocentrismo tipico dei nostri giorni, dal quale abbiamo bisogno di venir fuori.
Dunque bando agli eccessi spiritualistici (che tuttavia non appartengono ai veri cristiani in virtù dell'Incarnazione) ma bando anche alle derive antropocentriche e perciò stesso banalizzanti che allontanano dal Soprannaturale.
in cui dialogano solo il celebrante e il chierichetto, e a te fedele ti fanno sentire estraneo e non ti fanno rispondere,
RispondiEliminaAltra puntualizzazione ad una affermazione che denota quanto meno imprecisione.
Il dialogo non è tra sacerdote e chierichetto e/o fedeli, ma tra Cristo-sacerdote-fedeli, rivolti al Trono dell'Altissimo, ri-passando da una Croce e da una Tomba vuota!
papa "sceso dal trono",
RispondiEliminapapa che deve usare linguaggio CORPOREO...abbracciare/stupire ecc. = papa sempre più fratello e meno Padre-Pastore ! tantomeno Vicario di Cristo (non più nominato da alcuno....)
questa immagine "sceso ecc." mi preoccupa molto per le sorti della Fede
Non è questo che mi preoccupa, perché credo sia un fatto temperamentale e che possa far bene a molti.
Dobbiamo smettere di focalizzare ogni minimo 'segno' esteriore e andare alla sostanza che si delineerà in futuro.
Penso che tutto il successo mediatico che il nuovo Papa sta riscuotendo per effetto del suo anticonformismo, che non nuocerà alla dignità del Papato se questa sarà affermata con atti di governo fedeli alla Tradizione, purtroppo verrà a cadere quando non mancherà (come mi aspetto) di affermare, oltre alle verità della fede già presenti nelle sue omelie semplici e dirette, i valori non negoziabili che ha già difeso da vescovo.
RispondiEliminahttp://www.rotarymagazin.de/artikel.php?id=3068
"Quando vado a Messe in cui dialogano solo il celebrante ed ilchierichetto"
RispondiEliminaVado regolarmente da anni alla messa V.O.e non mi è mai capitato di trovare una situazione simile a quella enunciata da Fabiano.
I fedeli partecipano all'"introibo", recitano il Confiteor, recitano insieme al celebrante il Gloria, il Credo,il Pater noster, il Sanctus, e partecipano in tanti altri momenti quali orate frates,, Agnus Dei e Domine non sun dignus, Dominus vobiscum. Partecipano inoltre con il genuflettersi per l'adorazione in determinati momenti culminanti della S. Messa.
La mia partecipazione rispetto a quella che avevo alle S.Messe N.O, in cui assistevo passivamente guardando tutti i vari lettori che salivano e scendevano dall'altare spesso senza ascoltare quello che dicevano, è molto aumentata.
Ci sono cose che il mondo ama sentirsi dire e cose che urtano la sensibilità costruita dai media. Benedetto XVI non offriva nessun appiglio , nessuna concessione a questo modo di fare, ma non per questo il messaggio non riusciva a passare. Solo che era un messaggio meno immediato, meno "piacione". Per gran parte della cultura , dell'informazione e persino della chiesa il senso del CV II è l'apertura incondizionata al mondo.
RispondiEliminaMa il senso del CV II per un cristiano dovrebbe essere il principio che non esistono barriere nè confini nel portare Cristo ovunque. Parlare lo stesso linguaggio aiuta e crea consenso. Se però non si porta più Cristo è tutto inutile. Mi pare che fino ad ora papa Francesco parli lo stesso linguaggio del mondo, ma affermi chiaramente di voler portare Cristo, a scanso di equivoci.
d'accordo Mic....staremo a vedere.
RispondiEliminaNel suo commento delle 11:52
c'è un "NON" di troppo: lei h espresso (in un unico pensiero) timore che- e speranza che non- "manchi di affermare ecc.".
Io temo molto che dia poca importanza alla riaffermazione dei dogmi, secondo me tendenza segnalata in modo brutale dal rifiuto dei segni esterni del pontificato, in part. mi ha colpito il disprezzo della mozzetta che (l'ho scoperto leggendo i blog) simboleggia il Sangue Preziosissimo versato da Gesù nella Passione, e tale rifiuto, con modi sprezzanti (oltraggiosi verso Gesù) fa molto pensare al rifiuto che le tenebre oppongono alla Luce....spiacente di questa visione triste, ma i fatti inducono ad essa, oltre a tanti altri segnali di desacralizzazione voluta del papato.
c'è un "NON" di troppo: lei h espresso (in un unico pensiero) timore che- e speranza che non- "manchi di affermare ecc.".
RispondiEliminaHo espresso timore e nello stesso tempo speranza, perché in questo momento non ho certezze.
Lei SA già che mancherà?
Io, per ora, mi limito a dire vedremo e in base a quel che vedremo parleremo, continuando a pregare e custodire...
Per chi ha postato questo link
RispondiEliminahttp://www.rotarymagazin.de/artikel.php?id=3068
Un membro onorario del Rotary non è necessariamente un massone.
L'Iscrizione al Rotary o ai Lyons, pur non essendo mai stata proibita (a differenza della Massoneria), prima del Concilio era vivamente SCONSIGLIATA.
RispondiEliminaMaria, sveglia!!! Rischi di non salire sulla corriera. Piangerai perché l'hai persa, fino a fartene una ragione, che è meglio che tu l'abbia persa. Risultato: quelli saliti saranno arrivati. Tu farai molta più notizia, perché urlerai, strepiterai, ti strapperai i capelli. Frai notizia. Ma quelli saliti saranno arrivati.
RispondiEliminaSo già la risposta: Preferisco piangere sul latte versato.
"Gli atei sono figli di Dio"
RispondiEliminaè la stessa diatriba fra "per molti" e "per tutti".
Per questo Papa è Tutti. Per il predecessore Molti.
Aveva ragione il predecessore.
Chi crede che questo Papa sia un sempliciotto che non ragiona da teologo, mi sa che avrà brutte sorprese.
Soprattutto perché si guarderà più all'aspetto sociale e di approccio con i fedeli, che alla sostanza.
Possibile che della messa di ieri in Sant'Anna, più che la Celebrazione Eucaristica si sia parlato della comparsata all'esterno? Mah!
Cara Mic, spero non ti disturbi l'allegato link. Sono rimasto veramente scioccato nel vedere il comportamento di cardinali e vescovi nei confronti di papa Benedetto XVI, durante la sua visita in Germania. Penso possa far riflettere molti altri visitatori in questo paricolare momento.
RispondiEliminaPenso aiuti a capire tante cose.
E spero ci aiuti a capire che il primo senso di carità nei confronti del nostro prossimo, sia esso un vicino di casa o il papa, é il rispetto!
http://lugopress.wordpress.com/2013/03/17/grande-umilta-di-papa-benedetto-xvi-guardate-questo-video-sconvolgente/
@Viandante
RispondiEliminaIo ho guardato. ce n'è uno (non aggiungo nè vescovo nè cardinale perchè non se lo meritano) che addirittura si ritrae quasi atterrito.
Mi è venuta tanta tristezza. Mi dispiace per Benedetto XVI, davvero di cuore, e tutto sommato ora lo comprendo.
Per l'Anonimo che mi chiama per nome (!)
RispondiEliminaMaria, sveglia!!! Rischi di non salire sulla corriera. Piangerai perché l'hai persa, fino a fartene una ragione, che è meglio che tu l'abbia persa. Risultato: quelli saliti saranno arrivati.
Io non ho bisogno di salire su nessuna corriera. Sono sulla Barca di Pietro e so già dove sto andando (nel Signore attraverso la Fede di sempre). Non mi piacciono né gli arrembaggi, sia pure su corriere, né gli arrembanti. Se avrò perso qualcosa che non è essenziale per la mia vita e per la mia anima non credo che mi rammaricherò.
Tu farai molta più notizia, perché urlerai, strepiterai, ti strapperai i capelli. Frai notizia. Ma quelli saliti saranno arrivati.
So già la risposta: Preferisco piangere sul latte versato.
A me non interessa fare notizia, né strepiti; ma in ogni caso e qualunque sia l'evolversi delle cose continuerò a fare quel che ho sempre fatto con l'aiuto del Signore.
Caro Viandante,
RispondiEliminaconoscevo quel filmato. Ricordo che ne parlammo con grande dispiacere non su questo blog, ma tra persone che condividono la stessa fede...
Anonimo delle 14.57, ha ragione. Ho cercato e verificato il video da un'altra fonte e lì si vede meglio e si sente bene quanto da lei detto.
RispondiEliminaMi scuso, sono stato ingannato dal fatto che alcuni vescovi e cardinali salutavano il papa, altri no.
Vorrei segnalarvi il seguente post (che leggo solo oggi) sul blog Traditio Liturgica
RispondiEliminahttp://traditioliturgica.blogspot.it/2013/03/croce-pendente-moderna-mi-trovo.html#comment-form
che strano!
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-23317/
Anzitutto papa Benedetto non ha celebrato mai secondo gusti personali!!! Ma il novus ordo come andrebbe celebrato, come volevano i padri del concilio disattesi e disatteso.
Poi....ma il sig. Bianchi ha dimenticato quante ne han dette lor signori contro papa Bendetto? E se tacquerò fu solo per mera codardia!
Rafminimi13@libero.it05 febbraio 2010 22:58
RispondiEliminaFatemi/fatevi una piccola carità
"I giudizi sono preparati per i beffardi"(Proverbi XIX, 29)
Carissimi,
chiedo a tutti, cominciando da me, una piccola carità. Si tratta di un
impegno, di cui e su cui gli unici che potranno vigilare, sono solo i
diretti interessati e Nostro Signore.
Perchè siamo al mondo? Perché DIO ci ha creati? Il Catechismo ci dà una
risposta articolata, cui rimando,(e che, oltre tutto, è ben espressa negli
atti di Fede, Speranza e Carità, che ogni buon cristiano dovrebbe recitare
almeno due volte al giorno) ma che si può riassumere con "Per
santificare e glorificare il Nome di DIO, e, così facendo, salvare noi
stessi".
Spero che su ciò (almeno su ciò!) non ci siano da fare dei distinguo di
rilievo. Ora, chi ha fatto gli Esercizi Spirituali di Sant'Ignazio, si è
confrontato con la meditazione su "a che scopo sono state create le
creature" e come, perchè e fino a che punto dobbiamo rapportarci con esse
creature. Le creature sono state create per aiutarci nel compimento dello
scopo di cui sopra e le dobbiamo usare per tale scopo, ovvero per aiutare la
nostra salvezza. Onestamente, la creatura che ha nome "INTERNET", poniamoci
seriamente la domanda, ci è di aiuto o di ostacolo alla salvezza?
Ebbene, per far si che almeno lo scrivere sulle ML, i NG ed i "Fora"
(plurale di "Forum") in cui sono, in qualche modo, "Coinvolto" sia un po'
meno d'ostacolo di quanto forse lo sia stato fino ad adesso, lancio a tutti,
ripeto, in primis a me stesso, la richiesta della seguente "Piccola Carità".
Invito gli utenti di tali liste, subito dopo o (forse preferibilmente)
subito prima l'invio di un testo, proprio o inoltrato, a tali liste, a
pregare. In specie, li invito a recitare un posta di Rosario (1 Pater, 10
Ave ed un Gloria) in pro e per le intenzioni, in primis di se stesso
utente, poi di coloro che ne leggeranno le righe e poi di TUTTI (dicansi
*TUTTI*, nessuno escluso, compresi, se del caso, Titti e Totti) coloro che,
a qualsiasi titolo, in qualsiasi modo e per qual si voglia motivo sono
nominati in detto testo. A maggior ragione se il testo contiene critiche nei
loro confronto e/o se si tratta di personaggi investiti (quanto meno
"Materialiter") di responsabilità/autorità. E, per chi vuole essere ancora
più generoso (e ricordatevi che DIO non consente che lo si batta in
generosità, e, quindi, ne renderà merito) aggiungere anche 9 Requiem, in
primis come suffragio dei defunti di chi scrive e poi anche di quelli dei
lettori e di coloro che di cui si parla nel testo.
DIO ci benedica
vostro
UomochenonfuMAI
Sono nuovo su questo blog. Mi permetterei di consigliarvi di pensare ad altro o meglio di pensare un po di piu' a quello che ci dice Cristo nei Vangeli. Non verremo giudicati sulla liturgia ma sull'amore. Mi spiace leggere tante di quelle cose su questo e su altri blog che feriscono il mio essere. Non si puo' intavolare una discussione sullo stare in piedi in ginocchio, sulla croce, sulla mensa, e' tempo di andare ad evangelizzare quelle persone lontane a cui non importano le cose di cui sopra, ma vogliono vedere Cristo vivo nelle persone. Se ce ne stiamo dietro una tastiera a criticare perfino i Papi, be io credo che stiamo lontani dalla verita'. Pax
RispondiEliminaConosco il mantra di conio neocatecumenale riportato dall'ultimo Anonimo.
RispondiEliminaGli rispondo con parole dell'allora cardinal Ratzinger, aggiungendo, com'è ovvio, che la nostra vita non si esaurisce certo dietro a questa tastiera e nelle critiche, che poi non sono critiche, ma riflessioni e approfondimenti che impegnano Fede e discernimento :
“quando la liturgia è qualcosa che ciascuno si fa da sé, allora non ci dona più quella che è la sua vera qualità: l’incontro con il mistero, che non è un nostro prodotto, ma la nostra origine e la sorgente della nostra vita. Per la vita della Chiesa è drammaticamente urgente un rinnovamento della coscienza liturgica (…) Sono convinto che la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia”.
“il diritto e la morale [e dunque anche l'evangelizzazione] non stanno insieme se non sono ancorati nel centro liturgico e non traggono da esso ispirazione”.
“la giusta modalità del culto è costitutiva per la giusta esistenza umana nel mondo”.
pericolo di liturgie in cui tutto “è apparentemente in ordine e presumibilmente anche il rituale procede secondo le prescrizioni”, ma si assiste ad un “abbassamento di Dio alle nostre dimensioni”, arrivando di fatto a servirsi di Dio secondo il proprio bisogno e così ci “si pone sopra di Lui”.
Ricordo all'"evangelizzatore" (di chi e cosa?) così pressappochista che la Liturgia è la fonte e il culmine della nostra fede e, se non vivi ciò che il Signore in essa compie e che è la funzione primaria della Chiesa, su cosa fondi la cosiddetta evangelizzazione?
Liturgia???? il mondo muore di fame, i vescovi proteggono i pedofili (alcuni), i ricchi diventano sempre più ricchi E NOI PENSIAMO ALLA LITURGIA??? VERGOGNA MENO MALE CHE ESISTE PAPA FRANCESCO, farà morire di crepacuore i vecchi prelati naftalinosi e i finti cattolici che vanno a messa la domenica e non hanno mai dato una carezza ad alcuno! FUORI DALLE CHIESE E DALLA LITURGIE andate nelle baraccopoli di BUENOS AIRES
RispondiEliminaL'ultimo Anonimo urlante dimostra l'ignoranza crassa dei neo-cattolici...
RispondiEliminaDa dove deduce che pensiamo SOLO alla liturgia?
Non ha capito nulla!
Se la Liturgia, oltre a essere lode e culto a Dio, non fosse e non diventasse vita - e lo diventa perché è fonte e culmine della fede e dei suoi frutti - non avrebbe senso.
E' quel che la Chiesa insegna (o insegnava?)
Comunque nell'omelia di stamane Papa Francesco, parlando del "custodire", ha avuto uno sguardo allargato al mondo, ma centrato su Cristo!
Questo post contiene un'amarissima verità.
RispondiEliminaSicuramente Benedetto XVI sentiva il problema liturgico molto profondamente, assai più - sembra - del suo successore. In questo senso si spiega il recupero della Messa tridentina attraverso il "Summorum Pontificum".
Ma l'ideale di papa Ratzinger era un altro, e la finalità cui tendeva con le sue "restaurazioni" non era certo il ritorno in onore della Messa di sempre, bensì la famigerata, e mai attuata, "riforma della riforma".
A tale proposito, vorrei riportare un altro passo di un celebre scritto dell'allora cardinale Ratzinger, nel quale viene fuori chiaramente il suo pensiero sulla liturgia e, in particolare, sulla Messa tridentina: "Occorre riconoscere, d'altra parte, che la celebrazione della vecchia liturgia aveva perduto molto, rifugiandosi nell'individualismo e nel privato, e che la comunione fra sacerdote e popolo era insufficiente. Ho grande rispetto per i nostri vecchi che durante la Messa bassa recitavano le orazioni contenute nei loro libri di preghiere, ma non si può certo considerare questo come l'ideale di una celebrazione liturgica.
Forse, queste riduzioni delle forme celebrative sono la vera ragione per cui in molti paesi la scomparsa dei vecchi libri liturgici non ha avuto peso e la loro perdita non ha causato dolore. Non c'era mai stato, infatti, un contatto con la liturgia in sé. D'altra parte, là dove il Movimento liturgico aveva suscitato un certo amore per la liturgia e aveva anticipato le idee essenziali del Concilio - come, ad esempio, la partecipazione di tutti nella preghiera all'azione liturgica — proprio lì è stato maggiore il dolore, di fronte ad una riforma intrapresa troppo frettolosamente e spesso limitata all'esteriorità. Là dove, invece, il Movimento liturgico non è mai esistito la riforma non ha sollevato, in un primo tempo, dei problemi. Questi sono sorti solo sporadicamente là dove il mistero sacro ha ceduto il posto ad una creatività selvaggia".
Con tutto il rispetto per il cardinale Ratzinger, e ancor più per papa Benedetto XVI: mi pare un'analisi molto debole e discutibile, sia sul piano storico sia su quello teologico. Se mi sbaglio, scusatemi e vogliatemi correggere.
Nel libro "Lo Spirito della Liturgia" Ratzinger sosteneva che una equlibrata riforma liturgica, che ha portato a compimento gli auspici del Movimento Liturgico, e' stata quella culminata con la redazione del Messale del 1965: liturgia della parola in lingua corrente e canone in latino con celebrante rivolto al Signore. Mi sembra una buona riforma: comprendere la parola di Dio mi sembra importante..... Felice
RispondiEliminaMa nella Messa tridentina la lettura dell'Epistola e del Vangelo può benissimo effettuarsi in lingua volgare: perfino la Fraternità Sacerdotale San Pio X segue questa pratica!
RispondiEliminaInoltre, ascoltare la Parola di Dio in un linguaggio diverso dal latino non significa automaticamente "comprenderla". La "comprensione" della Scrittura, per noi cattolici, non può prescindere dall'interpretazione che ne dà il Magistero.
Un chiarimento.
RispondiEliminaIl blog Raffaella pubblica le foto dell'arrivo di Papa Benedetto a Berlino. Si capisce perfettamente che i prelati (quelli che poi non avrebbero stretto la mano al Santo Padre secondo quella che lei chiama la bufala planetaria) sono scesi insieme a lui dall'aereo.
Fanno, quindi parte, della delegazione vaticana. Si riconoscono perfettamente.
Sono coloro che non gli hanno stretto la mano.
Il video sembrava che alcuni dei presenti mostrassero renitenza a stringerla, ma in realtà ci dicono che si trattava delle persone del seguito.
Tanto per correttezza.