Pagine fisse in evidenza

sabato 30 marzo 2013

Il silenzio orante del Sabato Santo

Stando ai piedi del Tabernacolo noi viviamo la vita nascosta di Gesù e con Cristo in Dio proprio come insegna san Paolo. Oggi, ai piedi della Croce e sulla soglia del Sepolcro, ci affidiamo a Maria Santissima, l'Addolorata e la Regina, l'Immacolata, la Vergine del Sabato Santo, guardiamola mentre portò nel cuore gli spasimi di quella Passione e Morte, spasimi di quelle piaghe doloranti, dolore vivente delle sue stesse agonie che l'hanno resa nostra Corredentrice oltre che nostra Madre. Tuffiamoci nel grembo di questa Santa Madre per inondarla del nostro pianto, chiediamole la sua preghiera per noi, troviamo in lei il nostro conforto che dà le ali alla nostra attesa.

Dal discorso del Santo Padre Benedetto XVI al termine della Via Crucis - 2 aprile 2010

Da quando Gesù è sceso nel sepolcro la tomba e la morte non sono più luogo senza speranza dove la storia si chiude nel fallimento più totale, dove l'uomo tocca il limite estremo della sua impotenza. Il Venerdì Santo è il giorno della speranza più grande, quella maturata sulla croce, mentre Gesù muore, mentre esala l'ultimo respiro gridando a gran voce: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23, 46). Consegnando la sua esistenza, donata nelle mani del Padre, egli sa che la sua morte diventa sorgente di vita. Come il seme nel terreno, deve rompersi perché la pianta possa nascere. Se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo, se invece muore produce molto frutto. Gesù è il chicco di grano che cade nella terra, si spezza, si rompe, muore e per questo può portare frutto. Dal giorno in cui Cristo vi è stato innalzato la croce che appare come il segno dell'abbandono, della solitudine, del fallimento è diventata un nuovo inizio. Dalla profondità della morte s'innalza la promessa della vita eterna, sulla croce brilla già lo splendore vittorioso dell'alba del giorno di Pasqua.

Nel silenzio di questa notte, nel silenzio che avvolge il Sabato Santo, toccati dall'amore sconfinato di Dio, viviamo nell'attesa dell'alba del terzo giorno, l'alba della vittoria dell'amore di Dio, l'alba della luce che permette agli occhi del cuore di vedere in modo nuovo la vita, le difficoltà, la sofferenza.

I nostri insuccessi, le nostre delusioni, le nostre amarezze che sembrano segnare il crollo di tutto sono illuminate dalla speranza. L'atto di amore della croce viene confermato dal Padre e la luce sfolgorante della Risurrezione tutto avvolge e trasforma. Dal tradimento può nascere l'amicizia, dal rinnegamento il perdono, dall'odio l'amore.

Donaci Signore di portare con amore la nostra croce, le nostre croci quotidiane, nella certezza che esse sono illuminate dal fulgore della tua Pasqua. Amen.

22 commenti:

  1. Johannes Climacus30 marzo, 2013 07:48

    Le conclusioni sono un po' esistenziali, come se la Passione vivesse riflessa nelle coscienze.
    Occorre fare attenzione ad una cosa: la Rivelazione di Nostro Signore non è una risposta alle solite domande esistenziali (che in realtà nessuno si pone!) per le quali basterebbe tutt'al più una buona filosofia. La Rivelazione, e in modo particolare il Mistero dell'Incarnazione, Morte e Resurrezione del Signore, è una risposta all'anima che per grazia di Dio avverte l'abisso del suo peccato e cerca l'abisso della Sua misericordia. E' questo il senso del grido con cui inizia la conversione di sant'Agostino: "Non se ne può più!" ... non ne poteva più del peccato!
    Cristo non muore in croce per realizzare il nostro "senso religioso", per rispondere alle nostre domande (spesso balorde). Cristo muore in croce per rimettere i nostri peccati.

    Resta che, come ho detto in un altro post, Benedetto XVI ha restituito alla Messa di sempre almeno parte dei suoi diritti, e questo è un dato oggettivo che vale più di tante belle parole (e Francesco I, è onesto riconoscerlo, ha fatto alcune ottime omelie). Ma, appunto, la Messa, il testamento di Nostro Signore, vale più di tutte le parole degli uomini, anche belle, anche sante.

    RispondiElimina
  2. Caro Jahannes,
    condivido la tua sottolineatura, che ci riporta al cuore, al nucleo autentico della nostra Fede, che mi induce a riprendere una precisazione importante sul Mistero Pasquale nella sua interezza, che mi sembra nei discorsi (e nei documenti) degli ultimi anni sempre più sbilanciato. Per questo copio e incollo una riflessione che spero utile per tutti:
    _______________
    Enfasi su una nuova concezione del “Mistero pasquale”

    Molti novatori affermano che la “teologia del mistero pasquale” è l’anima della riforma liturgica postconciliare.
    Ebbene, la “teologia del mistero pasquale” è l'anima della fede cattolica, non della riforma postconciliare. Infatti, il mistero Pasquale è la Passione-Morte-Risurrezione del Signore. La riforma post- conciliare in parte, la teologia neocatecumenale in maniera ancor più luterana, ha posto l'accento solo sulla Risurrezione, con il pretesto che la visione di Trento era troppo “doloristica” e si metteva troppo l'accento sulla Croce... Ma questo è un inganno: la Croce è una Realtà ineludibile, vera Pasqua=’passaggio’ verso la Risurrezione, perché rappresenta il fiat di Cristo Signore alla volontà del Padre, quell'obbedienza piena e libera, che ha cancellato un primigenio terribile non serviam e la tragica disobbedienza del primo Adamo e ha permesso il ricongiungimento al Padre dell’umanità redenta.
    E la S. Messa è la ri-presentazione incruenta al Padre del Sacrificio del Figlio, che si trasforma, alla comunione, in banchetto escatologico.

    Quindi la liturgia non è né la festa della comunità né azione dell'assemblea, ma Azione teandrica (divino umana) di Cristo Signore che il sacerdote compie in persona Christi così come Lui ce l'ha consegnata nell'ultima Cena fino alla fine dei tempi. Certo che c'è anche la partecipazione del credente col suo “sacerdozio battesimale”, ben distinto tuttavia sia in grado che in essenza, da quello ordinato (Lumen Gentium, 10).

    La Chiesa non ha mai messo l'accento solo sulla Croce, come sostengono i falsi profeti. Semmai possono averlo fatto alcune spiritualità che si sono soffermate su singoli momenti della Passione del Signore; ma è solo una accentuazione di qualche congregazione religiosa che ne rappresenta il carìsma, che per alcuni e in alcuni casi può essere diventata una devozione non equilibrata che può scadere nel devozionismo, da cui tuttavia la Chiesa ha sempre insegnato a rifuggire.

    Parlare di mistero pasquale, quindi, non è prerogativa del concilio, perché è il nucleo portante della nostra Fede. Prerogativa di un improprio e sviato e sviante “spirito del concilio”, invece, è parlare di mistero pasquale mettendo l’accento solo sulla Risurrezione e trasformando il Sacrificio-convivio in convivio-e-basta, tant'è che si sono aboliti gli Altari per sostituirli con delle ‘mense’.

    L’offertorio, completamente abolito, è diventato - come già sottolineato - una berakàh ebraica e manca il totale dono di noi stessi, l’Offerta, tutto consegnato al Signore che si consegna per la nostra Redenzione. Nell’antico Canone si offre l’Hostia pura santa e anche l’assemblea si riallaccia alla sorgente. Già è così nel VI secolo, anzi fin dal tempo Apostolico il Culto si attua nel contesto di un pasto, ma è una celebrazione a parte che nei secoli si è affinata per divenire la meraviglia che ancora abbiamo.

    ----> segue

    RispondiElimina

  3. Il culto cattolico deriva dal culto ebraico del Tempio di Gerusalemme che nel 70 d.C. fu distrutto. La Liturgia della Parola viene dalla liturgia sinagogale. Lo stesso Gregoriano ha conservato dei suoni più fedeli alle antiche salmodie degli attuali canti sinagogali. L’Eucaristia è il Novum introdotto dal Signore.

    L'ebraismo talmudico nato a Yavne dal giudaismo farisaico, dopo la distruzione di Gerusalemme (e del Tempio) nel ’70 c.C., è quello spurio. Non c'è più né tempio, né vittima né sacrificio: il nuovo Tempio è Cristo e la Sua Chiesa, l'unica Nuova ed Eterna Alleanza è quella nel Sangue prezioso di Cristo Signore!
    Solo il Sacerdote poteva offrire la “vittima” solo lui poteva sacrificarla, solo lui poteva immolarla, solo lui poteva toccarla... solo lui poteva “mangiarla”.

    Ora, in virtù del nostro battesimo, del sacerdozio “comune” noi ora possiamo partecipare della “vittima”, ma non possiamo sacrificare perché solo il un Sacerdote poteva.
    Il boccone che il sacerdote offre è quindi un privilegio tutto cristiano, istituito dal Signore stesso, e il fedele ben si guardava dal toccare con le sue mani “non monde” (non sante, non consacrate) la vittima!
    Era un abominio solo il pensiero di poter toccare l'oblata!

    Le stesse preghiere dell'“Introibo ad Altare Dei” sono come i salmi delle ascensioni. Come già sottolineato, i gradini su cui è posto l'Altare rappresentano il calvario... quando il sacerdote lascia cadere la ‘vittima’ sul corporale lo fa sotto il crocifisso posto sull'altare, come se fosse una “deposizione” dalla croce... lo svolgersi della celebrazione è tutto un crescendo, ma il sacrificio eucaristico inizia già nell'Offertorio, che non è un retaggio pagano, come insegnano falsi profeti recentemente inopinatamente approvati, ma il culmine dell'obbedienza del Nuovo Adamo, cioè del Signore Gesù ed è per questa obbedienza che Egli è stato Risuscitato per la Vita eterna e noi con Lui, se in Lui “rimaniamo”.

    RispondiElimina
  4. Nel silenzio e nello smarrimento del Sabato Santo rimaniamo nel silenzio dell’attesa di Maria, che vive intatta la fede nel Dio della vita, mentre il corpo del Crocifisso giace nel sepolcro. In questo tempo che sta tra l’oscurità più fitta – "si fece buio su tutta la terra" (Mc 15,33) – e l’aurora del giorno di Pasqua – "di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato… al levar del sole" (Mc 16,2) – Maria rivive le grandi coordinate della sua vita, che risplendono sin dal momento dell’Annunciazione e caratterizzano il suo pellegrinaggio nella fede. Proprio così ella parla al nostro cuore, a noi, pellegrini nel "Sabato santo" della storia.

    Colei che ha ricevuto il dono di fidarsi fino in fondo del disegno di Dio e ne ha conosciuto nel suo intimo la potenza e la gloria ci insegni a credere anche nelle notti della fede, a celebrare la gloria dell’Altissimo nell’esperienza dell’abbandono, a proclamare il primato di Dio e ad amarlo e adorarlo anche nei suoi silenzi e nelle nostre apparenti sconfitte. Intercedi per noi, o Madre, perché sia autentica rafforzata e alimentata la nostra Fede!

    RispondiElimina
  5. Un invito al silenzio e alla preghiera.
    Preghiamo tutti anche per la nostra Santa Chiesa perché in Cristo Signore morto e risorto sia unita
    e possa guarire le sue lacerazioni.
    Perché come il corpo di Cristo sfigurato porta su di sé i segni dei nostri peccati, così la Chiesa corpo mistico di Cristo porta le lacerazioni prodotte dal peccato.
    Ma in Cristo Risorto quel corpo mistico vince le ferite e le lacerazioni e diventa ogni volta luminosa espressione della luce di Cristo, che illumina il mondo.

    RispondiElimina
  6. Johannes Climacus30 marzo, 2013 09:26

    La stessa Passione del Signore, soprattutto nel testo giovanneo, prefigura la gloria della Resurrezione: è una vera ascesa al trono.
    Tutti i misteri "si tengono" alla luce della regalità di Cristo.
    E il Demonio, figlio della divisione, è rimasto impigliato all'amo della Croce.
    Regnavit a ligno Deus!

    RispondiElimina
  7. Tutti i misteri "si tengono" alla luce della regalità di Cristo.

    E' per questo che piange il cuore e l'anima geme, sentendo mettere il Signore sullo stesso piano degli "unti di Israele" nella Messa Crismale. il parallelo con Aronne, Davide e col Servo di JHWH ci sta tutto; ma non si può non sottolineare che Gesù, il Cristo e dunque l'Unto che inaugura la Creazione Nuova, è il Messia e, insieme alla dimensione del servo del Signore, non si può non ricordare quella dell'Universorum Rex.

    E, mentre la nostra "unzione" -indelebile - l'abbiamo ricevuta nel Battesimo, l'"olio della gioia" che riceviamo ad ogni Eucaristia non è solo un sentimento - che possiamo anche non provare sensibilmente nell'immediato - ma un'azione in profondità, che ci rende sempre più 'connaturali' a Lui, se custodiamo la nostra fedeltà ed è solo in virtù di questo che possiamo diventare a nostra volta "servi"...

    RispondiElimina
  8. bellissime le precisazioni e gli approfondimenti che qui si fanno, ma vi chiedete quanta parte dei poveri parrocchiani ne viene messa al corrente ? chi avviserà i poveri piccoli nell'intero orbe che bevono tutte le menzogne dilaganti, che appunto ci stanno propinando mega-menzogne per portarci all'apostasia ? e ce le impongono dal Soglio e affini e circostanti pastori ?

    RispondiElimina
  9. Concordo con anonimo 10:23.
    E' la triste realtà dei fatti.
    Alla gente arriva un messaggio opposto a quello che dovrebbe essere.

    RispondiElimina
  10. Johannes Climacus30 marzo, 2013 13:47

    Cara Mic,
    concordo con le tue parole.
    Dalla Croce la grazia santificante giunge a noi nei sacramenti, attraverso la successione apostolica.
    E questi sacramenti dispiegano la loro reale efficacia pratica (non semplicemente simbolica o sentimentale) nel renderci, passo dopo passo, simili al nostro ideale, che è Cristo stesso.
    E' l'opera di una vita intera, l'opera di Dio, che la Chiesa ha sempre chiamato con il nome semplice di "santificazione".
    Quanto alla crisi della Chiesa (è una parola per l'anonimo delle 10.23), ricordiamoci che nella Chiesa cattolica, e solo in Essa, si trova Nostro Signore.
    Per questo non possiamo mai distaccarcene, neanche quando è orrendamente sfigurata. Stiamo in Essa per ricevere la Grazia santificante e stiamo in Essa per non abbandonare scandalizzati il Signore nell'ora della Passione.
    Anche quando la stessa gerarchia conficca nuovi chiodi nelle Sue carni, stiamo nella Sua Chiesa ai Suoi piedi, come Giovanni e Maria sul Calvario.
    Viviamo una situazione pericolosa. Pelagianesimo e donatismo minacciano i fedeli alla Tradizione in ogni momento.
    Fidiamoci delle promesse di Cristo, anche quando tutto dice il contrario.

    Pax in Maria

    RispondiElimina
  11. Ieri ero a S. Trinità dei Pellegrini. Il rito è stato sublime: mistero, tristezza, bellezza. Confessione, comunione, adorazione della Croce, e si esce veramente con la pace nel cuore, quasi trasfigurati. Solo il demonio può esser stato l'autore dell cd. "riforma liturgica".

    RispondiElimina
  12. leggo Antonio e sospiro: beato lui !
    Io nella mia parrocchia, come sempre (diocesi disastrata, fede adulterata, in caduta libera verso larghe "accezioni"), sono andata comunque al rito.
    Vedo qui nel generale torpore (meglio dire incoscienza) che nessuno si pone domande, TUTTO muta di anno in anno....
    e nessuno ci guida in questa nebbia tossica.
    Ieri sono stata all'ora Santa, adorazione della Croce, come gli anni scorsi.
    Però....quando ho sentito la preghiera per varie finalità, ho sentito in me un grande disagio: quando il sacerdote ha detto:
    "Ti preghiamo per gli Ebrei, perchè....progrediscano nell'amore per il Tuo Nome" (!? ma Dio mio, pensavo, che sta dicendo ? gli Ebrei ODIANO Gesù Cristo lo bestemmiano, altro che amore!, come fa la Chiesa a pronunciare questa preghiera ? questa è falsa, anzi empia, perchè FA FINTA di credere che gli Ebrei amino il nostro stesso Dio ! e negli anni scorsi io non lo capivo: evidentemente il Signore non ancora mi apriva gli occhi.....e adesso non sopporto più di stare in Chiesa a sentire quelle falsità, sapendo che 98 parrocchiani su 100 sono ingannati in modo sottile, e così saranno trascinati dentro la grande chiesa egalitaria,
    che lo vogliano o no !
    chi li potrà avvisare ? io ho aperto gli occhi risvegliando i me la vera FEde, grazie ai piccoli fari che ho trovato in internet, ma tutta quella gente ignara, chi la informerà dic iò che sta accadendo, proprio in questi giorni di così frenetici cambiamenti, pieni di FUMO circa il vero e unico Dio da adorare, che è quello rivelatosi in Gesù Cristo ?
    e pensate: mentre tanti del clero dicono di annunciare Lui , in realtà si preparano a tradirlo e rinnegarlo, per il "dio ignoto" della grande chiesa-egalitaria: doppiezza diabolica di una chiesa spaccata nell'intimo, grande mistero d'iniquità crescente....
    anch'io ho una gran paura della mutazione che pare procedere dal 13 marzo senza sosta, in modo subdolo....

    magda

    RispondiElimina
  13. a proposito di LG (commento mic 8:41)

    chiedo a codesto blog, e suoi esponenti più avveduti:

    vi siete accorti che la Via Crucis di ieri sera al Colosseo era di tipo squisitamente "ecumenico" vatican2ista ?

    Stazione VII:
    ....
    Illumina le nostre coscienze affinché riconoscano, nonostante «le divergenze umane e religiose», che «un raggio di verità illumina tutti gli uomini», chiamati a camminare insieme - nel rispetto della libertà religiosa – verso la verità che è in Dio solo. "
    (questo sarebbe il desiderio di Nostro Signore e il motivo per cui Egli è morto trafitto in Croce?)
    -------------
    quale profitto secondo voi dobbiamo trarre per custodire la nostra Fede cattolica, da una simile "meditazione" ?
    pensate ai milioni di spettatori nel mondo, che non hanno i vostri strumenti culturali....e fatevi un'idea della efficace "catechesi", in eccellente "progress" mondializzante.

    RispondiElimina
  14. ...dimenticavo l'altro pezzetto:

    Così, le diverse religioni potranno «mettersi insieme per servire il bene comune e contribuire allo sviluppo di ogni persona e alla edificazione della società» (Esort. ap. Ecclesia in Medio Oriente, 27-28).

    (aspetto una risposta, salvo ci sia censura preventiva sulle domande, nel caso mettano in crisi la convinzione che le falle odierne della barca siano trascurabili)

    RispondiElimina
  15. Questo è un 'vulnus' di vecchia data, che rischia di aggravarsi.
    La soluzione non possiamo darla noi, che possiamo solo continuare a parlar cattolico e a custodire.
    E, intanto, intensifichiamo anche la preghiera...

    Sulle domane non c'è nessuna censura, come non c'è mai stata.

    C'è censura solo sulle visioni apocalittiche.
    Inoltre ho già spiegato altrove che tenere gli occhi aperti non equivale a lanciare anatemi a destra e a manca, che non è il nostro compito. Come non è nostro compito dare soluzioni, ma solo difendere, diffondere e condividere la nostra Fede.

    RispondiElimina
  16. Così, le diverse religioni potranno «mettersi insieme per servire il bene comune e contribuire allo sviluppo di ogni persona e alla edificazione della società» (Esort. ap. Ecclesia in Medio Oriente, 27-28).

    Può trattarsi qui del dialogo delle culture e delle convivenze pacifiche, nel rispetto reciproco, ma senza esimersi dalla testimonianza. Il dialogo non può riguardare le Fedi che sono e restano diverse.
    Quanto a noi, occorre leggere l'intero testo dell'Esortazione apostolica e non solo la frase citata, perché siamo ben consapevoli che la Salvezza è SOLO in Cristo e la "persona da edificare secondo il cuore di Dio" ha il Suo Volto e non un altro...
    Premesso questo, se si trattasse dei prodromi di una unificazione mondiale delle religioni tutte allo stesso livello non potrebbe vederci consenzienti de fide, ma custodi della nostra libertà di figli di Dio nel Figlio diletto, Incarnato Morto e Risorto per noi e per chiunque riceve l'Annuncio di Salvezza, crede in Lui e Lo accoglie.

    In ogni caso il "rispetto della libertà religiosa", se è astenersi dalla coercizione, è sempre stato insegnato dalla Chiesa e non è una scoperta del concilio. Ma in linea di principio non deve riguardare l'astensione dall'Annuncio e dalla missionarietà. Del resto la cosiddetta "nuova evangelizzazione" non può riguardare solo le nazioni secolarizzate, ma tutti gli uomini che non conoscono il Signore!

    Purtroppo sono consapevole che il documento conciliare Dignitatis Humanae contiene delle ambiguità, che andrebbero sanate

    RispondiElimina
  17. Buona Pasqua, Maria.
    Ti auguro e mi auguro di navigare nel mare infinito della misericordia di Dio.

    RispondiElimina
  18. Buona Pasqua anche a te, Anonimo che mi chiami per nome :)

    RispondiElimina
  19. @ Magda
    Come ti capisco!...E' questo il motivo per cui non vado più a Messa la Domenica da qualche anno. Mi conosco: litigherei con l'Officiante ad ogni piè sospinto, chiederei il silenzio ogniqualvolta dovessi sentire intonare quei canti così ridicoli e così fastidiosi dove le bizzoche fanno a gara a chi canta a voce più alta...
    Qualche mese fa ho dovuto presenziare al funerale di un'amica: ne sono uscito indignato, allucinato!!!
    E' stato un continuo alternarsi di persone che pronunciavano il loro monologo al microfono e alla fine di ogni intervento scoppiava l'applauso.
    Per quasi tutta la Funzione, la gente è rimasta seduta; soltanto mia moglie ed io ci siamo inginocchiati.
    Alla fine, quando è stato portato via il feretro, altro fragoroso applauso!
    No, mi son detto, non è questa la Casa di Dio!..

    RispondiElimina
  20. "Stazione VII:
    ....
    Illumina le nostre coscienze affinché riconoscano, nonostante «le divergenze umane e religiose», che «un raggio di verità illumina tutti gli uomini», chiamati a camminare insieme - nel rispetto della libertà religiosa – verso la verità che è in Dio solo."

    Vecchia minestra conciliare, che viene riscaldata di volta in volta per le più disparate occasioni. E' l'ancor più vecchio programma massonico: tutti insieme appassionatamente, guidati ovviamente dall'élite iniziata ai misteri del Tempio, in libero cammino verso l'Oriente Eterno del G.A.D.U.
    Auguri di buon viaggio a tutti i 'conciliari'...

    RispondiElimina
  21. "Così, le diverse religioni potranno «mettersi insieme per servire il bene comune e contribuire allo sviluppo di ogni persona e alla edificazione della società» (Esort. ap. Ecclesia in Medio Oriente, 27-28)."

    Altrettanto vecchio micidiale fritto misto conciliare, continuamente rifritto fino alla nausea.
    Ciò che i conciliari non capiscono, o fanno finta di non capire, è che si agisce in base a ciò che si crede o si pensa. E che dunque a diverse religioni o ideologie corrispondono diverse prassi, quasi sempre inconciliabili, così come lo sono le idee.
    Ragion per cui l'auspicata collaborazione va a finire prima o poi in scontri diretti, con morti ammazzati e chiese bruciate. Gli esempi li conosciamo tutti: India, Pakistan, Nigeria, ecc.
    Oppure in scontri incruenti - per ora - con persecuzione larvata e subdola, come nella nostra felice Europa, in Canada, negli USA, ecc.
    Ma i nostri Pastori sono ciechi guide di ciechi.

    RispondiElimina
  22. Johannes Climacus31 marzo, 2013 08:14

    Dux Vitæ mortuus, regnat vivus!

    Auguri di una santa Pasqua a tutti.

    Pax in Maria

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.