Cum vidisset ergo Iesus matrem, et discipulum stantem, quem diligebat, dicit matri suae: Mulier ecce filius tuus. Deinde dicit discipulo: Ecce mater tua. Et ex illa hora accepit eam discipulus in sua. (Gv 19, 26-27)
Questo brano del Vangelo di Giovanni ci introduce nella nostra stupenda realtà - nostra eredità accolta e vissuta per grazia e desiderio di fedeltà - di discepoli amati dal Signore. Sottolineo quel "in sua", che richiama il fatto storico che il discepolo accolse la Madre nella sua casa, ma anche la realtà spirituale che vede la Madre presente e operante nell'intimità più profonda del suo essere: sua rappresenta tutto ciò che appartiene alla persona materialmente e spiritualmente. Ricordo, poi, che suis, in relazione al Signore, designa i discepoli, coloro che oltre a seguirlo ne condividono la vita e gli appartengono.
Questa premessa per introdurre l'articolo di oggi, in cui ricorre, per volontà di Giovanni Paolo II - che ne volle il nome inscritto nel Calendario generale della Chiesa - la Festività di San Luigi-Maria Grignion de Montfort(*). Avevo già pubblicato l'articolo che Cristina Siccardi ha dedicato al grande santo ed alla sua «Preghiera infocata», destinata particolarmente ai sacerdoti, rendendo disponibile il testo della preghiera. Ripropongo oggi un altro testo, per la corrispondenza delle difficoltà del tempo che viviamo rispetto a quelle che il santo dovette affrontare e fronteggiare con la sua preghiera e azione. C'è in esso molto da attingere, meditare e applicare. E dunque desidero condividerlo con voi come nutrimento spirituale del quale abbiamo tutti un grande bisogno. Il brano che segue è tratto dal Trattato della vera devozione alla Santa Vergine e Il segreto di Maria, Ed. Paoline 1987, pagg. 52-58. Le note copiose e i relativi riferimenti mostrano quanto esso sia intriso di Sacra Scrittura. Notiamo un linguaggio che può apparire inusuale rispetto alle banalizzazioni alle quali gli ultimi 50 anni ci hanno abituati; ma un cuore e una mente aperti e accesi dal desiderio di conoscere e amare sempre più il Signore non possono che riconoscere e accogliere la potente efficacia delle verità che il testo contiene e trasmette.
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(*) San Luigi Maria Grignion da Montfort Sacerdote - 28 aprile - Memoria Facoltativa
(Montfort, Rennes, Francia, 1673 - St. Laurent-sur-Sèvre, 28 aprile 1716)
Luigi-Maria percorse le regioni occidentali della Francia, missionario per ordine di Clemente XI all’epoca dei razionalisti e dei libertini, del deismo e del giansenismo, dell’attacco contro le credenze tradizionali, soprattutto in Francia. Predicava il mistero della Sapienza eterna, Cristo incarnato e crocifisso e insegnava ad andare a Gesù per mezzo di Maria. Associò sacerdoti e fratelli alla propria attività apostolica e scrisse le regole dei Missionari della Compagnia di Maria. Fu proclamato santo da Pio XII il 20 luglio 1947. Tra i suoi scritti si ricordano il "Trattato della vera devozione alla Santa Vergine" e "L'amore dell'eterna Sapienza". (Mess. Rom.)
Verità fondamentali della Devozione a Maria
60. Dopo aver detto fin qui qualche cosa sulla necessità che noi abbiamo della devozione alla santissima Vergine, conviene dire in che cosa consista tale devozione; ciò che farò con l'aiuto di Dio, dopo aver stabilito alcune verità fondamentali[1] che daranno luce alla grande e solida devozione che io intendo svelare.1. GESÙ CRISTO È IL FINE ULTIMO DELLA DEVOZIONE A MARIA
61. Prima verità. Gesù Cristo nostro Salvatore, vero Dio e vero uomo, deve essere il fine ultimo di tutte le nostre devozioni; altrimenti esse sarebbero false e ingannatrici[2]. Gesù Cristo è l'alfa e l'omega[3], il principio e il fine di tutte le cose. Noi non lavoriamo, come dice l'Apostolo, che per perfezionare ogni uomo in Gesù Cristo[4], perché in Lui solo abitano la pienezza della Divinità e tutte le altre pienezze di grazie, di virtù e di perfezione[5], perché in Lui solo siamo stati benedetti con ogni benedizione spirituale[6]; perché egli è l'unico nostro Maestro[7] che deve istruirci, l'unico nostro Signore[8] da cui noi dobbiamo dipendere, l'unico capo[9] al quale noi dobbiamo essere uniti, l'unico modello[10] al quale dobbiamo conformarci, l'unico medico[11] che deve guarirci, l'unico pastore[12] che deve nutrirci, l'unica Via che dobbiamo percorrere, l'unica Verità che dobbiamo credere, l'unica Vita[13] che deve vivificarci, l'unico Tutto che deve bastarci in tutte le cose. Non ci è stato dato altro nome sotto il cielo che il nome di Gesù, per cui noi dobbiamo salvarci[14].
Dio non ha posto altro fondamento alla nostra salute e alla nostra gloria se non Gesù Cristo[15]: ogni edificio che non è posto su questa pietra ferma è fondato sull'arena mobile, e, presto o tardi, senza dubbio cadrà. Ogni fedele che non è unito a Lui, come un tralcio al ceppo della vite, cadrà, seccherà e non sarà buono che ad essere gettato sul fuoco[16]. Fuori di Lui tutto è errore, menzogna, iniquità, inutilità, morte e dannazione.
Ma se noi siamo in Gesù Cristo e Gesù Cristo è in noi, non avremo a temere nessuna condanna; né gli Angeli del cielo, né gli uomini della terra, né i diavoli dell'inferno, né alcuna creatura può nuocerci, perché non può separarci dalla carità di Dio che è in Cristo Gesù[17]. Per Gesù Cristo, in Gesù Cristo, con Gesù Cristo, noi possiamo tutto: rendere ogni onore e gloria al Padre nell'unità dello Spirito Santo[18], renderci perfetti ed essere per il nostro prossimo un buon odore di vita eterna[19]
62. Se noi dunque stabiliamo la solida devozione alla santissima Vergine, ciò non è che per stabilire più perfettamente quella di Gesù Cristo, e per dare un mezzo facile e sicuro per trovare Gesù Cristo. Se la devozione alla santissima Vergine allontanasse da Gesù Cristo, bisognerebbe rigettarla come un'illusione del diavolo, cosa tanto falsa che anzi, come già ho dimostrato e dimostrerò tra poco, questa devozione non è necessaria che per trovare Gesù Cristo perfettamente, amarlo teneramente e servirlo fedelmente.
63. Io mi volgo un istante verso di te, o amabile Gesù, per dolermi amorosamente con la tua divina Maestà, perché la maggior parte dei cristiani, compresi i più dotti, non conoscono il vincolo necessario che esiste fra te e la tua santa Madre. Tu, o Signore, sei sempre con Maria e Maria è sempre con te e non può essere senza di te, altrimenti ella cesserebbe d'essere quello che è. Ella è talmente trasformata in te dalla grazia, che non vive più, non è più; tu solo, mio Gesù, vivi e regni in lei, più perfettamente che in tutti gli angeli e i beati. Ah! se si conoscesse la gloria e l'amore che tu ricevi da questa ammirabile creatura, si avrebbero verso di te e verso di lei ben altri sentimenti. Ella è così intimamente unita a te che sarebbe più facile separare la luce dal sole, il calore dal fuoco. Dico di più: sarebbe più facile separare gli angeli e i santi da te, che non la divina Maria: perché ella ti ama più ardentemente e ti glorifica più perfettamente di tutte insieme le altre creature.
64. Dopo ciò, mio amabile Maestro, non è cosa sorprendente e dolorosa vedere l'ignoranza e le tenebre di tutti gli uomini di quaggiù circa la tua santa Madre? Io non parlo degli idolatri e dei pagani che, non conoscendo te, non si curano di conoscerla; non parlo neppure degli eretici e degli scismatici che non si curano d'essere devoti della tua santa Madre essendosi separati da te e dalla tua Chiesa; ma parlo dei cristiani cattolici, e degli stessi Dottori fra i cattolici[20], i quali facendo professione di insegnare la verità agli altri, non conoscono né te, né la tua santa Madre se non in una maniera speculativa, arida, sterile e indifferente.
Questi signori non parlano che raramente della tua santa Madre e della devozione che le si deve, perché temono, dicono, che se ne abusi, che ti si faccia ingiuria onorando troppo la tua santa Madre. Se vedono o sentono qualche devoto della santissima Vergine parlare spesso della devozione a questa santa Madre, in maniera tenera, forte e persuasiva, come d'un mezzo sicuro senza illusione, d'un cammino breve senza pericolo, di una via immacolata senza imperfezione e di un segreto meraviglioso per trovarti e amarti perfettamente, gridano contro di lui, mettendogli davanti mille false ragioni per provargli che non c'è bisogno di parlar tanto della santa Vergine, che vi sono grandi abusi in questa devozione, che bisogna industriarsi a distruggerli, che occorre parlare di te piuttosto che portare i popoli alla devozione alla santa Vergine, che è già amata abbastanza.
Si sentono parlare qualche volta della devozione alla tua santa Madre, non per stabilirla e propagarla, ma per distruggerne gli abusi. Ma queste sono solo apparenze perché tali signori sono senza pietà e senza tenera devozione anche per te, perché non ne hanno per Maria. Considerano il rosario, lo scapolare, la corona, come devozioni da donnicciole, proprie degli ignoranti, di cui si può fare a meno per salvarsi. E se capita loro di vedere qualche devoto della Vergine, che recita la corona o compie qualche altra pratica di devozione verso di lei, gli muteranno ben presto lo spirito e il cuore: invece del rosario, gli consiglieranno i sette salmi; invece della devozione alla Santa Vergine, gli consiglieranno la devozione a Gesù Cristo. O amabile mio Gesù, hanno forse costoro il tuo spirito? Ti fanno piacere agendo così? Gradisci forse che non si facciano tutti gli sforzi per piacere alla tua Madre, per paura di dispiacerti? La devozione alla tua santa Madre impedisce forse la tua? Le si attribuisce forse un onore che non le è dovuto? Forse ella fa parte a sé? È un'estranea che non ha alcun vincolo con te? È dispiacere a te cercare di piacere a lei? È separarsi o allontanarsi dal tuo amore, il darsi a lei e amarla?
65. Eppure, amabile mio Maestro, la maggior parte dei dotti, in pena del loro orgoglio, non allontanerebbero di più dalla devozione alla tua santa Madre e non ne mostrerebbero maggiore indifferenza, se tutto ciò che ho detto fosse vero. Preservami, o Signore, preservami dai loro sentimenti e dalle loro pratiche, e concedimi di partecipare ai sentimenti di riconoscenza, di stima, di rispetto e d'amore che hai per la tua santa Madre, affinché ti amii e ti glorifichi tanto più quanto più ti imiterò e seguirò da vicino.
66. Come se finora non avessi ancora detto nulla in onore della tua santa Madre, « concedimi la grazia di lodarla degnamente »[21]. Malgrado tutti i suoi nemici che sono pure i tuoi, ai quali dico altamente con i Santi: « Non presuma alcuno di aver misericordia da Dio, se ha offeso la sua santa Madre »[22].
67. E per ottenere dalla tua misericordia una vera devozione alla tua santa Madre e per poterla ispirare a tutti, fa' che io ti ami ardentemente. Accogli perciò la preghiera infiammata che ti rivolgo con Sant'Agostino[23] e con i vostri veri amici:
«Tu sei il Cristo, il mio padre santo, il mio Dio misericordioso, il mio grande re, il mio buon pastore, l'unico mio maestro, il mio migliore aiuto, il mio bellissimo diletto, il mio pane vivo, il mio sacerdote eterno, la mia guida alla patria, la mia luce vera, la mia santa dolcezza, la mia retta via, la mia luminosa sapienza, la mia pura semplicità, la mia pacifica concordia, la mia perfetta custodia, la mia ottima porzione, la mia salvezza eterna...Ho voluto trascrivere quest'ammirabile preghiera di Sant'Agostino, affinché la recitiamo tutti i giorni per domandare l'amore di Gesù che noi cerchiamo per mezzo della divina Maria.
Cristo Gesù, amabile Signore, perché ho amato, desiderato in tutta la mia vita altra cosa fuori di te, Gesù, mio Dio? Dov'ero quando non ero con te con il mio pensiero? Fin d'ora, desideri miei tutti, infiammatevi, perdetevi nel mio Signore Gesù; correte, già troppo indugiaste; affrettatevi verso la meta, aspirate, cercate veramente quello che desiderate. Gesù, chi non t'ama sia scomunicato, chi non t'ama sia pieno di amarezze...
O Gesù, ti amo, in te si diletti, ti ammiri ogni cuore degnamente consacrato alla tua gloria. O Dio del mio cuore e mia porzione, Cristo Gesù, al mio cuore venga meno la sua vita, perché tu viva in me e s'accenda nel mio spirito la viva fiamma del tuo amore, e cresca in fuoco ardente, arda continuamente sull'altare del mio cuore, bruci nelle mie viscere, fiammeggi nei recessi dell'anima mia; nel giorno del mio olocausto, che mi trovi consumato presso di te. Amen ».
2. APPARTENIAMO A GESÙ CRISTO E A MARIA
68. Seconda verità. Da ciò che Gesù Cristo è a nostro riguardo, dobbiamo concludere che non apparteniamo a noi stessi, come dice 1'Apostolo[24], ma completamente a lui, come suoi membri e schiavi ch'egli ha comperato a prezzo infinitamente caro, a prezzo di tutto il suo sangue. Prima del battesimo noi appartenevamo come schiavi al demonio; ma il battesimo ci ha resi veri schiavi di Gesù Cristo, per cui dobbiamo vivere, lavorare e morire coll'unico scopo di fruttificare per questo Uomo Dio, glorificarlo nel nostro corpo e farlo regnare nella nostra anima, perché siamo sua conquista, suo popolo e sua eredità[25]. Per la medesima ragione lo Spirito Santo[26] ci paragona: 1) ad alberi piantati lungo le acque della grazia, nel campo della Chiesa, i quali, a suo tempo, devono dare frutti; 2) ai tralci d'una vite, di cui Gesù Cristo è il ceppo, i quali devono produrre buona uva; 3) ad un gregge, di cui Gesù Cristo è il pastore, il quale deve moltiplicarsi e dare latte; 4) ad una terra fertile, di cui Dio è il lavoratore e nella quale la semenza si sviluppa e produce il trenta, il sessanta o il cento per uno. [..]
____________________________
1. Questo numero ci offre la divisione del Trattato: necessità della devozione a Maria (VI) 14-59), verità fondamentali che costituiscono il contesto di ogni autentica espressione di vita cristiana (VI) 61-82), natura della devozione a Maria (VI) 90-273).
2. In questa pagina, intessuta di passi biblici, il Montfort sottolinea con insistenza il posto centrale di Gesù nella vita cristiana. È una proclamazione cristologica particolarmente efficace e necessaria, che impedisce uno sviluppo disorganico del culto a Maria e lo colloca nell'alveo della vita cristiana cui l'origine, il centro e il fine orientatore è Cristo Salvatore: in lui - conclude il Montfort con la Scrittura - glorifichiamo il Padre nell'unità dello Spirito Santo, diventiamo spiritualmente maturi e impariamo ad amare veramente i nostri fratelli.
3. Cf Ap 1, 8.
4. Cf Ef 4, 13.
5. Cf Col 2, 3.9.
6. Cf Ef 1, 3.
7. Cf Mr 23, 10.
8. Cf 1 Cor 8, 6.
9. Cf Col 1, 18.
10. Cf Fil 2, 5; Gv 13, 15.
11. Cf Lc 5, 31; 1 Pt 2, 24.
12. Cf Gv 10, ll.
13. Cf Gv 14, 6.
14. Cf Ac 4, 12.
15. Cf 1 Cor 3, 11.
16. Cf Gv 15, 6.
17. Cf Rm 8, 1.38-39.
18. Canone della Messa.
19. Cf 2 Cor 2, 15-16.
20. Qui il Montfort allude alla crisi mariana del suo tempo (1680-1.715), quando sotto vari influssi si era passati da una devozione esuberante ad espressioni più misurate, persino a posizioni prevalentemente critiche e polemiche. Egli stesso combatterà aspramente gli abusi e le false devozioni a Maria (VD 90-104), ma avrà cura di presentare anche la vera devozione non in concorrenza con il culto di Cristo, ma come via sicura per essere uniti, conformi e consacrati a Lui (VD 152-168; 120, 126).
21. S. Bonaventura (inter opuscula), Psall, majus. Ps 79.
22. Guglielmo di Parigi, De retorica divina, in Opera omnia, Parigî, 1974, I, pp. 336-406.
23. Questa preghiera è composta di vari brani attribuiti a S. Agostino. Nel testo originale essa è riportata in latino.
24. Cf 1 Cor 6, 19; 3, 23; Rm 7, 4; 5, 9.
25. Cf 1 Pt 2, 9.
26. Cf Sal 1, 3; Gv 15, 1.5; 10, 1-6; Mt 13, 8.
La "vera devozione" prepara gli eroi che schiacceranno la Rivoluzione, i santi missionari dei "tempi ultimi" - il cui profilo morale è tracciato da Luigi Maria Grignion nella famosa Preghiera infuocata - che lotteranno per la realizzazione del regno di Maria.
RispondiEliminaAve Maria,
RispondiEliminaAuxilium christianorum, refugium peccatorum, intercedi per l'Italia e per il mondo, per chi ha responsabilità politiche, civili e religiose, perché finiscano gli abusi che generano violenze.
Un nuovo governo, un nuovo episodio di violenza ancora non chiaro e comunque inquietante e indice di squilibrio e disordine qualunque ne sia la matrice, occasionale o meno...
Ne sapremo di più, ma intanto preghiamo per chi soffre e per chi ha la responsabilità di agire secondo giustizia e con fermezza oltre che con misericordia e compassione autentiche che vincano il male alle radici...
ROMA - Alcuni colpi di pistola sono stati sparati intorno alle 11.40 davanti a Palazzo Chigi a Roma, proprio mentre il nuovo governo Letta sta giurando con il presidente Giorgio Napolitano. Due carabinieri sono stati feriti, entrambi sono a terra. Uno è grave ed è ricoverato all'Umberto I con una ferita al collo.
RispondiEliminaFERMATO - L'uomo che ha sparato è stato fermato dalle forze dell'ordine. Sarebbe un calabrese forse con precedenti penali. E' arrivato in giacca e cravatta e ha cominciato a sparare. Anche lui poi è stato ferito nella successiva sparatoria. Ora si trova ricoverato al San Giovanni. Ma si cercano altre persone che potrebbero aver partecipato all'attentato. L'uomo è stato immobilizzato da altri carabinieri e portato in caserma.
Sarebbe necessario che chi scrive, e con quello che dice influenza l'opinione pubblica non se ne dimenticasse mai.
RispondiEliminaNon temete: la presenza nel governo di massoni &C., con la Bonino in surplus, attirerà sicuramente la benedizione di Dio...
RispondiEliminaCARISSIMI, sono il preside Paolo Mesolella, responsabile provinciale del
RispondiEliminamovimento referendario No194,Vi ricordo che Caserta è tra le città che
(dopo il successo di gennaio e marzo) anche nel mese di MAGGIO (dedicato
alla Madonna), parteciperanno
all'evento 12 ore per la vita che si terrà SABATO prossimo 4 MAGGIO 2013
dalle ore 9.00 fuori la Clinica Sant'Anna a CASERTA in VIA ROMA 124. Alla
manifestazione che ha il patrocinio del Vescovo di Caserta mons. Pietro
Farina, e del Direttore dell'Ufficio Salute della Diocesi di Caserta dott.
Antonio Iazzetta e del
parroco canonico di Sant'Anna don Giovanni Gionti, saranno presenti anche la
Presidente provinciale
del Movimento per la vita, il Movimento per la pace, il Consultorio di
Teano e le ragazze (di Don Maurizio Patriciello da Caivano, con la brava
Laura Del Prete).
E' inutile ribadire che è fondamentale la presenza di TUTTI per la buona
riuscita della manifestazione, durante la quale verranno distribuiti
volantini Pro Life.
Ho provato e riproverò anche a telefonare a tutti, ma in pochi rispondono al
telefono pertanto mi farebbe piacere anche una conferma di partecipazione,
attraverso la risposta a questa email. E se potete, portate con voi qualcun
altro, FATELO, Dobbiamo
essere almeno una cinquantina. Saremo davanti all'ospedale durante la
mattinata dalle ore 9 alle 13.00 E con un gruppetto dei più sisponibili
resterema anche di pomeriggio dalle 16 alle 18.
Vi aspetto Paolo Mesolella per eventuali
informazione contattatemi pure al numero 0823 652639 o al cell. 339 2594842
Non temete: la presenza nel governo di massoni &C., con la Bonino in surplus, attirerà sicuramente la benedizione di Dio...
RispondiEliminasui poveracci che subiscono tutto questo!
Dico di più: sarebbe più facile separare gli angeli e i santi da te, che non la divina Maria: perché ella ti ama più ardentemente e ti glorifica più perfettamente dí tutte insieme le altre creature.
RispondiEliminaNon è eccessivo chiamare divina la Vergine?
Maria è la Donna del Magnificat:
RispondiEliminaL'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
Dante la definisce in modo sublime "umile ed alta più che creatura" e, certamente è la "piena di Grazia" per eccellenza. Credo che più che a lei - che è la più eccelsa delle creature, ma essa stessa si riconosce "serva del Signore", al quale ha detto il suo libero e benedetto "SI'" -, il divina sia da riferire alla sua divina maternità.
In ogni caso è certamente colei che ha ricevuto e raggiunto il più alto grado di Theosis=divinizzazione e bisognerebbe anche verificare l'uso del termine nel testo originale francese.
I padri, tra cui il Damasceno, non si facevano remore nell'attribuire a Maria SS. appellativi propri del figlio...quali DIVINA Madre, madre del Divin Figlio.
RispondiEliminaSi, non abbiamo paura anche noi nel riconoscere in Maria un che di divino!.... D'altronde lei è l'unica felice eccezione della storia umana, mentre noi restiamo miserabili e chiusi all'azione divinizzatrice della Grazia, incapaci e paralizzati dai nostri peccati, a cooperare attivamente.
Divina Madre....questo da tanto fastidio ai mariologi del nuovo corso!...all'orgoglio altezzoso dell'uomo.
Alcuno padre e santi, poi, non temevano di chiamarla addirittura "salvatrice"!
Sarebbe utile rileggere nel prossimo mese mariano "Le glorie di Maria" e....rifarsi "la fede"
Dalle prime notizie, quello di stamani non è il gesto di un folle, ma quello di un disperato, dalla vita precaria sia affettivamente che lavorativamente.
RispondiEliminaAl di là delle responsabilità personali, c'è una situazione di sfascio spaventosa, nella quale, oltre a mancare i punti di riferimento certi, mancano anche le più elementari azioni dirette a promuovere il bene comune.
Assistiamo al malgoverno di una casta o più caste tra loro solidali nella gestione di un potere dagli equilibri perversi e senza più né etica né autentici valori condivisi.
Quel che fa più male è che ognuno non si vergognerà di strumentalizzare questo e altri gesti disperati a proprio uso e consumo, distorcendo la verità e ignorando il vero cosiddetto "bene comune".
C'è poco da aggiungere, se non anche lo sconcerto che molti degli esponenti dell'attuale governo, che non sono immuni dalle responsabilità del malgoverno che ha portato alla situazione attuale (che certo è più complessa delle mie generiche esternazioni e ha radici lontane e anche sovranazionali) si dicono cattolici...
Nell'esprimere tutta la mia solidarietà all'Arma dei Carabinieri, in questi giorni più volte duramente colpita, senza dimenticare tutte le altre forze dell'ordine ogni giorno esposte ad ogni rischio, mi viene in mente il vecchio proverbio che dice: "Chi semina vento, raccoglie tempesta".
RispondiEliminaPurtroppo di vento ne è stato seminato troppo e questi sono i risultati.
Divina Madre....questo da tanto fastidio ai mariologi del nuovo corso!...all'orgoglio altezzoso dell'uomo.
RispondiEliminaAlcuno padre e santi, poi, non temevano di chiamarla addirittura "salvatrice"!
Nessuno parla più di Maria come "corredentrice", infatti. Tranne di recente, i Francescani dell'Immacolata e mons. Gherardini.
Nessuno parla più di Maria come "corredentrice", infatti. Tranne di recente, i Francescani dell'Immacolata e mons. Gherardini.
RispondiEliminaPiuttosto di Maria, la Divina Maria Mediatrice di TUTTE le Grazie!!!
Nei messali Tradizionali ci sono le Messe Votive con questo bellissimo titolo, il 31 maggio! Ma poi il gelo del concilio e grazie ai Papi "mariani" tutto è andato bruciato nel sacro fuoco riformatore!
Gent. preside,come fare a diffondere queste iniziative anche in altre provincie?Chi contattare ad esempio ad Imperia?
RispondiEliminaper le altre provincie, andare a vedee sul sito www.no194.org
RispondiEliminaSeraafino ha detto...
RispondiElimina@per Silente:
si è mai il pur pieno di belle pagine, "La salvezza viene dai giudei"? Si è fermato per caso a "Il sangue dei poveri"?
Cosa le sembra dell'identificazione tra Spirito Santo e "demonio" [sic DAVVErO mI SONO VENUTI I BRIVIDi-GIURO!- mentre lo scrivevo), presente nelle pagine di"la salvezza.."? Sono stato un entusiasta di Bloy, del Bloy discepolo di l'abbé Tardif de Moidrey (che sosteneva la tesi che tutti gli
atti umani, di qualunque tipo e natura, concorrono alla stesura ed
all'esegesi di un unico libro che potrebbe chiamarsi i"Paralipomeni della
Sacra Scrittura"). Anche per questo, mi sono sentito in dovere, dopo averne lette le critiche che ne fa "Sodalitium", di presentare e tenere tale autore per quel che è .
27 aprile 2013 21:16
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Mic ha detto (28 aprile alle 18:25):
RispondiEliminaNessuno parla piu' di Maria come "corredentrice", infatti. Tranne di recente i Francescani dell'Immacolata e monsignor Gherardini."
E don Camillo ha detto (28 aprile alle 20:26):
Piuttosto di Maria Mediatrice
I due interventi fotografano la realta'. Ma - e dico questo perche' vedo su MiL, Anonimo del 28.4.2013 ore 21:44, l'ennesima tirata sui siti di "pessimisti ed arrabbiati", le cui visite lasciano "amareggiati, sconfortati, delusi, arrabbiati e demoralizzati" - la realta' segnalata da Mic e don Camillo e' quella del granello di senape evangelico. E mi perdonerete l'autoreferenzialita' se dico che quel granello - i FI e mons. Gherardini - almeno per me ha dato frutto. Ho scritto per www.conciliovaticanosecondo.it un abbozzo di saggio sulla mariologia mancata di Lumen gentium VIII/54, proprio per dimostrare, Padri alla mano, che nella Tradizione e nell'esegesi biblica dei primi secoli, specie nella tradizione agostiniana, Maria e' mediatrice e Corredentrice. Ma il saggio completo verra' pubblicato dalla Catholic University of America, ed il fatto che un'Editrice se ne sia interessata mi pare positivo, perche' e' un inizio di superamento delle posizioni minimaliste a' la Congar (ed altri). Naturalmente la pubblicazione non sara' in Italia, e chissa' perche'.
Naturalmente la pubblicazione non sara' in Italia, e chissa' perche'.
RispondiEliminaLuciana, non potremmo occuparcene noi?
Suppongo che tu abbia anche il testo anche in italiano. Se sei d'accordo, potremmo vedere di unire le forze mettendo a disposizione le risorse.
Spero che farai avere il saggio anche a noi.
Su Maria "corredentrice", qui è a disposizione l'intervento di Mons Gherardini nel Convegno del settembre 2011
bisognerebbe anche verificare l'uso del termine nel testo originale francese.
RispondiEliminaNel testo francese abbiamo a più riprese il termine inequivocabile di divine (anche come "divina sposa" dello Spirito Santo, che poi prefigura la Chiesa come Sposa del Signore e dunque della SS. Trinità).
Ma grazie a Luigi e Don Camillo è stato ben completato il mio abbozzo di riflessione.
su Maria "mediatrice" e "corredentrice" ricordo di aver detto questo, che trascrivo qui (dal convegno del settembre 2011):
RispondiElimina_________________
In primis, mons. Gherardini ha precisato che è opportuno distinguere mediazione da corredenzione. La corredenzione è la singolare unione di Maria con Cristo sulla terra e termina con la missione terrena di Maria: indica consociazione, unione sponsale. La mediazione, invece, è il collegamento tra due estremi, il cielo e la terra, il Figlio e gli uomini. Essa non termina con il pellegrinaggio terreno, ma si prolunga anche in cielo, con la sua intercessione celeste. Il fondamento dell’Assunzione è la Corredenzione di Maria, in quanto corredenzione consociativa, che richiama al consors, la consociata, la socia del Redentore. In questa linea si collocano Pio IX, Leone XIII e Pio XII.
Gherardini vede nella maternità divina di Maria, in quanto primo principio della mariologia (principio di analogia che unisce in unità e armonia tutte le verità mariane), il fondamento ultimo di ogni prerogativa mariana, sicché Maria Madre di Dio è la Corredentrice assunta in cielo o si potrebbe dire anche che l’Assunta è la Madre di Dio associata pienamente al Figlio. Per Gherardini «Maria è una dilatazione del Figlio, un prolungamento del Figlio». Tutto quanto è in Cristo si riversa in Maria: ecco la ragione ultima della sua Assunzione.
Chi è interessato, può trovare gli approfondimenti su Fides Catholica.