Aggiornamento: Una grande foto di Papa Francesco e Benedetto XVI in preghiera nella Cappella del Monastero Mater Ecclesiae è pubblicata oggi in prima pagina dall'Osservatore Romano.
Dell'incontro di ieri era stata diffusa finora solo la foto del momento dell'arrivo del Papa Emerito al Monastero, con Bergoglio che saluta Ratzinger tenendo la mano dei predecessore tra le sue ed ambedue sorridono.
Oggi il Pontefice Emerito e il successore sono ripresi di spalle, mentre entrambi sono in ginocchio. (AGI) - CdV, 3 maggio.
Evento di certo inedito. Da notare l'altare che rispecchia lo stile liturgico di Papa Benedetto, insieme alla presenza dell'inginocchiatoio.
Evento di certo inedito. Da notare l'altare che rispecchia lo stile liturgico di Papa Benedetto, insieme alla presenza dell'inginocchiatoio.
Amo quel che scrive Marina Corradi e come lo esprime. Mi piace ricordare con le sue parole l'evento di ieri: il ritorno del Papa Benedetto nel «recinto di San Pietro», che segna comunque una vicenda insolita e per alcuni aspetti inquietante, che forse solo i posteri potranno decifrare appieno.
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È stato bello, ieri, vedere l’elicottero avvicinarsi e passare accanto al Cupolone, e abbassarsi nell’atterraggio. Come il fragore delle pale ha taciuto, ecco, ci siamo detti, contenti: è tornato a casa.
Avevamo ancora negli occhi l’alzarsi in volo di un altro elicottero, la sera del 28 febbraio; e quell’apparecchio che sorvolava Roma come in un addio ci aveva lasciato addosso la traccia di uno smarrimento e di un’angoscia. Ci era sembrato, l’andarsene il Papa da San Pietro, la scena di uno di quei film americani che raccontano venture ma non lontane apocalissi. Per un momento, nel rombo delle pale che si andava allontanando, avevamo perfino dubitato che il soglio di Pietro potesse vacillare, dopo duemila anni.
Due mesi dopo, alla stessa ora, un elicottero ha riportato Benedetto a casa. Lo ha accolto con un abbraccio Francesco, un Papa già profondamente amato dal popolo cristiano. E allora, in un momento abbiamo come rivisto il film di questi due mesi. La rinuncia, l’ultima udienza, il congedo. E poi i giorni del Conclave, e l’attesa, nella piazza battuta dalla pioggia, con gli occhi fissi al camino della Sistina. E la fumata bianca infine contro il cielo già buio, e quella folla che di corsa arrivava da tutta Roma, come presa da una collettiva viscerale contentezza: perché di nuovo Roma aveva un Papa. E l’innamorarsi della piazza, immediato, di quell’uomo che esordiva semplicemente: «Cari fratelli e sorelle, buonasera».
Sì, adesso, avendo visto e vissuto queste settimane, possiamo ripensare all’elicottero che lasciava il Vaticano, il 28 febbraio, senza più quel malessere addosso. Ora abbiamo visto quale disegno si è svolto sotto ai nostri occhi, ora cominciamo a capire che quella rinuncia si fondava su una profondissima fede: sulla assoluta certezza che la barca della Chiesa non è degli uomini, ma di Cristo, «che non la lascia affondare».
E abbiamo riletto e colmato di senso le parole di Benedetto al Seminario romano maggiore, due giorni prima dell’annuncio: «Essendo cristiani, sappiamo che nostro è il futuro e l’albero della Chiesa non è un albero morente, ma l’albero che cresce sempre di nuovo. Quindi, abbiamo motivo di non lasciarci impressionare - come ha detto papa Giovanni - dai profeti di sventura, che dicono: la Chiesa, bene, è un albero venuto dal grano di senape, cresciuto in due millenni, adesso ha il tempo dietro di sé, adesso è il tempo in cui muore. No. La Chiesa si rinnova sempre, rinasce sempre».
Ci sembrano queste parole, adesso, già tese a rincuorarci, a dirci in anticipo: non abbiate paura. E ci soffermiamo, ancora, proprio sull’ultima frase di Benedetto, nella Sala Clementina, quel promettere «incondizionata reverenza e obbedienza» al futuro Papa che, sconosciuto, già gli stava davanti, tra i cardinali; ma promettere con la formula della Regola Bollata numero 76 delle Fonti francescane, con cui san Francesco si sottometteva a papa Onorio. Il che, certo, può essere una coincidenza, però di quelle coincidenze che ci interrogano, perché sembrano un segno. E dunque ora che abbiamo visto e vissuto questi due mesi della Chiesa, quell’elicottero che se ne andava da Roma non ci sembra più un brutto sogno; e invece l’altro, che è arrivato ieri, sigilla in fondo queste settimane. Vivrà, il Papa emerito, in una clausura, in cui ha promesso di portare «tutti e tutto». Fra quattro mura, ma mai solo, nel respiro costante della preghiera. Non ci aveva abbandonati, e adesso lo sappiamo. Però come siamo stati contenti nel vedere, ieri, l’elicottero arrivare, e abbassarsi. Perché è nel «recinto di San Pietro», che quell’amato vecchio deve stare. Perché mancava ancora qualcosa, fino a ieri, quando ci siamo detti: è tornato a casa.
_______________________________© Copyright Avvenire, 3 maggio 2013
Non riesco a farmi all'idea che il Papa si è dimesso e che ora cene sono pure due tra i muri vaticani.
RispondiEliminaPerò non è strano che Francesco I, come "vescovo di Roma" (è così che preferisce definirsi) coesiste al "Papa emerito" ?
RispondiEliminaal di là delle considerazioni sentimentali resta la stranezza di quanto stiamo vivendo da qualche mese.
RispondiEliminaSembriamo tutti attori su un set la cui regie ci è ignota, ma è un film che sta piacendo a molti. Pochi restano pensosi...
Quanta melassa!
RispondiEliminaAd occhio l'avrei preso per un editoriale di Famglia Cristiana, poi leggo che è Avvenire; la linea di pensiero è quella.
Bello davvero! E come ci riescono ad infarcire di vacuo sentimentalismo ogni cosa, questi venditori di zucchero filato! Impressionante.
L'abdicazione, - zitto si dice rinuncia! - ah scusate tutti: "la rinuncia che si fondava su una profondissima fede". Fede profonda quella che Gli ha impedito per 8 anni di combattere il progressismo, l'eresia e il modernismo, mentre nelle sue encicliche si interessava di economia solidale, NWO - scriviamolo così: è piu politically correct - e quant'altro.
Li vedo tutti insieme nella mia mente questi otto anni. Pendere dalla Sue labbra aspettando che tra un saluto ad un rabbino e l'altro, almeno potessi udire una condanna precisa, autorevole, papale ( nel vero senso della parola) di tutto quel mondo marcio che combatte il Sacro Deposito della Fede. Ed invece niente di tutto questo: Neocatecumenali approvati, Ravasi cardinale e chi più ne ha più ne metta! Non dimentichiamo la Summorum Pontificum per avere i piedi in tutte le scarpe! Ma si sa lui di scarpe se ne intendeva!
Rosse come il sangue dei martiri che nemmeno lontanamente questa Chiesa vuole imitare, trincerandosi dietro il plauso delle piazze all'assordante Papa-Show! Rosso come la vergogna di un'ideologia ecumenista che tace il fiume di sangue fluente nelle terre islamiche e indiane perché bisogna guardare a quello che ci unisce. Se poi a dividerci c'è un'ecatombe di nostri fratelli uccsi, violentati, torturati in odium fidei, pazienza! La nostra fede è profonda!
Anzi: iucunditas, iucunditas!
Noi abbiamo il Papa povero, che con un pò di zucchero a velo, tanta demagogia e odore di pecora va in bocca al lupo al posto di quell'Altro che con le scarpette rosse - davvero inutili!- "ingravescente aetate", "3 metri sopra cielo" ci saluta e vissero tutti felici e contenti.
@ OT
RispondiEliminaringrazio Luisa e Luciana Cuppo (simpaticissima) per le parole che hanno voluto scrivermi, in risposta al mio OT di un paio di settimane fa.
Mic ha invece voluto confermarsi algida.
Io me ne sto appartato:
non so cosa il Signore mi stia chiedendo.
Non riesco a non essere in comunione con il Papa, ma mirendo conto che per me Francesco è un po' come se non esistesse.
E se tutto sto stravolgimento è avvenuto non possiamo che ringraziare il nostro Benedetto XVI.
La famiglia pontificia è composta da prelati di stretta osservanza benedettiana: il segretario Xuereb, il prefetto della casa pontificia Gängswein, l'elemosiniere Pozzo, al quale si aggiunge il cerimoniere Guido Marini (che nonfa però parte della famiglia pontificia).
Tutti prelati vicini alla Tradizione.
Mi chiedo come possano collaborare (vivendo gomito a gomito) con Francesco, che del disprezzo dei simboli ha fatto uno dei suoi scopi prioritari.
"Rosse come il sangue dei martiri che nemmeno lontanamente questa Chiesa vuole imitare"
RispondiEliminasono d'accordo. tanto che il vescovo di Roma manco se le mette piu' le scarpe rosse
Juan,
RispondiEliminagrazie. Sai bene che condivido ogni tua parola e apprezzo l'ironia, che rivela amarezza delusione e sofferenza, che conosco bene...
Ho già spiegato in apertura che ho dato spazio al mio sentimento, perché è evidente che l'evento "abdicazione", come ripetutamente ricordato in questo blog, è canonicamente ineccepibile, ma i suoi lati ambigui, forse anche oscuri, li ha. Anche se non da tutti, purtroppo, percepiti.
Stamattina il papa ha parlato del coraggio della Chiesa, buona cosa...
RispondiEliminaVorremmo vederlo in tutti...
http://it.radiovaticana.va/news/2013/05/03/il_papa:_la_chiesa_deve_essere_coraggiosa,_no_ai_cristiani_tiepidi/it1-688542
Storia di Piera e del suo suicidio assistito (video). I cattolici attendono una parola dai loro pastori
RispondiEliminahttp://video.repubblica.it/cronaca/storia-di-piera-e-del-suo-suicidio-assistito/127154/125656?ref=HREA-1
sabato 4 maggio la prima giornata di mobilitazione nazionale per la raccolta di firme sulla proposta di legge pro eutanasia
Mah... più vicino all'idea di De San Mattia che all'auytrice dell'articolo. Francamente lo trovo buonista, di quel buonismo mieloso che fa venire il diabete. La situazione anomala, se non assurda di avere due pontefici minimamente toccata.
RispondiElimina
RispondiEliminamic ha detto...
Juan,
grazie. Sai bene che condivido ogni tua parola e apprezzo l'ironia, che rivela amarezza delusione e sofferenza.
Ho già spiegato in apertura che ho dato spazio al mio sentimento, perché è evidente che l'evento "abdicazione", come ripetutamente ricordato in questo blog, è canonicamente ineccepibile, ma i suoi lati ambigui, forse anche oscuri, li ha. Anche se non da tutti, purtroppo, percepiti.
Però chi ha sale in zucca li percepisce. Lo sapete che io, proprio io che passo per filo-cripto-para-sedevacantista (quanto meno "IN PECTORE")mi trovo a dover smorzare e buttare acqua sul fuoco a derive sedevacantiste, da parte di amici che fino al 13 marzo avevano"dormito il sonno del giusto"? Ovvero che frequentavano le parrocchie moderne?
Mic ha invece voluto confermarsi algida.
RispondiEliminaAlgida, solo per aver riconosciuto in tutta sincerità di non rimpianger nulla di quell'amara e dura esperienza su MiL che mostravi di ricordare con nostalgia?
Forse perché non eri tu il bersaglio preso di mira (da più parti) con accanimenti degni di miglior causa?
Del resto, mi pare che qui il dialogo può proseguire e questo dimostra come non mi leghi nulla al dito e sia cosa buona e giusta andare sempre oltre e ripartire con migliori propositi. Questo vale per tutti.
Mi chiedo come possano collaborare (vivendo gomito a gomito) con Francesco, che del disprezzo dei simboli ha fatto uno dei suoi scopi prioritari.
RispondiEliminaStiamo ancora aspettando atti concreti che dimostrino cosa c'è dietro questa ostentata essenzialità (chiamiamola così)...
AIUTO!
RispondiEliminaDi male in peggio, ma cosa hanno bevuto???
Enzo Bianchi ci aiuta a reinventare la Chiesa" , padre Lombardi
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/bianchi-bianchi-bianchi-24515/
E. Bianchi: Pensando alla mia vita nella Chiesa non posso passare sotto silenzio lo speciale ringraziamento al Signore per la grazia di una 'primavera' conosciuta, quando entravo nella giovinezza: la primavera di papa Giovanni XXIII e del Concilio, quella che ha determinato tutta la mia vita”. “Ma ora – aggiunge - nella mia anzianità, mi sento di ringraziare il Signore per la primavera che vedo abbozzarsi di nuovo nella Chiesa. Una primavera inaugurata da papa Francesco, e certo preparata da papa Benedetto XVI. Ve lo confesso, la mia tristezza nella certezza di un non più lontano esodo si è fatta meno forte, perchè vedo che ciò in cui ho creduto è possibile: sì: la Chiesa è riformabile”.
"Mic ha invece voluto confermarsi algida."
RispondiEliminaCon questa uscita, che poteva risparmiarsi dimostra mancanza di generosità e rispetto nei confronti di chi la ospita.
"Non riesco a non essere in comunione con il Papa, ma mirendo conto che per me Francesco è un po' come se non esistesse."
Penso che la comunione, più che un sentimento è un dato di fatto che è normale avere col papa regnante. E questo lo è a pieno titolo.
Il "come non esistesse" riesce un po' difficile sia per i sia atti e parole anticonformisti che per come ce li sbandierano ogni giorno e da ogni parte.
"Stiamo ancora aspettando atti concreti che dimostrino cosa c'è dietro questa ostentata essenzialità (chiamiamola così)..."
RispondiEliminaQualche atto c'è stato. E non molto incoraggiante per la tradizione.
E poi tutti i nemici della chiesa , dentro e fuori, tutti entusiasti.
RispondiEliminastrano, no?
2 Papi in Vaticano, ma dai compiti diversi.
RispondiEliminaUno, Francesco, che parla dalla cattedra (o forse neppure quello....)
L'Altro, Benedetto, nella prigione dorata che si è scelto. zitto e buono, ora pure sorvegliato dalle suorine.
Dove sta la differenza fra il duo Celestino V / Bonifacio VIII e il duo attuale?
Anche Bonifacio VIII fece incarcerare Celestino V, affinchè nessuno potesse rivolerlo sulla cattedra. E a Celestino non rimase che pregare. ma guarda che coincidenze....
Così, Francesco terrà dentro la sfera di vetro (come una palla da souvenir con la nevetta), il povero Benedetto.
Ciò che ferisce in questo caso, è che sia stato Benedetto a sceglierlo. Almeno poteva tornare in Germania a fare il Vescovo emerito.
Contento lui, poveri noi.
PS. E la cosa davvero ironica è che ci sono 2 Papi, e nessuno dei 2 dorme nel letto che spetta loro... almeno affittiamolo questo appartamento papale !!!!!
Atti che fomentano la tradizione modernista.
RispondiEliminaPER MIC.
RispondiEliminaApprezzo sinceramente l'"aurea mediocritas" di questo sito, in un periodo in cui è facile trovare eccessi nella tradizione quanto nel progressismo.
Tuttavia - quanto sto per dire non è una critica ma una considerazione costruttiva -, una linea editoriale la dovrà pur avere il blog!
Cioè mi spiego. Se io leggo: "Amo quel che scrive Maria Corradi", penso che anche Mic ha ricevuto un paio di occhiali rosa da Don Camillo. Invece poi scopro che sta solo ribadendo giustamente che l'abdicazione formale di un Papa non è contro il diritto canonico ed è una cosa giuridicamente possibile e quindi anche plausibile.
http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=886:considerazioni-su-un-abdicazione&catid=93&Itemid=149
Questo è il link che ripropone l'ottima spiegazione di Don Mauro Tranquillo circa le "dimissioni papali", tra l'altro ripreso anche in questo blog a conferma che mentre alcuni tradizionalisti si inerpicavano in perigliose interpretazioni metafisiche dell'accaduto ( http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=237058:perche-papa-ratzinger-benedetto-xvi-dovrebbe-ritirare-le-sue-dimissioni&catid=83:free&Itemid=100021 ) , su questo blog si faceva spazio anche ad una voce solida che ha fatto considerazioni lucide e giuridicamente ineccepibili.
A fronte di tutto ciò pongo una domanda:
Non è stato un pò eccessivo travasare quest'articolo da Avvenire su questo blog senza neppure una parola di critica al mondo di melassa proposto dall'autrice?
E con questo ribadisco la massima stima per te, che come tanti di noi, cerchiamo di combattere la "buona battaglia della fede" senza cadere negli eccessi.
Grazie.
Certo che da Marina Corradi ci si aspetta qualcosa di meglio di questo barile di melassa a buon mercato! I profeti di sventura ci sono, mancano solo la medicina della misericordia e la novella Pentecoste! Un inno alla retorica postconciliare!
RispondiEliminaUn Papa legittimo, uomo di grande levatura morale ed intellettuale, ma che ha dato ampia dimostrazione di non saper tenere testa ai collaboratori, ha abdicato, ma continua a vestirsi e a farsi chiamare Papa. Un nuovo Pontefice è stato eletto, e sembra, in ogni suo gesto e parola, voler incarnare quella ermeneutica della rottura con la tradizione bilimillenaria della Chiesa che il predecessore, tuttora vivente, ha più volte indicato come causa prima della attuale scristianizzazione. Il Centro Televisivo Vaticano si bea nel far circolare immagini di due sorridenti signori in abito pontificio. Quanto faccia bene tutto questo alla vita della Chiesa è facile immaginarlo, e non capisco proprio cosa possa trovarci di tanto emozionante Marina Corradi, e chi ne ha riportato l'articolo in questo blog che ci ha abituato a riflessioni ben più profonde..... Felice
RispondiEliminaμεμψίμοιροι
RispondiEliminaNon è stato un pò eccessivo travasare quest'articolo da Avvenire su questo blog senza neppure una parola di critica al mondo di melassa proposto dall'autrice?
RispondiEliminaForse. Ed è stato esclusivamente per mancanza di tempo; anche se ritenevo, magari impropriamente per un lettore attento e giustamente esigente come lei, che fossero sufficienti le mie righe di presentazione conclusive, nelle quali ho qualificato senza mezzi termini l'evento.
Per spiegare - e non per giustificare, perché penso non ce ne sia bisogno - il fatto che ho detto che amo quel che scrive Marina Corradi, non significa che io ami quel che scrive Avvenire, che non è una delle mie fonti di informazione corretta e che anzi ho più volte criticato in tempi in cui lei probabilmente non frequentava il blog e che in questo caso per correttezza ho dovuto indicare come fonte dell'articolo.
E, comunque, a suo tempo della stessa autrice, mi era piaciuto molto questo pezzo.
E anche questo.
Non mi pare solo melassa, credo ci sia qualcosa di più.
E, se c'è qualcosa di buono non mi formalizzo solo perché viene da Avvenire ;)
Condivido sul fatto di attribuire lucidità - e ci aggiungo anche acribia agli scritti di Don Mauro Tranquillo, che conoscevo, così come conosco e stimo la persona e gli scritti di E.M. Radaelli.
Non nascondo che la sua impostazione metafisica mi aveva coinvolta, e mi coinvolge tuttora, così come ho molto apprezzato l'analisi di Don Mauro da lei opportunamente citata.
Sulla linea editoriale di questo blog, influisce il fatto che non è il mio unico impegno e conseguentemente è meditato quel tanto che basta nell'immediato e per lo strumento che è. Influisce poi, soprattutto, la circostanza che, non avendo il supporto fisso di un sacerdote che ritengo indispensabile, io non mi azzardo se non di cercar approfondire e custodire la fede, condividendo come meglio so e posso il mio percorso quotidiano rispetto quanto ci viene incontro in questo tempo oscuro e complesso quant'altri mai, e tuttavia ricco di grazia indicibile.
E, dunque, una constatata "aurea mediocritas" probabilmente dipende dal fatto che non posso che procedere in quanto semplice fedele impegnata e appassionata, che non ha nessun carisma magisteriale né pastorale, ma solo la sua buona volontà oltre a un briciolo di formazione e il grande scrupolo di denunciare senza lanciare anatemi e, soprattutto, quello di non scandalizzare i più semplici.
La ringrazio per tutti i suoi contributi, che spero continuerà a non farci mancare.
Non nascondo che la sua impostazione metafisica mi aveva coinvolta, e mi coinvolge tuttora, così come ho molto apprezzato l'analisi di Don Mauro da lei opportunamente citata.
RispondiEliminaPer completare. In quei giorni "roventi" dopo l'11 febbraio, ricordo di aver detto molte cose anch'io, ovviamente con meno autorevolezza; ma prendendo posizione e non tacendo.
E l'argomento credo sia ben lontano dall'essere esaurito. Di conseguenza continueranno ancora riflessioni, ipotesi e analisi. La sintesi spetterà a chi di dovere.
RispondiEliminaμεμψίμοιροι
Caro Anonimo criptico, se si riferisce a noi, non esprimiamo lamentazioni da eterni scontenti, ma denunciamo e soffriamo quel che accade nella e alla nostra Chiesa. E non mi pare poco né di poco conto, di questi tempi...
μεμψίμοιροι
RispondiEliminaCredo che l'anonimo criptico si stia riferendo a μεμψίμοιροι, così come contenuto in Giuda 1:16 e cioè al passo in cui San Giuda riferendosi all'orgoglio a alla corruzione dei falsi dottori conclude il capoverso con queste parole:
"Costoro sono dei mormoratori, degli esseri mai contenti (μεμψίμοιροι), che vivono secondo il capriccio delle loro passioni, mentre la loro bocca pronunzia parole ampollose, e solo per interesse fingono di ammirare le persone"
In realtà questa descrizione sembra appropriata ai modernisti, secondo il ritratto che San Pio X ha delineato nella Pascendi.
PER MIC.
RispondiEliminaNon è stato un pò eccessivo travasare quest'articolo da Avvenire su questo blog senza neppure una parola di critica al mondo di melassa proposto dall'autrice?
Forse. Ed è stato esclusivamente per mancanza di tempo; anche se ritenevo, magari impropriamente per un lettore attento e giustamente esigente come lei, che fossero sufficienti le mie righe di presentazione conclusive, nelle quali ho qualificato senza mezzi termini l'evento.
Per spiegare - e non per giustificare, perché penso non ce ne sia bisogno - il fatto che ho detto che amo quel che scrive Marina Corradi, non significa che io ami quel che scrive Avvenire, che non è una delle mie fonti di informazione corretta e che anzi ho più volte criticato in tempi in cui lei probabilmente non frequentava il blog e che in questo caso per correttezza ho dovuto indicare come fonte dell'articolo.
Ho le idee più chiare. Grazie!;)
Enzo Bianchi ci aiuta a reinventare la Chiesa" , padre Lombardi
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/bianchi-bianchi-bianchi-24515/
Reinventare?
ma si è bevuto il cervello?
E quel che dice dopo?
"“Il tema del reinventare la Chiesa, letto attraverso queste pagine”, ha affermato padre Lombardi nel suo discorso, “ha evocato in me una forte sintonia con ciò che mi sembra avvenire sotto i nostri occhi ogni giorno in quest'ultimo periodo, in modo inaspettato e sorprendente, in questo inizio di pontificato”. In particolare p. Lombardi ha sottolineato “la tenerezza di cui papa Francesco parla e che manifesta così spontaneamente ogni giorno nei gesti, nell'incontro, nell'abbraccio, nel bacio, nella benedizione, soprattutto verso i malati e i più piccoli; e a questi incontri si vede che la gente viene sempre di più, e ciò avviene perchè parole semplici e gesti semplici stanno rigenerando la comunità della Chiesa in un modo spontaneo, con una capacità di attrazione notevole”."
Siamo al delirio. E il priore di Bose chiamato in ogni realtà ecclesiale, comprese le facoltà pontificie, a parlare a futuri sacerdoti? Per insegnar loro cosa?
Beh, la Corradi ha fatto lo sforzo di non copiare i suoi colleghi che sembrano essersi tutti abbonati al servizio minimum, con le stesse frasi messe nello stesso ordine.
RispondiEliminaAlmeno c`è un pò dei suoi sentimenti, che li si condivida o meno è un`altra storia.
Poi è vero che cade nei clichés, nei mantra ossessivi sul nuovo Papa che tutti amaaaano, che è tanto, tenero, così umile e di cui la piazza si è innamorata subito, perchè ha esordito dicendo buonasera!
Io non mi sono innamorata di Papa Bergoglio, nemmeno la mia mente è sollecitata, calme plat, situazione di osservatrice, non ancora esteriore(!).
Viviamo una situazione oggettivamente anomala che si cerca di trasformare in una rinascita della Chiesa, Padre Lombardi ha avuto delle parole a dir poco allucinanti, sarà la sua pazza e incontenibile gioia di avere un Papa gesuita, leggete qui:
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/bianchi-bianchi-bianchi-24515/?utm_source=feedly
mic....siamo sulla stessa lunghezza d`onda!
RispondiEliminaIn realtà questa descrizione sembra appropriata ai modernisti, secondo il ritratto che San Pio X ha delineato nella Pascendi.
RispondiEliminaGrazie. Non ero sicura fosse riferito a noi, e dunque ho puntualizzato nei termini di cui sopra.
Ma non conoscevo la sua fonte, che non esclude, anzi avvalora la sua ipotesi.
Da Raffaella ho scritto questo a proposito dell`exploit di P. Lombardi:
RispondiEliminaPadre Lombardi, un bel tacere non fu mai scritto,
Dunque papa Bergoglio sta reinventando la Chiesa!
La Chiesa reinventata!
Povero Gesù Cristo, tutti si servono del Tuo Nome, ma sembra che Tu sia diventato solo un faire valoir per mettere in mostra gli eroi del momento.
Ma Lombardi, riflette prima di parlare?
Non si rende conto che parlando della tenerezzza di Bergoglio che starebbe addirittura "rigenerando
la comunità della Chiesa in un modo spontaneo, con una capacità di attrazione notevole", sta mancando gravemente di rispetto a Papa Benedetto?
E dov`è questa rigenerazione della Chiesa? Forse nei numeri? Forse nella sentimentalità e nell`emotività che sappiamo quanto siano effimere e volubili?
Che cosa intendono per "reinventare" e "rigenerare"?
Poveri noi.
A parte il sedicente priore di non si sa bene quale 'chiesa' e di quale religione, ho visto l'interno del "priorato" pieno di simboli di tutte le religioni del mondo all'infuori di quella cristiana, ci fosse una croce, anche piccola, lui si è autonominato priore e non ricopre alcuna carica religiosa, vorrei sapere perchè questo panteista agnostico venga così considerato dalle alte sfere; [...] GR2
RispondiEliminaÈ in questo senso che si vuole reinventare la Chiesa?
RispondiEliminahttp://neocatecumenali.blogspot.ch/2013/05/bislacche-celebrazioni-casalinghe.html
L`inventore di quella, come la posso chiamare...prassi, pretende essere missionato nientepopodimenoche da Dio per trasformare le parrocchie, ricostruire la Chiesa.
Normalmente potremmo e dovremmo dire, è un esaltato come ce ne sono tanti in giro, il problema è che quell`esaltato, e superbo, ha grandi amici in questa Chiesa postconciliare che gli srototolano i tappeti rossi e se ne servono per il loro progetto devastatore della Chiesa, una lobby abbastanza forte e potente per vanificare anche la volontà e le prescrizioni di un Papa.
È quella la regenerazione della Chiesa?
È quella la Chiesa reinventata?
Una federazione di casette dove tutti fanno la loro cucina interna, con i loro ingredienti coltivati nel loro orticello?
Ma invece di rimpinzarsi con parole non si guardano attorno?
O allora che ci dicano una volta per tutte che Tradizione, Magistero, Dottrina, sono diventati opzionali, che oggi contano solo la...testimonianza, l`esperienza, e l`amoooooore, e poco importa se ciò che si testimonia e si pratica non sia quel che la Chiesa è chiamata a salvaguardare, a difendere e promuovere.
Coraggio! Il Signore non manca di accompagnarvi e anch’io vi assicuro la mia preghiera e vi ringrazio per i tanti segni di vicinanza. Vi chiedo di ricordarvi anche di me nelle vostre preghiere. La Santa Vergine Maria vi assista con il suo sguardo materno e vi sostenga la mia Benedizione Apostolica, che estendo a tutti i membri del Cammino. Grazie!
RispondiEliminaBenedetto XVI ai neocatecumenali il 20 Gennaio 2012, Aula Paolo VI.
IL PAPA CHE PIU' DI TUTTI HA LA RESPONSABILITA' DI AVER LEGITTIMATO IL CAMMINO NEOCATECUMENALE.
IL PAPA CHE PIU' DI TUTTI HA LA RESPONSABILITA' DI AVER LEGITTIMATO IL CAMMINO NEOCATECUMENALE.
RispondiEliminaLo ha legittimato, ma lo ha anche corretto.
Per amore di verità occorre precisare (non ho il tempo di cercare i link, ma all'occorrenza lo farò):
1. l'approvazione degli statuti era stata data dal Papa per differita a lungo periodo, causa problemi sia nel dialogo con i Parroci romani che alla conferenza episcopale giapponese.
Fu un colpo di mano del PCL, con la grave anomalia di approvare qualcosa basato su un catechismo autonomo mai approvato dalla congregazione competente, del quale è stata approvata (sempre dal PCL) la pubblicazione (non i testi: non è mai stato esplicitato e ci sono seri dubbi. Storia lunga e complessa), ma è secretato per ordine degli iniziatori (!?)
2. Quella celebrazione del 2012 il Papa aveva chiesto di farla in sordina (dichiarazione di Kiko, non nostra), ma poi fu imposta da Filoni. Certo nessuno obbligava il Papa a formulare quel tipo di incoraggiamenti, ma di fatto li ha anche richiamati più di una volta sia sulla liturgia (non approvata e rinviata alla Feria IV: sembra che l'abbiano scampata per un pelo causa dimissioni del Papa) che sulla comunione ecclesiale (dovunque vanno fagocitano e creano divisioni).
3. Sta di fatto che in curia hanno una marea di sponsor illustri. In pratica sono una lobby molto potente.
Tutto quel che ho detto è documentato e documentabile e c'è molto di più.
Credo che il Papa si rivolgesse ai 'piccoli' in buona fede. In ogni caso si tratta di una delle tante contraddizioni cui purtroppo abbiamo sempre assistito con sorpresa sgomento e delusione.
RispondiEliminaMa certo Juan, vuole che vada a cercare altre parole di Benedetto XVI?
RispondiEliminaInutile con chi ha già la sentenza di condanna in tasca.
Comunque se vuole essere informato non ha che da consultare il blog l`Osservatorio.
Non servirà a niente, e non è qui il luogo, ma sappia che Benedetto XVI già nel 2005 ha dato delle prescrizioni al cnc per correggere gli abusi liturgici ma è stato tradito dai suoi collaboratori( Rylko e Filoni in testa) e disobbedito dai leader del cnc, nel 2008 stato messo davanti al fatto compiuto della consegna dello statuto del cnc, uno statuto monco dell`approvazione di ben due Congregazioni e con un articolo su quella "liturgia" che Papa Benedetto ha voluto modificare ma SENZA quelle modifiche, il Papa ha taciuto durante un anno, ma di certo non avrebbe sconfessato chi lo ha tradito, arriva il 2011 e l`approvazione del direttorio catechetico nc , il Papa ne aveva ordinato la pubblicazione, ancora una volta è stato ed è disobbedito, un laico spagnolo e la potente lobby che lo protegge hanno più potere di un Papa e possono imporre alla Chiesa lo scandalo di una formazione segreta, e poi arriviamo al 2012 quando Papa Benedetto riesce all`ultimo momento a sventare il nuovo colpo di forza del cnc e dei suoi fidati collaboratori( Canizares si è aggiunto a quella poco onorabile équipe) e sottomette la prassi liturgica nc all`analisi di una Commissione.
Tutto da allora tace e Arguello sta muovendo le sue pedine-sponsor, per ottenere da Papa Bergoglio quel che non ha ottenuto da Benedetto XVI.
Non intendo e non mi interessa convincerla, Juan, ma questa è la realtà di fatti che non devono essere passati sotto silenzio, Benedetto XVI è il solo ad aver concretamente voluto riportare il cnc sui binari dell`ortodossia, purtroppo non ci è riuscito.
Nella Chiesa ci sono poteri capaci ANCHE di vanificare l`autorità del Papa.
Sapevo che sarei incorso nella "scomunica" della nota Papa-girl, Luisa, e quando dico Papa in questo caso dico Benedetto XVI.
RispondiEliminaMa non voglio essere irrispettoso o iniziare polemiche scevre da ogni buon cristiano intendimento.
Il commento di Mic è apprezzabile perché è oggettivo.
Il centro del discorso tuttavia è un'altro. Le contraddizioni a cui ci ha abituato il Papato precedente sono il frutto di quella ambiguità conciliare e postconciliare che contraddistingue tutto il percorso della Chiesa nell'ultimo cinquantennio. Il fatto stesso di dire che vi sono poteri in grado di limitare l'autorità del Papa è un modo per asserire che il ministero Petrino, per contingenza certo, non è più esplicabile. E questo è impossibile date le promesse di Ns Signore circa l'indefettibilità della Chiesa.
Ciò che è più prudente dire è che la debolezza dei moderni Pontefici o la rispettiva formazione modernista impedisce loro di esercitare l'autorità tramite i mezzi di condanna che la Chiesa ha sempre usato, primo fra tutti la scomunica e poi tutta una serie di sanzioni che si spolverano e si agitano come feticci soltanto dinanzi al già sparuto e perseguitato mondo della Tradizione.
Infatti il problema liturgico nel cammino nc è soltanto il riflesso di un'impianto eretico che nega la presenza reale di Ns Gesù Cristo nell'Eucarestia. Il Sommo Pontefice, per quanto siano vere le cose esposte da Luisa, avrebbe potuto fare molto di più per salvaguardare la "salus animarum" di tanti fratelli che entrano in una setta legalizzata credendo di servire il Signore. Se non Lui, ammantato di quel velo pseudo-tradizionalista, chi mai potrà ora arrestare il cammino di KiKo?
sull'atteggiamento di papa Benedetto 16 verso i neocat, non sono d'accordo co Mic. nel cnc non c'e' nulla di buono. e papa Benedetto ha cercato solo di arginare una falla che andava chiusa e basta. far rientrare i neocat in quale ortodossia? quella strana del concilio vaticano secondo? i neocat ne sono uno dei frutti meglio riusciti! essi sono gia ortodossi ! il papa ha secondo me avuto paura di chiudere la porta in faccia ai milioni di seguaguaci neocat. ma alle anime di quei poveracci allora chi ci pensa. sarebbe stata una fuoriuscita tremenda . vi immaginate cosa sarebbe successo se tutti i neocat di colpo avessero dovuto abbandonare le parrocchie dove si sono incistati?? la colpa pero' non e' di papa Benedetto (o almeno non tuta sua) perche nessuno in vaticano vi ha posto un freno quando si poteva.
RispondiEliminaPer rocco:
RispondiEliminaI neocat non sono un frutto del concilio. Sono un unicum a sé stante: un messianismo giudeo-luterano-gnostico che ha potuto attecchire grazie al "clima" post-conciliare e a troppe connivenze tra i curiali fin dall'inizio. Fu il card Poletti a scrivere lo statuto dei loro seminari aperti senza aver ottenuto alcuna
approvazione e quando già teologi come p. Zoffoli ne denunciavano le eresie , peraltro mai smentiti, ma di fatto ignorati, come ignorate sono state le nostre documentate denunce.
E in quei seminari vengono formati sacerdoti secondo l'iter iniziatico Nc, i quali restano sempre soggetti ai totipotenti catechisti - emanazioni degli iniziatori - perdendo il loro munus docendi e quello regendi. E obbediscono a kiko, non al Papa. E ci sarebbe molto altro da dire, soffrendo.
Ma mi pare che questo sia gia' abbastanza!
RispondiElimina"Sapevo che sarei incorso nella "scomunica" della nota Papa-girl, Luisa, e quando dico Papa in questo caso dico Benedetto XVI.
Ma non voglio essere irrispettoso o iniziare polemiche scevre da ogni buon cristiano intendimento."
Sa che cosa le dice la "nota Papa girl" che ha l`aggravante di essere scevra di cristiano intendimento?
Che con persone che sono convinte di avere la verità in tasca è impossible discutere, con persone che dicono di non volere essere irrispettose ma etichettano chi non condivide la loro opininione, e lo fanno senza rispetto, è inutile discutere.
Ma non voglio essere irrispettoso o iniziare polemiche scevre da ogni buon cristiano intendimento.
EliminaCon la parola intendimento intendevo dire intento, non mi riferivo a lei ma alla possibilità di instaurare una dialettica aggressiva, quando in un discorso si cede con facilità all'ironia; e so benissimo che questa tentazione mi solletica molto quando incontro persone che si ostinano a non volere vedere in faccia la realtà. Le chiedo solo chi ha beatificato GP II? Beatificandolo ha indicato alla Chiesa che quanto gp2 ha fatto nel suo pontificato è degno di venerazione. Abbia almeno il buon senso di parlare di Benedetto Xvi come di un Papa fortemente contraddittorio. La sua debolezza nel contrastare il cammino nc è la realtà non è la mia verità. A quest'ora se avesse usato l'Autorità del suo ministero il cammino sarebbe un malsano ricordo, se avesse usato nei confronti del cammino almeno la metà della forza che Gp2 ha usato contro la teologia della liberazione, ora le cose sarebbero diverse. Non che poi questa si sia estinta, ma il solo nominarla è sinonimo di eterodossia.
Vedere la realtà in modo completo può comportare sofferenza, ma il soffrire è cosa ben più degna che vivere nel mondo onirico delle illusioni.
Ancora una cosa, il cnc dall`inizio ha goduto di appoggi che si trovavano ai vertici della Chiesa, il card. Poletto ( che figura sulla lista dei prelati massoni) è solo uno dei tanti, è stato protetto da Giovanni Paolo II che è perfino andato a visitare la cittadella neocatecumenale in Galilea.
RispondiEliminaFarcito con tutti i segni e simboli giudeizzanti tipici del cnc e con la dissacrazione visibile dello spazio sacro, con il doppio tabernacolo(!), quel luogo non sembra aver scandalizzato il Papa, dal cnc arrivavano tanti soldi per le cause difese dal Pontefice, GP II ha pubblicato la REDEMPTIONIS SACRAMENTUM, li ha richiamati alla comunione ecclesiale, ma niente di concreto è stato fatto, come dall`inizio anche allora gli sponsor del cnc vegliavano affinchè Arguello potesse continuare la sua opera distruttrice al riparo di interventi concreti, ancora a lato della Chiesa ma in vista della sua approvazione.
È il Prefetto della CDF ,l`allora card. Ratzinger, ad aver voluto ( dopo che le accuse di eresia si moltiplicavano) consultare e studiare i testi che servivano alla formazione di presbiteri e alle catechesi che si stavano diffondendo a macchia d`olio nella Chiesa, con conseguente formazione di comunità.
Son seguiti anni e anni di studi...per arrivare nel 2003 quando Kiko Arguello rifiuta nell`ufficio del card. Ratzinger il risultato delle correzioni: non riconosceva più in quel mattone, in quel trattato di teologia(ipse dixit) le sue catechesi...e se nè andato, dicendo che le avrebbe corrette lui stesso!
Che cosa poteva fare l`allora card. Ratzinger?
Più in alto di lui c`era chi rifiutava che si toccasse al cnc.
Poi è diventato Papa, e il percorso seguente l`ho già descritto.
Posso sottoscrivere alcune osservazioni già fatte, anch`io penso alle anime che sono state e sono portate su altre vie, anch`io non ho capito il silenzio di Papa Benedetto, ma poi ho saputo in che condizioni il cnc cha ottenuto il suo statuto e sapevo che il Papa non avrebbe accusato, e nemmeno sconfessato, i suoi collaboratori. Sono certa che Papa Benedetto ha fatto tutto il possibile, so che è terribile dire questo parlando del Sommo Pontefice che dovrebbe disporre della somma autorità, ma questa è la situazione di questa Chiesa, la tela di ragno aveva avuto il tempo durante i decenni di espandersi, la piovra ha potuto espandere i suoi lunghi e potenti tentacoli.
"teologi come p. Zoffoli ne denunciavano le eresie , peraltro mai smentiti, ma di fatto ignorati, come ignorate sono state le nostre documentate denunce."
RispondiEliminaCome ignorate sono state (e sono) le migliaia di dolorose testimonianze, la cui attendibilità è data non solo dal coincidere con l'esperienza che molti di noi hanno avuto del Cnc, ma dalla convergenza sugli stessi punti in e da tutti i paesi del mondo.
Oltre alle storture dottrinali e teologiche, c'è una prassi rigida e totalizzante che strumentalizza le persone, le rende dipendenti come avviene nelle sette, e ne stupra le coscienze violandone il foro interno davanti a tutti! Il che crea, oltre a dipendenza, sensi di colpa e crollo di ogni difesa psicologica e razionale, invischiando sempre di più nel "sistema-cammino"... invischiamento peraltro favorito da molte altre strumentalizzazioni, sconosciute ai più. Per questo nella Chiesa, nonostante tutto ancor oggi, si tende a sottovalutare il problema, come se non riguardasse la Chiesa TUTTA e non coloro che denunciano le storture (che non lo fanno 'contro' il cammino, ma 'per' la verità) o testimoniano le loro esperienze, gridando la loro sofferenza, nell'assordante silenzio di chi se ne dovrebbe preoccupare e così permette che lo scempi continui e coinvolga anche la generazione attuale mentre la Chiesa ne risulta ormai inquinata oltre un normale livello di guardia...
Ma di questo, dire che i cosiddetti Pastori se ne infischiano è ancora inadeguato!
"quando incontro persone che si ostinano a non volere vedere in faccia la realtà"
RispondiEliminaLa realtà, con la sua chiave di lettura che non è infallibile, almeno lo credo.
"Abbia almeno il buon senso di parlare di Benedetto Xvi come di un Papa fortemente contraddittorio"
Non penso che anche per il buon senso lei sia supremo e infallibile giudice, ho già detto le mie perplessità su certe parole, silenzi e gesti di Papa Benedetto, se mi ha letto con quell`attenzione che sembra dimostrare, lo sa.
"A quest'ora se avesse usato l'Autorità del suo ministero il cammino sarebbe un malsano ricordo, se avesse usato nei confronti del cammino almeno la metà della forza che Gp2 ha usato contro la teologia della liberazione, ora le cose sarebbero diverse."
Riscrivo quella frase riferendola a Giovanni Paolo II che se avesse usato l'Autorità del suo ministero il cnc sarebbe un malsano ricordo, invece, nella cesta della pesante eredità che ha ricevuto dal suo predecessore, Benedetto XVI si è trovato anche un cnc ricco e potente e sponsorizzato dai vertici della Chiesa,un cnc che deve a Giovanni Paolo II di aver potuto estendersi senza ostacoli.
"Vedere la realtà in modo completo può comportare sofferenza, ma il soffrire è cosa ben più degna che vivere nel mondo onirico delle illusioni. "
Realtà, illusioni, mondo onirico, secondo i suoi criteri.
Invece la sofferenza è reale, ma di certo non per quel che lei descrive ed è troppo personale per condividerla con chi è seduto sul tronetto delle sue certezze, con in mano il bastone per chi non si inginocchia davanti alla sua autorità.
E su questo , chiudo.
PER ELISA.
RispondiEliminaPartiamo da un dato certo:
I NEOCATECUMENALI DURANTE IL PONTIFICATO DI BENEDETTO XVI HANNO OTTENUTO L'APPROVAZIONE.
Fin qui lei non mi può contraddire.
Perché ciò è avvenuto?
Lei asserisce: Ora nella Chiesa lobby potenti possono e di fatti limitano l'autorità del Papa.
Allora io le faccio una domanda e la prego di rispondere senza ironia, sarcasmo o scadendo in giudizi personali:
Quando l'eresia dominava la Chiesa nel passato e le lobby di potere allora erano rappresentate da Principi e Imperatori, i Papi come si sono comportati?
Lo sa quanti Papi sono morti martiri in "odium fidei", per far trionfare la Verità. Forse il fatto che importanti uomini di Chiesa appoggino l'eresia esenta il Sommo Pontefice dal combatterla con ogni mezzo?
Quando l'eresia ecumenista avrà invaso totalmente Roma (siamo vicini), forse i Papi saranno esentati dal combatterla con tutte le proprie forze, anche andando incontro a scismi e persecuzioni?
Se l'operato di Benedetto
XVI fosse stato sufficiente o almeno adeguato al problema ora non saremmo qui a parlare di neocatecumenali in questi termini.
SEMPRE PER LUISA
RispondiEliminaRiscrivo quella frase riferendola a Giovanni Paolo II che se avesse usato l'Autorità del suo ministero il cnc sarebbe un malsano ricordo, invece, nella cesta della pesante eredità che ha ricevuto dal suo predecessore, Benedetto XVI si è trovato anche un cnc ricco e potente e sponsorizzato dai vertici della Chiesa,un cnc che deve a Giovanni Paolo II di aver potuto estendersi senza ostacoli.
CONDIVIDO PIENAMENTE.
Infatti GP2 e Benedetto XVI sono la faccia della stessa medaglia che mostra come il "mysterium iniquitatis" ha indebolito l'istituzione del Papa, ha creato Pontefici inabilitati alla loro funzione suprema dalla stessa teologia da essi sponsorizzata nel Concilio prima che divenissero Papi. Teologia per altro riaffermata con determinazione da Ratzinger il 14 Febbraio 2013 nel discorso ai parroci Romani.
Se l'operato di Benedetto
RispondiEliminaXVI fosse stato sufficiente o almeno adeguato al problema ora non saremmo qui a parlare di neocatecumenali in questi termini.
Questo è quanto abbiamo detto anche "in diretta", quando "i fatti" sconcertanti accadevano.
Ci siamo tuttavia astenuti dall'esprimere giudizi sul foro interno del Papa. D'altronde non sappiamo (e parlo seriamente) quanto le sue "dimissioni" siano state influenzate anche da una terribile campagna contro di lui in coincidenza con la temuta Feria IV, che faceva scricchiolare la sicurezza degli iniziatori (testimoniate da filmati in cui plaudono alle dimissioni per questo motivo e inneggiano a papa Francesco).
Resta il grande dilemma: oltre all'esistenza degli altri paurosi problemi che hanno preceduto le dimissioni. Dimissioni o scisma o chissà cos'altro? Meglio lo scisma? Meglio ciò che non sappiamo?
Sarei portata a crederlo; ma quién sabe?
PER MIC.
RispondiEliminaMa di questo, dire che i cosiddetti Pastori se ne infischiano è ancora inadeguato!
CERTAMENTE NO.
La radice di tutto questo va
ricercata in quella strana idea che Giovanni XXIII ebbe travisando la lettura dei nostri tempi.
CITO:
"Aprendo il Concilio Ecumenico Vaticano II, è evidente come non mai che la verità del Signore rimane in eterno. Vediamo infatti, nel succedersi di un’età all’altra, che le incerte opinioni degli uomini si contrastano a vicenda e spesso gli errori svaniscono appena sorti, come nebbia dissipata dal sole.
2. Non c’è nessun tempo in cui la Chiesa non si sia opposta a questi errori; spesso li ha anche condannati, e talvolta con la massima severità. Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore; pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne, esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando."
L'idea che gli errori svaniscono appena sorti da se stessi senza che nessuno intervenga con le armi del rigore si è dimostrata totalmente fallimentare. Però è l'idea che ha caratterizzato l'operato dei Papi postconciliare. Un esempio potrebbe essere questo:
Guardando il disastro liturgico dei neocatecumenali invece di condannarli e sanzionarli canonicamente se reiterano l'errore scrivo il Motu Proprio Summorum P. sperando che le cose guidate in modo imperscrutabile dallo Spirito Santo si mettano apposto da sole.
Questa è una valutazione da fare. Che ne pensate?
"prego di rispondere senza ironia, sarcasmo o scadendo in giudizi personali"
RispondiEliminaDunque lei può usare ironia, sarcasmo e scadere in giudizi personali ma non tollera che eventualmente altri le rinviano la sua sgradita merce.
Ok, capito.
Inutile che gridi, scrivendo tutto maiuscolo, ho già scritto COME il cnc ha ottenuto l`approvazione, una pagina brutta e molto scura della storia della Chiesa.
Ci siamo tuttavia astenuti dall'esprimere giudizi sul foro interno del Papa.
RispondiEliminaCome del resto è giusto che sia.
Infatti nel mio primo commento ho scritto una dato storico, che puntualmente hai arricchito di alcune precisazioni e sulle quale io ho sviluppato il concetto di debolezza della reazione papale di fronte alla macroeresia (anche morale) neocatecumenale.
PER LUISA.
RispondiEliminaDato lo spirito di sincera devozione verso la verità con cui più volte interviene sul blog e tenuto conto che ho aperto un discorso per approfondire un capitolo nero della storia dell'ultimo pontificato, dato l'innegabile coinvolgimento emotivo che l'argomento può suscitare e tenuto conto del fine per cui ho postato il commento, vista la fervorosa reazione ho preferito mediare i toni, io stesso che ho usato per primo l'ironia identificandola Papagirl.
Con questo credo di aver chiarito il mio pensiero.
ma siete sicuri che il cnc sia stato approvato? a me pare di no, ma devo controllare. mic, mi sento di dire che la tua tesi non mi convince, perche' e' certo che il cnc non sia nato dal concilio in maniera diretta ma e' innegabile che esso sia uno dei suoi frutti. anzi io trovo che sia in perfetta linea conciliare e modernista e questo pare confermare il mio pensiero.
RispondiElimina"Gli uomini di Chiesa dopo la svolta del Vaticano II hanno mutuato dalla “nuova teologia” neo-modernistica alcune idee che riecheggiano la vecchia concezione a-dogmatica e a-gerarchica del “cristianesimo delle origini” e della “Chiesa dei poveri” sia dal punto di vista dottrinale che da quello spirituale: vedi i vari “Movimenti” tipo “Comunità di S. Egidio”, il “Cammino Neo-catecumenale”, il “Rinnovamento dello Spirito” e il neo “Pentecostalismo cattolico”, che si propongono di edificare una Chiesa spirituale o “giovannea” a-dogmatica, sentimentalistica, carismatica, liberale, latitudinarista, ecumenista, che purtroppo sembra oggi prevalere pro tempore su quella petrina o costantiniana. Questi “movimenti” sono caratterizzati non sempre dal pauperismo, ma tutti da uno spirito comunitario che tende al collegialismo collettivistico, senza istituzioni o gerarchia e dominato dal “profetismo” o carisma di alcuni leader"
e ancora "La testa di ariete di cui si è servito il modernismo per deformare la Fede dei cristiani è stato il Novus Ordo Missae, il quale ha fatto vivere la dottrina del Vaticano II dai fedeli, che altrimenti non sarebbero stati toccati, se non in piccola parte, dai Decreti conciliari. «In Liturgia – scriveva il card. F. Antonelli – ogni parola, ogni gesto traduce un’idea che è un’idea teologica. Dato che attualmente la teologia è in discussione, le teorie correnti tra i teologi avanzati cascano sulla formula e sul rito con questa conseguenza gravissima che, mentre la discussione teologica resta al livello alto degli uomini di cultura, discesa nella formula e nel rito, prende l’avvio per la sua divulgazione nel popolo» (N. Giampietro, Il card. Ferdinando Antonelli e gli sviluppi della riforma liturgica dal 1948 al 1970, p. 125 s.)
Come il Sessantotto ha cambiato la mentalità dell’uomo contemporaneo non tramite i libri, ma mediante la prassi, l’azione, la musica, la moda, la stampa rosa, così il neo-modernismo ha cambiato il cristiano contemporaneo tramite la Nuova Messa, il sentimentalismo che emana da essa, i nuovi ornamenti liturgici, le musichette sincopate, la nuova architettura delle chiese e la secolarizzazione dell’abito ecclesiastico, il rito faccia a faccia, il quale è più simile ad una “cena” che al Sacrificio della Croce. “Vale più la pratica [la Nuova Messa] che la grammatica [i Decreti conciliari]” recita il proverbio popolare. Marx avrebbe parlato del “primato della prassi sulla teoresi”."
"Riscrivo quella frase riferendola a Giovanni Paolo II che se avesse usato l'Autorità del suo ministero il cnc sarebbe un malsano ricordo, invece, nella cesta della pesante eredità che ha ricevuto dal suo predecessore, Benedetto XVI si è trovato anche un cnc ricco e potente e sponsorizzato dai vertici della Chiesa,un cnc che deve a Giovanni Paolo II di aver potuto estendersi senza ostacoli."
RispondiEliminae qui sono d'accordo con mic e luisa, ma lo avevo scritto nel primo commento che la colpa non e' in toto di B16 prche furono i suoi predecessori che non fermarono il radical shic spagnolo quando non aveva migliaia di seguaci. bloccare il cammino adesso significherebbe poco meno di uno scisma. quanti neocat smetterebbero di fare cio che fanno se il papa glielo proibisse ora?
Caro Rocco,
RispondiEliminaIl problema non e' solo questo. Pensa anche all'assoluta mancanza di "riparazione" a guasti dottrinali oltre che psicologici e dunque anche spirituali su tante anime e tante vite.
E nessun "pastore" che se ne pone il problema.
Frutti dell'"inclusivismo" conciliare? Probabile! Ma la questione resta grave seria e non disperante solo per fede.
Et c`est ici que les Athéniens s`atteignirent....
RispondiEliminaBasterebbe che,
1- venisse soppressa la prassi liturgica del sabato sera nelle salette e si obbligasse i neocatecumenali a celebrare NON la loro pseudo liturgia ma la liturgia della Chiesa la domenica con i parrocchiani,
( anche se mi è già stato detto che arriverebbero comunque a pervertire completamente anche quella liturgia, mancherebbe comunque l`aspetto celebrazione in comunità con fiumana di monizioni e risonanze = terapia di gruppo e consolidamento dell`identità gruppale)
e,
2-che venisse soppresso l`arcano, il vergognoso segreto che assimila il cnc ad una setta.
Tolti il segreto e la celebrazione opera di Arguello, cadrebbero i pilastri del cnc e Arguello potrebbe ancora una volta dire (come quando arrivarono le prescrizioni di Benedetto XVI) :" "siamo finiti"!
Ma ciò non succederà, c`è poco da sperare quando fra i nuovi amici e sponsor del cnc c`è il Prefetto della Congregazione del Culto Divino (!) , il card. Canizares che ha partecipato alle trame per strappare al Papa l`approvazione di quella liturgia dissacrante e dissacratoria, il Prefetto di quella Congregazione che trama alle spalle del Papa, al quale deve la sua nomina, questo ci dice in che ambiente Papa Benedetto ha dovuto opererare e da chi era circondato, falsi amici e traditori.
Caro Rocco, nel tuo post più lungo non hai fatto altro che citare il documento che ho programmato in pubblicazione per domani :)
RispondiEliminaInfatti nel mio primo commento ho scritto una dato storico, che puntualmente hai arricchito di alcune precisazioni e sulle quale io ho sviluppato il concetto di debolezza della reazione papale di fronte alla macroeresia (anche morale) neocatecumenale.
RispondiEliminaAbbiamo molto bisogno di questo tipo di dibattito che si arricchisce e si sviluppa e approfondisce condividendo.
...questo ci dice in che ambiente Papa Benedetto ha dovuto operare e da chi era circondato, falsi amici e traditori.
RispondiEliminaQuesto è un dato di fatto fin troppo noto e doloroso.
Ma ugualmente l'agire dei Papi post-conciliari risulta snervato e svuotato per effetto di una innegabile desistenza dal governo, sulla quale non hanno inciso solo fattori comportamentali (personali) o contingenti ma, credo anche, la convinzione dell'esortare piuttosto che imporre mutuata dal concilio.
Tuttavia il vero governo non equivale a "imposizione-e-basta": è esercizio dell'Autorità con i mezzi di cui essa è stata dotata nel corso dei secoli, con la fermezza della Verità e con gli strumenti non spuntati che la Chiesa ha sempre posseduto: Grazia di stato in primis, per chi la accoglie.
Purtroppo la vera crisi è quella dell'Autorità e quella che è maggiormente in crisi è la figura "paterna", brutta eredità del '68, ma che ha radici antiche.
Penso anche ai problemi paralleli - e di certo non slegati - della società del nostro tempo: se i Padri e (le madri) impareranno, Deo adiuvante, a non dimettersi mai, ognuno nel proprio ruolo riconosciuto accettato (da ritrovare) e vissuto fino in fondo, credo che si ritroverebbe la Via Maestra...
PER MIC
RispondiEliminaPurtroppo la vera crisi è quella dell'Autorità e quella che è maggiormente in crisi è la figura "paterna", brutta eredità del '68, ma che ha radici antiche.
Penso anche ai problemi paralleli - e di certo non slegati - della società del nostro tempo: se i Padri e (le madri) impareranno, Deo adiuvante, a non dimettersi mai, ognuno nel proprio ruolo riconosciuto accettato (da ritrovare) e vissuto fino in fondo, credo che si ritroverebbe la Via Maestra...
E continuo...
Finché non avremo il coraggio di addentrarci nella nebbia fitta che ci circonda, preferendo la via più comoda di tenerci saldi alle nostre piccole certezze, non potremo mai avere un quadro generale delle condizioni in cui versa la Santa Chiesa, ma sopratutto il Papato non tanto nelle persone dei suoi persecutori, quanto nelle persone di coloro i quali quel ruolo hanno rivestito e rivestono dopo il Concilio Vaticano II. Perché ricordiamocelo bene:
la mutazione genetica della Chiesa cui si fa riferimento nel sottotitolo del blog è innanzitutto mutazione genetica del Papato.
Fino a quando Signore? (salmo 13,2)
Finché non avremo il coraggio di addentrarci nella nebbia fitta che ci circonda, preferendo la via più comoda di tenerci saldi alle nostre piccole certezze, non potremo mai avere un quadro generale delle condizioni in cui versa la Santa Chiesa, ma sopratutto il Papato non tanto nelle persone dei suoi persecutori, quanto nelle persone di coloro i quali quel ruolo hanno rivestito e rivestono dopo il Concilio Vaticano II. Perché ricordiamocelo bene:
RispondiEliminaCaro Juan,
credo che ci siamo dentro fino al collo e con molta sofferenza. Siamo in una nebbia fitta diradata solo dai lampi di Grazia attuale e dai tesori copiosi che la Chiesa custodisce e dispensa a chi sa coglierli. Il problema è che questi non sono più così visibili e rischiano di venire sepolti.
E' questo che sto faticosamente e poveramente cercando di impedire per quel che posso nel mio piccolo.
Credo e spero poi molto nella Comunione dei Santi, che va oltre il tempo e lo spazio...
la mutazione genetica della Chiesa cui si fa riferimento nel sottotitolo del blog è innanzitutto mutazione genetica del Papato.
RispondiEliminaLo avevo già colto, con grande sgomento. Ho cercato di scrivere, ma mi son dovuta fermare, anche perché mi mancano molti strumenti e ho pensato che forse per me era meglio non andare oltre. Sono riuscita a rimaner salda solo per grazia. E ora sono consapevole ma serena.
la mutazione genetica della Chiesa cui si fa riferimento nel sottotitolo del blog è innanzitutto mutazione genetica del Papato.
RispondiEliminaLo avevo già colto, con grande sgomento. Ho cercato di scrivere, ma mi son dovuta fermare, anche perché mi mancano molti strumenti e ho pensato che forse per me era meglio non andare oltre. Sono riuscita a rimaner salda solo per grazia. E ora sono consapevole ma serena, anche se non mancano i momenti delle lacrime e non solo per la Chiesa, ma per TUTTA la realtà in cui siamo immersi.
Mi affido al Signore e, se Lui vorrà, andrò oltre. Anche il 'come' lo affido a Lui.
Juan,
RispondiEliminaforse dirò una sciocchezza. Ma sai che mi ha fatto un'impressione tremenda la chiusura nella tomba di Celestino V del Pallio depositato (proprio lì?) da Benedetto XVI?
Avuto riguardo che si tratta dell'ultimo Pallio "aperto" - come le braccia del Buon Pastore che simboleggia - e non "chiuso a cerchio", come quello adottato successivamente. Non sto dar retta a quelle voci che non riesco a condividere, che sottolineano di quest'ultimo simboli 'estranei' (per non dir altro). Mi basta quel che ho detto per lasciarmi 'inquieta'.
Potrebbe essere un'altra tessera di questo moderno mosaico de-forme. O forse mi sbaglio ed è solo una coincidenza senza significato.
Ho letto un'indagine approfondita di Chiesa Viva su tutta la simbologia che vi dovrebbe essere nascosta. È chiaro che chi la scritta non è certo un novizio dell'argomento, tuttavia queste visioni non hanno una controprova certa. Preferisco orientarmi con concetti più razionali. Non ho mai approfondito la questione. Per ora. Una cosa è certa: ha deluso le più radiose aspettative non tanto con le dimissioni quanto con quel modo di condurre la Chiesa che a me piace molto sintetizzare con la formula:
RispondiEliminaIN FORMA TRADITIO, IN SUBSTANTIA NOVATIO
tuttavia queste visioni non hanno una controprova certa.
RispondiEliminaE' esattamente quel che penso anch'io.
Quanto alla tua formula, è condivisibile e anche molto calzante se presa alla lettera, perché la "substantia" della Chiesa non credo sia scalfibile e, ovviamente, abbiamo a che fare con quella parte di Chiesa visibile che oggi invece, più apertamente (alla acuta 'sottigliezza' è subentrato un rozzo pragmatismo), sta tentando di intaccare attraverso la negazione della "forma" anche la sostanza.
Almeno così è che la vedo.
Ma è il Signore che ha detto "non praevalebunt".
Signore, fino a quando?
Mi era sfuggito questo:
RispondiEliminaL'idea che gli errori svaniscono appena sorti da se stessi senza che nessuno intervenga con le armi del rigore si è dimostrata totalmente fallimentare. Però è l'idea che ha caratterizzato l'operato dei Papi postconciliare. Un esempio potrebbe essere questo:
Guardando il disastro liturgico dei neocatecumenali invece di condannarli e sanzionarli canonicamente se reiterano l'errore scrivo il Motu Proprio Summorum P. sperando che le cose guidate in modo imperscrutabile dallo Spirito Santo si mettano apposto da sole.
Questa è una valutazione da fare. Che ne pensate?
Io credo che il Summorum non sia collegato con i neocat nel senso che dici tu.
Credo piuttosto che il principio conciliare (sballato) che tu sottolinei sia presente nell'inclusivismo che glieli ha fatti accettare pensando che "tutto tende a Cristo qualunque sia la purificazione di cui ha bisogno". Cito, credo con esattezza, una sua affermazione che rientra nell'ottica di non condannare l'errore e nell'assurdo ottimismo che ha pervaso quella strana temperie conciliare...
Come potesse esserci accordo tra Cristo e Beliar (ricordi Paolo citato da Gherardini?) e come se non dovessimo chiamare l'errore col suo nome (è il Signore che ci comanda di dare un nome a tutte le cose) per riconoscerlo e rifiutarlo.
Il male non va 'trasfigurato', come detto in altri contesti (se non ricordo male a Fatima): potrei sviluppare le ricerche e il discorso e farci un articolo con i riferimenti precisi; ma si tratta di 'sfasature' che mi hanno già 'toccata' e che ho commentato in altre occasioni.
Ora vado per sommi capi e nell'essenziale.
Dunque il male, l'errore, non viene trasfigurato, viene riconosciuto, respinto e vinto dal Signore e nel Signore. Ciò che viene trasfigurato è la nostra natura ferita, riscattata dalla Croce, rigenerata dalla Resurrezione, ricondotta al Padre nell'Ascensione e continuamente vivificata e 'cristificata' dallo Spirito del Signore Risorto presente nella Sua Chiesa.
Ma il tutto non avviene in automatico. C'è bisogno della nostra responsabile e consapevole azione, a partire da noi stessi, certamente, ma non senza la guida di pastori meno ondivaghi e frastornati dal dialogo col 'mondo' in senso giovanneo...
Che ne pensi? Sono concetti densi, che andrebbero meglio sviluppati, ma spero di essere stata sufficientemente chiara.
... credo sia più completo e pertinente dire: nell'assurdo ottimismo antropocentrico invece che teocentrico, che ha pervaso quella strana temperie conciliare...
RispondiEliminaNon conosco il CNC ma ho sufficiente stima del P. Zoffoli CP per fidarmi della sua analisi e delle sue denunce.
RispondiEliminaMi domando invece come mai regni il silenzio sugli altri movimenti.
Vi siete mai interrogati sul ruolo di CL? Sulla teologia di don Giussani? Sul suo "senso religioso", finito dritto dritto nella Nostra Aetate? C'é chi, come Bergoglio, del CVII non parla perché lo vive. L'insidia è forse più pericolosa ...
Mi domando invece come mai regni il silenzio sugli altri movimenti.
RispondiEliminaTrascrivo, per mancanza di tempo, quanto ho già scritto altrove, ma appena posso ne farò un articolo:
Il problema è che dopo il concilio il cristianesimo ha abbandonato la philosophia perennis anche per una inedita via esclusivamente esperienziale: quella dei movimenti. E si è persa la consapevolezza che, in mancanza di un serio impianto teoretico-dottrinale si cade in un sentimentalismo e devozionismo che non portano da nessuna parte perché mettono in secondo piano sia la ragione, massificata da slogan e atteggiamenti e comportamenti indotti, che la volontà, scaduta in volontarismo sostenuto da metodi accattivanti e coinvolgenti l'emozione.
E allora non si propone più una presentazione sistematica del cristianesimo né nelle parrocchie, né nella scuole né tanto meno nei seminari; il che è ancor più grave, perché mancano i formatori, reggitori e santificatori (il "triplice munus" sacerdotale: docendi, regendi e sanctificandi) sostituiti da un esercito di cosiddetti "testimoni", laici formati da chi (leggi Cammino nc e suoi iniziatori) un impianto teoretico-dottrinale-pragmatico ce l'ha perché se lo è dato ed è riuscito ad imporlo alla Chiesa tutta (o quasi).
Quanto al cammino neocatecumenale, si evidenzia il paradosso che ha intrapreso da subito una vera e propria crociata contro il "sentimentalismo devozionale" dei cosiddetti "cristiani della domenica", ma cade a sua volta in un "sentimentalismo" spontaneistico, fondato esclusivamente sull'emotività, mentre viene completamente non solo sconsigliato ma in concreto estromesso l'uso della ragione individuale.
Rispetto agli altri costituisce un "unicum" perché si dà un'identità precisa.
Conosco abbastanza i Focolarini, ho partecipato ad incontri e ho letto molti loro libri. All'inizio, o per lo meno non andando più a fondo, la loro spiritualità era condivisibilissima.
Poi invece si scopre che si distinguono per l'applicazione di un falso ecumenismo (che diventa sincretismo con le altre religioni).
Una volta, le differenze tra Ordini religiosi costituivano la ricchezza della Chiesa perché incarnavano carismi autentici (particolari sottolineature dei misteri della salvezza senza però assolutizzarli, ma integrandosi armoniosamente nel tutto) ed erano ricchezze che approfondivano aspetti della fede ben compaginate nel Corpo Mistico di Cristo. E, nella loro spiritualità erano comprese (lo sono anche oggi) anche organizzazioni laicali che vi si ispiravano: tipo i terziari francescani, ad esempio)
Oggi, invece, ogni movimento ha sue caratteristiche diverse con un filo conduttore: il rifiuto dei dogmi: eredità prettamente conciliare (con l'eccezione di CL, che forse ha altre storture che non conosco); ma ognuno tende a chiudersi in se stesso, si creano diverse forme di divisione, sostanzialmente delle consorterie.
E' un fenomeno antico e nuovo che andrebbe approfondito e adeguatamente incanalato e corretto da Pastori illuminati.
Il problema è che nella Chiesa non si correggono più gli errori: è diventata un patchwork di spiritualità diverse, tra le quali è difficile districarsi per chi non ha una formazione cattolica solida.
Io sono stato in CL per 7 anni.
RispondiEliminaEcco un po' di errori e storture di CL:
"Quando Don Giussani, Carron e CL affermano che «Gesù Cristo è un evento», «un avvenimento», incorrono nell’errore!"
"Movimenti ecclesiastici vasti come Comunione e Liberazione professano, da don Giussani al cardinale Scola, che «Gesù Cristo è un evento», è «un avvenimento», incorrono nell’errore: levano con un paralogismo il carattere primo del cristianesimo, essere esso una notitia (la Buona Novella, lat. Evangelium), un insegnamento, una verità, spostandolo e snervandolo in un fatto, in un «incontro», dicono, però così defezionando dall’oggetto pensato all’oggetto impensato, ossia senza norma, senza progetto, senza idea, anzi senza l’Idea, sviluppando uno sciogliersi del cristianesimo «in pura sostanza, senza direzione e senza terminazione».
L’errore, fatto anche da Cartesio, è di anticipare il seguente...fu perché Gesù solo «aveva parole di vita eterna» che gli Apostoli cercarono il Maestro: «l’incontro con una Persona» c’è, e è vero, ma esso è il fine.
Questo «ribaltamento delle essenze Trinitarie» (per cui si anticipa l'amore rispetto alla Verità) porta il cristianesimo quasi in un pascolo di bestiæ sine ratione che si incontrano in «un avvenimento» senza sapere di incontrarsi: si è nella realtà se si è nell’intelligenza della realtà. Invertire la verità con l’amore porta alla morte." (Enrico Maria Radaelli)
http://comunioneliberazionecl.blogspot.it/2013/04/quando-don-giussani-carron-e-cl.html
Posto il commento di una ex ciellina, che si può trovare sul sito del Corriere (il link è alla fine del post). Il commento è stato fatto in merito alla lettera di Carla Vites, scritta al corriere della sera, in cui la moglie di Antonio Simone descrive l'amicizia tra Roberto Formigoni e Daccò. Di questi fatti non mi interessa nulla...è il commento di questa ex ciellina che mi interessa perché descrive bene alcune dinamiche all'interno di Comunione e Liberazione. Da ex frequentatore del Movimento mi trovo pienamente d'accordo.
Ecco il commento:
"Il germe di cl è malato. Nel movimento c'era un desiderio di essere i migliori e di essere cristiani diversi. Questo, signora, è la fregatura. Con questo desiderio e il concetto (malato) di libertà che ha insegnato Don Giussani è stata creato una macchina infernale di livellamento del pensiero.
Dobbiamo avere il coraggio di raccontare cosa accadeva nelle scuole di comunità. Si ricorda? Chi votare, chi far votare, quanti voti dovevamo assicurare con tanto di nome e cognome.
Ho capito di essere in questa macchina in una vacanzina. Ero diventata una capetta di una piccola comunità. Dopo la preghiera serale la predica sull'importanza del silenzio. Mentre tanti di noi pensavano a quelle parole i capi, io compresa, mangiavano e bevevano. Amo la giustizia in modo assoluto. Io ho mollato e mi è costato molto. Tutte le porte di amicizia erano chiuse. I metodi di cl tradiscono il messaggio del vangelo."
link del commento: http://milano.corriere.it/milano/dilatua/cronache/articoli/2012/04/19/vi-racconto-l-amicizia-tra-simone-dacco-e-formigoni-carla-vites_full.shtml
L'inferno vuoto "Don Giussani confidò a Renato Farina di essere d'accordo con Hans Urs von Balthasar, secondo il quale: la misericordia di Dio è tanto forte che forse l'inferno è vuoto"
Don Luigi Giussani confidò a Renato Farina di essere d'accordo con Hans Urs von Balthasar, il teologo svizzero, secondo il quale: la misericordia di Dio è tanto forte che forse l'inferno è vuoto. (http://archivio.panorama.it/Gius-privato-come-mai-l-avete-conosciuto)
In Comunione e Liberazione, come in gran parte del resto della Chiesa, non si parla mai dell'inferno, dei novissimi, della giustizia di Dio, del demonio, della salvezza dell'anima, del timor di Dio, del Giudizio ecc...
http://comunioneliberazionecl.blogspot.it/2013/04/don-luigi-giussani-la-misericordia-di.html
Caro Andrea,
RispondiEliminacomprendo quel che dici.
L'errore sta nel fatto di ridurre tutto a slogan, che colpiscono l'attenzione e il sentimento svegliano l'interesse, danno anche qualche spinta esistenziale, ma non toccano in profondità e non generano conoscenza (non si può amare ciò che prima non si conosce e non si può conoscere se non c'è uno che ne parla). Avendo ben presente che la 'conoscenza' vera, in senso biblico, è l'unione intima concreta e profonda, tratta dal linguaggio sponsale, col Signore.
Dire che "Il Signore è un evento", significa volerlo rinchiudere in uno slogan , sia pure riferito ad un fatto, per quanto di portata eccezionale, collegato all'incontro col movimento e le sue suggestioni e i suoi contenuti formativi.
L' "evento" dell'incontro e della storia conseguente con il Signore, scaturisce dalla 'narrazione' di una testimonianza, perché la "realtà viva" (Cristo Signore presente e operante) che il testimone narra e così "mostra", riesce a "passare" da chi parla dalla pienezza del cuore a chi ascolta con cuore aperto ed è lo Spirito del Signore che opera attraverso le parole o i gesti del "testimone"...
Espresso in questi termini, forse è più semplice da capire. O no?
Quanto alle altre carenze che citi, mi pare siano comuni a tutti gli altri movimenti e proprie della Chiesa post-conciliare...
RispondiEliminaMIC è un fiume in piena.
RispondiEliminaLe osservazioni circa l'errore come ingrediente onnipresente della vita ecclesiale nel post-concilio, sono degne di essere strutturate più a fondo e fissate in un articolo.
Spero di poter leggerlo su questo blog al più presto!
Tuttavia ciò che deve appassionare l'indagine speculativa è trovare la radice di ogni errore. Il Vaticano secondo è il luogo dove tutte le cose nefaste di questo cinquantennio hanno trovato nutrimento. Infatti non vi è una sola stortura che non si appigli a qualche passo del Concilio per dare sfogo alla propria mania autoreferenziale.
"Il problema non e' solo questo. Pensa anche all'assoluta mancanza di "riparazione" a guasti dottrinali oltre che psicologici e dunque anche spirituali su tante anime e tante vite.
RispondiEliminaE nessun "pastore" che se ne pone il problema.
Frutti dell'"inclusivismo" conciliare? Probabile! Ma la questione resta grave seria e non disperante solo per fede."
mic, pienamente d'accordo...
Per Juan, che parla di fiume in piena.
RispondiEliminaE' un fiume che scorre quando intervenite e secondo quello che dite. :)
grazie Mic!
RispondiEliminaMa tu sai come contattare il prete, don Alberto, che scrive su "radicati nella fede"? Non c'è una sua mail?
Caro Andrea m.,
RispondiEliminaHo trovato qui e trascrivo:
http://radicatinellafede.blogspot.it/p/orari-messe-vocogno_451.html
Tel. don Alberto 349.2848054
Indirizzo
don Alberto Secci
via alla Chiesa
28852 Vocogno di Craveggia (VB)
ITALY
Grazie Cara Mic!
RispondiEliminaMagari un giorno ci incontreremo tramite il Prof. Radaelli.
Tuttavia ciò che deve appassionare l'indagine speculativa è trovare la radice di ogni errore. Il Vaticano secondo è il luogo dove tutte le cose nefaste di questo cinquantennio hanno trovato nutrimento. Infatti non vi è una sola stortura che non si appigli a qualche passo del Concilio per dare sfogo alla propria mania autoreferenziale.
RispondiEliminaCondivido. Nei loro 'nodi' essenziali ho già passato in rassegna tutti (o quasi, credo) i punti controversi del Concilio, ovviamente proprio a partire dai documenti.
L'ultimo è la scoperta, proprio grazie ad un recente percorso di discussione su questo blog dell'oltrepassamento della Mediator Dei da parte della Sacrosanctum Concilum.
Lo puoi leggere qui; ma appena ho pronto (tra breve) il testo definitivo da dare alla stampa di un piccolo saggio sulla "Questione liturgica", che riguarda l'intero contesto in maniera molto più ampia, te lo invio in anteprima via mail.
Magari un giorno ci incontreremo tramite il Prof. Radaelli.
RispondiEliminaLo spero anch'io :)