La Coordination Nationale du Summorum Pontificum [d'Italie] (CNSP) a pris acte avec respect filial du moment particulier de réflexion demandé par le Saint-Siège à la Congrégation des Frères Franciscains de l'Immaculée, voulant éviter tout jugement indu dans les affaires intérieures d'un institut religieux de droit pontifical, exprime, cependant, la très vive préoccupation que les nouvelles dispositions relatives à la célébration de la forme extraordinaire du rite romain par RR. Pères de la Congrégation puissent en quelque sorte priver nombreux coetus fidelium du précieux service liturgique qui leur a été assuré jusqu'ici.
Une telle circonstance risquerait, en pratique, d'entraver l'exercice d'un droit des fidèles - reconnu et réglementé par les normes générales du Motu Proprio Summorum Pontificum et l'Instruction Universae Ecclesiae - à l'époque commandé par l'esprit de SS Benoît XVI à la plus grande gloire de Dieu et à sanctification de son peuple, "discordiam vitando et totius Ecclesiae Unitatem fovendo" (SP -. Art 5, § 1).
Le CNSP confie, donc, que les évêques et les autres autorités de l'Eglise compétentes veuillent s'occuper avec sollicitude paternelle afin d'assurer la régularité des célébrations des SS. Messes selon la forme extraordinaire, et en particulier pour ceux coetus fidelium jusqu'ici confiées à l'apostolat fécond de la Congrégation des Frères Franciscains de l'Immaculée, pour que tous les fidèles qui le souhaitent puissent continuer à vivre leur Foi selon le rythme de la forme extraordinaire de la liturgie, en un vrai sentire cum Ecclesia.
Pour soutenir cet engagement, la Coordination invite à élever des prières ferventes à la Vierge Marie Immaculée SS. afin que les nombreux coetus fidelium qui sont en train de se constituer reçoivent toujours le soin pastoral attentif de leurs Ordinaires et le Motu Proprio soit pleinement mis en œuvre dans chaque diocèse.
Piacenza, Juillet 30, 2013.
Pour la Coordination nationale du Summorum Pontificum
Emanuele Fiocchi
____________________________Emanuele Fiocchi
1. Note de Chiesa e post-concilio:
- L'article 2 du Motu Proprio Summorum Pontificum prévoit le droit de tout prêtre de rite latin (soit religieux que séculier) de célébrer la VO sans obligation d'aucune autorisation préalable (de fait en mettant sur le même plan l'usage des deux missels). Célébrations auxquelles conformément à l'article 4 sont également admis les fidèles, comme en fait désormais cela se passe selon une pratique établie depuis 2007,
- Article. 3, auquel beaucoup ont fait référence pour justifier le décret concerne la célébration conventuelle ou «communautaire» dans leurs oratoires
Il s'ensuit que la disposition avalisée par le pape dans le décret du 11 Juillet (ce qui est un acte administratif) ne pourrait pas de fait biffer une disposition de son prédécesseur publiée avec motu proprio (art. 2/4). "... Le Saint-Père François a disposé que chaque religieux de la Congrégation des Frères Franciscains de l'Immaculée est tenu à célébrer la liturgie, selon le rite ordinaire et que, éventuellement , l'utilisation de la forme extraordinaire (Vetus Ordo) devra être expressément autorisée par les autorités compétentes pour chaque religieux et/ou communauté qui en ferait la demande".
Cela ne semble pas canoniquement valable, en raison de la hiérarchie des normes. Et, en fait, est et demeure grave et incorrect. Même si le le fait que la disposition du Pape, ne concerne que la question précise à laquelle il se rapporte («l'affaire» FI) et soit explicitée avec l'addition finale «nonobstant toute disposition contraire».
Est-ce peut-être l'un des aspects de la désormais dominante «pratique athéorique sans explication», que l'on ne ne peut concevoir de la part d'un pape? Il doit exprimer son activité de gouvernement et son munus docendi par des encycliques, lettres apostoliques, actes de magistère, sermons, discours et déclarations pondérées de manière appropriée. La haute dignité qui lui est conférée par le mystère de la grâce l'exige. En effet ces formes d'expression ont toujours été pondérées. En elles, chaque mot a toujours été mesuré, chaque concept explicité et développé, justement pour ne pas laisser de place à malentendus et interprétations erronées, exactement comme nous sommes en train de voir depuis quatre mois avec l'amplification complice des médias.
[Traduction par la lectrice Luisa]
[Traduction par la lectrice Luisa]
Anche sulla questione della chiesa povera vicina agli ultimi, missionaria alle periferie esistenziali, il nostro interlocutore avanza qualche perplessità: “Mi ha colpito molto che un Papa che si richiama a san Francesco perché nel frate di Assisi vede un modello di vita, che fa continui richiami contro la mondanità spirituale e in favore della sobrietà dei gesti, abbia di fatto avallato la decisione della congregazione per gli Istituti di Vita consacrata presieduta dal cardinale brasiliano Joao Braz de Aviz di colpire i Francescani dell’Immacolata”. Se c’è una congregazione religiosa che vive di spirito evangelico è proprio quella, spiega De Mattei. “Sono episodi sconcertanti, se si pensa che mentre si fanno continui richiami alla semplicità evangelica, la curia con le sue strutture è immutata. La mannaia cade sui piccoli, sugli ultimi, sui fedeli alla tradizione. Se Francesco vuole chinarsi verso gli ultimi, non c’è bisogno che viaggi lontano, ma è sufficiente che incontri le tante comunità di fedeli che rimangono tenacemente attaccate al Magistero, alla morale perenne. A quelli maltrattati dai loro vescovi, dai dicasteri della curia, isolati e demonizzati. Cercare il più lontano dimenticando il più vicino è una falsa idea d’amore”. De Mattei precisa di non voler mettere in discussione il fatto che il Pontefice si indirizzi alle periferie, ai più lontani. Più che altro, bisognerebbe ricordarsi sempre che “la strada per arrivare ai più lontani passa per i più vicini, e non ci sono scorciatoie possibili. E i vicini, oggi, sono i cattolici legati alla tradizione. Se c’è qualcuno che ha bisogno di misericordia e tenerezza (parole usate da Francesco a Rio), questi sono proprio loro”.
RispondiEliminaChiedo scusa per il fuori tema, ma vorrei segnalare l'ultimo articolo di Sandro Magister sulla conferenza stampa del Papa in aereo, e in particolare la parte sulla comunione ai divorziati risposati. Questo pare che abbia detto il Papa in proposito:
RispondiElimina"È un tema che torna sempre. Credo che questo sia il tempo della misericordia. I divorziati possono fare la comunione, sono i divorziati in seconda unione che non possono. Bisogna guardare al tema nella totalità della pastorale matrimoniale. Apro una parentesi: gli ortodossi ad esempio seguono la teologia dell'economia, come la chiamano, e permettono una seconda unione. Chiudo la parentesi. Il mio predecessore a Buenos Aires, il cardinale Quarracino, diceva: 'Per me la metà dei matrimoni sono nulli, perché si sposano senza maturità, senza accorgersi che è per tutta la vita, perché lo fanno per convenienza sociale'. Tutti questi casi non possono essere risolti sul piano giudiziale della nullità: i tribunali ecclesiastici non bastano per questo".
Al che Magister aggiunge:
'Nel dire che su questo punto "si deve studiare a fondo", papa Francesco ha annunciato che "quando si riunirà il gruppo degli otto cardinali, nei primi tre giorni di ottobre, tratteremo come andare avanti nella pastorale matrimoniale"'.
Dunque, vediamo gli elementi:
- riferimento agli ortodossi che possono divorziare e risposarsi
- riferimento al suo predecessore a Buenos Aires che considerava nulli metà dei matrimonii;
- la soluzione però non può passare per la nullità, se no si intasano i tribunali... (e questo sembrerebbe smentire l'ipotesi di Magister che le soluzione riprenda tesi dell'allora cardinal Ratzinger, tutte imperniate sulla nullità)
- e tuttavia una soluzione va trovata, se ne parlerà a ottobre;
- e "questo è il tempo della misericordia".
Sarò allarmista? Mi pare che si profili ben più e ben peggio della comunione ai divorziati risposati: mi pare che si vada verso il divorzio facile. Il matrimonio per la Chiesa cattolica non sarà più indissolubile. Ovviamente, ma solo come corollario, i divorziati risposati saranno ammessi alla comunione - del resto la soluzione serviva a quello, no?
Latinista, molte delle dichiarazioni che fa il papa possono lasciar dedurre tutto e il contrario di tutto.
RispondiEliminaCerto le considerazioni di cui sopra sembrano le più ovvie.
E, in quel discorso (a proposito, non aveva detto che non avrebbe rilasciato interviste?), ci sono molti altri punti oscuri e a dir poco 'strani'. Appena ho tempo parlerò della risposta che ha dato al giornalista russo sulla liturgia ortodossa...
Staremo a vedere fino a che punto il sovvertimento già iniziato procederà.
Vigiliamo e preghiamo. Ma intanto si fa dura, mi pare.
Segnalo:
RispondiEliminahttp://www.ilfoglio.it/soloqui/19267
mic, non credi che sarebbe utile e giusto dire che la traduzione francese è stato fatta di nostra iniziativa e non è stata decisa e fatta dal Coordinamento?
RispondiEliminaNon so per quale ragione esiste solo la versione italiana, Riposte catholique dice che ritornerà sull`argomento e pubblica questo articolo:
http://www.riposte-catholique.fr/summorum-pontificum-blog/enquete-et-analyse/franciscains-de-limmaculee-un-decret-qui-contredit-summorum-pontificum#.Ufq_QhZYbZ8
scusate il fuori tema, ma ci terrei veramente ad una risposta da chi sa il greco antico. la questione riguarda il catecon.
RispondiEliminasecondo me il catecon e’ Cristo e la S. Eucaristia. in tal modo possiamo spiegare facilmente l’uso prima del maschile e poi del neutro. al maschile indica il Cristo , al neutro l’oggetto cioe’ la S: Eucaristia che comunque’ E Cristo stesso. l’spressione “sara’ tolto di mezzo” (ex+ghignomai) puo essere correttamente altrettanto tradotta con “sara’ tolto dal mezzo, dalla posizione centrale predominante ed e’ usata in relazione al termine neutro to katecon. tale spiegazione risulta ancor piu’ chiara se si pensa alla nuova liturgia coram populo e allo spostamento del tabernacolo con la S.Eucaristia, dal mezzo, dal centro , dal cuore delle chiese.
Chiedo aiuto ai grecisti che io sono arruginito e potrei con buona probabilita’ sbagliare…
scusa mic per il fuori tema anche se secondo me non e' proprio fuori tema.
E qui le riflessioni di Cordialiter:
RispondiEliminahttp://cordialiter.blogspot.ch/
Spero che sranno in molti i frati che chiederanno quell`autorizzazione che non dovrebbero aver bisogno di chiedere, spero che non si lasceranno influenzare o, peggio ancora, intimorire, confido che penseranno anche ai fedeli che hanno bisogno di loro.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV558_Zares_FFII_e_sentire_Cum-Ecclesia.html
RispondiEliminaPetition to support the Franciscan Friars of the Inmaculate. Please sign and spread it.
RispondiEliminahttp://www.corrispondenzaromana.it/in-sostegno-dei-francescani-dellimmacolata-e-della-messa-tradizionale/
aggiunta al mio post precedente:
RispondiEliminaessendo il papa vicario di Cristo, la "posizione predominante" dalla quale sara' rimosso il catecon, puo riguardare anche l'autorita o la figura stessa del papa, non piu' superiore rispetto agli altri vescovi.
Caro Rocco,
RispondiEliminami ero confusa e ti ho risposto nell'articolo del pallone sull'altare.
mi è capitato di pensare a suo tempo che la rimozione del katechon poteva essere anche rapptesemtata da un Papa che si dimette...
mic, scusa se insisto, forse il mio commento ti è sfuggito, ma visto che l`iniziativa di tradurre quello che non è un articolo ma un comunicato, non proviene dal Coordinamento Nazionale ma è un`iniziativa tua, ed io ti ho aiutato, mi sembrerebbe corretto precisarlo.
RispondiEliminaÈ un`iniziativa che non può che essere non solo gradita ma utile, ma è sempre meglio essere precisi...sarà il mio lato di svizzera un pò precisina.
Ti ringrazio, ma non ho ancora avuto il tempo di preparare le due righe di introduzione e mi ripromettevo di farlo stamattina.
RispondiEliminaIntanto, mi premeva diffonderlo, perché all'estero se ne parla (ed è giusto richiamare anche le esigenze e le aspettative dei fedeli), mentre sonno in attesa di completare le altre traduzioni.
Ed è anche importante, secondo me, fornire un esempio di rispettoso ma doveroso intervento.
RispondiEliminaIn questo thread si stanno accavallando molti argomenti, tra i quali quello portato da Latinista in merito al tema dei divorziati.
RispondiEliminaSi legge nel Santo Vangelo (Mc 10, 2-10):
[2]E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «E' lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?». [3]Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». [4]Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla». Gesù disse loro:«Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. [6]Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; [7]per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. [8]Sicché non sono più due, ma una sola carne. [9]L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto».
All'inizio della creazione, quando il peccato non aveva ancora corroso il cuore dell'uomo non era così, il divorzio non è contemplato nel progetto di Dio. Un conto è chi subisce il divorzio (non è detto che entrambi i coniugi siano d'accordo nel divorziare, chi lo subisce deve portare una pesante croce), un conto è chi lo procura che rifiuta la croce di un matrimonio che magari si accorge non essere ciò che pensava ma che , al di là del significato che gli si vuol attribuire soggettivamente e quindi in modo relativizzante, il significato ce l'ha a prescindere, oggettivo ed immutabile ed è quello voluto dal Creatore.
Comunque un'azione con maggiori probabilità di efficacia (mentre sarebbe doveroso per i vesvovi almeno rispondere ai fedeli), dovrebbe essere intrapresa da un canonista con l'appoggio di vescovi e cardinali.
RispondiEliminaMa, almeno finora, hanno tutti la bocca rigorosamente cucita: "sentinelle addormentate e cani muti", come dice Isaia?
Bellissimo articolo:
RispondiEliminahttp://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/08/francescani-commissariati/
Avendo appreso dell'iniziativa del sito dell'Associazione "Corrispondenza Romana" di una raccolta di firme online da presentare al Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica contro il Decreto dell'11 luglio 2013 (Prot. n. 52741/2012), per l'ennesima volta dopo averlo fatto in altre sedi e dopo il Comunicato del P. Fondatore, l'Istituto Religioso dei Frati Francescani dell'Immacolata RIBADISCE la propria obbedienza a quanto disposto dal S. Padre, DICHIARA LA PROPRIA ESTRANEITÀ da questa iniziativa e da tutte eventuali altre simili passate e future, RIFIUTA qualunque tentativo di usare una vicenda strettamente interna all'Istituto per attaccare il Romano Pontefice e la Gerarchia Cattolica, cui porta e per cui chiede il massimo rispetto, CHIEDE A TUTTI su questa vicenda SILENZIO, RISPETTO E PREGHIERA onde consentire a chi di dovere di svolgere con serenità il suo compito per il bene della Chiesa e dell'Istituto stesso.
RispondiEliminaIn Corde Matris
P. Rosario M. Sammarco, fi
Responsabile del Portale Istituzionale dei Frati Francescani dell'Immacolata
Amen!
http://www.immacolata.com/index.php/it/35-apostolato/fi-news/227-presa-di-posizione-recenti-fatti
Eccellente articolo di Agnoli che conosce la situazione e l`ha vista degradarsi progressivamente, ma sicuramente, a causa dei "vecchi" ribelli alla direzione di padre Manelli.
RispondiEliminaLeggo:
"Forse, però, la realtà è più complessa. Negli ultimi anni, infatti, padre Stefano Manelli, superiore della congregazione, aveva abbracciato con entusiasmo alcune posizioni di Benedetto XVI, dall’invito ad una considerazioni più problematica e meno retorica del concilio alla valorizzazione, accanto al rito di Paolo VI, di quello di san Pio V. Questo aveva creato contrasti più o meno espliciti con l’ala progressista della Chiesa, ma anche all’interno della Congregazione stessa. Come spesso accade, infatti, alcuni dei “vecchi” avevano avversato queste posizioni, ritenendole incomprensibili. Di qui una vera e propria guerra intestina, di cui sono stato, mio malgrado, testimone. Arrivando a vedere, con i miei occhi, che persone che facevano la guerra al fondatore, in modo subdolo e vigliacco, erano da lui protette e confermate, anche in incarichi di prestigio, non per ignoranza dei fatti, ma con una speranza: sconfiggere l’astio, la menzogna, con la bontà di un padre.
Oggi padre Stefano, a mio giudizio, paga le sue scelte tradizionali, del tutto legittime, ma anche la sua bontà, e la malizia di persone che gli stanno vicino. E che hanno iniziato a fargli guerra non sotto questo pontificato, ma sotto il precedente, anche se poi hanno approfittato di un momento di vuoto e di incertezza, come quello attuale, per affondare definitivamente il colpo. "
mic, non credi che varrebbe la pena dar spazio e visibilità anche all`articolo di Agnoli o mettere i link a tutti gli articoli di coloro che si sono espressi?
Ritorna ad esprimersi il frate che gestisce il portale web dei FI, ho letto quel comunicato che si dissocia in modo perentorio dall`iniziativa del prof. De Mattei.
RispondiEliminaLeggo:
"Avendo appreso dell'iniziativa del sito dell'Associazione "Corrispondenza Romana" di una raccolta di firme online da presentare al Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica contro il Decreto dell'11 luglio 2013 (Prot. n. 52741/2012), per l'ennesima volta dopo averlo fatto in altre sedi e dopo il Comunicato del P. Fondatore, l'Istituto Religioso dei Frati Francescani dell'Immacolata RIBADISCE la propria obbedienza a quanto disposto dal S. Padre, DICHIARA LA PROPRIA ESTRANEITÀ da questa iniziativa e da tutte eventuali altre simili passate e future, RIFIUTA qualunque tentativo di usare una vicenda strettamente interna all'Istituto per attaccare il Romano Pontefice e la Gerarchia Cattolica, cui porta e per cui chiede il massimo rispetto, CHIEDE A TUTTI su questa vicenda SILENZIO, RISPETTO E PREGHIERA onde consentire a chi di dovere di svolgere con serenità il suo compito per il bene della Chiesa e dell'Istituto stesso."
In Corde Matris
P. Rosario M. Sammarco, fi
Responsabile del Portale Istituzionale dei Frati Francescani dell'Immacolata.
Ebbene NON LEGGO UNA SOLA PAROLA RIVOLTA AI FEDELI che vengono privati della Messa Antica, non una.
Se posso capire la prudenza dei FI, alfine di evitare provvedimenti disciplinari, sono molto meno comprensibili il tono usato e l`oblio di chi li ha sostenuti e sono nell`obbligo di rinunciare alla Santa Messa, a causa di una decisione che per il momento sembra come minimo criticabile e su diversi punti.
Ancor più incomprensibile il tono usato dal frate perchè in realtà nel testo di De Mattei non c`è nessun attacco al Romano Pontefice e alla Gerarchia Cattolica!
Son certa che non tutti i FI si dissociano e criticano chi si esprime, allora che i FI siano attenti alla gerarchia, chi perchè ne teme gli strali( che tanto sono già piombati), chi è al contrario felice di sentirsi sostenuto nelle sue rivendicazioni, posso capirlo, ma mi sembra che i grandi dimenticati e trascurati in questa triste vicenda, come se fossero una porzione insignificante, sono i fedeli legati alla Santa Messa Antica, ignorati dall` autorità vaticana e dai FI, quelli che si esprimono.
Mic, credo sia corretto specificare, anche se credo che si capisca, che si tratta del "Coordinamento Nazionale Summorum Pontificum" Italiano, che riunisce alcuni centri di messa che applicano il "Summorum Pontificum" in Italia.
RispondiEliminaMicus
Grazie Micus. Ho aggiunto, anche se era chiaro. dalla indicazione del responsabile.
RispondiEliminaPe Minstrel 11:09
RispondiEliminaLuisa ha già detto la sua, che condivido.
Ho già risposto in un'altra discussione:
Ho letto e apprezzo lo spirito d'obbedienza manifestato da parte dei FI.
Tuttavia, penso che oltre ai loro diritti di sacerdoti siano lesi anche quelli dei fedeli i quali, in virtù del diritto canonico e del loro sensus fidei (che potrebbe coincidere con quello che il papa chiama "fiuto del popolo") hanno non solo il diritto ma anche il dovere di esprimersi e rivolgere ai loro pastori le richieste che riguardano le esigenze spirituali e le attese di santificazione da parte della Chiesa Mater et Magistra.
D'altronde p.Sammarco chiede silenzio rispetto e preghiera.
Il rispetto e la preghiera glieli abbiamo assicurati. Quanto al silenzio, ovviamente è giusto assicurarlo sulle loro problematiche interne, nelle quali non dobbiamo e non vogliamo entrare.
Ma i riflessi per tutta la Chiesa e per la Tradizione riguardano anche noi. E su questi è giusto far sentire la nostra voce, col dovuto rispetto, ma anche con la parresia che meritano.
Se dovesse avverarsi che a parte il troppo forte attaccamento alla Messa Tridentina quel che è rimproverato ai FI(evidentemente non a quelli che hanno richiesto l`intervento vaticano) è il loro studio dei documenti del Concilio Vaticano II, allora ci sarà chiaro perchè la FSSP non apre bocca sull`argomento, perchè i suoi sacerdoti sono ingessati, attenti a non suscitare il malumore di chi detiene il potere nella Chiesa.
RispondiEliminaMala tempora currunt.
P.
Ed ecco la vulgata-versione( letto su Vatican Insider) che sta circolando, evidentemente mono-orientata, e malgrado che alcuni frati abbiano invocato il silenzio, non vogliono che ci si immischi negli affari interni del loro ordine ma si esprimono comunque e si premurano a far sapere che non sono una sparuta minoranza ma la maggioranza, e così veniamo a sapere che ci sono stati perfino dei sondaggi(!), che la maggioranza dei frati vuole celebrare con il rito ordinario(!), insomma, viene domadandato ai fedeli di tacere, ma intanto girano notizie su Padre Manelli messe in circolazione dai frati stessi, da coloro che si sono rivolti a Braz de Aviz, e anche notizie sui frati stessi e l`immagine che ne esce è veramente molto triste.
RispondiEliminaEcco cosa si legge su Vatican insider:
"La decisione di papa Bergoglio - contro la quale sono insorti alcuni gruppi tradizionalisti e che invece i religiosi hanno subito accettato - è stata motivata dal fatto che il fondatore e superiore generale, padre Stefano Manelli, aveva imposto a tutte le comunità dei francescani dell'Immacolata l'uso esclusivo della forma straordinaria della liturgia, cioè il rito antico. Il motu proprio «Summorum Pontificum» di Benedetto XVI ne ha invece liberalizzato l'uso nelle messe pubbliche solo se vi è questa richiesta da parte di un gruppo stabile di fedeli. Come rito proprio (dunque esclusivo) possono poi adottarlo gli Istituti religiosi e le comunità monastiche che rientrano nella comunione con Roma dopo aver partecipato allo scisma lefebvriano, e per questo sono sottoposti alla giurisdizione della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.
I francescani dell'Immacolata sono nati invece dopo il Concilio e inoltre un sondaggio tra i frati ha dimostrato che la maggioranza di loro desidera celebrare con il rito ordinario. Intanto i francescani dell'Immacolata hanno respinto l'iniziativa di una raccolta di firme online da presentare al prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica contro il Decreto dell'11 luglio che ha commissariato l'Istituto. "
Che tristezza, mi domando quali sono i pensieri e i sentimenti dei fedeli che hanno beneficiato della Santa Messa Antica grazie ai FI, che hanno visto e toccato il loro amore per il Rito Antico, e ora vengono a sapere dai media, ai quali parlano CERTI frati, che in realtà la maggioranza lo faceva "contraint et forcé", obbligato e forzato!
Che tristezza!
Non si può da una parte domandare a tutti il rispetto e il silenzio, e dall`altra comunque far circolare la propria versione dei fatti che va sempre nella stessa direzione e che contraddice quel che tanti fedeli hanno visto e vissuto.
Ho letto che su un blog un certo p. Giulio Maria Scozzaro dice "tutta la verità" sui FI, per informazione ecco chi è quel frate:
RispondiEliminahttp://difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10293198
Sorprende in effetti che i frati che si stanno esprimendo con comunicati, o dando informazioni ai giornalisti, non abbiamo ancora avuto un pensiero per i fedeli che dal 12 agosto subiranno le conseguenze della ribellione(di quanti non si sa) contro Padre Manelli.
RispondiEliminaP.
ATTENZIONE!
RispondiEliminaNOTA UFFICIALE dei FI che risponde alle informazioni di Vatican Insider.
http://www.immacolata.com/index.php/it/35-apostolato/fi-news/230-risposta-vatican-insider
Quanta tristezza suscita il sapere che all`interno di un ordine religioso, così fecondo in vocazioni e santità, rivalità e malumori di certuni vengono a seminare divisione e zizzania. Anche se non è cosa nuova in seno alle comunità, oggi le notizie fanno il giro del web in qualche secondo, e quando sono false, quando minano l`onorabilità di una persona, di un ordine, seminano sul loro passaggio tanto male.