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lunedì 5 agosto 2013

Mosca: Il metropolita Hilarion non vuol cancellare le divergenze tra cristiani

Riprendo da Apic 4 agosto by Le Forum Catholique. Un atteggiamento realista da parte degli Ortodossi, di fronte all'evidente pressapochismo cattolico, che diventa omologazione.

Critica alla Commissione mista internazionale per il dialogo teologico.
Mosca, 4 agosto 2013 (Apic) - Il Patriarcato di Mosca non è soddisfatto del lavoro della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa cattolica romana e la Chiesa ortodossa. Secondo il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, l'attuale corso dei lavori della Commissione non porta ad una migliore comprensione delle differenze esistenti tra le due Chiese.

In un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa cattolica tedesca KNA, il metropolita Hilarion dichiara che le divergenze vengono cancellate e che così si dà l'impressione che non ci sarebbero differenze tra le due chiese. Non possiamo agire come se non ci fossero differenze.
"Quando semplicemente facciamo finta che non c'erano divergenze o che ce ne sarebbero poche, quando cerchiamo di rappresentare le tradizioni teologiche delle nostre chiese ravvicinate al massimo, sbagliamo!"

Il Metropolita Hilarion chiede che, nel corso del dialogo teologico comune, si dichiarino con esattezza le differenze esistenti tra le due fedi. Entrambe le chiese dovrebbero quindi aiutarsi a vicenda a comprendere la logica di sviluppo delle secolari tradizioni teologiche. Egli ritiene molto improbabile che la Chiesa ortodossa e la Chiesa cattolica, abbandonino le loro tradizioni e la comprensione dei loro servizi divini che si sono sviluppati nel corso dei secoli.

Una "dinamica positiva" dal pontificato di Benedetto XVI

Tuttavia, vede una "dinamica positiva" in atto nei rapporti tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa dal pontificato di Benedetto XVI (2005-2013), sotto il quale i rapporti tra le due Chiese sono notevolmente migliorati.

Così, è stato raggiunto un accordo su una intera serie di interrogativi. Il Metropolita Hilarion ha l'impressione che "il Papa Francesco consideri la Chiesa Ortodossa Russa con amore e rispetto e che troveremo un linguaggio comune nelle nostre relazioni." In diverse occasioni quest'anno, il vescovo Hilarion ha auspicato lo sviluppo della cooperazione tra cattolici e ortodossi sotto il nuovo pontificato di Papa Francesco, tra cui la difesa dei valori cristiani nella società, la pastorale sociale e la difesa dei cristiani perseguitati in tutto il mondo. (apic/kna/be)
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

7 commenti:

  1. troveremo un linguaggio comune nelle nostre relazioni.

    Ecumenismo dei banchetti: è quello praticato, con risultati inesistenti, dai postcattolici. Uno degli strumenti di questo ecumenismo potrebbe essere, per l'appunto, l'uso di parole, espressioni, segni di intepunzione simpatici, tipo "arrivederci, buona sera, buon pranzo, come sta il suo gatto?, hasta la vista, la mamma è sempre la mamma", o magari qualche cuoricino sulle i delle encicliche (scritte da altri, visto che il vescovo di Roma è manifestamente incapace di farlo, e anche se fosse in grado, non avrebbe tempo, visto che deve lavorare)?

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  2. Povero Kurt, lui che tanto ci sperava nel ripetere ai Russi il mantra di Giovannone: "e più quello che ci unisce che quello che ci divide"... con la speranza che abboccassero, invece mai una gioia per questi cardinali tedeschi modernisti che si avvicinano agli Ortodossi per cercare di convincerli. Per l'Oriente 2+2 fa sempre 4!

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  3. rafminimi@infinito.it06 agosto, 2013 11:37

    Nel 1981, la Facoltà Teologica CALVINISTA di Ginevra, chi inviò per tenere delle conferenze su quali sono le dottrine che caratterizzano, identificano e qualificano il Cattolicesimo? Mi credete se vi dico che invitò Mons. Lefebvre? LO INVITò. Fu lui che ringraziò dell'invito ma che scelse di rifiutarlo. E forse fece male. Può darsi che riusciva a convertire qualcuno. Perchè invitarono proprio lui? Semplice. perchè,dissero i protestanti, con questa storia del "TUTTI FRATELLI" "vvolemose bene" etc., nessun rappresentante cattolico ufficiale, di fronte alla domanda, "Ma, in due parole,a cosa credono davvero i Cattolici", articolava una risposta comprensibile.

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  4. Questo prova al massimo, rafminimi, che la Facoltà calvinista di Ginevra non aveva capito, all'alba del 1981, nulla del Cattolicesimo.

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  5. Minstrel, sono invece convinta, come dice il patriarca Hilarion e come pensano molti musulmani, che sarebbe molto più credibile una chiesa meno pressapochista alla volemose bbene e vergognosamente "calabraghe", che annunciasse la Verità di cui è portatrice invece di fare discorsi politici e superficialmente irenici. E quei calvinisti lo avevano capito molto bene.

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  6. Posso sapere, per favore, dove san Vincenzo di Lerin ha scritto la famosissima frase sui papi ? Grazie.

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  7. Grande, Hilarion!

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