Ricevo da Marco Bongi e volentieri pubblico, non potendo fare a meno di far precedere questa sua riflessione dall'ultima sparata a pallettoni di 'pillole' di cristianesimo, con la ripresa dello stillicidio delle omelie quotidiane a Santa Marta. Sembra che questo papa non tema il serio rischio di infopollution: inquinamento da inflazione delle informazioni, favorita dal coro - esso sì 'trionfalistico' - dei media di regime. Così come egli continua a non prendersi cura di sviluppare, spiegando come si dovrebbe, le sue sbrigative 'censure'. Risultato: niente altro che confusione nella confusione. Inserisco l'ultima sparata, servendomi dei commenti intrecciati di due lettori, meglio dei quali non avrei saputo esprimermi.
Questo Papa che non vuole giudicare gli omosessuali (chi sono io per...) non cessa di giudicare i cattolici. Ma che cosa ne sa che c'è un gruppo di cristiani che : “nel loro intimo non credono nel Risorto e vogliono fare loro una risurrezione più maestosa di quella vera”? Come può dire: “Non sanno la parola ‘trionfo’, soltanto dicono ‘trionfalismo’, perché hanno come un complesso di inferiorità e vogliono fare… Quando noi guardiamo questi cristiani, con tanti atteggiamenti trionfalistici, nella loro vita, nei loro discorsi e nelle loro pastorale, nella Liturgia, tante cose così, è perché nel più intimo non credono profondamente nel Risorto ”.Le parole assurde e, almeno una volta me lo si consenta, anche volgari per le conseguenze che ne derivano (non credono nel Cristo risorto), sul "trionfalismo" di certi cristiani nella pastorale, nella liturgia ecc. non rappresentan soltanto il ripudio della storia della Chiesa Cattolica, ma suonan anche uno schiaffone in faccia agli Ortodossi.Chiaro che Francesco allo splendore liturgico delle Chiese orientali (che restan vere Chiese pur nella loro condizione di scisma incancrenito) preferisce e ritiene più fedele a Cristo la fredda nudità delle aule protestanti.A questo punto vo, per ritemprarmi, ad aprire il mio Oratorio, bello nella sua nitida conformazione cattolica e impreziosito d'opere d'arte, ma soprattutto dal Cristo presente nel Tabernacolo.
Premetto che questo breve articolo potrebbe apparire, ad orecchie avvezze ad un linguaggio levigato da sacrestia di Curia, ironico ed irrispettoso. Costoro sono dunque invitati a chiudere questa pagina e collegarsi tosto al sito di Avvenire o di qualche settimanale diocesano.
In realtà la mia intenzione è molto seria ed intende porre alcuni quesiti su cui mi sono soffermato a riflettere in questi giorni.
Papa Francesco torna spessissimo, in discorsi ed omelie, sulla critica all'autoreferenzialità e al carrierismo di molti uomini di Chiesa e sulla necessità che costoro "escano" per le strade del mondo a portare il messaggio evangelico. Si dice però anche, pur non avendo ancora riscontri precisi se non solo alcune frasi del discorso ai religiosi del CELAM, che Egli non ami troppo i tradizionalisti. Come mai?
Credo infatti che, se gli auspici del Pontefice, fossero da interpretare nel modo più naturale per un cattolico, Egli non dovrebbe assolutamente temere il mondo della Tradizione. Vediamo perché:
- Chi infatti più dei tradizionalisti è talmente "uscito" dalle polverose sacrestie per tornare a celebrare la Messa nelle Catacombe? Chi ha, più di loro, trasformato nel mondo intero capannoni industriali in Chiese, garages in Cappelle, casermoni in conventi?
- Chi, per conservare la Fede, è talmente "uscito" per le strade senza temere gli strali dei benpensanti o i moniti dei pavidi travestiti da "prudenti"? Costoro si sono affrettati anzi, con Apostolica Sollecitudine, a chiudere ben bene le porte dopo la loro uscita affinché nessuno potesse "contagiare" il gregge da loro protetto all'interno.
- Chi, specialmente in Francia ma non solo, continua ad organizzare pubbliche solenni Processioni o grandiosi Pellegrinaggi a piedi per le strade?
- Chi, fra l'apatia dei Pastori, è sceso nelle piazze francesi per difendere attivamente, facendosi arrestare o picchiare dalla Polizia, l'istituto del matrimonio e la famiglia cristiana?
- Chi, se non i tradizionalisti, per coerenza verso la loro vocazione, ha rinunciato da decenni a carriere ecclesiastiche brillanti, a cattedre nelle Università Pontifice, a posti sicuri nelle redazioni gestite dalle varie Conferenze Episcopali?
- Chi, fra il fastidio dei Vescovi autoreferenziali, riesce ancora, accettando con loro un sano confronto lungo le vie del mondo, a convertire qualche protestante, ebreo o mussulmano?
- Chi, per essere presente e non nascondersi lungo le vie del mondo, continua ad indossare con costanza l'abito ecclesiastico? Chi, al contrario tende a mimetizzarsi e, quando va bene, lo mette soltanto fra le mura amiche della sua Chiesa?
- Chi teorizza la Regalità sociale di Nostro Signore Gesù Cristo cercando, ben al di fuori delle sacrestie, di lottare nel mondo perchè gli stati rispettino e difendano la legge di Dio nei loro ordinamenti?
- Chi, per venire alla povertà, tema molto caro a Papa Francesco, rinuncia volentieri ai benefici dell'otto per mille pur di mantenersi fedele alla propria retta coscienza?
- Chi, in fin dei conti, continua a propugnare un modello di Cristianesimo militante lanciato alla conversione del mondo, senza falsi ecumenismi, senza compromessi o rispetto umano?
Papa Francesco dunque dovrebbe davvero trovare nei tradizionalisti i Suoi alleati più fedeli e preziosi. Ma..., forse sto sognando..., mi dicono dalla regìa che non è questo il senso...
Non ho capito nulla... Pazienza... Ma io ci spero ancora. Amo il Papa, prego per Lui e spero ancora...
Stupefato dice...
RispondiEliminaMa spiegata per me, come mai qualcuno può volere un Risorto più maestoso che il Vero...
Questo discorso sembra una estensione al negativo del suo autoreferenzialità...
perchè è proprio Bergolio che con il suo disprezzo della Maestà divina e della dignità del suo officio e della tradizione e fede e moralità della Chiesa, che mostra una mancanza di fede nel Ristorto e una confusione profunda in che vuole dire "il Risorto"...
è proprio irragionevole, e arrabiato al mondo Cattolico nella sua espressione più autentica...
Ho una domanda. Dato che c'è anche l'inflazione da telefonate divulgate urbi et orbi:
RispondiEliminanuova pastorale telefonica o esibizionismo mascherato di umiltà?
Ma questa è la nuova teologia di Bergoglio?? Che cosa vuol dire?
RispondiEliminaScusate ma dopo quindici anni che leggo Ratzinger...non riesco a capire.
Silvia
Sono i Tempi Nuovi. La nuova era. Quella cominciata il 28 febbraio 2013. Quella in cui le nostre anime dipenderanno dagli attori. Il bello è che per salvarci dovremo seguire Alain Delon e non il vescovo di bianco vestito.
RispondiEliminaAltra perla della giornata:
RispondiElimina"A cosa servono alla Chiesa i conventi chiusi? I conventi dovrebbero servire alla carne di Cristo e i rifugiati sono la carne di Cristo". Lo ha detto Papa Francesco, durante il suo discorso nel centro Astalli a Roma, ipotizzando l'utilizzo dei conventi chiusi per l'accoglienza dei rifugiati. "Grazie perché difendete la vostra dignità, ma anche la nostra dignità umana", ha aggiunto. "Non basta dare un panino, ma bisogna accompagnare queste persone".
@RIC
RispondiEliminaOra è libero sia l'appartamento papale (è grande ci stanno 300 persone!!), che Castel Gandolfo quindi un po' di gente ci starebbe ...se decidesse di aprirli.
RispondiEliminahttp://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1116752/papa-conventi-chiusi-accolgano-i-rifugiati-.shtml
"A cosa servono alla Chiesa i conventi chiusi? I conventi dovrebbero servire alla carne di Cristo e i rifugiati sono la carne di Cristo". Lo ha detto Papa Francesco, durante il suo discorso nel centro Astalli a Roma, ipotizzando l'utilizzo dei conventi chiusi per l'accoglienza dei rifugiati. "Grazie perché difendete la vostra dignità, ma anche la nostra dignità umana", ha aggiunto. "Non basta dare un panino, ma bisogna accompagnare queste persone".
"Non dobbiamo aver paura delle differenze" - "Molti di voi siete musulmani, di altre religioni, venite da vari Paesi, da situazioni diverse. Non dobbiamo avere paura delle differenze. La fraternità ci fa scoprire che sono una ricchezza, un dono per tutti. Viviamo la fraternità", ha quindi detto il Pontefice.
I "conventi chiusi" sono il segnale di una clamorosa crisi, per uscire dalla quale occorrerebbe ritrovare la centralità di Cristo e della "sua carne" di Dio che si è fatto uomo che è l'unico "pane vivo disceso dal cielo" che può sanare ogni ferita e sfamare ogni fame, colmare ogni bisogno, materiale e spirituale.
Chi ha paura delle differenze?
Non non esprimiamo paura delle differenze, vogliamo riconoscerle e rispettarle senza omologarci, colmando ogni fossato con ogni dono di grazia del Signore, dalla cui pienezza lo riceviamo. E annunciando Lui e non il "volemose bbene" superficiale e umanitarista.
Non confondiamo la "carne" di Cristo Signore, il Dio fattosi uomo in Gesù di Nazareth: un uomo singolo e preciso e unico; non genericamente tutta l'umanità e non specificamente "i poveri", nei quali Lo incontriamo e serviamo, ma che non identifichiamo con Lui, che è Vivo e Vero innanzitutto nel Sacramento dell'Altare e, poi, in ogni persona che lo accoglie con fede e in Lui rimane, osservando tutto ciò che ci ha consegnato...
"I "conventi chiusi" sono il segnale di una clamorosa crisi, per uscire dalla quale occorrerebbe ritrovare la centralità di Cristo e della "sua carne" di Dio che si è fatto uomo che è l'unico "pane vivo disceso dal cielo" che può sanare ogni ferita e sfamare ogni fame, colmare ogni bisogno, materiale e spirituale."
RispondiEliminaI "conventi chiusi" dovrebbero tornare ad esser riempiti di uomini di Dio e di preghiera, capaci di santificare, insegnare e guidare le generazioni che verranno.
riprendo ancora per completare:
RispondiEliminaNon confondiamo la "carne" di Cristo Signore, il Dio fattosi uomo in Gesù di Nazareth: un uomo singolo e preciso e unico; non genericamente tutta l'umanità e non specificamente "i poveri", nei quali Lo incontriamo e serviamo, ma che non identifichiamo con Lui, che è Vivo e Vero innanzitutto nel Sacramento dell'Altare e, poi, in ogni persona che lo accoglie con fede e in Lui rimane, osservando tutto ciò che ci ha consegnato...
E neppure chi Lo accoglie e Lo testimonia, portandolo nel mondo, si identifica con Lui (o con la sua carne), ma dalla Sua divina umanità (Corpo-Spirito-Anima-Divinità) - nell'appartenenza al Suo corpo mistico che è la Chiesa - riceve la progressiva 'configurazione' a Lui, diventando figlio nel Figlio, ma per adozione, con la natura "divinizzata" perché redenta e intrisa della vita Soprannaturale da Lui ricevuta, ma non mutata: sempre creature restiamo. Solo il Figlio è "generato ma non creato"...
Secondo la leggenda metropolitana che gira tra i vari vaticanopinionisti et alii laudatores,le'omelie'di S.Marta verranno raccolte in volume e presentate come il magistero di francesco,inoltre è in lavorazione una biopic su di lui in argentina,una trasmissione fiume su vita morte e miracoli su tv2000 ed una biografia scritta a tempo di ultrarecord da tornielli,socci ci sta pensando e qualcun altro raffronta le parole di PF con i messaggi di Medjugorije,altro che Delon......ragazzi miei,che sconfortante situazione,poi,tu quoque,Scola,Negri e.....la pianto qua,che è meglio.GR2
RispondiEliminaSiamo al delirio collettivo...
RispondiEliminasulla "carne dei poveri" ricordo
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/06/lincarnazione-del-verbo-e-la-carne-dei.html
RispondiEliminaLaudate dominum
http://www.santiebeati.it/immagini/Original/20260/20260AK.JPG
Laudate hominem
http://www.oggi.it/video/files/2013/07/papa_copacabana.jpg
GR2, mi ha commosso la tua testimonianza sull'altro thread sull'effetto-Benedetto e sulla tua esperienza, che è anche quella di tanti di noi.
RispondiEliminaCi diciamo coraggio, avanti... pregando e offrendo. Il Signore non ci abbandona.
"Secondo la leggenda metropolitana che gira tra i vari vaticanopinionisti et alii laudatores,le'omelie'di S.Marta verranno raccolte in volume e presentate come il magistero di francesco,"
RispondiEliminaUn magistero quanto meno anomalo.
Tornielli ha pubblicato il suo primo libro su papa Bergoglio, rapidamente dopo la sua elezione, con un titolo che non ci sorprende affatto: "Francesco. Insieme. La vita, le idee, le parole del papa che cambierà la Chiesa"(!!), capite amigos, non è più la Chiesa di Cristo ma la chiesa di Francesco, siamo nel culto più sfrenato della personalità, può darsi che ne abbia già un secondo in linea d`arrivo, non lo so.
RispondiEliminaÈ in arrivo( o è già uscito) anche un libro di un giornalista di Avvenire scritto per provare che Jorge Bergoglio non ha collaborato con la dittatura argentina.
Tv2000 è inguardabile.
Omelie private del mattino che son pubblicate, telefonate private che non lo restano, uscite improvvise e improvvisate ma con le telecamere come per caso pronte a filmarle e diffonderle, vecchia Renault 4 con un paparazzo...pronto ad immortalare quella immagine così papale, tutto è fatto per mantenere alto il livello di attenzione e ammirazione=adulazione su papa Bergoglio.
Apparentemente questa attenzione concentrata sulla sua persona non sembra disturbare affatto Jorge Bergoglio, la sua umiltà non sembra soffrirne.
http://www.lastampa.it/2013/09/10/blogs/san-pietro-e-dintorni/papa-aprite-i-conventi-ai-rifugiati-3LqOPRqFCwEfa7KFUh3OdI/pagina.html
RispondiElimina...E' un dovere del cristiano "accogliere la persona che arriva, con attenzione; chinarsi su chi ha bisogno e tendergli la mano, senza calcoli, senza timore, con tenerezza e comprensione, come Gesù si e' chinato a lavare i piedi agli Apostoli".
Ci risiamo con la "lavanda dei piedi", rito d'iniziazione al sacerdozio, confusa col servizio ai poveri, che è importante e doveroso.
Ma quello che ha fatto il Signore con la "lavanda dei piedi" è un'altra cosa!
Il sign. Bongi, che continua a scrivere inutili articoli (ne avesse scritto uno buono!), legga senza pregiudizi le parole del Papa. Non c'entrano niente gli ortodossi. Il Papa parla di quei cristiani che si fermano al venerdì santo, che non si aprono alla gioia pasquale e non pernso che ce l'abbia con i tradizionalisti, a meno che il sign. Bongi non si senta di essere parte di questi cristiani.
RispondiEliminaMic scrive: "ma che non identifichiamo con Lui"
RispondiEliminaE chi lo confonde? La presenza eucaristica è una cosa (come ha detto lei), le altre presenze sono altre cose.
La lavanda dei piedi non è il rito di iniziazione al sacerdozio. Gesù istituisce il sacerdozio con il "Fate questo in memoria di me". La lavanda dei piedi è un gesto di amore da parte di Dio assume le vesti del servo nei confronti dell'uomo ("Io sto in mezzo a voi come colui che serve"). Infatti Giovanni dice: "Se io che sono il Signore e il Maesto ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavarvi i piedi gliuni gli altri. Vi ho dato l'esempio perchè come ho fatto io facciate ache voi". Con chi? Con i fratelli della comunità cristiana. Poi la norma della lavanda dei piedi del Giovedì Santo è una cosa diversa che rocorda il gesto di Cristo verso gli apostoli.
"Servire, che cosa significa? Servire significa accogliere la persona che arriva, con attenzione; significa chinarsi su chi ha bisogno e tendergli la mano, senza calcoli, senza timore, con tenerezza e con comprensione, come Gesù si è chinato a lavare i piedi agli apostoli". (Papa Francesco)
RispondiEliminaIl discepolo di Gesù deve servire come ha fatto il suo Signore.
OGC
Che amarezza. Sembra avere molta acredine nei confronti di un suo stereotipo di cattolico. Stereotipo e pregiudizio negativo che coincide con quello classico dei media e centri di potere globali da sempre anticattolici. E meno male che è lontano dai conformismi del mondo... Non per nulla le sue dichiarazioni sono acclamate dai suddetti potentissimi soggetti.
RispondiEliminaMiles
Non c'entrano niente gli ortodossi. Il Papa parla di quei cristiani che si fermano al venerdì santo, che non si aprono alla gioia pasquale e non penso che ce l'abbia con i tradizionalisti, a meno che il sign. Bongi non si senta di essere parte di questi cristiani.
RispondiEliminaAnche con altre esternazioni del Papa mi è capitato di pensare che poteva riferirsi a chiunque. E anche questa esternazione potrebbe riguardare chiunque, se non avesse fatto esplicito riferimento alla Liturgia e non avesse usato il termine 'trionfalismo' che fa pensare alla solennità (che non è formalismo, ma sacralità vissuta) rispetto alla sua sciatteria pauperistica condivisa da chi non ama la tradizione (non tutti, ma fin troppi!)...
E chi lo confonde? La presenza eucaristica è una cosa (come ha detto lei), le altre presenze sono altre cose.
RispondiEliminaOK.
E quando ha mai parlato della Presenza eucaristica?
E che senso ha affermare che i poveri (e ora i rifugiati) sono la carne di Cristo?
Il Papa non può usare un linguaggio approssimativo, se è di questo (speriamolo!) che si tratta...
Mic cristo dice chi avrà fatto queste cose .: nutrito. Dato da bere , ecc lo avrà fatto a me. É questo che ilpapa e i teologi della liberazione intendono quando dicono che i poveri sono la carne di Cristo.
RispondiElimina"Questo Papa che non vuole giudicare gli omosessuali (chi sono io per...) non cessa di giudicare i cattolici. "
RispondiEliminagia... riflessione semplice e illuminante. "chi sono io per giudicare i peperoncini sott'aceto..." non lo dice... 2 pesi e due misure. la sensazione che provo in questo momento e' di amarezza. mi sento amareggiato. la crisi della Chiesa e' la crisi del papato.
" Il bello è che per salvarci dovremo seguire Alain Delon e non il vescovo di bianco vestito. "
altra riflessione semplice e lineare, in forma di battuta grottesca, per questo amara e vera.
i nemici conoscono la fede cattolica meglio di noi cattolici. per questo dovremmo pensare bene alle parole di lutero sulla liturgia. l'attuale papa impersona cio che il clericalismo e' stato negli ultimi 50 anni. largo agli strani e porte chiuse ai poveri in spirito. e lo dico con cognizione di causa avendo studiato dai preti medie liceo( istituto Cristo Re) e universita'(P.U.L.). quando mi dicono "non prevalebunt" alla maniera del buon don Camillo, io credo che si stia confondento santa romana Chiesa col Vaticano, trasformato da sede apostolica a centro di potere. e poi non si deve confondere conservatori con tradizionalisti. i conservatori non sono tradizionalisti. e infine bisogna distinguere tra preti preti e preti clericali. credo che gli amanti della tradizione siano il piccolo gregge . perche disse non prevalebunt , ma non mi ricordo dove si dice "trovera' la fede quando tornera?"
r sta per rocco, ho premuto invio sbagliando.
RispondiEliminaIl Papa parla di quei cristiani che si fermano al venerdì santo, che non si aprono alla gioia pasquale
RispondiElimina-----------
E rieccolo il pasquale di nome e di fatto. Nessuno di noi resta al Venerdì Santo. Già nel Venerdì Santo sappiamo che ci sarà la Resurrezione. Ma la distinzione tra Passione-Morte e Resurrezione va sempre tenuta presente. Passione e Morte sono non soltanto causa efficiente, come la Resurrezione, della Redenzione, ma anche causa meritoria. Per cui il Venerdì Santo ha il primato nell'opera redentiva.
E questa certezza che dopo il Venerdì Santo ci sarà la Resurrezione ci dà la forza di vivere i tanti venerdì santi che la Chiesa da 50 anni ci impone.
E comunque noi la Resurrezione la celebriamo soprattutto nel momento della Comunione quando ci nutriamo del Corpo di Cristo, morto e risorto, presente realmente nell'ostia consacrata. Nella S. Messa e non in cerimonie parodie della S.Messa.
OGC,
RispondiEliminai conventi vuoti - la causa la conosciamo - non son di nostra proprietà. Ci pensi il Papa ad adibirli a ricovero per i fuggiaschi, veri profughi o clandestini indesiderati in patria.
Sappiamo come devasterebbero luoghi ricchi di tesori di arte che la pietà popolare e non solo ci ha tramandato. Dunque il Papa operi invece di parlare: e mandi a servire i clandestini e tutti coloro che lui chiama "la carne di Cristo" l'esercito dei vescovi emeriti, i vescovi e cardinali che a Roma girano a vuoto, quei vescovi che nessuna diocesi vuole più d'intorno e fan la coda per un incarico in qualche commissione.
Mic ha detto bene sulla lavanda dei piedi: iniziazione al sacerdozio, non istituzione del sacerdozio. Dov'è il problema?
RispondiEliminaAnzi, Gesù, nel testo giovanneo, spiegando il gesto della lavanda, dice che "il servo non è più grande del suo padrone. Il passo parallelo di Luca 22, 27, che tuttavia non esplicita la lavanda, ma la sottintende, dice "Io sto in mezzo a voi come colui che serve". I termini greci usati sono "Diàkonos" e "Diakonèin", che rimandano al diacono e al diaconato, il primo grado dell'Ordine sacro, l'iniziazione al sacerdozio. Gesù è diacono, sacerdote, vescovo.
Quindi anche i conventi sono riservati alle categorie politicamente corrette. Le altre, padri di famiglia italiani cinquantenni rimasti senza lavoro, madri che hanno perso tutto per assistere figli infermi, anziani italiani indigenti dopo una vita di lavoro rimasti soli possono (devono) aggiustarsi senza disturbare che altrimenti gli si fa una apposita omelia in Vaticano o su Repubblica che poi ormai sono la stessa cosa.
RispondiEliminaMiles
"Il Papa non può usare un linguaggio approssimativo, se è di questo (speriamolo!) che si tratta..."
RispondiEliminacara mic,
io credo pero' che il linguaggio non sia mai approssimativo in chi lo usa. mi spiego: quando parlo voglio significare cio che dico , e se nell'esprimermi risulto approssimativo, lo sono per chi ascolta, ma per spiegarmi cerco sempre di essere il piu' preciso possibile. la mia approssimazione , deriva da ignoranza, altrimenti sarei portatore di un qualche ritardo che non mi permette di esprimermi come vorrei. Quindi il papa quando parla e' certo di cio che dice e se risulta approssimativo puo essere solo per ignoranza. il che e' peggio che esere approssimativi. ora, il papa non e' ignorante. non mi pare che i gesuiti siano ignoranti( ma correggetemi se sono approssimativo!) soprattutto in materia di fede.
quindi il papa significa cio che dice quando parla.
Mic cristo dice chi avrà fatto queste cose .: nutrito. Dato da bere , ecc lo avrà fatto a me. É questo che ilpapa e i teologi della liberazione intendono quando dicono che i poveri sono la carne di Cristo.
RispondiEliminaPensa che ce lo siamo scordato?
I teologi della liberazione dicono molte cose...la loro "opzione dei poveri" è inquadrata in una contrapposizione classista elevata a dignità teologica.
Benedetto XVI così ricordava nel 2009:
" ...l’Istruzione Libertatis nuntius della Congregazione per la Dottrina della Fede, su alcuni aspetti della teologia della liberazione; in essa si sottolineava il pericolo che comportava l’accettazione acritica da parte di alcuni teologi di tesi e metodologie provenienti dal marxismo. Le sue conseguenze più o meno visibili fatte di ribellione, divisione, dissenso, offesa, anarchia, si fanno ancora sentire, creando nelle vostre comunità diocesane grande sofferenza e una grave perdita di forze vive...."
Nei poveri e negli ultimi (soprattutto ma non solo) riconosciamo e serviamo il Signore. Ma possiamo farlo solo se prima abbiamo accolto e adoriamo Lui.
Ed è questo che non viene mai detto!
"E quando ha mai parlato della Presenza eucaristica?"
RispondiEliminaGià questa domanda è maliziosa. Io le chiedo: Quando ne avrebbe dovuto parlare? Ma ha visto che pochi giorni fà si è inginocchiato per l'adorazione eucaristica? Ma si rende conto che lei mette in dubbio la fede di un Papa? Mi scusi, ma sono molto indignato. E' da quando è stato eletto, che lo tenete d'occhio, quasi che voi foste chissà chi. Ogni parola deve essere vagliata, rettificata, spiegata... e basta!
Sign. Dante, san Tommaso d'Aquino nella Somma Teologica (III, q. 56, a.2, ad 4) considera sia la Morte sia la Risurrezione del Signore cause efficienti della salvezza degli uomini. Quindi, il primato ce l'hanno entrambe. La Risurrezione non è un addentellato secondario. Non dimentichi il valore soteriologico che san Paolo dà alla Risurrezione.
OGC
Il sign. Bongi, che continua a scrivere inutili articoli (ne avesse scritto uno buono!), legga senza pregiudizi le parole del Papa.
RispondiEliminaHo già risposto sul resto; ma anche questo non posso lasciarlo passare.
Mi chiedo con che faccia tosta si afferma che un Autore ha scritto qualcosa di inutile senza confutare ben 10 punti concreti e significativi da lui sottolineati.
Questi villani attacchi alla persona, che al solito nascondono mancanza di argomenti e spirito di parte, sono la caratteristica principale di chi è preso dall'ideologia progressista.
Si dimentica che essere cristiani è anche rispettare gli altri, non solo i poveri...
e poi chi sono i poveri. ci si dimentica che ogniuno di noi ha una vocazione. chi e' padre ha dar da mangiare ai propri figli chi e' prete ha da distribuire pane per lo spirito e andare in missione. ogniuno di noi fa cio che puo' e invitare tutti a farsi missionari o e' una generalizzazione o e' una forzatura. ogniuno ha la sua missione. e si puo aiutare il prossimo semplicemente vivendo la propria vita. il prossimo e' chi il Signore mi mette davanti fisicamente. io non vivo chiuso in casa e di persone ne vedo tante.
RispondiEliminasstavo ascoltando uno speciale radiofonico sulle case occupate a roma. terribile.
RispondiEliminaaiutiamo le persone bisognose. chiunque puo' , chiunque abbia un secondo libero, vada , aiuti , cerchi. forse e' questo che ci invita a fare il papa. tanti padri hanno bisogno di aiuto, tante mamme, scavalchiamo le istituzioni in questo. persone aspettano case da 20 anni. molti sono sfaticati ma i piu' sono veri bisognosi e gli sfaticati hanno bisogno di un aiuto spirituale. e insieme all'aiuto potiamo sempre Gesu', altrimenti l'aiuto e' inutile. l'amore serve per chiamare alla conversione con forza. senno' che amore e'?
"E quando ha mai parlato della Presenza eucaristica?"
RispondiEliminaGià questa domanda è maliziosa. Io le chiedo: Quando ne avrebbe dovuto parlare?
Tutte le volte che ricorda i nostri doveri nei confronti dei "poveri" che, per non essere un semplice umanitarismo, devono scaturire da uno spirito 'cristico' ricevuto solo nell'Eucaristia e nell'adorazione
Ma ha visto che pochi giorni fà si è inginocchiato per l'adorazione eucaristica?
Me ne compiaccio, visto che non lo avevo ancora visto in ginocchio davanti al Santissimo; cosa che non lo si vede fare MAI alla Consacrazione ad esempio...
Ma si rende conto che lei mette in dubbio la fede di un Papa?
Io non metto in dubbio la fede di nessuno. Solo il Signore conosce il cuore delle persone.
Mi scusi, ma sono molto indignato. E' da quando è stato eletto, che lo tenete d'occhio, quasi che voi foste chissà chi. Ogni parola deve essere vagliata, rettificata, spiegata... e basta!
Potrei essere indignata nello stesso modo dal trattamento riservato alla Tradizione, che non è un optional, ma è la vita e la giovinezza della Chiesa. Non sono parole, ma sacrosanta verità, perché senza tradizione la Chiesa perde la sua identità e la sua vera funzione, che è la sua ragion d'essere.
Non mi pare che qui si parli esclusivamente del papa o lo si tenga d'occhio in maniera particolare.
Si dà il caso che lui dica e faccia cose nelle quali un fedele battezzato, che segue da vicino le vicende dell'oggi della nostra Chiesa, non può fare a meno di riscontrare 'stridore' con quello che da essa ha ricevuto, che si corre il rischio venga perduto o deformato, invece di essere custodito garantito e confermato.
Questo si chiama fedeltà a Cristo e alla Sua Chiesa.
Il Papa non si inginocchia alla consacrazione perchè ha la sciatica, ma non manca di fare l'inchino. L'ho visto io in tv. Inoltre, non vedo umanitarismo nelle parole del Papa.
RispondiEliminaIl trattamento riservato alla Tradizione? La Chiesa è già nella Tradizione. Non confondiamo il tradizionalismo con la Santa Tradizione della Chiesa.
Mi scuso ma non volevo offendere il sign. Bongi.
OGC
Santa Maria Madre della Chiesa: prega per noi!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaMi auguro che la foto qui sotto sia un fotomontaggio o che sia stata fatta ad un sosia:
http://www.agerecontra.it/public/pres30/?p=12746#more-12746
Micus
Ma questo Papa che ha una parola per tutti, non l'ha per il mondo legato alla Tradizione (che non è proprio un mondo irrilevante)?
RispondiEliminaNeanche un minimo gesto di distensione, per tranquillizzare, per pacificare.
E le divisioni interne alla Tradizione ne escono inasprite, perché nascono occasioni di rivalse personali e divisioni politico-ecclesiastiche assurde, non certo motivate da ragioni di principio.
Non faccio esempi, ma penso che tutti ne abbiamo fatto esperienza.
A volte mi pare di non capirci più niente, dico sinceramente. A volte. Poi prendo in mano il breviario monastico, e ancora ringrazio Dio.
Ps: io mi glorio di essere cattolico. MI GLORIO! Se questo significa "trionfalismo", è il più bel complimento che mi sia stato fatto ...
Scusi e chi l'ha detto che ha la sciatica?
RispondiEliminaQuando parlo di Tradizione non intendo il tradizionalismo, che significherebbe ideologia.
Intendo la Tradizione che, insieme alla Scrittura è una delle due fonti della Rivelazione.
Oggi purtroppo è cambiato il senso attribuito al termine per cui, parlando di tradizione, corriamo il rischio di usare la stessa parola per intendere due cose diverse.
Sono lieta che abbia capito la scorrettezza nei confrpnti del sig. Bongi :)
contrapposizione classista?
RispondiEliminanon credo.. i poveri appartengono a "classi" diverse tra di loro: ci sono i disoccupati, ma anche le donne, un indigeno, ma anche un dirigente d'azienda in carcere...
OCG
RispondiEliminaCredo chye prima di parlare bisogna documentarsi bene. Io ho detto che sia la morte che la resurrezione sono causa efficiente, ma la morte è anche causa meritoria, per cui la primazia spetta alla nmorte.
Ecco quindi quel che scrive S. Tommaso - le citazioni si devono riportare intgralmente:
Summa Teologica. III, q. 56, a.2, ad 4
Ad quartum dicendum quod in iustificatione animarum duo concurrunt, scilicet remissio culpae, et novitas vitae per gratiam. Quantum ergo ad efficaciam, quae est per virtutem divinam, tam passio Christi quam resurrectio est causa iustificationis quoad utrumque. Sed quantum ad exemplaritatem, proprie passio et mors Christi est causa remissionis culpae, per quam morimur peccato, resurrectio autem est causa novitatis vitae, quae est per gratiam sive iustitiam. Et ideo apostolus dicit, Rom. IV, quod traditus est, scilicet in mortem, propter delicta nostra, scilicet tollenda, et resurrexit propter iustificationem nostram. Sed passio Christi est etiam causa meritoria, ut dictum est.
Il p. Enrico Zoffoli, grande teologo, spioega bene, sia pure in modo succinto che nell’economia della redenzione “[è la] morte [di Cristo] cui spetta il primato in quanto non solo causa efficiente ma anche essa sola “causa meritoria”, perché supremo atto di amore di Gesù al Padre e ai fratelli. “Per questa ragione nella Chiesa cattolica il massimo atto di culto consiste nella ripetizione sacramentale del Sacrificio della Croce l’unico e infinitamente perfetto, fecondo di tutta la gloria della resurrezione” (Dizionario del Cristianesimo, s.v. Mistero Pasquale).
RispondiEliminamic ti trascrivo un brano di Guttierez da cui si evince che nella TdL non si sta parlando di classi sociali:
RispondiElimina"Oggi avvertiamo sempre più chiaramente la posta in gioco di questa situazione: povertà significa morte. Morte provocata dalla fame, dalla malattia o dai metodi repressivi che usano coloro che vedono vacillare i loro privilegi davanti a ogni sforzo di liberazione degli oppressi. Morte fisica alla quale si aggiunge una morte culturale, perché in una situazione di oppressione viene distrutto tutto ciò che da unità e forza ai diseredati di questo mondo. È questo il luogo dell'analisi sociale nel lavoro teologico di cui stiamo parlando, perché essa ci aiuta a capire le forme concrete che la realtà di ingiustizia e di morte riveste in America Latina.
Di ciò si tratta quando parliamo della povertà, della distruzione delle persone e dei popoli, delle culture e delle tradizioni. In particolare, della povertà dei più defraudati: indios, neri e donne che, in tali settori della popolazione, si trovano doppiamente emarginate e oppresse. Non si può, perciò, limitare la nozione di povero a una classe sociale determinata. È sbagliata, di conseguenza, e appare insufficiente nella nostra prospettiva, qualsiasi analisi che riduca il povero e la scelta in suo favore al piano puramente economico e politico. Non siamo neppure, come talvolta si pensa, unicamente di fronte alla sfida di una «situazione sociale», quasi si trattasse di qualcosa di esteriore alle esigenze fondamentali del messaggio evangelico. Ci troviamo piuttosto davanti a qualcosa che va contro il Regno di vita annunciato dal Signore, qualcosa dunque che un cristiano deve respingere.
Anonimo 23:32
RispondiEliminanon so se parla per ignoranza o da troll depistante. Mi pare scontato che, parlando della TdL ci si riferisse al classismo marxista.
Grazie a Dante Pastorelli per avere chiarito così bene questi concetti.
RispondiEliminaSan Tommaso anzitutto, e poi le parole di un grande passionista: e se non ci capiscono loro di croce!
Anche se lo stesso glorioso ordine di Paolo della Croce non è stato affatto risparmiato dai miasmi post-conciliari. Una perdita terribile per la Chiesa.
non ama i tradizionalisti perchè in Argentina questi coincidevano e coincidono tuttora con posizione politiche di estrema destra.
RispondiEliminanon ama i tradizionalisti perchè in Argentina questi coincidevano e coincidono tuttora con posizione politiche di estrema destra.
RispondiEliminaNe abbiamo già parlato. Ritrascrivo la conclusione di un articolo di Blondet e le mie osservazioni:
"....In questo, rincresce riconoscerlo, è ovvio che uno come lui, che ha passato la vita nella specialissima esperienza argentina, non ha alcuna particolare simpatia per i fautori della Messa in latino, fra cui mi pongo. Il 16 giugno 1955 aerei della Marina Militare bombardarono la folla durante un comizio di Peròn, causando centinaia di morti – e immani disordini per vendetta. Un gesto insensato, o forse ordinato dai referenti politici a Washington di questi anti-peronisti in divisa, liberisti e difensori della borghesia compradora in politica sociale? Certo è che gli aerei che bombardavano la gente, portavano la scritta Cristo Vence. Per un sudamericano cattolico, la richiesta della Messa in latino evoca i generali liberisti e filo-amnericani, la Tripla A; evoca il «dottor Plinio» Correa De Oliveira, la sua Tradiçao Familia Propriedad che – pur con tutti i suoi meriti di banditrice della «dottrina contro-rivoluzionaria» – sul piano sociologico, economico e politico, in Latino America è strumento delle classi possidenti, latifondiste, subalterne agli interessi delle multinazionali Usa, e feroci protettrici dei propri privilegi.
In Italia non è così. [E anche nel resto del mondo...] Sappiamo che chi chiede la Messa in latino non è quel tipo umano, né ha a nulla di vedere con quegli interessi. Bisogna convincerne Bergoglio, questo è il punto. "
Mi permetto di aggiungere che Bergoglio, come Papa della Chiesa universale, dovrebbe avere una visione oggettiva e universale, appunto, del Santo Sacrificio secondo tradizione.
Se per caso, in Argentina la Santa Messa tridentina era legata ad una "casta" (ma certamente non solo ad essa), si tratta di un rito che va ben al di là di certe questioni e visioni "periferiche", che non possono appartenere ad un Pontefice....
Lettore dice,
RispondiEliminaper capire queste parole di Bergoglio, basta leggere il libro
Nikita Roncalli, scritto da Francesco Bellegrandi...
Bellegrandi era nobile della spada durante il pontificato di Pio XII, Giovanni XXIII, Paulo VI...giornalista anche per l'Osservatore Romano...
ottimo e autorevole testimonio delle vicende di quelle epoca...espone le intenzione, le persone, i motivi, le meta del partito progressivista nella chiesa e dimostra abbastanza bene il perchè Bergolio è stato scelto da loro durante l'ultimo conclave...
Aprite gl'occhi, cari confratelli in Cristo...!
c'è un sommario lungo :
http://www.agerecontra.it/public/press10/?p=3389
Qualcuno mi può dire qualcosa circa le parole del santo Padre sui conventi vuoti i quali "..non sono nostri ma sono per la carne di Cristo" cioè per i rifugiati? Io sono angosciato!.. Pensate a come gongoleranno coloro che a sproposito hanno sempre detestato la chiesa e gli ordini religiosi contemplativi dicendo che non servono a nulla ai giorni nostri. Anziché pensare a risolvere la crisi della chiesa e delle vocazioni ci tocca sentire queste frasi.. Non so cosa dire!!
RispondiEliminaappproposito di trionfalismi: ma la Chiesa non e' anche trionfante?
RispondiEliminaadeste fideles laeti triumphantes
Non è così dice...
RispondiEliminail commento fatto nel articolo di Blondet, non è giusto...
perchè tutti in America Latina, dal Argentina fino a Messico conoscono che la maggioranza dei possidenti sono ormai Massoni, non Cattolici nel senso proprio...
quindi è proprio assurdo di dire che traditioninaction.org sono per appogiarli...
infatti i scritti di quel sito sono sempre in favor della ristaurazione del ordine cattolico medievale nel senso di communione perfetta tra fede e cultura e la legge naturale...
>Anonimo 11 settembre 2013 00:00.
RispondiEliminaIntanto c'è da capire cosa si intende per "estrema destra". In Italia per esempio si è considerati di "estrema destra" se si è contrari all'eutanasia o ai matrimoni tra le persone del medesimo sesso. Oppure se non si è allineati col PD.
Se la linea è quella si capisce però perchè dall'attuale papato tra le mille reprimende non ce ne sia mai stata una su quei temi nè su altri politicamente corretti e allineati.
Miles
vorrei che qualcuno spiegasse il senso di quella scena linkata sopra
RispondiElimina(agerecontra.it)
dove si ammira Bergoglio che celebra con i bidoni dell'immondizia accanto al suo altarino, in onore a Gesù Cristo Agnello Divino !
per lo più siamo ignoranti dell'ARS celebrandi di artisti moderni alla bergoglio, e abbiamo tutto da imparare visto che questi mirabili esempi faranno scuola di NUOVA devozione, sicuro!
Ciao caro Dante,
RispondiEliminabentornato :)
Riporto la traduzione italiana di padre Tito Centi e di padre Angelo Belloni del passo che hai citato.
[49401] IIIª q. 56 a. 2 ad 4
4. Nella giustificazione delle anime concorrono due cose: la remissione del peccato e il rinnovamento della vita mediante la grazia. Ora, rispetto alla causalità dovuta alla virtù divina, sia la passione di Cristo che la sua resurrezione sono causa della giustificazione per l'una e per l'altra cosa. Invece rispetto alla causalità esemplare, la passione e la morte di Cristo sono causa della remissione della colpa, per cui moriamo al peccato: mentre la resurrezione è causa del rinnovamento della vita, dovuto alla grazia, ossia alla giustizia. L'Apostolo infatti scrive, che "Cristo fu dato alla morte per i nostri peccati", cioè per toglierli, "ed è risuscitato per la nostra giustificazione". La passione di Cristo però è anche causa meritoria, come sopra abbiamo notato.
Caro Marco, grazie della preziosa traduzione.
RispondiEliminaSono felice di constatare, dalle parole di san Tommaso, l'esattezza della mia frequente affermazione, nel ribadire la corretta lettura del "mistero pasquale" del quale il post concilio enfatizza la risurrezione.
Nel rimandare i lettori che fossero interessati ad approfondire all'articolo rintracciabile inserendo le parole chiave nel motore di ricerca, ricordo che proprio col Sacrificio della Croce il Signore ha sanato e redento la natura dell'uomo ferita dal peccato originale, espiando al nostro posto, rigenerandola nella "creazione nuova" con la risurrezione.
Questo è il cuore della nostra fede, il resto sono chiacchiere e spazzatura.
Papa Bergoglio, scrive anche a Scalfari:
RispondiEliminahttp://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201309/130911francesco.pdf
Alcune frasi che faranno dscutere:
"La verità non è mai assoluta", il titolo...
"la questione per chi non crede in Dio sta nell’obbedire alla propria coscienza. Il peccato, anche per chi non ha la fede, c’è quando si va contro la coscienza. Ascoltare e obbedire ad essa significa, infatti, decidersi di fronte a ciò che viene percepito come bene o come male. E su questa decisione si gioca la bontà o la malvagità del nostro agire."
Non manca il passaggio sugli ebrei.
So che lei non pubblica mai i miei commenti - forse non li capisce - ma io vorrei veramente sapere chi siete, tutti voi che scrivete e giudicate il Santo Padre (che è guidato dallo Spirito Santo), e vi credete superiori (e più sapientoni) di lui. Chi siete?
RispondiEliminaFate parte della FSSPX?
miles estrema destra in Argentina uguale fascisti
RispondiEliminaMaurizio,
RispondiEliminanon ricordo suoi commenti.
La informo che non pubblico solo quei commenti che mi sembrano provenienti da troll o che vergano provocazioni inutili.
Qualunque cosa lei abbia da esprimere, anche in dissenso, che non rientri nelle due categorie di cui sopra è la benvenuta.
Quanto a chi siamo, mi pare evidente che siamo cattolici-e-basta non aderiamo alla FSSPX, anche se ne condividiamo i contenuti di fede e non accettiamo le calunnie delle quali è fatta oggetto da parte dei denigratori-per-partito-preso in base all'ideologia progressista.
Papa Bergoglio, scrive anche a Scalfari:
RispondiEliminaGrazie Luisa.
Ho pubblicato un nuovo articolo nel quale ora ho inserito anche il tuo link che non conoscevo.
Ciao, Marco,
RispondiEliminaho pubblicato il pensiero di S. Tommaso solo in latino perché qualcuno non mi dicesse che avevo mal tradotto.
Tito Centi è un'autorità altissima in materia; persona dolcissima era severissimo coi suoi collaboratori, quando tardavano a presentargli il lavoro di traduzione che lui aveva loro affidato, perché doveva riguardarlo da cima a fondo. Parola di un domenicano, che ben conosco, e che fu uno dei collaboratori.
Ci si vede presto.
Quando ho trovato su Internet la traduzione completa in italiano della Somma Teologica di San Tommaso da parte di padre Tito Centi ero felicissimo.
RispondiEliminaE' davvero un'opera monumentale preziosa disponibile per gli italiani semplicemente andando su Internet e scaricando il file.
Tanto ormai Internet è anche sui cellulari.
L'altro collaboratore e traduttore se non sbaglio è Padre Angelo che scrive sul sito
www.amicidomenicani.it
Le sue risposte sono sempre interessanti tranne che quando tocca il tasto FSSPX.
\A proposito dell'accusa di "trionfalismo" anche nella liturgia nei confronti di quei cattolici che si fermerebbero al solo venerdì santo: "...Non è affatto trionfalismo la solennità del culto con cui la Chiesa esprime la bellezza di Dio, la gioia della fede, la vittoria della verità e della luce sull'errore e sulle tenebre. La ricchezza liturgica non è ricchezza di una qualche casta sacerdotale; è ricchezza di tutti, anche dei poveri, che infatti la desiderano e non se ne scandalizzano affatto. Tutta la storia della pietà popolare mostra che anche i più miseri sono sempre stati disposti istintivamente e spontaneamente a privarsi persino del necessario pur di rendere onore con la bellezza, senza alcuna tirchieria, al loro Signore e Dio."
RispondiEliminaCard. Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ed. Rizzoli1984-85, Rapporto sulla fede, Vittorio Messori intervista il card. Ratzinger, pag. 135
"..Un teologo che non ami l'arte, la poesia, la musica, la natura può essere pericoloso. Questa cecità e sordità al bello non è secondaria, si riflette seriamente anche nella sua teologia". Card. Ratzinger, ibidem. pag. 134
"..E' incontestabile che gli ultimi vent'anni sono stati decisamente sfavorevoli per la Chiesa cattolica. I risultati che hanno seguito il concilio sembrano crudelmente opposti alle attese di tutti, a cominciare dalle attese di papa Giovanni XXIII e di Paolo VI...Si aspettavano una nuova unità cattolica e si è andati incontro a un dissenso che è sembrato passare dall'autocritica all'autodistruzione. Ci si aspettava un nuovo entusiasmo e si è finiti troppo spesso nella noia e nello scoraggiamento. Ci si aspettava un balzo in avanti e ci si è invece trovati di fronte a un processo progressivo di decadenza che si è venuto sviluppando in larga misura sotto il segno di un richiamo a un presunto "spirito del concilio" e in tal modo lo ha screditato". Ibidem pag. 27-28.
Parole che andrebbero scolpite nella pietra. quanti cattolici invece non hanno visto l'ora di archiviare il pontificato di questo grande servitore della Chiesa! Che amarezza..
Non ho idea di quello che le dichiarazioni del Papa dovrebbero significare.
RispondiEliminaE questo perché ho un complesso di inferiorità?
Ed è per questo che mi piace la messa in latino?
E così la cura per il mio complesso sarebbe quello di sbarazzarsi del crocifisso nel mio ufficio, e sostituirlo con un bastone multi-colorato con un pesce sopra, e la caricatura mal disegnata di un cuore in mezzo?
E così i musulmani non si offenderanno per la realtà della crocifissione?
Perché ho la sensazione che le parole del Santo Padre, tradotte in inglese, rimangano in una lingua straniera?