Una magistrale lezione laica. Da tener bene a mente. Ringrazio gli Autori per il testo pubblicato da Il Foglio di oggi, ma non ancora online. Conosceremo presto il titolo redazionale. La critica non è sull'uso, ma sull'uso smodato dei mezzi di comunicazione più avanzati. E al trascurare la disambiguazione su cui dovremmo garantirci ed essere garantiti.
Non è necessario essere così vecchi per avere un’idea di che cosa fosse un Cronicon e, magari, averci anche data un’occhiata. Era il diario in cui ogni sacerdote annotava i fatti salienti della parrocchia che gli era stata affidata in cura. Alcuni brillavano come piccoli gioielli letterari, perché i vecchi preti, finito il breviario, non avevano da stare dietro alla tv, a Facebook o a Twitter. Pregavano, studiavano, leggevano e, se avevano del talento per la scrittura, lo riversavano nelle cronachette quotidiane del loro gregge. In ogni caso, ciascuno a suo modo, tramandavano memoria del memorabile, tra cui non mancavano mai di annotare quante comunioni avessero distribuito.
Oggi, invece, si fa il censimento dei follower di Twitter. Ma una cosa è contare le comunioni di un gregge di cui si conosce pecora per pecora e un’altra cosa è contare i clic di un universo sconosciuto. Una cosa è unirsi al Corpo Mistico di Cristo cibandosi fisicamente della sua carne e del suo sangue e un’altra cosa è sentirsi parte di una community senza la necessità di mostrare il proprio corpo.
L’enfasi sui dieci milioni di follower raggiunti su Twitter da papa Francesco non contribuisce a tenere separati i piani. Anzi, finisce per sostituire il concetto di conversione con quello di successo, l’unico che il mondo sia in grado di capire e di promuovere. I mezzi di comunicazione, che sono naturaliter mondani, non possono permettersi di trattare merce che comporti fatica come il cambiamento radicale di vita. Tutto deve essere facile e alla portata di tutti: se la chiesa cattolica vuole esserci, deve diventare un fenomeno che possa essere trattato come tutti gli altri. La pax mediatica non si estende oltre i confini e le leggi della mediasfera.
Ma l’idea che al cattolico sia consentito avere con il mondo un rapporto pacificato è un’illusione che non si può neppure definire pia. Si fonda sulla convinzione che non esisterebbe un’ostilità mondana nei confronti di Cristo. Anzi il mondo attenderebbe solo l’annuncio del Vangelo che, fino a oggi, l’inadeguatezza della Chiesa e della sua tradizione avevano reso impossibile. Questo equivoco nasce dal superamento della classica distinzione di due concetti di mondo che convivono in tutti i Vangeli e nella tradizione. C’è un mondo oggetto dell’amore di Dio che deve essere amato dal cristiano. Ma c’è poi la parola mondo usata da Cristo per indicare il regno del nemico, che ha nell’angelo ribelle il suo principe incontrastato. Un cattolicesimo che si dimentichi di questa natura del mondo non è più, a rigore, un vero cattolicesimo. Diventa una religione della “buona volontà”, destinata a sciogliersi in tv in maniera indolore, perfetta per una prima serata da grandi ascolti.
“Il dialogo della Chiesa con il mondo di cui oggi tanto si parla” scriveva il domenicano Roger Thomas Calmel nel 1967 “non potrà mai essere quello di due interlocutori su un piano di parità, in qualsiasi modo si intenda il mondo. Le prime cose che colpiscono nell’incontro fra la Chiesa e il mondo sono la trascendenza della Chiesa e la sua irriducibilità (…). Ne risulta quindi che l’incontro della Chiesa col mondo non potrà mai assomigliare a quello di due cortesi compagni che inizino un dialogo da pari a pari, una sera d’estate, sotto gli alberi di un giardino pubblico. Il solo incontro autentico e salutare della Chiesa con il mondo è quello dei confessori senza macchia, dei dottori inflessibili, delle vergini fedeli e dei martiri invincibili, ricoperti dalla tunica scarlatta intinta nel sangue dell’Agnello (…). Dobbiamo separarci dal mondo quando non possiamo fare come vuole il mondo senza offendere Cristo”.
Parole che suonano strane, specialmente se ci si appresta ad allestire un ospedale da campo dove non si può andare tanto per il sottile. Ma, anche quando si prestano i soccorsi, tanto più se lo si fa per le anime, bisogna porre attenzione al luogo in cui si alzano le tende. Non tutti gli accampamenti sono uguali. A questo proposito viene in soccorso la dottrina tomista delle tre città. Vi à la città di Dio, la chiesa, essenzialmente soprannaturale, senza peccato benché costituita di peccatori. Il suo compito fondamentale è annunciare il Vangelo, celebrare il Santo Sacrificio, salvare le anime. Ovviamente ciò non significa che la Chiesa non porti un beneficio anche nell’edificazione della civiltà, e dunque non vi è opposizione fra la missione essenziale e primaria della Chiesa, la salus animarum, e la promozione di una civiltà più umana”.
La seconda è la città di Satana, composta dalle tre concupiscenze che l’uomo si porta dentro e dall’azione di Satana. Questa città è in perenne sviluppo, e reitera senza posa i suoi assalti su due differenti livelli. Innanzitutto, sul piano religioso, nella più intima essenza dell’uomo, attraverso i suoi falsi sacerdoti e i suoi falsi dogmi. E poi sul piano della società politica, dove si impegna per plasmare i costumi, cambiare le leggi, trasformare l’autorità che governa i cittadini.
C’è infine la città umana, nella quale si alternano le culture e le civiltà che si dipanano lungo i secoli. Questa città ha un’organizzazione, delle leggi, dei costumi, un’autorità che sono migliori o peggiori a seconda dell’influsso esercitato dalle due città perenni. La città degli uomini entra costantemente nella sfera di attrazione delle due città supreme, subendo l’imperiosa avanzata del principe del mondo. Tuttavia, la città di Satana non riesce mai a imporsi in tutto il territorio dell’uomo. In qualche chiesetta sperduta ci sarà sempre un sacerdote che celebra santamente la messa, in un piccolo appartamento una vecchietta solitaria sgranerà sempre con fede incrollabile il suo rosario, in un angolo nascosto del Cottolengo una suora accudirà sempre un bambino considerato da tutti una vita senza valore. Anche quando tutto sembra perduto, la chiesa, città di Dio, continua a irradiare su quella degli uomini la sua luce.
Un cattolico cresciuto all’ombra di questa dottrina, semplice ed efficace, dovrebbe sapere che la persecuzione del mondo nei confronti della chiesa è ingiusta, ma non irragionevole. Anzi, è proprio la pacificazione a risultare impossibile. Non fosse altro che per l’incessante, drammatica e universale richiesta di uniformarsi all’uomo della croce: un affronto imperdonabile e una richiesta incomprensibile per l’orgoglioso mondo moderno.
Ma, se anche questa continua a essere natura della chiesa, non si può dire che il compito sia svolto con efficacia. È quanto meno fondato il timore che il numero dei follower di Twitter sia inversamente proporzionale alla forza e alla chiarezza del messaggio. Una severa predicazione dei Novissimi, una minacciosa descrizione di un inferno tutt’altro che vuoto, la dolorosa via maestra che passa attraverso la porta stretta, l’asprezza del dogma, il rigore della ragione non sembrano materia per tanti clic di approvazione. Cattolici, diversamente credenti e non credenti preferiscono di gran lunga baloccarsi con un’idea giocosa della misericordia, quasi che ognuno possa continuare a essere com’è e fare ciò che fa senza che gliene venga mai chiesto conto. Una simile concezione della misericordia può riscaldare il cuore di un don Rodrigo, non certo quello dell’Innominato. Ed è certamente più twettabile di quella che, per esempio, insegnava padre Pio quando diceva: “Io ho più paura della misericordia di Dio che della sua giustizia. La giustizia di Dio è conosciuta: si sa quali sono le leggi che la governano e, se uno pecca ed offende la giustizia divina, può far appello alla misericordia, ma se abusa della misericordia a chi ricorre?”. Eppure, non si può dire che padre Pio non avesse seguito. Ma il consenso camminava lungo altre strade rispetto a quelle della rete. Chi va con il sofferente impara a soffrire, chi va con il blogger impara a bloggare.
La tentazione di un cristianesimo facile, senza fatica e senza sacrificio, sembra fatta su misura per uomini d’allevamento tirati su in un mondo in cui anche l’altro pilastro della formazione, la scuola, da decenni è stato minato. La perfetta radiografia di quest’altro disastro si trova in “Togliamo il disturbo”, là dove Paola Mastrocola prende in esame il “donmilanismo”, che ha la sua chiave di volta nella “Lettera a una professoressa” del prete di Barbiana. “L’idea più terribile, secondo me, si trova nel finale. Il libro si chiude con un sogno, il sogno di insegnanti nuovi e democratici che finalmente dicano ai loro allievi: ‘A pedagogia vi chiederemo solo di Gianni. A italiano di raccontarci come avete fratto a scrivere questa bella lettera. A latino qualche parola antica che dice il vostro nonno. A geografia la vita dei contadini inglesi. A storia i motivi per cui i montanari scendono al piano. A scienze ci parlerete dei sarmenti e ci direte il nome dell’albero che fa le ciliegie’. Vuol dire lasciare le persone come sono! Ognuno si tenga le ‘nozioni’ che ha già, che gli vengono dalla famiglia in cui è nato: ognuno abbia, dunque, la vita che già la sorte gli ha dato. Vuol dire una scuola che non aggiunge, non eleva, non sfida. Ma si adegua, si fa uguale, si camuffa. E inevitabilmente si abbassa. E così penalizza proprio i più deboli. Tutti bassi, ma tutti uguali. Bassezza comune, mezzo gaudio?”.
Così, l’abbattimento del gradino su cui stava la cattedra ha finito per snaturare il normale rapporto tra maestro e allievo. Il “tu” sostituito al “lei” ha fatto del docente un semplice pari del discente. Il declassamento del linguaggio formale a parlata quotidiana ha portato al mutamento dei contenuti insegnati. L’idea che l’istruzione e l’educazione iniziali di ogni studente fossero già sufficienti ha condotto alla convinzione di bastare a se stessi e alla negazione di qualsiasi necessità di migliorare.
I quattro assi lungo cui si è mossa la devastazione della scuola replicano la forma, il contenuto e il metodo grazie al quale è stata riformata la liturgia cattolica. Basta pensare all’abbattimento delle balaustre e al trasferimento degli altari nelle navate in forma di semplice tavolo, al sacerdote rivolto verso il popolo invece che verso Dio in qualità di semplice presidente dell’assemblea, al ripudio della lingua latina per quella vernacolare, all’irruzione della teologia del cosiddetto “mistero pasquale” che ritiene ogni uomo già salvo definitivamente, bastevole a se stesso e quindi nella condizione di non dover adorare Dio, ma di celebrare la propria festa. Forse, non è un caso se, all’origine della rivoluzione nella scuola in Italia ci sia un sacerdote.
A un mondo che, tanto nel vivere civile quanto in quello religioso, langue per mancanza di sacrificio e di riverenza, bisogna restituire Qualcuno e Qualcosa per cui sacrificarsi e da riverire. Benedetto XVI ci aveva provato ripristinando la Croce al centro dell’altare e la comunione ricevuta in ginocchio e sulla lingua. Non era una scena da ospedale da campo, ma toccava direttamente le anime perché era frutto della consapevolezza che l’uomo è una creatura razionale e, quindi, liturgica. Una creatura che, grazie ai gesti e alle parole avuti in dono, e dunque irreformabili, può elevarsi verso Dio e sfuggire al demonio. Nei “Detti dei padri del deserto” si spiega come il diavolo sia incapace di conoscere i pensieri degli uomini perché è di un’altra natura, ma che li possa indovinare osservando i movimenti dei corpi. Da qui discende l’importanza del comportamento esteriore e la venerazione che il cattolicesimo ha sempre nutrito per chi compia gesti perfetti creando un anello di purezza inviolabile e compiendo un esorcismo destinato a chi gli sta vicino.
Tutto questo costa fatica, esige disciplina e ascesi, chiede di sostare presso la Croce e soddisfare la giustizia divina cooperando alla passione di Gesù. Nasce da ciò che di più drammatico esista nella vita dell’uomo: il peccato inteso prima come offesa a Dio e solo dopo come danno alle creature. Ma se, come insegna la teologia dominante, l’uomo è salvo per il solo fatto di essere al mondo, se il peccato viene derubricato a fatto sociale, se non serve adeguare la ragione a una verità avvolta nel mistero, la fatica non ha più senso.
Dopo tale mutamento di orizzonte, la liturgia, culmen et fons della vita cristiana, assume una valenza prettamente sociale, parla dell’uomo all’uomo e si trasforma in trattato sociale. Non a caso oggi si raccolgono e si trasmettono con una foga persino eccessiva le omelie del pontefice mentre scivolano in secondo piano le sue celebrazioni. È un tic tipicamente moderno. Mentre un tempo lo splendore della liturgia faceva percepire come un’interruzione quasi fastidiosa il tempo pur breve di un sermone, oggi l’accento posto sul discorso fa sentire come invadente qualsiasi pretesa liturgica.
La nudità del discorso ha il sopravvento sulla velatura del rito. Ma il discorso, da solo, proprio perché nudo, non è capace di cogliere l’essenziale. La condizione dell’uomo che ha perduto lo stato di grazia con il peccato di Adamo lo rende inabile a tale compito. L’uomo, da solo, non è più in grado di percepire il senso ultimo delle cose e per questo la liturgia, fino a quando non si è arresa al fascino dei lumi, lo ha sempre aiutato rivestendo la materia che ha sotto gli occhi. La velatura diventa così il segno visibile del nimbo di Grazia e santità, divenuto invisibile agli occhi dell’uomo. Non vuole celare l’oggetto alla vista per farne un segreto. L’aspetto materiale delle cose velate è conosciuto, ma da solo non dice niente della loro natura ulteriore. A dirlo è invece il velo che le copre. E, se lo si fende e allo stesso modo si fendono gli altri veli che vi si sovrappongono, è un altro velo che si incontra: l’Ostia stessa, come canta un inno eucaristico molto popolare, “Sotto i veli che il grano compose”.
Forse è di questo splendore, umanamente inutile, ciò di cui ha urgentemente bisogno un mondo che ha smesso di usare l’intelligenza il giorno in cui ha perso il pudore.
Alessandro Gnocchi – Mario Palmaro
"L'ospedale da campo dei follower" è il titolo.
RispondiEliminaCatenaccio (o sottotitolo) dell'articolo:
RispondiElimina"quanto costa la tentazione di un cristianesimo senza fatica e senza sacrificio, nella chiesa che conta i propri seguaci su twitter. ma una cosa è unirsi al Corpo di Cristo, altro è sentirsi pate della community"
gli uccelli tewittano, i cani abbaiano, gli uomini parlano, in greco antico " legusin ", cioe' ragionano. quindi tweet contra logos...
RispondiEliminarosa
Belissimo, profondo e vero questo articolo! Mi dispiace dolorosamente che questi due valorosi cattolici subiscono un ingiusto rinegamento da parte di importanti loro confratelli cattolici che forse sono meno corraggiosi in questi giorni di fitto relativismo che puo essere attraversato solo con gridi forti per non lasciar schiacciare la Barca di Pietro contro le roccie nascoste e agute del nemico. Se il Timoniere si lascia ingannato dalle voci di sirène mondani che abitano nascoste queste roccie occulte e agute del nemico lungo la ruta... SAREMO SCHIACCIATI TUTTI E SPROFONDEROMO NEL VELENO PESTILENZIALE DEL MAR NEMICO! Sarebbe stata una grazia avere dei laici come Palmaro e Gnocchi nel mio piccolo gregge di sacerdote percio gli assicuro di condividere con loro l'eventuale "scomunica" da subire per una inesistente lesa maestà al Timoniere chiedendo, come cane di guardia, al Gran Pastore di guardare bene questi due montoni (perchè il gregge non è solo di pecore miti) e di ricordarsi che sono molto utili a noi, sacerdoti-cani di guardia, contro i lupi con le loro corna agute perchè spesso rimaniamo da soli con tanti lupi addosso e pecore vili da difendere!!
RispondiEliminaCon distinti e cordiali saluti,
don +germoglio
Purtroppo é vero oggi si fa il censimento dei follower di Twitter e l'esito di questo censimento ci dà un'idea di come si muove l'azienda
RispondiEliminasul mercato...
E da ciò chiaramente se ne deduce la validità del messaggio ed il
successo del modo di proporsi.
Ed é vero che circola la diabolica presunzione che la lievitante presenza sui media sia indice di sete di verità da parte dei vari tipi d'utente e si dimentica che dietro l'attività di ogni media si cela anche una strategia di propaganda spesso ignota ed incontrollabile ai più che di evangelico non ha assolutamente niente.
Ma questo non interessa alle masse. Avete mai provato a parlare dei novissimi (con linguaggio chiaramente adeguato all'interlocutore) con persone di vostra conoscenza? La maggior parte se ne frega di queste
cose, almeno fin che va bene! Poi, quando é magari troppo tardi per parlarne...
Un ateismo pratico dilagante e che invade spesso anche le nostre parrocchie: non avete mai incontrato "fedeli" che non credono nella vita dopo la morte? Sono più di quel che si pensa.
Quale la causa? Domanda non facile, ma umilmente ritengo che vi sia una grossa lacuna negli insegnamenti catechetici "moderni": si é dimenticata la realtà di Adamo ed Eva e del
loro peccato. Solo insistendo su questo punto, anche sfoderando la spada intellettuale per combattere certe idee evoluzionistiche che conducono quasi direttamente a credere che la Genesi altro non sia che una storiella utile solo nell'infanzia. C'è troppa paura nella Chiesa a parlare di certe questioni pseudo-scientifiche: Teilhard de Chardin ha vinto in questo senso.
Ma se non si riprende coscienza di cosa é veramente l'uomo, ogni
discorso che facciamo é poggiato sulla sabbia. E i risultati li vediamo.
il "censimento " sei followers è stato riportato dal Vaticano come una curiosità, che fa anche piacere, ma lascia il tempo che trova, siete voi che vi state dando troppo importanza. Nessuno in Vaticano pensa, e meno di tutti Papa Francesco, che questi siano catechizzati tramite twitter.
RispondiEliminaINSIDER
all’irruzione della teologia del cosiddetto “mistero pasquale”
RispondiElimina-------------------------------
Avrei tanto da dire su questo articolo sgangherato, mi si perdoni l'espressione. Prendo un punto a caso, quello che ho citato sopra. Gli autori possono trovare la teologia del Mistero Pasquale già nei Padri della Chiesa, altro che irruzione. Inoltre, questa teologia, che fa parte della Tradizione - cosa che i due autori sembrano non conoscere - è fatta propria dal testo del Concilio sulla liturgia "Sacrosanctum Concilium" (nn. 5-6,61,104,105,ecc...). In particolare, i due giornalisti leggano il punto 61 della citata costituzione. E farebbero meglio ad aggiornarsi un pò su tutto il resto del loro discorso.
Grazie per lo spazio concessomi.
Per comprendere il senso dell’utilizzo di Twitter da parte del Papa suggerisco a tutti di leggersi il punto di vista di Severgnini sul Corriere: http://italians.corriere.it/2013/10/29/pontifex-francesco/
RispondiEliminaRicordare con nostalgia il “Cronicon”, il diario su cui ogni sacerdote annotava i fatti salienti della parrocchia che gli era stata affidata in cura, non tralasciando mai di annotare con dovizia quante comunioni avesse distribuito non serve a nulla, semplicemente perché quel tempo non esiste più.
Mio nonno si relazionava con mio padre in un certo modo; mio padre si è relazionato con me in modo diverso e ancor più diversamente mi sono comportato io con le mie figlie e mia figlia, diventata da poco mamma farà altrettanto.
La Chiesa, come i vecchi incapaci di aggiornarsi, ha sempre temuto le novità, in tutti i campi, e spesso si è trovata a rincorrere. Gli effetti di questa profonda incomunicabilità soprattutto nei confronti delle nuove generazioni sono sotto gli occhi di tutti.
Non ha nessun senso soffermarsi e rimpiangere il passato e ripetere sconsolati “Ah, ai miei tempi”. Quei tempi è bene si sappia non esistono più e non torneranno e la vita procede, non s’attarda sul passato ed è bene farsene una ragione prima che sia troppo tardi.
...quindi, alla fine, è stato giusto liberare Barabba visto che i followers dell'epoca lo reclamavano.
RispondiEliminaMiles
Avevo gia' ritenuto una caduta di stile l' uso di twitter da parte di BXVI, e con me concordavano allora anche persone cattoliche non praticanti o atee o anticlericali, tra cui anche esperti di comunicazione e marketing. Vidi poi in TV il monsignore americano responsabile, e mi dissi Oh, mio Dio !! Con BErgoglio, ovviamente, il tutto e' letteralmene tracimato.
RispondiEliminaRitengo l' uso di Facebook e Twiter ammissibile fino ai 20-25 anni, poi denota per me immaturita'. Come bambini che han bisogno di sentir la mamma ogni minuto secondo.
Questi sistemi inoltre rendono gli utenti completamente controllabili- nome, cognome, residenza, hobbies, amicizie, interessi, pensieri,parole, opere ed omissioni - dal Grande Fratello orwelliano che, notizie di questi gg, e' assolutamente reale ed attivo.
Rosa
Certo, oggi si impone chi urla ed insulta di più attraverso il blog, più forte urla più lo seguono, ci si fanno anche sedicenti partiti politici con questo sistema, anche i sacerdoti del Sinedrio strillavano fortissimo, infatti Gesù alla fine è stato giustiziato, che significa che la chiesa deve seguire questi sistemi di pecorinaggio per farci cosa poi? Al prossimo urlatore di turno che grida più forte, seguiranno come inebetiti, questo è lo scopo di twitter, creare gente che segue senza pensare con la propria testa, l'importante è che siano sempre sotto controllo.....Anonymous.
RispondiEliminaLa teologia del Mistero Pasquale è alla base della riforma liturgica.
RispondiEliminaNon ho letto tutti di questo link, ma ad una prima occhiata sembra molto interessante. Cè anche il libro in italiano, ma per il PDF ho trovato solo questo:
http://archives.sspx.org/superior_generals_news/the_problem_of_the_liturgical_reform/the_problem_of_the_liturgical_reform.pdf
se c'è una cosa che mi preoccupa (è lecito preoccuparsi?) è tutto questo (continuo) parlare con protestanti (traettino ecc)
RispondiEliminahttp://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/cronaca/2013/21-giugno-2013/traettino-pastore-che-prega-il-papa-2221779756612.shtml
creces
http://pagina-catolica.blogspot.it/2013/10/ver-este-video-es-sentir-pena-y.html#more
m
Severgnini non è il portavoce del papa e non rappresenta la Santa Sede.
RispondiEliminaanonimo delle 18.57 che giustamente scrivi: "se c'è una cosa che mi preoccupa (è lecito preoccuparsi?) è tutto questo (continuo) parlare con protestanti", guarda che ormai queste tue osservazioni (condivisibilissime) sono purtroppo fuori tempo massimo di almeno 35 anni esatti esatti (inizio pontificato polacco, ripreso da quello tedesco successivo) che il "dialogo", la "commistione" le "riabilitazioni luterane" ecc ecc sono pane quotidiano per i papi e molti della gerarchia. All'apostasia non c'è mai limite. Addirittura bisognerà celebrare nel 2017, diceva espressamente Benedetto XVI, l'anniversario della riforma luterana (sic!). Non sarebbe stato il caso di parlare solo del centenario delle apparizioni della Madonna di Fatima?
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=zVbVVNqEnoM
e visita al tempio luterano a Roma:
http://www.youtube.com/watch?v=gYz06Z_G9lI
Chissà cosa avrà voluto dire l'ex-papa quando ha affermato durante quella visita: "E questo ci pone la questione dell’ecumenismo: la tristezza per aver spezzato questo “noi”, per aver suddiviso l’unica via in tante vie, e così viene offuscata la testimonianza che dovremmo dare in tal modo, e l’amore non può trovare la sua piena espressione". Non ci si sarebbe aspettati che a quel punto avesse detto a coloro che erano lì che la Via è una sola e che la salvezza si acquista solo entrando nell'UNICA Chiesa vera, la cattolica, e non certo restandosene in altre? Non sarebbe stato politically correct, visto che lui era ospite, ma forse dal suo Vicario il Signore si sarebbe aspettato questo, visto che ormai era andato là.
Ottimo l'articolo di Gnocchi e Palmaro, per fortuna Ferrara gli da la possibilità di esprimersi liberamente.
RispondiEliminaMicus
O.T.
Vorrei chiedervi se conoscete un testo semplice, un libello o un libricino, da regalare ad una persona che vorrebbe convertirsi. Grazie
La tripartición de las ciudades que usan Gnocchi y Palmaro está tomada de la Théologie de l'Histoire del P. Calmel OP, quien a su vez la toma del Cardenal Journet.
RispondiElimina@ Rosa.
RispondiElimina“Avevo già ritenuto una caduta di stile l' uso di Twitter da parte di BXVI, e con me concordavano allora anche persone cattoliche non praticanti o atee o anticlericali, tra cui anche esperti di comunicazione e marketing”.
Anch’io ritenevo improprio, perfino ridicolo l’uso di Twitter da parte di BXVI e proprio per questo ho suggerito di leggere il punto di vista di Severgnini, che pur non essendo il portavoce del Papa o il rappresentante della Santa Sede, cosa che nessuno pensa, ha però colto nel segno.
Da buon osservatore qual è Severgnini ha riportato la realtà dei fatti e cioè che i cattolici da papa Benedetto ricevevano un’incessante lezione di teologia. Dal papa argentino sentono di ottenere stimoli, comprensione e rassicurazione. Papa Francesco comunica. Non perché usa Twitter, ma per come lo usa, e per quello che dice.
Un esempio? Il 5 settembre Francesco ha scritto: «Non esiste un Cristianesimo “low cost”. Seguire Gesù vuol dire andare contro corrente, rinunciando al male e all’egoismo».
Per chi s’interessa di teologia tutto questo può apparire infantile, ridicolo, ma le assicuro che la stragrande maggioranza dei giovani universitari – e so quel che dico – non sa nemmeno che cosa sia la teologia.
Micus,
RispondiEliminami permetto di suggerire l'immortale PRATICA DI AMAR GESU' CRISTO di Sant'Alfonso Maria de Liguori. Una volta lo stavo rileggendo su una panchina e mi si misero accanto due anziani coniugi, di passaggio nella città che, incuriositi forse da quanto fossi immerso nella lettura, mi chiesero di cosa si trattasse. In particolare il marito pareva piuttosto interessato, nonostante la sua dichiarata incredulità riguardo la fede cattolica. Alla fine della nostra conversazione mi fecero capire che lo avrebbero magari pure acquistato, ma io li anticipai regalandogli la mia copia (perchè in questi casi dobbiamo sempre battere il ferro finchè è caldo, visto che passando il buon momento, magari poi il libro non si compra più...) Sant'Alfonso diceva che era il suo libro più utile. Il prezzo è molto basso (otto euro) e il libretto è molto agile: ti consiglio magari l'edizione in italiano corrente, ne esiste una da parte di una casa editrice piuttosto nota in quest'ambito.
Gnocchi e Palmaro lamentano la mancanza del discorso sui Novissimi. Verissmo, ma è estremamente difficile parlare di questi argomenti evitando irrisione e/o scandalo ( specialmente su Demonio e Inferno ) con l'Uomo della strada" di oggi ( quello semiacculturato con diploma di Istituto Tecnico, che sa usare benissimo computer e cellulare ma non ha mai letto una pagina del Nuovo Testamento, che conosce San Pietro solo come bevitore di caffè fra le nuvole e San Francesco solo come ecologista perso dietro a fiori e farfalle ). Quanto ai "colti" del genere Scalfari, Augias e Veronesi, occorre offrire loro le "categorie-ponte" necessarie per rompere l'"incomunicabilità" fra i concetti della cultura contemporanea e quelli della teologia, che in apparenza parlano due lingue diverse. In effetti il discorso cattolico tradizionale spicca sullo sfondo dei raffazzonamenti dei progressisti-modernisti; tuttavia rischia di apparire come un cristallo nitidissimo, ma con valenza quasi solo estetica.
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda, devo dire che un conforto grandissimo sul tema dei Novissimi, di angeli e demoni mi viene dalle testimonianze delle esperienze dei mistici: Padre Pio, Natuzza Evolo, Marthe Robin. In loro il discorso dottrinale rimane intatto, ma si fa vita e anche affettività e tenerezza: una tenerezza che va oltre il "buonismo" mediatico e non evita la rappresentazione delle Forze Oscure da cui dobbiamo difenderci.
"Vorrei chiedervi se conoscete un testo semplice, un libello o un libricino, da regalare ad una persona che vorrebbe convertirsi. Grazie"
RispondiEliminaNon credo che uno si possa convertire leggendo, se è questo l'obiettivo del regalo.
Comunque, consiglierei gli Atti dei martiri, ad esempio la "Passio Perpetuae et Felicitatis", che è breve ed ha anche una struttura che più si avvicina al racconto, con una pluralità di personaggi, riportato peraltro in prima persona (Perpetua), con un linguaggio semplice. Ma forse andrebbe meglio una lettura meno "orrorifica", anche se il Martirio è l'essenza della nostra Fede.
Tra le vite dei Santi, mi sento di raccomandare una biografia di una splendida figura di pastore: il Curato d'Ars. Esistono in commercio diverse opere, di diverso valore e consistenza (di pagine), edite nel corso del recente Anno Sacerdotale.
Per quanto riguarda la Vergine, c'è ovviamente l'imbarazzo della scelta. Forse andrebbe bene un testo che racconti di una delle Apparizioni mariane più importanti: La Salette, Lourdes, Fatima. Non saprei indicare un titolo preciso.
Spero di esserti stato utile.
Che la maggioranza degli universitari non sappia cos'e' la teologia e' giustificabile solo se la maggior parte degli universitari non ha fatto filosofia alle superiori, cioe' se non provengono dal classico e dallo scientifico. e questo la dice lunga. Se poi il popolo bue NON vuole essere istruito, cavoli suoi, ma questo non autorizza il Vicario di CRisto a parlare come, e peggio, di un prete di campagna alla Don camillo. Seguendo questo esempio e quel che dice il frillo di S evergnini, io, medico, non dovrei dire ai miei pazienti che il fumo fa male, l' alcool fa male, ecc, e limitarmi a scrivere loro le medicine, e che si arrangino.
RispondiEliminaPersonalmente cerco di vivere come mi e' statoinsegnato quando ancora esisteva la teologia, ed ogni occasione buona ne parlo con mia figlia e mio marito, che non twittano, grazie a Dio. Gli altri...chi sono io per giudicare e preoccuparmi della loro salus animae? gia' mi devo occupare della loro salus corporis, di cui
spesso se ne fregano loro stessi.
E poi, ANONIMI! almeno voi abbiate le p...e di FIRMARVI almeno con un nick, visto che altri non han piu' il coraggio di dire si, si, no, no, e di twittare:
Dio e' la SS Trinita' E NON c'e' Altro DIO che la SS.Trinita', Gesu' e' morto per salvarci dai nostri peccati, in primis il peccato originale, e Chi NON si pente, e persiste nell' errore, nel peccato, VA ALL'INFERNO ! questa NON e' teologi, m semplice dottrina. E BXVI non twittva di teologia , visto che non era lui a twittre, cosi come non lo e Bergoglio. e solo un frillo come S evergnini ci puo' credere
rosa
Scusa Mic l'Off Topic.
RispondiEliminaHo visto prima su Telepace la replica dell'udienza e sono rimasta sbigottita. Preferirei non aver capito... Non ho parole!
Francesco si è rivolto ai Pellegrini provenienti dall'Iraq invitandoli ad affidarsi a Dio, all'umiltà e ad aprirsi agli altri...
Ma cos'è, uno scherzo di Halloween di cattivo gusto???!!!
I Cristiani iracheni sono passati dopo la guerra da due milioni a 2/300 mila circa e soffrono quotidianamente ogni sorta di persecuzione... rapimenti, attentati, omicidi, stupri, violenze, ingiustizie e discriminazioni di ogni tipo...
Io stessa ho conosciuto personalmente sacerdoti che erano stati rapiti e torturati e fedeli rimasti invalidi a seguito di attentati...
I Cristiani in Iraq sono rimasti pochi, ridotti ad una riserva, sempre più spaventati e soli, ma al contempo sempre più saldi nella loro testimonianza di fede.
Se ci sono dei Cristiani che meritano l'ammirazione, la gratitudine, l'incoraggiamento, la solidarietà e la vicinanza di tutta la Chiesa sono proprio loro e invece proprio a loro il Papa della misericordia e solidarietà a buon mercato per tutti riserva predicozzi e ammonimenti?!
Sono basita... non so più che dire...
Chiedo perdono al Signore e a tutti voi per questo sfogo amaro, ma nella Chiesa 2.0 provo un sentimento di profonda ingiustizia, un'ingiustizia grottesca: che madre è - mi chiedo - quella che vuole adottare tutto il mondo, ma si mostra matrigna dei propri stessi figli?
Qui non c'entra un tubo la parabola del Figliol Prodigo.. la parabola non dice che il padre abbandona il figlio buono per andare a far baldoria col prodigo o con gli estranei al casinò!
Auxilium Christianorum, ora pro nobis!
Il tutto tra l'altro davanti ad una delegazione di sovraintendenze irachene e rappresentanti di diversi gruppi religiosi dell'Iraq... alla fine dell'udienza il Vescovo di Roma ha fatto un appello per la pace e la riconciliazione in Iraq...
RispondiEliminaNon era forse l'occasione giusta per rivolgere un appello alle autorità e ai "fratelli" dell'Islam per metter fine alle violenze contro i Cristiani?
Invece neanche mezza parola che minimamente ricordasse le loro sofferenze e il loro martirio, anzi, li si è fatti passare quasi per scoraggiati, superbi e chiusi!
Basta chiudo le trasmissioni, ogni volta che cerco di seguire fiduciosamente questo Papa, provo sempre più dolore... non ce la faccio più.
@sig.ra rosa.
RispondiEliminaMi perdoni ma il suo mi pare un discorso di becero classismo.
Il Papa dovrebbe dunque predicare solo per lei? O solo per quelli che, per loro fortuna, hanno la sua preparazione? Non capisce che questo significa arroccarsi in una torre d'avorio?
Io vivo in uruguay, vivo in una parrocchia, con un presbitero. Sono ogni giorno a contatto con la crisi che, non dico il cattolicesimo, ma il cristianesimo sta vivendo. Messe alle quali parteciano 8, 10, al massimo 12 persone. Persone che, non solo non conoscono la teologia, ma neppure scrivere nel loro idioma. Cosa dovrebbe fare questo parroco? Cosa dovrebbe fare chi cerca, anche con il rischio di sbagliare, di portare un messaggio che considera vitale?
Fa quello che fa Papa Francesco, guarda caso argentino (che dunque conosce bene i panorami pastorali sudamericani), limita gli accenti dottrinali e dogmatici e cerca di spezzare la Parola e la Scrittura in modo che quei pochi fedeli restanti non fuggano a loro volta. Non tutto il mondo e' america latina, e' vero. Pero' la nostra (vostra) europa non e' messa molto meglio mi pare.
E' la scelta migliore questo impoverimento culturale e dottrinale nel tentativo di stabilire un contatto con queste persone? Io non so rispondere. Quello che credo e' che in questo momento il classismo non serva a nulla. E che nessuno comunque si salvera' per le sue conoscenze o per le sue capacita' dialettiche.
Quelle servono solo a salvare i governi (sic!).
Grazie. La pace del Signore.
Mauro
OT
RispondiEliminaVolevo chiedervi se avete novità sulla vicenda dei FFI... Ho letto l'ultima di Father Z e per quel che mi pare di capire qualcosa si muove.
Cara sam, non è una consolazione, lo so, ma non sei sola a provare quei sentimenti, come te conosco persone che hanno lasciato la loro terra natale e che hanno parte della famiglia restata in Irak e i Siria.
RispondiEliminaHo avuto la tua stessa reazione quando ho letto che papa Bergoglio ha detto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dall’Iraq, che devono cercare di "trovare il coraggio e l’umiltà di aprirsi agli altri".
Ma come si fa? Ma come può un Papa dire quelle parole, e martellare uno dei suoi leitmotiv, a delle persone che sono perseguitate, ad una popolazione che è stata decimata, tanti sono fuggiti, quelli che sono restati vivono nel terrore, e il Papa quando si rivolge direttamente a loro che cosa dice loro? Parla loro di umiltà!
Le insicurezze, il terrore, gli Irakeni, i Siriani, non li sperimentano nel "cammino della fede", la loro fede è forte, li sperimentano tout court per la loro vita, è la loro vita, la loro integrità che è a rischio, e il Papa va dire loro di essere umili e di aprirsi agli altri!
Nessuna parola, magari detta a braccio, di riconoscenza per la loro sofferenza.
Mauro,
RispondiEliminaMi pare che lei confonda la fedeltà alla dottrina con la cultura e l'approssimazione qualunquista con la semplicità.
Anche i poveri hanno il diritto di conoscere e accogliere la Verità tutta intera, che è il Signore, senza "sconti" che lo deformano.
Lei crede che il curato d'Ars facesse prediche colte e teologiche o non sapesse tirar fuori dal suo cuore di vero adoratore ciò di cui c'è sempre bisogno per poveri e ricchi, dei quali cambiano i bisogni materiali ma quelli spirituali sono gli stessi?
Lei confonde la luminosa semplicità del dogma con la complessità e la fumosa e lacunosa predicazione approssimativa con la semplicità.
@Mauro se ci sono così poche persone non è che, magari, il metodo sudamericano non sia quello giusto? Io non penso che i contesti semplici il parroco debba predicare chissà quali summa teologica. Basta un po' di sana dottrina nei momenti consoni ma basta soprattutto che celebri con amore e bellezza la Santa Messa. Nella mia parrocchia c'è un parroco che non ha niente di speciale se non l'incommensurabilità del sacerdozio e che tutte le mattine dice bene la Messa in Novus Ordo. Ok che vivo in un contesto tradizionalmente solido, lo stesso di Gnocchi e Palmaro, ma appena arrivata mi chiedevo come mai tutte le mattine presto di tutti i santi giorni qui venivano 40/60 persone a Messa riempiendo la nostra chiesa. La risposta che mi son data è perchè il parroco non fa l'omelia e non dice null'altro che non sia strettamente la celebrazione della Messa. All'inizio ci restavo male ma poi ho capito. La gente viene per il sacrificio eucaristico di Cristo e non per sentire come la pensa il prete! È Gesù che attira tutti a Sè, gli uomini in un modo o nell'altro dividono e allontanano. Suggerisco di provare anche in Uruguay.
RispondiEliminaTornando alle chiese oriental, lì le chiese le riempiono tutte anche se c'è il rischio di saltare in aria e poi si ritrovano a festeggiare e ad aiutarsi in comunità dopo la Messa. C'è un'unità e solidarietà nelle (numerose) famiglie e tra le famiglie che noi non sappiamo più nemmeno cosa voglia dire. L'Occidente ha deciso che devono sparire dal Medio Oriente e mai la Chiesa è stata "occidentale" quanto oggi.
Alcune riflessioi per l'amico che scrive dall'Uruguay, ma lei crede che in Italia alla messa ci siano più persone di quanto scrive lei? Non so l'età media dei vostri fedeli, ma qui è sui 70 anni più o meno, le omelie dei sacerdoti sono di una pochezza dottrinale che nulla ha a che fare con la dotta teologia, quanto all'ignoranza religioso- dottrinale dei cattolici, parlo degli italiani, ci sarebbe molto da dire; non siamo chiusi in una teca preziosa, constatiamo che la CC scivola verso il nulla ideologizzato dei media imperanti, l'importante è che tutti bevano la stessa acqua, questo è il mondo di tweetter, schiaccia su mi piace, senza porti la domanda di cosa stia dicendo l'altro, una volta dato l'ok, tutto scorre via, prossima fermata il nulla. Tutto passa via senza lasciare tracce.Lupus et Agnus.
RispondiEliminaPiccolo saggio di dogma comprensibile a tutti, su cui non c'è niente da ricamare o arzigogolare per renderlo più accettabile o più comprendibile:
RispondiEliminaDio, si è Incarnato e fatto uomo in Cristo Signore nato dalla Vergine Maria, ha subito una dolorosa Passione ed è Morto in Croce offrendosi in espiazione per i nostri peccati. Ed è Risorto per rigenerarci ricollicandoci alla destra del Padre da cui ci aveva strappati la disobbedienza originaria colmata dalla Sua obbedienza fino alla fine. Ed è con noi tutti i giorni nell' Eucaristia, nella quale si rinnova in maniera incruenta il suo sacrificio, il momento più alto e solenne della storia divino-umana, fino alla fine dei tempi.
Chi ha nel cuore e vive questo e di questo, che sia in Uruguay o che sia in Asia o in Europa, trova in sé ogni volta parole di salvezza, che insieme alla misericordia portano verità e giustizia, che non ci diamo da soli, ma abbiamo bisogno di essere messi in condizione di conoscerla e accoglierla.
RispondiEliminaCara "una sola fede"
Recita un articolo due temperamenti, la stessa testimonianza, BXVI e JPII.
Ventisette anni anni di Ponticato, di cui diciasette nella sofferenza,la malattia di JPII inizió nel 1991.Lenta ma progressiva. JPII è stato caratterizzato da una lotta tutta la vita contro il regime senza Dio, e vide nelle altre religioni i più stretti alleati nella lotta contro la “cultura della morte”. Può essere che lui è andato troppo lontano quando si cerca di praticare la solidarietà, ma gli insegnamenti e l'esempio di JPII é insuperabilee questo vale anche Benedetto XVI.Allora come nn citare il passo del vangelo di Matteo al capitolo 5, versetto 9..beati gi operatori di pace...saranno chiamati figli di Dio
Lo sforzo compiuto in tal senso, da JPII, fino a tutto il suo pontificato, che da una parte sottolinea quale sia la l'unica veritá,Gesú Cristo,dall'altra non ha rinunciato a quel diagolo "interreligioso"affiché i popoli si riconoscono nella parola pace.
Ed ora invece con l'attuale titolare della cattedrta di Pietro la devozione mariana é ridotta ad una "Super Mamma"e non la madre di Dio come in Gesù non sembra così il Figlio di Dio, ma una specie di Superuomo un nostro fratello, "il primo adoratore" e "un uomo come noi", ma non "concepito per opera dello Spirito Santo, nacque da Maria Vergine ". Chi ha orecchi per intendere,
legga le omelie in santa marta http://it.radiovaticana.va/news/2013/10/28/ges%C3%B9_continua_a_pregare_per_noi_anche_oggi_mostrando_al_padre_le_sue/it1-741293...
Gesù, nel quale io credo, non è semplicemente "fratello", "essere umano come noi" il primo uomo di preghiera". Il mio Gesù è colui che noi confessiamo di essere il Figlio di Dio, la seconda persona della Trinità, e soprattutto sostanzialmente identica al Padre. Concepito per opera dello Spirito Santo ...
nato dalla Vergine Maria
Incredibile questo Vescovo di Roma.
http://it.radiovaticana.va/news/2013/10/29/il_papa:_la_speranza_cristiana_%C3%A8_dinamica_e_dona_vita,_liberiamoci_da/it1-741639
La super mamma" Maria Santissima" secondo Bergoglio.
Giovanni riporta le parole di Gesù , quando lui, l’Atteso delle genti, pur venendo nel nome del Padre, non è stato accolto dal popolo eletto, ma quando verrà l’Altro nel proprio nome lo riceveranno (Gv 5, 43)
Cosa intendeva qui Gesú con queste parole?
E qui cara una sola fede, c'e un video di un minuto e 58 e possiamo vedere prima la magnificenza della liturgia, come rispetto verso Dio e poi ,come traspare il suo innamoramento per il suo Gesú
La forza con la quale JPII si aggrappa a quel crocefisso.Così Paolo in 1 Cor 2, 2: “Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso”.
http://www.youtube.com/watch?v=WefIQRmoT9Y
Torno indietro per una "piccola" postilla: Cristo si è incarnato ed è morto per liberarci dalla schiavitù del peccato ed è risorto per rigenerarci , non per darci la fratellanza universale... Che è conseguenza ed è anche qualcosa di più..
RispondiEliminaSam, Luisa ditemi che non è vero: Bergoglio è riuscito a colpevolizzare perfino i poveri perseguitati e sterminati cristiani iracheni??!!
RispondiEliminaVi prego, ditemi che è un errore.
Miles
Per Mauro e Rosa.
RispondiEliminaScusate però il cattolicesimo non è una religione elitaria, non è che si salva solo chi è laureato ed ha frequentato corsi di filosofia e teologia, certo quelli aiutano, ma non sono essenziali.
Mia nonna aveva la terza elementare eppure sapeva ripetere perfettamente i punti principali del catechismo di San Pio X, che le insegnavano la domenica mattina alla dottrina, e come lei tanti altri suoi compagni ad un basso livello culturale. E con questa formazione non solo ha frequentava quotidianamente la S. Messa per quasi tutta la vita, ma pregava tre volte al giorno. Ha condotto una vita nell'umiltà e nel nascondimento sempre a servizio della sua famiglia e della Chiesa.
Questi esempi, e credo che ce ne siano tantissimi, è uno schiaffo a tutte le pastorali esistenziali del post-concilio, che si invetanto di tutto e di più, tralasciando l'essenziale.
Micus
Signor Mauro,
RispondiEliminaio non sono classista, e non faccio un discorso da ipercolta, che non sono. Io non dico ai miei pazienti, molti dei quali semianalfabeti,di non fumare e seguire un'alimentazione ipolipidica,altrimenti le placche aterosclerotiche stenotizzano le arterie, si crea un'ischemia, e poi una necrosi dei tessuti- discorso correttissimo da un punto di vista fisiopatologico e clinico - ma dico di non fumare e mangiare grasso perchè altrimenti i loro vasi sanguigni si tappano e potrebbero rimanere paralizzati o anche morire. MA LO DICO CHE POTREBBERO RIMANERE PARALIZZATI O MORIRE, equivalente, se mi è permesso fare il paragone, di PECCARE E PERDERE LA VITA ETERNA !
Ma susi, priam di Bergoglio, i Papi, i Vescovi ed i parroci che facevano, che dicevano ? La CHiesa di cosa, e come ha parlato, per 2012 anni ? o tutti i cristiani credevano come ? perchè li bastonavano a sangue tutti i giorni per insegnar loro il Credo , i 10 comandamenti, ecc. ecc. ?
Sono arrivata alla conclusione che chi non vuole un discorso chiaro, semplice, ma corretto, e non mi riferisco solo alla Fede, è perchè è lui, non l'ascoltatore, che non è in grado di capirlo, perchè è lui, non l'ascoltatore, che è un ignorante che non vuole, per superbia, mettersi a studiare !!
E siccome l'espressione "in pace" m'ha stufata così come "solidarietà" e "caccia all'evasione fiscale",
non la saluto "in pace", ma "in bello".
Dott.ssa Rosa Roccaforte
Micus, IO NON VOGLIO AFFATTO UNA CHIESA ELITARIA; IO VOGLIO LA CHIESA DI QUANDO ERO BAMBINA; voglio un prete che non organizzi un casino ad ogni Messa dei bambini, voglio un parroco che non stia 10 minuti ad annunciare tutti gli incontri ed i viaggi e le spese, ecc.ecc., ma mi spieghi il Vangelo e magari l'Epistola o il brano del Vecchio Testamento che, in quel giorno, parla magari di vendetta fino alla quarta o quinta generazione. Voglio un Vescovo che per Natale parli ai bambini di Gesù bambino, non che inviti i piccoli ad essere "solidali" con chi è meno fortunato. E un altro che se va all'Università a parlare come Arcivescovo, ci vada in talare, non in panataloni, così da non distinguersi dal Rabbino. E che ci fa il Rabbino a parlare di Costantino e del suo Editto, dopo tutto quello che nei primi secoli del cristianesiomo il rabbinato fece contro i cristiani ? e voglio che non si modifichi la storia della Chiesa secondo i parametri di oggi, anche ammesso che siano validi
RispondiEliminaEd avrei molto altro da scrivere, ma non voglio abusare di MIC, o metterla in difficoltà
Ed infine, con tutto il rispetto: io sono a contatto di Argentini, di B. Aires, tutti i giorni che Dio manda in terra, e sono abbastanza numerosi. Se i frutti della predicazione dell'allora Cardinale di B. Aires si giudicano dal loro comportamento, poveri noi !!
Rosa
"Sam, Luisa ditemi che non è vero: Bergoglio è riuscito a colpevolizzare perfino i poveri perseguitati e sterminati cristiani iracheni??!!
RispondiEliminaVi prego, ditemi che è un errore."
Miles
NO, PURTROPPO E' TUTTO VERO!!!
Qui c'è una parte del discorso di Bergoglio e l'intervista al card. Tauran.
http://www.gloria.tv/?media=519408
Se non l'avete ancora capito, quella del Vdr & company non è più la Religione Cattolica, ma la Nuova Religione del Mondialismo, che predica "misericordia", "pace" e "fratellanza" verso tutti, ma con UNA ECCEZIONE: gli unici da ammonire, da condannare e da convertire sono i cattolici che vogliono rimanere tali e che non vogliono rinnegare Gesù Cristo (quello vero, quello dei Vangeli, non quello "geneticamente modificato" predicato dal falso profeta Bergoglio...), e non vogliono "piegarsi" al nuovo corso massonico mondiale.
Vedo che l'ultimo commento alla lettera ai tradizionalisti tristi di Colafemmina recita qualcosa del genere: Dio, dacci la gioia di Chesterton. Ora, questo è paradossale. Chesterton, grandissimo autore paragonabile a C.S. Lewis, era totalmente incapace di fare lavori manuali, e fu a lungo depresso. Di quale gioia si parla? A meno di pretendere di essere come Massimiliano Kolbe o pochi altri --io non ho questo ardire-- la gioia cristiana è spesso una favoletta. Questa è una valle di lacrime, altro che gioia!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaRiporto dall'intervista di Gloria.Tv al cardinal Turan:
RispondiEliminaD. Sappiamo che la comunità cristiana ha sofferto fortemente e che si è dimezzata in questi dieci anni. Si è parlato anche di questo?
R. - Sì, abbiamo parlato di questo. Ma loro dicono che - e me lo ripeteva anche il capo della delegazione – che tutti questi attentati non sono fatti da iracheni, ma sono fatti da mercenari. Loro dicono: “Noi con i cristiani non abbiamo alcun problema; siamo sempre vissuti assieme”. Insistono molto sul fatto che la violenza non è fatta dagli iracheni, ma viene importata.
Vorrei quindi invitare tutti, al di là delle parole del papa, a considerare la situazione politica della regione con estrema prudenza. Si ha infatti la sensazione che ci siano forze che vogliono infiammare queste regioni in cui per secoli la convivenza tra cristiani e islamici non ha dato problemi particolari. E si direbbe che queste operazioni siano chiaramente mirate ad eliminare la componente cristiana della società. Non credo però che queste forze guerrafondaie siano per forza islamiche, anche se alla fine anche loro corrono il rischio di arroccarsi su posizioni radicali. No, sono convinto che la longa manus sia quella di gruppi massonici, anticristiani e laicisti che hanno le loro roccaforti qui in Occidente.
D'altronde é la stessa strategia usata per demonizzare il crocifisso nei luoghi pubblici: la scusa é che disturberebbe gli islamici (che spesso nemmeno sollevano il problema). In verità disturba queste forze massoniche!
Facciamo attenzione a non cadere nel tranello.
"La vocazione della Chiesa (...) è proclamare il Regno di Dio. Anche Cristo stesso non proclamò o predicò Se stesso, ma il Regno. (...) La vocazione della Chiesa è a servire, non a governare: “Serva dell’umanità”, la definì Paolo VI. Deve dare questo servizio vivendo nel mondo, essa stessa parte del mondo ed in solidarietà con esso, perchè “il mondo è l’unico soggetto che interessa Dio”.
RispondiEliminaE là la Chiesa,in umile compagnia, aiuta a rendere la vita intellegibile e degna, rendendola una comunità di uguali, senza caste o classi, senza ricchi o poveri, senza imposizioni o anatemi. Il suo obbiettivo principale (“her foremost goal”) è prendersi cura dei problemi “penultimi” (fame, abitazione, vestiario, scarpe, salute, istruzione...), quindi essere capace di curarsi degli “ultimi” (quei problemi che ci rubano il sonno dopo il lavoro: la nostra finitezza, la nostra solitudine davanti alla morte, il significato della vita, il dolore, il male...). La risposta che la Chiesa darà ai “penultimi”, le darà titolo a parlare degli “ultimi”. La Chiesa deve quindi mostrarsi Samaritana sulla terra - così potrà un giorno partecipare dei beni eterni.
(...) Troppo spesso la Chiesa dà l’impressione di avere troppe certezze e troppi pochi dubbi, libertà, dissenso o dialogo. Non più scomuniche del mondo, quindi, o non più soluzioni ai suoi problemi con il ritorno all’ autoritarismo, rigidezza e moralismo, ma invece mantenere sempre il messaggio di Gesù come la sua unica fonte d’ispirazione.
Dal discorso del Cardinal Maradiaga a Dallas e Miami alcuni gg fa. In USA lo chiamano il Vice-Papa. Nel discorso cita esplicitamente Bergoglio e le sue "periferie esistenziali".
Rosa
la longa manus sia quella di gruppi massonici, anticristiani e laicisti che hanno le loro roccaforti qui in Occidente
RispondiEliminaed allora la si denunci chiaramente ed in alta sede (la S. Sede) e si faccia capire anche ai musulmani chi c'è dietro! Ma non si inviti le vittime a ...farsi ancora più vittime.
Ma si sa, "il coraggio uno non se lo può dare" (Don Abbondio, il protettore di tanti religiosi oggi, altro che S. Curato d'ARs).
A meno di pretendere di essere come Massimiliano Kolbe o pochi altri --io non ho questo ardire-- la gioia cristiana è spesso una favoletta. Questa è una valle di lacrime, altro che gioia!
RispondiEliminaCi è mancata la tua verve, un po' drammatica, Angelo ;)
E' vero che questa è una valle di lacrime; ma ogni lacrima, versata per amore o per un dolore offerto, è un diamante lucente del nostro scrigno segreto, che nessuno potrà mai toglierci, perché è in un luogo sicuro: nel cuore ardente della Vita, che è il nostro Signore e Salvatore!
Come potremmo rimanere saldi e sereni, e perché no, anche gioiosi, in tante prove ordinarie e straordinarie, se la gioia del Signore risorto non ci avesse già toccati e dunque raggiunti?
Sine Timore, Viandante, certo non è un caso che nell'Iraq liberato dai "buoni" vi sia stata la sistematica persecuzione e sparizione dei cristiani che lì vivevano in pace da secoli. Lo stesso schema lo vediamo in Siria e visto altrove.
RispondiEliminaGli esecutori sul campo sono visibili con i mandanti dietro alle quinte. Fa però specie vedere il capo della Chiesa allineato con le posizioni del conformismo politicamente corretto che è l'espressione etica e morale dei centri di potere che hanno scatenato quelle operazioni. E allineato a scapito delle vittime.
Spero davvero di cuore si sia trattato dell'ennesimo presunto travisamento ma non ci credo più che tutto sia sempre un equivoco.
Miles
D'altronde é la stessa strategia usata per demonizzare il crocifisso nei luoghi pubblici: la scusa é che disturberebbe gli islamici (che spesso nemmeno sollevano il problema). In verità disturba queste forze massoniche!
RispondiEliminaCaro Viandante,
condivido in pieno la tua osservazione. Ma la consapevolezza di ciò che di pilotato e crudele sta incendiando le cosiddette "primavere arabe" e riguarda anche l'Iraq, non giustifica il pressappochismo del Papa e delle gerarchie, compreso Touran, che ha una duplice valenza:
- il non riconoscimento dell'entità del dramma che stanno vivendo i cristiani che vien ridimensionato
- per non compromettere il dialogo ad oltranza con l'Islam, e non per opportuna anzi necessaria convivenza civile, ma per "calamento di braghe" che arriva a lodare i "frutti spirituali" di una pratica come il Ramadam...
Siamo all'assurdo, all'inconcepibile, secondo il logos, che difetta parecchio in chi dovrebbe fare le veci di Pietro e nella sua curia nonché tra i suoi corifei (perché a questo siamo arrivati!).
Sono d'accordo. Bisognerebbe ricordare ai cantori della gioia, ai colafemmina, ai dieci milioni di seguaci di Bergoglio e anche a quest'ultimo un passo dell'Imitazione di Cristo, che recita più o meno: "Tutta la vita di Cristo inclinò alla Passione". La comunione col Signore sta nell'accettazione della croce, nella speranza della resurrezione (la gioia si proverà in Paradiso): "prendi la tua croce e seguimi". Se vi è gioia --non disimpegno o imbecillità-- nell'accettare la croce, si è santi. Io, francamente, non provo gioia nelle piccole e grandi croci. Infatti, sono tutto tranne che un santo. PErò, non sono neanche un fesso che si fa fregare da discorsi melensi ed ipocritamente sentenziosi, o dal primo colafemmina che capita. Se questi dieci milioni di seguaci del bergoglismo sono gioiosi, credo di poterne dubitare, e dubito pure della rivoluzione di colafemmina, che infatti ha recentemente anatemizzato i tradizionalisti tristi. Di solito, se si è veramente gioiosi, o si è santi o si è imbecilli. Va da sè che la seconda alternativa è molto più frequente.
RispondiEliminaRosa, condivido anche le tue virgole...
RispondiEliminaCara Rosa, concordo che andrebbe denunciato questo maldestro modo di agire. Ma realisticamente parlando, non so come possa la santa sede trovare la forza per sollevare queste accuse quando regolarmente ospita il B'nai B'rith, quando dialoga con il mondo (dei potenti, dei guerrafondai, degli empi) e quando non si sa bene se NOM stia per Novus Ordo Missae o per Nuovo Ordine Mondiale.
RispondiEliminaDi per sé sono già state miracolose le parole di papa Francesco contro l'uso della violenza in Siria.
Confidiamo nella Madonna e nella sua potente intercessione e se veramente il papa, con tutta sincerità, ha consacrato il suo ministero a Lei, ne dovremo vedere i frutti. Comunque vigiliamo pregando.
Rosa, mi pare che nel discorso di Maradiaga che hai citato e che finita la tua fatica pubblicheremo, ci sia molto di preoccupante perché è ideologia anziché dottrina.
RispondiEliminaCostoro confondono la dottrina, che è insegnamento luminoso e fondante, orientamento sicuro, col moralismo e la stanno sostituendo con le loro elucubrazioni "periferiche" che non hanno niente di universale né in termini spaziali né temporali, ma rispecchiano la lori di ideologia: proprio loro che tacciano da "ideologi" con sommario e ignorante pregiudizio, coloro che vivono e difendono la Tradizione, quella vera non quella spacciata per tale ma imbastardita.
"...quello vero, quello dei Vangeli, non quello "geneticamente modificato" predicato dal falso profeta Bergoglio..."
RispondiEliminaEcco, questo è il tipico commento da cui sento il bisogno di distanziarmi, sono distante anni luce dalla sensibilità di questo Papa, non temo di esprimere dubbi e critiche, ma questo è il Papa che è stato scelto dai suoi confratelli. È vero che da quel dice, e come lo dice, dalle decisioni che già ha preso, possiamo intravedere, e temere, quel che ci aspetta, ma ritengo necessario moderare toni e parole nell` esprimere il proprio dissenso, c`è già molta materia su cui discutere, non vedo l`utilità e il bisogno di usare termini come quello che ho riportato, non si fa che offrire su un vassoio argomenti a chi vuole screditare e anche zittire ogni voce fuori dal coro.
Scusa Mic, vedo solo adesso anche il tuo commento, e lo condivido. Io non sto difendendo quelle posizioni, sto semplicemente dicendo di usare prudenza nel giudicare quelle situazioni.
RispondiEliminaDel resto una cosa che ricordo e che ancora mi addolora é la visita di papa Benedetto a Bush alla Casa Bianca. Abbracciando un guerrafondaio cosa avranno pensato tutti coloro che subiscono ingiustamente la guerra? Molto probabilmente avranno maledetto quegli empi soldati e comandanti,americani e cristiani, che li aggredivano. È sempre lo stesso atteggiamento sconsiderato o perlomeno poco prudente come quello di quel pastore che brucia pubblicamente un corano. Chiaramente a farne le spese sono migliaia di cattolici ed ortodossi (nella maggior parte dei casi) e non protestanti di chissà quale setta.
E qui vedi che il problema che hai accennato si ripresenta: come fai a denunciare tali predicatori e pastori se dell'unità con loro ne hai quasi fatto un dogma?
C'è una mestizia cristiana che si chiama compunzione del cuore.
RispondiEliminaE' l'anticamera del Paradiso, quello di lassù. Ma è il purgatorio di quaggiù.
Cristo ti salva, non ti "realizza".
RispondiElimina"Vorrei quindi invitare tutti, al di là delle parole del papa, a considerare la situazione politica della regione con estrema prudenza."
Quel che so della situazione drammatica dei cattolici che vivono in Irak, e ora anche in Siria, non lo so dai media ma da chi ha lasciato la sua terra.
Pretendere che i musulmani, nella loro componente estremista islamica, non c`entrino, è una controverità, chi è partito sa quale è la mano che ha ucciso i loro fratelli, sa chi alimenta il clima di terrore e di persecuzione, sa da dove viene il pericolo.
Quei guerrieri musulmani fondamentalisti sono allenati per uccidere, contano fra i loro ranghi anche giovani europei convertiti, applicano alla lettera il Corano nella sua versione la più violenta.
Rosa,
RispondiEliminascrivi giustamente "E che ci fa il Rabbino a parlare di Costantino e del suo Editto, dopo tutto quello che nei primi secoli del cristianesiomo il rabbinato fece contro i cristiani ?".
Ma siamo sempre lì, perchè potremmo finalmente contro-domandarci: "E che cosa ci hanno fatto questi ultimi papi nelle sinagoghe a parlare del "Dio unico Padre e Creatore" il cui Figlio hanno da sempre rifiutato e di cui da sempre negano la divinità; e a chiedere anzi perdono a loro davanti al muro del pianto? E che cosa ci facevano se non essere lì ogni volta a chiamarli "fratelli maggiori", o, ancora, mentre ancora riceveva i rappresentanti della LATIN AMERICAN JEWISH CONGRESS, BXVI ebbe a dire: "Questa Dichiarazione (nota mia: la terribile "Nostrae aetate" conciliare sul dialogo interreligioso) [...] gettò anche le basi per una nuova valorizzazione teologica del rapporto della Chiesa con l'ebraismo, e mostrò la sua fiducia nel fatto che l'apprezzamento dell'eredità spirituale condivisa da ebrei e cristiani avrebbe portato a una comprensione e a una stima reciproca sempre più grandi"... Quale eredità spirituale, quale comprensione reciproca, se da sempre non accettano il Figlio di Dio come unico Salvatore e Mediatore? Se ancora aspettano il Messia che già è venuto duemila anni fa? Come sempre, Rosa, quando i pesci puzzano dalla testa cosa dobbiamo aspettarci dal resto delle membra, che profumino di balsamo??
Luisa lo so anch'io che la componente fondamentalista non é composta da agnellini. Però non ti sei mai chiesta perché per secoli le popolazioni di quei territori (e non parlo dei mercenari islamici) ha potuto convivere più o meno pacificamente mentre ora i cristiani di quei paesi si ritrovano col diavolo addosso? Non é che c'é qualcuno che abbia acceso il fiammifero e adesso soffia sul fuoco? O altrimenti detto, non ti sembra che qualcuno ami lanciare il sasso e poi nascondere la mano?
RispondiEliminaSe non capiamo questo, saremo sempre in balia dei sobillatori e dei loro interessi.
Tutti i presidenti americani sono stati e sono guerrafondai, a partire da Washington, ma Bush jr era l'uomo cattivo, 0 bama riceve il nobel per la pace, GP2 uscì sul balcone con pinochet e allora? Anche un bimbo di scuola materna sa che gli islamici non sono tolleranti e che vogliono cacciare i cristiani via, anzi mirano a riprendersi Fatima,il loro vero obbiettivo....tutto iniziò con Ataturk, massone della più bell'acqua che laicizzò i resti dell'impero ottomano per creare la turchia odierna (gasando e facendo fuggire milioni di armeni) per compiacere il protettorato inglese in palestina, il resto è storia che nessuno vuol far conoscere....Lupus et agnus.
RispondiEliminaSenhora Luisa, não há várias versões do Alcorão. Há só uma. E não se pode imaginar nada mais violento que o Alcorão tomado à letra.
RispondiEliminaSono d'accordi, Viandante. Le cose stanno esattamente nei termini che dici.
RispondiEliminaIl problema è che il dialogo a tutti i costi e non tener conto dei burattinai non serve a niente e a nessuno (almeno Benedetto XVI ci aveva provato a vedere i problemi a monte e non gli era venuto in mente di interpellarci come stirpe di Caino: "dov'è tuo fratello?", ignorando i veri responsabili). Anzi, serve solo al mondialismo che avanza.
Un discorso ad effetto, niente più.
La situazione è complessa e gli interessi in gioco enormi, dico solo che non è corretto sminuire o relativizzare l`importanza del fondamentalismo musulmano, armato e finanziato da chi vuole espellere la componente cristiana da quelle terre.
RispondiEliminaNoi che amiamo la Tradizione, minoranza mal vista all'interno della Chiesa cattolica che a sua volta é il bersaglio di ogni gruppo che si rifà al maligno, dobbiamo essere molto vigilanti e prudenti in ogni campo per non prestare il fianco al nemico. Che comunque mai rinuncia al suo temerario progetto.
RispondiEliminaA qualcuno risulta che il segretario polacco si sia portato con sé la lettera privata indirizzata a GP2 da suor Lucia e si rifiuti di farla pubblicare?Anonymous
RispondiEliminahttp://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/siria-massacro-cristiani-a-sadad.aspx
RispondiEliminaPerché Bergoglio e Tauran non vanno a Sadad a "trovare il coraggio e l’umiltà di aprirsi agli altri"?
Viandante qui non è in discussione la geopolitica.
RispondiEliminaMi pare che il fatto che dietro il fondamentalismo islamista moderno ci sia l'Occidente qui non lo neghi nessuno.
Quello che mi ha fatto maggiormente soffrire in questo caso non è la politica (che peraltro sembra del tutto allineata al politicamente corretto dei padroni del mondo), ma l'apparente "insensibilità" del Vescovo di Roma nei riguardi dei fedeli cristiani perseguitati, soprattutto se la mettiamo in relazione alla sensibilità, all'accoglienza, al calore, alla "compassione", alla vicinanza e alla solidarietà che sempre si è ben mostrato capace di esprimere con parole e gesti nei riguardi di carcerati, immigrati, islamici, manifestanti sindacali, laicisti e chi più ne ha più ne metta.
Invece per coloro che rappresentano l'ultimo grande baluardo della Chiesa militante e martire in questi tempi di confusione, mollezza e decadenza generalizzate, le uniche parole del Vescovo di Roma sono queste:
"Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dall’Iraq. Quando sperimentate insicurezze, smarrimenti e perfino dubbi nel cammino della fede cercate di confidare nell’aiuto di Dio, mediante la preghiera filiale, e, al tempo stesso, di trovare il coraggio e l’umiltà di aprirsi agli altri. Quanto è bello sostenerci gli uni gli altri nell’avventura meravigliosa della fede! Il Signore vi benedica!"
Più leggo queste parole e più penso alla fede solida e viva, al coraggio, all'umiltà e alla testimonianza quotidiana usque ad sanguinem dei miei fratelli iracheni e più queste parole mi sembrano grottesche, quasi una presa in giro.
Ha ragione Luisa, quei Cristiani hanno tanti problemi per la loro sopravvivenza fisica, siamo noi quelli che lottiamo per la sopravvivenza della fede!
E meno male che loro confidano davvero in Dio, perchè se dovessero confidare nella solidarietà di noi indifferenti, mollaccioni e allegri Cattolici d'Occidente, stan freschi!
L'avesse fatta un sacerdote là, questa predica, rischiando la pelle insieme a loro, magari ci poteva stare, ma calata giù nel clima ridanciano di un Vaticano mai così poco 'perseguitato' ed anzi tanto osannato dal mondo, mi fa davvero star male.
Anch'io come Luisa non ammetto alcuna offesa e giudizi temerari verso il Papa regnante, che riconosco e rispetto, ma oggi qualcuno mi ha fatto notare che anche provare un tale fastidio per le sue parole sarebbe un segno di superbia e significherebbe non essere davvero cattolici...
Può darsi. Ma forse è molto più grave che, a questo punto, del patentino di "cattolica" non me ne freghi proprio più niente.
D'altro canto non ha detto il Papa che anche Dio non è cattolico?
Se il Signore vuole, continuerò a seguire la mia coscienza e a servire Cristo e la Sua Santa Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica nei miei fratelli di fede crocifissi, affidando la mia povera anima di peccatrice superba e temeraria all'infinita misericordia del buon Dio e all'intercessione dei santi martiri di cui la mia via, per Sua grazia, è costellata. Amen.
Stavolta chiudo le trasmissioni per davvero.
Cara Mic, per la mia salute spirituale ho bisogno di staccare la spina dalle parole, dalle troppe parole che confondono lo spazio e il tempo in cui viviamo, per ritrovare la Parola, la sola che conta. Tu e gli amici del blog pregate per me. Dio benedica e purifichi il vostro, nostro zelo per la Verità. Buon lavoro!
Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te.
Sir 4,28
io mi chiedo: ma durante la I e la II guerra mondiale come facevano i papi ? e tra le due guerre con la rivoluzione bolscevica prima, il fascismo ed il nazismo poi, e dopo durante la Guerra fredda ? ma possibile che anche in Vaticano le cose si siano talmente degradate che non c'è più un Monsignore, un Sostituto alla Segreteria che abbia la stoffa di Pacelli, per citarne uno, o il Segretario di Pio X di cui in questo momento mi sfugge il nome ? ma dai, sembra che in 2000 anni non ci sia stato un conflitto, una diatriba, una guerra sanguinosa coinvolgente i Cristiani, e che i PApi non abbiano mai saputo cosa fare ! ma ricordate Leone ed Attila? ed Ambrogio e Teodosio ? e Innocenzo a Canossa ? comincio veramente a credere che la quantità di estrogeni presente nell'ambiente, nell'acqua e nel cibo sia tale da cas..e tutti i nostri cspi di governo e guide spirituali !!
RispondiEliminaRosa
Luisa: "non temo di esprimere dubbi e critiche, ma questo è il Papa che è stato scelto dai suoi confratelli"
RispondiEliminaBisogna vedere anche COME è stato scelto, e anche COME sono avvenute le dimissioni di Benedetto XVI (che conserva ancora il titolo di "Sua Santità", nonchè il suo stemma, e continua a vestirsi di bianco...)
Ad esempio negli ultimi giorni è uscita la notizia che sia le telefonate di Benedetto XVI che quelle dell'allora card. Bergoglio erano interecettate dalla NSA, sia PRIMA, che DURANTE, e DOPO il Conclave!!!
A queste condizioni - se fossero confermate - il Conclave può ancora ritenersi valido???
http://www.cfnews.org/page88/files/74ae1bc72e345a30fa09c0332e796f54-153.html
Un esperto di Diritto Canonico potrebbe chiarirci le idee.
Tuttavia, se - come ci ha detto Nostro Signore - l'albero si giudica dai frutti...
Cara Sam,
RispondiEliminaavevvùo già pubblicato un articolo.
Ora ho aggiunto la sua ultima accorata comunicazione.
Anche per noi è necessario un maggiore distacco da questa sarabanda di parole insignificanti da un lato e di gesti dirompenti dall'altro (pensiamo a Maradiaga, al G8 e a ciò che implicherà per la Chiesa...
Pur nella maggiore sobrietà e distacco, tuttavia, abbiamo il dovere di non tacere, senza lasciarci prendere né dallo zelo amaro né dalla sfiducia, cé dall'esagerato rincorrere i dati.
Parleremo solo di ciò che davvero conta.
Ora lo scrivo anche nell'articolo.
Parò, Sam, per favore resta con noi. Con maggior distacco, se è questo che credi. Ma se puoi resta con noi. Sei una delle voci libere e lucide, con motivazioni solide, al di là del contingente !
RispondiEliminaCara sam,le tue parole mi hanno toccato in profondità.
RispondiEliminaStaccare la presa, quante volte me lo sto dicendo questi tempi, staccare per poter vivere la mia fede guidata dalla mia coscienza senza essere in continuità parasitata e invasa dal troppo pieno di informazioni ( che vado a cercare, perchè dalle mie parti del Papa se ne parla poco ), senza dover leggere giorno dopo giorno i frutti della papolatria la più sfrenata, senza farsi aggredire perchè la propria voce stona con quelle del coro osannante, e tanto peggio se, facendolo, corrisponderei ad una delle innumerevoli categorie di papa Bergoglio, quelle dei cattivi cattolici per capirsi.
Staccare la presa per ritrovare una forma di serenità, perchè se la presa non è staccata non posso far finta di non vedere, di non sapere, spegnere cervello e coscienza, prendere le distanze da quel che dice il Papa ma ancor più da quel che dicono i suoi zelanti commentatori, fare come certe persone che conosco che non si interessano per niente di quel che succede a Roma o di quel che dice e fa il Papa, eppure sono esemplari nella loro testimonianza cristiana.
Staccare la presa o prendere le distanze, staccare la presa o metterla a ritmi alterni? La domanda si pone.
Quando incontro persone, che si dicono cattoliche, che, sorridenti, mi dicono tutto quel che questo Papa sta facendo e farà, quando le sento sicure che il peso della Dottrina e dei Dogmi salterà con questo Papa, quando tento di convincerle che è la sua forma di linguaggio che si presta a quelle interpretazioni, quando constato il messaggio che sta diffondendosi e che si sta già realizzando in iniziative concrete ( non che da noi abbiano aspettato papa Bergoglio ma ora si sentono legittimati e incoraggiati))mi dico: mais à quoi bon?
A che cosa serve?
Come ha ricordato Benedetto XVI, la Chiesa è di Cristo, Lui sa il perchè e il come, Lui non abbandonerà la sua Chiesa, allora è forte la tentazione, che è forse saggezza, di staccare la presa e di lasciare lontana l`agitazione.
Per il momento la presa non è staccata, ma il fatto di già considerare di poterla, o doverla, staccare, mi fa pensare che quel giorno non è poi così lontano.
Sono con te in pensiero, cara sam.
Staccare la presa..
RispondiEliminala decisione di un amico del web di qualche anno fa..
http://economiaincrisi.blogspot.it/2010/07/il-tempo-del-riposo.html
"la Chiesa è di Cristo, Lui sa il perchè e il come, Lui non abbandonerà la sua Chiesa" SICURO. m
ps hanno pianificato tutto da molto, molto tempo..ma non prevarranno MAI!
http://www.nexusedizioni.it/geopolitica/i-piani-del-nuovo-ordine-mondiale/
http://www.santaruina.it/etat-desprit
Così conclude il primo blogger:
RispondiEliminaPregava Novalis:”.. E da ogni dove si raccolgono intorno a Lui i suoi felicissimi discepoli; e mille lingue liete gli balbettano il loro amore e la loro gratitudine… Egli inietta con innumerevoli raggi la sua vita interiore nel mondo, l’amore sorseggia dalla sua coppa, e gli resta unito in eterno.”
Il lungo, complesso ma esaltante viaggio del blog termina qui. Vi ringrazio di cuore tutti, ormai numerosi amici. Vi chiedo soltanto (oltre a ricordarmi nelle vostre preghiere) di rileggere i contenuti del blog a distanza di un anno: il violento precipitarsi degli eventi farà sembrare sempre più chiari anche i punti più criptici.
Se soltanto in uno di voi lettori non credenti entrerà un semplice seme della speranza cristiana che aiuterà a sopportare il pesante fardello che ha da venire, tutto il lavoro svolto sarà infinitamente ricompensato.
Che Nostro Signore e la Vergine Maria Vi benedicano.
Grazie Mic della comprensione e condivisione, ma ho proprio bisogno di uscire dalla rete e dal mondo dei media e del virtuale. C'è un reale che grida da cui non voglio farmi strappare.
RispondiEliminaPrima di andarmene, però, devo assolutamente precisare che quando ho scritto di getto il mio sfogo, non immaginavo in alcun modo che ne sarebbe stato tratto un articolo, altrimenti certe affermazioni un po' estreme e paradossali non le avrei scritte. Comunque pace, tanto chi vuole intendere male lo fa comunque e chi vuole intendere bene saprà cogliere il tono provocatorio del mio grido per quello che è, l'amplificazione del grido di sconcerto di tanti fratelli perseguitati dinanzi all'indifferenza generale: “Abbiamo gridato soccorso al mondo ma nessuno ci ha ascoltati. Dov'è la coscienza cristiana? Dov'è la coscienza umana? Dove sono i miei fratelli?" Questo lo ha gridato un Arcivescovo.
Non starò quindi a fare le pulci, e so che se ne possono fare molte, a ogni cosa che ho scritto, ma una cosa almeno la devo chiarire bene a scanso di equivoci e cioè che, quando ho scritto che non me ne frega nulla del patentino di "cattolica", non intendevo assolutamente dire che non me ne frega nulla di essere cattolica, ma solo che non me ne frega nulla di apparire tale ai "benpensanti" e di riceverne da loro l'attestato. Ringrazio Dio ogni giorno perchè mi ha fatto cattolica, amo da morire la Sua Santa Chiesa Cattolica (che non è riducibile soltanto al Vaticano-2013) e ritengo una grazia incommensurabile servirla, anche quando mi fa soffrire molto più Lei dei Suoi nemici...
Questo lo dovevo, perchè non vorrei contribuire, con una battuta provocatoria, alla banalizzazione della grazia di essere cattolici.
Grazie e arrivederci in tempi migliori.
" … Io ho l'umiltà e l'ambizione di volerlo fare … "
RispondiEliminaOù ai-je lu ça, déjà ?
Ah oui, paroles du GRAND HUMBLE et du GRAND AMBITIEUX, qui ne s'agenouille jamais devant le Saint-Sacrement, mais qui est toujours plein d'énergie qnand il s'agit d'insulter et de frapper les catholiques fidèles et persécutés.
Il y a toujours eu des Judas dans l'Église, mais celui-ci est d'une dimension particulière.
Ho letto il testo di Socci. Semplicemente penoso. Sempre il solito richiamo all'obbedienza cieca e cadaverica al Papa anche se dicesse che Dio non esiste e che per millenni la civiltà si è sbagliata! Il Papa viene visto non come un insegnante, ma come un oracolo infallibile che va sempre seguito senza battere ciglio e senza porre domande come il guru di una setta. Peccato che non si ricordano che il cristianesimo è ossequio RAZIONALE alla verità rivelata da Dio.
RispondiEliminaCita dei teologi come De Lubac e von Balthasar in odore di neomodernismo e le citazioni di Papa Paolo VI ormai non sevono a niente.
Curiosi il riferimento alla "mentalità lefebvriania". Questo mi convince sempre di più come ormai le mezze misure non servono più a niente.
Bravo Marco Marchesini, perfetto! Socci fa veramente schifo.
RispondiEliminaViandante, delle 12.09
Io credo, il pensiero che solleva sam, non é l'islam in se stesso, bensí l'atteggiamneto di F.nei confronti dei cristiani perseguitati nel mondo.Anche qui mai una parola netta nei loro confronti.
Solo il 25.09.2013 nell'udienza generale F. ci distribuisce i "compiti per casa," dove io di misericordia ne vedo ben poco bensí spesso una latente-aggressivitá.
F.dice;
"Vi faccio una domanda, ma non rispondete a voce alta, soltanto nel cuore: quanti di voi pregano per i cristiani che sono perseguitati? Quanti? Ognuno risponda nel cuore. Io prego per quel fratello, per quella sorella che è in difficoltà, per confessare e difendere la sua fede? E’ importante guardare fuori dal proprio recinto, sentirsi Chiesa, unica famiglia di Dio!."
http://www.vatican.va/holy_father/francesco/audiences/2013/documents/papa-francesco_20130925_udienza-generale_it.html
Cosa sarebbe invece tutti i giorni una preghiera papale per i cristiani perseguitati?E basta leggere sul quotidiano i tempi,i casi sono molteplici.Ogni volta, se un omicidio - il Papa sostenga i rispettivi Patriarchi e rafforza il loro grido di aiuto? Cio' sarebbe una buona indicazione ed un respiro per il mondo Cristiano Cattolico.
http://www.tempi.it/iraq-se-le-violenze-continuano-cosi-nel-2020-non-restera-un-solo-cristiano-intero-paese#.UnJYmlPoCPM
E con i silenzi terrificanti del papa aggiungerei la politica orribile criminale della nato, l'onu, l'ue e tutti i burattini del capitale internazionale che in Libia, Egitto, Tunisia e ora Siria giocano la fornitura di armi con i loro alleati sauditi, a questi terroristi.
JPII e BXVI. ha messo in guardia, in questo contesto, la cultura della morte, in tutti i sensi.Vedi anche l'aborto, perché il servizio di aborto è diventato un business internazionale con enormi interessi pecuniari, che si restringe nella realizzazione dei suoi obiettivi di ricatto. Erano conosciuti come i Santi Padri di Coscienza per noi cattolici, ma anche per il mondo. E 'spaventoso che F. ha eliminato questi posizione baluardo morale e religioso per ottenere una falsa pace con il mondo.
Vedo che mic ha giá inserito un articolo a riguardo dei cristiani perseguitati ma volevolevo segnalare che i tempi.il quotidiano online ogni giorno "racconta" di cristiani perseguitati nel mondo.
Oggi la corea del nord.
http://www.tempi.it/nordcorea-donna-costretta-dalle-autorita-comuniste-ad-annegare-il-figlio-e-il-giudice-scoppia-a-piangere#.UnJ4Q1PoCPM
Per sam -buon riposo-e se mi posso permettere mic ,speriamo che preghi anche sam e aiuti "Nostra Signora del Suffragio"per liberare qualche "anima".
E qui un Gioria Feidmann http://www.youtube.com/watch?v=jOKnUKIZ_Kc&list=PL0B54C4FBF07B9431
Questa musica esprime sia felicità e gioia sia sofferenza e malinconia, tipica della musica ebraica.
i tempi.il quotidiano online ogni giorno "racconta" di cristiani perseguitati nel mondo.
RispondiEliminaMai però di quelli oltraggiati in Israele.
Maometto dice, nel Corano: "Difendete i cristiani".
"Tempi" è portavoce di quel cristianesimo protestante teocon, neocon molto ligio nei confronti della politica USA/Israele e sostenitrice delle loro sporche guerre. Si guardano bene da qualunque critica ai "fratelli maggiori", visti a torto come loro migliori alleati.
RispondiEliminaQuesta intenzione va ad inficiare anche le loro lodevoli battaglie contro l'aborto, le unioni gay, ecc..
In quel testo contraddittorio e poetico che è il corano ci sono anche affermazini terribili verso i cristiani.
Esistono delle persone islamiche naturalmente buone, non violente, ma questo NONOSTANTE e non grazie alla loro falsa religione.
L'islam vero con i "frutti spirituali" del loro ramadan viene aspramente sperimentato dai cristiani perseguitati.
Peccato Papa Francesco nel suo modernismo continui lodare l'islam e le sue pratiche (si tratta di culto falso e superstizioso) evitando di augurare agli islamici la conversione al Cattolicesimo.
P.S. Ho scritto modernismo riferendomi a Papa Francesco. Sebbene io rispetti l'autorità e cerchi di evitare di usare parole triviali e banali, sono d'accordo con mons. Fellay. Il bene che Papa Francesco indica, lo accetto volentieri, la spazzatura (rubbish=sciocchezze) no.
Luisa: "...quello vero, quello dei Vangeli, non quello "geneticamente modificato" predicato dal falso profeta Bergoglio..." - Ecco, questo è il tipico commento da cui sento il bisogno di distanziarmi, sono distante anni luce dalla sensibilità di questo Papa, non temo di esprimere dubbi e critiche, ma questo è il Papa che è stato scelto dai suoi confratelli. È vero che da quel dice, e come lo dice, dalle decisioni che già ha preso, possiamo intravedere, e temere, quel che ci aspetta, ma ritengo necessario moderare toni e parole nell` esprimere il proprio dissenso"
RispondiEliminaDa lettore di questo blog dico: Uffa! Questa commentatrice - onnipresente - non perde occasione di dare bacchettate a destra e a manca. Poi si meraviglia se Colafemmina la censura. Lasciamo decidere alla curatrice di questo blog quali siano i commenti che vanno pubblicati. Orsù, dunque, ... riponga la bacchetta, cara Signora. Glielo dice uno che fa il Maestro elementare e non l'ha mai usata. Spero non vorrà replicare a questa mia... con una bacchettata. Non se la prenda. Saluti.
Garabandal, hai ragione.
RispondiEliminaIo sono intervenuto su determinati aspetti della questione, sam ne ha messi in risalto (e giustamente, sottoscrivo quanto da lei detto) altri. Non vi vedo contraddizione. Anzi io scrivendo ho specificato al di là delle parole del papa. Mi riferivo in particolare all'intervista al card. Turan che era citata da un blogger.
Lei ha parlato invece delle parole del papa.
arrivo solo adesso qui per sottolineare questo commento di Rosa
RispondiElimina"Avevo gia' ritenuto una caduta di stile l' uso di twitter da parte di BXVI, e con me concordavano allora anche persone cattoliche non praticanti o atee o anticlericali, tra cui anche esperti di comunicazione e marketing."
Pienamente d'accordo!
In più l'iperesposizione causa la cosiddetta perdita dell'aura, per citare un'espressione cara a Walter Benjamin.
Inoltre: può il Vangelo esser condensato in un tweet? NO.
Ma viviamo in un mondo in cui "il mezzo è il messaggio" che ci mAssaggia il cervello.
"Con BErgoglio, ovviamente, il tutto e' letteralmente tracimato.
Ritengo l' uso di Facebook e Twiter ammissibile fino ai 20-25 anni, poi denota per me immaturita'. Come bambini che han bisogno di sentir la mamma ogni minuto secondo.
Questi sistemi inoltre rendono gli utenti completamente controllabili- nome, cognome, residenza, hobbies, amicizie, interessi, pensieri,parole, opere ed omissioni - dal Grande Fratello orwelliano che, notizie di questi gg, e' assolutamente reale ed attivo."
E' esattamente così, stessa visione.
Già che ci sono, ricordo pure che tuttora un famoso commentatore di blog cattolici (per forza) in questo periodo va scrivendo dappertutto che per chi commenta su web dovrebbe essere obbligatorio, a ogni commento, a suo illustre avviso, palesare al mondo TUTTE le proprie generalità.
Siamo già spiati e intercettati (da anni in realtà), ci manca anche rilasciare tutti i propri dati a ogni flatus vocis a beneficio di ogni filibustiere che passa dai blogs.
Anonimo 30 ottobre 2013 22:21
RispondiEliminami auguro che gli universitari che a suo dire non sanno nemmeno cosa sia la teologia e si contentano dei tweet,
non studino almeno materie filosofiche o letterarie, e non provengano da licei.
Per il resto, penso che Severgnini sia un pessimo osservatore e ancora peggiore giornalista, di una "testata" particolarmente serva.
RispondiElimina"Da lettore di questo blog dico: Uffa! Questa commentatrice - onnipresente - non perde occasione di dare bacchettate a destra e a manca. Poi si meraviglia se Colafemmina la censura. Lasciamo decidere alla curatrice di questo blog quali siano i commenti che vanno pubblicati. Orsù, dunque, ... riponga la bacchetta, cara Signora. Glielo dice uno che fa il Maestro elementare e non l'ha mai usata. Spero non vorrà replicare a questa mia... con una bacchettata. Non se la prenda. Saluti."
E perchè dovrei prendermela? Di commenti come il suo la blogosfera ne è piena, comunque vedo che mi segue con attenzione e con un`evidente simpatia.
La ringrazio per il suo consiglio, anche se non richiesto, un buon maestro che bacchetta pur dicendo di non farlo (sono i peggiori) capirà che mi sentirò libera di non seguire i suoi così amabili consigli.
Non stupisce osservare che quel "lettore", probabilmente onnipresente, mi attribuisce intenzioni che non mi appartengono, in effetti non ho parlato di mic e a mic, non ho chiesto censure, mi sono limitata a parlare in mio nome personale per dire che mi dissocio da chi scrive che Bergoglio è un falso profeta e da chi, come in un passato recente, parlava di tanguero...
Riponga la sua bacchetta, gentile maestro, la agita nel vuoto.
RispondiEliminaApocalisse del Cristianesimo?
conversazione con René Girard .La conversazione si é svolta il 2.Novembre 2000 a Roma presso Villa Medici.A cura di Giuseppe Fornari.
G.F La colpa c che ora viene rimproverata di piú al Cristinesimo é la pesecuzione contro gli Ebrei.(di R.G, La pietra scartata)
Che cosa potrebbe dire su questo punto cosi´ controverso e cosí esposto ai fraintendimenti?
R.G.Bisogna capire una cosa molto semplice, e cioé che gli Ebrei sono stati perseguitati in contraddizione con il messaaggio evangelico, e che dal canto loro i Vangeli non contraddicono
ma portano a compimento l'ispirazione profonda della Bibbia ebraica.
G.F.Questo dovrebbe voler dire non scagliarsi contro la tradizione cristiana come si tende a fare, bensí comprendela nel suo vero significato, di cui non mancano certe testimonianze lungo la sua storia.
Propio dagli errori violenti degli uomini emerge la veritá di un messaggio che non dipenda da loro.
R.G.Il mistero del rapporto fra Ebrei e Cristiani consiste nel fatto che l'attuale rivelazione della persecuzione dei primi coincide con la rivelazione crescente del messaggio rifiutato dall'ebraismo ufficiale e continuato
da pochi Ebrei dissidenti.Penso che a questo si riferisca san Paolo quando nella Lettera ai Romani afferma che alla fine dei tempi Israele sara´ salvato da Cristo.
Malgrado gli sbagli di molti suoi esponenti, la Chiesa non ha mai negato, né poteva farlo,l'elezione di Israele che, come dice san Paolo, é irrevocabile.Romani 11,25-28.
Che cosa vuol dire questa doppia elezione?Forse che essa é destinata a diventare una sola, che nel suo profondo significato essa é sempre stata una sola.
G.F E´ l'elezione riservata all'intero genere umano.
R.G.Certamenet.Attraverso un processo che deve percorrere varie fasi storiche, questa elezione e´ riservata a tutti gli uomini, a ognuno di noi, fin dall'inizio dei tempi e fin da quella sorta di seconda creazione che é
la nascita della cultura, quella che il Nuovo Testamneto chiama "fondazione del mondo".E' una nota apocalittica nel duplice senso di "rivelazione"e "fine del mondo"
Per ricollegarmi alle cose che abbiamo detto all'inizio, direi che non c'é possibile compromesso fra il mondo della fondazione violenta e il Logos Cristiano.L'unione fra i due puó essere solo "la fine del mondo".
A noi interpretarla.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/6956
Sta dicendo che mentre da una parte la difesa della vittima e la delegittimazione della violenza sono principi sempre più diffusi, dall´altra si fanno sempre più vittime?
«È un´ambivalenza insita nella nostra storia che nel Novecento, soprattutto con la seconda guerra mondiale, ha trovato un´accelerazione. L´Olocausto può esser letto come un tentativo di distaccare l´Occidente dalla sua dedizione alla salvezza delle vittime: il principio della vittima doveva esser sepolto sotto un numero talmente grande di vittime da dimostrare che non si trattava di un principio valido. Il nazismo cercava di sfidare il cristianesimo sul terreno del ritorno al mito, dove la vittima è necessaria all´ordine. Il tentativo è fallito. Ma lo sprezzo nazista per la tenerezza cristiana verso le vittime non è uscito dalla storia. Temo che in futuro qualcuno tenterà di riformulare il principio in maniera più politically correct, magari ammantandolo di cristianesimo».
Invito tutti i lettori del blog a leggere il saggio di Rene Girard "Vedo Satana cadere come la folgore".
RispondiEliminaMicus
RispondiEliminaGrazie Micus di aver ricordato questo libro.
La conversazione/intervista di Roma e'molto lunga e e tocca vari aspetti e riporta anche a questo libro in effeti continua e dice;
G:F,L'ostilita' contro la Chiesa alla fine non fa che provare il cuore del suo messaggio, l'espulsione violenta di Cristo, del Logos...
R.G Non é' possibile dire in che forma continuera' la Chiesa, perché´, questa dipende anche da come gli uomini accoglieranno e rifiuteranno il lascito che le e`stato affidato.
I testi ci fanno solo capire che essa dovra'affrontare molte difficolta', e che queste difficolta' alla fine non riusciranno a prevalere contro di lei.Matteo 16,18.
G.F E´ interessante notare che non e'scritto che la Chiesa trionfera'sulle porte dell'Inferno, ma che queste non prevarranno contro di Lei.Questo lascia pensare a una lotta molto dura, e se sara'
cosi dura e´perche` si svolgera' anche, e soprattutto al suo interno.
R.G I pericoli interni della Chiesa sono da un lato un conservatorismo immobile e gretto, dall'altro un liberalismo che rischia di gettare a mare parti importanti della fede cristiana, ed e' quest'ultimo un pericolo ancora piu' grave.Davanti a questi due estremi e'necessario tenere la posizione piu'difficile . quella del centro..
G.F.La posizione della vittima in altre parole
R.G.E' impossibile perorare sinceramente la causa della vittima e non occupare una posizione a lei molto vicina, come accade a Gesu' quando difende l'adultera.
Riguardo alla vittima dobbiamo guardarci dagli infiniti imbrogli e contraffazioni con cui si cerca di aggirarla.L'Ultima astuzia di Satana . e' infatti oggi quella di camuffarsi da vittima e difensore delle vittime.
Satana intende far credere di difendere le vittime in maniera piu' autentica del Cristianesimo, accusato di ogni colpa contro l'umanita'.E' l'imitazione caricaturale di Cristo, cio' che le Scritture Cristiane indicano come
L'anticristo.(Vedo Satana , cadere come la folgore, R,Girard).L'Anticristo e` Satana ammantato di politically correct, e' il principio di persecuzione che mette alla gogna i vecchi persecutori presenti o reali per poter continuare perseguire indisturbato.Niente e` piu´ triste , e piu' anticristiano, di un cristianesimo politically correct,pronto ad autodenigrarsi e a rinunciare a se stesso pur di accordarsi alle tendenze del momento.
Il comportamento dell'attuale papa, che chiede perdono per le colpe dei cristiani propio perche' ribadisce con forza i principi fondamentali della fede, mi sembra invece la via giusta da seguiere.
Apocalissse del Cristianesimo?Conversazione con Rene' Girad -A cura di Giuseppe Fornari.
2 Novembre 2000 Roma presso Villa Medici,
Nel Vangelo di Luca Cristo vede Satana "cadere dal cielo come la Folgore".E´` evidente sulla terra che il diavolo cade, ed egli non vi restera' inattivo.Non e' la fine immediata di Satana che Gesu' annuncia, o almeno
non ancora,e' la fine della sua trascendenza menzognera, del suo potere di riordinamento.Per designare le conseguenze della rivelazione cristiana il Nuovo Testamento dispone di tutta un serie di metafore.
Siccome i giorni di Satana sono contati , egli ne approffitta piu' che puo', in modo assolutamnete letterale, si scatena.
Come Gesu'. anche Satana cerca farsi imitare, tuttavia non nella stessa maniera, ne' per le stesse ragioni.Egli vuole in primo luogo sedurre.Il Stana seduttore e' il solo di cui il mondo moderno si degna un poco di ricordarsi,per scherzarci sopra ovviamente.
Anche Satana si propone come modello dei nostri desideri, un modello piu'palesemente piu' facile da imitare di Cristo. visto che ci consiglia di lasciarci andare a tutte le inclinazioni, al disprezzo della morale e dei suoi divieti..... Da il libro "Vedo Satana, cadere come la Folgore"-Adelphi)