L'Esortazione Apostolica, a conclusione dell'Anno della Fede, rischia di segnare la conclusione della Fede Cattolica Apostolica Romana.
Il nuovo documento è infarcito di soggettivismo, sentimentalismo, confusione. Oltre alla dinamica evangelizzatrice di nuovo conio, che fa apparire come mai esistita la missionarietà da sempre appartenente alla Chiesa, non c'è neppure un richiamo al magistero pre-conciliare.
La chiesa 2.0, riformata dal Vaticano II, ora prende il largo e sta mostrando al mondo una palingenesi inedita e dirompente dalle coloriture sociologiche che tratteggia il suo nuovo volto.
Un volto irriconoscibile per chi l'ha conosciuta e la conosce, davvero.
Poche scarne notazioni. Le analisi arriveranno. Ma sarà dura e non troppo commestibile da quel che riesco a intravedere da una prima lettura.
"Con Benedetto XVI si è dimesso il papa con Bergoglio si dimette il papato ... La chiesa 2.0, riformata dal Vaticano II, ora prende il largo e sta mostrando al mondo il suo nuovo volto."
RispondiEliminaPurtroppo è così, cara Mic.
E' arrivato puntuale l'"affondo" di cui parlavo l'altro ieri, dopo le apparenti piccole aperture bergogliane verso la Tradizione che avevano mandato in visibilio Magister ed altri.
Comunque, pur non volendo, un effetto buono l' Evangelii gaudium l'ha provocato: il 'risveglio', sia pure un po' enigmatico, di Francesco Colafemmina sul suo blog. Dico un po' enigmatico perché Colafemmina, dopo una breve ma sferzante critica all'Esortazione apostolica, ne conclude che di fronte a questo caos bergogliano bisogna mantenere una certa impassibilità. Forse sarà perché non sa adesso come uscirsene, dopo aver inquadrato come 'tradizionalisti tristi' coloro che, più logicamente, già prevedevano quanto sarebbe oggi accaduto con questa distruttiva pubblicazione ufficiale.
Che dire: ora inizia la lotta finale, nella Chiesa ci sarà una grande scissione tra i fedeli alla Chiesa di sempre e i seguaci della chiesa Bergogliana.
Ma la Madonna ci aiuterà.
Quando ho letto il commento entusiasta di magister che riportava il messaggio di Francesco per il concilio di Trento in cui il papa lodava in maniera chiara l'ermeneutica della continuità citando espressamente Benedetto ho pensato varie cose. La prima che la sconfessione dei conciliaristi fatta da bergoglio fosse solo un pio desiderio di magister.la seconda cosa che quella lettera era troppo strana: usava il plurale maiestatis che neanche Benedetto usava più e contraddiceva altre parole e atti recenti del papa. Ora questa esortazione smentisce quella lettera. Sono quindi giunta alla conclusione che quella lettera non è stata scritta da bergoglio ma da qualcuno a cui era stato affidato l incarico. Per il futuro fossi in magister sarei un po' più cauto nel lodare inversioni di rotta più tradizionaliste di bergoglio.
RispondiEliminaE' la versione peronista dell' ottimismo "ingenuo" e "aprioristico" di Giovanni XXIII e Paolo VI, senza la mens subtilis di Benedetto XVI.
RispondiEliminaSì, infatti: e comunque la mia impressione è che Bergoglio voglia bruciare le tappe, soprattutto per quanto riguarda l'attuazione pratica di questa sciagurata Esortazione apostolica. Penso che a breve seguiranno provvedimenti pratici, e penso anche, a questo punto, interventi sull'attuale Codice di diritto canonico (già disastrato di per sé).
RispondiElimina“Che questi sacerdoti [consacrati alle opere di azione cattolica] non si lascino allontanare dalla buona strada, nel labirinto delle opinioni contemporanee, dal miraggio di una falsa democrazia. Che non prendano in prestito dalla retorica dei peggiori nemici della Chiesa e del popolo un linguaggio enfatico, pieno di promesse tanto sonore quanto irrealizzabili. Che siano persuasi che la questione sociale e la scienza sociale non sono nate ieri; che in ogni tempo la Chiesa e lo Stato, in felice accordo, suscitarono a questo scopo organizzazioni feconde; che la Chiesa, che mai tradì la felicità del popolo con alleanze compromettenti, non ha bisogno di liberarsi dal passato, poiché le basta riprendere, con l'ausilio dei veri artefici della restaurazione sociale, gli organismi distrutti dalla Rivoluzione, adattandoli, con lo stesso spirito cristiano che l'ispirò, al nuovo ambiente creato dall'evoluzione materiale della società contemporanea. Infatti i veri amici del popolo non sono né rivoluzionari né innovatori, ma tradizionalisti”.
RispondiEliminanella Chiesa ci sarà una grande scissione tra i fedeli alla Chiesa di sempre e i seguaci della chiesa Bergogliana.
RispondiEliminaspiegate inoltre ai piccoli fedeli confusi che cosa è precisamente la "chiesa bergogliana" e come e perchè si debba e si possa evitare di farne parte, e se ciò sia praticamente possibile.
Fate casino, aveva detto ai giovani, oggi, senza dirlo in modo esplicito, è quel che propone ai cattolici: la sicurezza dottrinale e disciplinare mandatele a quel paese, sono di ostacolo, siate audaci e creativi, non siate ossessionati, non insistete e non imponete una moltitudine di dottrine (!), facendolo rendete triste l`annuncio che, invece , deve essere radioso,non esitate a rivedere "norme o precetti ecclesiali che possono essere stati molto efficaci in altre epoche, ma che non hanno più la stessa forza educativa come canali di vita", siate creativi, fate casino, voglio una Chiesa aperta, la preferisco aperta e per le strade, anche se si ammala e si sporca, non vi aggrappate alle sicurezze, nemmeno a quelle dottrinali, se no siete solo degli elitaristi narcisisti e autoritari, "non voglio(!)una Chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti".
RispondiEliminaInsomma è quel che papa Bergoglio ci dice-martella dal 13 marzo, ha solo sviluppato e messo insieme quei pensieri che già avevano suscitato apprensioni per gli uni e speranze per altri.
Se avevamo un dubbio, sembra ormai chiara la direzione che sta prendendo la Barca di Pietro, portata dal vento del consenso mediatico e popolare, acquisito molto abilmente, con solo "carburante" il CVII e il suo spirito e un timoniere autoritario e deciso a imporre la sua visione della Chiesa.
El Papa Bergoglio no tiene nada más que decir. Ya agotó el recurso paupérrimo del que usó y abusó mientras estuvo al frente de la Arquidiócesis de Buenos Aires.
RispondiEliminaMic acierta cuando señala que se trata de un versión peronista (pura práxis de poder, con discurso móvil según las circunstancias) del optimismo del Papa Roncalli y sus sucesores.
spiegate per favore ai piccoli del gregge di Cristo che cosa significhi essere "cum Petro sub Petro",
RispondiEliminaalle ore 22 del 26 novembre 2013 dell'Era Cristiana.
ad essere aperte ed ad andare per le strade le donne- e la Chiesa non e' forse la Sposa di Cristo? - finiscono di solito molto male, come minimo sedotte ed abbandonate.
RispondiEliminaRosa
Posso fare delle domande per capire delle cose con conosco?
RispondiEliminaRiguardo il commento di Amicus: perché è positivo e o anche degno di nota "il risveglio di di francesco colafemmina sul suo blog"?
La "grande scissione tra i fedeli della chiesa di sempre e i seguaci della chiesa bergogliana" la immagina "grande" a sottolinearne la "epocalità" o anche nei numeri?
E poi soprattutto: ma con chi ce l'ha bergoglio quando dice: "
il neopelagianesimo autoreferenziale e prometeico di coloro che in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri perché osservano determinate norme o perché sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico proprio del passato. È una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare che dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare. In entrambi i casi, né Gesù Cristo né gli altri interessano veramente. Sono manifestazioni di un immanentismo antropocentrico. Non è possibile immaginare che da queste forme riduttive di cristianesimo possa scaturire un autentico dinamismo evangelizzatore.
95. Questa oscura mondanità si manifesta in molti atteggiamenti apparentemente opposti ma con la stessa pretesa di “dominare lo spazio della Chiesa”. In alcuni si nota una cura ostentata della liturgia, della dottrina e del prestigio della Chiesa, ma senza che li preoccupi il reale inserimento del Vangelo nel Popolo di Dio e nei bisogni concreti della storia. In tal modo la vita della Chiesa si trasforma in un pezzo da museo o in un possesso di pochi. [...]
In tutti i casi, è priva del sigillo di Cristo incarnato, crocifisso e risuscitato, si rinchiude in gruppi di élite, non va realmente in cerca dei lontani né delle immense moltitudini assetate di Cristo. Non c’è più fervore evangelico, ma il godimento spurio di un autocompiacimento egocentrico.
96. In questo contesto, si alimenta la vanagloria di coloro che si accontentano di avere qualche potere e preferiscono essere generali di eserciti sconfitti piuttosto che semplici soldati di uno squadrone che continua a combattere. [...] ci intratteniamo vanitosi parlando a proposito di “quello che si dovrebbe fare” – il peccato del “si dovrebbe fare” – come maestri spirituali ed esperti di pastorale che danno istruzioni rimanendo all’esterno. Coltiviamo la nostra immaginazione senza limiti e perdiamo il contatto con la realtà sofferta del nostro popolo fedele.
97. Chi è caduto in questa mondanità guarda dall’alto e da lontano, rifiuta la profezia dei fratelli, squalifica chi gli pone domande, fa risaltare continuamente gli errori degli altri ed è ossessionato dall’apparenza. Ha ripiegato il riferimento del cuore all’orizzonte chiuso della sua immanenza e dei suoi interessi e, come conseguenza di ciò, non impara dai propri peccati né è autenticamente aperto al perdono. È una tremenda corruzione con apparenza di bene. Bisogna evitarla mettendo la Chiesa in movimento di uscita da sé, di missione centrata in Gesù Cristo, di impegno verso i poveri. Dio ci liberi da una Chiesa mondana sotto drappeggi spirituali o pastorali! Questa mondanità asfissiante si sana assaporando l’aria pura dello Spirito Santo, che ci libera dal rimanere centrati in noi stessi, nascosti in un’apparenza religiosa vuota di Dio. Non lasciamoci rubare il Vangelo!
"
Ma chi sarebbero questi mostri verso cui riversa tutto questo zelo amaro veemente definitorio apodittico che rasenta in certi passaggi l'anatema ? Il "chi sono io per giudicare?" Vale per chi gli pare quando gli pare?
a chi esattamente si sta riferendo?!?
Saremmo noi ? Sarebbe questa la sua considerazione ?!?
Alessio
spiegate per favore ai piccoli del gregge di Cristo che cosa significhi essere "cum Petro sub Petro"
RispondiEliminaParlo per me, perché ho alcun munus docendi, cioè alcun carisma d'insegnamento, dunque posso dire solo ciò in cui credo e che cerco di vivere, esprimendolo a titolo di testimonianza.
Essere "cum Petro e sub Petro" è la prerogativa del credente e significa comunione obbedienza e rispetto del Pastore Supremo che è il Vicario di Cristo in terra.
Ma distinguiamo Pietro, cioè il Papa che agisce in comunione con Cristo e la Sua Chiesa di sempre che non può esser "altra" da quella da Lui voluta e istituita, da Simone nel caso vi si discostasse... Dunque possiamo essere in comunione con ciò che è davvero 'in continuità', non con ciò che è solo mascherato e neppure più tanto da proclamata continuità.
Ed è con Pietro, Vicario di Cristo Signore, che noi siamo in comunione, non quando pensa e agisce da Simone o Joseph o Jorge Mario che sia...
Non sapendo cosa fare, finché non si manifestino pastori illuminati, intanto resistiamo, custodendo la fede che abbiamo ricevuto e pregando incessantemente.
Saremmo noi ? Sarebbe questa la sua considerazione ?!?
RispondiEliminaNo, Alessio, non possiamo riconoscerci in questo che dice. Sta parlando di una sua idea stereotipa (se si riferisce alla tradizione) sulla quale spesso ritorna con immagini tipo pelagianesimo ed altre come queste qui sopra.
Parla, evidentemente, di disfunzioni o de-formazioni che erano sono e saranno sempre presenti nella Chiesa, dalle quali guardarsi e nelle quali non mi sento coinvolta, così come non vi ritengo coinvolti coloro che amano davvero la Tradizione, che è vita e giovinezza della Chiesa.
Io sinceramente non sono così, non mi ritrovo minimamente in questa caricatura insultante, che mi fa male soprattutto perché insulta tout court la " cura della liturgia, della dottrina e del prestigio della Chiesa " , né conosco nessuno personalmente che sia così . Nonostante ciò temo che si riferisca incredibilmente proprio a chi indegnamente e umilmente almeno prova o desidererebbe avere nel suo piccolo, piccolissimo ed insignificante, soltanto e semplicemente " cura della liturgia, della dottrina e del prestigio della Chiesa "
RispondiEliminaAlessio
Ah grazie scusi mi è apparsa solo ora la sua risposta
RispondiEliminaAlessio
come maestri spirituali ed esperti di pastorale che danno istruzioni rimanendo all’esterno.
RispondiEliminaIl primo maestro spirituale ed esperto di pastorale dovrebbe essere lui, ma fa il pastore inebriato dall'odore delle pecore che, invece di distribuir loro il Profumo del Pastore Bello, rischia di distruggere l'ovile in cui erano custodite al sicuro...
cura della liturgia, della dottrina e del prestigio della Chiesa
RispondiEliminaPerché non si dovrebbe aver cura del prestigio della Chiesa, che è innanzitutto premura e rispetto e adorazione per il Suo Signore?
Credo che sia affetto da molti pregiudizi fondati sul conciliarismo e confonda il "prestigio" con "trionfalismo" tanto demonizzato dal concilio e dai suoi epigoni, ma che non va neppure confuso con la parresìa cioè col vigore la fedeltà e la convinzione della verità che si vive e si testimonia...
"non voglio(!)una Chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti".
RispondiEliminaSe parla dei dogmi non sono né ossessioni né procedimenti e, se c'è una precettistica, cioè l'indicazione di comportamenti morali, scaturisce dalla verità, e ne è conseguenza, non è la morale che guida e 'forma' il credente, ma la dottrina insieme alla grazia dei sacramenti.
Le Legge non ingabbia, orienta, ci mostra che siamo peccatori perché ci indica cos'è il peccato; ma la Grazia, nel Signore, ci trasforma perché siamo in grado di osservarla, pur coi nostri limiti, rimanendo fondati, sempre più costituiti, 'custoditi' e armonizzati con l'ordine mirabile che la legge rappresenta e così rimanere nel Signore. E' questo che la Chiesa ci ha insegnato e trasmesso, non norme e regole sterili.
La Tradizione è Fedeltà, è linfa vitale, saporosa 'sapienza', sorgente di gioia, non di musoneria. Fonda e conferma, non inorgoglisce, perché la Fede è dono, alimentato dalla risposta personale da rinnovare sempre, non conquista personale.
La gioia, che è anche serenità ed equilibrio, è conseguenza; non è un programma da lotteria vincente da rendere attraente: Colui che annunciamo ha in Sé la vis attraente e la capacità di farsi riconoscere, accogliere e quindi liberare, guarire, trasformare...
Come mai si scaglia con tale enfasi e veemenza contro una così infima e trascurabile minoranza di fedeli mentre la massa è tutta con lui?
RispondiEliminaMario
neopelagianesimo autoreferenziale e prometeico di coloro che in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri perché osservano determinate norme o perché sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico proprio del passato.
RispondiEliminaIo ho una minima conoscenza che si estende fino al tesismo al sedeprivazionismo. E tutto ciò è non solo falso ma proprio fuori dal mondo "affidamento unicamente sulle proprie forze"?!? Ma dove!!! La pastorale della fsspx e pure dell, imbc è inappuntabile proprio per definizione proprio per statuto direi! Nascono per questo! (Poi riguardo le letture sulle questioni di attualità come l'autorità In coertis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas) Per mantenere in vita e al riparo il deposito liturgico e dottrinale di 1960 anni di Chiesa. Tradidi quod et accepi . Figuriamoci se dalla tradizione possa provenire una eresia contro la Grazia!!
Spero che bergoglio si riferisse magari a sette sudamericane a me ignote
Alessio
Non ho ancora potuto leggere per intero l'esortazione apostolica, ma dai brani letti ne ricavo sbalordito l'idea di un ritorno alle utopie maldigerite del 68 in salsa cattocomunista, piuttosto stantìa e "rétro". Stupisce che un pastore universale respiri ancora l'aria stagnante di provincia e spacci per freschezza di Spirito Santo le fallimentari leggende terzomondiste. Bergoglio vuole sembrare nuovo, ma è solo uno spacciatore del vecchio menù, scodellato per i ritardatari del secondo turno vaticansecondista: roba vecchia e rottamata, ma ridipinta coi colori più accesi e sfacciati. Ma il BUCO più nero e spaventoso è un altro: a parte il rilancio della missionarietà, quale sarebbe poi la missione della Chiesa? In ultima analisi: a cosa serve veramente la Chiesa? Qui sta il mistero e mi sembra che Bergoglio non lo dica, oppure che lasci pensare al benessere fisico e morale della gente. Ahimè: che disastro!
RispondiEliminaad ogni frase un capolavoro di confusione, non casuale, ma ben studiata e inquadrata in una precisa mentalità, quella che sovvertì la chiesa di sempre a partire dal "ciò che unisce" di stampo massonico.
RispondiEliminaUna ineffabile fra le cento per il suo potere di diabolico sobillamento di una PARTE contro l'altra:
rifiuta la profezia dei fratelli,
quale sarebbe codesta mitica "profezia" ?
se tutti i membri nella Chiesa sono portatori di "profezia", perchè alcuni sono rispettabili ed altri no ?
perchè secondo Bergoglio ci sono alcuni più rispettabili di altri, e cioè i progressisti che rifiutano la Comunione dei Santi e la Liturgia e Dottrina perenne, maneggiando l'idea di Chiesa come fosse un partito politico, che persegue un potere mondano, STRUMENTALIZZANDO il Vangelo per una ideologia sinistra figlia di marx ?
questa è roba di satana, altro che papa eletto dallo Spirito Santo!
ed ora vedrete crescere la sua prepotenza in simili discorsi, impegnato senza sosta a rottamare la Chiesa giorno dopo giorno, approfittando dell'IGNORANZA colossale delle masse cattoliche, purtroppo già marxistizzate da 40 anni di propaganda capillare e martellante che ha impregnato scuola, società e catechismi ai bambini.
Una serie di affermazioni apodittiche in chiave sociologica e in stile pentecostale, completamente ateoretica - come mai nessun papa ha fatto o dovrebbe fare - e terribilmente generica.
RispondiEliminaPraticamente un cantiere aperto e con più costruttori, che abbandona il progetto originario con "umile" audacia.
Non convince né la mia ragione né il mio cuore...
Certo bisognerà anche motivare scendendo nel dettaglio, ma basta soffermarsi sui punti già qui segnalati e ne emerge un quadro desolante.
Non riesco a credere che nessun pastore intervenga. Possibile che siano tutti pupazzi ammaestrati?
Mic, è concepibile che lo Spirito Santo operi "quasi" sacramentalmente anche nelle altre religioni?
RispondiEliminaSe è lo stesso Spirito del Signore risorto, che senso ha la sua Chiesa e che fine fa il triplice munus docendi regendi e sanctificandi?
E che senso ha più Roma e il Papato, col decentramento ai vescovi?
Avremo tante chiese auitocefale come gli ortodossi?
Penso che dovremo passare più tempo in ginocchio e meno alla tastiera.
RispondiEliminaSenza storia e senza passato, la chiesa di Bergoglio non avrà futuro.
RispondiEliminaNo, mic, i pastori non sono pupazzi ammaestrati. Sono uomini pavidi. Pavidissimi. Punto.
RispondiEliminaMarco
dice Amicus:
RispondiElimina"sciagurata esortazione apostolica", e io mi chiedo: esortazione a che cosa ?
questo signor confusione che siede sul soglio di Pietro non ha a cuore nè il gregge di Cristo nè la salvezza dell'anima. E non gli importa un fico secco dei Martiri e dei Santi, della loro scuola pratica di vita e sequela di Cristo, nè della vera santità donataci da Cristo Signore nella vita terrena ed eterna, a cui un supremo pastore deve condurre le pecore, per volontà del Divino pastore.
(se questo è un papa, io sono Napoleone....)
Ho l`ardire di non sentirmi "concernée" dalle solite misericordiose bastonate di papa Bergoglio, osservo che la sua abitudine di dividere in categorie è confermata e anche appesantita nell`Esortazione dove spunta "una fede che si va logorando e degenerando nella meschinità”, una " psicologia della tomba, che poco a poco trasforma i cristiani in mummie da museo”ecc...ecc.
RispondiEliminaLe categorie di papa Bergoglio che dividono i cattolici in buoni e cattivi, le conoscevamo, ora, quelle che erano parole in libertà, spesso dette a Santa Marta (pur non essendo magistero raccolte come perle e pillole di saggezza in un libro), sono riprese in un documento magisteriale, un documento a proposito del quale Jorge Bergoglio dice:
" Ciò che ho espresso in questo documento ha un significato programmatico e conseguenze importanti."
Dunque, mettiamoci il cuore in pace, quello è il programma di papa Bergoglio.
Non c`è più nessun dubbio o ambiguità, dove vuole portare la Chiesa è chiaro.
Come si legge nel commento dell`OR di oggi:
"In ogni caso, non bisogna aver paura di rivedere consuetudini della Chiesa «non direttamente legate al nucleo del Vangelo», anche qualora risultassero «molto radicate nel corso della storia».
L’appello è a essere sempre «audaci e creativi», abbandonando una volta per tutte "«il comodo criterio pastorale del “si è sempre fatto così”».
Dunque, invito pressante=permesso=obbligo di essere audaci e creativi, meglio ammalati e sporchi che meschini e chiusi in un museo,
dunque che si abbandoni il comodo criterio del " si è sempre fatto così", "fate casino", questo dice Jorge Bergoglio.
Questo diceva
San Vincenzo da Lerino:
«quod ubique, quod semper, quod ab omnibus creditum est»
Ho letto la solita versione "allineata" di Introvigne, secondo la quale non avremmo nessun motivo di preoccupazione: lettura globale, sempre necessaria, ma in chiave assolutamente positiva, anche grazie ad interpretazioni forzate.
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/mobile/articoli-evangelii-gaudium-la-chiesa-e-missionaria-o-non-e-7824.htm
Inoltre, su alcuni blog vengono estrapolati punti specifici e senza allargare l'analisi, tipo "la Madre dell'evangelizzazione", che ne cita l'aspetto mariano selezionando il testo e riproducendo la preghiera...
Letture comunque parziali e addomesticate...
Sull' abbandono del « comodo criterio pastorale del “si è sempre fatto così”» potremmo anche esser d'accordo se si trattasse di semplici modalità che non incidono davvero - non solo a proclami - nella sostanza e ce ne venissero fornite le ragioni veritative e non "fumose" e approssimative, innovative ma senza costrutto e tutto sommario con "audacia" che diventa arbitrio..
RispondiEliminaIncomprensibile (par. 94) l'accusa di "neopelagianesimo" a coloro che "sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico proprio del passato". Questo significa non sapere chi era Pelagio, il quale negava la necessità della Grazia e l’esistenza del peccato originale ed era semmai, ai suoi tempi, uno spericolato novatore. Ciò di cui si vuole qui accusare, anche se a torto, il mondo tradizionale, ha un nome diverso: fariseismo. Ma siccome, sospetto, l'utilizzo di questo termine allarmerebbe i "fratelli separati", ecco che si vanno a cercare improbabili surrogati anche a costo di violentare la storia.
RispondiEliminaRicavo poi sempre dal paragrafo 94 che "una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare ... dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario". Dunque che cosa si propone in cambio? Insicurezza dottrinale e libertà di comportamento per sentirsi democraticamente inseriti nella massa?
"Letture comunque parziali e addomesticate..."
RispondiEliminacome quella che si limita alla difesa dei nascituri e all'esclusione del sacerdozio alle donne, che non sono addomesticate, ma parziali e non bastano a dissipare gli effetti del resto.
Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti.
RispondiEliminaE anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che
grano. Abbi pietà della Tua Chiesa....noi crediamo che puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la Tua Chiesa.
Salva e santifica tutti noi!
Card.J.Ratzinger. Venerdì Santo. 2005
Neri
RispondiElimina" Sull' abbandono del « comodo criterio pastorale del “si è sempre fatto così”» potremmo anche esser d'accordo se si trattasse di semplici modalità che non incidono davvero - non solo a proclami - nella sostanza "
Volevo aggiungere nel mio precedente commento quel che mic ha precisato qui sopra, quell`uscire dal "si è sempre fatto così" sembra presupporre che tutti nella Chiesa sono rispettosi della Tradizione, e delle tradizioni, che sono mummificati, che non c`è fantasia, creatività, che non ci sono iniziative audaci, in realtà da decenni vediamo l`effetto devastante dell`audacia creativa e superba di animatori liturgici e pastorali, di iniziatori, sono così tanti gli esempi che è difficile citarne uno.
Quell`audacia, quella superbia non si limita ai metodi, alle prassi, ma tocca la sostanza, la religione fai da te ne è una delle conseguenze.
Nell`articolo dell`OR leggo che "Francesco ha «un sogno». Quello di una Chiesa incamminata senza indugio sulla strada della «conversione pastorale e missionaria»: un atteggiamento personale e comunitario «capace di trasformare» nel profondo consuetudini, stili, linguaggio, strutture, orientandoli verso l’evangelizzazione piuttosto che verso «l’autopreservazione»."
Una catechesi kerygmatica e mistagogica
RispondiElimina"163. L’educazione e la catechesi sono al servizio di questa crescita. Abbiamo a disposizione già diversi testi magisteriali e sussidi sulla catechesi offerti dalla Santa Sede e da diversi Episcopati. Ricordo l’Esortazione apostolica Catechesi tradendae (1979), il Direttorio generale per la catechesi (1997) e altri documenti il cui contenuto attuale non è necessario ripetere qui. Vorrei soffermarmi solamente su alcune considerazioni che mi sembra opportuno rilevare.
164. Abbiamo riscoperto che anche nella catechesi ha un ruolo fondamentale il primo annuncio o “kerygma”, che deve occupare il centro dell’attività evangelizzatrice e di ogni intento di rinnovamento ecclesiale. Il kerygma è trinitario. E’ il fuoco dello Spirito che si dona sotto forma di lingue e ci fa credere in Gesù Cristo, che con la sua morte e resurrezione ci rivela e ci comunica l’infinita misericordia del Padre. Sulla bocca del catechista torna sempre a risuonare il primo annuncio: “Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti”. Quando diciamo che questo annuncio è “il primo”, ciò non significa che sta all’inizio e dopo si dimentica o si sostituisce con altri contenuti che lo superano. E’ il primo in senso qualitativo, perché è l’annuncio principale, quello che si deve sempre tornare ad ascoltare in modi diversi e che si deve sempre tornare ad annunciare durante la catechesi in una forma o nell’altra, in tutte le sue tappe e i suoi momenti126. Per questo anche «il sacerdote, come la Chiesa, deve crescere nella coscienza del suo permanente bisogno di essere evangelizzato».127
165. Non si deve pensare che nella catechesi il kerygma venga abbandonato a favore di una formazione che si presupporrebbe essere più “solida”. Non c’è nulla di più solido, di più profondo, di più sicuro, di più consistente e di più saggio di tale annuncio. Tutta la formazione cristiana è prima di tutto l’approfondimento del kerygma che va facendosi carne sempre più e sempre meglio, che mai smette di illuminare l’impegno catechistico, e che permette di comprendere adeguatamente il significato di qualunque tema che si sviluppa nella catechesi. E’ l’annuncio che risponde all’anelito d’infinito che c’è in ogni cuore umano. La centralità del kerygma richiede alcune caratteristiche dell’annuncio che oggi sono necessarie in ogni luogo: che esprima l’amore salvifico di Dio previo all’obbligazione morale e religiosa, che non imponga la verità e che faccia appello alla libertà, che possieda qualche nota di gioia, stimolo, vitalità, ed un’armoniosa completezza che non riduca la predicazione a poche dottrine a volte più filosofiche che evangeliche. Questo esige dall’evangelizzatore alcune disposizioni che aiutano ad accogliere meglio l’annuncio: vicinanza, apertura al dialogo, pazienza, accoglienza cordiale che non condanna.
166. Un’altra caratteristica della catechesi, che si è sviluppata negli ultimi decenni, è quella dell’iniziazione mistagogica,128 che significa essenzialmente due cose: la necessaria progressività dell’esperienza formativa in cui interviene tutta la comunità ed una rinnovata valorizzazione dei segni liturgici dell’iniziazione cristiana. Molti manuali e molte pianificazioni non si sono ancora lasciati interpellare dalla necessità di un rinnovamento mistagogico, che potrebbe assumere forme molto diverse in accordo con il discernimento di ogni comunità educativa. L’incontro catechistico è un annuncio della Parola ed è centrato su di essa, ma ha sempre bisogno di un’adeguata ambientazione e di una motivazione attraente, dell’uso di simboli eloquenti, dell’inserimento in un ampio processo di crescita e dell’integrazione di tutte le dimensioni della persona in un cammino comunitario di ascolto e di risposta."
... "rinnovata valorizzazione liturgica", " kerygma " " rinnovamento mistagogico", " comunità "... il timbro movimentaristico/neocat è fin troppo evidente...
Davo
alle 10:07 rispondevo a questo messaggio, che è sparito inspiegabilmente:
RispondiEliminadalla fine del mondo... 10:00 ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Evangelii gaudium: le dimissioni del papato?":
@ Mic
Non mi sembra un documento ateoretico, ma una teorizzazione fumosa, tipica della neo-lingua nella neo-chiesa, di quanto già introdotto per prassi.
Es. Pressocchè totale disapplicazione del Summorum da parte dei vescovi.
dunque riposto qui:
RispondiEliminaLo definisco ateoretico, perché quella teorizzazione è appunto fumosa, completamente priva di argomentazioni motivazioni e approfondimenti.
Quanto alla prassi di una purtroppo diffusa "desistenza" dal governo alla quale già Romano Amerio attribuiva la breviatio manus Domini, speravamo in un papa che la sanasse.
Invece si è rivelata un'attesa per ora irrealistica: abbiamo un papa che paradossalmente sta usando il suo potere per smantellare ciò che n'è rimasto.
"un papa che paradossalmesmente sta usando il suo potere per smantellare ciò che n'è rimasto."
RispondiEliminasta portando a termine la demolizione iniziata da Paolo VI, con la riforma della S. Messa a "cena".
Ma se un papa usa il suo potere per demolire la Chiesa, deve essere obbedito, considerato e docilmente seguito come un autentico pastore Vicario di Cristo ?
Penso che questa mia domanda non sia inopportuna, ma sensata e motivata dai fatti quotidiani, e che se la pongano in molti, se pur sono infima minoranza nella generale incoscienza delle diocesi e parrocchie che tirano a campare tra esortazioni demagogiche.
trovo preciso riscontro della inaudita demolizione in atto nella Chiesa, in queste parole di mons. Lefebvre:
RispondiEliminaC’è un orientamento nuovo, radicalmente nuovo, che distrugge la nostra Religione; non voglio sapere da chi viene ma c’è, i fatti sono chiari
(Mons. Lefebvre nel 1977).
Aveva previsto tutto, e i fatti gli danno ragione, ogni giorno di più.
... "rinnovata valorizzazione liturgica", " kerygma " " rinnovamento mistagogico", " comunità "... il timbro movimentaristico/neocat è fin troppo evidente...
RispondiEliminaQuel che è evidente è il carismatismo pentecostale.
Il movimentismo neocat, (che non è un movimento, ma un vero e proprio messianismo giudeo luterano gnostico) è annullato da questo: Questo esige dall’evangelizzatore alcune disposizioni che aiutano ad accogliere meglio l’annuncio: vicinanza, apertura al dialogo, pazienza, accoglienza cordiale che non condanna.
L'accoglienza cordiale che non condanna avviene esclusivamente al momento del "love bombing" iniziale. Successivamente, attraverso gli scrutini pubblici che violentano le coscienze e l'inesorabile senso del peccato (peraltro concepito solo nella sua valenza comunitaria e non come responsabilità né individuale né verso Dio) inculcato anche dalle martellanti catechesi tuttora secretate, si genera colpevolizzazione inesorabile e dipendenza senza scampo per i più fragili. Non c'è posto per la grazia santificante. Ciò che salva, è unicamente l'appartenenza al cosiddetto cammino e la totale sottomissione persino dei sacerdoti ai totipotenti catechisti, ripetitori acritici degli iniziatori e controllori della rigida applicazione del ferreo intangibile indiscutibile sistema di conio tipicamente settario...
Documenti e testimonianze non mancano. Ma, spacciato per frutto del concilio e per "catechesi mistagogica", con un enorme potere lobbistico all'interno della gerarchia, sta inquinando non poco la Sposa di Cristo Signore, finché Lui lo permetterà.
Un'altra delle facce non più tanto nascoste ma molto ben 'mercificate' con strategia da marketing di questa neo-chiesa pst conciliare.
Non ne ritengo esclusivamente responsabile il concilio in sé, ma i suoi applicatori e traghettatori delle peggiori rotture, sordi a qualunque allarme della parte sana del popolo di Dio...
Ciò che mi preoccupa è che quando si tratta di peggiorare le cose subito tutti ubbidiscono. Ma quando si tratta di migliorare, ognuno cerca scuse per cambiare il meno possibile. Questo succede tanto coi bambini dell'asilo infantile quanto coi prìncipi della Chiesa.
RispondiEliminaQuesto significa che anche se il successore di Bergoglio tentasse qualcosa di diverso, i danni che vediamo oggi non verranno risolti con la stessa velocità e facilità con cui sono stati fatti. Per questo è legittimo (anzi: doveroso) protestare già oggi.
Da Evangelii gaudium:
RispondiElimina"n. 250... Un atteggiamento di apertura nella verità e nell’amore deve caratterizzare il dialogo con i credenti delle religioni non cristiane, nonostante i vari ostacoli e le difficoltà, particolarmente i fondamentalismi da ambo le parti...."
n. 255.... I Padri sinodali hanno ricordato l’importanza del rispetto per la libertà religiosa, considerata come un diritto umano fondamentale.[202] Essa comprende « la libertà di scegliere la religione che si considera vera e di manifestare pubblicamente la propria fede »".
_________________________________
dal Vangelo:
"Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato" (Mt 28, 19-20)
"E disse loro: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato" (Mc 16, 15-16)
"Questa mondanità può alimentarsi specialmente in due modi profondamente connessi tra loro. Uno è il fascino dello gnosticismo, una fede rinchiusa nel soggettivismo, dove interessa unicamente una determinata esperienza o una serie di ragionamenti e conoscenze che si ritiene possano confortare e illuminare, ma dove il soggetto in definitiva rimane chiuso nell’immanenza della sua propria ragione o dei suoi sentimenti. L’altro è il neopelagianesimo autoreferenziale e prometeico di coloro che in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri perché osservano determinate norme o perché sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico proprio del passato. È una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare che dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare. In entrambi i casi, né Gesù Cristo né gli altri interessano veramente. Sono manifestazioni di un immanentismo antropocentrico. Non è possibile immaginare che da queste forme riduttive di cristianesimo possa scaturire un autentico dinamismo evangelizzatore."
RispondiEliminaEh toc!
Ricevetevi questa bastonata misericordiosa!
Che quello sia il pensiero di Jorge Bergoglio lo avevo capito, che quella sia la sua visione in bianco e nero non mi stupisce più, che quel che per lui è nero sia descritto in modo caricaturale, con un linguaggio che molto deve ad una certa psicologia da lui rivisitata, non è una novità, ma che quello sia il pensiero di un Papa e che sia espresso con quel linguaggio, mi suscita ben più che delle apprensioni.
Il problema di certe pastorali postconciliari é che pretendono di cambiare anche la pedagogia divina. Esiste o no una pedagogia divina o esistono solo dei contenuti?
RispondiEliminaIo ribadisco che se Gesù é Verità e Vita, é però anche Via. Ne consegue che la via da percorrere é quella che Lui ci ha indicata. Quella della croce, quella della messa in guardia contro il mondo e quella dell'Amore per Dio e per ogni uomo. Queste scelte non si escludono a vicenda, solo ora parrebbe che si é scoperta la missionarietà e la carità.
Ora però si necessitano strade nuove, i tempi sono mutati, le esigenze pure e quindi dobbiamo rifare il lifting anche a Gesù Cristo!
Si sente ancora parlare di Imitazione di Cristo? Era uno dei libri più diffusi al mondo, se ne é quasi persa la traccia.
Dio ha una sua pedagogia che non é buonista e lassista pur essendo impregnata di amore infinito!
Forse, il titolo dell'esortazione sarebbe meglio: Evangelii Caudium .. per farci ricordare l'occasione della disgrazia enorme sofferta dai Romani di un tempo....
RispondiEliminaRomano
Jorge Bergoglio entrò come novizio ventiduenne nella Compagnia di Gesù nel 1958, l'ultimo anno di vita di Pio XII. Probabilmente fu segnato profondamente dal passaggio "epocale" dei Gesuiti in relazione alle attese del periodo giovanneo e conciliare: da uno stile "trionfalistico" ( la milizia scelta, che il "quarto voto" rendeva obbediente "perinde ac cadaver" di una "societas perfecta" ) all'"apertura sociale". Uno spostamento di baricentro che deve aver provocato grandi travagli e sommovimenti psicologici tra "vecchi" e "giovani", decisi a cambiare nettamente rotta. Ai tempi frequentavo la Chiesa dei Gesuiti presso l'Istituto Leone XIII di Milano. Un predicatore anziano ribadiva con amarezza che la Chiesa è gerarchica, un altro
RispondiEliminagiovane ( che poi ottenne la dismissione e si sposò ) negava certi miracoli, affermando "Non è lo stile di Dio".
Credo sia significativa la figura di Padre Riccardo Lombardi (1908 - 1979 ) che da "punta di lancia" della lotta di Pio XII per salvare la "civiltà cristiana" nelle elezioni del 1948 come " microfono di Dio" passò in seguito ai suoi viaggi a una visione ecumenica-mondialista. A questo proposito è eloquente quanto riportato su di lui in Wikipedia. Dopo il CV II (1976)invocava un nuovo Concilio Vaticano "per un più vasto ecumenismo". "Siamo figli di un unico Dio che parla a ciascuno dalla sua coscienza". "Lo Spirito agisce ovunque un uomo lotta sinceramente per ottenere ai suoi fratelli giustizia...". "Vi è un modo di arrivare all'eternità felice anche là dove la Chiesa non può giungere coi sacramenti.Il Regno di Dio è fatto da tutti gli uomini che accettano l'azione dello Spirito Santo dentro il cuore. Ubbidendo alla coscienza essi sono in grado di salvarsi. Quanto alla Chiesa, essendo istituzione ma anzitutto mistero, essa si dissolverà come comunità in futuro mentre il Regno nel suo senso pieno è eterno. Non la Chiesa ma il Regno è annunciato in molte parabole del Vangelo. Non la Chiesa ma il Regno di Dio è il fine della creazione."
Leggo anche che nel suo ultimo anno di vita propose a Giovanni Paolo II di indire un concilio ecumenico fra tutte le religioni della terra. Peraltro G.P.II in quel periodo iniziale del pontificato era in rapporto conflittuali con il Generale padre Arrupe, che seguiva appunto l'indirizzo mondialista e la "scelta preferenziale per i poveri".
Questo per documentare l''ipotesi che la linea di papa Francesco debba essere esaminata in questo più vasto contesto, come già affermato dal prof. Pietro De Marco appunto a proposito del nuovo indirizzo dei Gesuiti.
Evidentemente c'è un'oscillazionte tra l'"Extra ecclesiam nulla salus" intesa in senso ultrarigoristico e l'apertura che può sconfinare in un irenismo indiscriminato; oscillazione su cui bisognerebbe fare maggiore chiarezza.
Siccome non voglio impancarmi e so di essere persona fragile e peccatrice ( scusate il tono retorico ), mi chiedo e chiedo ad altri: l'appello alla coscienza, facilmente accettabile in relazione ai fondamentali concetti della Legge Naturale intesa come giustiza, fino a che punto può essere esteso alle applicazioni "casistiche" che il Magistero in modo imponente con Pio XII e almeno fino a Giovanni Paolo II ha avocato a sè con minuzia estrema? Mi riferisco soprattutto alle questioni relative all'indissolubilità del matrimmonio e alla bioetica ( contraccezione, aborto terapeutico, eutanasia... ). I Protestanti, "seguendo la coscienza" ammettono generalmente l'aborto terapeutico e iol divorzio: è un "particolare" su cui glissare?
In futuro si assisterà alla dismissione dell'"eticismo normativo" che finora è stato dettato dall'alto come giustamente rigoroso, mentre da altri è definito "senza cuore"?
@mic scrive:
RispondiElimina"Penso che dovremo passare più tempo in ginocchio e meno alla tastiera".
Sì, sai che lo penso anche io, ecco perchè ieri sera mi sono permesso per due volte di richiamare l'attenzione di noi tutti verso la recita regolare quotidiana di un Rosario completo per il papa e per la Chiesa, e citavo a proposito le parole di suor Lucia (riportate da p. Stefano Manelli in quel suo trattato sul "Rosario e i santi") circa l'efficacia incredibile di tale preghiera.
OGGI inoltre è l'anniversario dell'apparizione della Madonna in Rue du Bac, a Parigi, a santa Caterina Lebouré (l'apparizione è stata approvata dalla Chiesa):
Da www.santiebeati.it
Tra tutte le 'memorie sacre' di questa giornata, ci sembra particolarmente utile ricordare il dono fatto dalla Madonna all’umile santa Caterina Labouré, il 27 novembre del 1830. Proprio in quella vigilia di Avvento, le apparve la Vergine, vestita di un abito di seta bianca, che teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale, come se si delineasse il bozzetto di una medaglia, contornata da una scritta in lettere d’oro: «O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi», invocazione allora inusuale. Poi la cornice ruotò su se stessa e apparve la lettera M sormontata da una croce e, sotto, due cuori: uno circondato dalla corona di spine, l’altro trafitto da una spada. La Vergine chiese alla giovane novizia di far coniare una medaglia secondo la visione avuta e di diffonderla in tutto il mondo. Chi la avrebbe portata avrebbe ricevuto grandi grazie. La ragazza avrebbe voluto poter trasmettere almeno la spiegazione dei due simboli, ma le fu detto soltanto: «La lettera M e i due cuori dicono abbastanza!»
Chi volesse recitare la preghiera (io lo farò...)alle ore 17.30 di oggi, a questo link trovate il testo. E' molto bella:
http://www.devozionemariana.org/3-preghiere-mariane/rue-de-bac
Grazie, una sola fede, volevo pubblicarlo come articolo. Mi hai preceduto. Ci uniremo in preghiera.
RispondiEliminaHo letto molto in questi ultimi tempi e hi riflettuto a lungo, che la chiesa col vdr attuale fosse in s-vendita, lo paventavo, ora ne ho la prova,nonostante gli sforzi di tanti pompieri coi fiori nei cannoni, credo che l'abdicazione sia totale; in un libro di Lecomte che lessi anni fa si definiva fin dal titolo 'BXVI l'ultimo papa europeo', toglierei l'aggettivo, lui è stato l'ultimo degno di tale titolo, questo si firma solo col nome, sena numero e senza la dizione pp, più chiara di così non poteva palesarsi la sua idea di ecclesia ad personam....l'ho già detto, non mi piace fin dal primo momento che l'ho visto, non mi sento in obbligo di obbedirgli, non lo percepisco come capo e guida della chiesa, il mio sentire è con un altro, che prega sul monte ed io prego insieme con lui,ogni sera, in latino,lingua bellissima e patrimonio universale di una chiesa che tale più non è e mai più sarà, prego, disperatamente solo, perché qua sono tutti infatuati e "francescani", anche se poi fanno quello che pare loro, preti e laici, e io non ho la vocazione del Don Quijote, resto solo per loro 2, Cristo ed il suo Vicario, quello fedele, non il vdr.GR2
RispondiEliminaA cosa sono serviti tutti i rosari e le preghiere che abbiamo recitato finora? Pensate che pregare e recitare rosari basti a salvare la Chiesa dal baratro bergogliano? Bisogna agire concretamente, altro che pregare.
RispondiEliminaCaro anonimo, pregare e recitare rosari non é assolutamente inutile. Innanzitutto per salvare la propria anima. E prima di pensare a salvare la Chiesa pensa a santificare la tua anima, o pensi di salvare la Chiesa senza santificarti?
RispondiEliminaUna volta si era coscienti che il male, tutto il male presente nel mondo, richiede la mia conversione. Miserere mei Domine: questa é la prima risposta del cattolico al male del mondo.
Agire concretamente come giustamente dici, significa prima di tutto, per un cattolico, mettere mano alle armi soprannaturali di cui disponiamo: preghiera, sacramenti, digiuni e penitenza. Mai provato? Gesù Cristo stesso ci dice che preghiera e digiuno sono l'unico modo per scacciare certi demoni. Poi certo, vi sono le opere di carità materiali e spirituali, queste pure da non dimenticare, ma particolarmente efficaci solo da parte di anime che vivono di grazia.
c'è poco da dire se non un silenzio attonito e costernato. Siamo alla vigilia di grandi sconvolgimenti e catastrofi. Rifugiamoci nel s.rosario e per chi può -specie le famiglie- consiglio la pratica dell'Intronizzazione del Sacro Cuore : da sempre i Padri della Chiesa lo hanno "spiegato" come Arca di Noe nelle acque del diluvio che salgono. Chi si rifugia in quel Cuore troverà protezione per sè e i suoi cari. Inoltre è una grande riparazione per le leggi inique che sempre più attecchiscono e attaccano la famiglia come santuario domestico ma addirittura dal punto di vista della legge naturale. Se vediamo il SS: Sacramento scalzato e messo da parte nelle nostre chiese dobbiamo metterci in testa che è solo la fase terminale di un processo che parte dallo sradicare Gesù dai cuori e dalle famiglie. Una volta tolto di mezzo da lì il passo alle nostre chiese è stato ed è sempre più breve....riprendiamolo nelle nostre case, facciamo che regni nelle nostre famiglie per affrettarne il trionfo sociale e nella sua Casa...
RispondiEliminahttps://www.google.it/search?q=intronizzazione+sacro+cuore&rlz=1C1BLWB_enIT532IT532&oq=intro&aqs=chrome.1.69i57j69i59j0l4&sourceid=chrome&espv=210&es_sm=93&ie=UTF-8
se visitate rorate coeli, vedrete un bell' esempio di liberta' liturgica...
RispondiEliminaRosa
"Dal momento che sono chiamato a vivere quanto chiedo, devo anche pensare a una conversione del papato.[...](32)
RispondiEliminaFrancesco, forse, identifica il Papato con la sua persona?
E' possibile questo?
Sicuramente sono serviti, servono e serviranno a farci restare vigili in questa notte, vigili in compagnia di Colui che è, l'Unico vero Dio, e in compagnia della nostra Madre Celeste e di tutti gli Angeli e dei Santi della Chiesa trionfante e delle anime di quella Purgante. Questa vigilanza non stolta (ricordate la parabola delle 10 vergini) è richiesta e sarà premiata per la promessa del Signore. Quindi proseguiamo nella preghiera e nella personale ascesi, a dispetto di tutto e di tutti gli ostacoli.
RispondiEliminaLeggendo tanti commenti mi viene il dubbio: ci crediamo ancora nello Spirito Santo che agisce tramite il Papa e la Chiesa?
RispondiEliminaLo sa, Anonimo 16:50 che lo Spirito Santo agisce se non Gli si oppone resistenza?
RispondiEliminaSi è accorto che quanto andiamo dibattendo riguarda ciò che lo Spirito del Signore ha operato e continua ad operare nella Sua Chiesa, nonostante noi stessi siamo peccatori e tanti uomini di Chiesa che hanno maggiori responsabilità siano renitenti?
Faccio mia la conclusione di Luisa : " Che bastonate misericordiose "! Avevo letto tempo fa il commento di un aficionado che invocava il pugno di ferro ( della serie " o con me o contro di me " )!
RispondiElimina"Come mai si scaglia con tale enfasi e veemenza contro una così infima e trascurabile minoranza di fedeli mentre la massa è tutta con lui?"
RispondiEliminala domanda di Mario me la ero posta anche io. dissento sul fatto che la massa sia veramente tutta con lui, ma il succo della domanda rimane. quanti saranno mai queste facce di peperoncino, e quanto saranno mai pericolosi, tanto da sprecarci tanto fiato e tanto inchiostro?
tra l'altro ogni cattolico sa che la Vera liturgia e' vivificante e da li scaturisce la forza per l'agire bene, che e' fare del bene. e che comunque agire bene e' una grazia del Signore dati i nostri limiti. e' scontato che noi dobbiamo metterci las volonta , ma compierre il bene credo che sia sempre frutto anche della grazia.
32 (...)" ancora non si è esplicitato sufficientemente uno statuto delle Conferenze episcopali che le concepisca come soggetti di attribuzioni concrete, includendo anche qualche autentica autorità dottrinale".
RispondiEliminaSi parte con le chiese nazionali.. Ciascuna con una sua “autorita’ dottrinale”. Che vuol dire? Che domani la dottrina della chiesa d’Austria o di Germania potra’ essere diversa da quella dell’Italia o della Francia?
Nascita di chiese nazionali che diverranno presto asservite agli stati nazionali?
Tutto ok allora se la Chiesa di germania decidera’ di dare la comunione ai divirziati risposati?
Si tratta cosi’ ormai di “chiese” e non piu della Chiesa Una. .. e ogni chiesa potra’ avere un credo diverso?
La Madonna a Fatima: “in Portogallo si conservera’ sempre il dogma della fede”…
E' così che si realizzarà questa profezia? Ci saranno dunque chiese che conserveranno la fede e altre che la perderanno...
"Penso che dovremo passare più tempo in ginocchio e meno alla tastiera."
RispondiEliminaottima idea!! sottoscrivo al mille per!
"Incomprensibile (par. 94) l'accusa di "neopelagianesimo" a coloro che "sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico proprio del passato". Questo significa non sapere chi era Pelagio, il quale negava la necessità della Grazia e l’esistenza del peccato originale ed era semmai, ai suoi tempi, uno spericolato novatore. Ciò di cui si vuole qui accusare, anche se a torto, il mondo tradizionale, ha un nome diverso: fariseismo. Ma siccome, sospetto, l'utilizzo di questo termine allarmerebbe i "fratelli separati", ecco che si vanno a cercare improbabili surrogati anche a costo di violentare la storia. "
RispondiEliminaTuri ci ha preso !
e comunque alla fine il Papa potevoa riassumere tutto , e cosi' evitare fiumi di parole, in "unica regola: nessuna regola"
RispondiEliminaVisto che qualcuno ha manifestato dei dubbi circa l'efficacia della preghiera e sulla necessità di pregare il più possibile, anche se altri fratelli e sorelle (mic, viandante, likeafairytale, Marco P, ad esempio) sono già pregevolmente intervenuti su questo tema, mi sia consentito riportare almeno questi significativi 10 passi della Sacra Scrittura (ma sarebbero veramente innumerevoli), in particolare in questo caso estrapolati dal Nuovo Testamento:
RispondiElimina1) Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: “Levati di lì e gettati nel mare”, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete»
(Mt 21,22)
2) [La profetessa Anna] era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
(Lc 2, 36-37)
3) In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione.
(Lc 6,12)
4) Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi
(Lc 18, 1)
5) “Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere , e di comparire davanti al Figlio dell'uomo”.
(Lc 21, 36)
6) Pietro dunque era tenuto in prigione, MENTRE UNA PREGHIERA SALIVA INCESSANTEMENTE A DIO DALLA CHIESA PER LUI. E in quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Alzati, in fretta!».
E le catene gli caddero dalle mani.
(At 12, 5-7)
7) “Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera”. (Rm 12,12)
8) “Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi”
(Ef 6,18)
9) “[…]pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie”
(1 Ts 5, 17-18)
10) “Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza”.
(Gc 5, 16)
A chi mi ha chiesto chiarimenti su alcune cose che ho scritto:
RispondiElimina- Sono contento che Francesco Colafemmina si sia 'risvegliato', perché spero che, posto ora di fronte alla (triste) realtà, possa di nuovo tornare a combattere per la Verità, specie nella battaglia epocale che si prospetta.
- Quanto alla grande scissione tra i fedeli della Chiesa di sempre e i seguaci della chiesa bergogliana, si ripeterà con quasi certezza ciò che accadde subito dopo il Vaticano II, con la gran massa di clero e fedeli che aderirono, gli uni con piena consapevolezza e gli altri ingannati, alla rivoluzione conciliare che ha portato, appunto, alla tragica situazione di oggi come ad uno sbocco logicamente inevitabile.
Poste cioè delle false premesse (le famigerate 'novità' del Vaticano II), non potevano che scaturirne le deleterie conseguenze di oggi.
-Circa l'obbedienza dovuta al Papa ha già risposto Mic.
Aggiungo solo che sta diventando sempre più di tragica attualità, e sempre più importante, quanto scritto da San Roberto Bellarmino circa il dovere di resistere ad un Papa che tentasse di distruggere la Chiesa.
credo che per il papa la colpa dell'attuale situazione non sia dei don Chichi' ma dei cattolici che si ostinano ad andare appresso a don Camillo.e lo ha certificato.
RispondiEliminaeppure a me pare evidente che il frutto del concilio sia questo:
http://www.youtube.com/watch?v=9PuwQvH1_rA
Ringrazio Amicus per il chiarimento. E approfitto per approfondire: per una grande scissione tra i fedeli della Chiesa di sempre e i seguaci della chiesa bergogliana, ci sarebbe oggi un novello Mons.Lefebvre?
RispondiEliminaO anche per avere solo una minima forma di rappresentanza o diga visibile sarebbe pronto a manifestarsi oggi un Coetus Internationalis Patrum o un Card. Siri?!?
Alessio
ho paura, caro Alessio, che come in politica, così anche nella Chiesa oggi le grandi figure latitino. A forza di livellare verso il basso la società tutta, incluso scuola e Chiesa, si è ottenuto di massificare tutto e tutti. Spero di sbagliarmi, e ne sarei felice, ma ho l'impressione che al momento ognuno debba fare per sè e Dio per tutti.
RispondiEliminaPreghiamo.
Rosa
Leggetevi l'articolo su repubblica di colui che, afflitto da un notevole complesso di inferiorità nei confronti di un ex collega docente universitario,e che forse avrebbe voluto essere papa lui stesso e che ancora farnetica sulla rivoluzione copernicana auspicabile secondo lui per la cc anche sotto PF....accettabile solo per la veneranda età del soggetto, ma mi chiedo, può un ex membro della chiesa essere così velenosamente astioso verso chi papa non è più accusandolo di essere 'papa ombra', che spettacolo desolante e deprimente....ieri, ascoltando commenti all'EG, mi sono sentito dare dell'imbalsamato-mummia egizia....Signur, cosa mi tocca sentire e che infimo livello cerebrale si è raggiunto....GR2
RispondiEliminaQui la reazione di Yves Daoudal:
RispondiEliminayvesdaoudal.hautetfort.com/archive/2013/11/26/l-exhortation-apostolique-evangelii-gaudium-5231511.html
"Con Benedetto XVI si è dimesso il Papa. Con Bergoglio si dimette il Papato?"
RispondiEliminaCosa vi sareste aspettati da uno che in Argentina celebrava la "MESSA-TANGO" (cioè una Messa con tanto di tango finale, come "ringraziamento"?
http://www.youtube.com/watch?v=P4VbUtZW7Os
[andare al minuto 9:15 circa]
"Pregate e vigilate, per non cadere in tentazione" (quella dell'apostasia e dell'inganno universale che stiamo vivendo...)
Vorrei precisare, senza sembrare pedante, che oltre alla penuria di persone di livello medio alto tutti i campi, religioso e politico, in tutto l'occidente (ahi, Spengler, come aveva ragione)il card. Siri, rifiutò l'elezione al papato che poi venne affidato a Paolo VI, quindi ci andrei cauto nelle celebrazioni, quanto al resto, concordo con Rosa, "ubi solitudinem faciunt pacem appellant"....desertificazione o svuotamento delle coscienze, senza più riferimenti a Dio, divenuto oggetto neanche al margine, ma assente del tutto da questa 'civiltà'agonizzante che affoga nel nichilismo egotico 'dell'io e delle proprie voglie', come preconizzava chi è stato di fatto silenziato ancor prima di essere 'defenestrato', con cavilli canonici improbabili che non stanno insieme neppure con lo scotch, sarebbe ora che il Volpone trovasse argomenti più plausibili, perché l'ingravescente aetate non fa abboccare più neanche le alose....Anonymous
RispondiElimina@ Alessio: subito dopo il Vaticano II perfino i coraggiosi oppositori del Coetus internationalis Patrum, tra i quali anche il noto Card. Siri, rientrarono nei ranghi con un mutismo impressionante, per vari motivi (scrupoli di coscienza, rispetto umano, falsa idea di 'obbedienza'). Rimasero sulla breccia solo Mons. Marcel Lefebvre e Mons. de Castro-Mayer, che alcuni anni dopo, di fronte alle conseguenze devastanti del disastro conciliare, reagirono pubblicamente.
RispondiEliminaOggi non riesco neppure a vedere Prelati della statura di quelli del suddetto Coetus: non penso dunque, tranne un miracolo della Divina Provvidenza, che vi possa essere alcuna reazione da parte loro.
L'unico solido punto di riferimento resta, per ora, la Fraternità San Pio X fondata da Mons. Lefebvre, che con i suoi Vescovi continua la buona battaglia, sia pure tra prove e tempeste. E penso che sarà solo collegandosi ad essa che si potrà organizzare una vera e propria resistenza.
Anche perché ritengo che le varie comunità 'Ecclesia Dei' si uniformeranno alla rivoluzione bergogliana, purtroppo.
OT: che cos'. ' sta storia di Prodi e melloni in Vaticano per l' inaugurazione del Pontificato ? ne parla un quotidiano bolognese.
RispondiEliminaNe sapete qualcosa ?
Rosa
Il vero gran muftì della Mecca ha da poco dichiarato che tutte le chiese della penisola arabica vanno distrutte, secondo l’esempio di Maometto. Chi è più musulmano, il papa che dice che nel Corano non c'è violenza o il gran muftì della Mecca?
RispondiEliminaSull'Islam, oltre a fare un discorso politico, Bergoglio paga lo stesso dazio che lo fa vibrare all'unisono anche con gli ebrei e che gli ha fatto vergare parole che possono apparire perfino sincretiste. Ad esempio quando parla di certa "sacramentalità".
RispondiEliminaCirca la gioia, in qualche modo "obbligatoria", che è conseguenza: habitus di un animo credente adorante e fedele, è utile ricordare l'autobiografia di C.S. Lewis: “Surprised by joy”.
RispondiEliminaPuò essere autentica unicamente una gioia che non è scontata e neppure attesa, che sgorgasempre nnuova e non "a comando".
Se l'anonimo intende dirci che la gioia di cui al documento appare scontata e non conseguente ad un'autentica vita di fede, come invece è, sono d'accordo. E, mentre nelle prediche di Santa Marta può esser concepibile o inevitabile che certe cose siano scontate, in un documento del genere e comunque nel Magistero, ciò non è ammissibile.
RispondiElimina@Anonimo del 28 novembre 23.46 che scrivi:
RispondiElimina"Il vero gran muftì della Mecca ha da poco dichiarato che tutte le chiese della penisola arabica vanno distrutte, secondo l’esempio di Maometto"
... e pensare che da 35 anni i papi si fanno riprendere mentre andando chi più chi meno scalzo per moschee, o per altri templi, dichiarano beatamente che quello è un giorno meraviglioso: tutti a sentirci fratelli riuniti in quel luogo "sacro", tutti figli dell'unico dio creatore(lo metto apposta in minuscolo, perché quello di cui parlano non è il vero Dio Creatore e Padre...).
Ora il sasso (con relativa sassata micidiale sulla Chiesa) sta acquistando solo la massima velocità, ma sta cadendo da decenni...
Signore, perdona loro, perché non sanno ciò che dicono né che hanno detto, e perché non sanno quello che fanno né ciò che hanno fatto(chi vuol farsi ulteriormente molto male si riveda video, foto e dichiarazioni varie a questo proposito: l'archivio come sapete è stracolmo, come temo però lo sia pure la pazienza di Dio...).
"Con Benedetto XVI si è dimesso il papa con Bergoglio si dimette il papato ... La chiesa 2.0, riformata dal Vaticano II, ora prende il largo e sta mostrando al mondo il suo nuovo volto."
RispondiEliminaSembra che con Francesco quella visione ortossa del "Primus inter pares" è ancora la visione della Chiesa conciliare. L'effeto logico di questa visione è che anche la Santa Sede diventerà la "prima tra sedi uguali"...
Come può un pastore criticare chi ha a cuore la dottrina, la liturgia e il prestigio della Chiesa? La confusione sta raggiungendo livelli impensabili.
RispondiEliminaL'unico vero miracolo è che i tradizionalisti vengono presi a pedate dallo Spirito Santo e gettati fuori dalla Chiesa.....finalmente!!!!!
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