Da meditare ed estrarne il succo. Ci pone la domanda: chi sono oggi i nuovi padroni dell'informazione e del sapere (che non sempre diventa conoscenza) che ne deriva? Come acquistare la capacità di esserci dentro senza rimanere invischiati, signoreggiando strumenti e contenuti? È un tema che mi ha molto interpellato e che ho affrontato nel 1995, quando già da qualche anno era iniziato il mio approccio con le nuove tecnologie, con un piccolo saggio: Dal pozzo del villaggio all'Agorà telematica, la cui seconda edizione, Agorà telematica, è stata stampata dalla Editrice Vivere In nel 2001.
~ L’IRA DI ALCUNI FRATI QUATTROCENTESCHI:
LE FORME DEL COMUNICARE NON SONO NEUTRE ~
Mentre si comincia a rimpiangere il libro a stampa, minacciato dall’elettronica, dallo schermo con le immagini virtuali, una raccolta antologica edita da Marsilio nel 2011 (Stampa meretrix, con il sottotitolo «Scrittori quattrocenteschi contro la stampa», a cura di Franco Pierno) ricorda che non si tratta di nostalgia, che già ai frati e ai laici del Quattrocento italiano risultava chiaro e irritante il processo di mercificazione che si accompagnava alla divulgazione culturale. Ovvero i pericoli, cioè i travisamenti, della diffusione evangelica dentro l’universo delle merci. Tema molto attuale.
L’ostilità di questi colti del XV secolo, per lo più appartenenti al clero, nei confronti del nuovo modo di pubblicare non derivava da uno spirito aristocratico che difendeva i privilegi del proprio ceto, al massimo lo spirito aristocratico permetteva loro di scorgere, dietro le buone intenzioni, il travisamento della funzione culturale. Né si trattava di censure dei contenuti, del paganesimo che pur si affacciava all’alba del nostro Rinascimento, quanto della facilità d’acquisto dei nuovi libri. Sì, del commercio che si avviava con rapidissimo sviluppo, degli incunaboli dell’industria culturale. Di questa facilità il libro a stampa si avvantaggiava rispetto al manoscritto. E la facilità è termine sdrucciolevole, conduce a un cammino contrario a quello dei veri umanisti che inalberano sui loro vessilli il motto «per aspera ad astra» o «ad augusta per angusta». Il libro, riducendosi a merce, perdeva strada facendo la sua sacralità (i suoi epigoni massmediatici la ignorano addirittura). Il sapere e la tradizione venivano così minati alla radice. «Est virgo haec penna, meretrix est stampificata», sintetizzava il domenicano Filippo della Strada. La stampa – dice il curatore del librino –, «dotata del potere di manipolare e corrompere in modo sistematico le coscienze», diventava per i pii frati «una sorta di flagello apocalittico, di segno della fine dei tempi».
Se Marsilio Ficino riteneva che l’invenzione di Gutenberg fosse una delle prime grandi imprese dell’età dell’oro all’orizzonte, i frati detrattori della stampa sembrano propagandare la diffidenza verso gli strumenti del comunicare, diffidenza che sarà ripresa e insegnata magistralmente nella nostra epoca da uno studioso cattolico degli umani linguaggi: Marshall McLuhan. Fu lui a sottolineare l’onnipotenza della vista che derivò dall’avvento della stampa (altro che le semplificazioni libro vs televisione!) e la lenta distruzione della cultura orale, dei segreti confidati tra eletti nell’accademia platonica. Allora, spogliato del manto inattuale, della tecnica salmodiante, succube dunque delle forme misere e ingannatrici imperanti nell’epoca, che fine farà il messaggio evangelico? Cibo per onnivori consumatori, in gara nelle classifiche dei più venduti, come accade per gli scritti del vescovo alla moda? Anche la sua irriducibile speranza sarà annullata dal ‘sempreuguale’ veicolato dai nuovi media?
I severi critici del XV secolo guardavano con una certa avversione alle rilegature, alle copertine seducenti, all’arte tipografica, agli ammiccamenti editoriali, non per puritanesimo estetico, per insensibilità a queste guarniture (atteggiamento invero poco cattolico) ma perché tali addobbi erano finalizzati alla vendita dell’oggetto-libro. Gi stampatori diventavano i nuovi padroni delle cose scritte, e pur di vendere i libri costruivano un pubblico dove la moneta cattiva scacciava quella buona. Editori e venditori costituivano un piccolo sistema commerciale. I librai – afferma uno dei frati – «corrompono i cuori innocenti». Da Cervantes a Flaubert, saranno poi i romanzieri a narrare di queste creature semplici e dei loro naufragi per colpa della carta stampata. E «tuttavia gli sciocchi (diciamolo pure: gli asinelli)» si beano di tale merce editoriale scadente. Anticipando le metropoli di massa, un contemporaneo del Beato Angelico scriveva: «Le opere a stampa creano una città senza soldi e senza cuore».
Il ritornello che proponevano i nemici del torchio ripeteva: si preferisce «un piccolo libro scritto col calamo a cento stampati alti quanto mai». Tutta la nostra cultura attuale dovrebbe riflettere sulle parole di un domenicano di sei secoli fa: «Non devi forse definire prostituta quella che simula di amarci tanto, dedita solo al guadagno rapace?».
[Fonte: Almanacco Romano, settembre 2013]
[Fonte: Almanacco Romano, settembre 2013]
La Chiesa cattolica ha rinunciato a se stessa e alla propria fisionomia, come quelle donne che si fanno la plastica facciale: poi non si riconoscono più e qualche volta gliene derivano anche serie conseguenze.
RispondiElimina(sono parole del card. Domenico Bartolucci, riportate su fidesetforma, dove in commemorazione del Maestro sono visibili filmati di una direzione del coro della Sistina, e del discorso elogiativo di BXVI)
Il problema della cernita delle fonti è un problema di sempre, acuito peró dall'aumento in circolazione di fonti scadenti, che creano un fenomeno d'inquinamento da cui occorre districarsi.
RispondiEliminaQuanto al cambiamento epocale prodotto dalle tecnologie, oltre al rischio dell'infopollution, c'è la tendenza ad affidare a basi dati o a fonti comunque esterne da consultare all'occorrenza, parte della nostra memoria. Questo può comportare il sottrarre i contenuti all'assimilazione e alla relativa fatica e tempi necessari.
E' uno dei rischi da cui dobbiamo guardarci, dandoci il tempo della verifica e dell'elaborazione personale in sempre nuove sintesi.
"Scarica" di articoli sul Foglio di oggi: un intervento del prof.De Mattei dal titolo "liquefazione della Chiesa", un articolo del New York Times sui dubbi della chiesa americana verso Francesco, lo scontro fra il Cardinale di Monaco e Mueller sul divorzio, la posizione della Georgetown University sull'aborto. Insomma oggi il Foglio va oggi in edicola come una contro-edizione dell'Osservatore Romano....
RispondiEliminaVolevo sottolineare la precarietà della "memoria esterna".
RispondiEliminaIn fondo ciò che siamo riguarda ciò che fa davvero parte di noi e ci costituisce.
Omnia mea mecum porto.
Non ho tempo di tradurre il brano seguente in spagnolo che traggo dal sito Accion Liturgica che a sua volta lo riprenDe da Rorate Caeli.
RispondiEliminaVe lo giro cosi' come e' in attesa di saperne (forse) di piu'
"Me he encontrado con el Papa Francisco muy recientemente y me ha dicho que no tiene ningún problema con el antiguo rito, y tampoco tiene ningún problema con grupos laicos y con asociaciones como la vuestra que lo promueven". Respondiendo a preguntas de los miembros de Una Voce, el cardenal colombiano explicó que la restricción impuesta por el Papa a los Franciscanos de la Inmaculada se debe únicamente a disensiones internas, y no por un juicio negativo sobre la liturgia tradicional.
http://www.accionliturgica.blogspot.pt
Se è così ne sono felice.
RispondiEliminaDi solito Rorate è una fonte attendibile.
Quanto ai FI, resta fermo il fatto che la proibizione indiscriminata del rito appare un provvedimento scorretto a prescindere dai dissensi interni.
RispondiElimina@Ric scrivi
RispondiElimina"Insomma oggi il Foglio va oggi in edicola come una contro-edizione dell'Osservatore Romano...."
"Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito."
(Gv 3, 8)
Il buon Dio sa sempre sopperire...
Ric guarda a cosa dobbiamo attaccarci, all'idea che da quelle voci pare/si dice in giro/si vocifera che PF non ce l'abbia propriamente con el antiguo rito. Sperem in ben.
RispondiEliminaE comunque SE la restricción impuesta por el Papa a los Franciscanos de la Inmaculada se debe únicamente a disensiones internas, y no por un juicio negativo sobre la liturgia tradicional,
allora significa al contempo che della sottrazione del antiguo rito s'è fatto un uso ideologico a mo' di punizione, il che a me pare errato anche come metodologia, se proprio sussistesse questo rispetto della profonda spiritualità del antiguo rito.
dal post:
RispondiElimina"chi sono oggi i nuovi padroni dell'informazione e del sapere (che non sempre diventa conoscenza) che ne deriva? "
beh sull'informzione, siano tg televisivi, web o giornali, sono le banche, che sono private, e sono le stesse che reggono i potentati che formano l'UE/BCE e in alcuni casi l'impero arriva fino agli USA e Australia, vari grandi attori del gioco sono Murdoch per es. fino al club Rothschild o i Rockfeller. Ci sono anche gruppi minori, ma andrebbe vista la loro reale "indipendenza" dal momento che spesso sono solo loro ...satelliti.
Per quanto riguarda le case editrici l'indagine dovrebbe andare più a fondo e dubito si potrebbe pubblicare ora e qui. Fatto sta che solo una certa parte di libri possono essere pubblicati, e solo inerenti a una certa parte di tematiche.
Gli stessi agenti non possono promuovere tutto. Si tende a propalare sempre lo stesso modello (questo è da ribadire, per hi crede davvero di vivere in una "democrazia", e vale per i testi pubblicati, reperibili, censurati e anche chi VINCE i premi letterari), che se per un verso è mercificato, è anche ideologizzato o almeno univoco-modello unico, piuttosto.
Per arginare questo "problema" della possibile pluralità di punti di vista su questioni chiave,
si ovvia con varie leggi-mordacchia su alcuni temi, così quel che circola, tranne sparute eccezioni, o non tratta alcuni problemi e nodi, o se sì, conclude comunque secondo la vulgata del politically correct, così è sempre un unico punto di vista a trionfare.
Il diritto dei fedeli di avere un po’ di chiarezza dai Pastori
RispondiElimina".. in parole povere chi detiene il potere sta progettando il colpo finale per distruggere la civiltà (già rovinata non poco), ergersi a creatore di un ordine nuovo che contraddice l’ordine voluto da Dio e perseguitare – come del resto già avviene in “civilissime” nazioni, chi manifesti il minimo dissenso. L’uomo nuovo progettato dai folli che hanno in mano le leve del potere e che già hanno gettato tante nazioni nella miseria non avrà più bisogno di Dio, perché si sarà autoeletto creatore e giudice...
Ma il Papa, che è anche Primate d’Italia, perché non ci ha ancora detto con chiarezza che bisogna fermare la corsa folle verso l’abisso?.."
http://www.riscossacristiana.it/il-diritto-dei-fedeli-di-avere-po-di-chiarezza-dai-pastori-di-paolo-deotto/
m
ps parte del discorso di Peillon:
“Non si può fare una rivoluzione unicamente in senso materiale, bisogna farla nello spirito. Adesso abbiamo fatto la rivoluzione essenzialmente politica, ma non quella morale e spirituale. Quindi abbiamo lasciato la morale e la spiritualità alla Chiesa cattolica. Dobbiamo sostituirla. Non si potrà mai costruire una paese libero con la religione cattolica. Visto che nonsi può nemmeno più adattare il protestantesimo in Francia come han fatto nelle altre democrazie, bisogna inventare una religione repubblicana. Questa nuova religione è la laicità, che deve accompagnare la rivoluzione materiale, ma che è (in realtà) la rivoluzione spirituale”.
http://www.nocristianofobia.org/francia-peillon-senza-freni-non-esiste-una-paese-libero-con-la-religione-cattolica/
ECTR ed il nuovo "ordine" che verrà
http://www.lanuovabussolaquotidiana.it/it/articoli-il-nuovo-ordineche-verra-7629.htm
Scusatemi veramente l'OT, ma per una buona causa:
RispondiEliminaa questo link si possono trovare tutte le modalità per aiutare materialmente (con la preghiera già dovremmo farlo) le Filippine devastate dal tifone. Si parla di decine di migliaia di morti e un'enormità di senza casa e dispersi.
Ecco il link
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/filippine-philippine-islands-filipinas-29576/
Non so, lo propongo alla curatrice del blog, non so se sia possibile tirarci su un articolo vero e proprio con rimandi per coloro che volessero dare il proprio contributo. Grazie e scusate ancora.
dal post
RispondiElimina"..Da Cervantes a Flaubert, saranno poi i romanzieri a narrare di queste creature semplici e dei loro naufragi per colpa della carta stampata."
Un altro esempio, a mio avviso più calzante, non è citato,
ma è il caso (vero) narrato poi nelle "Illusioni perdute" di Balzac.
Al di là che è un ottimo romanzo con stralci di discorsi magistrali (si veda alla fine il dialogo di Lucien con lo strano e sinistro ecclesiastico mondano Carlos Herrera, prima di giungere in una Parigi impazzita nella Rivoluzione di Luglio; il seguito della vicenda sarà in Splendori e Miserie delle Cortigiane),
la potenza e i mali dell’editoria di massa, la commercializzazione della letteratura e la mercificazione delle idee e dello spirito umano è una costante di Balzac ed è l'autore che più di tutti fa comparire il libro "moderno" nella sua natura di prodotto industriale piuttosto che letterario (o teologico o filosofico o morale).
se ne accenna qui:
http://www.storiadellastampa.unibo.it/balzac.html
Balzac ne parla ampiamente nelle
_"Illusioni perdute" (romanzando episodio anche autobiografico)
_"Un grand'uomo di provincia a Parigi"
_"Le sofferenze dell'inventore"
usciti nell'VIII tomo della Comédie Humaine
boh se vi fa piacere e resta tempo, c'eravamo accostati _in qualche modo_ invece al tema libro-studio e web oggi, in chiave contemporanea, qui tempo fa:
http://esperidi.blogspot.it/2012/05/biblioteca-vaticana-e-bodleiana.html
Caro Josh,
RispondiEliminache nostalgia il contenuto di quest'ultimo link!
Ho studiato Biblioteconomia alla Biblioteca Vaticana. E' stata una delle mie esperienze più belle anche per le meraviglie che ho visto.
Nostalgia per il mio lavoro stupendo, grazie al quale ho accostato le tecnologie ed ho fatto fruttuose esperienze di collaborazione allargata anche negli Stati Uniti e in Israele.
Ricordi la citazione della Jourcenar?
RispondiElimina"le Biblioteche sono i granai per ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, vedo venire alle nostre porte".
Mic, ho piacere che un veloce post abbia portato alla luce tanti bei ricordi. E poi è vero, ci sono ogni tanto corrispondenze in cose scritte qui da te e là da noi.
RispondiEliminaSì ricordo Marguerite Yourcenar, un enorme talento di scrittura e tante notazioni di pregio in un 900 sempre più povero. Penso di avere letto quasi tutto di lei.
Sicuramente ha avuto lati controversi anche Marguerite...da "Alexis o il trattato della lotta vana" e "memorie di Adriano": bei libri da un punto di vista culturale, ma lontani dalle nostre scelte in etica;
per noi cristiani quelle lotte, eventualmente, non sono ...vane,
ma tutti possono essere "più che vincitori nel nome di Colui che ci ha amati."
Ma tant'è, visto che vogliono darci dei "fobici" e mandarci in campi di rieducazione per il gender, nonostante tutto la Yourcenar la conosciamo bene:-)