Con profonda tristezza e costernazione apprendiamo che nella Lettera circolare dell’8 dicembre u.s., indirizzata a tutti i Frati Francescani dell’Immacolata, il reverendissimo Padre Volpi accusa “alcune esponenti di spicco delle Suore Francescane dell’Immacolata” di aver contribuito a creare una “mentalità distorta” nei Frati, influenzandone fortemente lo stile di vita.
Riteniamo del tutto infondate tali accuse che, nella loro genericità, offendono tutto il nostro Istituto, e di conseguenza, le rigettiamo in toto, mentre ricordiamo con il nostro Papa Francesco che “chi sparla uccide i fratelli” (2.9.2013), mentre “la misericordia cambia il mondo” (17.3.2013).
Da parte nostra cerchiamo di seguire l’invito del Vicario di Cristo a “camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria: Cristo Crocifisso. E così la Chiesa va avanti” (14.3.2013).
Carissimi,
RispondiEliminanon siate sorpresi per l'incendio di persecuzione che si è acceso in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano.
Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare.
(1 Pt 4, 12-13)
Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi.
(1 Pt 5, 8-9)
Che il Signore protegga questi suoi piccoli e queste sue piccole che lo amano...Il loro nome è calunniato e perseguitato...Per questo grande sarà la loro gloria!
RispondiEliminaDal volume “VITA E DETTI DEI PADRI DEL DESERTO”:
RispondiEliminaIl padre MACARIO (San Macario egiziano) raccontava di sé:
“[…]Avvenne che una vergine del villaggio, tentata, cadde in peccato.
Quando si accorsero che era incinta, le chiesero: -Chi è stato a fare questo?
Lei rispose: -L’anacoreta.
Quelli del villaggio allora vennero a prendermi, mi attaccarono al collo delle pentole nere di fuliggine e dei manici di vasi di terracotta e mi condussero in corteo per le strade del villaggio, percuotendomi e dicendo:
-Questo monaco ci ha violato la vergine, prendetelo, prendetelo!
E mi picchiarono tanto, che quasi ne morivo.
Il mio discepolo mi seguiva pieno di vergogna, mentre lo coprivano di insulti dicendogli:
-Ecco cosa ha fatto l’anacoreta cui tu rendevi testimonianza!
I genitori di lei dissero: -Non lo lasceremo andare finché non avrà assicurato di mantenerla.
Lo dissero al mio discepolo ed egli garantì per me; e io, tornato nella mia cella, gli detti tutti i canestri che avevo fatto, dicendogli: -Vendili e da’ da mangiare a mia moglie.
E dicevo tra me: -Vedi, Macario, hai trovato moglie; devi lavorare un po’ di più per mantenerla.
Facevo canestri notte e giorno e glieli mandavo. Venne per l’infelice donna il tempo di dare alla luce il bimbo e il travaglio durò parecchi giorni senza che riuscisse a partorire.
Le dicono: -Cosa significa ciò?
Lei rispose: -La ragione è che HO CALUNNIATO l’anacoreta, accusandolo falsamente. Non è stato lui, ma quel giovane.
Il mio discepolo venne a raccontarmi felice che la ragazza non aveva potuto partorire finché non ebbe confessato:
-Non è stato l’anacoreta, ho mentito contro di lui.
“Ed ecco che, udito ciò, tutto il villaggio vuole venire qui per darti onore e chiederti perdono”.
Ma io, a queste parole, per non essere disturbato dalla gente, partii e mi rifugiai qui a Scete, nel deserto.
Alziamo gli occhi dalla tenebra che sembra avvolgere la Chiesa e il nostro tempo. Guardiamo a qualche lampo che squarcia il velo del buio. Nella battaglia delle idee, l'arma principale, dopo la preghiera, è il libro. Mi perdoni quindi Mic questo "fuori argomento" (ma non sono sicuro che sia tale): qualche - molto soggettivo, ovviamente - consiglio librario per il 2014, considerato che, almeno rispetto ad anni passati, l'editoria tradizionalista e non conformista sembra conoscere una nuova fioritura.
RispondiEliminaIniziamo con un testo di Paolo Pasqualucci, emerito di filosofia del diritto dell'Università di Perugia: "Cattolici, in alto i cuori!", edito da Fede e Cultura, in una collana ("I libri del ritorno all'ordine") diretta da Gnocchi e Palmaro. Un testo agile, scorrevole, ma non superficiale. E' una sintesi delle ragioni del tradizionalismo e delle sue critiche al concilio e al post-concilio. Da regalare ai conservatori e ai semi-tradizionalisti.
Poi, un nome storico del tradizionalismo italiano: Pucci Cipriani. Per l'editore Solfanelli ha pubblicato: "La memoria negata - appunti per una storia della tradizione cattolica in Italia". Una gradevolissima, appassionata miscela di ricordi, narrazioni, testimonianze, scritto in un ottimo, pulitissimo tosco-italiano. Quattrocento e passa pagine che si leggono in un fiato. Non è soltanto istruttiva memoria del nostro mondo, ma anche ottima letteratura. Presentazione di Paolo Deotto, introduzione di Luciano Garibaldi, postfazione di Piero Vassallo. Cosa si vuole di più?
Passiamo a un invito alla lettura di Maurizio Blondet: "Il complotto dell'ONU contro la vita", di Michel Schooyans, dottore in filosofia e teologia ed emerito dell'Università di Lovanio, membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali del Vaticano e molto altro.
L'autore svela i segreti della "fabbrica" della nuova etica "invertita". Editore è Effedieffe.
Infine un buon testo del già citato Piero Vassallo, esponente della Destra Cattolica, dirigente del vecchio M.S.I., collaboratore del Cardinal Siri e di don Baget Bozzo nella rivista "Renovatio". "Il Fascismo e la Tradizione Italiana", questo il titolo del testo, pubblicato da Solfanelli.
Un testo solido, acuto e convincente, anche per le molte informazioni, ignorate dalla storiografia ufficiale, che ci fornisce. Uniche riserve, molto mie personali: il consueto eccesso di polemica, tipico dell'Autore, nei confronti di altri esponenti e pensatori della Destra e l'indulgenza nei confronti dell'idealismo di Giovanni Gentile, solo in parte giustificata dal suo martirio per mano degli antifascisti. Un testo comunque interessantissimo e più che consigliabile.
Acquistiamo e regaliamo buoni libri, e soprattutto leggiamoli, cari amici di questo bel sito: "perché una casa senza libri è come una fortezza senza armi".
Se non si sbrigano a fare ciò che ho già detto, e che non ripeterò, saranno distrutte, insieme al ramo maschile, grazie al 'buon' Bergoglio.
RispondiEliminaIl non voler capire che al potere nella Chiesa dal 1958 ci sono dei liberali neomodernisti controllati dai falsi giudei, e che dal 13 marzo scorso hanno accelerato il programma dando inizio all'operazione 'soluzione finale' contro i fedeli della Tradizione, costerà molto, molto caro.
http://www.riscossacristiana.it/presentato-firenze-il-libro-che-narra-la-persecuzione-dei-francescani-dellimmacolata/
RispondiEliminaGRAZIE, SILENTE!
RispondiEliminaBuon Natale a te ed a tutti
Rosa
queste poverine in buona fede citano Bergoglio nell'unica frase cattolica che ha detto, ma dovrebbero meditare sul Dio cattolico in cui ha affermato di non credere...
RispondiEliminaScusate, avete per caso letto per esteso gli auguri del papa alla Curia romana?
RispondiEliminaVa bene la critica (anche se qualcuno, su Forum Catholique, ha notato avere un carattere "maceliano") al 'pettegolezzo' , ma in due punti il papa pare lanciare frecciate ben mirate: a chi ha criticato clamorosi depennamenti fra i membri di congregazione, e -di nuovo, come nell'udienza a CLAR- ha esortato il Vaticano a non essere una "dogana" : immagino appunto con le Superiore Americane, e non certo con i/le FF.II. ...
Ricordiamoci anche di questi uomini di Dio ...
RispondiEliminahttp://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/2013/12/siate-la-nostra-provvidenza-in-aiuto_21.html
il dramma di chi si piega alla falsa obbedienza é perfettamente riassunto dall'intervento di una sola fede (delle 12:43)
RispondiEliminaUna nave stava andando contro uno scoglio.
* I passeggeri nelle stive non possono accedere al timone (i fedeli) e comunque il 99% non sa nemmeno del pericolo.
* Il capitano é ubriaco e straparla (il papa).
* Il marinai (card e vescovi) sono incantati dallo show del capitano.
* finalmente qualche mozzo si accorge del pericolo e si dirige verso il timone (i francescani dell'immacolata)
ma ecco che altri mozzi li fermano, li spediscono in direzione opposta e li prendono a bastonate.
e qui entra in gioco l'obbedienza ad oltranza contro ogni buon senso.
i buoni mozzi si ricordano delle angustie subite dai loro avi (in condizioni molto diverse) e sospirando accettano il loro mutabilissimo destino, talvolta addirittura come un segno ineluttabile della Provvidenza.
Ebbene ... ineluttabilmente, saranno i corresponsabili della morte dei passeggeri.
la bella storiella di padre MACARIO sull'anacoreta non c'entra assolutamente niente con la storia dei FI in quanto si tratta di un caso PRIVATO cha non ha risvolti pubblici, mentre i FI sono costretti a condannare gli errori del Concilio pubblicametne per il bene comune della Chiesa.
RispondiEliminaD'altro canto Mons.Lefebrve lo disse una volta: "se tutta la persecuzione che ho subito avesse riguardato la mia sola persona non avrei mai preso posizione "contro" Roma (ordinando i 4 vescovi) ma ne andava del bene di tutta la Chiesa."
Non esito un secondo a dire che i FI prendono tutto al contrario e stanno sbagliando completametne l'approccio al problema.
Occorre ricordare a 'una sola fede' cosa diceva l'aquinate della fede?
RispondiElimina"Quando é in gioco la fede, l'inferiore é tenuto a riprendere (anche) pubblicamente il superiore"
[S.Tommaso d'Aquino - Somma Teologica]
E' facile capire che nel caso dell'anacoreta la fede non é in gioco, ma solo l'onore di un uomo.
Occorre ricordare ai 'bravi' FI che che l'obbedienza NON E' una virtù teologale e non puo' prevaricare una virtù teologale?
Occorre ricordare ai 'bravi' FI che che l'obbedienza NON E' una virtù teologale e non puo' prevaricare una virtù teologale?
RispondiEliminaCaro hpoirot,
il discorso è complesso e non può essere liquidato con analogie rispetto alle decisioni di mons. Lefebvre, che è stato in qualche modo indotto ad agire come ha agito, in base ad una responsabilità pastorale e non personale.
I FI stanno tentando di resistere soffrendo e attendendo il ripristino della giustizia e della verità, dalla quale non sembra si stiano allontanando, se non i 'dissidenti' che purtroppo hanno mano forte dalla gerarchia.
Per la piega che stanno prendendo le cose e dai dati che abbiamo oggi, appare in pericolo la sussistenza dell'Ordine nei suoi aspetti più tradizionali. Ma chi sta resistendo non credo li stia abbandonando. Non ho idea se potrà o dovrà esserci un epilogo e quale.
Attendiamo e preghiamo.
Sarebbe bello se appellandosi al vdr, questi nella sua infinita magnanimità desse loro ragione e d'un tratto tutto potesse risolversi come in una favola bella. Purtroppo come in un film di quelli moderni il vdr è il mandante pieno e consapevole del suo sicario Volpi. Credo che questo le suore, più ancora dei frati, lo sappiano e che forse ci sia l'intento di farlo uscire allo scoperto. Diversamente avrebbero ragione "le celluline grigie" di hpoirot.
RispondiEliminaSono Micus,
RispondiEliminacito un commento di "i frutti del concilio (e della riforma liturgica)" dal blog di Matias Auge:
Mentre il commissariamento della congregazione dei Francescani dell’Immacolata prosegue, sollevando molte perplessità nei modi in cui viene condotto, potrebbe essere utile riflettere su alcuni numeri. Anche pensando alle strategie che la Cattolica intende mettere in campo per dare slancio a quell’opera di nuova evangelizzazione di cui si parla ormai da tre pontificati.
E’ facilmente riscontrabile anche ai non addetti ai lavori – basta sfogliare gli Annuari pontifici degli ultimi cinquant’anni – che il calo vocazionale nella Chiesa Cattolica è un problema aperto e grave. Si sprecano le analisi per tentare di comprendere le ragioni di questa ecatombe, ma il trend non si è ancora risolto.
Per quanto riguarda i religiosi spicca per mole di dati il lavoro del claretiano P. Angel Pardilla, pubblicato nel 2005 dalla Libreria Editrice Vaticana, dove si evidenzia chiaramente il terribile calo numerico di vocazioni che i vari ordini religiosi hanno subito dal 1965 al 2005 (vedi tabella in apertura).
In questo periodo di tempo, gesuiti, frati minori, cappuccini, domenicani e salesiani, le principali famiglie religiose della Cattolica, hanno subito perdite numeriche da brivido: 45% i figli di S.Ignazio di Loyola, 41% i frati minori (OFM), 40% i domenicani, 30% i capuccini e 25% i salesiani. Complessivamente tutti gli ordini religiosi, dal 1965 al 2005, hanno perso qualcosa come la terza parte dei loro membri e le società di vita apostolica circa il 29%. Qua e là qualcuno è andato in controtendenza, ma il dato generale non lascia spazio ad alcuna considerazione ottimistica, anzi.
La giovane congregazione dei Francescani dell’Immacolata, riconosciuta di diritto pontificio nel 1998 e commissariata dall’estate 2013, pur essendo numericamente piccola (in totale circa 350 frati), cresce a ritmi considerevoli e nel periodo 2008-2012 ha fatto un salto di tutto rispetto. Registriamo, come semplice dato di fatto, che questa performance cade dopo la scelta del Consiglio Generale della congregazione di dare piena attuazione al Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI in merito all’estensione del cosiddetto vetus ordo missae. Un caso? Può darsi, ma prima di procedere a bollare tutto come “deriva tradizionalista” sarebbe bene riflettere.
Negli “Orientamenti generali del capitolo del 2008” P. Stefano Manelli, l’anziano e malato fondatore oggi confinato in un convento, raccomandava ai frati “di conoscere e di far conoscere, sempre meglio, il patrimonio preziosissimo del Vetus Ordo.” Il commissario P. Volpi, invece, si dice “certo che P. Manelli ha imposto la Messa in latino come unica forma di celebrazione ammessa nei seminari e nei noviziati”. Molti sostengono che queste certezze del commissario siano poco fondate e, comunque, la motivazione di “deriva tradizionalista” appare piuttosto debole rispetto alla durezza dei provvedimenti recentemente assunti: chiusura del seminario, blocco per un anno delle ordinazioni diaconali e sacerdotali, arresto di tutte le attività dei laici vicini alla congregazione. Ma anche se tutte le convinzioni del commissario fossero reali resta comunque da riflettere sui numeri.
segue....
...
RispondiEliminaDal 31/12/2007 al 31/12/2012, dopo il consiglio generale del 2008 che raccomandava il Vetus Ordo ai sensi del Summorum Pontificum, il numero totale di frati è passato da 305 a 384, + 26%, mentre nei cinque anni precedenti la crescita era stata del 13%. Un salto del doppio. In Italia il numero di studenti professi al 31/12/2012 era pari a 59, mentre 30 erano i postulanti aspiranti, numeri importanti nel panorama vocazionale italiano.
Scorrendo l’Annuario pontificio del 2012 si può facilmente constatare che per quanto riguarda alcune gloriose diocesi italiane i seminari presentano numeri decisamente scarsi: 15 seminaristi a Bologna, 25 a Firenze, 21 a Venezia, 30 a Torino, 12 a Genova. Ma anche Milano non se la passa meglio: se nel 1965 registrava 673 seminaristi, oggi, 2012, ne registra 147; Bruxelles aveva 150 seminaristi, oggi 10; Parigi 391, oggi 55. Si deve poi aggiungere che il dato 2012 delle diocesi, rispetto a quello del 1965, probabilmente è spurio e forse maschera una situazione ancor più negativa di quel che sembra. La tendenza di fondo è incontrovertibile. Almeno in Europa, e più in generale in Occidente (nella diocesi di New York nel 2012 ci sono 27 seminaristi, a Ottawa 9), la situazione è di profonda crisi vocazionale.
E’ di questi giorni la notizia dei vescovi olandesi in visita ad limina apostolorum che hanno confidato al Papa di chiudere chiese al ritmo di una, due a settimana. Fra dodici anni in Olanda i due terzi delle chiese cattoliche saranno chiuse o vendute. “La fede cattolica, la cultura, il suo patrimonio e la sua eredità – ha scritto un gruppo di laici olandesi – sono ora in pericolo di essere persi per sempre”. Anche il recente intervento del Card. Schonborn a Milano, sulla situazione critica della chiesa in Austria, è tutto un programma.
Mentre si chiudono chiese e conventi i Francescani dell’Immacolata, attivi nei cinque continenti, vanno (andavano) in controtendenza: tra il 2008 e il 2012 hanno aperto 16 case.
Se l’albero si deve valutare dai frutti vien da chiedersi, come ha fatto qualche giorno fa Marco Tosatti sulla Stampa: che cosa hanno fatto di male questi frati? Perché, dopo appena cinque mesi di commissariamento, si arriva a chiudere un seminario che pareva dare buoni risultati?
Il commissariamento dei frati, al di là di tutte le questioni in ballo, sembra davvero l’ennesima occasione persa dalla Chiesa per riflettere su problemi oggettivi e sulle possibili soluzioni. Se un albero dà frutto lo si pota con arte perché porti ancora più frutto, tagliarlo alla radice significa fare legna da ardere.
Micus
Quand quelqu'un ose dire la vérité crue et nue sur cette situation, comme Max Barret, l'autre dimanche, dans son courageux "Courrier de Tychique", on lui ferme la bouche. N'est-ce pas Luisa ?
RispondiEliminaMa qualcuno di voi non ha ancora firmato l'appello di de Mattei per le dimissioni di Volpi? Cosa aspettate?
RispondiEliminaSi firma qua:
http://www.corrispondenzaromana.it/firma-per-chiedere-le-dimissioni-di-padre-fidenzio-volpi/
Suvvia, non solo parole, ma anche qualche piccolo atto...
Cher Silente, Volpi n'est que le factotum de Bergoglio.
RispondiEliminaDemander la démission de Volpi c'est demander la démission de Bergoglio. Le résultat est couru d'avance…
Rorate Caeli informa che Padre Volpi avrebbe ingiunto a coloro che hanno firmato la petizione inviata alla Santa Sede di ritirarla altrimenti saranno considerati "fuori dalla Chiesa" minacciandoli anche di escluderli dai Sacramenti
RispondiEliminahttp://rorate-caeli.blogspot.com/2013/12/franciscans-of-immaculate-part-2-from.html
http://rorate-caeli.blogspot.it/2013/12/franciscans-of-immaculate-part-2-from.html?m=1
RispondiElimina"Rorate Caeli informa che Padre Volpi avrebbe ingiunto a coloro che hanno firmato la petizione inviata alla Santa Sede di ritirarla altrimenti saranno considerati "fuori dalla Chiesa" minacciandoli anche di escluderli dai Sacramenti"
RispondiEliminaHo provato a leggere al link segnalato, ma l'articolo è troppo lungo e complesso per le mie misere rudimentali conoscenze di inglese.
Io ho firmato, perciò mi sento particolarmente toccato da questo fantomatico provvedimento di scomunica.
C'è qualcuno di voi che può per favore spiegare realisticamente la situazione?
Grazie di cuore.
Marius
Mi par di capire da Rorate che la minaccia di Volpi riguarda i frati che hanno firmato la petizione.
RispondiEliminaMa è ugualmente arrogante, perché un'Autorità responsabile - in un contesto dove si parla tanto di misericordia - ad una petizione risponde con argomenti, non con minacce.
Infatti riguarda proprio i frati:
RispondiEliminaquesto è il passaggio chiave dell'articolo:
....Unfortunately, the Commissioner reacted quite differently. His emissaries told friars who signed or were suspected of having signed the petitions that they were “outside the Church,” threatened to deprive them of the sacraments, and tried to get them to sign retractions. Then he had the gall to cite the retractions in his letter of 8 December as evidence that the signatures of the petition had been extorted....
Io ho firmato, perciò mi sento particolarmente toccato da questo fantomatico provvedimento di scomunica.
RispondiEliminaL'Abbè Marechall, il settimo scomunicato del 1988, non solo NON HA MAI VOLUTO SAPERNE di "remissioni" della "Scomunica", ma, altresì ringrazia Dio di tale provvediemnto, che, al contrario, lo fa sentire nel giusto. Essere puniti da questi ecclesiastici, è se non la prova provata di stare nel giusto, quanto meno un segno altamente probabile di Ciò.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina...per questo le "petizioni", questa petizione, gli strumenti MONDANI (nel senso letterale del termine) usati in questa crisi mastodontica, NON FUNZIONANO e non funzioneranno.
RispondiEliminaNon possiamo usare gli stessi strumenti dei nostri persecutori, a livello metodologico, per presumibilmente REAGIRE e cercare "Giustizia".
Gli strumenti di questo mondo, anche se non sono "cattivi" in se stessi, ma come tutti gli strumenti sono neutri (è come vengono usati!), non possono essere usati per i fini ALTI che si propone il "mondo" Tradizionale.
Si può fare una petizione, sicuramente. Ma A MARIA SANTISSIMA! Ci si può difendere dagli attacchi dei persecutori, ci si può appellare...Sì! MA A GESU' CRISTO e ai suoi Santi! ORA, non c'è tempo di "usare dei beni di questo mondo", perché non c'è PIU' chi ne accetta il BUON USO. Davanti abbiamo l'abominio della desolazione. E non è solo un discorso "retorico" o una mera iperbole!
Ecco perché il radicalismo, ORA, è semplicemente STOLTO e inutile. Foriero di strumentalizzazioni e totalmente dannoso alla Tradizione Cattolica! Che non ha bisogno di "difensori" nel comune senso del termine, né di teorici ed ideologi, ma ha bisogno di MARTIRI, e di "dottori della Fede".
Usare dei mezzi di questo mondo, sperando di poter suscitare sentimenti di Giustizia nei nostri persecutori è semplicemente da poveri illusi.
Io non ho firmato questa petizione, sebbene sia formalmente ineccepibile e in linea di principio assolutamente pertinente. Perché non stiamo chiedendo Giustizia al TAR del Lazio, ma stiamo SPERANDO Giustizia dalla Sede di San Pietro, Vicario di Cristo. Il che non si ottiene con la Petizione o con la "resistenza civile", o con varie forme di "Boicottaggio", anche perfettamente condivisibili dal punto di vista della Giustizia da ottenere.
Non possiamo, ora, attardarci. Dobbiamo SUPERARE questi pur veri e concreti elementi. Senza negarli. Ma senza radicalizzarli.
Per questo gli atteggiamenti di certi componenti il mondo della Tradizione è non solo surreale, ma anche inutile e foriero di ulteriori problemi. Il radicalismo è ora la tomba della Fede! Il radicalismo che sfocia nel "purismo" e nella "critica veemente", inevitabilmente fine a se stessa, ancora peggio.
L'unico Salvatore della Chiesa e del Mondo è Nostro Signore Gesù Cristo! Nessuno, per quanto in buona fede e per quanto "puro" potrà mai pretendere dalla Chiesa lo sperato ravvedimento! Potrà solo pregare e Sperare che GESU' ponga fine a questa prova. Sacrificandosi e facendo penitenze, comportandosi da Martire diffondendo e difendendo la Vera Fede! Come stanno facendo i FFI perseguitati...
Non concordo con Stefano 78, perché gli strumenti mondani non sono di per sé "automaticamente cattivi", poi perché utilizzare uno strumento "senza speranze" come una petizione on line serve non per ottenervi un risultato ma per far "capire" dove sta il problema, e poi perché non esclude l'uso di altri strumenti (come la preghiera). Chiunque ha firmato la petizione ne ha anche parlato agli amici, specie se si è firmato come Paperino.
RispondiEliminaQuesta nota ufficiale delle Francescane dell'Immacolata infatti conferma agli ultimi dubbiosi che è in atto una ingiusta persecuzione a cui i FFI stanno docilmente porgendo il collo come agnelli al macello. Anche noi che crediamo al valore della preghiera sappiamo che il tacere di fronte ai soprusi significa farsene "complici" oltre che dare scandalo ai deboli. Quando ingiustamente mi tagliano un piede io grido per il dolore: se avessi la forza di tacere, griderei lo stesso perché nessuno ha il diritto di tagliarmi il piede sano. Non ho fatto voto di silenzio.
Coloro che hanno distrutto i FFI pagheranno con l'inferno quello che hanno fatto, a meno di "miracolosissimi ravvedimenti", tanto più improbabili in quanto non credono all'esistenza dell'inferno.
Ah, l'ineffabile Volpi minaccia inconsultamente e irosamente ritorsioni e punizioni per i firmatari (frati e laici)? Bene, molto bene. Significa che la petizione colpisce nel segno e che questo signore non si sente più tanto sicuro.
RispondiEliminaInoltre le sue reazioni scomposte sottolineano ancor di più la sua sgangherata arroganza e soprattutto la sua abissale ignoranza del Diritto Canonico, visto che minaccia sanzioni che non ha alcun potere di irrogare. E non entro ovviamente nel merito dell'assurdità dottrinaria della sua velleitaria presa di posizione.
A Stefano78. Guardi che la petizione, sotto varie forme, è sempre stata pratica lecita, e anche comune, nella Chiesa. Cosa furono le missive di Santa Caterina da Siena al Papa, anche piuttosto brusche nei toni, perché riportasse la Santa Sede a Roma, se non delle petizioni? E non è vero che non funzionano. Per venire a tempi più recenti, nel luglio del 1971 una petizione di decine di esponenti del mondo culturale inglese si rivolse a Paolo VI perché la Messa di Sempre non venisse abolita in Inghilterra, ricordando anche il martirio di migliaia e migliaia di cattolici per la difesa della Santa Messa durante le persecuzioni protestanti. La petizione venne accolta e qualche mese dopo Paolo VI firmò il cosiddetto "indulto di Agatha Christie" (la nota scrittrice fu tra i primi firmatari della petizione), con cui la possibilità della Santa Messa di Sempre venne ripristinata in Inghilterra. Fu il primo passo: seguì poi l'indulto più generalizzato e poi ancora la Summorum Pontificum.
Le petizioni servono, oh se servono: la rabbiosa reazione del Volpi e le sue velleitarie e grottesche minacce lo dimostrano.
Quindi firmate e fate firmare la petizione.
qualcuno ha un recapito mail di p.Lanzetta o p.Siano per far loro arrivare il nostro sostegno?
RispondiEliminaCaro Stefano, credi veramente che chi ha preso l`iniziativa della petizione si facesse delle illusioni sull`esito e già sull`accoglienza che avrebbe ricevuto, e poco importa il numero dei firmatari , fossero anche 100.000?
RispondiEliminaConcordo con E.P., la petizione è un segno, un messaggio, dice a chi sta al potere: quello che state facendo è iniquo, e lo vediamo, dice ai FFI, che sono oggetto di quella persecuzione: siamo con voi, preghiamo per voi ma vogliamo anche testimoniare altrimenti e far sapere a chi sta distruggendo il vostro Ordine quanto e come ingiusto e deprecabile sia il loro comportamento.
I FFI tacciono, accettano di essere allontanati, spediti all`estero, tolti dai loro seminari e tolti ai fedeli, impediti di parlare e insegnare, privati della Messa Tridentina, accettano in silenzio, ma noi fedeli non siamo tenuti al silenzio, non lo sono coloro che sono stati privati della guida spirituale dei Frati, che son stati privati della Messa Antica, la nostra voce, la loro voce, per piccola e flebile sia, per quanto inascoltata possa essere ha il diritto di farsi sentire.
Siamo in una dittatura, con tutti gli abusi che la caratterizzano, in questa chiesa dove ci dicono è di ritorno la Misericordia, come se prima fosse assente, i FFI sono fra le prime vittime del nuovo corso, a parole misericordioso nei fatti duro, gelido, autoritario e dittatoriale.
Ci sono molti che si chiedano, cosa farà Papa Francesco nella riforma dellla Chiesa? che vuole dire con tali parole?
RispondiEliminaLa risposta unica ed ormai autentica è una sola parola:
Padre Volpi...
cio'è, cio che Padre Volpi ha fatto ai FI, Bergoglio vuole fare ai tutti i membri della Chiesa in quali ancora sopravivano la vera Fede...
Romano
Un chiarimento per Silente e per altri:
RispondiEliminala petizione a cui si riferisce p. Volpi nella sua minaccia di scomunica non è quella promossa da De Mattei ed altri (che in realtà è la seconda), ma penso sia questa, promossa dagli stessi frati, messi in condizioni perfino di non poter ricorrere alla Segnatura, se ricordate l'impostazione del commissariamento:
http://franciscantruth.wordpress.com/2013/08/25/appeal-to-the-congregation-for-institutes-of-consecrated-life-may-29th-2013/
Qui la Traduzione:
RispondiEliminahttp://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/08/francescani-dellimmacolata-linascoltato.html
E qui l'ultimo articolo di Tosatti, nel quale ho inserito i link più significativi di quanto abbiamo fin qui pubblicato:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/12/che-hanno-fatto-i-francescani.html
Dopo aver letto il discorso di papa Bergoglio alla Curia mi son chiesta come i vari ditirambici opinionisti vaticani lo avrebbero riportato, come si sarebbero sbrigliati per poter fare il solito peana idolatrico, difficile, molto difficile, ma no problem per l`addetto stampa particolare di papa Bergoglio, Tornielli, che trasforma ogni parola e gesto del suo amico e Papa in manna, tutto è meraviglioso, unico, profondo ecc..., altri fanno i titoli con l`obiezione di coscienza per le chiacchiere (non era un problema per l`allora card. Bergoglio raccogliere le chiacchiere vaticane presso colui che è diventato ora il suo segretario Pedacchio e da lui anni prima fatto entrare alla Congregazione dei vescovi), Introvigne partendo da quel piccolo discorso ha costruito un articolo iniziando con un errore pretendendo che Bergoglio è tornato all`antico, come se fosse stato Benedetto XVI ad aver introdotto l`abitudine di fare un bilancio dell`anno passato, è falso e Béatrice sul suo blog "Benoît et moi" lo dimostra, più oggettiva l`Ambrogetti su Korazym.
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-curia-la-vera-riforma-e-la-santita-8029.htm
http://www.korazym.org/11782/papa-francesco-alla-curia-di-roma-niente-chiacchiere-ma-santita-e-servizio/
http://benoit-et-moi.fr/2013-III/actualites/premiers-voeux-a-la-curie-2.html
Scusatemi, mi sono sbagliata di thread.
RispondiEliminaFaccio notare che il dire (golpesco) ai FI di sloggiare da Imperia "ché siete missionari", è dare anche la conferma definitiva alla concezione di "nuova evangelizzazione" non come forma di "ri-evangelizzazione" di territori un tempo ampiamente evangelizzati e ora scristianizzantisi/secolarizzati (vedi "apostasia silenziosa", etc..), bensì semplicemente come "nuova/e forma/e di annuncio del Vangelo" (che di per sé non sarebbe male, se non fosse fatto obbligatoriamente coincidere, dalla attuale gerarchia, con il sostegno indiscriminato a certi "nuovi movimenti ecclesiali" , spesso 'revivalisti', che prosperano tanto e sempre di più, a spese della Tradizione bastonata..)
RispondiEliminaEcco "la verità e la carità”, la "giustizia e la misericordia”, lo “spirito fraterno” secondo padre Volpi e chi gli dà gli ordini:
RispondiEliminahttp://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/12/triste-natale-ci-scrivono-da-imperia/
Mi domando se il Vescovo di cui si parla è mons. Oliveri.
Certo, è Oliveri (e c'è già da scommettere che non verrà confermato membro della Congregazione per il Culto Divino, al prossimo riordino -quando insomma MariniPiero, o altro simile bugniniano, prenderà il posto di Canizares..)
RispondiElimina
RispondiElimina**********************************
E noi semplici fedeli cosa possiamo fare ? Stiamo a guardare e basta ? La preghiera ormai forse non basta più: scriviamo al Papa, che solo può mettere fine a questa ingiustizia…
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Scriviamo al Papa?????
Sinceramente non mi sembra il caso, visto che è proprio il Papa il mandante del sicario Volpi. A mio avviso l'unica soluzione alla fine sarà o la morte dell'ordine o la disobbedienza al Papa. Questo vale anche per gli altri cattolici legati alla Tradizione.
@Luisa, @Ep, ecc.
RispondiEliminaPer quello che mi é dato di sapere, come fedele Cattolico Tradizionale, nella storia della Chiesa non é mai stato usato il metodo delle petizioni, delle rivendicazioni o delle richieste di dimissioni. Come anche la "resistenza civile". Chi evoca l' onnipresente e tanto strumentalizzata Santa Caterina da Siena dimentica troppo spesso che le sue erano suppliche e non rivendicazioni. Tutti i partiti ritengono di avere tutto il diritto alla veemenza. Ma pochi guardano realmente alla situazione concreta, che, lo ripeto, é tragica. Metodologicamente, mu sento totalmente concorde con questa intervista : http://www.riscossacristiana.it/la-giornata-della-tradizione-verbania-intervista-don-alberto-seccia/ . E non credo si tratti né di perorare il voto del silenzio, né di arrendersi, né di mettere gli occhiali rosa. Tra i due estremi esiste la via dei Santi. Inoltre altri metodi non stanno dando nessun risultato. Anzi..
Scrivere al Papa? ...invece secondo me sarebbe un'ottima idea! Con il maggiore risalto possibile per i nostri poveri nezzi.. e facendoci guidare dai Santi... ora il nostro grido lo può ascoltare "solo" la Madre nostra Benedetta. ..
RispondiEliminaNon è questione di metodi. Gherardini e poi altri hanno inoltrato suppliche. Senza esito.
RispondiEliminaLa petizione non è un rivendicazione arrogante. È un ricorso a chi detiene l'autorità per ottenere giustizia. Se è serio e argomentato non vedo perché astenersi. Anche se, all'atto pratico, sono convita non avrà alcun effetto.
Più che mancanza di rispetto, forse indica ancora un residuo di fiducia...
... e di certo non sostituisce la preghiera e la penitenza proprie dei santi.
RispondiEliminaPersino il CIC indica come dovere dei fedeli le proprie adeguate segnalazioni.
Invece é proprio questione di metodi, visto come vengono strumentalizzati per attaccarci continuamente. É chiaro che il metodo é solo un pretesto per attaccarci. Ma é una porta aperta in più. Inoltre ci sarebbe bisogno di usare tutti i nostri poveri mezzi per espandere e diffondere le suppliche perché escano dalle mura vaticane e si diffondano fino ad assumere connotazioni non più ignorabili. Lo stesso di ciò che si vuole ottenere con la petizione, ma che essa ottiene in negativo. Creando non pochi problemi a chi vorremmo aiutare. Se diffondessimo le nostre richieste con una forza e una forma tali da non poter più essere ignorate, voglio vedere se saremmo ancora "sbattuti fuori" con disinvoltura...pubblicamente. La "misericordia" dovrà essere applicata su chi non fa niente di male! Altrimenti si rischia il boomerang mediatico...
RispondiEliminaGrazie, cara Mic, per i tuoi chiarimenti delle 15:44. Tuttavia, non cambia il giudizio sull'arroganza e l'ignoranza del Volpi, visto che le sue minacce di "cacciata dalla Chiesa" e di "privazione dei Sacramenti" - nei confronti di chiunque rivolti - non sono nei suoi poteri.
RispondiEliminaE la rabbiosa, scomposta reazione di Volpi alle petizioni, evidenziano che queste servono. Quod erat demonstrandum.
...in merito all' adeguatezza canonica delle petizioni per richiesta di dimissioni, si possono nutrire dubbi che sono stati immediatamente strumentalizzati
RispondiEliminaStefano78,
RispondiEliminapotrei anche essere d'accordo con il discorso sulla petizione che sa anche a me di democraticismo. Ma non è corretto seguire un ordine papale che è in contrasto con quello divino.
Non è mai lecito fare il male neanche se comandato dal Papa.
Se il Papa mette in pericolo la Fede va denunciato pubblicamente come insegna San Tommaso d'Aquino.
La persecuzione contro Padre Manelli non è equivalente a quella contro Padre Pio. Non c'entrano antipatie o incomprensioni. Si tratta invece delle punizione ad un istituto ritenuto colpevole di essere cattolico.
Caro Marco. Non discuto sul dovere di critica e di obiezione di coscienza in casi di pericolo per la fede. Discuto sulla furbizia che dovremmo iniziare ad avere e che Gesù ci chiede
RispondiEliminaCaro Stefano78: se dovessimo agire in funzione dei rischi di "strumentalizzazione", non faremmo più niente, se non richiuderci in un silenzio complice. Poi, lei auspica: "Se diffondessimo le nostre richieste con una forza e una forma tali da non poter più essere ignorate, voglio vedere se saremmo ancora "sbattuti fuori" con disinvoltura...pubblicamente.".
RispondiEliminaE una pubblica petizione cos'è, se non una richiesta espressa con forza e forma tale da non potere essere ignorata, come dimostra la ridicola reazione del Volpi?
Scusate l'ot, ma adesso questi chi sono?
RispondiEliminahttp://www.linkiesta.it/cristoteca-dj-Zeton
http://espresso.repubblica.it/visioni/societa/2012/07/19/news/nella-cristoteca-si-prega-meglio-1.45160
Speravo fossero evangelici.. invece credo siano "cattolici"
quando i progressisti faranno una petizione per chiedere di annullare il celibato dei preti, cosa gli direte?
RispondiEliminache la chiesa non é una democrazia?
Bisogna essere furbi, purtroppo a Roma ci sono delle volpi che hanno il coltello dalla parte del manico, almeno finché si continuerà con la strada dell'obbedienza cieca all'autorità.
RispondiEliminaCaro Silente. La petizione é un democraticismo da Tar del Lazio o da rivendicazione sindacale. É un gesto strumentalizzato perché il clamore che suscita é negativo. Proprio per il tipo di strumento usato. Più delka petizione varrebbe la supplica. Magari corredata di veglie di preghiera e adorazione per ottenere attenzione. Magari andando con una delegazione in Vaticano con pellegrini ak seguito. O magari una lettera con un numero di firme alto per far valere il diritto vigente. Ovviamente si tratterebbe di organizzare meglio quello che già stiamo facendo: ovvero la preghiera e l' impegno. Ma col metodo giusto. Ed é un metodo che nasce dai nostri cuori oranti e amanti la Chiesa
RispondiEliminaFrancamente non capisco e m'arrabbio. Ci troviamo di fronte a una ignobile, mostruosa, antigiuridica persecuzione contro un meritorio Ordine rispettoso della Tradizione e della Dottrina e persino (sottolineo: persino)del concilio. I buoni frati, giusto o sbagliato che sia (io penso che sia sbagliato), interpretano letteralmente il dovere dell'obbedienza e del silenzio e offrono santamente il loro collo sacrificale alla mannaia del feroce e rozzo persecutore.
RispondiEliminaMa migliaia di laici, non tenuti ad alcun dovere di silenzio e obbedienza, si ribellano, e firmano una rispettosa, lecita petizione per la rimozione del boia e per il ripristino della Verità, della Giustizia e della Dottrina.
Cosa c'è di sbagliato in questo, canonicamente, dottrinalmente, tatticamente o strategicamente?
Spiacente, ma diffido del tradizionalismo di chi ci vuole remissivi, silenti (ops!) e collitorti.
Vita militia est.
Poi, se qualcuno non vuole firmare per timore di una fantomatica, canonicamente impossibile "scomunica" da parte dell'iracondo boia, a costui dedico una nota e bella frase di Ezra Pound: "Se qualcuno non sa rischiare qualcosa per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui".
C'è solo da pregare e affidarci nelle mani della Vergine, queste petizioni e proclami stanno solo inasprendo le misure contro i FI. Stiamo saldi nella fede e Dio ci soccorrerà. Dal mio punto di vista le poche migliaia di firme che raccolgono tali iniziative da solo la dimensione della nostra debolezza e rafforzano nei nemici dei frati la convinzione che ormai erano al servizio di un gruppo di ipertadizionalisti il cui fine è l'annullamento del CVII.
RispondiEliminaangela
Caro Stefano delle 22:11. Ho già dimostrato che la petizione è un mezzo lecito e legittimo, e che può avere successo. Anche solo per instillare un po' di timor di Dio nei persecutori. Poi, mi sembra che il clamore suscitato non sia proprio negativo, anzi. E che lo strumento non sia alternativo, ma complementare, ad altri che lei propone. Perché questo suo astio nei confronti di questa meritoria iniziativa? E che differenza sostanziale c'è tra una, da lei proposta, "lettera con un numero di firme alto per far valere il diritto vigente" e la petizione di cui stiamo parlando?
RispondiElimina"E una pubblica petizione cos'è, se non una richiesta espressa con forza e forma tale da non potere essere ignorata, come dimostra la ridicola reazione del Volpi?"
RispondiEliminaPerfetto.
Aggiungerei:
"Petizione" non proviene da "petere" = chiedere ?
La petizione in quanto tale sarà pure uno strumento tipico della forma democratica, ma rimane sempre comunque una richiesta.
Chiamamola supplica o come vogliamo, la sostanza non cambia.
Marius
silentio J. Smith
RispondiEliminaE che differenza sostanziale c'è tra una, da lei proposta, "lettera con un numero di firme alto per far valere il diritto vigente"
RispondiEliminaCaro Silente. Io non ho nessun "astio" per nulla. Cerco solo di dare consigli ai miei fratelli. I quali troppo spesso li rispediscono al mittente con accuse che il sottoscritto si è preso a iosa. Non ultima questa sua, dedotta non so da cosa, di essere astioso verso le buone iniziative o "arrendevole" o remissivo o un tradizionalista di cui diffidare.
Devo dire che sono anche stupito, perché di solito se non si è allineati e coperti sulle posizioni e metodologie "decise" (da chi?), si è automaticamente etichettati come "conservatori" o finti tradizionalisti!
Io mi sono solo azzardato a indicare un modello. Quello dei Santi. Non ho mai anteposto tra loro la Preghiera, il Sacrificio e gli atti che si possono coerentemente e ragionevolmente intraprendere.
Sto solo mettendo l'accento su un primato: quello della preghiera e del Sacrificio. E sto solo dicendo che andrebbero armonizzati i due "elementi" dell'Apostolato: Preghiera e Opere. Su modello dei Santi.
La differenza tra una petizione sindacale che chiede le dimissioni di un "dirigente" al Tar del Lazio, e una Lettera firmata da molti, che non deve per forza chiedere le dimissioni di qualcuno, ma piuttosto far valere un diritto universale e chiedere che tale diritto venga rispettato da TUTTI, commissari in testa, esiste eccome!
E il fianco destro sempre esposto, in mezzo ai fedeli Tradizionali (perché chiamarci tradizionalisti?), esiste eccome!
Esiste anche la reazione alla persecuzione subita che è esattamente uguale e contraria: siccome i Tradizionali sono attaccati SEMPRE, SEMPRE hanno ragione! Una revisione coerente di atteggiamenti e di metodi non si riesce a fare, perché la guerra è aperta, e sembra quasi che chi si mette a ragionare sia una specie di traditore o venduto al nemico.
Ecco perché in realtà mi sembra di vedere due partiti che si azzannano, più che una vera resistenza operosa contro il modernismo e l'apostasia. Operosa e nel segno del Martirio.
I mezzi di questo mondo potevano essere usati davanti a chi non opera come sta operando: da despota. Sarebbe una bella scenetta vedere un perseguitato che si rivolge al suo persecutore, che non vuole fare altro che toglierlo di mezzo, dicendogli: faccio una petizione perché ho ragione! Sai cosa se ne fa della petizione?
Invece credo sia più intelligente usare i mezzi che il despota assolutizza in modo da poterne trarre un qualche beneficio per la Tradizione.
Esiste questa possibilità? Non credo che nessuno si sia mai posto questa domanda. Tenendo contro che di MEZZI si sta parlando, non di FINI. Che rimangono sempre immutabili.
Sarebbe bello che qualcuno leggesse questa intervista: http://www.riscossacristiana.it/la-giornata-della-tradizione-verbania-intervista-don-alberto-seccia/
Forse si riuscirà a comprendere meglio quello che dico
2 cose mi preme sottolineare, i cosiddetti furbi volpini non obbediscono per cieca sottomissione, ma per lungimirante desiderio di compiacere e di poter ottenere cariche più prestigiose, yuppies vatican style, tanto per intenderci, l'altra è che non saranno le ali 'progressiste' a chiedere il celibato ed ad ottenere altre concessioni per ridurre la CC ( o ciò che ne resta ) ad una confessione anonima-protestantoide fra 1.000 altre, gli ordini verranno dall'alto, dal g8 e dal presidente del Vat.s.r.l. e buoooonaaaseeeraaa a tutti quanti, non serve molto per prendere atto che ormai la chiesa è una ong, ammirata, adulata, piena di ospedali da campo e periferie anche cerebrali, e tutti vivranno felici e contenti, il merchandising è fiorentissimo, manco quando si vendevano le indulgenze si guadagnava tanto, i soldini sono in buone mani, tout va très bien,M.me la marquise (lo dico con la morte nel cuore, non essendo neanche tradi).Lupus et Agnus.
RispondiEliminaIn effetti devo dar ragione a Stefano.
RispondiEliminaIo questa seconda petizione non l'ho firmata. A dirvi la verità non l'ho nemmeno letta, visto l'oggetto dimissioni, perché sto centellinando le mie forze e il mio tempo.
Secondo me l'obiettivo non è chiedere le dimissioni di Volpi; ma ottenere il ripristino di diritti violati per sacerdoti e fedeli.
Tuttavia, proprio per non aver approfondito, mi sono astenuta dal commentare.
Sapete bene che non sono per il silenziamento in alcun modo, altrimenti non sarei qui.
Ma iniziative isolate di questo tipo non fanno altro che polarizzare l'attenzione su aspetti 'politici' anziché pastorali.
In fondo esiste anche il Coordinamento nazionale del coetus Summorum, che non esaurisce l'intera tradizione, ma che è intervenuto ufficialmente senza ottenere risposte.
Giustamente Stefano richiama la necessità di creare sinergie tra TUTTE le forze tradizionali e intraprendere l'azione congiunta che si riterrà piú opportuna, riterrei interpellando anche dei canonisti.
Avevo già preso iniziative in questo senso; ma purtroppo al momento non sono riuscita ad andare oltre qualche mail o qualche contatto telefonico.
È triste dover parlare in questi termini in presenza di una 'pastorale' (ma che cavolo di pastorale è?) lassista con l'errore e inesorabilmente dura con la tradizione.
In fondo, se anche fossero emerse irregolarità gestionali o altro, ciò che di fatto è stato colpito è il diritto di sacerdoti e fedeli - nonché lo ius divinum - a quello che è comunque il culto della Chiesa universale, nella cosiddetta forma extraordinaria, ribadito dal moto proprio Summorum, arbitrariamente e inopinatamente oltrepassato.
In effetti ricordo un appello di quattro studiosi compreso De Mattei, rimasto senza esito anch'esso.
RispondiEliminaSono sordi ciechi e muti tranne che con ciò che interessa le loro manovre, che purtroppo non sembrano sempre coincidenti con la salus aninarum.
A me pare che sia già stato tentato molto per chiedere di ristabilire la giustizia per i FI. Può darsi che secondo qualcuno non sia stato abbastanza.
RispondiEliminaPerché chiedere le dimissioni? Perché per altri (in tal caso Mattei) si è giudicato che più di così non si poteva davvero fare.
Infatti si procede con questo passo estremo quando si riconosce che inutilmente si è ormai tentato di tutto.
Secondo me nulla vieta che gruppi diversi con sensibilità diverse abbiano approcci diversificati, anche perché è illusorio che in quattro e quattr'otto si possa compattare in una sola azione unitaria persone singole e gruppi differenti e dispersi in tempi adeguatamente brevi.
Marius
Cara Mic, caro Stefano: va bene, stiamo zitti, ossequiosi, obbedienti. Non facciamo nulla, non reagiamo, non resistiamo. La petizione di de Mattei per le dimissioni di Volpi ha raccolto, in pochissimi giorni, migliaia di firme. Ma alcuni obiettano che non è questa la tattica. Che veniamo esposti a strumentalizzazioni (quali?). Che è una "petizione sindacale". Il sottinteso: la petizione è rozza, inelegante e aggressiva. Limitiamoci alle preghiere.
RispondiEliminaVa bene, allora teniamoci Volpi e lasciamo che prosegua la sua scientifica, sistematica distruzione dell'Ordine.
Et de hoc satis. Almeno per quanto mi riguarda. E' Natale.
Caro Silente,
RispondiEliminaMi pareva d'esser stata chiara nel mio intervento.
Non sono entrata nel merito perché, ripeto, per un mio limite momentaneo, non riesco ad approfondire tutto e non ho letto la petizione.
Sai bene che non sono per il silenziamento alteimenti non sarei qui. È stato l'oggetto "dimissioni Volpi" che mi ha trovata perplessa, semplicemente perché ritengo che il problema non sia tanto nel commissario, ma nel clima di cui è portatore.
Cara Mic, sul punto da te sollevato: "ritengo che il problema non sia tanto nel commissario, ma nel clima di cui è portatore" sono totalmente d'accordo. Ciononostante...
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