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venerdì 6 dicembre 2013

mons. Georg Gäenswein, dimissioni Ratzinger come 'un'amputazione'

Notizia scarna ma significativa "l'impressione di vivere in due mondi". È anche la nostra. Ripresa da una più lunga intervista da Die Zeit-Online

Roma, 4 dic. (Adnkronos) - Una pesante perdita, "come un'amputazione". In questi termini Monsignor Georg Gäenswein descrive la sua reazione alla scelta di Josef Ratzinger di dimettersi da Pontefice, nel febbraio scorso, seguita dal cambio ai vertici della Santa Sede. Parlando con 'Die Zeit' il segretario di Benedetto XVI, che collabora con Papa Francesco come Prefetto della Casa Pontificia e allo stesso tempo continua a lavorare come segretario per il pontefice emerito, dice di avere "l'impressione di vivere in due mondi".
* * *
Riproduciamo il testo integrale tradotto della intervista a die Zeit del 4 dicembre 2013:

Il segretario privato di Benedetto non riesce a farsi una ragione delle dimissioni del Papa

Dimissioni come una “amputazione”: Georg Gänswein racconta allo ZEIT di sentire la rinuncia del suo maestro come una perdita pesante. Ma il voto lo fa rimanere fedele.

L’Arcivescovo Georg Gänswein è ancor oggi addolorato dalla sostituzione di Benedetto col suo successore Francesco. “Su questo punto devo essere onesto con me stesso” — ha detto allo ZEIT quello che da molti anni è il segretario di Benedetto XVI — “e ammettere che è un dolore dover accettare con obbedienza il nuovo ruolo”.

Dal mese di marzo di quest’anno, Gänswein serve Papa Francesco come Prefetto della Casa Pontificia. Allo stesso tempo, continua a lavorare come segretario del papa dimissionario. “Ho la sensazione di vivere in due mondi”, ha affermato. Gänswein descrive il suo rapporto con le riforme di Francesco in modo laconico: “Ogni giorno mi aspetto qualcosa di nuovo e mi chiedo cosa cambierà oggi”.

Egli ha ritenuto sin dall’inizio un “affronto” del nuovo papa al suo predecessore il rifiutarsi di prendere possesso degli appartamenti papali nel Palazzo Apostolico. Francesco aveva spiegato che la residenza pontificia lo rendeva “malinconico” e che voleva vivere “tra la gente”. Il papa vive attualmente nella casa degli ospiti del Vaticano. Ma Gänswein ha affermato di poter ormai persino scherzare con Francesco sulla controversia.

Benedetto XVI si era dimesso nel mese di febbraio, un evento che si è verificato per la prima volta dopo molti secoli. Gänswein aveva vissuto questo passo come un’“amputazione”. Egli definisce straordinariamente intenso il suo tempo passato in qualità di collaboratore più stretto di Benedetto. “Ho dato il mio sangue per otto anni e qualche volta ne ho anche provato l’amaro sapore”. A partire da allora la sua vita “non è più in sintonia con la frequenza cardiaca” del Vaticano.

Gänswein fonda la sua opera ininterrotta al servizio di Benedetto sul fatto che l’allora Josef Ratzinger ha elogiato la sua lealtà in latino: “in vita et morte”, nella vita e nella morte.

Ancor oggi egli chiama il papa dimissionario “Santo Padre”. Tuttavia vale anche per lui, come uomo fedele a Benedetto, la regola: “C’è solo un papa”.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

32 commenti:


  1. L'interpretazione di Tarquini

    http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201312/131205tarquini.pdf

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  2. Il nuovo Pontefice vuole introdurre molte novità, e secondo Die Zeit «a Gaenswein questo non può
    piacere: forse ancor più di Papa Benedetto, egli si sentiva un alto sacerdote della tradizione, non
    vedeva in essa un diktat della Formalità, bensì un concentrato di saggezza della Chiesa».

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  3. Tarquini se stava zitto e senza scrivere castronerie era meglio, Mueller non è cardinale, si informi prima di disinformare, vabbé che è un repubblicista, ma a tutto c'è limite, o no????

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  4. Qualcuno potrebbe cortesemente tradurre l'intera intervista? Mi piacerebbe leggerla tutta ma non so il tedesco. Grazie

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  5. http://www.asca.it/news-Papa__mons__Gaenswein__io_contro_Francesco__Sono_stupidaggini-1344160.html


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  6. Per l'anonimo delle 14.48 ecco una veloce traduzione, senza pretese particolari.


    Il segretario privato di Benedetto si duole per le dimissioni del Papa
    Un ritiro come "amputazione" - Georg Gänswein sente il ritiro del suo maestro come grave perdita. Un voto di fedeltà lo lega.

    Mons. George Gänswein soffre ancora per l’avvicendamento di Francesco a Papa. "Qui devo essere onesto con me stesso", ha detto il segretario di lunga data di Benedetto XVI, "è un dolore, adattarsi al nuovo ruolo."
    Gänswein serve Papa Francesco dal marzo di quest'anno, come Prefetto della Casa Pontificia. Nello stesso tempo, continua a lavorare come segretario per il papa emerito. "Ho l'impressione di vivere in due mondi", ha detto. Gänswein descrive laconicamente il suo rapporto con le riforme di Francesco: "Attendo ogni giorno qualcosa di nuovo, ciò che oggi sarà diverso."

    Così dice che all'inizio ha avvertito come un “affronto" del nuovo papa nei confronti del suo predecessore, il fatto che Francesco avesse rifiutato di occupare l'appartamento papale nel Palazzo Apostolico . Francesco aveva dichiarato che l'appartamento papale lo rendeva "malinconico", che voleva vivere "tra la gente", ha detto Gänswein. Papa Francesco vive oggi nella casa degli ospiti del Vaticano. Nel frattempo, Francesco e lui hanno potuto scherzare sulla controversia, ha detto Gänswein.

    Benedetto XVI si era dimesso a febbraio – un avvenimento unico negli ultimi secoli. Gänswein dice di aver vissuto questo passo come una “amputazione". Il tempo che ha vissuto come più stretto collaboratore di Benedetto, egli lo descrive come estremamente intenso : "Ho lasciato otto anni di sangue e a volte ho pure sentito il gusto del sangue. " Da allora la sua vita, "non è più costantemente rivolta (ndr.: legata al polso)" del Vaticano .
    Il perdurare della sua attività presso Benedetto, Gänswein lo giustifica con il fatto che egli aveva giurato fedeltà a Joseph Ratzinger, in latino, "in vita et in morte". Oggi si rivolge al papa che si è dimesso chiamandolo "Santo Padre" . Tuttavia, anche per lui, come fedele di Benedetto: "C'è solo un Papa".

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  7. Anche per me questa anomala abdicazione e' stata come un'amputazione, una ferita.
    ...se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi...
    Giovanni cap.15,20.
    Neri

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  8. Grazie mille, viandante! La Madonna te lo renda!

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  9. Grazie Viandante!
    Che veleno gratuito Tarquini.
    Si avverte però il dramma e la frattura epocale al di là della comprensibile malinconia.

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  10. "due mondi" ... si, ma due mondi simili come la padella e la brace.

    Con un papa o l'altro fa sempre troppo caldo per un cattolico.

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  11. amputazione ?
    io direi piuttosto "decapitazione" !

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  12. Il dire e il non dire di Mons.Gaenswain rappresentano il segnale inequivocabile della terribile situazione che stiamo vivendo. Situazione edulcorata al massimo dai mass media per non mettere il dito nella piaga e dissimulare così questa crisi terribile della Chiesa attuale. Mi chiedo, e vi chiedo, qual è, dei due, il vero Papa. La domanda potrà sembrare retorica, o provocatoria, ma non è così. Si è infatti Papa per sempre e non a termine, di conseguenza noi abbiamo un Papa, Benedetto, che è Sommo Pontefice ma che non sta esercitando il proprio ministero. Ma non è decaduto perché non può decadere. Lo dimostra il fatto che veste di bianco come il Papa veste, si chiama "Sua Santità" e risiede in Vaticano perché è la sede del Papa. Se così non fosse, Ratzinger tornerebbe ad essere un normale vescovo, vestito come un vescovo, e risiederebbe lontano dal Vaticano, e si dovrebbe chiamare semplicemente "S.E. Joseph Ratzinger". Perché questo non è accaduto? Perché molti sanno che non è decaduto affatto. Nella migliore delle ipotesi, noi abbiamo due papi, ed è per questo che Mons. Georg parla di due mondi. Se il Papa fosse uno non avrebbe questa impressione. Questo è il sintomo della gravissima crisi che attraversa il cattolicesimo in questo momento. Che Dio abbia pietà di noi.

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  13. Perché nonostante i pattinamenti su ghiacci scivolosi ed arrampicature sugli specchi, l'abdicazione o rinuncia di un papa, non è prevista, almeno non nella forma in cui si è svolta, da nessun codice canonico, neanche contorcendone i più improbabili cavilli giuridici, Ratzinger è stato cacciato o se preferite costretto, con le buone o con le cattive (più probabile), ad andarsene per far posto al nuovo corso o spettacolo, per rilanciare mediaticamente la CC, almeno quella in scena attualmente, ora il vdr ha pure un app per seguirlo passo passo tutto il giorno, quindi, consegnate banche ed affari legati ai soldi, a mani sicure e fidate, placati come per magia scandali che piovevano come al diluvio universale tutti i giorni, oplà tutto bello, il g8 è come la tavola rotonda di re Artù, tutti per uno uno per tutti......Ratzinger conserva tutti i simboli perchè evidentemente si sente ancora papa, dimissionario non per sua volontà, aiutato dal fatto che l'altro non usa per sé neanche il termine, né gli usuali appartamenti e quant'altro, una situazione che definire anomala è puro eufemismo, ma va bene ai direttori di scena and the show must go on....'till the Master will come....Lupus et Agnus.

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  14. Credo che, nonostante l'anomalia della situazione determinata dalle dimissioni conservando il "servizio contemplativo", le dimissioni sono pur sempre previste dal diritto canonico.
    Resta invece pur sempre il fatto che, se non risulta una forza maggiore esplicita e non solo intuita o letta attraverso le grosse difficoltà attraversate dal pontificato precedente, oggi inopinatamente ribaltate, l'evento rischia di fare del papato una "funzione deponibile" legata al valore dell'efficientismo piuttosto che all'alta funzione di Vicario di Cristo...


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  15. Il discorso dei "due mondi", invece, è intuibile sia legato oltre ai diversi stili dei "due papi", anche all'azione dirompente di quello "regnante".

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  16. @Lupus
    in che senso la rinuncia non è prevista dalla norma? Io personalmente ritengo che la possibilità di rinuncia sia qualcosa previsto a livello puramente formale. Se l'accettazione è un atto libero, deve esserci pure la possibilità di rinuncia altrimenti ciò cozzerebbe con la natura libera dell'uomo ed il papato sarebbe un carcere.

    Ricordo ancora il titolo di "Avvenire" quando il Papa lasciò il Vaticano per andare a Castelgandolfo: "Il pellegrino obbediente". Obbediente a chi? A chi lo ha costretto ad andarsene? Mi spiace essere apocalittico, ma se il programma di Francesco è quello espresso nella EG, andando avanti ne vedremo delle belle, ci sarà probabilmente un momento in cui Benedetto interverrà perché non potrà tacere ed a quel punto rischieremo uno scisma.

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  17. @Mic
    Si, hai ragione. E' previsto dal diritto canonico, e non lo metto in dubbio, ma se lo stesso diritto canonico non ha previsto lo status del pontefice emerito, un motivo ci sarà. E' perché si trattava di una mera clausola formale che, qualora si fosse verificata, avrebbe portato ad una crisi senza precedenti. La cosa che mi lascia perplesso non è la possibilità delle dimissioni (lecite), ma il fatto che è conserva tutti i simboli del Papato e questo, se consideriamo l'azione dirompente di Francesco, lascia spazio a molti dubbi.

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  18. Caro Zag,
    Non puoi affermare he il papato è un carcere se non è prevista la possibilità di rinuncia. L'accettazione libera implica anche la grazia di stato corrispondente. Addirittura la scelta del nome provoca la cosiddetta "translatio personae" che conferisce alla persona uno status nuovo, che solo una causa di forza maggiore può far oltrepassare.
    Allora anche la fedeltà promessa nel matrimonio la puoi vedere come "privazione " della libertà. Ma non è privazione di libertà tutto ciò che nasce da una libera scelta iniziale non revocabile in ragione dell'entità della chiamata e della grazia di stato corrispondente.

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  19. Lo status del "pontefice emerito" non è previsto perché il papato non è una funzione amministrativa qualunque.

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  20. Mic, allora secondo te perché il CDC ha previsto la possibilità di rinuncia?

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  21. @mic scrive:

    "l'evento rischia di fare del papato una "FUNZIONE DEPONIBILE" legata al valore dell'efficientismo piuttosto che all'alta funzione di Vicario di Cristo..."

    D'accordissimo, una volta ho scritto che il PAPA (TU sei PIETRO)non è nè il fondatore di un'azienda nè il presidente della bocciofila...questo al di là delle mille ragioni che uno può avere avuto per lasciare (ma in questo mi conforta anche il prezioso articolo del prof. Radaelli) ma semmai un PADRE VERO: vero perchè nell'ordine soprannaturale delle cose, voluto da Nostro Signore quando gli ha affidato l'incarico ad vitam di pascere le pecorelle, cioè di assistere e occuparsi sempre dei propri figli, cioè propri in prima battuta di Dio e in seconda del Pietro di turno..Non è per questo che tutti lo chiamiamo Santo PADRE?



    @zag scrive:

    "E' previsto dal diritto canonico, e non lo metto in dubbio, ma se lo stesso diritto canonico non ha previsto lo status del pontefice emerito, un motivo ci sarà...

    La cosa che mi lascia perplesso non è la possibilità delle dimissioni (lecite), ma il fatto che CONSERVA TUTTI I SIMBOLI DEL PAPATO"


    ..infatti zag sfido qualcuno ad andare a trovare Ratzinger in questo momento (se fosse mai possibile...) e rivolgersi a lui, che gli viene incontro vestito di bianco con la zucchetta in testa, SENZA usare l'appellativo "SANTO PADRE"...(che dovrebbe, credo, essere riservato all'unico Santo Padre in carica, che non è lui (che comunque ha dato le dimissioni, al di là di come la si pensi su questa delicata questione, e anche se io stesso, lo sapete, avrei preferito milioni di volte che fosse ancora là al suo posto...)

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  22. ogni giorno che passa, e' evidente, a meno di non tapparsi gli occhi e le orecchie, che la rinuncia di BXVI e' stata ed e' un fatto gravissimo per la Chiesa, e deve essere scaturita da qualcosa di altrettanto grave.
    Che i cardinali tutti, i vescovi tutti, i parroci e molti cuttori del cattolicesimo- non tutti fortunatamente - stiano zitti, gia' questo fa capire che " c'e' del marcio in danimarca". se vivessi a roma, ed avessi" entrature" farei di tutto per saperne di piu', perche' mai come in questo caso, ORA, e' importante conoscere la Verita' vera, non quela propinataci dai mass media, inclusa la sala stampa vaticana
    Rosa

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  23. ..pardon "zucchetto" in testa non "zucchetta"..ho un po' di fame non ho potuto mangiare granche oggi.scusate

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  24. Zucchetta o zucchetto, sempre quelle sono le teste di rosso porpora ornate, mi permetto di pensare anzi credere fermamente che lo scisma sia avvenuto da tempo, che la gravità dell'atto di papa Benedetto sia la conseguenza di fattori ancora più gravi e preoccupanti a monte; en passant, lo scorso gennaio passò un certo periodo di tempo in ospedale, ufficialmente, si precisò molto tempo dopo, per sostituire il pacemaker, ma il solertissimo, oggidì, portavoce all'epoca muto, era molto imbarazzato e reticente nel comunicare la cosa; anomale dimissioni perchè le motivazioni non reggono,Ratzinger non se n'è andato sua sponte, conserva macchina con stemma, carta intestata a S.Santità BXVI, papa emerito e tale si firma..... inutile girarci intorno, ci troviamo in una situazione di inaudita gravità, con 2 papi legittimamente eletti, nessun antipapa, e tantissimi 'fedeli' sconcertati e, come me, sofferenti per questo stato di cose.@Una sola fede, non sai cosa darei per vederlo al posto che gli spettava, ma qualcun altro ha deciso diversamente....le motivazioni addotte per le dimissioni non sono previste, men che meno il titolo di emerito, ma su questo Ratzinger è stato irremovibile, se gli è stato concesso obtorto collo, un motivo che ci sfugge ci sarà.Lupus et Agnus.

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  25. @Lupus et Agnus scrivi:
    "le motivazioni addotte per le dimissioni non sono previste, men che meno il titolo di emerito, ma su questo Ratzinger è stato irremovibile, se gli è stato concesso obtorto collo, un motivo che ci sfugge ci sarà"

    si, caro fratello, un motivo CHE CI SFUGGE senz'altro c'è, non "ci sarà", ed è un motivo che lo avrà fatto soffrire e lo fa soffrire forse anche indicibilmente, chissà, forse ancor più adesso che sta rendendosi conto in quali mani ha lasciato il SUO gregge.
    Questo non mi impedisce, purtroppo, di ribadire tute le mie perplessità e riserve da pecorella di quel gregge abbandonato per ragioni senz'altro forti...Oltre quanto già detto in questi mesi non so che altro dire su questa vicenda che, come per te, mi sta addolorando ogni giorno di più. Perchè ogni giorno di più rimpiango il pastore che non trovo più là a dirigermi, a rimproverarmi, ad accarezzarmi, ad amarmi e che mi aspettavo sarebbe stato con me fino alla sua dipartita...

    Ma in alto i cuori, il Signore saprà supplire perchè il VERO buon Pastore con la "P" maiuscola alla fine è solo Lui.

    Un abbraccio e ricordati sempre di quella tua promessa di preghiera, come io mi ricordo della mia e la sto estendendo anche a te e alla tua famiglia. Se puoi contraccambia, ne sarò felice.

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  26. ...a conclusione di ciò che ti ho scritto qualche minuto fa nel mio ultimo post, naturalmente, Lupus et Agnus, c'è da dire che amare il proprio pastore o il proprio padre su questa terra non significa non voler vedere gli eventuali suoi errori, anche macroscopici talvolta, e non cercare di fargli capire in qualche modo, se possibile, che anche lui può sbagliare e sta sbagliando: questo per il bene suo, nostro e di tutti gli altri suoi figli (o pecore del gregge)...ma tutto questo sempre ricordandosi nella carità di figli che si ha di fronte colui che è stato designato a pascerci, ad occuparsi amorevolmente di noi; e che forse, DICO SOLO FORSE, si badi bene, in questo caso dovrebbe (e potrebbe?) CONTINUARE ad essere colui che PARE averci lasciato, con tutte le nostre lacrime, e anche con tutte le dure considerazioni conseguenti)

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  27. Scrive don Mauro Tranquillo:

    "Se abbiamo vissuto la cancellazione della Messa tridentina e della liturgia romana tutta intera sotto Paolo VI, gli incontri ecumenici spettacolari di Giovanni Paolo II, la partecipazione a riti luterani di Benedetto XVI e le sue dottrine collegialiste, dobbiamo stupirci di Francesco e delle sue bizzarrie?"

    Impossibile dargli torto.

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  28. @una sola fede, grazie per le belle parole consolanti e scusa il ritardo nel risponderti, ma ho dovuto lasciare il computer ad altri colleghi, le preghiere non mancano mai, per te e per tutti noi che siamo messi davanti ad una durissima prova, BXVI amava dire che 'il dolore ci fa uscire dalla stanza dei bambini', vero, questa per me lacerante esperienza, mi ha fatto aprire gli occhi e vedere il male che dilaga dappertutto, anche nella CC, non mi permetto di criticare la sua scelta di lasciare, penso sia stata una cosa per lui assai dolorosa, visti gli ultimi giorni come era diventato, pareva un ectoplasma, se ora si riprende un po' sono felice per lui....mi manca, maledettamente, ma credo che il Signore sappia quello che sta facendo, oggi è la festa dell'Immacolata, pregherò perchè si e ci ricordi al Maestro, noi, io, la parte peggiore del pusillus grex, che Dio abbia pietà di noi, buona festa a tutto il blog.Lupus et Agnus.

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  29. Ricapitoliamo:
    il ministero petrino eterno, un po' come il matrimonio. Stranamente, il CDC prevede la possibilità di dimettersi ed ad un certo punto, un Papa fine e ortodosso, viene fortemente provato da una serie di vicende dolorose (pedofilia clero, tradimento del maggiordomo, sfiducia a Ettore Gotti Tedeschi, probabilmente anche un "ammutinamento" di cardinali di un certo spessore ecc.) e decide di dimettersi, venendo meno ad una tradizione plurisecolare. L'evento causa sconcerto e commozione planetaria, tuttavia, pensando alla statura - morale e teologica - della persona, non può essere dettato che da cause di forza maggiore che non sono state rese pubbliche. Si è per caso avvertita la ragionevole certezza di un pericolo serio che incombeva sulla Chiesa? Di cosa si trattava? Non dimentichiamo che lui ha sempre detto che con questo gesto avrebbe fatto il bene della Chiesa. Dopo le dimissioni, conserva tutti i simboli papali, compreso il titolo di "Santità" e continua a risiedere in Vaticano. Già da questo si intuisce qualcosa, che egli cioè è ancora Papa. Viene eletto un nuovo papa e la sua è un'elezione del tutto legittima: sceglie subito uno stile dirompente, di rottura con tutti i papi precedenti. Addirittura non abita nell'appartamento pontificio e fa di tutto per distruggere il carattere sacrale del ministero petrino (vedi articoli di Gnocchi e Palmaro). Una delle prime azioni di peso all'interno della Chiesa è il commissariamento dei FI, ordine fiorente e rigoglioso. Il Magistero è caratterizzato da una sola parola: ambiguità, ovvero si dice qualcosa di cattolico e subito il suo contrario. Tutto insomma sembra interpretabile a piacimento, l'importante è che si sia allegri e felici e non puri ideologi. Assordante è il silenzio sui principi non negoziabili, a differenza di Benedetto XVI. Cosa ha detto su questi temi il Card. Bergoglio? Esistono omelie, discorsi, interviste, qualcosa di pubblico insomma, da cui si può evincere cosa pensava su queste cose? Niente di niente. Perché si deve andare a ripescare qualche lettera privata che lui mandava a qualche convento? Dunque vi è un papato di assoluta discontinuità con tutti i precedenti. Abbiamo un papa che legittimamente esercita il ministero, ma un altro papa silente. Il problema è che la Chiesa non può avere due papi, ma uno solo. Cosa accadrà il giorno in cui Benedetto contesterà il Magistero di Francesco? Voi pensate che sia fantascientifica questa ipotesi? Lo pensate veramente dopo aver visto due papi vestiti allo stesso modo? Io sono assolutamente certo che prima o poi accadrà. Che cosa poi accadrà il giorno in cui si verrà a sapere che le dimissioni erano state indotte da qualcuno e da eventi non resi pubblici attualmente?

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  30. Io penso che Benedetto non contesterà il Magistero di Francesco. Nei discorsi di congedo, ha più volte ripetuto che sarà fedele al nuovo papa 'chiunque esso sia'.
    L'anomalia dei due papi in Vaticano comunque resta e
    la verità di un gesto così anomalo e grave non la sapremo mai. Io continuo sempre a pregare e ad essere devota al Santo Padre Benedetto XVI.
    Neri

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  31. La rinuncia non mi e' sembrata da subito un gesto libero. Il furto dei documenti da parte del cameriere sembrava quasi un avvertimento in stile mafioso. Se la rinuncia non e' del tutto libera e' invalida. Felice

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