Uno spiritualismo falso e pericoloso
Si sa qual è il moto del pendolo: esso si slancia da un estremo a quello opposto. Questo può accadere anche nel comportamento umano, perfino in quello religioso. L’eccesso di una Chiesa ipertrofica, appesantita, burocratica e mondana può favorire lo slancio verso l’opposto eccesso di una Chiesa “dimagrita” e umiliata fino a diventare debole, flebile e inconsistente.
Da un certo tempo, nel dibattito ecclesiale è tornata a diffondersi una vecchia tendenza, tipica dei momenti di crisi e di scoraggiamento: alludo al sogno utopistico di una Chiesa meramente “spirituale”, nel senso protestante del termine. Ossia una Chiesa intesa come una comunità piccola, semplice, povera, debole, informe, disimpegnata; una comunità che rinuncia al “proselitismo” missionario e ad esercitare ogni forma di potere e d’influenza nella società, preferendo ripiegare su una “testimonianza profetica” che sarebbe la sola a preservare la purezza dell’impegno religioso e soprannaturale di una élite di cristiani “adulti, maturi e consapevoli”.
Secondo questa tendenza, la Chiesa dovrebbe limitarsi ad assicurare la sopravvivenza di una vaga religiosità individuale e privata, senza preoccuparsi della sua proiezione e protezione sociale e pubblica, nella illusione che questa religiosità possa salvarsi dal dilagante secolarismo non combattendolo ma anzi adeguandosi ad esso allo scopo di “ridurne i danni”. Questo modello di Chiesa debole presuppone quello di un Cristianesimo debole, inteso come religione di un “piccolo gregge” che si limita a santificare gl’individui e le famiglie, rinunciando a convertire le società, i popoli, le Nazioni.
In questa prospettiva, si sostiene che la Chiesa possa rendersi credibile solo ritornando al suo presunto modello storico originario, che alcuni identificano nella comunità apostolica e carismatica “pre-costantiniana”, altri invece nella comunità dell’antico Israele patriarcale, tribale e nomade. Di conseguenza, si auspica che la Chiesa rinunci a dogmi, norme e leggi, si liberi dalle proprie autorità e istituzioni, rifiuti protezioni e aiuti politici, in modo da “abbattere i bastioni” della Cristianità, demolire le strutture ecclesiastiche, “uscire dal Tempio” e disperdersi nel mondo moderno, “pellegrinando nel deserto della storia” in attesa del finale e risolutivo ritorno di Cristo. Insomma, una Chiesa non più Domina et Magistra gentium, ma solo “lievito di spiritualità”, “esperta in umanità” e “ospedale dei popoli”.
Questa falsa riforma presuppone che la Chiesa rinunci ad essere una “società giuridica perfetta” gerarchicamente organizzata, dotata di sacri diritti e poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) e si riduca a una mera comunità spirituale-carismatica, priva di autorità, strutture e d’istituzioni: una sorta di mollusco privo di uno scheletro che gli permetta di stare in piedi, di agire, d’imporsi, di difendersi e di attaccare.
Lo spiritualismo minimalista e rinunciatario quindi nega alla Chiesa quel diritto di elevare un Tempio, di stabilirsi in una Città e di conquistarsi un Regno temporale – insomma quel diritto di stabilità, sicurezza e dominio – che il suo Fondatore Le ha concesso per compiere la missione di santificare l’umanità. Come affermava mons. Cordovani, tale spiritualismo presuppone quell’«errore moderno che tenta di ridurre l’insegnamento e l’opera di Gesù ad una riforma morale del tutto interiore, senza contenuto storico e sociale»; presuppone in particolare una errata concezione del Regno messianico, che viene ridotto al suo aspetto trascendente, ossia invisibile, spirituale ed eterno, escludendone quello immanente, ossia visibile, materiale e temporale.
Questa tesi pretende che le sconfitte subìte dalla Chiesa negli ultimi secoli, e perfino la grave crisi interna che oggi la travaglia, siano positivi “segni dei tempi” e anzi abbiano un valore mistico, perché il fallimento delle scelte pastorali fatte negli ultimi tempi sarebbe la prova della loro validità, del fatto di aver realizzato una “testimonianza profetica”. In particolare, si pretende che quelle sconfitte e quella crisi costituiscano una provvidenziale occasione che costringerà la Chiesa a conformarsi alla “mistica della kenosis e dell’esilio”, rinnegando il proprio passato teocratico e “costantiniano, rinunciando ad ogni sostegno, vantaggio e potere terreni. Si giunge così a prospettare una paradossale idealizzazione del fallimento, quasi che la sconfitta e l’impotenza fossero garanzie di fedeltà a un Vangelo proclamato da un Cristo considerato come “un giudeo marginale” inevitabilmente votato al fallimento.
Insomma, le claunnie anticristiane lanciate ieri dai pagani e oggi dai neopagani vengono riproposte da certi cristiani come se fossero una verità, anzi la vera natura della Chiesa.
Le esigenze sociali della evangelizzazione
Questa tendenza falsamente spirituale è molto pericolosa e quindi merita una critica severa e motivata, per evitare che le virtù di semplicità, povertà e mitezza diventino un pretesto per imporre i vizi del minimalismo, del miserabilismo e della viltà.
Orbene, bisogna ricordare che Dio è Signore non solo dell’“Universo”, ma anche della storia e delle società umane. Pertanto la Rivelazione divina, la Redenzione cristiana e la Santificazione ecclesiale non possono essere ridotte all’aspetto spirituale e individuale, ma anzi debbono avere una proiezione e una protezione temporale e sociale.
Ciò esige che la Chiesa non si limiti alla “presenza” e alla “testimonianza” (sia pure “profetiche”), ma svolga anche un ruolo apostolico e missionario, dunque docente e militante; ciò comporta ch’Essa non rinunci ad avere leggi, istituzioni e strutture giuridiche che le permettano di vivere, agire e imporsi. Infatti, come insegnava il cardinale Journet, «la legge generale della Chiesa, fin dalla sua origine, è una legge progressiva d’incarnazione, in virtù della quale essa, quanto più spirituale è, tanto più visibile appare».
Se si vogliono realizzare i fini, bisogna voler usare tutti i mezzi adeguati, non solo soprannaturali ma anche naturali. San Paolo esorta i cristiani a «riscattare il tempo presente» (Ef 5,16) «approfittando di tutte le occasioni» (Col 4,5) offerteci dalla divina Provvidenza. Fra questi mezzi, primeggia la società umana. Finché vive, quindi, la Chiesa non può rinunciare a costruire (o ricostruire) il Regno di Dio, non solo nel suo aspetto individuale ma anche in quello sociale, ossia in quella sua proiezione politica che è la Cristianità, a qualunque costo e qualunque cosa accada: fiat justitia, pereat mundus, specie se la giustizia è quella divina e il mondo è quello tenebroso.
La santificazione dell’umanità, pur partendo da una eroica élite di avanguardia e da un “piccolo gregge”, deve arrivare a conquistare tutti gli ambienti per plasmare una civiltà cristiana e organizzare le società sui dettàmi del Vangelo. Secondo mons. Guardini, «le norme etiche divengono storicamente operose incarnandosi negl’istinti vitali, nelle tendenze spirituali, nelle strutture sociali, nelle creazioni culturali e nelle tradizioni storiche».
Insegnava al riguardo il cardinale Daniélou: «La religione e la civiltà dipendono strettamente l’una dall’altra. Non esiste vera civiltà che non sia religiosa; inversamente, una religione delle folle è possibile solo se sostenuta dalla civiltà [...]. Un popolo cristiano non è possibile in una civiltà che gli sia contraria [...]. La fede può davvero radicarsi in un popolo solo se ne ha penetrato la civiltà, quando esiste una cristianità. Il Cristianesimo è accessibile come rivelazione alle folle popolari, solo se viene radicato come religione in quel popolo [...]. Senza cristianità, nessun cristianesimo delle folle [...]. È l’insieme della società che i cristiani devono sforzarsi di trasformare, affinché la vita cristiana sia resa accessibile all’insieme degli uomini [...]. Un popolo cristiano non è possibile in un mondo in cui le istituzioni sono moralmente perverse o ideologicamente erronee» (L’oraison problème politique, Cerf, Paris 2012, pp. 7-16, 48).
Insomma, la Chiesa ha il diritto-dovere di evangelizzare non solo le “culture” e le “civiltà”, ma anche le comunità, le società, i popoli, le strutture e le istituzioni giuridiche e politiche (sia nazionali che internazionali), allo scopo di edificare la Cristianità, «fondando un novo regno / ove abbia la pietà sede secura» (T. Tasso, Gerusalemme Liberata, I, 23).
Crisi di crescita o mutazione mortale?
Viene il legittimo sospetto che questa idealizzazione del fallimento sia un maldestro tentativo di giustificare, anzi di santificare, due cose che invece andrebbero rivedute e corrette. La prima riguarda il recente passato, e consiste in quelle scelte e strategie ecclesiali che effettivamente si sono rivelate fallimentari perché hanno portato la Chiesa a diventare minoritaria e marginale, ininfluente nella vita culturale e politica, disobbedita dai suoi stessi seguaci. La seconda riguarda il presente, e consiste nella rinuncia a combattere per la Fede e a difendere la Cristianità residua, cadendo nella tentazione di cedere ai compromessi ed arrendersi al Nemico.
A questa vile prospettiva fatalistica obiettava a suo tempo il cardinale Daniélou: «Il fallimento riguarda Dio, a noi riguarda il successo. Voglio dire che Dio riesce sempre a rimediare; Egli è capace di trarre un risultato dal fallimento trasfigurandolo mediante l’amore [...]. Dio si serve di tutto; Egli può trasformare la persecuzione in un mezzo di santificazione. Ma noi, noi malgrado tutto restiamo colpevoli. I martiri riscatteranno queste colpe, ma sarebbe stato meglio se esse non fossero state commesse [...]. In una certa spiritualità del fallimento, ci potrebbero essere facili giustificazioni per le nostre pigrizie e negligenze. Dio trarrà dalle cose ciò che vorrà, ma noi abbiamo innanzitutto il dovere di combattere» (L’oraison problème politique, pp. 130-131).
A questa vile prospettiva fatalistica obiettava a suo tempo il cardinale Daniélou: «Il fallimento riguarda Dio, a noi riguarda il successo. Voglio dire che Dio riesce sempre a rimediare; Egli è capace di trarre un risultato dal fallimento trasfigurandolo mediante l’amore [...]. Dio si serve di tutto; Egli può trasformare la persecuzione in un mezzo di santificazione. Ma noi, noi malgrado tutto restiamo colpevoli. I martiri riscatteranno queste colpe, ma sarebbe stato meglio se esse non fossero state commesse [...]. In una certa spiritualità del fallimento, ci potrebbero essere facili giustificazioni per le nostre pigrizie e negligenze. Dio trarrà dalle cose ciò che vorrà, ma noi abbiamo innanzitutto il dovere di combattere» (L’oraison problème politique, pp. 130-131).
La struttura istituzionale, la proiezione sociale e la protezione politica del Cristianesimo servono a impedire che la religiosità tenda a disincarnarsi e a privatizzarsi, isolando la Fede dalla vita civile e ponendo la Chiesa in balìa dei suoi nemici. La storia recente dimostra che il falso spiritualismo, che ha imposto la cosiddetta “scelta religiosa” condannata sul nascere da papa Pio XII, è una tentazione non solo meschina e sterile ma anche pericolosa. Essa infatti ha favorito il diffondersi nel mondo cattolico di una mentalità minimalista, di una pastorale rinunciataria e di una strategia disfattista. Questa scelta ha provocato le ben note gravi conseguenze che oggi subiamo: ripiegamento individualistico, privatizzazione della religione, disimpegno politico, rinuncia a evangelizzare la società, complesso d’inferiorità, subordinazione alle “forze emergenti della Storia”, infine resa al nemico.
L’astrattezza, l’artificiosità e il settarismo di tale falsa riforma porterebbero la Chiesa al definitivo fallimento, se non altro per il semplice fatto che «un soprannaturale liberato dalla patria, dalla famiglia, dalle vite individuali con le loro caratteristiche temporali inquadrate nei loro vincoli, sarebbe un’anima senza corpo, non realizzerebbe più la realtà umana, il suo regno si svolgerebbe in un campo di astrazioni; il Pensiero creatore non sarebbe veramente incarnato e il suo Spirito non sarebbe stato inviato a rinnovare la faccia della terra» (padre A. Sertillanges).
Questa paradossale riforma deformante provocherebbe non una “crisi di crescita” ma una mutazione mortale. Sarebbe la fine non della Chiesa “autoritaria”, ma semplicemente di quella autorevole. Sarebbe la fine della Chiesa docente, in quanto un maestro che insegna le proprie idee senza autorevolezza e che non ha modo di farsi rispettare e obbedire dai discepoli è ovviamente condannato all’insuccesso. Sarebbe la fine della Chiesa militante, ossia intesa come società che non solo “soffre” e “prega”, ma anche “combatte” gli errori e i vizi, come diceva il Manzoni nel suo inno sulla Pentecoste. In tal modo, la Chiesa si adeguerebbe alla nuova società “postmoderna”, basata sul relativismo e fomentatrice d’incertezza, insicurezza e anarchia, e ne condividerebbe la sorte fallimentare.
A cosa può dunque rinunciare una Chiesa, in cosa può “dimagrire”, di cosa può spogliarsi? Può rinunciare a ruoli che non le competono, a una burocrazia inefficace, a una pompa meramente esteriore, a beni superflui o perfino utili, come insegnava Giovanni Paolo II (cf. Sollicitudo rei socialis, n. 31), ad esempio quando vescovi e Papi vendettero preziosi oggetti liturgici per soccorrere la popolazione colpita da grave miseria. Ma la Chiesa non può rinunciare ai diritti e ai poteri ricevuti dal suo divino Fondatore, a cominciare da quelli d’insegnare, santificare e governare, i quali implicano quelli di fare apostolato, convertire e sottomettere le genti a Gesù Cristo. Il che implica il possesso di tutti i mezzi necessari a questo scopo.
Guido Vignelli
___________________________________[Fonte: Il Settimanale di Padre Pio, Numero 46 del 26 novembre 2013]
Qualcuno di bianco vestito taccerebbe questo articolo di pericoloso "trionfalismo"...
RispondiElimina"La Chiesa - oggi spesso si sente dire - è nata per servire" (non per essere servita), ma poi non si capisce a chi deve servire, se al Dio vero e unico, oppure al mondo secolarizzato e neo-pagano, e ai suoi capricci.
Grazie a Magister abbiamo questa informazione:
RispondiEliminanasce "un sito con le fonti documentarie riguardanti la preparazione, la stesura, la composizione della "Sacrosanctum Concilium".
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350681
http://www.fontescl.com/
Per chi mastica un po' l'inglese, consiglio questa intervista del 1995 a Padre Malachi Martin, intitolata "La fine della Civiltà Cristiana":
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=IvtguI_EqEU
Con le dimissioni di Benedetto XVI e il "pontificato liquido" di Bergoglio, si può dire che è avvenuta la definitiva resa delle gerarchie cattoliche al Nuovo Ordine Mondiale. E l'indice di gradimento dei media sembra dire: "Ora, finalmente, anche voi (ex-)cattolici siete i benvenuti nel NWO!"
Articolo da incorniciare e salvare, sembra di rileggere Benedetto XVI. Tutto il contrario dei discorsi di Francesco, incentrati sullo spiritualismo. Nessuna parola sulle leggi inique e immorali, come se questo non interessasse i cristiani. Prendiamo il caso dell'aborto, un tema a caso. Non ricordo di aver mai sentito il papa usare questa parola "aborto" e giudicare le leggi che lo consentono come immorali, ingiuste, inique o che gridano vendetta al cospetto di Dio. L'ho invece sentito parlare del diritto del nascituro a vivere. Benissimo, ma cosa dobbiamo fare noi cattolici contro le leggi ingiuste? Obiezione di coscienza, suppongo. Ma siccome si parla spesso di introdurre leggi che limitino l'obiezione di coscienza, non sarebbe auspicabile prendere delle posizioni pubbliche su questi temi?
RispondiEliminaMa ecco un altro esempio, l'ultimo, di ambiguità, uno stralcio di un discorso pronunciato qualche giorno fa ai rappresentanti dell'istituto Dignitatis Humanae:
"È necessaria un'opera di sensibilizzazione e di formazione affinché i fedeli laici, in qualsiasi condizione, e specialmente quelli che si impegnano in campo politico, sappiano pensare secondo il Vangelo e la Dottrina sociale della Chiesa e agire coerentemente, dialogando e collaborando con quanti, con sincerità e onestà intellettuale, condividono, se non la fede, almeno una visione di uomo e di società e le sue conseguenze etiche».
Dialogare con un non credente è un conto, collaborare è un altro. Cosa significa concretamente "collaborare con chi condivide una visione di uomo e di società e le sue conseguenze etiche"? Può significare tutto e niente.
mi scuserete il lieve OT, ma non sapendo dove inserirlo ho pensato di postarlo qua:
RispondiElimina«Oh Dio, in tuo nome, salvami. … Il Signore sostiene la mia vita. “
UOMO SOPRAVVIVE TRE GIORNI IN FONDO ALL’ATLANTICO , di MICHELLE FAUL, Associated Press
Articolo ripreso da http://daltonsminima.altervista.org/# con VIDEO DEL SALVATAGGIO
LAGOS, Nigeria (AP) – Circa 100 metri più in basso, sul fondo dell’Oceano Atlantico, i subacquei aveva già tirato quattro corpi fuori dal rimorchiatore affondato. Poi una mano comparve su uno schermo TV, del monitoraggio del recupero. Tutti davano per scontato che fosse un altro cadavere, e il subacqueo si mosse verso di esso.
“Ma quando è andato a prendere la mano, la mano lo afferrò!”
Ecco cosa Tony Walker, responsabile del progetto per la società olandese DCN Diving, ci ha rivelato durante il salvataggio di maggio. Harrison Odjegba Okene, cuoco nigeriano del rimorchiatore, è sopravvissuto per tre giorni respirando, in una sacca d’aria, una fornitura, in costante diminuzione, di ossigeno. Un video del drammatico salvataggio di Okene èreperibile al seguente ilnk: http://www.youtube.com/watch?v=ArWGILmKCqE – ed è stato pubblicato su Internet, più di sei mesi dopo il salvataggio, ed è finito online solo questa settimana.
Il calvario di Okene è iniziato intorno alle 4:30 del mattino del 26 maggio. Come sempre mi alzai presto, ero in bagno quando il rimorchiatore, uno dei tre che trainavano una petroliera nelle acque ricche di petrolio del Delta della Nigeria, ha un improvviso sussulto e poi si è arenato.
“Ero stordito e ovunque era buio “ Okene, ha detto in un’intervista al quotidiano nazione della Nigeria dopo il suo salvataggio.
A tentoni fuori dalla toilette, ha cercato di trovare una via d’uscita, puntellava le porte aperte mentre si muoveva. Ha scoperto alcuni strumenti e un giubbotto di salvataggio con due torce, che ha insaccato nei calzoncini.
Quando ha trovato una cabina della nave affondata, si sentiva al sicuro, ed ha iniziato la lunga attesa, mentre faceva sempre più freddo, ha giocato con il suo nastro mentale della sua vita, ricordando sua madre, i suoi amici, ma soprattutto la sua moglie da cinque anni, con la quale non aveva ancora generato un figlio.
“HO INIZIATO A INVOCARE IL NOME DI DIO”, ha detto Okene . “HO INIZIATO RICORDANDO I VERSI CHE HO LETTO PRIMA DI DORMIRE. HO LETTO LA BIBBIA DAL SALMO 54 AL 92. Mia moglie mi aveva mandato quei versi da leggere, per quella sera, quando mi ha chiamato prima di andare a letto. “
Okene ha veramente pensato che stava per morire, quando sentì il suono di un motore di barca e gettare l’ancora, ma non è riuscito a ottenere l’attenzione del suo equipaggio.
Tutto l’articolo qua:
http://daltonsminima.altervista.org/#
Segnalo l'iniziativa del prof. de Mattei per una raccolta di firme con la quale chiedere le dimissioni di Padre Volpi, affossatore del Francescani dell'Immacolata
RispondiEliminahttp://www.corrispondenzaromana.it/francescani-dellimmacolata-chiediamo-le-dimissioni-di-padre-volpi-2/
http://www.corrispondenzaromana.it/wp-content/uploads/2013/12/Lettera-Volpi-8-12-13.pdf
RispondiEliminaè la lettera del Volpi....siamo in piena guerra! si vede che l'Istituto era di ostacolo....al nuovo stile e dottrina della nuova "chiesa francescana"
Sine timore dice:
RispondiElimina"Con le dimissioni di Benedetto XVI e il "pontificato liquido" di Bergoglio, si può dire che è avvenuta la definitiva resa delle gerarchie cattoliche al Nuovo Ordine Mondiale. E l'indice di gradimento dei media sembra dire: "Ora, finalmente, anche voi (ex-)cattolici siete i benvenuti nel NWO!"
Che bravo! Che fiducia nella Chiesa e nello Spirito di Dio! Che rispetto verso Pietro! Che ubbidienza! Che amore!
Bravo. Bravo veramente.
Credo sia non solo utile ma importante dare visibilità alla LETTERA del commissario Volpi ai FFI, è agghiacciante, deve essere letta con attenzione:
RispondiEliminahttp://www.corrispondenzaromana.it/wp-content/uploads/2013/12/Lettera-Volpi-8-12-13.pdf
Dopo aver esplicitamente detto che è la volontà di Dio ad avergli dato le sue responsabilità (!), dopo aver detto tutta la sua simpatia e ammirazione per i 5(!) frati ribelli e il suo disprezzo per chi sta resistendo definendoli di "una grande povertà spirituale e dipendenza psicologica", dopo aver dipinto i FFI come una banda di succubi terrorizzati dalle "autorità deposte" (!) senza libertà e responsabilità di pensiero (i FFI apprezzeranno cotanta stima e rispetto), dopo aver preteso che non ha mai sentito i 5 frati criticare i fondatori...., il commissario Volpi fa cadere la sua scure.
Terribile.
Riprendo da Corrispondenza Romana:
L` 8 dicembre 2013
-ha chiuso il seminario,
-ha sospeso le ordinazioni sacerdotali e diaconali;
-ha colpito di interdetto le pubblicazioni dell’editrice Casa Mariana, proibendo di diffonderle nelle chiese e santuari affidati ai religiosi;
-ha esteso la sua guerra personale ai terziari e ai laici che sostengono l’istituto, sospendendo tutte le attività della MIM (Missione Immacolata Mediatrice) e del TOFI (Terz’Ordine Francescano dell’Immacolata);
-ha minacciato di commissariamento le suore Francescane dell’Immacolata e a tolto a loro e alle Clarisse dell’Immacolata l’assistenza spirituale dei Frati; -infine pretende imporre a tutti i Frati un “giuramento modernista” di fedeltà al Novus Ordo Missae e al Concilio Vaticano II
Articoli come questo sono e saranno sempre più rari, ormai chi non pensa 'in comune', sia o non sia tradi o altro, è tagliato fuori dal new deal della cc, quando poi leggi su Zeit che Ratzinger si agghindava come un albero di Natale, che le celebrazioni devono essere veloci e tirate (dove poi, contro il muro? Mi dicevano da bambino che si celebrava in pompa a maggior gloria di Dio, ma è passato tanto tempo....)e una gola profonda, sì, ce n'è ancora in giro, ti esce con un "Avvelenamento? Non è più necessario,dopo il ritiro di Benedetto, ad un papa si può anche 'raccomandare' il ritiro" e allora capisci che è finita, game over, siamo più o meno in fondo al baratro, non ci resta che affidarci al Signore.Lupus et Agnus.
RispondiEliminaeh si....temevano che l'istituto fosse un vulnus del nuovo pontificato....lo dice apertamente! La lettera è da leggere con attenzione...in piena linea conciliare!
RispondiEliminaIl trattamento che stanno riservando ai frati dell'Immacolata la dice lunga sulla misericordia di questo pontificato (vogliamo sperare che il papa non sappia ma ne dubito......) e su quanto attende nel prossimo futuro il piccolo resto fedele....
RispondiEliminaCosì avrebbero fatto, e anche peggio, con la FSSPX....per questo i veri registi del piano non si opponevano al reintegro...diciamo la verità: chi non voleva la fraternità nel recinto? Solo quei vescovi tedeschi...e qualche curiale che credeva di contare... Erano favorevoli i conservatori e....(?) pronti con la scure alla mano...
Tutto era previsto tra giugno/dicembre 2012....2013 anno nuovo pontificato nuovo....e poi sappiamo come è andata a finire. Buon per loro....buon per chi vuol restare cattolico!
Se Volpi si dimettesse sarebbe un bene per tutti, ma non credo si risolverebbe la situazione, visto che qualcuno più in alto ha deliberato il tutto e al posto di Volpi ne verrebbe un altro a continuare la par destruens. Mi chiedo: possibile, possibile, possibile che nessun vescovo faccia sentire la sua voce? Possibile, possibile che nessun successore degli apostoli dica a chiare lettere che NON SI PUO' ASSISTERE ALLA DISTRUZIONE DI UN ORDINE RELIGIOSO senza far nulla? Possibile, possibile che la coscienza non parli a qualcuno che sta in alto e che il carrierismo ecclesiastico conti più della retta dottrina?
RispondiEliminaHanno tutti paura ma di cosa????
RispondiEliminaDalle foto in giro si vede il diverso trattamento di cordiale antipatia che il pontefice riserva a chi non è della sua linea...: baci, sorrisi e abbracci con i suoi....viso severo e indice puntato con altri... si vadino a vedere le foto dell'udienza alla segnatura apostolica, novembre scorso, e la faccia del card. Burke davanti al papa con l'indice puntato... Non è la prima volta con Burke. Verificate please!
E così sono tutti impauriti...ma poi, diciamolo francamente, chi li ascolterebbe? dove troverebbero spazio? Le teste sono accecate...
@caro don Massimo che scrive:
RispondiElimina"su quanto attende nel prossimo futuro il piccolo resto fedele..."
sebbene APPARENTEMENTE tutto paia convergere verso il peggio, cerchiamo, sforziamoci con l'aiuto di Dio e la preghiera incessante di vedere le cose anche da un punto di vista più pieno di speranza, ...il "piccolo resto fedele" potrebbe magari andare incontro a questo, se i piani di Dio saranno appunto tali...:
"Certo ti radunerò tutto, o Giacobbe,
certo ti raccoglierò, RESTO di Israele.
Li metterò insieme come pecore in un sicuro recinto,
come una mandria in mezzo al pascolo,
dove muggisca lontano dagli uomini.
Chi ha aperto la breccia li precederà;
forzeranno e varcheranno la porta
e usciranno per essa;
marcerà il loro re innanzi a loro
e il SIGNORE SARA' ALLA LORO TESTA"
(Mi 2, 12-13)
Intanto CHIEDO A TUTTI, fratelli e sorelle, di abbandonare per un po' polemiche e parole talvolta infuocate per mettersi in un atteggiamento di maggior raccoglimento e di preghiera: chiedo MOLTI ROSARI oltre che perl a Congregazione, ora in particolar modo per PADRE MANELLI(da sempre un innamorato profondo della Madonna) che, STANDO A QUANTO RIPORTATO daL blog "cordialiter" avrebbe GRAVI PROBLEMI DI SALUTE (lo stessa notizia l'avevo segnalata nell'altro thread):
Da http://cordialiter.blogspot.it/2013/12/circa-le-condizioni-di-salute-di-padre.html
LUNEDÌ 9 DICEMBRE 2013
CIRCA LE CONDIZIONI DI SALUTE DI PADRE MANELLI
Consiglio ai lettori del blog di pregare per Padre Stefano Maria Manelli, ne ha davvero tanto bisogno, infatti il Fondatore della Famiglia Religiosa dei Francescani dell'Immacolata versa in CONDIZIONI DI SALUTE DRAMMATICHE, e a quanto pare si sta avvicinando per lui il momento di abbandonare questa terra di esilio per entrare nell'eternità.
[…]
Quando nel 2007 i Francescani dell'Immacolata accolsero con entusiasmo il Motu Proprio "Summorum Pontificum", mi rallegrai per questa loro svolta verso la Messa tridentina. Notai che i fedeli che frequntavano le loro chiese non si limitavano ad apprezzare gli aspetti estetici della liturgia antica, ma praticavano un'intensa vita spirituale. Ad esempio, mentre in certi altri posti al termine della Messa tridentina la gente esce subito di chiesa, invece nelle loro chiese non pochi fedeli laici rimango a fare il ringraziamento, come raccomandato da tutti i buoni manuali di ascetica e anche dal Magistero Pontificio (cfr. "Mediator Dei" di Pio XII).
Supplichiamo la Mediatrice di tutte le grazie di assistere Padre Stefano in questo momento cruciale della sua vita.
l’articolo QUI
http://cordialiter.blogspot.it/2013/12/circa-le-condizioni-di-salute-di-padre.html
RispondiElimina"Intanto CHIEDO A TUTTI, fratelli e sorelle, di abbandonare per un po' polemiche e parole talvolta infuocate per mettersi in un atteggiamento di maggior raccoglimento e di preghiera:"
La notizia data da Cordialiter mi rattrista molto, preghiamo per Padre Manelli, che Maria Santissima lo assisti, lo tenga per mano e lo accompagni anche in questi momenti.
Vorrei comunque dire che esprimere il proprio sdegno contro quel che sta colpendo i FFI in modo violento e sprezzante, NON è incompatibile con la preghiera.
C`è un momento per tacere e c`è un momento per parlare, per far sentire la propria voce, per testimoniare simpatia, riconoscenza e affetto a dei religiosi trattati e considerati nel modo che si palesa nella lettera del commissario leggible al link.
Stiamo vivendo, come Chiesa, un momento apocalittico. Mass media e giornalisti compiacenti lo possono dissimulare quanto vogliono, ma non metteranno a tacere l'intelligenza umana. Il caso FI è solo il primo di una par destruens che sta investendo, non dimentichiamolo, lo stesso papato. E, ripeto: possibile che qualche vescovo non prenda pubblicamente posizione. Cosa c'è? Paura di perdere qualche posizione nella Chiesa, ora che vige il modernismo e lo spiritualismo? Io penso che in questo frangente storico il silenzio equivalga ad omissione, e quindi colpevolezza morale.
RispondiEliminaMa siete sicuri della notizia?
RispondiEliminaSarebbe meglio verificare!
Su questo sono d'accordo, cara Luisa, e io infatti ho solo scritto di lasciare stare le parole infuocate (comprese quelle dettate dai sentimenti e dalla buona causa) "per un po'"...appunto perchè mi pare che ora ci aspetti un più pressante impegno: riunirci idealmente tutti in preghiera e supplicare la Santa Madre di intercedere per il caro fondatore dell'ordine.
RispondiEliminaPoi, sai come la penso, talvolta ritengo personalmente che sia comunque meglio mortificare un poco se stessi e rinunciare almeno in parte alle contese, anche se motivate (e sono il primo, penso che tu sappia anche questo, talvolta a farle, quindi il "memento" vale anche per me): chissà che lassù il Signore non gradisca questo più delle nostre ininterrotte (cioè non saltuarie) dispute e recriminazioni, seppur dettate da profondi e giusti sdegni, e ci dia quanto chiediamo con la preghiera, che però, appunto deve essere fatta in una certa condizione di cuore e di spirito:
"Voglio dunque che gli uomini preghino, dovunque si trovino, alzando al cielo MANI PURE SENZA IRA E SENZA CONTESE".
(1Tm 2,8)
Ma sia chiaro, Luisa: il mio è solo un suggerimento, non sono certo il proprietario del blog e non ho nessun titolo a fare nè a dettare alcunchè...se non il titolo di semplice fratello nella fede come voi tutti.
Una preghiera anche da parte mia per Padre Manelli.
RispondiEliminaRiprovo a pubblicare il mio post, forse non mi è partito…
RispondiEliminaScrivevo: su questo sono d'accordo, cara Luisa, e io infatti ho solo scritto di lasciare stare le parole infuocate (comprese quelle dettate dai sentimenti e dalla buona causa) "per un po'"...appunto perchè mi pare che ora ci aspetti un più pressante impegno: riunirci idealmente tutti in preghiera e supplicare la Santa Madre di intercedere per il caro fondatore dell'ordine.
Poi talvolta ritengo personalmente che sia comunque meglio mortificare un poco se stessi e rinunciare almeno in parte alle contese, anche se motivate (e sono il primo, penso che molti lo abbiano capito, talvolta a farle): chissà che lassù il Signore non gradisca maggiormente delle nostre dispute e recriminazioni, seppur dettate da profondi e giusti sdegni, e ci dia quanto chiediamo con la preghiera, che però, appunto deve essere fatta in una certa condizione di cuore e di spirito:
"Voglio dunque che gli uomini preghino, dovunque si trovino, alzando al cielo MANI PURE SENZA IRA E SENZA CONTESE".
(1Tm 2,8)
Ma sia chiaro, Luisa: il mio è solo un suggerimento non ho nessun titolo per dettare alcunchè...se non il titolo di semplice fratello nella fede come voi tutti.
Mi scuso se sono ripetitivo, ma tornando al tema dell'aborto: un conto è affermare il diritto dei nascituri a vivere, un altro è prendere pubblica posizione contro le leggi che lo permettono. Non si dovrebbe forse dire che è un crimine orrendo agli occhi di Dio e degli uomini di buona volontà? Non si dovrebbe dire che tali leggi attirano castighi divini sulle nazioni e su interi popoli? Non si dovrebbe dire che il diritto all'obiezione di coscienza è sacro e inviolabile e cominciare a mettere dei paletti a quegli stati che vorrebbero abolirlo? E invece no, non si prende posizione in ambito politico, del resto il colloquio con Scalfari è chiaro in proposito. E invece si dice che i cattolici in politica devono collaborare con chi "ha almeno una visione dell'uomo ecc". Anche la massoneria ha una sua visione dell'uomo. Quindi?
RispondiEliminaQuindi le 'visioni' collimano perfettamente, tra l'altro leggo oggi che, oltre ad essere di fatto prigioniero, p.Manelli non può ricevere visite né telefonate e gli è stato proibito perfino di celebrare messa...cos'è, un revival della santa inquisizione, hanno tutti paura del novello Torquemada?....mamma mia, come ci hanno ridotti.....
RispondiEliminaTra l'altro non è vero che "non si prende posizione in ambito politico". Su questioni sociali ed economiche la si prende, eccome. Insomma sembra si selezionino accuratamente gli ambiti di intervento, in modo che il "successo" continui.
RispondiEliminabeh, Fabiola, lui " discerne " ( cpyright Magister): no alla guerra in Siria, cioe' all' intervento USA- Europa, ma zitti sulle truppe francesi in Centrafrica. perche'? perche' lui discerne.
RispondiEliminarosa
OT ma non troppo, segnalo fotoservizio su Pagina catolica o Ex orbe, per stomaci forti, non occorre conoscere lo spagnolo, bastano le immagini, e 2 articoli su Cath.herald, il primo è di tornielli, infaticabile, che intervista riccardi (la coppia più bella del mondo) ce n'è per tutti noi, titolo:'The pope is facing silent opposition in the church', l'altro riguarda il siluramento di tale Adam Shaw che scriveva per il Catholic News Service, reo di avere condannato l'EG e di aver paragonato PF a Obama, per la serie: Gnocchi, Palmaro, you'll never walk alone. Anonymous.
RispondiEliminaot
RispondiEliminaqui si stanno organizzando rivoluzioni "colorate"?
a parte l'ucraina (e già ci fu quella "arancione")
http://www.eurasia-rivista.org/le-rivoluzioni-colorate-in-eurasia/8540/
adesso vorrebbero entrare in europa (questa europa dove altri vogliono andarsene)
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=12674
in italia protesta forconi (m5s del Casaleggio ecc)
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12691
m (ps il sito del franceschetti lo ritengo spazzatura ma questo articolo, di S. Vicoletti, riporta anche mie perplessità: è una prova generale?)
Cosa rispondere a questo Messori?
RispondiElimina“… I lefebvriani denunciano soprattutto la «protestantizzazione» della Chiesa di Roma, sia nella dottrina del Vaticano II, sia nella sua applicazione concreta. Ma è una denuncia, la loro, che rischia di rifarsi proprio alle categorie di Lutero, di Calvino, di Zwingli: il tradimento, cioè, dell’ortodossia da parte del Magistero, l’allontanamento dalla lettera del Vangelo e dall’insegnamento dei Padri, l’inquinamento liturgico e pastorale. Da qui, la necessità di un ritorno alla Tradizione autentica, scrostandola da sovrastrutture recenti. Ma è un appello, questo, che sembra creare paradossali sintonie tra i Riformatori del Cinquecento e i Tradizionalisti del Duemila. E, invece – per il cattolico che sia consapevole della logica del cattolicesimo – la sola «vera» Chiesa è quella effettivamente esistente; il solo Magistero «autentico» è quello dei Pastori del momento; la sola Tradizione è quella che vive nel Papa regnante. Cattolico è riconoscersi nella Chiesa «così come sta» (pur non rinunciando, s’intende, alla sforzo per sempre migliorarne il volto umano); è il viverne la vita concreta senza inseguire schemi illusori di una «purezza» ideale; è l’essere fedeli al Credo di sempre, accettandone però l’approfondimento, l’ attualizzazione, per i quali la Gerarchia ha un misterioso carisma, garantito dallo Spirito Santo. Non vi è scisma od eresia che non nascano dall’insofferenza della realtà ecclesiale concreta e dalla ricerca di un vangelo «puro», dalla richiesta di pastori davvero «fedeli» al progetto di Cristo, dalla nostalgia di una Tradizione «autentica»: ma questa è la strada che porta alla setta, al gruppuscolo, alla chiesuola. Il cattolico, invece, tra polvere e sudore, cammina tra la folla del grande popolo, dove grano e zizzania, santità e infamia sono mescolati in modo inestricabile ma dove la Gerarchia – designata, crede la fede, dallo Spirito stesso – può incappare in incertezze, arresti e magari equivoci ma non può condurre fuori strada il gregge affidatole”.
Micus
Messori ha alcuni aspetti
RispondiEliminaintellettuali pregevoli, ma su questo argomento non fa che risuonare lo stesso disco rotto da circa trent'anni. Come rispondergli? Con un esempio banale, magari un po' stupido e paradossale.
Immagini il Messori di veder eletto al Papato Marco Pannella. Che ti fa Pannella appena eletto? Ovviamente piazza subito i suoi radicali in tutti i punti chiave della Chiesa, esigendo 'obbedienza', minacciando scomuniche.
Ed il gioco è fatto, la Chiesa è umanamente spacciata, mentre i vari Messori continuano a ripetere: ubbidite a Papa Pannella, altrimenti siete tradiprotestanti.
Ora, basta sostituire Pannella ed i radicali con i Papi 'conciliari' filomodernisti ed i neomodernisti della 'nouvelle théologie', per avere il quadro attuale della situazione.
Lo so che il micro-apologo è deprimente, ma forse così Messori riuscirà a capirci qualcosa.
Cosa rispondere a questo Messori?
RispondiEliminaChe si STUDI E SI IMPARI A MEMORIA, il Dogma PASTOR AETERNUS.
Dove al cap. IV SI LEGGE:
[...] Lo Spirito Santo infatti, non è stato promesso ai successori
di Pietro per rivelare, con la sua ispirazione, una nuova dottrina, ma per custodire con scrupolo e per far conoscere con fedeltà, con la sua assistenza, la rivelazione trasmessa dagli Apostoli, cioè il deposito della fede. Fu proprio questa dottrina apostolica che tutti i venerabili Padri abbracciarono e i santi Dottori ortodossi venerarono e seguirono, ben sapendo che questa Sede di San Pietro si mantiene sempre immune da ogni errore in forza della divina promessa fatta dal Signore, nostro Salvatore, al Principe dei suoi discepoli:
"Io ho pregato per te, perché non
venga meno la tua fede, e tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli".
Perciò Noi, mantenendoci fedeli alla tradizione ricevuta dai primordi della fede cristiana, per la gloria di Dio nostro Salvatore, per l’esaltazione della religione Cattolica e per la salvezza dei popoli cristiani, con l’approvazione del sacro Concilio PROCLAMIAMO E DEFINIAMO DOGMA RIVELATO DA DIO che il Romano Pontefice, quando parla
ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro, gode di quell’infallibilità con cui il divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa nel defi-
nire la dottrina intorno alla fede e ai costumi: pertanto tali definizioni del Romano Pontefice sono immutabili per se stesse, e non per il consenso della Chiesa.
Se qualcuno quindi avrà la presunzione di opporsi a questa Nostra definizione, Dio non voglia!: sia anatema.
Dato a Roma, nella pubblica sessione celebrata solennemente nella Basilica Vaticana, nell’anno 1870 dell’Incarnazione del Signore,
il 18 luglio, venticinquesimo anno del Nostro Pontificato.
PIO PP. IX
Toh! guarda.... pare che Messori non CONOSCA LA MATERIA APPENA TRATTATA....e non abbia mai letto il Dogma Pastor Aeternus ...eppure un cattolico DOVREBBE CONOSCERE CHE il Dogma E' INTOCCABILE e DEVE essere accolto senza se e senza ma.. ...pena il consumarsi dell'eresia.... come pure dovrebbe SAPERE CHE IL MAGISTERO INFALLIBILE non è la stessa cosa che il magistero ordinario.... e oltre dovrebbe sapere che I FEDELI DEBBONO OSSEQUIARE NON SOLO AL MAGISTERO DEL PAPA PRESENTE MA DI TUTTI I PAPI....
Quando manca la conoscenza di cose così elementari che pensare? di chi sarà la colpa?
messori avra' letto le critiche di ottaviani ebacci alla messa NO?
RispondiEliminaavra' confrontato quanto dichiarat sulla liberta' religiosa e sulle altre religioni dal Magistero pre e postconciliare ?
non per difendere M. Lefebvre, ma trovo che accomunare lui e i suoi a lutero e calvino sia un insulto
Che ci sia stata prima una protestantizzazione e poi ed ora si rischi una scristianizzazione ed un sincretismo, solo un cieco non lo vede, o chi e' in mala fede
Rosa
Messori dimostra di essere affetto dall'accecamento generale che travolge gran parte di clero e fedeli, tra i quali però sono in parte scusati i più giovani, che MAI hanno avuto una retta formazione dottrinale e STORICO-CULTURALE, onesta e oggettiva.
RispondiEliminaNon sono scusati gli anziani, formati nel pre-concilio e che nella loro cultura superiore (diplomi e lauree) dovrebbero rileggere la storia con eqiuanimità di giudizio.
Nel suo giudizio assurdo e iniquo si allinea perfettamente a Tornielli e simili malevoli giudici di fatti e persone, modernisti & conciliaristi uniti contro il "nemico" comune: la Tradizione e suoi seguaci.
Messori dimostra di essere affetto dall'accecamento generale che travolge gran parte di clero e fedeli, tra i quali però sono in parte scusati i più giovani, che MAI hanno avuto una retta formazione dottrinale e STORICO-CULTURALE, onesta e oggettiva.
RispondiEliminaNon sono scusati gli anziani, formati nel pre-concilio e che nella loro cultura superiore (diplomi e lauree) dovrebbero rileggere la storia con eqiuanimità di giudizio.
Nel suo giudizio assurdo e iniquo si allinea perfettamente a Tornielli e simili malevoli giudici di fatti e persone, modernisti & conciliaristi uniti contro il "nemico" comune: la Tradizione e suoi seguaci.
Un piccolo appunto a Messori ed altri soloni che pontificano a destra e a manca, per trasmettere la fede, per essere pastori santi, bisogna prima di tutto crederci veramente e comportarsi realmente da santi pastori, dando l'esempio per primi....di tutto ciò non ho sentore, percepisco tutt'altri odori in questa primavera senza rondini....
RispondiEliminaL’enigma Papa Francesco (prima parte) – di Patrizia Stella
RispondiEliminaMeglio agitarsi nel dubbio che riposare nell’errore (Manzoni)
“SE" un Papa eletto sia pure regolarmente dal collegio cardinalizio, si comportasse non in piena sintonia con la tradizione e il Magistero perenne della Chiesa, sarebbe da considerare vero Papa?"
http://www.riscossacristiana.it/lenigma-papa-francesco-prima-parte-di-patrizia-stella/
m
Il Papa non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge.
RispondiEliminaAl contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola.
Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo".
http://ilblogdiraffaella.blogspot.it/2013/12/benedetto-xvi-il-papa-non-e-un-sovrano.html
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2005/documents/hf_ben-xvi_hom_20050507_san-giovanni-laterano_it.html
m
il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola.
RispondiElimina------------
Certamente carissima m, ma c'è un ma....Benedetto XVI, doveva aggiungere la parola Deposito, in quanto, DIRE solo la Sua Parola (intesa come ciò che è contenuto nella Sacra Bibbia, crea e produce confusioni. Motivo?
La Sacra Scrittura E' STATA RIMANEGGIATA.
A parte la Vulgata UNICA TRADUZIONE vera sotto tutti gli aspetti (compresi quelli storici e culturali), le altre ed uniche che sono in commercio (CEI) e che l'hanno soppiantata, riportano
libere "traduzioni" e interpretazioni che non sono le originali ma bensì neogiudeoprotestanti...provare per credere.....
Quindi alla giustissima precisazione di Benedetto XVI, in cima alla lista andava aggiunto e sottolineato il Deposito Millenario, come OBBLIGA IL DOGMA PASTOR AETERNUS.
inimica vis
RispondiEliminahttp://www.totustuustools.net/magistero/l13inimi.htm
"Come vivere il Vangelo nella società secolare, dove siamo una minoranza"
RispondiEliminaChristoph Schönborn
http://www.ilfoglio.it/soloqui/21057
non si può andare dietro al mondo (ormai completamente corrotto e probabilmente prossimo alla rovina), anche se con spirito di carità, dimenticandosi la Verità e cercando sempre il compromesso al ribasso. Occorrerà lottare ed avere la schiena dritta perché i tempi terribili (che un cristiano dovrebbe aver presenti) potrebbero anche essere vicini.
“slippery slope”
RispondiEliminahttp://pubblicano.wordpress.com/2013/12/08/slippery-slope/
m
La lobby gay imbavaglia i giornalisti
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-lobby-gay-imbavagliai-giornalisti-7973.htm
L'ascesa mondiale del partito dei pedofili
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-lascesa-mondialedel-partitodei-pedofili-7988.htm
Ecco la sentenza che introduce la pedofilia
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-ecco-la-sentenza-che-introduce-la-pedofilia-7982.htm
Belgio, il Senato dice sì all’eutanasia per i minori. Nessun limite di età: anche un bambino di 5 anni potrà richiederla
RispondiEliminahttp://www.tempi.it/belgio-il-senato-dice-si-all-eutanasia-per-i-minori-nessun-limite-di-eta-anche-un-bambino-di-5-anni-potra-richiderla
Ucraina "revolution"
RispondiEliminahttp://aurorasito.wordpress.com/2013/12/16/ucraina-la-posta-orientale-della-nato/
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_jcs&view=jcs&layout=form&Itemid=134&aid=273219
“Non torneremo mai indietro.
RispondiElimina"Vogliamo che l’obiezione di coscienza alla legge 194 sia vietata in tutti i consultori e le strutture pubbliche”.
Questo un estratto del comunicato diffuso ieri dal collettivo femminista “XXX” che ha protestato all’interno della Basilica di San Petronio a Bologna. Nell’occasione ha anche esposto uno striscione con su scritto: “Voi occupate i consultori, noi invadiamo le chiese”
http://www.nocristianofobia.org/femministe-xxx-sullaborto-voi-occupate-i-consultori-noi-invadiamo-le-chiese/
m
Il Papa e l'imperatore
RispondiEliminahttp://josephussblog.blogspot.it/2011/06/il-papa-e-limperatore.html
http://profezie3m.altervista.org/ptm_c2-3.htm
m