Sia Riposte Catholique che Rorate Caeli danno risalto alle parole pronunciate da mons. Arthur Roche, segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, nel corso di una intervista rilasciata il 13 febbraio scorso alla CNA (Catholic News Agency) in occasione della conferenza, Roma 18-20 febbraio, promossa dalla sua Congregazione per commemorare il 50° anniversario della costituzione apostolica sulla sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, promulgata da Paolo VI nel 1963. La conferenza prevede la discussione di esperti circa l'impatto che la Costituzione ha avuto nella riforma dell'Ordo Missae e delle modalità celebrative.
Colpisce questa ricerca di conferme in momenti di grande timore per la sorte del Rito Romano Antiquior, recentemente penalizzato in troppe circostanze, di cui abbiamo anche fatto diretta esperienza. Il vescovo ha espresso argomenti a noi ben noti e più volte sottolineati che, di fatto, tuttavia, non sono applicati.
Colpisce questa ricerca di conferme in momenti di grande timore per la sorte del Rito Romano Antiquior, recentemente penalizzato in troppe circostanze, di cui abbiamo anche fatto diretta esperienza. Il vescovo ha espresso argomenti a noi ben noti e più volte sottolineati che, di fatto, tuttavia, non sono applicati.
Il discorso di mons. Roche sembra dimostrare che le autorità romane non sono tutte di fatto ostili alla forma straordinaria del rito romano, dato che ha elogiato quella che comunemente viene chiamata « messa in latino » perché significa soprattutto l'unità della Chiesa cattolica grazie, tra le altre cose, alla sua lingua comune, affermando che « Si tratta di un linguaggio comune, per così dire, che ci riunisce, che ci unisce ».
Tra le cose più significative, mons. Arthur Roche, ha affermato che la Sacrosanctum Concilium non si oppone in alcun modo al rito di san Pio V; ma tutt'altro, sotto molti aspetti. La costituzione ha infatti dichiarato il latino come lingua liturgica per eccellenza e il gregoriano come canto proprio della Chiesa. Essa ha dato il diritto di celebrare la messa in lingua volgare. Ma questa possibilità è in realtà un'eccezione, un'eccezione ... che è diventata la regola.
Ha aggiunto che il latino « sarà sempre parte del Rito romano: è la lingua in cui il rito romano è stato scritto, sia nella forma ordinaria, che di fatto in quella straordinaria » e osservato come vi è stato un aumento dell'uso del canto gregoriano durante la Messa, « soprattutto in occasione di eventi internazionali ».
Richiamando infatti l'attenzione sulla particolare portata internazionale della città di Roma, Mons. Roche ha continuato a dire che « la gente di tutto il mondo, da tutti i continenti e dai diversi emisferi, si riunisce per condividere Messa ed è unita in quella espressione comune del canto della parte latina della Messa in gregoriano che, al di là dei tesori spirituali che contiene, esprime l'unità della Chiesa ».
Circa gli orientamenti liturgici di Bergoglio, secondo mons. Roche, il Santo Padre non ha alcuna posizione sulla Liturgia Usus Antiquior. Ha anche aggiunto che « il Papa di fatto non ha espresso nulla riguardo alla forma straordinaria, né su quella ordinaria ».
Beh, in proposito abbiamo purtroppo registrato molte occasioni pubbliche e formali di disprezzo e distanza, se non paradossale estraneità, a partire da qui. Tuttavia il vescovo dava l'impressione di inviare un messaggio per rassicurare alcuni fedeli richiamando « l'apertura di spirito » del papa che dovrebbe applicarsi ai fedeli della messa tradizionale.
Devo dire che il sermone di Arcivescovo Roche vela una bugia enorme...
RispondiEliminaperchè la Messa vera non è stata mai niente oltre che lo strumento dello Spirito Santo per promuovere e diffondere la vera unica eterna Fede...
e la Messa nuova non è stata mai niente oltre che lo strumento di modernisti per promuovere e diffondere modernismo e la perdita della Fede vera e eterna e unica...
Se Bergoglio ha paura della strumentalizzazione della Messa Vera, questa paura conferma lui come modernista e nemico di tutto che viene da Cristo....
una paura che viene dall'ulmiltà del serpente antico...
Romano
Giorni fa postai un filmato con intervista a semplici fedeli su che cosa fosse la S. Messa, e sentimmo risposte "illuminanti" (ad es.: "...un evento ecumenico", "un incontro tra amici" etc.)
RispondiEliminaSi torna ogni giorno alla domanda:
DOve sta andando la Chiesa cattolica ?
Bene, ora guardate il seg. filmato, e meglio capirete a che punto siamo sulle moderne "didattiche" usate da bravi sacerdoti per istruire e formare i cattolici alla comprensione (....) e sentita parteciipazione alla S. Messa:
RISULTATI DELLA RICERCA ‘COME TRASFORMARE UNA MESSA IN UNA CERIMONIA PAGANA
http://it.gloria.tv/?search=Come+trasformare+una+Messa+in+una+cerimonia+pagana
Il desolante spettacolo della odierna liturgia nella Chiesa
di Francesca Croci
(con documentazione fotografica)
http://www.conciliovaticanosecondo.it/articoli/il-desolante-spettacolo-della-odierna-liturgia-nella-chiesa/#more-1901
le foto:
http://www.conciliovaticanosecondo.it/foto/
(immagini eloquenti più di mille discorsi, per rispondere alla domanda nel titolo di questo blog)
se per caso nel commento prec. ho scritto un link non valido, ecco quello giusto:
RispondiEliminahttp://it.gloria.tv/?media=521560
Purtroppo non si tratta di abusi isolati, che sarebbero stati prontamente sanzionati, ma delle logiche conseguenza dei principi della riforma liturgica.
RispondiEliminaE' la S. Messa NO a non esprimere con chiarezza la dottrina cattolica sulla S. Messa e non riesce a trasmettere l'intenzione corretta. Per celebrare validamente il Sacerdote deve essere correttamente formato ed avere l'intenzione corretta ricavata non più dal semplice rito, ma da studi personali. Ormai non basta l'intenzione di fare quello che fa la Chiesa perché la S. Messa NO sia valida, ma è necessario avere l'intenzione corretta esplicitamente. Questo avviene a causa dell'ambiguità del NO in sé stesso.
Un abuso è di per sé un qualcosa di eccezionale. Se l'abuso è sistematico o quasi vuol dire che qualcosa non va. Anche un dottore molto esperto può commettere talvolta errori, ma se sbaglia spesso, vuol dire che non è tanto esperto.
Modello delle celebrazioni liturgiche dovrebbe essere la S. Messa celebrata dal Papa. Qui cascano le braccia, dopo la felice "parantesi" (mi dispiace davvero scrivere questo) di Papa Benedetto.
La soluzione a tutto questo blaterare c'è e da parecchi anni. Salutare tutti e andare tutti dalla FSSPX. E' l'unica soluuzione buona per la salute dei fegati cattolici (oltre che della fede) e anche per scuotere un po'chi non serve più Dio, nè si interessa della salvezza delle anime. Credo che se tutti quelli cha amano la dottrina della Chiesa, la S.Messa, il Buon Dio siano loro semplici fedeli, sacerdoti, comunità religiose dicessero: "Bene! ci vietate con modi subdoli di servire Dio come si deve? Noi andiamo dalla FSSPX."
RispondiEliminaIl vaticano credo eviterebbe di perseguitare ancora i cattolici, farebbe dei passi indietro. Finchè si è fiacchi e paurosi loro gongolano e distruggono a piacimento. Dio ci ha gettato un salvagente e ancora c'è gente che ha paura ad aggrapparsi.
Annarè, purtroppo non credo sia solo questione di numeri...
RispondiEliminaOrmai non basta l'intenzione di fare quello che fa la Chiesa perché la S. Messa NO sia valida, ma è necessario avere l'intenzione corretta esplicitamente. Questo avviene a causa dell'ambiguità del NO in sé stesso.
RispondiEliminaAnche perché - ed è questo il dramma frutto dello iato generazionale e dell'incuria per tanti tipi di inquinamento - purtroppo nella Chiesa non c'è più univocità d'intenzione.
Ad esempio sono troppo i sacerdoti (dico sacerdoti) che parlano tranquillamente di transfinalizzazione, nonostante gli insegnamenti contrari dei papi...
Poi saremmo noi quelli non in comunione!
Prima di visionare il filmato e le foto avevo pensato (incautamente) che la mia abituale compressa di gastroprotettore potesse essere sufficiente...
RispondiEliminaDentro di me ho sempre più la certezza che non ne avremo ancora per molto, anche se non so assolutamente come questo avverrà, pur avendo qualche sprazzo o abbozzo di idea in testa, ma...chissà!
Dio è con noi.
Situazione molto pesante, sì, indubbiamente:
RispondiElimina"I pastori sono diventati insensati,
non hanno ricercato più il Signore;
per questo non hanno avuto successo,
anzi è disperso tutto il loro gregge.
Molti pastori hanno devastato la mia vigna,
hanno calpestato il mio campo.
Hanno fatto del mio campo prediletto
un deserto desolato"
...ma è anche vero che il Signore dirige tutto, perciò dobbiamo avere fiducia e cercare di rasserenarci:
"Vi darò pastori secondo il mio cuore, i quali vi guideranno con scienza e intelligenza".
(dal Libro di Geremia, capp. 3, 10, 12)
l'interpretazione della liturgia e' un pensiero che va di pari passo con l'interpretazione del ruolo. ed e' un pensiero soggettivista che pone l'accento sull'io e non sul ruolo ricoperto. e' normale ricoprire un incarico a modo proprio ed e' una leggera sfumatura che porta grandi conseguenze. il problema nasce quando la personalita' prende il sopravvento sul ruolo. se sono padre devo comportarmi da padre e non porre in essere tutti quegli atti che farebbe rocco che non sono da padre. cioe devo io per primo ubbidire al mio ruolo, vivendolo con la mia personalita' ma allo stesso tempo limando o temperando o eliminando cio che della mia personalita' non coincide col dover essere cio che si e' chiamati ad essere.
RispondiEliminaA proposito di Parolin e Sacrosanctum Concilium: una notizia fresca. Mons. Vittorino Battistella, nuovo arciprete-parroco del duomo di Motta di Livenza (TV), non vuole più dare la comunione sulla lingua ai fedeli, adducendo non meglio conosciute disposizioni del Vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo, adottate per una corretta profilassi di igiene. Ad una signora che l’ha sempre ricevuta sulla lingua, nell’accostarsi a ricevere il sacramento per ben tre volte gli ha preso la mano per mettervi la particola sul palmo, finché nella terza volta, con uno stratagemma, ci è riuscito. Al termine della Messa, la predetta Signora è andata in sacrestia a fare rispettosamente le sue rimostranze, dicendo, con buon senso, che le sue mani non erano consacrate, pertanto, non degne di ricevere il Corpo di Cristo. Il monsignore gli ha spiegato che dal momento che lui pone l’ostia sulla mano di un fedele, anche questa diventa consacrata ipso facto. La questione, a mio modesto avviso, è ben più sottile ed è un disegno che parte da lontano e avanza per gradi, precisamente dalle nuove rubriche del Novus Ordo: meno cura nella pulizia dei vasi sacri (spesso demandata ad un chierichetto o al sacrestano), nessuna cura per le mani del sacerdote dopo che ha consacrato l’ostia, nessunissima cura nel raccogliere dal corporale eventuali residui (il corporale viene solo piegato e messo da parte), l’inginocchiarsi davanti al Santissimo sostituito con un frettoloso inchino (se non si inginocchia nemmeno il Vescovo di Roma dopo la consacrazione, significa che la genuflessione è abolita), comunione “maneggiata” non solo dai ministri straordinari dell’eucarestia, ma ormai molti preti la danno anche ai famigliari di un malato perché la portino a casa al loro congiunto, ora si aggiunge anche la comunione obbligatoria sulla mano del parroco di Motta di Livenza (sicuramente non sarà l’unico), così il cerchio sta per essere chiuso. Il significato è uno solo: non ci si crede più alla Presenza Reale, sempre più si parla di transignificazione e il termine transustanziazione non viene più menzionato, nemmeno nelle rubriche, per cui l’ostia rappresenta solo un simbolo, un significato, non possiamo mica adorare i simboli? Del resto, come potremo concelebrare con i protestanti che non credono nella Presenza Reale, mica possiamo costringerli a cambiare la loro fede? Non siamo mica ai tempi dell’inquisizione! Dobbiamo ecumenicamente adattarci ai fratelli protestanti, come diceva il “buon” Bugnini! Al di là delle battute, credo che la questione sia estremamente seria. Di questo dovrebbe preoccuparsi Parolin, anzi, di questo dovrebbe preoccuparsi il futuro cardinale Beniamino Stella che, come tutti sanno, ha sponsorizzato Parolin alla Segreteria di Stato. Stella come prefetto della Congregazione per il Clero, dovrebbe interessarsi di come agiscono i preti, in particolar modo di quelli che conosce, come il caso di mons. Battistella, nato a Camino di Oderzo (TV), parroco di Motta di Livenza (TV) e con-diocesano del futuro cardinale Stella che è nato a Pieve di Soligo (TV), ambedue della diocesi di Vittorio Veneto (TV)…Insomma, dai, almeno tra trevigiani mettetevi d’accordo e datevi un ordine.
RispondiEliminaBergoglio e i fratelli maggiori
RispondiEliminahttp://malvinodue.blogspot.it/2014/02/blog-post_8642.html?m=1
Urbe
Intrigante quel blog Malvino.
RispondiEliminaPovero Frate Indovino...
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/frate-indovino-32127/
Non vedo un commento di Rosa che mi sembrava di ricordare.
RispondiEliminaForse le parole del vescovo sono solo un semplice palliativo per attenuare lo schiaffo del papa alla liturgia antiquior e a chi ne è fedele, nel corso dell'udienza ai vescovi ceki.
Ma tra palliativi, linguaggi sprezzanti e provvedumenti assurdi (FI) nella sordità a qualunque richiesta e supplica dei fedeli, persistere di atteggiamenti di dialogo senza rete con tutti tranne che con la tradizione, credo che non possiamo aspettarci nulla di buono e comunque già è tanto se la cosiddetta "apertura di spirito" non lascia cadere altre scuri.
RispondiEliminaE resistere è d'obbligo.
Software - Bibbia Live
RispondiEliminahttp://tradizionalistacattolico.blogspot.com.br/2014/02/software-bibbia-live.html#comment-form
https://mega.co.nz/#!ok4nFZTI!W1P5wGRAh0xE1MvEVAmX42QmX8jZR6jCcZsEOye1AOg
Annare',
RispondiEliminail commento che hai scritto ieri alle 17,58, andrebbe scritto su tutti i giornali a caratteri cubitali, ed i muri di tutte le citta' dovrebbero esseri ripieni di quel commento che dovrebbe essere letto a km. di distanza.
Puo' darsi che qualcosa succederebbe.
Esempio: ogni tanto Trenitalia deve far ripulire le carrozze sia all'interno che all'esterno; cio' significa che se si scrive, c'e' chi legge e qualcuno si accorge- io penso sarebbero in molti ad essere curiosi, e dalla curiosita' a volte si passa a pensare.
Chissà Bernardino, chissà. Certo non comprendo questo timore dei tanti che hanno ormai compreso che la nave di Pietro è continuamente fallata dai suoi mozzi dai suoi generali e dal suo capitano e timoniere, che si attende? Di affondare del tutto? Teniamoci saldi alla scialuppa che il buon Dio ci ha preparato nell'attesa che la nave venga salvata (solo Lui ormai può farlo)a noi non resta che aver fede e mantenerci vivi nella Fede. Altrimenti finisce come quella barzelletta dove un poveretto naufragato rifiuta tutte le navi che il Buon Dio manda in sua salveza dicendo: no grazie! dio mi salverà. Poi muore annegato e si lamenta con il Buon Dio e il buon Dio risponde: non ti avevo forse mandato delle navi in aiuto?
RispondiEliminaPare che ci divertiamo ad essere maltrattati, ci crediamo eroi? Ad andar con lo zoppo piano piano si impara a zoppicare, senza accorgersene. Allora visto che teniamo un'anima sola aggreappiamoci alla scialuppa e da li ripartiamo per costruire ciò che stanno distruggendo. Liberi di amare e servire Dio senza compromessi.
Mic, il messaggio te l'ho inviato sulla posta personale. Dicevo comunque che secondo alcuni bloggers di lingua inglese, le aproel di roche sono un tentativo di limitare i danni, "danage control" (espressione militare, am anche diplomatica, USA), o anche, per dirla con un altro blogger:"sorry, folks, we have broken the chian again, We're sos, so sorry" =:spicenti, ragazzi, ama bbiamo rotto al porcelalna nuovamnte. Oh, siamo così tanto dispiaciuti".
RispondiEliminaE a proposito di interventi, segnalo che l'ineffabile Padre Lombardi, che per difendere BXVI dagli attacchi della stampa, ci metteva i giorni, ed anche ora con l'ONU è intervenuto tre gg dopo, si è invece immediatamente attivato per criticare ferocemente un libro di un autore francese fortemente critico con la Curia ed i suoi comportamenti sotto BXVI. Ma non ha speso una aprolo aper difendere alcuni laici, accusati con noem e cognome, menter i prelati sono tutti anonimi.
La Curia...sempre più una casta.
Per non parlare del "lio" dell'AIF (cfr Magister).
Rosa
"Il Papa ha paura che la S.Messa tradizionale in Latino possa essere strumentalizzata", dice Monsignor Rifan (v.MiL e Rorate coeli).
RispondiEliminaCosa vuol dire "strumentalizzata" ? da chi ? e se ha questa paura, perchè non chiede d'incontrare quelli che la celebrano e quelli che vanno ad assistervi ? incontrare tutti sì, ma i tradizionalisti, per conoscerli e cercare di comprenderli, e magari ammonirli pure a non "strumentalizzare" no ?
Rosa
Rosa, passo questo sito senza commentare http://www.change.org/es/peticiones/salvemos-la-mezquita-de-cordoba-por-una-Mezquita-catedral-de-todos. Anonymous.
RispondiEliminaCaro Nelito Frozof,
RispondiEliminaLa Congregazione per il Culto Divino già ha stabilito che il ricevere del Santissimo Sacramento in ginnoccio e sulla lengua fa parte della tradizione della Chiesa Cattolica del rito latino e quindi ognuno fidele HA IL DIRITTO di ricevere così sia al N.O. sia alla Messa Tradizionale...
Quindi, di a quella Signora che essa deve denunciare quel sacerdote al suo Patriarco per il reato della negazione di suo proprio diritto di ricevere il Santissimo nel modo tradizionale...
Romano
i tempi? m
RispondiEliminahttp://www.conciliovaticanosecondo.it/articoli/i-segni-dei-tempi/#more-1977
..l'"abominio della desolazione" credo riguardi l'Eucarestia
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