La morale scaturisce solo dalla Verità. Se si snatura e si estromette il Sacrificio di Cristo Signore (si moltiplicano i colpi di scure sul Rito Romano), la Chiesa snatura i suoi munera docendi, regendi e sanctificandi, e nulla più si tiene, perché i tralci vengono scissi dalla vera Vite. Ciò che sta accadendo non è che conseguenza delle spinte antropocentriche innescate nella teologia e nell'ecclesiologia negli anni post-conciliari.
Oltre al Catechismo, c'è un'altra cosa che quell'asino di Kasper non ha tenuto in debita considerazione: il fatto che a creare questa galassia di matrimoni "nulli" o "in crisi" e di "divorziati risposati" è stata la pluridecennale accondiscendenza dei preti postconciliari, che hanno spessissimo benedetto "nozze" di sposi poco coscienti del significato e dei fini del sacramento del matrimonio, e dei vescovi vaticansecondisti, che hanno massacrato i preti che "scandalizzavano" i fedeli rifiutando di unire in matrimonio i campioni della faciloneria (cioè praticamente quasi tutti gli aspiranti sposi).
Anziché curare il male (cioè riproporre il sacramento del matrimonio per quello che è e osservare che lo scandalo conseguente dipende solo dall'aver chiuso non uno ma due occhi per mezzo secolo), i cattomodernisti vogliono curare i sintomi, brutalizzando non solo il sacramento del matrimonio ma anche quello dell'Eucarestia. Il che è naturale, visto che per loro conta più l'apparenza televisiva che la verità cattolica. Per loro conta solo il plauso dell'aver "pastoralmente" risolto un problema, poco importa averne creato uno cento volte più grosso, l'importante è raccogliere il plauso oggi.
Un sacerdote di queste parti mi confidava: l'ultima volta che ho avuto da ridire sulle risposte al processetto matrimoniale il vescovo mi ha convocato immediatamente per farmi una reprimenda pazzesca dicendo che io non dovevo essere così "rigorista"; da allora, se proprio non ho modo di scaricare la patata bollente su un altro prete, li sposo anche se sono due emerite capre, perché non ho altra alternativa...
Insomma, è il solito Concilio Pastorale Vaticano II che non cessa di danneggiare la Chiesa istituendo, al di sopra delle pure e semplici verità di fede, le esigenze "pastorali" del momento, dove "pastorale" significa far sembrare che tutto vada bene, madama la marchesa, come se la Chiesa fosse un'azienda fornitrice di servizi religiosi che deve trovar modo di accontentare i clienti anche quando i clienti chiedono qualcosa di contrario allo statuto.
Il che è una vera asineria, anche se un assonnato gesuita la applaude, come mette in risalto Sandro Magister.
di Esistenzialmente periferico
Ma il cardinale arcivescovo di Berlino no... (Prima pagina del foglio di oggi). E sono gia' due, con Mueller, i cardinali che si oppongono all' accoppiata Kasper-Madariaga. Qualcosa forse si muove. E speriamo che altri porporati abbiano lo stesso coraggio dei due confratelli tedeschi nel denunciare pubblicamente questa ennesima deriva di cio' che resta della Chiesa Cattolica.
RispondiEliminaLa Chiesa é come un deposito di formaggio dalle pareti spesse circondato da ogni sorta di esseri che vogliono mangiarlo.
RispondiEliminaIl CV2 ha aperto per la prima volta un buco nella parete.
I conservatori conciliari (Ratzinger, Muller... per intenderci) dal buco ci fanno passare dei topolini. In 10 anni avranno mangiato tutto il formaggio dissolvendo cosi' la Chiesa, la sua fede, la sua dottrina...
I progressisti alla Kasper-Madariaga dal buco ci fanno passare le bombe a mano e possono demolire tutto in qualche mese.
A parte il fattore tempo e la brutalità dell'azione progressista, le due tecniche portano alla fine allo stesso denominatore comune: lo smantellamento della Chiesa.
Il vero problema é che c'é un buco nel muro, e non che cosa la gente ci fa passare
E il buco lo vogliono sia Muller che Kasper...
Notare poi che i progressisti non apportano cambiamenti peggiori dei conservatori: cosa é peggio l'annessione delle altre religioni nella Chiesa o dare la comunione ai divorziati?
Non sarei così pessimista a 360°. Mueller ha detto cose cattolicissime sul matrimonio, e non le ha dette per interesse personale (che sarebbe stato semmai accodarsi alla cordata sorridente dei procomunioneaidivorziatirisposati). Una rondine non fa primavera, ma autorizza a nutrire qualche speranza. Gesù Cristo c'è, questa è la sua Chiesa e non l'ha di certo abbandonata nonostante possa a volte sembrare il contrario.
RispondiEliminaaltra bomba a mano: abbiamo certamente due papi, lo dice il papa
RispondiEliminaBERGOGLIO: "IL PAPA EMERITO NON E' UNA STATUA IN UN MUSEO, E' UN'ISTITUZIONE. NON VI ERAVAMO ABITUATI E FORSE CE NE SARANNO ALTRI"
http://it.radiovaticana.va/news/2014/03/05/intervista_del_papa_al_corriere_della_sera:_i_temi_e_gli_aspetti/it1-778597
dopo genitore1 genitore2, papa1 papa2...
RispondiEliminae a proposito di matrimonio, divorzio, unioni civili, frutta mista e quant'altro, altra intervista a un giornale, stavolta al CORRIERE DELLA SERA e riportata da Repubblica, da parte di BERGOGLIO.
RispondiEliminaStralcio da "Repubblica":
"Francesco ha parlato della famiglia, "che attraversa una crisi molto seria", sottolineando che occorre "riflettere molto in profondità". Solo così si "potranno affrontare seriamente le situazioni particolari, anche quelle dei divorziati".
"Il matrimonio è fra un uomo e una donna", dice il Papa, ma sulle UNIONI CIVILI "BISOGNA VEDERE I DIVERSI CASI E VALUTARLI NELLA LORO VARIETA'".
Per forza la Madonna alla Salette piangeva e per forza i tre pastorelli di Fatima facevano rigide penitenze dopo aver visto e aver ascoltato la Madonna sui tempi futuri (i tempi nostri). Se non è ancora chiaro che Roma ha perso la Fede, credo ci siano gravi problemi di vista ed udito.
RispondiEliminaIl fatto che Kasper e combricola vogliono condannare persone che già hanno fallito e che potrebbero ritirarsi su solo con una vera penitenza e un cambiamento di vita. Dio perdona ogni peccato di cui ci si pente, ma oggi privano le persone della consapevolezza che certe cose sono peccato e che pertanto bisogna mutar vita.
per quanto riguarda l'intervista al Corriere di cui Repubblica riporta alcuni stralci, questo il link, che non mi sembra di aver inserito nel mio commento di qualche minuto fa:
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/esteri/2014/03/05/news/papa_francesco_intervista_su_primo_anno_da_pontefice-80240415/
A parte che già Pio XI si era accorto che le maglie si allentavano e Pio XII ne era perfettamente conscio , adesso che la barca è al palo come si dice dalle parti mie è inutile argomentare , dice bene quel blog anglofono , Kasper is a pimp.....trovatevi la traduzione; la cc sarà salvata da Cristo come e quando vorrà , noi non possiamo che stare a vedere e pregare e anche tanto , mancano 3 anni al 500nario e al 100nario vedremo dove si celebrerà...Lupus et Agnus.
RispondiEliminaCondivido in pieno lo scritto di E.P., questi stanno svendendo la chiesa quasi nessuno si oppone, quindi ringraziamo quei pochi che lo fanno come Muller senza ogni volta rivangare quello che ha detto prima, stiamo all'oggi, ad ogni giorno basta la sua pena.
RispondiEliminaQuello che mi ha lasciato di cioccolato oggi, al di là dei due Papi, è che l'intervista di Franesco sul corsera di oggi apre de facto alle unioni civili e dicendo che per lui non esistono valori non negoziabili ma solo valori, volente o nolente dà una mazzata terribile all'argine a difesa di vita e famiglia che aveva posto Benedetto. Io non lo so se lo faccia volutamente o non ci pensi, ma si rende conto che così fornisce il destro a chi vuole fare a pezzi la famiglia??? Guardate, io non so più che pensare, adesso interverranno i normalisti che diranno che si può leggere nel senso giusto, che non voleva aprire alle unioni civili, ma quando comunichi devi pesare a cosa arriva all'interlocutore, altrimenti che comunicatore sei?
John
@Lupus et Agnus, dopo il tuo intervento di ieri nell'altro thread avevo fatto anche il mio a ruota, non so se lo avevi letto, te lo segnalo perchè è ormai in seconda pagina..
RispondiEliminahttps://www.blogger.com/comment.g?blogID=5570132738557818436&postID=966867654917446213
Brevi aggiornamenti al piccolo dizionario del Verbo postconciliare:
RispondiEliminasfide pastorali: pasticci creati dai fautori dello spiritodelconcilio
strategia pastorale: strategia di marketing elaborata senza pensare e presentata senza vergogna
soluzione pastorale: foglia di fico per le sfide pastorali, generalmente estranea a qualsiasi strategia pastorale
misericordia: forma di desistenza persecutoria fondata sul dichiarare perdonati i peccati più turpi di coloro a cui non importa niente della fede cattolica, e contemporaneamente accanimento ossessivo contro la Tradizione cattolica.
1 sola fede, l'ho letto. Grazie e sursum corda. Lupus et Agnus.
RispondiEliminaquello che dice hpoirot è vero, però bisogna riconoscere che per fortuna esiste anche la grazia di stato, forse sarà da ingenui ma c'è comunque la speranza che Muller riveda certe sue posizioni innegabilmente gravissime, proprio per "contrasto". Se la situazione cola a picco alla velocità della luce, credo che Dio lo stia permettendo proprio per quelli che "si attardano per la via", che vuole salvare ma finchè non si arriva sull'orlo del baratro e vedono in faccia le conseguenze ultime di certe "filosofie" eretiche, non affrontano la realtà. Speriamo che Muller nell'opporsi a Kasper possa aprire gli occhi, non dobbiamo perdere la fiducia, nel giorno del giudizio ci saranno molte sorprese...
RispondiEliminaDare dell'asino a Kasper significa insultare gli asini. Kasper e' molto più di 1 asino. E' palesemente in mala fede. Al concistoro ha raccontato un sacco di cazzate facendo credere che i Padri della Chiesa abbiano fatto intravvedere che ... o addirittura il canone 8 di Nicea I abbia permesso quello che in realtà non ha mai permesso. Kasper ha svolto una relazione che ha manipolato la storia del pensiero teologico cattolico. Bene ha fatto De Mattei fin da sabato scorso a smontare parola per parola tutte le stupidaggini pronunciate da Walter e per le quali il vdr e' andato in brodo di giuggiole. E' verissimo quanto ho letto in 1 post precedente: i modernisti hanno creato il problema ed ora non sapendo più come gestirlo ecco che si inventano una scappatoia che è ne' più ne' meno che il tradimento della parola di Cristo.
RispondiEliminaBell'articolo, ma con un grosso neo, ma veramente grosso, talmente grosso che ti farebbe venire voglia di non continuare neppure a leggere.
RispondiEliminaÈ proprio necessario sparare l'epiteto di "asino"? Così facendo si esacerbano solo gli animi instaurando un clima di contrapposizione emotivo nel quale diventa poi difficile comunicare in modo razionale.
Oltretutto si diventa anche facili bersagli di critiche, non più a torto, purtroppo a ragione.
"Non fare agli altri ciò che non vorresti sia fatto a te".
Marius
@ Marius
RispondiEliminaSi, Marius. Hai ragione. Ma quando ci vuole ci vuole perché davvero la misura e' colma.
@ Alessandro.
RispondiEliminaGrazie Alessandro che mi hai compreso.
Però insisto: qui per me non vale il detto "quando ci vuole ci vuole", che piuttosto va applicato con qualcuno che ti può rispondere a tono o che è al tuo pari, o che è un tuo subalterno, o davanti al bicchiere di birra. Usarlo verso un cardinale in un ambito come il nostro è solo squalificante.
Io sono il primo, al pari di te, ad averne piene le tasche, e mi prendo gli epiteti di fariseo soltanto per il fatto di dimostrare la mia contrarietà alle insulsaggini che questi ecclesiastici continuamente ci propinano.
Si possono usare parole di fuoco, ma non insulti. Ciò non vale solo verso un cardinale, ma verso chiunque: chi insulta si autosqualifica anche se ha ragioni da vendere.
Grazie per l'ascolto.
Marius
Ma se non chiamo "asino" il Kasper che non conosce i concetti elementari del catechismo dei fanciulli, chi mai chiamerò asino?
RispondiEliminatuttavia l'asino ha avuto l'onore di portare il Re dei Re, Gesù, all'ingresso di Gerusalemme
RispondiEliminail discrimine risiede infatti nella valenza più profonda delle parole
RispondiEliminaSi sarebbe dovuta fare davvero "teologia in ginocchio", cioè giungere ad estrarre verità teologiche (peraltro già date molto chiare nell S.Scritture) stando in ginocchio in adorazione di Dio,
nella fede in Cristo,
mettendosi in ascolto dello Spirito Santo,
e non perdersi in una "teologia in ginocchio" antropocentrica,
in cui ci si genuflette davanti all'uomo caduto confermandolo nei suoi peccati e nella sua ribellione.
E' la stessa differenza che corre tra (traduzione libera, allargata) "mentre controllata dallo Spirito" e "mente controllata dalla carne" in S. Paolo in Romani 8,6-7:
"Infatti la mente controllata dalla carne produce morte, ma la mente controllata dallo Spirito produce vita e pace.
Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo."
e difatti ne vediamo i frutti tutti i giorni...
speriamo che "registrare il danno" ci aiuti a legger meglio sempre anche in noi stessi, questi sono tempi grami
un'idea, un confronto, una pietra di paragone
RispondiEliminame la diedero anche 2 figure (che vivo come contemporanee in tutto) con cui ho sempre sentito affinità, S.Teresa d'Avila e S. Giovanni della Croce...giusto per dare un esempio di "teologia in ginocchio", al di là dell'età iniziale della Chiesa...
ma che differenza con oggi!
Caro Josh,
RispondiEliminasecondo me dobbiamo prenderlo alla lettera: hanno messo in ginocchio la teologia, ma non davanti al Signore...