L'ultimo lavoro di Romano Amerio, Stat Veritas, analizza e commenta in 55 chiose la Lettera apostolica Tertio millennio adveniente, indirizzata il 10 novembre 1994 da Giovanni Paolo II all'episcopato, al clero e ai fedeli in preparazione del giubileo dell'anno 2000, per definire gli orientamenti pastorali per la Chiesa del nuovo millennio.
Gli scritti di Amerio contengono riflessioni dense e pertinenti, porte con garbo teoretico e con un pensiero costruttivamente cattolico, che permettono di cogliere molte delle variazioni antropologiche e prima ancora metafisiche all'origine dell'attuale crisi.
Da Stat Veritas, riporto la citazione della quarta di copertina e inserisco di seguito il testo della Chiosa 33, sulla rettitudine teologale della fede.
Gli scritti di Amerio contengono riflessioni dense e pertinenti, porte con garbo teoretico e con un pensiero costruttivamente cattolico, che permettono di cogliere molte delle variazioni antropologiche e prima ancora metafisiche all'origine dell'attuale crisi.
Da Stat Veritas, riporto la citazione della quarta di copertina e inserisco di seguito il testo della Chiosa 33, sulla rettitudine teologale della fede.
CHIOSA 33: Commento al § 36, p. 45.«Il concetto fondamentale su cui si basa, da cui principia e a cui tende la filosofia moderna è la soggettività. Mentre il concetto fondamentale della filosofia cristiana è la parola sta: stat Verbum. Infatti l'intelletto non fa, quando intende, che un'operazione puramente recettiva. La parola sta vuol dire che quando noi percepiamo una verità, il nostro intelletto è attaccato a qualche cosa che non può mutare e che era prima dell'intelletto. Stare significa una preesistenza della verità: una verità che non stesse prima non sarebbe una verità. Anche l'uomo sta, se si attacca alla parola mediante l'adesione che avviene per evidenza. Ma se l'uomo non si attacca alla verità, non vi aderisce, l'uomo non sta più, l'uomo muore».
«[…] La stessa rettitudine teologale della fede […] già messa alla prova dal confronto col nostro tempo, è talvolta disorientata da indirizzi teologici erronei, che si diffondono anche a causa della crisi di obbedienza nei confronti del Magistero della Chiesa.»
Quest’osservazione, è grave affermarlo e quindi lo diciamo con animo turbato, ma è forse più riprovevole tacerlo, questa osservazione ritorna sul Pontefice stesso. Perché quella disobbedienza è dovuta al fatto che la Chiesa desiste dall’usare contro l’errore tutti quei mezzi di cui dispone e di cui Cristo l’ha dotata. La desistenza del clero non è un fenomeno, per così dire, autogeno, come se questa desistenza nascesse da sé stessa. È invece, come abbiamo sopra visto, la conseguenza di un atteggiamento della Gerarchia ecclesiastica che non combatte più l’errore con tutti i mezzi con cui l’errore può e deve essere combattuto.
Una volta gli eretici li bruciavano. Noi diciamo soltanto che si devono destituire, mettere a tacere. Se uno di questi erranti è un professore universitario in scienze teologiche, lo si rimuova.
L’esempio più significante di questa grave desistenza lo si vede nel caso di Hans Küng. Egli avrebbe dovuto essere privato della sua cattedra. Invece le autorità chiamate a giudicare il suo caso si sono limitate a dire che non è un teologo cattolico: però continua a ricevere la qualifica di teologo cattolico, continua a propagandare, a insegnare, a difendere, a pubblicare, a esporre nelle librerie cattoliche le sue sentenze erronee. Ma l’errore è più contagioso della verità, e più attraente.
Non c’è mai stata, nella disciplina, nella giurisprudenza della Chiesa, una forma di condanna che consista nel dire: questo insegnante non ha più diritto al titolo di teologo cattolico. Invece Hans Küng è stato colpito dalla Chiesa soltanto con un decreto che dice che egli non ha più il diritto di portare il titolo di teologo cattolico.
Una volta c’erano le qualifiche di eretico, di sospetto di eresia, di veementemente sospetto, di autore di sentenze che riescono sgradite alle pie orecchie, e formule del genere; ma una qualifica per cui un teologo si continui a lasciare sulla cattedra di teologia, togliendogli però il nome, è un atteggiamento inusitato, e anche incongruo.
Sarebbe come dire: questo medico che avvelena gli ammalati lo lasciamo ancora esercitare, però si deve sapere che non è più un medico. Invece era l’opera che si doveva proibire, non il lessico.
Quindi, in questo passo della Lettera, la disobbedienza è bene indicata, ed è vera, ma è taciuta la causa ultima di questa disobbedienza che è, appunto, la breviatio manus[1] del governo stesso della Chiesa, la sua desistenza, principiata esplicitamente da Giovanni XXIII, nel discorso inaugurale del concilio Ecumenico Vaticano II: «La Sposa di Cristo tuttavia oggi preferisce far uso della medicina della misericordia, piuttosto che della severità: essa ritiene di venire incontro ai bisogni di oggi mostrando la validità della sua dottrina piuttosto che con la sua condanna».
Qui non possiamo tralasciare un fatto perspicuo, e cioè che l’errore dev’essere confutato, proprio con un’opera di misericordia che si compie verso l’errante che, nel suo errore, è reso infelice. Difatti, nel Vangelo secondo Matteo, Gesù dice: «Voi siete il sale della terra» (Matteo 5, 13). Il sale assapora le vivande; il sale conserva i cibi altrimenti deperibili; il sale disinfetta le ferite: al momento brucia, ma poi guarisce. Gesù non dice «voi siete il miele », ma dice «siete il sale», proprio per la sua peculiare insostituibilità, che Egli stesso sottolinea.
Ma dire che la Chiesa «prende la via della misericordia nei confronti dell’errore», è adoperare termini incongrui: la misericordia è una virtù che si attiva nei confronti dell’infelicità degli uomini. Si dimentica spesso che, per converso, la severità è sempre un’opera dell’amore. La Sacra Scrittura è anche qui illuminante: «Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li castigo. Rinfervorati dunque e ravvediti» (Apocalisse 3, 19). E la severità è tanto opera dell’amore che noi dobbiamo, per essere severi, forzare la nostra natura, così come dobbiamo forzarla quando vogliamo esercitare la virtù dell’amore. Perché di questo si tratta: di esercitare amore virtuoso e soprannaturale, non amore umano, non mero amore naturale. La forzatura che compiamo è esercitata sul nostro animo per compiere atti giusti nella severità e giusti nella misericordia, tutte cose queste a cui il nostro animo, di suo, non è incline.
Intendiamoci: in passato i Pontefici non desistenti, ma resistenti, furono disobbediti; perché la disobbedienza è un fatto di disordine che è indipendente da chi comanda.
Il fatto è che, nel nostro tempo, la disobbedienza è di fatto perdonata.[2]__________________________________
1. Estraggo questa affermazione tratta da Iota Unum, Cap.VI. La Chiesa conciliare. Paolo VI (pag.141), condensandone le motivazioni.
Oggi di fatto il governo della Chiesa è 'dimidiato' [dimezzato] e, per dirla biblicamente, "rimane abbreviata la mano di Dio" "breviatio manus Domini" (Is 59,1- "ecco non è troppo corta la mano del Signore da non poter salvare"), che si determina a causa:
- conoscenza imperfetta dei mali
- mancanza di forza morale
- calcolo di prudenza che non pone rimedio ai mali veduti perché stima che così aggraverebbe i mali anziché guarirli
Sostanzialmente si deduce dagli scritti di Romano Amerio che di due cose c'è bisogno per custodire la Verità. Primo: rimuovere l'errore dalla sfera dottrinale; il che avviene rifiutando gli argomenti erronei e mostrando che essi non sono convincenti. Secondo: rimuovere la persona in errore, depondendola dalla sua funzione, il che vien fatto con un atto di autorità della Chiesa. Se questo servizio papale non è esercitato, sembrerebbe ingiustificato dire che è stato usato ogni mezzo per custodire la dottrina della Chiesa: siamo in presenza della "breviatio manus Domini".
2. Con l'aggravante che, per obbedire alla Verità, oggi ormai risulta necessario disobbedire all'autorità. La ragione sta nelle conseguenze ingravescenti della crisi: non solo l'errore non viene più condannato, ma addirittura introdotto dalle gerarchie che dovrebbero vigilare a salvaguardia dei fedeli.
L'analisi e le sintesi di Romano Amerio sono state silenziate per anni e oggi sno sconosciute e misconosciute nella parte ecclesiale egemone....
RispondiEliminaAnalisi e sintesi magistrali...
RispondiEliminariprovo a postare qui un commento (non pervenuto? spammato?) non apparso sul tema "concistoro segreto", dove peraltro appaiono nuovi commenti.
RispondiEliminaDicevo, sotto il discorso di Rosa circa il rigore e le sanzioni, usate sempre nella Chiesa fino al fatidico 1962:
Ha ragione Rosa. In un'epoca in cui non si usano più sanzioni di sorta, tutti possono trasgredire leggi e regole d'ogni sorta, tanto si sentono sicuri dell'impunità.
E' ancora più grave che ciò accada nella Chiesa, dove i credenti sviati dalla retta dottrina, causa buonismo micidiale lanciato da G23, deleterio per la morale cristiana, (ovvero quella dei Santi piccoli e grandi, cultori delle virtù eroiche) ritengono di poter commettere qualsiasi peccato, senza subirne le conseguenze: nè inferno nè Purgatorio, nè riparazione, nè espiazione, nè purificazione alcuna, abolito il concetto stesso di penitenza (pentimento, inversione di rotta ecc.)
I pastori accecati dal mitico concilio, ci hanno insegnato che siamo già perdonati in anticipo di tutto, senza alcun pentimento nè volontà di convertirci.
Non poteva capitare disgrazia maggiore alla Chiesa e al mondo: la perdita del confine tra BENE E MALE.
cfr. Dostojevski:
"Se Dio non c'è, TUTTO è permesso".
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Non si vuol capire nella società buonistizzata/corrotta, che le sanzioni le usa Dio per primo, e per il nostro bene. Un Dio senza giustizia è un dio falso, frutto di illusioni diaboliche, infatti il serpente disse ad Eva:
"Ma no....non morirai, tranquilla! disobbedisci pure, allora diventerai come Lui...."
I modernisti, che hanno ridotto la nostra Santa Religione alle misure di loro sentimenti, hannot fatto una nuova religione in cui la negazione e l'assenza di autorità è la nuova autorità: ora l'eresia non è più un errore ma un sentimento incongruo, quindi per Hans Kung non c'è condanna ma un tipo di negazione di riconoscimento.
RispondiEliminaUsano il stesso modo con l'Arcivescovo e i padri di FSSPX. Non siete riconosciuti, non siete con noi, così dicono: quindi sieti schismatici. Questa è l'unica condanna della chiesa nuova dei modernisti.
Romano
Ma qui il problema non è più solo purtroppo costituito dai teologi che predicano eresie e vengono lasciati al loro posto. A ottobre avremo un sinodo dei vescovi che discuterà se abolire o meno il Vangelo. Perché se nel Vangelo è detto a chiare lettere che chi ripudia il suo coniuge e ne sposa un altro commette adulterio, e un sinodo decide che i divorziati risposati possono fare la comunione, quindi non commettono adulterio, è come dire che il Vangelo non conta più nulla. Ed è già gravissimo che in un concistoro si sia discusso su questo punto, come se l'abolizione del Vangelo fosse una cosa su cui i cardinali della Chiesa cattolica possono tranquillamente discutere, alla stregua della sistemazione dello Ior.
RispondiEliminaMons. Lefèvbre pubblicò già negli anni '70 una raccolta di scritti, omelie e conferenze dal titolo "Il colpo maestro di Satana", in cui mostrava come l'obbedienza veniva usata come arma contro la retta Fede.
RispondiEliminaIl Papa stesso è il primo dei protestanti: il Primato e l’infallibilità papale, usate non più per lottare contro l’Oriente o contro i Protestanti, ma per annichilire il cattolicesimo tradizionale.
http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_virtuemart&view=productdetails&virtuemart_product_id=440&virtuemart_category_id=3
Ebbi la fortuna d'incontrare Romano Amerio poco dopo la pubblicazione del suo capolavoro "Iota unum" a Lugano e fece una battuta molto arguta:
"Ho ricevuto per il mio libro due lettere di complimenti: una da Mons. Lefèbvre ed una dal Segretario di Stato Mons. Casaroli. Evidentemente il Cardinale non l'ha letto."
Appunto finale: se H. Küng è rimasto sulla sua cattedra il "merito" è tutto di BXVI.
La nuova Chiesa, quella senza Cristo, sarà una Chiesa fai da te, dunque soggettiva. I SI SI NO NO del Vangelo sono un grave inciampo. Ma il problema fu risolto da Lutero, presto santo della nuova chiesa senza miracoli: "Interpretazione". Ciò che non si lascerà interpretare sarà eliminato col voto di assemblee finto democratiche. Tuttavia ciò che non è oggettivo è mutevole e instabile. Occorre un contrasto, un vincolo forte su cui fondare l'edificio. E' evidente che solo l'odio, il rifiuto e la forza (la violenza)contro la Chiesa dei Papi e la dottrina perenne potrà servire da appoggio. Per questo non si deve parlare di continuità. Ai nuovi impostori "occorre" invece una dichiarazione di discontinuità. Occorre, cavourianamente, che scorra da subito un po' di sangue dottrinale. Altrimenti il mostro avrà i piedi d'argilla e durerà poco.
RispondiElimina..." è come dire che il Vangelo non conta più nulla"
RispondiEliminaBeh, non è stato papa Bergoglio a dichiarare che :
“Il Vaticano II è stato una rilettura del Vangelo alla luce della cultura contemporanea"?
Il che equivale a dire, se non che che non conta più nulla, che non è più il Vangelo ad illuminare il mondo ma il mondo che detta la sua legge a chi del Vangelo dovrebbe essere il custode, difensore, promotore e testimone.
E' il papa che commina le scomuniche, non il prefetto della Cdf.... se i papi succedutisi avessero dovuto emettere sentenze di scomuniche non avremmo più religiosi perché storture, disobbedienze ed eresie pullulano indisturbate ormai da secoli....ricordo per chi eventualmente non ne fosse a conoscenza che l'AV di Baires definì il SP " Una locura de un viejo" e siete serviti a puntino.
RispondiEliminaDall' Articolo:
RispondiEliminaIntendiamoci: in passato i Pontefici non desistenti, ma resistenti, furono disobbediti; perché la disobbedienza è un fatto di disordine che è indipendente da chi comanda.
Il fatto è che, nel nostro tempo, la disobbedienza è di fatto perdonata.[2]...Con l'aggravante che, per obbedire alla Verità, oggi ormai risulta necessario disobbedire all'autorità.
Faccio un'osservazione. Vi sono stati momenti in cui il Potere di Insegnare è stato applicato.
Prendo come esempio 2 casi: per Definire secondo Dottrina l'impossibilità delle Donne di accedere al Sacerdozio (Giovanni Paolo II); per Definire MAI ABROGATA la Liturgia Tradizionale (Benedetto XVI).
Ci sarebbero altri esempi, come la Dominus Iesus.
Il problema sta nell' "effetto" di questi insegnamenti secondo Dottrina: NULLO (o quasi).
Il che ritorna al discorso di cui sopra. C'è stato l'Insegnamento, ma non c'è stata la Disciplina.
Ovvero: è accaduto ciò che è anormale e assurdo. Il Papa INSEGNA SOLENNEMENTE E IN MODO DEFINITORIO; nessuno obbedisce -> nessuna conseguenza
Ovvero: c'è chi ha obbedito agli insegnamenti di cui sopra ma
RispondiElimina1) è stato parificato a chi ha disobbedito, poiché chi ha disobbedito non ha ricevuto nessuna correzione reale
2) è stato ostacolato in ogni modo, non ricevendo dall'Autorità l'aiuto e la difesa necessaria
Esempio concreto.
RispondiEliminaMi mantengo fedele alla Tradizione di SEMPRE, e partecipo alla Liturgia Tradizionale regolarmente; insegno il Catechismo di San Pio X e lo metto in pratica; formo (nei limiti delle mie possibilità) alla Dottrina di Sempre in tutti gli ambiti (compreso la "Libertà di religione", l' "ecumenismo" e il "dialogo").
Sto disobbedendo a qualcuno? Sto disobbedendo all'autorità? No.
Perché? Perché la stessa Autorità ha decretato immortali tali principi, anche con pronunciamenti solenni, come l'Ecclesia Dei o il Summorum Pontificum.
Ma che cosa è successo? E' successo che
a) per scarsa incisività e chiarezza
b) per desistenza
Questi insegnamenti sono stati lasciati a "libera interpretazione" e attuazione.
Dunque è capitato che mentre l'Autorità suprema legiferava, le autorità "intermedie" ignoravano o legiferavano il contrario. Dunque si è verificato quanto profetizzato: "vescovi contro vescovi; cardinali contro cardinali". E il Papa che NON DISCIPLINA E NON IMPONE l'ordine.
Dunque che cosa succede? Chi non "obbedisce" sta davvero "disobbedendo"?
Oggi, invece, con l'aggravamento della situazione, la desistenza è arrivata ad essere completa. Con la rinuncia completa non solo a disciplinare, ma anche ad insegnare e governare. Almeno fino ad ora.
Ratzinger su G.P.II
RispondiEliminahttp://www.ilfoglio.it/soloqui/22379
http://www.tempi.it/benedetto-xvi-racconta-giovanni-paolo-ii-aveva-il-coraggio-della-verita-sapevo-che-era-santo#.UzVJDLlOXyc
Caffarra
ndividuo o persona? Pensieri sull’antropologia odierna e di Giovanni Paolo II Luglio 2001 - http://www.caffarra.it/indivi01.php#sthash.KyOfY2y6.dpuf
E' incredibile che si citi ancora la Dominus Jesus come un sano riferimento della Tradizione.
RispondiEliminaLa Dominus Jesus aggiusta certe cose ma ribadisce allo stesso tempo vari errori tipicamente conciliari. Insomma, come tutte le opere CV2, certe pagine (se prese isolate) sarebbero corrette e le altre da buttare...
Ecco come Mons Fellay commenta questa Enciclica:
Nous nous trouvons avec Dominus Jesus devant la confirmation tragique de ce qu’une ombre indicible enténèbre le Vatican, car jamais dans les temps passés la contradiction n’a été enseignée, encore moins celle qui est reconnue comme telle.
Le document, malgré l’intention louable de condamner des abus, ne servira de rien pour résoudre la crise doctrinale qu’il entend combattre, puisque la saine doctrine n’y est rappelée qu’à moitié, c’est-à-dire faussée.
Menzingen, le 29 octobre 2000,
fête du Christ Roi
+ Bernard Fellay
Supérieur Général
http://www.fsspx.org/fr/organisation/supgen/commmunique-supgen/au-sujet-de-dominus-jesus-concernant-un-accord-intervenu-entre-le-vatican-et-les-lefebvristes-29-octobre-2000/
@Stefano78
RispondiEliminaContro-Esempio concreto.
Mi mantengo fedele al Concilio come lo voleva il grande Card.Martini che era per me eper il nostro amato papa Ratzinger un "grande teologo". Partecipo alla nuova Liturgia regolarmente; insegno il Catechismo di Kiko (approvato e consigliato dai papi) e lo metto in pratica; chiedo (nei limiti delle mie possibilità) che le messe siano multiculturali e con coreografie danzanti, perché questo é il grande esempio lasciatoci da un papa tra un mese santo (e mai nella storia della Chiesa un fedele ha dovuto evitare di imitare l'esempio di un santo...).
Approvo e incoraggio le riunioni Come Assisi perché se fossero cattive i due papi più "tradizionali" del postCV2 non vi avrebbero partecipato e soprattutto non le avrebbero mai lodate come "un grande gesto della Chiesa", anzi le considero el più alte espressioni del vero ecumenismo.
Infine ho un figlio che ha la vocazione e gli ho consigliato i seminari neocat Redemptoris Mater, perché é impossibile che la Chiesa ne abbia aperti 80 un trent'anni senza che questi siano una cosa eccellente per le anime...
e con tutto cio' hai il coraggio di affermare che "Il Papa INSEGNA SOLENNEMENTE E IN MODO DEFINITORIO ... (il problema é che) nessuno obbedisce"
Non é per niente vero: anche chi volesse obbedire onestamente e con grande rettitudine, non sa da che parte cominciare ...e ancor meno dove va a finire lui e la sua fede.
La persona del contro esempio sta disobbedendo a qualcuno? Sta disobbedendo all'autorità? No.
RispondiEliminaPerché? Perché la stessa Autorità ha decretato validi tali principi con testi ufficiali accompagnati dagli esempi più altolocati.
Sbaglia chi crede che poiché é possibile fare nell'obbedienza sia il bene che il male, l'errore é di chi fa il male e non dei vertici della Chiesa che lasciano correre.
Le nuove messe, i nuovi movimenti, le radio maria... sono piene zeppe di gente che CREDE che il suo sensum fidei é quello giusto perché l'enfer c'est les autres
La risposta comunque ce l'ha data Mons Fellay prima:
"nella Dominus Jesus ...la sana dottrina é ricordata solo a metà, il che equivale a dire che la sua dottrina é falsata"
La sana dottrina al 50% non é mai stata cattolica, né lo sarà mai.
Ha perfettamente ragione il turiferario.
RispondiEliminaOrmai abbiamo poco da discutere. Meno male che con questo papa il Vangelo ha ripreso a splendere puro e cristallino, a sentire la sua corte.
@ il Caro Anacleto,
RispondiEliminaLei ha scritto che Romano Amerio dixit:
"Ho ricevuto per il mio libro due lettere di complimenti: una da Mons. Lefèbvre ed una dal Segretario di Stato Mons. Casaroli. Evidentemente il Cardinale non l'ha letto."
E' possibile che Casaroli non l'abbia letto, però è possibile anche che non solo l'abbia letto ma che, in un'ottica idealistica, nel senso di hegeliana, abbia trovato positivo anche tale contributo, salvo incaricare la stampa di far presente che la nostalgia non è un carisma e criticarne la forma italiana.
>Appunto finale: se H. Küng è rimasto sulla sua cattedra il "merito" è tutto di BXVI.
PURA VERITà.
@stefano 78
>Prendo come esempio 2 casi: per Definire secondo Dottrina l'impossibilità delle Donne di accedere al Sacerdozio (Giovanni Paolo II);
Lo sa che :
Interi episcopati rumoreggiarono? Tanti vescovi scrissero pubblicamente cose del tipo :"Con quale Ardire e Come Avete Osato (l'allusione alla Livella di Totò è puramente *Causata* ciòè VOLUTA)ABUSARE [sic!] dell'infallibilità, legando le mani ai vostri successori"? Martini buttò "acqua sul fuoco", del tipo "State buoni. Lasciamo passare questo millennio (ovvero all'epoca ancora pochi anni) e poi la "pezza a culore", per far rientrare dalla finestra, quello che adesso è stato buttato fuori dalla porta, sempre lo si troverà. Per "tastare il terreno" vediamo come reagiscono all'istituzione delle chierichette.
>per Definire MAI ABROGATA la Liturgia Tradizionale (Benedetto XVI).
NO COMMENT.
essere sempre e comunque contrari a tutto non porta da nessuna parte.
RispondiElimina"..Detto questo, non possiamo non esprimere i sentimenti che la pubblicazione della Dominus Iesus e le polemiche da essa sollevate ci hanno procurato.
Innanzi tutto un certo senso di sollievo… finalmente!
Era ora che qualcuno a Roma alzasse la voce! .."
La Dominus Iesus
e la permanenza della Fede cattolica
Il grido d'aiuto della gerarchia
http://www.unavox.it/091b.htm
INTERVENTO DEL CARDINALE PREFETTO
JOSEPH RATZINGER
IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE
DELLA DICHIARAZIONE
"DOMINUS IESUS"
ALLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20000905_dominus-iesus-ratzinger_it.html
Dominus Iesus
http://www.maranatha.it/Testi/TestiVari/TestiV02Page.htm
Donald qua su,
RispondiEliminaSia pure ipoteticamente attribuita a Casaroli, quella di Amerio non è nostalgia ma limpida lettura e sapientemente argomentta diagnosi della realtà.
@HPoirot
RispondiEliminapersona del contro esempio sta disobbedendo a qualcuno? Sta disobbedendo all'autorità? No.
Perché? Perché la stessa Autorità ha decretato validi tali principi con testi ufficiali accompagnati dagli esempi più altolocati.
L'autorità ha desistito dall'imporre il Giusto. L'esempio che hai fatto sul Cammino di Kiko l'hai fatto alla persona sbagliata. Io sono stato neocatecumenale, uscendone inorridito.
Il NeoCatecumenato è stato corretto ufficialmente in almeno 3 occasioni: nel 1983 e nel 1988 da Giovanni Paolo II; nel 2005 da Benedetto XVI. Inoltre gli è stato IMPOSTO di rispettare la Tradizione ESSOTERICA Cattolica.
Queste "correzioni" non hanno sortito NULLA. Dunque ritorna il discorso di cui sopra. Le correzioni e gli insegnamenti non sono del tutto assenti ma sono "desistenti" o poco chiari. Il che potrebbe equivalere, nel risultato, alla loro assenza. Ma questo fatto è diverso, rispetto alla loro sparizione.
In un caso ECLATANTE c'è stata una APERTA disobbedienza rispetto a un decreto di Benedetto XVI. Riguarda il contenzioso rispetto al seminario Giapponese Redemptoris Mater di Takamatszu. Benedetto XVI ne aveva decretato la chiusura, a seguito della denuncia dei Vescovi Giapponesi e di crisi gravi. E' stato disobbedito apertamente: 1) da Kiko Arguello; 2) dal Cardinal Bertone, che invece di chiuderlo ha decretato il suo temporaneo spostamento a Roma, trasferendo la formazione dei preti asiatici qui.
C'è un altro caso di aperta disobbedienza a Benedetto XVI, sempre nella questione NC. Durante l'udienza al Clero di Roma del 2008, Benedetto XVI ha nominato esplicitamente il CNC per dire che l'approvazione definitiva degli Statuti non era prevista, comunque non a breve, a causa dei problemi che si dovevano risolvere. Dopo pochi giorni da questa dichiarazione pubblica, il Card. Rylko approva gli statuti.
Dunque: chi disobbedisce a chi?
@HPoirot
RispondiEliminaInoltre: è pieno zeppo di prolusioni, discorsi e insegnamenti sulla sacralità dei Sacramenti, in special modo della Messa (Dominicae Cenae, ad es.); sulla Liturgia che deve essere Azione di Dio e non di uomini; sulla Catechismo, ecc. Il che significa una cosa: si parla molto ma si fa poco o niente.
Ma è diverso dal dire che la situazione è creata ad arte da Tizio o Caio.
La confusione sta proprio nella desistenza. E chi opera come un modernista, magari essendolo con felicità, è equiparato a chi non lo è poiché nessuno lo censura. E' questo il problema. E il problema deriva anche dal fatto che la Chiesa nella Chiesa, ovvero il modernismo interno, è diffuso all'80%. Il che significa che non trova ostacoli pratici, anche se a livello magisteriale potrebbero esserci dei "timidi" muri
Ricordo anche Stefano l'altro caso, il più eclatante: il rinvio alla Feria IV, su denuncia del cardinal Burke, della sincretistica liturgia stornandola all'ultimo momento dall'approvazione alle spalle di Benedetto con la complicità di Canizares. Dal verdetto temuto sono stati salvati dalle dimissioni nonché dall'incuria del papa attuale per la liturgia.
RispondiEliminaSenza inoltre dimenticare le esternazioni in Cina di Romeo, noto sponsor dei NC, che dava tempo un anno al pontificato di Benedetto, un anno esatto prima delle dimissioni...
Senza dimenticare ancora lo scandalo Williamson fatto esplodere a tempo con la complicità Filoni-Bertone, sempre alle spalle di Benedetto e con la feroce opposizione sia al summorum che alla regolarizzazione della Fraternità di quasi tutta la curia nonché dei vescovi tedeschi e francesi.
Purtroppo stiamo parlando di una Chiesa già spaccata.
Se non avessimo lo sguardo alle promesse del Signore e al fatto che la realtà non si esaurisce tutta in queste nostre drammatiche focalizzazioni, ci sarebbe di che disperare... Ma noi confiduamo e andiamo avanti.
I "timidi" muri diventano muri di cartone...
RispondiEliminaDal Vangelo di domenica scorsa (Luca 11, 17):
RispondiElimina"Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra."
I cattolici romani, sia clero sia fedeli, sono divisi non solo in questioni pratiche, ma su punti importanti della Fede.
Quanto alla Dominus Iesus, avrei trovato un altro motivo di critica, perché sta di fatto che ha preso posizione contro tutte le tendenze e gli orientamenti, compresi gli insegnamenti teologici e pastorali prevalentemente diffusi, per porre un argine all'indifferentismo e al modernismo.
RispondiElimina@Mic
RispondiEliminaRicordo anche Stefano l'altro caso, il più eclatante
Effettivamente quel colpo gobbo è veramente eclatante.
E a mio avviso mostra la reale misura della crisi intraecclesiale.
Inviterei Anacleto a non strumentalizzare il vangelo, ricordando che la divisione purtroppo è sempre in agguato dappertutto, anche se oggi ha raggiunto dimensioni inaudite, mentre l'unità - quella vera che fa il Signore e non i velleitarismi umani - Lui che non smette mai di realizzarla continuamente tra i "suoi".
RispondiEliminaE gli ricordo e ribadisco quel che ho appena detto riflettendo insieme a Stefano:
Se non avessimo lo sguardo alle promesse del Signore e al fatto che la realtà non si esaurisce tutta in queste nostre drammatiche focalizzazioni, ci sarebbe di che disperare... Ma noi confidiamo e andiamo avanti.
C'est la conception erronée que le cardinal Joseph Ratzinger (avec d'autres) se faisait de l'autorité (voir, notamment, la longue interview donnée à Vittorio Messori, "Entretien sur la Foi", en 1985, passim) qui est, en grande partie, à l'origine des déboires du pape Benoît XVI.
RispondiEliminaUn ordre qui n'est pas accompagné de menace de sanction, en cas de désobéissance, n'est pas un ordre, ce n'est qu'un vœu pieux…
Combien de décisions de Benoît XVI n'auront été, en définitive, que des vœux pieux, à commencer par la réforme liturgique…
Je crois me souvenir que Romano Amerio parle longuement de cette fausse conception de l'autorité dans son "Iota Unum".
il Card Ooullet prefetto dei vescovi si allinea con Kasper:
RispondiEliminahttp://www.periodistadigital.com/religion/vaticano/2014/03/27/ouellet-propone-una-renovada-pastoral-de-la-misericordia-para-el-matrimonio-y-las-familias-en-situacion-irregular-religion-iglesia-valencia-osoro.shtml
Mic.
RispondiEliminaLa mia era una riflessione, che mi era venuta domenica scorsa durante la s. Messa.
Le promesse di N.S. (non prævalebunt) sono sacrosante. Bisogna solo capire a cosa si riferiscono: alla Chiesa istituzionale? alla Sede Apostolica? alla Pentarchia? o semplicemente a dove "due o tre sono riuniti nel mio nome"?
O forse bisogna riferirsi al colloquio tra Napoleone ed il Segretario di Stato sotto Pio VII. Si tratta di quell’episodio abbastanza conosciuto in cui Napoleone disse al Cardinal Consalvi:
«Eminenza, voi sapete che io non conosco ostacoli. Posso distruggere chi voglio, uomini, cose , istituzioni. E se domani mi proponessi di distruggere la Chiesa? Ditemi quel che avverrebbe. Dite …»
A cui il Consalvi, senza scomporsi, rispose:
“Maestà, disse, fareste una fatica inutile. Sareste vinto. Non siamo riusciti noi, noi preti, noi cristiani, con le nostre debolezze, con le nostre infedeltà, a distruggere la Chiesa! E vorreste riuscirci voi?»
Raoul,
RispondiEliminami pare che Amerio attribuisca il deficit a Paolo VI, non alla Chiesa. Ma la realtà che ne è seguita è quella che è ed ora ne vediamo i frutti amari...
67. Governo e autorità. – Conviene peraltro stabilire che la desistenza dell’autorità non importa per Paolo VI la desistenza dai principii dogmatici, che egli ha anzi affermati con forza nelle grandi encicliche dottrinali come la Humanae vitae sul matrimonio o la Mysterium fidei sull’eucaristia. Anche il principio stesso della pienissima potestà papale di iudicare omnia fu rivendicato da Paolo VI nel discorso del 22 ottobre 1970 riferendosi espressamente alla famosa
bolla Unam sanctam di Bonifacio VIII: ogni cosa è soggetta alle chiavi di Pietro. Quella desistenza significa solo che le affermazioni di fede vengono separate dall’esercizio dell’autorità di precetto e di sanzione la quale, secondo la tradizione della Chiesa, è in servizio di quelle. Rimane nell’uomo l’obbligazione di obbedire, ma a questa obbligazione dell’uomo non corrisponde nella Chiesa un qualche titolo per esigerla. Per questo rispetto è come se l’uomo non fosse socialmente organizzato, ma lasciato nell’isolazione del suo lume privato: l’autorità della Chiesa non diventa mai motivo ultimo della determinazione del cristiano.
Nel discorso del 18 giugno 1970 Paolo VI parlò diffusamente dell’autorità papale secondo il concetto cattolico e, sebbene collochi il primato petrino sotto la categoria del servizio, dichiara però: «Il fatto che Gesù Cristo ha voluto che la sua Chiesa fosse governata in ispirito di servizio non vuol dire che la Chiesa non debba avere una potestà di governo gerarchico: le chiavi conferite a Pietro dicono qualche cosa». Il Papa ricorda che il potere degli Apostoli non è altro che il potere stesso del Cristo a loro trasmesso, e non tace che esso è potestà in virga, e anche punitivo, e anche di
consegnare a Satana. È dunque innegabile che la desistenza dell’autorità si accompagna in Paolo VI all’affermazione dell’autorità senza breviatio manus e che questa è un carattere dello stile paolino, ma non della Chiesa.
Raoul de Gerrix.
RispondiEliminaVous avez parfaitement raison, mais vous oubliez, que le Cardinal Ratzinger n'a pas à seulement subi les excès de la révolution, qu'il a contribué lui-même à déclencher, mais il à pas voulu comprendre, que une des causes du désastre a été sa philosophie fondamentalement idéaliste.
Je vous rappelle l'étude de Mgr. Tissier de Mallerais, paru sur "Le Sel de la Terre" (nr. 69, été 2009), que nos amis italiens pourrons lire sur:
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV144_Tissier_La_fede_in_pericolo_1.html
Chissà perché Amerio usa dire (il) Cristo, (del) Cristo. Mi "stride" un po'...
RispondiEliminaOn peut aussi se demander pourquoi le détenteur de l'autorité légitime est souvent si timide à imposer sa volonté.
RispondiEliminaLa réponse est qu'il pense souvent (à tort) que le désobéissant, ou le rebelle, a partiellement raison…
Dans son remarquable essai sur la "Contre-révolution", Thomas Molnar, que j'évoquais hier, a finement analysé cette attitude, qui a fini par paralyser des hommes aussi intelligents que Louis XVI et Nicolas II, les conduisant (eux et leurs peuples) à la catastrophe.
D'autre part, l'échec final de "faux héros contre-révolutionnaires" comme Paul VI, de Gaulle ou Nixon, échec si bien décrit par Molnar (à ces trois exemples on peut aujourd'hui ajouter celui de Benoît XVI), s'explique par le même "complexe" : le "faux héros contre-révolutionnaire" est un homme divisé, déchiré entre tradition et révolution. Sa base d'appui intérieur est fissurée, il doute sans cesse et, confronté à la première épreuve un peu forte, il ne tarde pas à s'écrouler…
Il nostro malessere, Anacleto, dipende dal fatto che sappiamo che la Chiesa è sì mistero, ma non è solo spirituale: c'è la Chiesa visibile che è sacramento di salvezza universale. Solo che adesso è ridotta ad un falcetto di luna, per usare un'espressione di S. Ambrogio.
RispondiElimina"I due o tre riuniti nel mio nome" è vero, ma può bastare ai protestanti...
Quanto sto per scrivere c'entra e non c'entra col tema di base o forse sì, trattasi dell'affermazione odierna della Cei che dice che il vescovo in quanto non ufficiale civile, non ha l'obbligo di denunciare all'autorità casi di abusi commessi da sacerdoti, ora mi sembra un'uscita infelice ed un clamoroso autogoal visto che proprio oggi è stato condannato un cappellano di carceri per abusi sui detenuti.....volendo fare il sofista bisognerebbe anche denunciare gli abusi sessuali e le umiliazioni che gli agenti carcerari infliggono ai detenuti, specie se tossici o extracomunitari, ma BXVI non aveva detto che andavano segnalati subito? Un'altra disobbedienza, come quella all'obbligo di indossare la talare almeno nei luoghi deputati???? Il vdr è sempre fotografato con tizi che la talare manco sotto tortura la metterebbero.....per 1 sola fede se mi legge, avevo un'intera collezione di celebrazioni 'senza fronzoli' ai tempi d'oro dell'Argentina, ma il sito cileno è stato oscurato e pure il peruviano che li aveva ripresi, nulla deve offuscare il cielo azzurro.....erano peggio dei tuoi segnalatimi in altro thread, peccato, questa volta puoi diminuire le dosi di cpr. di prazoli....alla prossima. Lupus et Agnus.
RispondiEliminaAnacleto, je crois que mon précédent commentaire répond à votre juste remarque.
RispondiEliminaCredo che la formazione ricordata da Anacleto e la frattura interiore evocata da Raoul debbano essere prese in considerazione... magari cum grano salis?
RispondiEliminaLa diagnosi sull'attualità credo sia altrettanto catastrofica...
Possiamo solo sperare nel Signore.
Mic.
RispondiEliminaRicordiamo Romani 9, 27-28:
Isaia poi esclama riguardo a Israele:
"Anche se il numero dei figli d'Israele fosse come la sabbia del mare, solo il resto sarà salvato, perché il Signore eseguirà la sua parola sulla terra in modo rapido e definitivo."
Il nuovo Israele è la Chiesa e Paolo VI nel 1977, mostrava di essere ben cosciente della tendenza in corso, quando disse a Jean Guitton: «C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede... Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non-cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia»
Stefano78,
RispondiEliminaper te i testi del Concilio Vaticano II sono in tutto e per tutto in continuità con la dottrina tradizionale?
Io vedo molte ambiguità nei testi stessi e preferisco attenermi alla dottrina tradizionale.
Alla fine Roma emetterà un documento simile alla Nota esplicativa previa delle Lumen Gentium, in modo da risolvere le ambiguità e fare finalmente risposta alle domande che le sono state poste.
E' vero il problema della continuità dello sviluppo delle dottrina è il punto centrale della crisi di oggi.
RispondiEliminaPer non parlare di temi come l'inerranza biblica e i decreti della Pontificia Accademia Biblica quando era organo di Magistero.
Personalmente mi sono avvicinato alla Tradizione per questo argomento, prima ancora che la liturgia.
@Marco
RispondiEliminaquoto alla lettera!
"E' vero il problema della continuità dello sviluppo delle dottrina è il punto centrale della crisi di oggi.
Per non parlare di temi come l'inerranza biblica e i decreti della Pontificia Accademia Biblica quando era organo di Magistero.
Personalmente mi sono avvicinato alla Tradizione per questo argomento, prima ancora che la liturgia."
Idem.
il modo in cui i modernisti hanno relativizzato la S. Scrittura, quanto la Scolatisca e la Patristica, la Dogmatica.... mi ha causato notti insonni per anni. Anni dico!
ma la questione dell'inerranza biblica l'hanno voluta demolire a tutti i costi....e il liberalismo teologico, applicato anche alle dottrine bibliche base,
e il "metodo storico critico", e la demitizzazione, e "la luce della cultura contemporanea", e la "relativa divina ispirazione", e la "pastorale" che è dottrina taroccata...non si sa più quanti attacchi abbiano rivolto anche alla S. Scrittura...
Per me anche la DH mi ha fatto molto riflettere. Non è un caso che i sedevacantisti partono dalla DH per sviluppare il discorso.
RispondiEliminaHo come l'impressione che se la Santa Sede riuscirà a far rientrare il documenti nei ranghi della dottrina tradizionale il resto sarà in discesa.
Mi ricordo quando anni fa comprai l'EB con tutti i decreti sulla Genesi,sull'inerranza, ecc... ora li hanno anche messi online sul sito del Vaticano.
Cominciò di lì il mio percorso verso la Tradizione, poi venne la volta del VO a Gricigliano, u nvero shock salutare!
sì, Lupus et Agnus, infatti sto provando EROICAMENTE a diminuirli!...ma è appunto un gesto eroico ed io che eroe non lo sono mai stato, se ci riuscirò sarà stato davvero tutto merito del buon Dio ;)
RispondiEliminaPer quanto riguarda gli abiti religiosi ti riposto anche ciò che prescrive il Codice di Diritto Canonico:
Can. 669 - § 1. I religiosi portino l'abito dell'istituto, fatto a norma del diritto proprio, quale segno della loro consacrazione e testimonianza di povertà.
§ 2. I religiosi chierici di un istituto che non ha abito proprio adotteranno l'abito clericale a norma del can. 284.
Can. 284 - I chierici portino un abito ecclesiastico decoroso secondo le norme emanate dalla Conferenza Episcopale e secondo le legittime consuetudini locali".
E quando portano l'abito, tipo il saio ad esempio, sotto spesso, specie i più giovani, li vedi con i jeans in bella vista (beh, in fondo, se si pensa che sotto l'abito bianco vengono portati in altrettanta ottima panoramica i ben noti pantaloni neri...)
Senza parlare poi di ciò che prescrive il Codice a proposito del comportamento dei religiosi...
Can. 285 - §1. I chierici si astengano del tutto da ciò che è sconveniente al proprio stato, secondo le disposizioni del diritto particolare.
§2. Evitino ciò che, pur non essendo indecoroso, è alieno dallo stato clericale.
P.S. di là Anonymous mi sta facendo vedere i sorci verdi, anzi rossi...visto che mi ha accennato al patto di preghiera che io e te stabilimmo, perchè anche tu non lo inserisci nelle tue preghiere e non cerchi di indurlo a più miti consigli riguardo ciò che sta scrivendo, che mi sta inquietando molto perchè lo vedo troppo convinto a mollare e sto provando a postargli la Parola di Dio, il Catechismo ma niente, e penso che sia una persona davvero che vale...
Vedo qui qualche commento benevolo nei confronti della "Dominus Iesus", categorizzata tra gli atti "positivi" di Benedetto XVI.
RispondiEliminaNel pensiero di alcuni, tale Dichiarazione rappresenterebbe una "correzione" rispetto alla conciliare "Lumen Gentium" e alla sua sorprendente affermazione che la Chiesa di Cristo "sussiste" nella Chiesa Cattolica (quindi, per logica, non "è" la Chiesa Cattolica, ma in essa solo "sussiste", potendo quindi "sussistere" anche altrove).
Non è così: la "Dominus Iesus" ribadisce l'errore del "sussistere" (DI 16) e ammette, bontà sua, che gli elementi della Chiesa di Cristo esistono, nella loro pienezza, nella Chiesa (DI 16, 17). Ma ribadisce anche che "le comunità separate (...) nel mistero della salvezza, non sono affatto spoglie di significato e di peso" (DI 17).
Quindi la "Dominus Iesus" non rimedia affatto all'errore della "Lumen Gentium", ma lo ribadisce e lo aggrava.
Direbbero in Veneto: "Xe pegio el tacon del buso".
Breve storia delle eresie 1 / 10
RispondiEliminahttp://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=categories&op=newindex&catid=8
za… Il comunicato ufficiale vaticano è chiaro: non vi compaiono le paroline magiche che avrebbe voluto il presidente americano, “sperequazione”, “giustizia sociale” eccetera… Giustamente quindi Mattia Ferraresi, sul Foglio di oggi, scrive: “Obama si aspettava una scampagnata nelle periferie esistenziali con il leader più amato del mondo, e il suo proposito è stato frustrato”. Dal Corriere, che aveva contribuito a preparare lo scenario voluto da Obama, apprendiamo anche che il presidente Usa avrebbe dichiarato di aver parlato delle questioni etiche e religiose solo con il segretario di Stato Parolin, e non con il papa. Ma dal Vaticano è partita la smentita.
RispondiEliminaVisita apostolica "ordinaria" alla FSSP
RispondiEliminahttp://www.fssp.org/fr/fildesmois2014.htm#Visite
27 mars 2014 : Visite apostolique ordinaire de la Fraternité Sacerdotale Saint-Pierre
RispondiElimina[Maison Générale, Fribourg, 27.III.2014 - www.fssp.org] La Commission Ecclesia Dei, dont la compétence est de veiller sur la vie des instituts érigés sous sa responsabilité, vient de nommer trois visiteurs qui vont, avant la fin de l’année 2014, effectuer une visite apostolique ordinaire de la Fraternité Sacerdotale Saint-Pierre. Le visiteur principal est Mgr. Vitus Huonder, évêque de Coire (Suisse). L’objet de cette visite est de vérifier la fidélité des membres de la Fraternité à leurs Constitutions et aux missions qui leur sont confiées.
L’objet de cette visite est de vérifier la fidélité des membres de la Fraternité à leurs Constitutions et aux missions qui leur sont confiées.
RispondiEliminaL'oggetto della visita è verificare se tengono la bocca chiusa sul Vaticano II
Non so il perchè di quella visita apostolica ma non penso sia dovuta ad eventi particolari che l`avrebbero giustificata, una visista ordinaria insomma, di quei tre visitatori ne "concsco" solo uno, Mons. Huonder, spero che gli altri due siano sulla sua stessa "lunghezza d`onda".
RispondiEliminaChe i sacerdoti della San Pietro siano, o si siano, imbavagliati, che dalle loro bocche non uscirà mai una parola non dico di critica ma nemmeno di analisi della situazione della Chiesa, della Fede, del scempio liturgico e dottrinale, delle sue cause, è vero, sono stati convinti che è a quella sola condizione che potranno continuare ad esistere.
Anche se sarebbe ingiusto non sottolineare il bene che fanno, bisogna pur dire che il Vaticano II è un superdogma anche per la FSSP.
@Luisa
RispondiEliminaAnche se sarebbe ingiusto non sottolineare il bene che fanno, bisogna pur dire che il Vaticano II è un superdogma anche per la FSSP
Sono a contatto con la San Pietro alla Trinità a Roma.
Io non credo che per loro il Vaticano II sia un superdogma. Non lo credo affatto, anche solo ascoltando le omelie dei Sacerdoti che la compongono. Mi è rimasta impressa una spelndida omelia del Parroco in un ormai lontano 29 giugno. Omelia splendida, centrata sulla Dottrina Tradizionale, sulla Liturgia, sulla denuncia al relativismo religioso.
Secondo il mio parere la San Pietro ha fatto una scelta: concentrarsi sulla diffusione della Dottrina Tradizionale, dando a questo ogni primato rispetto ad ogni altra discussione o critica. In sostanza far parlare la Dottrina Tradizionale, più che criticare attivamente.
Queste continue visite, se loro fossero davvero così "innocui", non ci sarebbero. Speriamo solo che non siano debellati
Non si tratta di "criticare attivamente" ma di affrontare la realtà e non svicolare dalle domande che i fedeli si pongono, e pongono, anche se nel rispondere può risultare difficile non risalire al Vaticano II e a certi suoi documenti.
RispondiEliminaQuando il tema "Vaticano II" è evitato, come tema a rischio, quando non si dice una parola sulla sua storia, sul suo svolgimento, su certi documenti, sul gelido inverno che ne è seguito, e sullo scempio che ne è derivato, non penso sia far un passo di troppo dire che anche per la FSSP il CVII è un superdogma, non lo sarà nelle loro menti e nele loro coscienze, ma nei fatti è come se lo fosse.
Quando dico nei fatti, evidentemente non intendo dire che la FSSP si comporta come una fedele discepola di quel Concilio e delle sue derive, ma che imponendosi il silenzio sul Vaticano II, evitando ogni analisi critica, la FSSP agisce come se il CVII fosse intoccabile = superdogma.
RispondiEliminaSilenzio dovuto alla paura della sanzione.
La FSSP non può sgarrare, perché altrimenti viene commissariata, magari adducendo come scusa qualche dissidio interno, com'è stato fatto con l'IBP ed i FFII. Per ora non li hanno ancora obbligati a celebrare "anche" col NO, ma non lo escluderei, dato che sembra esigerlo la "Summorum Pontificum".
RispondiEliminaD'altronde non possiamo pretendere che quella "grande organizzazione mondiale", che si fregia del titolo "Chiesa santa, cattolica, apostolica e romana" non esiga il riconoscimento della sua liturgia ufficiale, utilizzata dal 99,99% dei vescovi, sacerdoti e fedeli.
Le soluzioni sono solo due per coloro desiderosi di rimanere fedeli alla Tradizione ed alle tradizioni di origine medievale:
- fare come ha fatto la FSSPX;
- stare in un angolo possibilmente remoto, sperando, che il Potere t'ignori.
Pensiero finale: Vi siete mai chiesti come mai la Chiesa cattolica, apostolica, ortodossa (così si chiama) non abbia mai avuto al suo interno, salvo forse episodi limitati e senza conseguenze, movimenti ereticali, ma professano tutti un'unica Fede?
Secondo il mio parere la San Pietro ha fatto una scelta: concentrarsi sulla diffusione della Dottrina Tradizionale, dando a questo ogni primato rispetto ad ogni altra discussione o critica. In sostanza far parlare la Dottrina Tradizionale, più che criticare attivamente.
RispondiEliminaCaro Stefano.
Il comportamento della FSSP, che conosco da tempo, è di estrema prudenza (il che non guasta). Ma diventa negativo quando non diventa promozione e alimenta il 'ghetto', ché tale è e rischia di restare...
Non è necessario "criticare attivamente", ma nemmeno è cosa buona e giusta né indice di virilità (in senso spirituale) sottrarsi con ostentata renitenza a qualunque critica, su domanda da parte dei fedeli. O a giornate di di studio che, per diffondere la Tradizione, devono pur mettere in luce alcuni punti controversi del concilio che la minano...
Tanto per fare esempi banali.
Ma ormai credo che anche questo tipo di ingessatura sarà marcato più stretto.
Mala tempora, davvero.
Silenzio dovuto alla paura della sanzione.
RispondiEliminaCara Luisa,
ormai non basta più neppure quello....
Pensiero finale: Vi siete mai chiesti come mai la Chiesa cattolica, apostolica, ortodossa (così si chiama) non abbia mai avuto al suo interno, salvo forse episodi limitati e senza conseguenze, movimenti ereticali, ma professano tutti un'unica Fede?
RispondiEliminaGiusta osservazione Anacleto. Tra l'altro secondo un fantomatico "sensus ecclesiae", mai definito e che si sostanzia nella dogmatizzazione del mitico concilio sottratto a qualunque critica.
L'unico movimento "ereticale" secondo Mueller (et alii) sarebbe la FSSPX e di conseguenza anche noi, che diciamo le stesse cose (!?).
Tant'è che è stata coniata (FI ormai in totale dissoluzione docent) l'etichetta slogan di cripo-lefebvrismo, quando non esiste alcun Lefevbrismo, perché Mons. Lefebvfre non ha elaborato e trasmesso nulla di "suo", ma ha solo potuto dire "tradidi quod et accepi"...
Sostanzialmente in questo modo si tarpano le ali ad ogni sano dissenso, ma anche agli studi seri e costruttivi.
Ricordate che siamo tutti controllati dalla NSA.
RispondiElimina;-)
Chissà se Francesco ha chiesto qualche aiutino ad Obama per tenere sotto controllo dei pericolosi partecipanti ad un blog tradizionalista.
Inoltre, Anacleto, la ragione della tua osservazione finale sta in questo articolo: l'errore non viene più né rivonisciuto né condannato.
RispondiEliminaMa risulta paradossale che l'errore abbia diritto di cittadinanza mentre viene estromessa la verità. Il che, in definitiva, non è che logica conseguenza...
RispondiElimina"Cara Luisa,
ormai non basta più neppure quello...."
Effettivamente le discussioni sul CVII, su continuità o discontinuità, su derive e storture, sembrano una vecchia storia senza interesse, il CVII non solo è in continuità con la Tradizione ma è la bussola che indica il nord della Chiesa, nessun bisogno di domostrarlo, è così e punto.
Tacere non basta più, chi è fedele alla Tradizione deve diventare proattivo anticipando eventuali eventi e movimenti contrari...
Dittatura del pensiero egemone che se durante otto anni aveva perso un pò del suo potere e della sua violenza( almeno apparentemente) oggi gonfia a dismisura i suoi muscoli.
"Tacere non basta più, chi è fedele alla Tradizione deve diventare proattivo anticipando eventuali eventi e movimenti contrari..."
RispondiEliminacertamente Luisa, in questo il Signore ci chiama ad essere attenti interpreti dei segni con le antenne dritte e a muoverci: preghiera e azione...e intanto ripartiamo anche dalla buonissima battaglia condotta da MARIO PALMARO, come anche lui ebbe ad auspicare:
" Ma spero nella misericordia del Signore, e nel fatto CHE ALTRI RACCOGLIERANNO PARTE DELLE MIE ASPIRAZIONI E DELLE MIE BATTAGLIE, PER CONTINUARE L'ANTICO DUELLO"
Perciò, Ave Maria e avanti, anche con la sua intercessione!
1 sola fede, il burnus bianco è per gli esterni e viene indossato sui famosi pantaloni neri, che almeno per l'occasione sono sostenuti da una cintura, a S.Marta porta le bretelle e la camicia alla come viene viene, all'inizio del pontificato erano apparsi filmati ripresi col telefonino, poi cancellati....no comment, però dovrai concordare con me che Ratzinger era di rara eleganza, e nel portamento, e negli abiti scelti; tu mi chiedi una cosa che non posso fare, non so chi sia Anonymous, perché sono molti ad avere quel nick e non sai mai se è quello o un altro, così a cicco e spanna mi pare che stia vivendo un momento particolare, bisognerebbe conoscere la sua storia, se vuoi posso dire la mia insignificante opinione, è un introverso che sta soffrendo non so per quale motivo e sta cercando il modo di non affondare, ma non mi permetterei mai né di dargli consigli né di entrare nei suoi fatti personali, non sono bravo e neppure convincente, non riesco neppure a convincere me stesso, quindi fai un po' te, gli auguro di trovare la sua strada, i suoi interventi a volte sono molto belli, sensati e 'liberi' nel senso che dice quel che pensa, magari cose forti, ma con appropriate argomentazioni e poi non è offensivo come purtroppo molti (e Mic ne sa qualcosa) , lo aggiungerò alle preghiere, altro non mi sento di poter fare, non ho la stoffa del predicatore e poi sai che sono uno stray cat, quindi......Lupus et Agnus.
RispondiEliminasì, certo, Lupus et Agnus, su Ratzinger elegante anche negli abiti scelti, questo è chiaro, e poi il contrasto mi pare un po' troppo acceso anche per farci semplici paragoni...
RispondiEliminaSull'utente, guarda che dire qualcosa a qualcuno specie se si trova nel dubbio o ha bisogno di un semplice incoraggiamento (magari anche non esplicitandolo apertamente) mica è una cosa da "predicatore", o da uno che si permette di dire chissà che, ma, specie quando questo avviene in un contesto di un blog che esiste proprio per parlare anche di questo, è un preciso dovere di noi cristiani se fatto con educazione e con carità e non con l'intenzione di prevaricare o di far vedere che si è migliori... rientra infatti tra le opere di misericordia spirituale, ed in molti casi magari avessi avuto io semmai qualcuno che si fosse preso a cuore la mia situazione (spirituale e non)!
A volte ce ne scordiamo ma se dalla cordata qualche membro del Corpo Mistico di Cristo che è la Chiesa si stacca, oltre ad averlo in parte sulla coscienza, rischiamo di avere conseguenze a catena un po' tutti perchè il filo della cordata che ci unisce è lo stesso: la FEDE in Cristo, e san Paolo ci esorta, attraverso la sua lettera ai Galati, sempre a portare i pesi gli uni degli altri e in quella ai Filippesi di cercare il bene degli altri, non solo il proprio (questa è almeno la mia intenzione)..poi ciascuno è chiaro che si regola come meglio crede, e il Signore giudicherà quale spirito muove ognuno di noi.
IOR
RispondiEliminahttp://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-l-ex-banchiere-del-papa-va-all-attacco-ettore-gotti-tedeschi-annuncia-azioni-74553.htm
RispondiElimina"Tacere non basta più, chi è fedele alla Tradizione deve diventare proattivo anticipando eventuali eventi e movimenti contrari..."
Cara ( caro?)un sola fede, condivido quel che hai scritto, ma a dir il vero quel che intendevo dire è che non basta più starsene zitti, se non si vuole incorrere negli strali dell`inquisizione vaticana, è richiesta un`adesione esplicita alla chiesa postconciliare e alle sue novità, anche se non le si pratica bisogna dire che si è pronti a farlo, ad esempio Rito Antico sì ma disposti anche a celebrare quello riformato, sul quale evidentemente ci si esenta di espriemre riserve, niente critiche dunque, nessuna riserva, con l`interesse-furbizia-intelligenza o codardia, di essere proattivi anticipando anche le mosse future di chi si sa non essere un amico.
Come si può difendere e trasmettere la retta Dottrina facendo l`economia di mettere il dito sugli scempi che decenni di deformazione hanno provocato?
Se un fedele chiede: ok padre, lei mi insegna che la Dottrina vuole questo ma a me è stato insegnato altro, non è questo che io vedo dire e fare nella mia parrocchia o dal mio vescovo, perchè padre?
Che cosa risponde il sacerdote della FSSP?
ah ok Luisa, chiaro...sì, hai ragione comunque anche su questo, ed a me è capitato anche di parlare con qualche frate dell'Immacolata (membri della FSSP non ne conosco, sinceramente) e, mentre qualcuno di loro, forse la minoranza, anche se non posso far nomi, parla chiaro e forte circa il CV2, altri li ho trovati a celebrare il Rito Antico ma contemporaneamente poi, apparentemente senza problema alcuno, non solo a celebrare, quanto addirittura a PARTECIPARE da altre parti, in altri santuari la Messa NO...e poi una Messa tale che quando mi ci sono imbattuto io al celebrante è caduta l'Ostia Consacrata e con un colpetto di mano l'ha ripresa, ripulita e messa in bocca al fedele..e il tutto sotto l'occhio anche del frate succitato, al quale alla fine ho fatto presente di nuovo il fattaccio, chiedendogli cosa ne pensava, visto che celebrava da un'altra parte in VO... ma lui ha un po' scosso la testa e ha saputo appena dire: "...beh, effettivamente..." e se ne è andato. Ora io non so se questo sia ascrivibile al fatto che ormai DEVONO tenere un po' il piede in due staffe, oppure se uno lo fa VOLONTARIAMENTE, ma un po' di sconcerto ciò lo mette.
RispondiEliminaPS. Luisa, sono un uomo...
Ieri papa Francesco, nella sua messa per i parlamentari celebrata molto palesemente a malincuore, ha voluto solo rimarcare quanto lui fosse diverso da quella gentaglia che aveva davanti, nemmeno lontanamente degna di un eventuale misericordia, perchè niente è peggio della corruzione e non esiste pentimento che valga. Dopo averli chiamati molto originalmente sepolcri imbiancati non ha nemmeno salutato o accennato ad un lieve sorriso. Altrimenti qualcuno avrebbe potuto accusarlo che la sua misericordia fosse proprio infinita.Eufemia
RispondiEliminaBeh, non so se avete letto le 2 ultime notizie quella della legalizzazione dell'omomatrimonio in UK (a quando da noi? Maledizione, sempre indietro di 200 anni!) e il battesimo della figlia di una coppia gaia argie, chiaro, la bambina non è colpevole di nulla, solo disgraziata, e dell'amministrazione della Cresima alle 2 'mamme', ora se non si può negare il battesimo ad una creatura innocente, forse, nonostante le tante parole di volenteroso bombero del prete argentino, penso che, forse, vista la situazione di grave peccato mortale (oopss, m'è uscita così) in cui vivono, sarebbe stato il caso di negarla, a questo punto la comunione amministrata a frère Roger non deve suscitare scandalo, lui ha sempre vissuto coerentemente. Penso che fra un po' dovrò mettermi anch'io nel lazzaretto in cui el jefe mette tutti coloro che pensano diversamente, anche senza avere pretese di riconoscimento di quelli che restano poi sempre diritti fondamentali ribaditi dal precedente pontefice in un atto magisteriale , ma forse sono io che non voglio capire e non mi adeguo ai tempi. Anonymous.
RispondiEliminaIl problema è che tutte queste storture diventano normali nella desistenza dal correggerle da parte dal "jefe", che c'è persino il rischio le condivida. Mentre non più normale sta diventando la sana dottrina (che non è giuridismo, è vita), che le condannerebbe ma, prima ancora, darebbe gli insegnamenti e il culto santificatore per essere capaci di non cascarci.
RispondiEliminaWhen good people do not express their scandal , evil people go on undisturbed.
RispondiEliminaPenso che fra un po' dovrò mettermi anch'io nel lazzaretto in cui el jefe mette tutti coloro che pensano diversamente
RispondiEliminail lazzaretto, dove già ci siamo io e te e diversi altri che scrivono qua dentro e in siti limitrofi + coloro che seguono la Tradizione della Chiesa di sempre, e dove ormai ci sono anche già buona parte dei francescani dell'Immacolata rischia di diventare sovraffollato e sarà difficile tenerci tutti a bada caro Anonymous, specie se facciamo rumore e ci muoviamo (oltre a pregare incessantemente)...