Da notare la dichiarazione del card. Ruini sul Concilio e la sua conclusione: "...sarebbe un errore fatale voler percorrere la strada della pastoralità senza fare riferimento alla dottrina". Che cominci qualche ripensamento sulla pastoralità, veicolo di cambiamento rivelatosi 'rottura' e non semplice aggiornamento? Una piccola breccia all'ineluttabile paradossale dogmaticità attribuita al mitico Concilio?
Sul Concistoro e la relazione Kasper, Tosatti scrive nomi e cognomi e annota le espressioni di quei cardinali che hanno espresso la loro disapprovazione. Sono in diversi, ma le notizie dei media si sono tutte centrate su Kasper. Il che lascierebbe intendere che la Chiesa, o meglio la chiesa di Bergoglio, sia ad un passo dalla svolta epocale. Così è facile prevedere che la gente si formi un'opinione forte in un senso e poi chieda che quest'opinione sia rispettata - effetto anche della sinodalità previo sondaggio - e, se non lo sarà, non mancheranno critiche ed allontanamenti dalla Chiesa.
Forse Benedetto non aveva tutti i torti parlando di un Concilio della stampa versus un Concilio vero.
Doveva essere segreto, il Concistoro del 22 febbraio, per discutere della famiglia. E invece dall’alto si è deciso che fosse opportuno rendere pubblica la lunga relazione del card. Walter Kasper in tema di eucarestia ai divorziati-risposati. Probabilmente per aprire la pista in attesa del Sinodo di ottobre sulla famiglia. Ma una metà del Concistoro è rimasta segreta: e ha riguardato gli interventi dei cardinali. E forse non a caso, perché dopo che il card. Kasper ha illustrato la sua lunga (e a quanto pare non lievissima, quando pronunciata) relazione parecchie voci si sono levate per criticarla. Tanto che nel pomeriggio, quando il Papa gli ha dato il compito di rispondere, a molti il tono del porporato tedesco è parso piccato, se non stizzito.
L’opinione corrente è che il “teorema Kasper” tenda a far sì che possano comunicarsi in generale i divorziati risposati, senza che il precedente matrimonio venga riconosciuto nullo. Attualmente questo non avviene; in base alle parole di Gesù, molto severe ed esplicite sul divorzio. Chi ha una vita matrimoniale completa senza che il primo legame sia considerato non valido dalla Chiesa si trova, secondo la dottrina attuale, in una situazione permanente di peccato.
In questo senso hanno parlato chiaro il cardinale di Bologna, Caffarra, così come il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il tedesco Mueller. Altrettanto esplicito il card. Walter Brandmuller (““Né la natura umana né i Comandamenti né il Vangelo hanno una data di scadenza…Serve il coraggio di enunciare la verità, anche contro il costume corrente. Un coraggio che chiunque parli in nome della Chiesa deve possedere, se non vuole venir meno alla sua vocazione…Il desiderio di ottenere approvazione e plauso è una tentazione sempre presente nella diffusione dell’insegnamento religioso…”. E in seguito ha reso pubbliche le sue parole). Anche il presidente dei vescovi italiani Bagnasco si è espresso in maniera critica verso il “teorema Kasper”; così come il cardinale africano Robert Sarah, responsabile di “Cor Unum” che ha ricordato, in chiusura dei suo intervento come nel corso dei secoli anche su questioni drammatiche ci siano state divergenze e controversie all’interno della Chiesa, ma che il ruolo del Papato è sempre stato quello di difendere dottrina.
Il cardinale Re, uno dei grandi elettori di Bergoglio, ha fatto un intervento brevissimo, che si può riassumere così: prendo la parola un attimo, perché qui ci sono i futuri nuovi cardinali, e magari qualcuno di loro non ha il coraggio di dirlo, allora lo dico io: sono del tutto contrario alla relazione. Anche il Prefetto della Penitenzieria, il card. Piacenza si è detto contrario e ha più o meno detto: siamo qui adesso e saremo qui a ottobre per un Sinodo sulla Famiglia, e allora volendo fare un Sinodo in positivo non vedo perché dobbiamo toccare solo il tema della comunione ai divorziati. E ha aggiunto: Volendo fare un discorso pastorale mi sembra che dovremmo prendere atto di un pansessualismo diffusissimo e di un’aggressione dell’ideologia del gender che tende a scardinare la famiglia come l’abbiamo sempre conosciuta. Sarebbe provvidenziale se noi fossimo lumen gentium per spiegare in quale situazione ci troviamo e cosa può distruggere la famiglia. Ha concluso esortando a riprendere in mano le catechesi di Giovanni Paolo II sulla corporeità perché contengono molti elementi positivi sul sesso, sull’essere uomo, l’essere donna e la procreazione e l’amore.
Il cardinale Tauran, del Dialogo Inter-Religioso, ha ripreso il tema dell’aggressione alla famiglia, anche alla luce dei rapporti con l’islam. E anche il cardinale di Milano, Scola, ha elevato perplessità teologiche e dottrinali.
Molto critico anche il card. Camillo Ruini. Che ha aggiunto: non so se ho preso bene nota, ma fino a questo momento circa l’85 per cento dei cardinali che si sono espressi paiono contrari all’impostazione della relazione. Aggiungendo che fra quelli che non hanno detto niente e non si possono classificare coglieva dei silenzi “che credo che siano imbarazzati”.
Il cardinale Ruini ha poi citato il Papa Buono. Dicendo, in buona sostanza: quando Giovanni XXIII fece il discorso di apertura del Concilio Vaticano II disse che si poteva fare un Concilio pastorale perché fortunatamente la dottrina era pacificamente accettata da tutti e non c’erano controversie; quindi si poteva dare un taglio pastorale senza timore di essere fraintesi, poiché la dottrina rimane molto chiara. Se avesse avuto ragione in quel momento Giovanni XXIII, ha chiosato il porporato, lo sa solo Dio, ma apparentemente in buona parte forse era vero. Oggi questo non si potrebbe più dire nel modo più assoluto, perché la dottrina non solo non è condivisa ma è combattuta. "Sarebbe un errore fatale" voler percorrere la strada della pastoralità senza fare riferimento alla dottrina.
Comprensibile dunque che il card. Kasper sembrasse un po’ piccato, nel pomeriggio, quando papa Bergoglio gli ha permesso di rispondere, senza però permettere che si desse vita a un vero contraddittorio: solo Kasper ha parlato. Da aggiungere che alle critiche elevate in Concistoro al “teorema Kasper” se ne stanno sommando, in forma privata verso il Papa, o pubblica, altre, da parte di cardinali di ogni parte del mondo. Cardinali tedeschi, che conoscono bene Kasper, dicono che è dagli anni ’70 che questo tema lo appassiona. Il problema rilevato da parecchie voci critiche è che su questo punto il Vangelo è molto esplicito. E non tenerne conto – questo il timore – renderebbe molto instabile, e modificabile a piacere, qualunque altro punto di dottrina basato sui Vangeli.
Mi sbaglio o l'articolo di Tosatti scritto per la Stampa non e' stato pubblicato dalla Pravda alias Vatican Insider, gestito dalla stessa Stampa????
RispondiEliminaMi pare che Tosatti si diversifichi nettamente da Tornielli.
RispondiEliminaAbbiamo registrato più volte la sua attenzione e una maggiore obbiettività su molti punti caldi dell'odierno scenario ecclesiale politico e sociale.
La speranza è sempre che di fronte a certi eccessi avvenga una sana reazione. Di solito quando ci toccano le radici ci ricordiamo di averle.
RispondiEliminaPer i prossimi sinodi del 2014 e 2015 che stia cominciando a scricchiolare qualcosa?
RispondiEliminaQuando i Sig.ri cardinali non parlano troppo (e qui sembra che troppi non hanno aperto ancora bocca tra pastoralità e Dottrina) accade sempre qualcosa inaspettata.
E' mia impressione che molti cardinali la pensino diversamente da Kasper da Bergoglio, Maradiaga e gli otto del gran consiglio.
Aspettiamo e vediamo, il Signore è sempre imprevedibile, ci concede delle grazie soprattutto quando le chiediamo col cuore.
In fondo la Vergine ha detto "" Alla fine il mio cuore Immacolato trionferà"" - tempo al tempo.
Ognuno deve cuocersi nella propria acqua.
questa notizia non fa pensare che Bergoglio sta con Cristo sul matrimonio, ma con Kasper e Lucifero...
RispondiEliminaRomano
ric
RispondiEliminatutti gli articoli di Tosatti sono da SEMPRE pubblicati su Vatican insider, sotto il blog di Tosatti: San Pietro e dintorni, che trovi sulla home page sulla sinistra, dove sono listati foto degli autori e rispettivi blog e anche questo lo è.
Paola
Paola, la "normalizzatrice", sempre di vedetta?
RispondiEliminaPer la normalizzatrice...
RispondiEliminaPeccato che questo NON ci sia...a meno che io non riesca a trovarlo..
Questo conunque e' il link a TUTTI articoli di Tosatti pubblicati dalla Pravda: l'ultimo e' del 21 di marzo relativo a Pio XII
http://vaticaninsider.lastampa.it/marco-tosatti
X chi conosce l'inglese: su Mundabor The war against good catholics.
RispondiEliminaMa che cosa è questa benedetta "pastoralità". L´ítaliano moderno tende a creare dei sostantivi astratti di cui il significato spesso si perde nel nebuloso. Gesù non dice: Io sono la viabilità ma io sono la via, eccetera. Non abbiamo bisogno di "pastoralità" ma di PASTORI. Il Cardinale Kaspers è uno di quei vescovi che essendo prima professori (e non pastori) sono vescovi "di tavolino" più che di inginocchiatorio (o magari di stallo in coro) e che non essendo mai stati parroci "l´odeur de brebis" oramai, con in nuovi tempi che corrono, "pastoralità" se lo comprano in profumeria. Non abbiamo bisogno di "pastoralità", abbiamo, invece, di bisogno di PASTORI che se hanno ancora cento pecore - parlo della situazione in Germania - e ne perde una non lascia le novantanove e va dietro quella perduta finché non la ritrova (cfr. Lc 15, 4-6)?
RispondiEliminaChiesa. Forse Benedetto non aveva tutti i torti parlando di un Concilio della stampa versus un Concilio vero.
RispondiEliminaOvvero che si consente che si creino delle attese e poi non si hanno gli attribuiti per deluderle?
E se si costretti a farlo (da Dio, dalla propria coscienza, dal timore di scatenare "anticorpi", da Dio tramite tutte le altre cose, lo sapremo all'altro mondo) come con l'Humanae Vitae, poi, come svelato da Martini poco prima di morire, si consiglia di non tenere conto del documento ufficiale, anzi di "sabotarlo", facendo usare persino dai monsignori incaricati, nel corso delle presentazioni, il condizionale ed il congiuntivo, la, dove, la grammatica italiana, prima ancora e più che non la dottrina cattolica, esigono l'imperativo e l'indicativo.
RIC,
RispondiEliminaeffettivamente l'articolo di Tosatti lo trovi, nell'indice raggiungibile dalla home di Vatican Insider, qui
http://www.lastampa.it/Blogs/san-pietro-e-dintorni
La dottrina insegna ai pastori come difendere il gregge dai lupi. La pastoralità bergogliana insegna come far pascolare il gregge in mezzo ai lupi, sacrificando gran parte di esso per tenere bassa la loro fame. E quando saranno più lupi che pecore? Toccherà a lui.
RispondiEliminaMic, non voglio fare inutili polemiche e soprattutto non con te :-) ..ma detto cio' non riesco ad arrivare al link che mi hai segnalato passando da Vatican Insider.. Comunque la chiudo qui
RispondiEliminaSai, RIC, che io ho fatto la verifica proprio dopo la tua segnalazione digitando Vatican Insider su google. Dalla home, sulla colonna di sinistra sono entrata nel blog San Pietro e dintorni di Tosatti (che è il terzo dopo Tornielli e Galeazzi) e ho ripreso il link da lì...
RispondiEliminaGuarda cosa dice Tosatti dell'incontro di domani, Bergoglio Obama
RispondiEliminahttp://www.lastampa.it/2014/03/26/blogs/san-pietro-e-dintorni/obama-francesco-e-lagenda-nyNc3lOaW8ArRF3uoRMvIM/pagina.html
“Di che cosa parlano, a porte chiuse, una rock star spiritual che cavalca un’ondata di entusiasmo globale e un presidente assediato, al secondo mandato, e di fronte a un Congresso diviso”? I temi in agenda parlano più di discrepanze e visioni diverse che di accordo, ma è difficile che papa Francesco scelga di esprimere un confronto aperto.
RispondiEliminaIl fatto che la stessa Stampa abbia dato spazio a Tosatti in questo caso non la santifica affatto. Anzi. Siccome la Stampa è un giornale di regime, e su questo non c'è alcun dubbio, questo episodio certifica la problematicità e la criticità grandiosa della situazione in atto.
RispondiEliminaNello stesso Vaticano stanno muovendo, in modo assolutamente minoritario, le flebili voci di dissenso, interne alle Pravde. E questo determina gli articoli di Tosatti...
Innanzitutto vorrei dire che Tosatti con Magister è uno dei soli vaticanisti a non essersi preso, il 13 marzo, una sbornia senza fine, su Tornielli è meglio sorvolare.
RispondiEliminaTosatti termina dicendo:
"Il problema rilevato da parecchie voci critiche è che su questo punto il Vangelo è molto esplicito. E non tenerne conto – questo il timore – renderebbe molto instabile, e modificabile a piacere, qualunque altro punto di dottrina basato sui Vangeli."
Con quale trucco Kasper e compagni di lotta riusciranno a far dire a Gesù quel che non ha detto?
Se la Parola di Gesù diventa come della plastillina modellabile a volontà, se la si piega e contorce, se la si attualizza per soddisfare i bisogni del mondo e del momento, e che a farlo sono coloro che ne sono i Custodi, tutto diventa possibile, sarebbe come firmare la sentenza di morte della Dottrina.
Una Dottrina già trascurata, ignorata, se non combattuta, negli ultimi decenni.
Nell`opinione pubblica, lo vedo anche da quel che ascolto attorno a me, è data per certa la modifica della Dottrina sul matrimonio, Bergoglio, che sa tutto, lascia correre, non smentisce rumori, non getta acqua sulle attese infuocate di chi vive contro l`insegnamento della Chiesa e pretende di aver ragione.
Come ha detto il card. Ruini, lucido e realista:
"Sarebbe un errore fatale" voler percorrere la strada della pastoralità senza fare riferimento alla dottrina."
Eppure è quel che si prospetta.
Stefano 78
RispondiEliminaNon è che è stato dato spazio ' in questo caso 'a tosatti : viene pubblicato sulla stampa e su Vatican insider da tempo.
La normalizzatrice
Nello stesso Vaticano stanno muovendo, in modo assolutamente minoritario, le flebili voci di dissenso, interne alle Pravde. E questo determina gli articoli di Tosatti...
RispondiEliminaDa che lo ricordo Tosatti è sempre stato più obbiettivo e corretto degli altri.
Ma credo sia più utile centrare il discorso sul tema, piuttosto che su Tosatti e compagnia cantante
Vorrei attirare l'attenzione su un punto.
RispondiEliminaSe la statistica del card. Ruini non è lontana dal vero, è particolarmente grave che si sia voluto presentare all'"opinione pubblica" solo la voce del card. Kasper.
Mic fa notare che "le notizie dei media si sono tutte centrate su Kasper", e ne analizza correttamente le conseguenze. Ma il punto che può sfuggire è ciò che Tosatti dice in apertura: "Doveva essere segreto, ... e invece dall'alto si è deciso" di pubblicare la relazione di Kasper, e solo quella. Chi l'ha deciso? È stata un'iniziativa di Kasper? (Poteva, visto che "doveva essere segreto"?) O la decisione è venuta davvero dall'alto - e più in alto c'è solo uno? In ogni caso, come non pensare che la pubblicazione sia stata una sorta di "provocatio ad populum" del "teorema Kasper", visto che in concistoro era stato così sonoramente respinto? Un appello al popolo proprio col fine (e non solo la conseguenza) che appunto accennava mic. Chi ha voluto questo appello?
@normalizzatrice
RispondiEliminaNon è che è stato dato spazio ' in questo caso 'a tosatti : viene pubblicato sulla stampa e su Vatican insider da tempo.
La normalizzatrice
Ma è UNA voce. Inoltre nemmeno "libera". Anche io apprezzo di più Tosatti, come apprezzo di più Socci, rispetto ad altri giornalisti Cattolici. Ma il loro margine di manovra è sicuramente impossibile, rimanendo all'interno di certi mondi. Per questo, da un lato li apprezzo, dall'altro li critico perché le loro voci non assumeranno mai il tono della critica reale, ma del riflesso di "altri" che sono altrettanto "minoritari".
La tecnica di "incanalare" il dissenso, dando quindi spazio a "correnti interne", è propria dei partiti politici e dalla psicologia della propaganda.
E, centrando il discorso, la posizione emersa dal "Concistoro segreto" è senz'altro confortante. La Speranza Cristiana si basa proprio sull' "evento incredibile", che poi è quello che determina davvero la storia. E' bene che la critica alla "pastoralità" sia stata fatta. E questa critica dovremmo essere abbastanza intelligenti da usarla in modo "scaltro".
"Sarebbe un errore fatale" voler percorrere la strada della pastoralità senza fare riferimento alla dottrina."
RispondiEliminaEppure è quel che si prospetta."
Mi correggo, in realtà è quel che già succede da anni, pastorale in libertà distaccata dalla Dottrina, lo spirito al posto della lettera, creatività disordinata e sconnessa dalla base dottrinale, è da decenni che fanno danni e sovvertono i fondamenti della nostra Fede, i risultati li abbiamo sotto gli occhi, ma sarebbe estremamente grave se il Papa stesso dovesse dare il suo accordo, in modo ufficiale e esplicito, ad una pastorale slegata dalla Dottrina.
Chi li fermerà più tutti i bricoleurs, gli apprendisti stregoni, che nei loro laboratori hanno già fatto tanto male alla Chiesa, ai cattolici?
Intanto il vescovo blingbling di Limburgo è stato rimosso per spese eccessive ed ostentazione di ricchezza esagerata......marx è il capo del g8 ed ha speso finanche di più.......non mi tornano i conti....
RispondiEliminaCominciare a sentire diverse voci che parlano un’altra lingua rispetto ai vari Kasper, Maradiaga e compagnia bella non può che fare piacere, qualche cosa si risveglia. Forse la vera aria di primavera è questa cominciare ad uscire dalle paludi in cui si rischia di affondare, dalla sbornia che dura ormai da un anno. Che abbiano osato troppo questi cardinali ? troppo sicuri di avere le spalle ben coperte e la strada spianata sui media ? scoprire le loro carte troppo presto per eccesso di sicurezza forse è stato un errore, oppure non si aspettavano così tante polemiche, resistenze, così sicuri che la nuova Chiesa tutti la vedano come la vedono loro che non hanno esitato un istante a partire in quarta. Magari ad organizzare una controffensiva i nostri pastori ci hanno messo un po’, speriamo questo tempo sia servito per organizzarsi bene e non mollare più l’osso. Riguardo ai giornalisti cattolici che scrivono sui media nazionali credo sia un buona cosa, vero che a volte dovranno trovare certi filtri ma resta il fatto che almeno qualche voce che canta fuori dal coro passa e si sente. Se scrivessero solo su giornali cattolici sinceramente in quanti li comprerebbero e sentirebbero queste voci ? oltre al fatto che non sarei così sicura che su giornali cattolici li lascerebbero pubblicare certi articoli ( Radio Maria insegna ). A volte bisogna sporcarsi le mani e scendere nell’arena del nemico per cercare in qualche modo di contrastarlo, perciò dico grazie a quei giornalisti che sicuramente con molta fatica cercano di farlo ogni giorno. Vighi
RispondiEliminaLatinista,
RispondiEliminaInfatti la domanda che mi facevo e che non ho espresso è perchè segreto?
E, appunto da QUALE alto è venuta la fuga di notizie che ha reso esplicita la relazione Kasper?
Spero che non sia solo per "incanalare il dissenso" come giustamente osserva Stefano, ma che stia montando una insofferenza per un certo stile e per certe linee sovversive, che vanno verso la "conversione (sic!?) del papato)". Ricordate l'E.G.?
OT. Bello e ricco intervento di papa Bergolio sul sacerdozio all'udienza generale.
RispondiEliminaA riprova che anche lui (come Ratzinger) puo' e sa dire cose molto belle (una volta al mese...)
"...ci sono sacramenti che corrispondono a due vocazioni specifiche: si tratta dell'Ordine e del Matrimonio. Essi costituiscono due grandi vie attraverso le quali il cristiano può fare della propria vita un dono d'amore, sull'esempio e nel nome di Cristo, e così cooperare all'edificazione della Chiesa".
"L'Ordine è il sacramento che abilita all'esercizio del ministero, affidato dal Signore Gesù agli Apostoli, di pascere il suo gregge, nella potenza del suo Spirito e secondo il suo cuore. Pascere il gregge di Gesù con la potenza, non della forza umana, la propria potenza, ma quella dello Spirito e secondo il suo cuore - il cuore di Gesù - che è un cuore di amore.
Il sacerdote, il vescovo, il diacono devono pascere il gregge del Signore con amore. Se non lo fa con amore, non serve..."
"Un'altra caratteristica che deriva sempre da questa unione sacramentale con Cristo è l'amore appassionato per la Chiesa. Pensiamo a quel passo della Lettera agli Efesini in cui San Paolo dice che Cristo «ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell'acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile. In forza dell'Ordine il ministro dedica tutto se stesso alla propria comunità e la ama con tutto il cuore: è la sua famiglia. Il vescovo, il sacerdote, amano la Chiesa nella loro comunità e la amano fortemente. Come? Come Cristo ama la Chiesa.
Lo stesso dirà San Paolo del matrimonio: lo sposo ama sua moglie come Cristo ama la Chiesa. E' un mistero grande di amore, questo del ministero e quello del matrimonio, i due sacramenti che sono la strada per la quale le persone abitualmente vanno, come sacramento, al Signore".
"L'apostolo Paolo raccomanda al suo discepolo Timoteo di non trascurare, anzi, di ravvivare sempre il dono che è in lui; il dono che gli è stato dato con l'imposizione delle mani. Quando non si alimenta il ministero, il ministero del vescovo, il ministero del sacerdote con la preghiera, con l'ascolto della Parola di Dio, e con la celebrazione quotidiana dell'Eucaristia e anche con una frequentazione del Sacramento della Penitenza, si finisce inevitabilmente per perdere di vista il senso autentico del proprio servizio e la gioia che deriva da una profonda comunione con Gesù.
Il vescovo che non prega, il vescovo che non sente e ascolta la Parola di Dio, che non celebra tutti i giorni, che non va a confessarsi regolarmente, e lo stesso sacerdote che non fa queste cose, alla lunga perdono l'unione con Gesù e loro diventano di una mediocrità che non fa bene alla Chiesa. Per questo, dobbiamo aiutare i vescovi, i sacerdoti a pregare, ad ascoltare la Parola di Dio che è il pasto quotidiano, a celebrare ogni giorno l'Eucaristia e ad andare a confessarsi abitualmente. E questo è tanto importante perché va alla santificazione proprio dei vescovi e dei sacerdoti".
E infine il Papa ha chiesto: "Come si deve fare per diventare sacerdote? Dove si vendono i biglietti per entrare? E' un'iniziativa che prende il Signore. Il Signore chiama: chiama ognuno che vuole che diventi sacerdote, e forse ci sono alcuni giovani, qui, che hanno sentito nel loro cuore questa chiamata. La voglia di diventare sacerdoti, la voglia di servire gli altri nelle cose che vengono da Dio. La voglia di essere tutta la vita al servizio per catechizzare, battezzare, perdonare, celebrare l'Eucaristia, curare gli ammalati ... ma, tutta la vita così! Se qualcuno di voi ha sentito questo nel cuore, è Gesù che lo ha messo lì! Curate questo invito e pregate perché questo cresca e dia il frutto in tutta la Chiesa".
La risposta della "provocatio ad populum" è quella che mi è parsa più ovvia. Ma può essere un'arma a doppio taglio....
RispondiEliminaCaro Stefano,
RispondiEliminaDici cose giuste, ma più che scaltri dobbiamo essere svegli e, soprattutto, non più pecore senza pastore...
Colpisce questo passaggio:"Il cardinale Ruini ha poi citato il Papa Buono. Dicendo, in buona sostanza: quando Giovanni XXIII fece il discorso di apertura del Concilio Vaticano II disse che si poteva fare un Concilio pastorale perché fortunatamente la dottrina era pacificamente accettata da tutti e non c’erano controversie; quindi si poteva dare un taglio pastorale senza timore di essere fraintesi, poiché la dottrina rimane molto chiara. Se avesse avuto ragione in quel momento Giovanni XXIII, ha chiosato il porporato, lo sa solo Dio, ma apparentemente in buona parte forse era vero. Oggi questo non si potrebbe più dire nel modo più assoluto, perché la dottrina non solo non è condivisa ma è combattuta. "Sarebbe un errore fatale" voler percorrere la strada della pastoralità senza fare riferimento alla dottrina. "
RispondiEliminaQuindi prima la dottrina era almeno in apparenza, pacificamente accettata da tutti.
Oggi no perché è combattuta.
E' vero questo ?
Per la parte dell'oggi la cosa è talmente acclarata che negarla vuol dire essere fuori dalla realtà. Per il prima rimanderei a due testi, quello del prof. De Mattei sul Concilio Vaticano II e quello del prof. Pasqualucci appunto sulla allocuzione Gaudet Mater Ecclesia.
A me pare che dire che prima la dottrina era accettata pacificamente significa dire che non c'era contrasto tra la Chiesa e il mondo, tra la Verità e la menzogna, ma questo va contro quanto detto da Nostro Signore (non est servus maior domino suo si me persecuti sunt et vos persequentur. Ioan. XV), è
contro il combattimento spirituale.
Se poi è vero oggi che è un errore percorrere la strada della pastoralità senza riferimento alla dottrina, non lo era anche 50 anni fa ? e se era vero allora, come si può dire che l'impostazione solo pastorale del Concilio Vat. II andava bene?
Occorre lasciarsi definitivamente alla spalle l'illusione diabolica che possa esserci tregua o addirittura pace tra la Chiesa e il mondo, è questa l'illusione nella quale viviamo come in una bolla di sapone e che ci sta soffocando.
Non è farina del suo sacco, il vero bergy vien fuori da 'il vescovo che non prega......'quello prima, bellissimo, ha un ghost writer, ma ripeto non è da lui.
RispondiEliminaMic, grazie di avermi citato, pubblicando cio' che avevo scritto ieri. Penso tuttavia che se non si vuole avere il Concistoro dei media, cosi come se non si voleva il Concilio della stampa, basta evitare di nutrire i giornalisti con articoli, interviste, comunicati, ecc. ecc. La Chiesa dovrebbe parlare SOLO. con atti magisteriali, elaborati in privato e quindi resi pubblici. E tutti dopo la pubblicazione zitti a seguir la linea. NOn e' democratico ? la Chiesa NON e' per sua natura democratica.
RispondiEliminaConcordo con l' ultimo anonimo: l' ortografia, la grammatica, la sintassi, il contenuto NON sono bergogliani. Sua e' la frase sui biglietti, il resto e' di uno dei suoi collaboratori. Son sicura che anche i papi precedenti avessero dei collaboratorier i trsti, ma la differenza tra lo" scritto" e l' "orale", per usare termini scolastici, qui e' tropo evidente.
Quanti media riprenderanno queste belle parole ?
Credo nessuno
R
La riflessione si alimenta anche con le vostre pertinenti segnalazioni. E questa analisi è molto rivelativa sia della situazione che dell'andazzo.
RispondiEliminaSperiamo che il tener alta la guardia non sia solo un urlo alla luna, ma sia raccolto da chi ha potere non solo di parlare ma anche di agire.
Trovo interessanti anche le parole del cardinale Robert Sarah, secondo il quale "nel corso dei secoli anche su questioni drammatiche ci sono state divergenze e controversie all’interno della Chiesa, ma il ruolo del Papato è sempre stato quello di difendere dottrina".
RispondiEliminaVuol dire che secondo lui alla fine il Papa farà prevalere la retta dottrina sulle deviazioni? Oppure vuole adombrare (se fosse proprio il Papa a spingere a favore di Kasper) che il papato rispetto al passato ha abdicato al suo ruolo e non difende più la dottrina?
Ne ero convinto ne l'avevo scritto una o due settimane fa su questo gli: non passeranno e non prevarranno (Kasper e sodali bergogliano). Ora lo sono ancora di più dopo aver letto il pezzo di Tosatti. Non vinceranno, non c'è la faranno a sdoganare l'adulterio. E ne sono contento perché in tal modo rimarremo fedeli a Cristo.
RispondiEliminaparole parole parole......voglio vedere se il vdr sta con Kasper in quanti di questo 85% oseranno mettersi apertamente di traverso. Pure al Concilio la maggioranza era "conservatrice" ma ha subito passivamente il colpo di mano del manipolo di progressisti. Non a caso si parlò di "Concilio tradito". Secondo me siamo alla redde rationem e si sta avverando la fase finale di Fatima "vescovi contro vescovi, cardinali contro cardinali". Non ci resta che pregare perchè la profezia si compia anche nella conclusione lieta.
RispondiEliminaBeh, un Becket,un More ed un Fisher ci saranno, voglio sperare, senza dover essere assassinati per difendere le loro convinzioni.....sogno oppur son desto?
RispondiEliminaSì, credo anche io che questi tempi siano nettamente segnati dalla Profezia di Nostra Signora di Fatima.
RispondiEliminaE sono convinto anche io che ci sia una "forza oscura" che sta "governando nei fatti" nella Chiesa. E lo sta facendo da tempo. I tratti della battaglia interna ci sono tutti. I Papi post conciliari a volte hanno traccheggiato, a volte combattuto, a volte colpevolmente sottovalutato, a volte ceduto (consapevolmente, volutamente, o meno).
Ciò che è sicuro è che lo stesso Francesco non credo sia "spontaneamente" progressista.
Bergoglio ha la formazione che ha e credo che non riesca ad attingere all'universalità, che poi è la cattolicità, de La Catholica. Anzi, mi sta facendo molto riflettere la "conversione pastorale", compresa la "conversione del papato" di cui all'Evangelii Gaudium. È l'ecclesiologia della Lumen Gentium ma portata alle sue estreme conseguenze... Ne parleremo.
RispondiEliminaIl che lascerebbe intendere che la Chiesa, o meglio la chiesa di Bergoglio, sia ad un passo dalla svolta epocale....
RispondiElimina1) quando mai Gesù ha prescritto alla sua Chiesa di fare "una svolta epocale" ?
2) nel caso (sciagurato) di tale svolta, tutti dovranno decidere DOVE stare:
con la Chiesa "svoltata" o con la Chiesa perenne, ovvero Comunione dei Santi ?
con Bergoglio e clero "svoltato-illuminato-aggiornato-progressista ecc."
o con i papi di 19 secoli e mezzo e il Magistero immutabile che ribadiva con chiarezza e fermezza la Dottrina perenne che viene dal Padre Celeste così come Gesù stesso afferma ?
(v. "La mia dottrina non è mia ma di COLUI che mi ha mandato") ?
Ogni cattolico nell'orbe, senza esclusioni, sarà chiamato nella sua coscienza da Dio stesso, mediante i segni dei tempi ed opportune luci dello Spirito Santo, (commisurate alla disposizione interiore) a decidere la sua personale posizione verso le rovinose svolte e la necessaria CUSTODIA della propria Fede;
e in quel frangente NESSUNO potrà dire "scelgo il NI", stare metà strada, o seduto su due sedie....(e altre simili metafore.)
"Chi non è con me contro di Me": questo a piento titolo lo può dire NSGC, che è Dio, venuto a portare la "spada" della Verità eterna, per separare i suoi seguaci da quelli dell'avversario, ma non certo un uomo (che non vuol svolgere il compito di Vicario di Cristo, ma ADATTARE la Dottrina di Cristo ai tempi moderni!) e abusivamente perciò -prima o poi- lo dirà forse questo vdr, col suo entourage in modi sempre più trasparenti, temo.
Ordunque
Chi sta in piedi veda di non cadere.
Il vdr ha la formazione teologica e filosofica - occorre precisarlo - quasi come la mia. Ossia studi liceali allo scientifico, poi laurea e specializzazione in discipline giuridiche. Insomma: mi sono malamente formato leggendo qua e la' e navigando su internet. Per me è sufficiente ma per il Vdr lo è?
RispondiEliminaAlessandro Mirabelli
RispondiEliminaFrancesco come tutti i sacerdoti gesuiti ha studiato 6 anni tra filosofia e teologia diplomandosi in teologia.
Quello che non ha terminato è una specializzazione ulteriore, un master diciamo, in teologia.Possiamo concordare che ha studiato un po ' più di teologia di te?
Paola la normalizzatrice.
Il sacerdote, il vescovo, il diacono devono pascere il gregge del Signore con amore. Se non lo fa con amore, non serve..."
RispondiEliminama sentilo, che dolcezza! da liquefarsi proprio, a tanto "amore-amore" ....ma che zucchero irresistibile!......
è proprio quello che ha fatto lui verso i FFI, vero ?
perfetta coerenza tra il dire e il fare !
Stefano inoltre ottobre col sinodo è un mese fortemente legato a Fatima. I nodi inizieranno a venire al pettine. Stiamo a vedere, potremmo anche avere sorprese da "inaspettati" chissà. Per questo dobbiamo pregare molto e fare il nostro piccolo. Siamo dei poveri mozzi in una nave che cola a picco. Ma non appena Nostro Signore si sveglierà sarà subito bonaccia ;) possa presto uscire dagli apostoli quel grido di soccorso che il cielo aspetta.
RispondiElimina"Quello che non ha terminato è una specializzazione ulteriore, un master diciamo, in teologia.Possiamo concordare che ha studiato un po ' più di teologia di te? "
RispondiEliminaCertamente. Ma non gli è bastato per amarla, visto che la disprezza... con un afflato tutto carismatico di conio pentecostale
@ Paola
RispondiEliminaSicuramente ha studiato molto più di me. Ma rispetto ai suoi quattro immediati predecessori il livello e' paurosamente basso. Il fatto stesso che non abbia portato a termine il dottorato ... la dice lunga.
@Mic
RispondiEliminaAnzi, mi sta facendo molto riflettere la "conversione pastorale", compresa la "conversione del papato" di cui all'Evangelii Gaudium
Senza tornare all'analisi delle parti conciliari in discontinuità, criticabilissime, dalle quali si sono aperti innegabili varchi, come hai scritto pure tu, qui si va ampiamente oltre.
Inoltre, credo che la personalità di Bergoglio sia il vero "grimaldello". E' evidentemente ondivago. Altalenante. Faccio una ipotesi sicuramente opinabile: è stato eletto per questo. E' "decisionista" per elementi assolutamente irrilevanti dal punto di vista sostanziale, ma determinanti da quello "mediatico". E' "diversamente decisionista"...
La EG non l'ha scritta lui. Ovviamente capita spesso in tutti i pontificati. Ma magari chi scrive, e non si trova d'accordo col Pontefice regnante, trova correzioni e rifacimenti del testo...Magari quello di oggi non è il caso... E magari è proprio questo che si voleva.
Una grande attenzione all' "esterno", una grande risonanza mediatica positiva, un grande interesse per temi "condivisi e solidaristi", ma una "desistenza assoluta" all' "interno". Con una "parvenza" di decisionismo.
Per questo credo che Bergoglio non sia "scientemente progressista". Ma lo sia "obbligatoriamente". Non so se sono riuscito a rendere l'idea.
su questo sono d'accordo con te Alessandro Mirabelli
RispondiEliminaPaola
ma una "desistenza assoluta" all' "interno"
RispondiEliminadesistenza nel senso tradizionale, non in quello dell'uso di un potere monarchico rifiutato ma paradossalmente esercitato per sovvertirlo...
Certamente. Ma non gli è bastato per amarla, visto che la disprezza... con un afflato tutto carismatico di conio pentecostale.
RispondiEliminaNon so se avete saputo la notizia. Il fondatore della più grande e seguita chiesa pentecostale di Stoccolma, si è fatto Cattolico.
Siamo giunti ad una situazione, per cui ci dobbiamo chiedere (prima del Vat. II non avrebbe avuto senso porsi una tale domanda, ma oggi, purtroppo lo ha):"A QUALE *TIPO* di cattolicesimo si è convertito il signore svedese di cui sopra"? A quella strana cosa, cui si è convertito Tony Blair? O ad un gruppo carismatico? NON è che è passato dall'essere protestante,sapendo di esserlo, ad essere protestante, senza neppure rendersene conto?
Anche Rahner
RispondiEliminaAnche Von Balthasar
Anche Theillard de Chardin furono gesuiti,
De Lubac pure.
Schillebeeckx fu invece domenicano, ugualmente Congar.
Jon Sobrino invece fu gesuita,
come anche Martini e,
ritornando ai tempi del VaticanoII anche Danielou fece parte della Compagnia di Gesù.
Tutti quindi teologi avendola studiata, peccato che i frutti da loro sortiti non siano stati proprio dolci.
Quindi, ne sapranno pure più di tutti noi messi assieme, avranno pure il dottorato, però come diceva - appunto - S. Ignazio di Loyola: non è il molto sapere che sazia e soddisfa l'anima ma il sentire e gustare le cose interiormente (E.S.2)
con tutto il rispetto per i seminari e le facolta' gesuitiche in Argentina, se il loro livelo e' simile a quello di certe facolta' mediche ed infermieristiche, vale piu' la conoscenza della filosofia da liceo scientifico di Mirabelli. NB: tutti i bravi colleghi argentini che ho conosciuto avevano TUTTI studiato privatamente alle superiori, e poi all' estero, se non subito, almeno dopo 2- 3 anni di universita' .
RispondiEliminae per favore, che non si tenti di" normalizzare" questo dicendo che anche noi italiani...perche', semplicemente, non e' vero
Rosa
è molto ovvio che la soppressione dei Gesuiti 2 secoli fa era un atto profetico per notri giorni...
RispondiEliminaRomano
@ Marco P.
RispondiEliminafrutti amari se non addirittura velenosi.
ora risulta chiaro perché si è sentito il ruggito di Bagnasco l'altro giorno al consiglio permanente CEI, perché ha parlato apertis verbis su temi sui quali il vdr vorrebbe che si mettesse la sordina. Forse perché ha capito che ormai la presidenza CEI è persa, forse perché al concistoro molti si sono opposti al grande teologo Kasper, stimatissimo dal vdr. Stimatissimo dal Papa ma non da molti cardinali che un anno fa avevano votato Bergoglio. E a quel punto Bagnasco e' uscito dal suo letargo.
RispondiEliminaDopo quanto Tosatti ha rivelato sull'ultimo nell'ultimo concistoro ... il vento lentamente inizia a cambiare. Le mascalzonate consumate nell'ultimo anno ... FI in primis, il tentativo di colpo di stato modernista sui divorziati risposati... poco per volta i modernisti batteranno in ritirata. Cosa ne sarà del vdr ... lasciamo che Dio lo illumini per quanto riguarda il suo futuro. I modernisti hanno fatto il passo più lungo della gamba ... forse si erano dimenticati che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
RispondiEliminarosa
RispondiEliminabergoglio ha studiato dai gesuiti in Spagna.
Paola
Purtroppo è una conclusione.troppo semplicista.
RispondiEliminaMarco p
RispondiEliminajon Sobrino è vivo e vegeto, insegna teologia all'UCA di San Salvador dove studiano i seminaristi centroamericani.
pAOLA
idem sulla spagna, cara Paola normalista.
RispondiEliminaNon mi pare di ricordare filosofi spagnoli. Teologi?
e comunque non conta dove e con chi si studia, ma cosa e come. C'e' chi si laurea con 110 e lode e chi la sfanga con 65. E infatti poi sene vedono i frutti: insegnati impreparati, avvocati e giudici asini, medici macellai...
eppure tuuti con ottime universita' alle spalle.
quondi ora ascoltiamo discorsi in un misto di porteno, italiano, esperanto, zero o quasi latino, documenti iperprolisssi e confusi, apprezzamenti per personaggi che da 40 anni cercano di cammbiare la dottrina cattolica- perche' se si facessero definitivamente protestanti non se li filerebbe piu' nessuno...
Rosa
Cara rosa
RispondiEliminaAveva ragione turifario che qualche post fa aveva detto che hai l abitudine di commentare le cose che non conosci in modo poco serio. .
Paola
RispondiElimina"bergoglio ha studiato dai gesuiti in Spagna."
Paola
Girano diverse, nel senso che non coincidono, biografie di papa Bergoglio, qui quella della Santa Sede, da notare che il biografo vaticano ritiene opportuno e essenziale cominciare lo scritto dicendo che Bergoglio era un pastore semplice che girava in metropolitana e con l`autobus.
http://www.vatican.va/holy_father/francesco/biography/documents/papa-francesco-biografia-bergoglio_it.html
Per la Spagna leggo di un soggiorno di un anno.
A prescindere da come e dove ha studiato conta quello che dice e fa adesso e se è commisurato alla sua alta funzione e al magistero dei suoi predecessori, quello de fide tenendo.
RispondiEliminaCara rosa
RispondiEliminaAveva ragione turifario che qualche post fa aveva detto che hai l abitudine di commentare le cose che non conosci in modo poco serio. .
Paola
Se sei la Paola "vedetta normalista" e non un troll che usa certi mezzucci di disturbo, sei invitata a non storpiare i nick dei blogger e a motivare le tue affermazioni; il che nel caso di Rosa mi pare difficile...
@ Hpoirot
RispondiEliminaTorna in mente il comportamento gravemente offensivo verso tutti i sacerdoti cattolici tenuto del vdr nel Giovedì Santo dello scorso anno.
Vero e proprio esempio al disordine piuttosto che all'Ordine. Stante la sua "profondità dottrinale", per limitare i danni, qualcuno deve aver ritenuto ormai necessario preparagli i discorsi.
Grazie a Paola per la notizia circa l'essere in vita di P.Sobrino, chiedo venia per l'uso del passato e non del presente.
RispondiEliminaIl punto però non è questo, non siamo all'anagrafe.
Il punto della discussione verteva/verte (dica lei) su:
n. di anni di studio equivale a qualità/bontà di quanto si è appreso e di quanto poi si trasmette?
Ecco allora per rimanere al P. Jon Sobrino, tutt'ora vivo e vegeto un esempio: egli ha ricevuto dalla CdF una Notificazione, nel 2006 a firma del Card. Levada ed approvata dal Papa (Benedetto XVI) relativa a suoi scritti utilizzati per l'insegnamento nei seminari. Tale Notificazione ha poi avuto anche una Nota esplicativa nella quel si dichiara tra l'altro che:
"Nel presente caso, la stessa Notificazione indica i passi seguiti secondo la procedura urgente. Si è optato per questa procedura, fra l’altro, in considerazione della grande diffusione che, soprattutto in America Latina, hanno avuto le opere del P. Jon Sobrino. In esse si rilevarono gravi difetti, sia metodologici che di contenuto. Senza ripetere qui ciò che già espone per esteso la Notificazione, si rileva anzitutto l’affermazione secondo cui “la Chiesa dei poveri” è il luogo ecclesiale della cristologia ed offre ad essa l’orientamento fondamentale. Così dicendo, l’autore dimentica che è la fede apostolica, trasmessa dalla Chiesa a tutte le generazioni, l’unico “luogo ecclesiale” valido per la cristologia e, più in generale, per la teologia. P. Sobrino tende a diminuire il valore normativo delle affermazioni del Nuovo Testamento e dei grandi concili della Chiesa antica. Tali errori, di indole metodologica, conducono a conclusioni non conformi con la fede della Chiesa riguardo a punti cruciali, come la divinità di Gesù Cristo, l’Incarnazione del Figlio di Dio, la relazione di Gesù con il Regno di Dio, la sua autocoscienza ed il valore salvifico della sua morte."
Quindi per cortesia guardiamo la luna e non il dito che la indica.
E comunque non ho mai detto da nessuna parte che Rosa ha l'abitudine di commentare in modo poco serio.
RispondiEliminaio saro' anche una che comment ain modo poco serio cose che non conosco, pero' ora leggo che Sobrino, che insegna nei seminari centroamerican- forse anche in wuello frequentato da Maradiag- venne rispettosamente, ma fermamente criticato ed ammonito dalla CdF. Certo ai tepi del S. uffizio lo avrebbero semplicemente scomunicato e quindi cacciato da ogni possibile luogo di insegnamento cattoico. Ma oggi e' diverso e tant'e'.
RispondiEliminaQuindi, ricapitolando: in Spagna ci sarebbe stato un anno solo, che mi sembra un po' pochino per una laurea anche solo in Scienze politiche, in Germania 6 mesi, ma in Argentina molto di piu'. Cioe' come dicevo io, in base alle informazioni ufficiali della S .Sede. Dov' e' cheavrei parlato im modo poco serio di cose che non sapevo ?
Rosa