Un ospedale da campo in cui a malati, feriti e moribondi si dice che stanno bene così come sono. Di tornare al primitivo stato di salute neanche se ne parla e dei medicamenti, specialmente se sgradevoli al palato, men che meno. A voler mettere a frutto la metafora cara a Papa Francesco ed entrata nell’immaginario collettivo cattolico a furor di media e di omelie, non si può definire diversamente il senso della relazione con cui il cardinale Walter Kasper ha aperto al concistoro sulla famiglia.
Non ci possono essere dubbi quando dice “Dobbiamo però essere onesti e ammettere che tra la dottrina della chiesa sul matrimonio e sulla famiglia e le convinzioni vissute di molti cristiani si è creato un abisso”: non ci sono dubbi perché tutto il suo ragionamento non è centrato sul recupero delle pecorelle fuggite dal gregge e sulle cause della fuga, ma sulla necessità di adeguarsi alla nuova situazione. Il pastore non solo deve sapere dell’odore delle sue pecore, ma soprattutto di quelle che se ne sono andate.
Che qualcosa di nuovo stia accadendo dentro la chiesa è sottolineato dal clamore suscitato in tutto il mondo dallo scoop del Foglio che ha pubblicato lo scritto del cardinale. Può illudersi che tutto sia tranquillo solo chi mette sul bilancino le parti conservative e rassicuranti del discorso di Kasper illudendosi che siano almeno un milligrammo in più rispetto a quelle innovative e inquietanti. Come se una sola ombra di disordine non bastasse a turbare un ordine di origine celeste.
La notizia c’è, e non riguarda soltanto i giornali, i quali per loro natura rincorrono i bambini che mordono i cani invece dei cani che mordono i bambini. C’è anche per i fedeli di ogni ordine e grado e per ogni creatura razionale esistente sulla faccia della terra, perché la chiesa deve, o dovrebbe, parlare a tutti gli uomini indistintamente testimoniando ovunque la stessa verità. E se i giornali fanno festa davanti al bambino che morde il cane per il semplice fatto che è accaduto qualcosa di nuovo, credenti, diversamente credenti, agnostici e atei devono capire se quel qualcosa sia buono o cattivo e non possono far festa a prescindere.
Basta fare la conta di chi festeggia e chi no per comprendere che il cardinale Kasper, citato nel primo Angelus di Papa Francesco come “un teologo in gamba, un buon teologo” per il suo libro sulla “Misericordia”, questa volta ha dato un bel morso al cane. Ciò che emerge dalla sua relazione è il disegno di una chiesa prossima ventura completamente liquida e sempre più ignara dei sacramenti. E non è un caso che il tracciato cominci in chiaroscuro dal matrimonio, così tentato e flagellato dalle concupiscenze più subdole e dunque così vulnerabile. Ma, al di là del merito, è prima di tutto il metodo a inquietare. Un misto di soggiacenza alle voglie del mondo e di desiderio di spalancare i battenti della cittadella all’assediante furioso. Bisogna replicare la strategia adottata durante il Vaticano II, dice pacificamente il cardinale: “Il Concilio, senza violare la tradizione dogmatica vincolante ha aperto le porte”. E’ la strategia che nasconde dietro un insignificante permanere della lettera il mutamento della prassi. Il modernista don Ernesto Buonaiuti l’aveva teorizzata in un vero e proprio protocollo: “Fino a oggi si è voluto riformare Roma senza Roma, o magari contro Roma. Bisogna riformare Roma con Roma, fare che la riforma passi attraverso le mani di coloro che devono essere riformati. Ecco il vero e infallibile metodo; ma è difficile. Hoc opus, hic labor. (…) Il culto esteriore durerà come la gerarchia, ma la chiesa, in quanto maestra dei sacramenti e dei suoi ordini, modificherà la gerarchia e il culto secondo i tempi: essa renderà quella più semplice e liberale, e questo più spirituale; e per quella via essa diventerà un protestantesimo ortodosso, graduale, e non uno violento, aggressivo, rivoluzionario, insubordinato”.
Non è necessario attribuire al cardinale Kasper le stesse intenzioni di Buonaiuti. Altri tempi, altri sogni, altre teorie, che comunque conformano a propria immagine e somiglianza la prassi. Bisogna avere il coraggio e l’onestà intellettuale di ammettere che la pastorale, questo concetto talismano che oggi serve a giustificare ogni cedimento, è sempre figlia di una dottrina. E’ vero che, in omaggio alla deriva illuminista, spesso la prassi finisce per mangiarsi una dottrina non vigile. Ma è lecito chiedersi dove nasca una pastorale devastante se non nel grembo di una dottrina almeno in nuce problematica.
Per quanto nella relazione di Kasper vi siano anche molti passaggi che, in sé, non pongono problema, non si può negare che ogni capoverso, ogni riga trasudino dell’idea di un innaturale dialogo tra i valori del mondo e la morale cristiana. Un cavallo di Troia penetrato nella cittadella cattolica, al tempo stesso, come fine e come mezzo.
L’uno e l’altro si sono saldati nel lavoro di distruzione dei concetti di natura e di persona che avevano caratterizzato la teologia fin dai suoi albori.
Il pensiero ormai dominante anche nella chiesa cattolica che soggiace al discorso del cardinale Kasper si trova anticipato da Enrico Chiavacci in una riga del “Dizionario enciclopedico di teologia morale” pubblicato nel 1973: “La vera natura umana è di non aver natura”. Da cui segue come corollario che la morale diviene autonoma dalla fondazione metafisica della natura umana e che l’amore, inteso solo sul piano naturale, diventa l’unica regola del comportamento umano.
“I nuovi moralisti, definiti da qualcuno ‘pornoteologi’” ha spiegato in proposito Roberto de Mattei
“sostituivano alla oggettività della legge naturale, la ‘persona’, intesa come volontà progettante, sciolta da ogni vincolo normativo e immersa nel contesto storico-culturale, ovvero nell’‘etica della situazione’. E poiché il sesso costituisce parte integrante della persona, rivendicavano il ruolo della sessualità, definita ‘funzione primaria di crescita personale’, anche perché, a dir loro, il Concilio insegnava che solo nel rapporto dialogico con l’altro, la persona umana si realizza. Citavano a questo proposito il concetto secondo cui ‘ho bisogno dell’altro per essere me stesso’, fondato sul n. 24 della Gaudium et Spes, magna charta del progressismo postconciliare”.
Nel 1966, la Conferenza episcopale francese produsse la “Documentation catholique” nella quale di “catholique” rimaneva solo il titolo e veniva sancita autorevolmente la fine della teologia classica.
“All’indomani del Concilio” dicevano i vescovi francesi “la cristologia esige una speciale attenzione. Nell’ordine teologico, si tratta, ad esempio, della necessità di mantenere i concetti fondamentali di natura e di persona. A tale riguardo, la filosofia moderna pone nuovi problemi: l’accezione dei termini ‘natura’ e ‘persona’ per uno spirito filosofico è diversa da quella che era nel Quinto secolo o nel tomismo. (…) Quali concetti della natura e della persona si debbono usare affinché possano esprimere, per i nostri contemporanei, la verità delle definizioni dogmatiche?”.
“All’indomani del Concilio” dicevano i vescovi francesi “la cristologia esige una speciale attenzione. Nell’ordine teologico, si tratta, ad esempio, della necessità di mantenere i concetti fondamentali di natura e di persona. A tale riguardo, la filosofia moderna pone nuovi problemi: l’accezione dei termini ‘natura’ e ‘persona’ per uno spirito filosofico è diversa da quella che era nel Quinto secolo o nel tomismo. (…) Quali concetti della natura e della persona si debbono usare affinché possano esprimere, per i nostri contemporanei, la verità delle definizioni dogmatiche?”.
L’esito finale di tale premessa poteva essere solo l’impossibilità di accedere alla verità delle definizioni dogmatiche che i vescovi francesi dicevano pelosamente di avere ancora a cuore.
L’attacco alla teologia del V secolo e al tomismo non era casuale poiché significava distruggere la definizione di persona formulata da Boezio poi ripresa, tra gli altri, da san Tommaso. “Persona” diceva Boezio “est rationalis naturae individua substantia”, “La persona è la sostanza individuale di una natura razionale”.
La relazione del cardinale Kasper è fatta di questa stoffa, buona per sventolare la bandiera bianca dentro la cittadella di Dio assediata. Dare per scontato che si debba ricorrere alle categorie del pensiero e del costume moderni significa omettere la mediazione necessaria di concetti e di un linguaggio “naturalmente” veri. La verità non è soltanto dogmatica e soprannaturale, così come la verità dei dogmi non è il solo punto fisso da mantenere dentro al pensiero cattolico. Esiste una verità “naturale” del linguaggio e dei concetti assolutamente indispensabile anche per fini unicamente religiosi. Per cui non è possibile intercambiare impunemente i concetti classici di natura e di persona con quelli moderni.
Non si possono esprimere agli hegeliani le verità dei dogmi usando termini hegeliani, ai cartesiani usando termini cartesiani, ai kantiani usando termini kantiani, usando termini marxisti con i marxisti e via elencando. Perché la filosofia moderna è essenzialmente antinaturale e la Grazia opera sulla natura, non sull’antinatura.
Nel saggio “L’eresia del XX secolo”, Jean Madiran definisce questo fenomeno come una débâcle teologica che “si basa sull’immaginario. E’ una mitologia. Non parte da una concezione falsa fra natura e Grazia ma da un disconoscimento radicale dell’ordine naturale, il quale porta con sé anche un disconoscimento dell’ordine sovrannaturale. Non si fonda su un aspetto della realtà svalorizzandone o sfigurandone altri aspetti: essa si trova tutta intera fuori da ogni realtà, sta in un limbo ideologico verbale. Non disconosce la realtà naturale e non si inganna: la respinge, distoglie da essa le anime per indirizzarle altrove, verso il nulla”.
L’atto fondativo di tale azione, come prescritto nel protocollo Buonaiuti è l’aggressione al sacramento, ciò che nel mondo è segno del divino, della presenza di Dio tra gli uomini: ciò che, in definitiva, è principio e garanzia di ordine terreno poiché trasmette la Grazia proveniente dall’ordine divino. Dunque, l’obiettivo è quello di penetrare nella teologia cattolica e pervertirla fin nella radice.
I veri nodi che hanno imbrigliato la teologia cattolica e che l’hanno soffocata sono stati l’abolizione del peccato e la separazione tra fede e sacramenti. Il sacramento è, insieme, vincolo e mezzo per
proteggere le creature dal peccare. Ecco qui il tema fondamentale, dimenticato e negletto: il
peccato. Ecco lo scandalo, la vergogna senza la quale l’uomo è incomprensibile. Va bene il mistero
pasquale, va bene la Resurrezione, va bene il trionfo della pietra rotolata. Ma non esiste alcuna
garanzia che le nostre anime siano preservate dalla morte ineluttabile. Il peccato porta con sé il
mistero della dannazione eterna.
Ed ecco qui spuntare nella storia, insieme all’incarnazione, il sacramento, il mistero che è nello stesso tempo fondamentale per salvare l’uomo dalla sua condizione di peccatore. Una chiesa senza sacramenti è semplicemente impensabile, una terra di nessuno, o se va bene un ospedale da campo, dove l’uomo si salva da sé. La discussione in corso intorno alla riammissione delle coppie divorziate risposate è estenuante, per certi versi assurda. La vera domanda è molto più semplice: da che cosa l’uomo deve salvarsi? Ma da che cosa si deve salvare se si predica o si lascia intendere che l’inferno non esiste o, se esiste, è vuoto?
Cristo non si è fatto crocifiggere per salvare gli uomini dalla guerra, dalla povertà, dall’invidia, dal matrimonio andato male, dalla tristezza. Lo ha fatto per salvarli dalla dannazione eterna. E i sacramenti sono il mezzo per uscire da questa terribile malattia. Il vecchio Catechismo di san Pio X spiegava che: “I sacramenti sono segni efficaci della Grazia, istituiti da Gesù Cristo per santificarci”. E poi che “sono segni efficaci della Grazia perché, con le loro parti che sono sensibili, significano o indicano quella Grazia invisibile che conferiscono; e ne sono segni efficaci perché significando la Grazia realmente la conferiscono”.
Quando portarono a Gesù un sordomuto supplicandolo perché gli imponesse le mani, Lui gli mise le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua, poi, levando gli occhi al cielo, sospirò e disse “Effatà” e l’uomo guarì. Gesù, che era Dio, avrebbe potuto ridare l’udito e la parola al sordomuto col semplice comando della sua volontà. Ma il contatto delle dita e della saliva significava e conferiva realmente la grazia della guarigione. Era l’immagine del sacramento, dell’irrompere della Grazia nella vita dell’uomo trasformando in rito le azioni e la materia quotidiana. La chiesa non potrà mai privarsene, pena la sua fine. In un mondo privato dell’ancoraggio insieme carnale e spirituale dei sacramenti, il peccato non può più essere vinto perché non viene più riconosciuto e combattuto per quello che è. E l’uomo si perde, ognuno è nessuno e, come spiega Marshall McLuhan “il più grande statista potrebbe essere confuso con un lacchè. In termini liturgici, la perdita dell’identità significa perdita della vocazione religiosa, e il permissivismo morale significa perdita del bisogno della Confessione. Laddove molti ricorrevano alla Confessione e relativamente pochi alla Comunione, ora pochissimi si confessano mentre molti ricorrono alla Comunione”. Come diceva Gilbert Keith Chesterton, una chiesa siffatta può piacere al mondo, ma non gli fa alcun bene: “La chiesa non può muoversi coi tempi; semplicemente perché i tempi non si muovono. La chiesa può solo infangarsi coi tempi e corrompersi e puzzare coi tempi. (…) E la chiesa ha il compito di salvare tutta la luce e la libertà che può essere salvata, resistere a quella forza del mondo che attrae in basso, e attendere giorni migliori. Una chiesa vera vorrebbe certo fare tutto questo, ma una chiesa vera può fare di più. Può fare di questi tempi di oscurantismo qualcosa di più di un tempo di semina; può farli il vero opposto dell’oscurità. Può presentare i suoi ideali in tale e attraente e improvviso contrasto con l’inumano declivio del tempo da ispirare d’un tratto agli uomini qualcuna delle rivoluzioni morali della storia, così che gli uomini oggi viventi non siano toccati dalla morte finché non abbiano visto il ritorno della giustizia. Non abbiamo bisogno, come dicono i giornali, di una chiesa che si muova col mondo. Abbiamo bisogno di una chiesa che muova il mondo”.
Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro
“Il Foglio” del 5 marzo 2014
"Cristo non si è fatto crocifiggere per salvare gli uomini dalla guerra, dalla povertà, dall’invidia, dal matrimonio andato male, dalla tristezza. Lo ha fatto per salvarli dalla dannazione eterna."
RispondiEliminaEcco, la differenza tra chi crede ancora nella Rivelazione, e quindi nella Tradizione, e chi non vi crede, sta nell'assenso a questa affermazione. Basilare, fondante, semplice.
Oltre al loro coraggio nell'affermare verità neglette dal mondo, in cui includere una parte non indifferente della Chiesa, il grande merito di Gnocchi e Palmaro è quello di presentare profonde verità teologiche in termini chiari, semplici, comprensibili a tutti.
Un commento fuori tema (ma non tanto!!):
RispondiEliminaUna settimana fa' è corsa nel web la notizia che diverse icone nel mondo ortodosso piangevano. L'evento inspiegabile è stato commentato così: "un evento simile è avvenuto in occasioni di grande cambiamento della società, come la rivoluzione di ottobre in Russia".
Ebbene in questi ultimi giorni sapete cosa è stato annunciato: un concilio panortodosso che riunirà tutti i principali responsabili dell'Ortodossia e che valuterà, tra l'altro, la questione dell'ecumenismo e i rapporti con il mondo moderno.
Sta per cadere l'ultimo bastione del Cristianesimo (almeno per quanto riguarda le verità comuni) dopo che è caduta gran parte della Chiesa cattolica a seguito del Concilio vaticano II?? Non dimentcate questa mia riflessione, ve ne prego!
Piccolo appunto: la sede in cui si terrà i concilio è la chiesa di sant'Irene. Se i governo turco (chiaramente anticristiano) ha dato questa chiesa per l'evento si aspetta qualcosa...
E' la politica degli sconti e dei saldi. Prima erano "solo" dottrinali. Vi ricordate la damnatio memoriae della Madonna e degli angeli? L'inferno abolito, la Madonna dimenticata, la Confessione messa in cantina, le preghiere del mattino e della sera erano roba da mentecatti, il rosario anti protestante, il Purgatorio una invenzione medievale. Ora è arrivata la stagione dei saldi e degli sconti in materia di morale. Vi ricordate cos'è capitato all'Epifania nella Sistina? Il vdr battezza il bambino di una coppia non sposata e che proprio non ci pensa a sposarsi. Il vdr quale messaggio ha fato passare? Che va bene tutto ed il contrario di tutto, lui neppure ha proposto ai genitori del bambino di benedire le loro nozze, per quanto se ne sa. E come può essere credibile un vdr di codesto genere? Chi può attirare se non quelli ai quali importa solo del loro io edelle sue voglie? Giorno d'ira, Signore, quel giorno in cui verrai a giudicare il tuo Vicario.
RispondiEliminabattezzando il bambino di una coppia in STATO DI PECCATO, quale messaggio ha trasmesso ?
Eliminaeccolo:
ha avallato il peccato come cosa normale, che NON richiede pentimento nè CONVERSIONE concreta, non si richiede più la Grazia santificante a nessuno, e ognuno in peccato mortale può tranquillamente accedere a tutti i Sacramenti, compresa la S. Comunione.
Questa, a dirla pane al pane, è vera Omissione (di atti d'ufficio), gravissima perchè -con l'aggravante dello scandalo-falso insegnamento- viene fatta dal sommo vertice della Chiesa che dovrebbe custodire la Dottrina perenne e riconfermare i fratelli nella vera fede. Cosa che invece viene puntualmente calpestata, con somma nonchalance, da un anno in qua, in crescendo vertiginoso, mentre tutti o quasi si stanno abituando alla seg. equazione:
MALE = BENE
PECCATO tenace = SANTITA'
pentimento =superfluo e non richiesto per essere perdonati e salvarsi. (Confessione o Penitenza =inutile, vanificata)
Giorno d'ira, Signore, quel giorno in cui verrai a giudicare il tuo Vicario.
RispondiEliminaQuesto lasciamolo dire al Signore.
A. Mirabelli dice cosa giustissima, se leggiamo bene il Vangelo:
Elimina"A chi molto è stato dato molto sarà richiesto".
Del resto è sicuro che NSGC giudicherà tutti a partire dai pastori che hanno traviato le pecore, confuse e accecate dai loro falsi insegnamenti, e peserà Lui certamente il grado di responsabilità e avvertenza-consenso interiore alla guida traviante volontaria e consapevole che moltissimi hanno esercitato
(Mirabelli non sta mica giudicando ilvdr, sta solo dicendo ciò che diciamo nel Credo, ma di cui oggi si è persa la consapevolezza, poichè pensiamo che Gesù Cristo perdonerà tutti senza condizioni nè pentimenti di sorta).
Ricordo anche che s. Caterina ammonì santamente i papi, vari ecclesiastici del suo tempo, con vera Carità -quella che non occulta ma indica la Verità- con parole veementi che spesso usò anche in lettere ai laici, additando l'infallibile Giudizio Divino, come in questa lettera a monna Isa, circa il santo DOVERE di parlare, per
CORREGGERE i cattivi insegnamenti, forieri di corruzione e perdizione di tante anime traviate da essi, da leggere qui:
"...ma per una lingua, ne dovete aver dodici, e rispondere arditamente a' detti del dimonio, che vuole impedire la salute vostra.
E se terrete silenzio sarete ripresa nell'ultimo dì; e detto sarà a voi: maledetta sia tu che tacesti!"
Sarebbe ora di rileggere tantissimi moniti simili a questi di tanti Santi che non hanno fatto alcun inchino nè compromesso col mondo.
tn
Mic. Una domanda preliminare: quanto il brano incriminato indica la volontà sorniona dei vescovi francesi di far "scivolare via" i concetti di "natura" e "persona" e quanto la "presa d'atto" ( con rammarico, in alcuni o in molti ) di una crisi effettiva, contro cui era difficile trovare rimedi? Negli anni precedenti in Francia aveva tenuto banco l'esistenzialismo ( il cui nucleo centrale era appunto il concetto dell'uomo come privo di una natura fissa e rigida, secondo la formula sartriana "l'uomo è ciò che non è e non è cio che è", dal sapore barocco-angosciato-zolfigno ). Tra gli intellettuali cattolici trovava larghissimo credito la "gnosi" di Pierre Teilhard De Chardin, che sembrava mettere d'accordo la religione con la visione scientifica del mondo, offrendole la bandiera di battaglia del progressismo, capace nelle rosee aspettative degli anni conciliari di farla stare al passo coi tempi. A parte la denuncia e la condanna a gran voce dell'origine dei mali presenti, che contravveleno propongono concretamente Gnocchi e Palmaro contro un fenomeno che ( a mio forse immodesto parere ) non è semplicemente un'aberrazione filosofica, ma la presa d'atto in campo filosofico di una crisi epocale, quella che il grandissimo sociologo Max Weber ebbe a definire come "il disincantamento del mondo"? Vale a dire l'immagine generalizzata di un mondo in cui sembra non tralucere più la forza della divinità, quella che al salmista faceva dire "I cieli narrano la gloria di Dio..." Un mondo pronto per essere decostruito e ricostruito a piacimento dalla tecnoscienza, come se fosse fatto di pezzi di Lego.
RispondiEliminaTornare alla metafisica classica e al suo linguaggio... più facile dirlo che realizzarlo trovando seguito nel mondo della cultura e nell'opinione pubblica.
Qunato all'Inferno, a parte il caso pressochè unico di padre Livio Fanzaga, quanti sono i preti che hanno il coraggio di parlarne?
VERITA' QUARESIMALI:
RispondiEliminahttp://traditioliturgica.blogspot.it/2014/03/verita-quaresimali.html
Grazie per la vostra attenzione.
Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro,
RispondiEliminavi ringrazio !
Almeno in voi rimane la verità cattolica che Bergoglio e compagnia non hanno avuto mai...
Romano
Ringrazio Traditio Liturgica per i sempre puntuali condivisibili approfondimenti.
RispondiEliminaUn impegno che ha sempre qualcosa di nutriente da darci e da dirci.
Mi rivolgo a voi, che siete teologi, come è da intendere la frase di Gesù "A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli" (Mt 16,19).
RispondiEliminaLo chiedo perché potrebbe essere presa come puntello per giustificare ogni mutamento anche dottrinale da parte del papa.
Vi ringrazio anticipatamente.
Marius
Udite udite il prode Introvigne ha fatto un'indagine personale su un campione di 250 sacerdoti italiani sulla vexata quaestio dei divorziati risposati e ne è venuto fuori che la maggioranza se ne frega altamente , che pochi cambiano parrocchia dietro pressione del parroco per non dare 'scandalo' (sic!) e che finalmente si sono accorti che tutti i fedeli in generale fanno la comunione senza confessarsi e nessuno dice niente......meglio tardi che mai.....forse troppo tardi , ormai.Lupus et Agnus.
RispondiEliminaSull'argomento, consiglio il video dell'intervento di ieri del prof.De Mattei a Civitella. link a
RispondiEliminahttp://www.ustream.tv/channel/coram-deo-channel
Una bellissima definizione :'Vogliono che la gente vada all'inferno con un'adeguata copertura medico sanitaria ed assicurativa'......esaustiva ed icastica.
RispondiEliminaFranco,questo è un rovesciamento dei termini:la crisi epocale deriva dalle aberrazioni filosofiche,e teologiche,e non viceversa,quasi che la filosofia prendesse atto di cambiamenti che si producono da sè.Sono convinta che le aberrazioni gradualmente scomparirebbero,per lo meno nella mente di chi ha buona volontà,se si tornasse a mostrare la pura e semplice verità filosofica (filosofia dell'essere)e teologica,senza speciali artifici per "farsi capire".Il nostro intelletto è fatto per la verità,aderisce prontamente ad essa(se abbiamo buona volontà,e quindi l'aiuto della Grazia, perchè se non l'abbiamo non serve neppure un miracolo),sia che si tratti di verità naturali o rivelate
RispondiEliminaDies venit, dies tua,
RispondiEliminaIn qua reflorent ómnia:
Lætémur et nos in viam
Tua reducti déxtera.
So che è una notizia stupida e fuori tema , ma le t-shirts con su la scritta Who am I to judge? vanno a ruba in USA al modico prezzo di 25$ e sono acquistate soprattutto dai potentissimi gruppi lgbt.....se questo è il messaggio che passa , se Dolan dice 'bravo' ad un atleta che ha dichiarato di essere gay , alla domanda del vdr ai parroci :"Voi piangete?" possiamo rispondere noi :"Sì per la chiesa e per dove ci stanno portando". Scusate l'intromissione.KM.
RispondiElimina@KM, hai fatto benissimo invece a riportare la notizia, non è affatto stupida, anzi. C'è da aggiungere che sulle t-shirt, la scritta in inglese o in spagnolo CHI SONO IO PER GIUDICARE? si trova sotto l'immagine stilizzata di BERGOGLIO che saluta...
RispondiEliminahttp://shop.archetypes.com/#http://shop.archetypes.com/
http://www.prnewswire.com/news-releases/who-am-i-to-judge-pope-francis-t-shirt-celebrates-diversity-and-promotes-archetypes-not-stereotypes-247528191.html
Mic,
RispondiEliminail titolo di questa post è il peccato originale dell'Aggiornomento, fatto con l'approvvazione di Sacro Sanctum Concilium....
tutto il resto è semplice conseguenza logica...
è proprio così, che vediamo la verità nelle parole tremende della Madonna a La Salette: Roma perderà la Fede...
Romano
@ murmex. Le dice qualcosa il fatto che nell'anno 1783 si siano verificati due avvenimenti molto significativi, qui esposti?
RispondiElimina1) Firma della pace di Parigi con riconoscimento dell'Indipendenza dalla Gran Bretagna degli Stati Uniti, ( con Costituzione laico - massonica chew entrerà in vigore nel 1789 ). Ossia: vittoria della Rivoluzione Americana come antecedente e modello della Rivoluzione Francese, scoppiata sei anni dopo. Rivoluzione preparata in larga misura anche da una grande "Encyclopédie ou dictionnaire raisonnè des sciences, des arts et des métiers" Vale a dire: i "philosophes" puntano alla creazione di un mondo nuovo attraverso l'affermazione della tecnoscienza.
2) Ascesa pubblica del primo pallone aerostatico, costruito dai fratelli Montgolfier. Il poeta Vincenzo Monti commenta il fatto clamoroso con un'ode ("Al signor di Montgolfier" ) in cui, pur usando un armamentario di immagini mitologiche, esalta le mirabilia della tecnica che consente all'uomo di VARCARE I LIMITI POSTI DALLA NATURA e di innalarsi fino al cielo, tanto che gli manca solo una conquista: vincere la morte ( "infrangere anche di morte il telo" ). Monti allude alla nuova astronomia newtoniana che dà un'immagine "meccanicista" del mondo e al parafulmine, che cattura una forza prima riservata alla Divinità ( e inventato da Benjamin Franklin, rappresentante dei rivoluzionari americani a Parigi, dove diventò popolarissimo, MASSONE e membro eminente della commissione che stilò la costituzione del nuovo stato.
I problemi non si risolvono se ci si limita a un'analisi moralistico - deprecatoria. La "filosofia dell'Essere" appariva statica in un mondo che era oggettivamente in movimento ( ricorda la figurazione de progresso antiteistico come locomotiva nell'inno "A Satana" di Carducci ?).
Per me il problema è di come combinare l'idea del mobilismo con quello delle strutture fondamentali dell'Essere, che rimangono fisse. In questo senso ho detto che si tratta di impresa non facile.
Cara Mic., - Aless. Mirabelli ha detto: -
RispondiEliminanella Messa esequiale si canta il Dies Irae - il Signore ci dice che verrà il giorno del giudizio , e giorno d'ira sarà quello che distruggerà il mondo con le fiamme, testimoni Davide e la Sibilla.
Che terrore ci sarà quando verrà il Giudice a esaminare tutto severamente... ecc.
- Alessandro può aver impropriamente errato a dire il tuo Vicario, ma questo fà parte della generalizzazione; Il Signore Dio giudicherà sempre tutti, fino alla fine dei secoli, e tra questo c'è anche il Suo Vicario tra gli altri.
Nessuno deve sentirsi escluso dal Giudizio Divino.
Ecco quindi perchè qualsiasi atto, parola, gesto, se fatto da un semplice fedele, creatura o Autorità, ha valore diverso agli occhi di Dio Giudice.
Alessandro in parte non ha sbagliato.
E' vero che comunque non siamo noi a dover parlare, ma il Signore Dio Giudice, ma Lui ci ha fatti intelligenti e pertanto capiamo anche certe parole o fatti, e o che li esterniamo o ce li teniamo dentro cosa cambiarebbe, quando li abbiamo compresi? noi non giudichiamo, facciamo riflessioni, questo ci è permesso, altrimenti Dio ci avrebbe creati in modo diverso, invece Dio disse: ora facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza, a somiglianza di Dio lo fece...
Grazie Mic. Siamo tutti giudicabili per i nostri atti.
Cristo si è fatto crocifiggere per salvarci dalla dannazione eterna, non per altre cose.
Il giudizio lo lasciamo sempre a Dio Signore.
Dolan , sulla scia di Francesco, non giudica un gay dal suo orientamento sessuale.
RispondiEliminahttp://www.nbcnewyork.com/news/national-international/Cardinal-Timothy-Dolan-Meet-the-Press-Michael-Sam-Pope-Francis-249042261.html
Il Card. Kasper dice:
RispondiElimina“Dobbiamo però essere onesti e ammettere che tra la dottrina della chiesa sul matrimonio e sulla famiglia e le convinzioni vissute di molti cristiani si è creato un abisso."
Penso che papi, cardinali e clero del Rinascimento avrebbero sottoscritto a quattro mani. Essi avevano qualche malvezzo nei confronti della morale, ma giammai della dottrina ....
Nota per Anonimo 8 marzo ore 22.02:
Non si preoccupi, perché i patriarchi russi veglieranno. Inoltre le decisioni dei concilî sono valide unicamente se accettate all'unanimità e ratificate dal cœtus fidelium (cfr. Concilio di Firenze, dove gli pseudo-accordi furono cassati dai fedeli).
Cardinal Timothy Dolan of New York praised University of Missouri football star Michael Sam for coming out as gay, saying he would not judge the athlete for his sexual orientation.
RispondiElimina"Good for him," Dolan said in an interview with NBC's "Meet the Press" airing Sunday.
"I would have no sense of judgment on him," Dolan continued. "God bless ya. I don't think, look, the same Bible that tells us, that teaches us well about the virtues of chastity and the virtue of fidelity and marriage also tells us not to judge people. So I would say, 'Bravo.'"
Dolan, one of America's highest ranking Catholic leaders, also said he expects Pope Francis to meet with victims of clergy sex abuse, just as his predecessor, Pope Benedict XVI, did.
Dolan acknowledged that the church "will always have to do more" to address the issue of sexual abuse. But he backed remarks made by Francis this week in which he asserted that the church "has done a lot, perhaps more than anyone" on sexual abuse but "is the only one that is attacked."
Franco,mi scusi,ma in base a quello che riporta,praticamente mi da ragione.Rivoluzione americana:trionfo di un'IDEA massonica...il Monti:idem...Tutto questo parte dalle idee(filosofiche e quindi teologiche:anche la teologia è fatta di idee,di ragionamenti sulla divina Rivelazione) ,e quelle che si sono diffuse da secoli sono profondamente anticristiane.L'abbandono della filosofia dell'Essere(imparo dal mio Vescovo:LA Filosofia)è stato esiziale.Continuo a ritenere che se si mostrasse nella sua luminosità e purezza(e quindi sono anche necessari gli anatemi sugli errori) la verità(quella filosofica,e quella con la V maiuscola che ci viene dalla Rivelazione)il nostro intelletto,fatto a immagine e somiglianza di Dio,se non deviato da cattiva volontà,con l'aiuto della Grazia vi aderirebbe in maniera NATURALE,estremamente gioiosa ,spontanea per la verità filosofica,e SOPRANNATURALE per quella di Fede.Anche il bambino piccolo aderisce spontaneamente al principio di non contraddizione,senza spiegazioni.Per cui la retta dottrina io la considero primaria(come tanti martiri es il patrono della nostra parrocchia S Pietro Martire).Non la vedo la necessità di pericolose sintesi ,col depravato pensiero moderno,se no si ricade nel peccato d'origine del Vat II.Parlo in modo che appare semplicistico,lo so,ma anche la mitica casalinga di Voghera potrebbe smettere di seguire il gossip e ascendere a grande santità se i pastori presentassero in modo semplice per i semplici le verità fondamentali;non lo fanno,e c'è de piangere per questo
RispondiElimina@murmex scrive: "se i pastori presentassero in modo semplice per i semplici le verità fondamentali;non lo fanno,e C'E' DA PIANGERE PER QUESTO"
RispondiElimina"Claude dagens, vescovo di Angoulême in Francia [...] ha parlato delle unioni tra persone delle stesso sesso come “portatrici di fecondità sia per le persone coinvolte che per il loro entourage”.
fonte il Timone:
file:///C:/Users/EasyNote/Downloads/iltimone.pdf
@ murmex. Mi spiace, ma credo che sia lei a non afferrare il nocciolo della questione, che si riassume nel concetto per cui la "struttura" tecnico-economica influisce sulla "sovrastruttura" culturale e viceversa.
RispondiEliminaLe idee sono come i semi di varie specie di piante: ne vagano per l'aria di tutti i tipi, ma attecchiscono e si moltiplicano e si infittiscono nel tempo e nel luogo in cui trovano un terreno favorevole. Anche nell'Antichità c'erano filosofie areligiose o antireligiose, sofistiche, scettiche, epicuree, materialistiche, centrate sull'uomo considerato individualisticamente, ma rimanevano nell'ambito di circoli ristretti o "in foro interiore" perchè la struttura sociale richiedeva una religione organizzata, tale da fornire i "valori" e dare il senso della gerarchia. Insomma, quelle filosofie "individualistiche" non erano "politicamente corrette". Tant'è vero che erano i sovrani o i capitribù stessi a cercare la religione più opportuna per il loro popolo, come avvenne per Vladimir, che scelse per i Russi il Cristianesimo greco - ortodosso.
Ho voluto dire che lo sviluppo tecnologico nel giro di pochi secoli ha innescato un cambiamento velocissimo e prospettato come realistica la possibilità che l'uomo, in un prossimo futuro grazie alle fonti di energia che si andavano scoprendo e al suo acume scientifico, potesse costruire il Paradiso in terra da sè, a prescindere da Dio; questo con la manipolazione della materia, vale a dire decostruendola e ricostruendola a modo suo, realizzando "miracoli tecnologici" tali da fare concorrenza ( a prima vista ) a quelli della religione.
La casalinga di Voghera, esattamente come il tipo umano Lucia Mondella, non essendo acculturata, accetta senza troppe difficoltà, anzi spesso con entusiasmo una predicazione nitida e rigorosa, perchè l'anima semplice, come quella dei bambini, è naturalmente religiosa. Le difficoltà si presentano con gli acculturati e i semiacculturati, che sulla base delle loro nozioni si sentono superiori a una religione a loro parere insostenibile per la presenza di misteri, assurdità e infantilismi vari. In qualche caso si tratta di superficialità e presunzione ostinata, in altri di reali difficoltà a superare i dubbi ingenerati dalla conoscenza della filosofia, delle scienze, della problematica biblica e della storia delle religioni.
Eugenio Scalfari da giovane fece gli "Esercizi spirituali" presso i Gesuiti. Se in seguito è diventato un capofila del laicismo ci sarà pure qualche motivo... o no? Personalmente ritengo che gli acculturati possano e debbano sforzarsi di superare le difficoltà accrescendo la loro preparazione apologetica; ma per questo occorrono passione, volontà e disposizione alla fatica dello studio, oltrechè aiuto da parte di chi sa... a meno che non si venga toccati da una grazia speciale.
Date le conoscenze di oggi, è ben difficile che un sacerdote dopo i pochi anni di seminario maggiore riesca a darsi una preparazione tale da rispondere alle obiezioni più acuminate: non solo quelle poste da altri, ma soprattutto quelle che ci si pone da sè, soprattutto sui problemi abissali, come quelli della teodicea: la creazione del mondo con la possibilità ( e la presenza effettiva ) del male e l'Inferno. Per cui è facile sacivolare nella tentazione dello "sfrondamnento" dal dogma dei punti difficili, ovvero dell'annacquamento in senso modernistico; per non dire dei casi, molto più dolorosi, dei sacerdoti che hanno perduto ( quasi ) completamente la fede e rimangono nella Chiesa come atei o agnostici "in pectore". Oppure come surrogato si buttano nell'estremismo politico-sociale.
Non sto affatto proponendo una indebita dismissione o commistione; piuttosto un confronto effettivo ( non un irenistico "dialogo" alla "volemose bene" ) con i problemi che si pongono oggettivamente.
Almeno fino a Antonio Rosmin (Le cinque piaghe della Chiesa)i se parlava di un abisso tra la Chiesa e il popolo. Se parlava del latino, dello episcopato, del linguagio della Chiesa, ma ancora se vede chiariamente che questo discorso era solo un mezzo per arrivare al attacco della dottrina.
RispondiEliminaQuello che a detto Kasper è lo stesso discorso degli abortisti. Oggi se ce un abisso tra legislazione sull'aborto e la praxis sexuale delle donne. Quindi, non se parla di una educazione sexuale, ma di adequare la legislazione alla praxis sexuale delle donne. Nel modo che fanno la giustificazione dell'aborto il cardinale Kasper fa del cambiamento della praxis della Chiesa (la separa della sua dottrina per fare la sua unione con i bisogni delle persone). Siamo arrivati a qualcosa che se somiglia alla grande apostasia.
S. Paolo ha detto che arriverebbe il giorno che gli uomini avevano di abbandonare la sana dottrina per non supportala e per le novità. In questo senso è significativo il discorso ateoretico de Francesco, è la sana dottrina cha hanno lasciato, giusto per le novità e per non potere sopportarla. Questa Chiesa ha la apparenza di un agnelo, ma parla come il draco (apocalisse 13).
"....Si è scelto di non condannare più gli errori del secolo ma si cerca affannosamente la “comunione”, a costo di sacrificare la Verità sull’altare del politically correct. Avete udito che fu detto (fino a quel fatidico 1965) che per la Chiesa la salus animarum prima et suprema lex, ma ora la “nuova legge” che regola gli interventi della gerarchia è il “dialogo”, sia esso ecumenico, interreligioso o con il mondo laicista ed ateo. La parola d’ordine è “comunione”, fine a se stessa, tutta umana e completamente priva di qualsiasi tensione alla Verità che ci sovrasta.
RispondiElimina.......
..........
RispondiEliminaE’ certo, però, che l’uomo ha un bisogno intrinseco ed essenziale di essere “educato”, di essere in qualche modo plasmato. L’uomo ha un disperato bisogno che gli sia indicato il bene da seguire e il male da evitare per realizzare pienamente la propria umanità. Quale organismo più della Chiesa può rivendicare tale mandato educativo? Chi più della Chiesa fondata da Cristo può indicare cosa è bene per l’uomo? Ma se la Chiesa non educa, se la Chiesa non corregge, se la Chiesa non punisce, come farebbe un buon padre di famiglia nell’assistere alle trasgressioni del figlio adolescente, a cosa serve?
L’uomo non ha bisogno di compassione fine a se stessa o, peggio ancora, di pietismo, bensì che gli sia indicata la strada da seguire per non sbagliare più.[.....]
Tuttavia è chiaro che non si può essere testimoni fedeli, ossia “martiri” fino a dare la vita per Nostro Signore se non si è intimamente convinti che senza Cristo il mondo è perduto. Per quanto riguarda, poi, la libertà di coscienza, non serve essere cattolici per capire che essa è il preludio all’anomia e al regno del caos. Papa Francesco ha dichiarato: “La questione per chi non crede in Dio sta nell’obbedire alla propria coscienza. Il peccato, anche per chi non ha la fede, c’è quando si va contro la coscienza”. Dostoevskij, invece, gli risponderebbe: “Non dire mai a qualcuno di seguire la propria coscienza senza dirgli anche subito che deve preoccuparsi di formarsi una coscienza secondo verità. Altrimenti gli avrai insegnato la strada più facile per rovinarsi”(dal “Diario” di F. Dostoevskij).
http://www.campariedemaistre.com/2014/03/liquida-chiesa-in-liquido-stato-seconda.html
Liquida Chiesa in liquido stato,
di Giorgio Mariano
Oggi invece si evita di condannare il peccato per il timore che additando il male si condanni anche il peccatore. Ma questa è pusillanimità non misericordia. Non si può scambiare il buonismo per carità. Una Chiesa che non vuole correggere, che si rifiuta di correggere è una Chiesa che si rifiuta di educare.
RispondiElimina(link cit.)
(non più Madre e Maestra, ma -grande novità pedagogica - solo "accompagnatrice"....dove? a quale meta?)
Franco, la tua frase
RispondiElimina_"la "struttura" tecnico-economica influisce sulla "sovrastruttura" culturale e viceversa."
beh se non c'era il "viceversa" finale sarebbe puro marxismo.
_sul fatto che
".... reali difficoltà a superare i dubbi ingenerati dalla conoscenza della filosofia, delle scienze, della problematica biblica e della storia delle religioni."
la fede, che è anche rivelazione interiore per grazia, non vede tutti questi problemi e dubbi (?) in questi temi....
ma quale problematica biblica e storia delle religioni?...NS Gesù Cristo è Via, Verità, Vita...Persona Divina ...Vivente, Attingibile....
Incarnazione..Salvatore...se non abbiamo fede in questo, se non Lo abbiamo incontrato,
francamente il resto non serve a niente.
_"Eugenio Scalfari da giovane fece gli "Esercizi spirituali" presso i Gesuiti. Se in seguito è diventato un capofila del laicismo ci sarà pure qualche motivo... o no?"
certo: o non ha capito, o ha capito e ha deciso comunque liberamente di non credere.
_"Personalmente ritengo che gli acculturati possano e debbano sforzarsi di superare le difficoltà accrescendo la loro preparazione apologetica"
senza fede è impossibile piacere a Dio. Con o senza cultura, con o senza apologetica, è il cuore dell'uomo che deve esser convertito. Se non lo è, una lunga conoscenza apologetica dubito possa nulla.
_"a meno che non si venga toccati da una grazia speciale."
è tutto qui, in realtà, in questa frase.
"Personalmente ritengo che gli acculturati possano e debbano sforzarsi di superare le difficoltà accrescendo la loro preparazione..."
RispondiEliminaeh poi alla fine diciamocelo Franco...sono contento, anzi ringrazio Dio ogni giorno, di non aver una cultura tale che uccida la mia fede.
sempre se siamo sicuri che le cose vadano in questo modo.
"Dov'è il disputatore di questa età?" e soprattutto dov'è davanti alla Maestà di Dio?
:-))
Un "acculturato" che aveva le idee chiare e le esprimeva.
RispondiEliminahttp://www.doctrinafidei.va/documents/rc_con_cfaith_doc_19980101_ratzinger-comm-divorced_it.html
Divorziati risposati, Ratzinger risponde a Kasper
RispondiEliminadi Joseph Ratzinger
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-divorziati-risposati-ratzinger-risponde-a-kasper-8634.htm
BXVI “Accanto a Giovanni Paolo II” delle Edizioni Ares
"...La prima grande sfida, rileva, fu la “Teologia della liberazione” che si stava diffondendo in America Latina. L’opinione comune, afferma, era che “si trattasse di un sostegno ai poveri”, “ma era un errore”. La povertà e i poveri, spiega, “erano senza dubbio posti a tema dalla Teologia della liberazione e tuttavia in una prospettiva molto specifica”. Non era “questione di aiuti e di riforme, si diceva, ma del grande rivolgimento dal quale doveva scaturire un mondo nuovo”. Dunque, commenta Benedetto XVI, “la fede cristiana veniva usata come motore per questo movimento rivoluzionario, trasformandola così in una forza di tipo politico”. A “una simile falsificazione della fede cristiana – annota – bisogna opporsi anche proprio per amore dei poveri e a pro del servizio che va reso loro”. Giovanni Paolo II, aggiunge, ci guidò “da un lato a smascherare una falsa idea di liberazione, dall’altro a esporre l’autentica vocazione della Chiesa alla liberazione dell’uomo”.
http://it.gloria.tv/?media=579038
Magister.
RispondiEliminaBergoglio, il generale che vuole vincere senza combattere.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350737
Per Franco e Josh, ricordate cosa diceva Pascal della fede della povera vecchina ignorante ?
RispondiEliminaCredo non sia un problema di cultura, ma semplicemente di voler dire Sì, una volta conosciuta la Parola di Dio. Può essere facile, ma più spesso è difficile. Ci sono persone, molte oggi, che "La vogliono far facile" e quindi non vogliono dire quel Sì e comportarsi di conseguenza. Va bene, sono fatti loro, però non pretendano di dettar legge, insegnare o fare le prediche a chi, invece, quel Sì lo ha detto, e lo ripete tutti i giorni.
E la Chiesa, invece di preoccuparsi troppo dei primi, dovrebbe cominciare seriamente a preccuparsi di quelli del Sì, per aiutarli,sorreggerli e sostenere le loro buone "ragioni" presso Dio. Invece...
rosa
Il Sì è un impegno per sempre e oggi siamo tutti disimpegnati , non vogliamo responsabilità e vogliamo tutto e subito senza soffrire e faticare, highways e non sentieri scoscesi , piuttosto che affrontare i problemi ci si uccide e si uccide , questa è l'amara realtà se poi dall'alto si sono tutti auto silenziati e il 'chi sono io per' è un dogma più di quello della Verginità della Madonna mi pare che ci siano margini nulli per chi non segue il common way of thinking , brainless people are easier to control and that's the naked truth. Anonymous.
RispondiEliminama certo Rosa, tutto è in quel sì, per me, non certo nella (eventuale) cultura...
RispondiEliminama chi la legge davvero la Parola di Dio oggi, se si è tutti presi alla relativizzazione e distruzione della stessa....
e per il resto anche i ...migliori son tutti presi a cercar culture e sposalizi ad idee extra che possano annacquare il messaggio e "mediare" con le esigenze del proprio io, mai messo in discussione, che rimane regolarmente al proprio posto
@ Rosa. Spero di riuscire a risponderle senza offendere. Data la vastità dello scibile, si può essere pienamente acculturati in un settore e molto meno o appena appena in un altro. Lei, se non ho capito male, è dottoressa in medicina, quindi mi permetto di supporre che non sia troppo ferrata in campo filosofico e umanistico. Io sospetto che le manchi la percezione di quanto acute siano certe obiezioni perchè non le conosce o non le conosce bene.
RispondiEliminaEsemplifico. Nelle narrazioni evangeliche più esplicita affermazione della divinità di Gesù si trova in Giovanni.Ebbene, fino a non molto tempo fa, e particolarmente all'inizio del '900, era opinione largamente diffusa tra i critici che il vangelo di Giovanni fosse stato scritto all fine del II secolo, vale a dire centocinquant'anni dopo la morte di Gesù; per cui risentirebbe dell'influsso di filosofie ellenistiche, che, con operazione mirabolante, avrebbero attribuito a un profeta giudeo qualità sovrumane e addirittura divine. Per chi lo sapeva, si trattava di un "tarlo" che minacciava di rodere la fede nella SS. Trinità. Senonchè più tardi ( credo negli anni '30 ) fu resa nota la scoperta del papiro Rylans, con un frammento del Vangelo trovato nell'Alto Egitto, dal quale si può ricavare una datazione attorno all'anno 100: dunque compatibile con un Giovanni vecchissimo che a Efeso detta il suo vangelo ai discepoli. Inoltre si è constatato sulla base di ricerche archeologiche che in quel vangelo "mistico" appare una conoscenza puntuale della topografia di Gerusalemme ( distrutta nel 70 d.C ); "ad abundantiam" che le tematiche di Giovanni hanno rispondenze con la cultura degli ebrei alessandrini contemporanei di Gesù. A lei sembreranno particolari poco importanti, ma tali non sono per un umanista moderno, abituato ad usare il metodo critico. Lo stesso si potrebbe dire per la questione cruciale dei "fratelli di Gesù" ripetutamente citati nei vangeli: se fossero stati tali in senso biologico ( altri figli di Maria ) crollerebbe o quasi la dogmatica mariologica. A lei sembra poco? Ed ecco il dottissimo testo di Josef Blizler "I fretelli e le sorelle di Gesù" ( 1966 ). Proprio per rispondere a queste esigenze di difesa il domenicano D.M. Lagrange ( + 1929 )fondò l'"Ecòle biblique" di Gerusalemme.
La fede non nasce dalla ragione, ma da da una intuizione del cuore: è come un innamoramento. Però, se qualcuno insinua nell'innamorato sospetti sull'onestà dell'amata, il giovane sente la necessità di levarsi il tarlo, ed è bene che qualcuno lo aiuti in questo lavoro. La cultura come mezzo per togliere sassolini, sassi e macigni che impediscono al cuore di volare come una freccia verso il Dio dei cristiani: questa è la funzione della "ragione" critica in senso apologetico.
Qui ovviamente intervengono la libertà e la buona volontà: ci si può arroccare in un "aristocratico" diniego alla Scalfari ( " a me non la si dà a bere" , in un "riduttivismo" alla Mauro Pesce ( "Gesù era un grande ma non era Dio" ), oppure esaminare quegli argomenti a difesa ( "fides quaerens INTELLECTUM": la via ribadita da B. XVI: altrimenti perchè avrebbe scritto i libri su Gesù? ).
Pascal, che lei cita, rappresenta appunto la figura dell'"intellettuale" cattolico messo in crisi dalla nuova visione del cosmo, in cui l'uomo non è più al centro, ed è spontaneo immaginare che sia apparso per caso sulla terra, come "zingaro dell'universo" ( Monod ).
Io sostengo che scarsa distribuzione di questi contravveleni ha fatto perdere alla Chiesa quasi tutto il ceto borghese-intellettuale, quello che attraverso i massmedia dirige l'evoluzione della mentalità e del costume in tutta la società. Occorrono persone che facciano questo lavoro, come Guitton, Messori, Socci.
anche perchè....sulla "cultura" abbiamo poi già l'esempio di Meforio, che mi par molto calzante, riassumibile nel motto di Giovan Battista Marino:
RispondiElimina"E' del poeta il fin la meraviglia...chi non sa far stupir vada alla striglia!"
:)
"PAPA FRANCESCO VUOLE STUDIARE LE UNIONI GAY, PER CAPIRE COME MAI ALCUNI STATI HANNO SCELTO DI LEGALIZZARE LE UNIONI CIVILI DELLE COPPIE OMOSESSUALI. Lo ha detto alla Nbc il cardinale di New York Timothy Dolan, precisando che il papa non ha espresso nessun tipo di approvazione nei confronti di tali unioni.
RispondiEliminaIl Papa "non è arrivato e ha detto che è a favore", ha precisato il cardinale Dolan, aggiungendo che ciò che Francesco ha affermato è che la Chiesa deve cercare e vedere "le ragioni" che hanno indotto alcuni stati a legalizzare le unioni civili delle coppie gay, "PIUTTOSTO CHE CONDANNARLE PRONTAMENTE...PONIAMO DOMANDE SUL PERCHE' QUESTO HA FATTO PRESA SU ALCUNE PERSONE".
Fonte
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2014/03/09/PAPA-VUOLE-STUDIARE-UNIONI-GAY_10205825.html
oh, e' arrivata Pollyanne, e si chiede: oh, ma come mai vogliono i matrimoni gay .
RispondiEliminaPevrche' magari e' la penultima barriera da superare per realizzare l' ideologia della scuola di Francoforte, che riusci' negli USA a fare quello che in Europa non era riuscita? magari perche ' da anni a New York c' erano intellettuali che minavano la famiglia, la societa' su d questa costruita ? magari perche' c'e' stato un devastante - mi assumo la responsabilita' - concilo vaticano II voluto da un 80 enne che, come la maggior parte degli 80 enni, avrebbe dovuto trasoccorere il tempo a prepararsi alla dartita? concilo proseguito poi da un altro su cui e' maeglio tacere, anche perche' questo non e' il mio blog ?
ma dov' erano Dolan e Bergoglio quando l' American way of life diventava sempre piu' secolarizzata, ed invece di restringere il divorzio, si apriva all' aborto ? quando i giudici e non i senatorri e deputati votavano leggi simili ? quando per i cosiddetti " diritti civili" di una minoranza, si passava tranquillamente sopra i diritti della maggioranza, senza ppi che ai quei diritti corrispondessero dei doveri?
quando vari politici ed intellettuali americani vendevano la propria anima, nonche' il proprio corpo, allevarie lo bies , l' ultima delle quali e' quella LGBT?
quando non si combatteva il politically correct, senza accorgersi che 1984 e' dietro l' angolo ?
quando i politici si sono dimenticati degli interessi e dei valori della middle class americana, quella del Mid West, per prendersi i soldi dei " Newyorkesi" e " Losangeliani"? quando i cattolici non si sono accorti che gli WASP non erano piu' la vera classe dominante, ed invece di preoccuparsene, han gioito pensando:" ora tocca anoi", senza accorgersi che c' era gia' una nuova elite, ma non erno loro?
mi auguro che Dolan scherzasse e Bergoglio non sia veramente cosi stupido da non aver capito cosa c'e' dietro, perche' altrimenti gli daranno il Nobel per l' ingenuita' che, essendo un gesuita, non dovrebbe rientare tra le sue qualita'.
Per farvi capire come vanno le cose: ieri al Gr del mattino la gionalista italiana RAI ha intervistTo tra le poche donne non filorusse presenti ad una manifestazione a Simferopoli- so che erano poche perche' ho visto le immagini sul Figaro- una LESBICA ,,,mi dite quante lesbiche non di origine russa si troveranno oggi in Crimea che non hanno alcun ritegno a parlare ad un microfono di se stesse ?
Rosa
incredibile che si stia ancora a dibattere sul canone, con la scusa del metodo storico-critico.
RispondiEliminabah ho una laurea in lettere classiche e una in moderne indirizzo filologico (e altre specializzazioni che a mio avviso non ha senso nemmeno specificare) eppure per quanto appassionato di antichità e di Parola di Dio, quanto di letterature e filosofia, il canone è sempre stato l'ultimo dei miei problemi.
RispondiEliminaNon per accettazione passiva. la Parola di Dio la senti, oserei anche dire, non è solo umana ed è diversa da qualunque "genere letterario" a cui nemmeno deve essere appaiata.
Quanto stabilito dai Concilii in materia di canone in realtà le scoperte archeologiche più recenti quanto i numerosi testimoni in giro ribadiscono che le scelte frono giuste.
Anche perchè non c'è solo la filologia...nell'antichità della Chiesa si notava quanto un libro biblico fosse citato negli altri libri biblici (e avviene moltissime volte) e per stabilire una dottrina quante volte quel dato punto fosse ribadito in più punti della Bibbia allo stesso modo...per certi versi la Bibbia testimonia la Bibbia stessa.
Sembra invece che ci si facciano mooOOlti problemi prima di credere.
Quante garanzie che si vogliono!
_la verifica scientifica (nei commenti della scorsa settimana, a dire: crederò quando ho la prova provata scientifica)
_poi questa settimana sembra la volta della verifica filologica... crederò quando ho tutti i manoscritti che mi testimoniano che quel libro forse è valido
poi
crederò quando sono sicuro della recensio, della collatio, e dell'eliminatio codicum descriptorum
a casa mia si chiamano scuse e pretesti, non "pastorale".
" ...e se anche uno risorgesse dai morti, non Gli crederebbero"
"..a questa generazione non sarà dato altro che il segno di Giona"
Questi sono i problemi di coloro che pretendono di raggiungere Dio con la loro mente.
"Beati qui non viderunt et firmiter crediderunt"
Gesù Messia e Figlio di Dio si trova con indizi chiari anche negli altri Vangeli, nei libri dell'AT, nelle Epistole (in tutte!) e nella Tradizione della Chiesa.
RispondiEliminaPer certi critici il vangelo di Giovanni era dubbio quanto a datazione, ma per i credenti, non era dubbio nemmeno prima del 1930.
Non ha solo robe ebraiche e alessandrine. Basilare il parallelo con Genesi, basilare Giovanni 3, perchè il nascere di nuovo non è nè ebraico nè alessandrino, ma è proprio cristiano e attuale:
un'esperienza che finchè non si fa, si resta in queste pastoie paro paro come Gesù disse a Nicodemo.
E non erano tutti credenti ignoranti. Gesù non era nemmeno un "profeta giudeo con qualità mirabolanti" nemmeno secondo gli altri Vangeli e le Epistole.
Il vangelo di Giovanni non è mai stato un tarlo contro la Trinità.
Quelli non erano tanto temi per un umanista moderno, ma per chi ha usato il metodo storico critico contro l'unità del canone volontariamente a scopo distruttivo con pretesti.
la questione dei "fratelli di Gesù": conoscendo la struttura della famiglia a clan dell'epoca, era chiaro già nel lessico che adelfoi comprendeva dai cugini ai procugini, non necessariamente fratelli di stessa mamma.
manco Lutero.
Non trovo nulla di aristocratico nè di intellettuale in Scalfari, nonostante le pretese,
e il ceto borghese-inettellettuale è una categoria che non esiste più.
L'aristocrazia è un'altra cosa, e anche gli intellettuali.
I massmedia non sono certo condotti dal ceto borghese-intellettuale...quelle sono le facce - burattini che ci mettono davanti....
ma da massoni (che spesso sono qualcosina più che borghesi, e poi che condzionamento nel 2014 la divisione in classi marxista)e la società, l'informazione, la "cultura", le università & co , tv e giornali, sono dirette da banchieri privati, veri proprietari dei media, di solito atei, o anche di fede ebraica talmudica, basta sapere chi sono i veri proprietari. Sono quindi i loro valori che si sono affermati, non altri.
O marxismo (appunto) o liberalismo/neoliberismo (appunto).
Quoto josh al mille per mille.
RispondiEliminaI borghesi...i bottegai interessati solo a far soldi ? le sciurette che la dan via con la speranza di accalappiare prima o poi il gran signore ? i parvenues che puzzano ancora di sterco o di olio di macchina? gli intellettuali che sono tali solo se marxisti e tutti gli altri sono dei cretini ?
Il messaggio di Gesu' era facile da capire, ma difficile da seguire, ieri come oggi. Solo che allora si era meno ipocriti: se non andava bene, non lo si seguiva, non si pretendeva di cambiarlo. Da 500 anni in qua,invece, si pretende di cambiarlo per adeguarlo ai nostri vizi:l'havarizia, la cupidigia, la lussuria, la superbia...
Di nuovo ora c'e' il cerchiobottismo ed il nosolomanchismo che, se non ricordo male, al suo autore non ha portato bene. Certo ora abbiamo un fulgido rsempio di cio' sul trono di Pietro, ma alla lunga il non voler mai prendere posizione non paga.
rosa
Lla morale sessuale cattolica: sembra che l' abbiano scoperta solo oggi. Ma sapete quante coppie nelle campagne galluresi non erano sposate, ma convivevano more uxorio prima della guerra ? la quasi totalita' . Perche' non si sposavano ? solitamente per ragioni fiscali, non fidandosi di far conoscere le loro proprieta' , il loro stato ed i dati anagrafici dei figli maschi allo Stato, ora unitario, ma per decenni"piemontese". Sapete quando le cose cambiarono ? con il codice civile fascista ed i Patti lateranensi.
RispondiEliminaE perche' tanti avvocati o medici o farmacisti laici, per non dire massoni ed anticlericali? quanti di questi provenivano da famiglie in realta' non cattoliche ?
basta studiare un po', risalire alle origini di tanti "intellettuali" europei, e to' si scopre che erano ugonotti, calvinisti, luterani, ebrei...tutti poi " convertiti" per poter entrare in societa', magari per poter fare un bel matrimonio d' interesse con la rampolla aristocratica di antico lignaggio cattolicissimo- o rampollo, ovviamente.
per non parlar di quelli che si arrampicherebbero sugli specchi pur di criticare la dottrina cattolica, solo per scoprire che tutti i loro gran ragionamenti filosofici, filologici, ecc., nascono da fatti molto matrriali: il prete che insegnava greco al liceo, e lo bocciava sempre perche' non studiava, la suora che gliele suonava per he' a catechismo non stava mai fermo, la professoressa anticlericale che gli parlava male della Chiesa perche' la zia zitella le aveva lasciato tutto...
Eeh, quante storie un medico, senza preparazione filosofica- scientifica, impara asscoltando ed osservando la gente. Anche quegli insegnanti, tanto presi da se stessi, che san tutto loro, novelli Don Ferrante, che si curano a modo loro, e poi ci lasciano le penne
Rosa
@Josh che scrivi: "sono contento, anzi ringrazio Dio ogni giorno, di non aver una cultura tale che uccida la mia fede."
RispondiEliminaA supporto di ciò che metti bene in luce, ringraziando giustamente il tuo (e nostro) Creatore e Padre, la Scrittura infatti ci dice:
1)“rettamente pensate del Signore,
CERCATELO CON CUORE SEMPLICE.
Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano,
si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui.
I RAGIONAMENTI TORTUOSI ALLONTANANO DA DIO”
Sap 1, 1-3
2)In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché HAI TENUTO NASCOSTE QUESTE COSE AI SAPIENTI E AGLI INTELLIGENTI e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.
Mt 11, 25-26
3)"Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti"
1Cor 1,27
4)"Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, SI FACCIA STOLTO per diventare sapiente; perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio".
1 Cor 3, 18-19
Udite, udite o, meglio, leggete leggete, come Kasper "spiega" le sue proposte, certo che quando si vuol far la felicità della gente, non c`è dottrina che tenga:
RispondiElimina"...mi trovo in buona compagnia, con la mia proposta. Non è contro la morale, non è contro la dottrina ma piuttosto a favore di un’applicazione realistica della dottrina alla situazione attuale della grande maggioranza degli uomini, e per contribuire alla felicità delle persone."
Applicazione realistica -> adattamento->stravolgimento-> ma ci prende per degli imbecilli?
Che abbia il coraggio delle sue idee invece di arzigogolare in modo grottesco.
http://it.radiovaticana.va/news/2014/03/10/sinodo_sulla_famiglia:_il_card._kasper_spiega_le_sue_proposte/it1-780174
del sito Radio Vaticana
http://it.radiovaticana.va/news/2014/03/10/sinodo_sulla_famiglia:_il_card._kasper_spiega_le_sue_proposte/it1-780174
A quale "felicità" allude il cardinale?
RispondiEliminaA quella che dà il mondo?
Causa nostrae laetitiae, ora pro nobis!
"...Il matrimonio basato su un amore esclusivo e definitivo diventa l’icona del rapporto di Dio con il suo popolo e viceversa: il modo di amare di Dio diventa la misura dell’amore umano” (DCE 11).
RispondiEliminaLa definitività dell’Alleanza matrimoniale al di sopra della debolezza umana non è un “giogo” dal peso insopportabile, ma è il “dolce giogo” che ci unisce a Cristo poiché Egli lo porta con noi. E’ l’espressione vera e propria della Nuova alleanza ed è ciò che, mediante la grazia, supera la “durezza del cuore” che permetteva il divorzio, come dice Gesù Cristo. L’argomentazione reale della misericordia, purtroppo assente dalla relazione del cardinale tedesco, giunge a conclusioni opposte rispetto a quelle a cui egli tende."
Oltre a ignorare ciò il cardinale non accenna all'indissolubilità del vincolo del matrimonio sacramentale , questione dottrinale che non può trovare soluzioni di ordine pastorale in un sinodo.
Vorrei ricordare anche il senso preciso che Gesù dà al "giogo": il giogo, per i buoi non è un fardello, ma consente di procedere appaiati (spalla a spalla, come con una spalla sola) e senza deviare dal solco da tracciare per la semina
Lascio a voi le mirabili e molteplici intuizioni che scaturiscono da questa immagine, consegnataci da Colui che ha detto "il mio giogo è soave il mio carico è leggero"!
È questo che va insegnato. Il resto è chiacchiera "mondana", che qualuno ha osato persino chiamare "teologia in ginocchio". Di certo non davanti a Dio....
Pio X: “Da questo voi vedete quanto siano fuor di strada quei cattolici, che, in onore alla critica storica e filosofica e allo spirito di discussione che ha tutto invaso, mettono innanzi anche la questione religiosa, insinuando l’idea, che collo studio e colla investigazione noi dobbiamo formarci una coscienza religiosa conforme ai tempi, o come dicono, moderna.” (San Pio X, Discorso agli studenti della Federazione Universitaria Cattolica, in udienza dopo il II congresso tenuto a Roma il 10 maggio 1909)
RispondiEliminaIn ginocchio cioè terraterra....è in buona compagnia , sì certo ha un sacco di tiologi come lui da invitare a qualche cenetta con effluvii di birra e poi pubblicarne i racconti a tavola....solo che non portano bene , chiunque sieda al tavolo.(:<!
RispondiElimina@ rosa. Constato di essere riuscito a urtarla, se non proprio a offenderla mortalmente, e me ne rammarico. Tuttavia devo precisare di non sentirmi un don Ferrante, appunto perchè so di non sapere tutto, anzi... Del resto io stesso vengo da una famiglia con diversi medici.
RispondiEliminaPosso solo dire che l'allontanamento dalla fede cristiana della maggioranza del ceto intellettuale ( lo si voglia o non definire "borghese" ) è un dato di fatto accertato in sede di storia della società e della cultura. Ci sarà o ci sarà stata ANCHE una congiura o una convergenza di politica culturale sotto la guida della Massoneria; però io credo che il trend generale della società dalla metà del '600 in poi sia andato di per sè in questa direzione. E' troppo nozionistico e donferrantesco ricordare che Voltaire fu allievo dei Gesuiti, che Robespierre fu pupillo di un vescovo, che Combes, promotore della "laicizzazione" dello stato francese all'inizio del '900, era un ex seminatista? Emblematico il caso di Alesssandra Di Rudinì, la nobildonna siciliana che fu amante di D'Annunzio e si riconvertì a Lourdes, diventando monaca carmelitana. Come ricorda Socci, la signora affermò che la sua intensa fede infantile era stata schiantata con suo grandissimo dolore dalla lettura della "Vie de Jesus" di Renan, libro che dalla metà dell'800 fece strage tra i giovani educati religiosamente... ( Lo scrittore cattolico Mauriac ebbe a definirlo "un marron glacé con dentro degli aghi" ).
Motivazioni non certo pretestuose, mi sembra.
@ Josh. Sono assolutamente d'accordo con lei sulla constatazione che la figura di Gesù ha una grandezza e un fascino senza pari, tanto da rendere impensabile l'idea che autori umani potessero costruirla a tavolino; tuttavia questo non toglie l'esigenza, per alcuni o per molti, di rimuovere le obiezioni che vengono poste e di metterlo a confronto con altre grandi figure religiose. "Confronto" più che "dialogo" nel senso ultrairenistico del termine.
Scalfari ha intitolato "Perl'ampio mmare apertO" una sua raccolta di brevi saggi, nemmeno così profondi, citando l'Ulisse dantesco come l'uomo aperto alla modernità che rompe i tabù medievali e si ritrova in un mondo in cui non esiste più una tavola di valori fissi e immutabili dettati da una natura fissa. Il tutto si collega con il processo che il grande sociologo Max Weber definì "il disincantammento del mondo". Il compianto Mario Palmaro insisteva sulla Legge Naturale. E' appunto questo il punto su cui occorre fornire argomenti convincenti.
PS Nicodemo le sembra un personaggio così indegno?
La grande maggioranza degli uomini...la grande maggioranza NON è divorziata, anche se può sembrarlo. I nostri genitori NON sono divorziati, molti amici colleghi NON sono divorziati, molti genitori degli amici dei nostri figli NON sono divorziati, molti miei pazienti NON sono divorziati...semmai c'è molta gente che non si sposa più.
RispondiEliminaIo NON ne posso veramente più di sentire dalla mattina alla sera la preoccupazione dei politici, dei preti, dei giornalisti, di tutti, insomma, PER UNA MINORANZA, mentre la maggioranza viene lasciata ad arrangiarsi.
Ma chi conosce Kasper ? ma perchè non si ritira, lui sì, in un convento, "ingravescente aetate"? Usque tandem dovremo aver la vita incasinata - scusate la volgarità, ma quando ce vo', ce vo', da vecchi rimbambiti, dal Capo di stato al teologo, che da giovani non hanno avuto il coraggio di fare i rivoluzionari, e lo vogliono fare ora, con un piede già nella fossa ?
Non conoscono neanche più la virtù di star zitti, non vedono l'ora di farsi intervistare, di stare sulle pagine dei giornali, manco una soubrettina di 20 anni al primo scoop fotografico ?
E poi, quando si arriverà al Sinodo, dopo tutte 'ste dichiarazioni, gli oppositori sarn messi in minoranza, Mi ricorda tanto quel che successe col Concilio: GXXIII parlò, e come si poteva poi andare contro le sue parole ed intenzioni ? Medicina dellz misericordia...IL MEDICO PIETOSO FA LA PIAGA...
Rosa
Su Rorate un articolo chiaro e semplice sul Vat II
RispondiEliminaRosa
"teologia in ginocchio", PF in ginocchio davanti a Kasper...o della sindrome di Stoccolma
RispondiEliminaRosa
Latest news il vdr in agosto a Seul x la giornata mondiale della gioventù asiatica hay lio anche là???? Beh Castelgandolfo riconvertito in Vaticanland sconti x comitive e bambini al di sotto dei 6 , restano da locare gli appartamenti vuoti al terzo piano chissà se troveranno bagni come quelli di Januchenko e armadi pieni di scarpe rosso Prada e mantelline rosso Valentino....
RispondiEliminacaro Franco, su Nicodemo la questione non è l'indegnità,
RispondiEliminaanche se poi era "indegno" nella misura in cui tutti noi lo siamo, me compreso...tant'è che non è per meriti personali che...
la situazione di Nicodemo in quel passo però era la sua necessità, parole di Gesù, di dover nascere di nuovo.
Sig. Franco, ha forse la coda di paglia per pensare che mi riferissi a lei, quando parlavo di Don ferrante ? perche' lei mi ha citata?
RispondiEliminano, io mi tenevo sul generico, sui vari tipi di " borghesi"...Poi don ferrantenon era un nobile spagnolo ?
raramente ormai leggo per intero i suoi interventi, sono troppo lunghi e dotti per me, dopo ore di lavoro ho la mente stanca, al massimo leggo i commenti di josh, e da li traggo spunti
Rosa
@ Rosa. L'ho citata per chiedere scusa, nel caso che lei si fosse risentita, con mio grande dispiacere, dal momento che Gesù comanda di evitare ogni offesa al fratello. Coda di paglia? So benissimo di apparire troppo astruso e citaiolo, ma posso ricordarle la frase di sant'Ignazio di Loyola: "Una casa di Gesuiti senza libri è come una fortezza senza munizioni". I Gesuiti "more antiquo" furono la punta di lancia della Controriforma antiprotestante appunto perchè si fornivano e rifornivano di quest'attrezzatura, proporzionata alle esigenze del tempo. Personalemnte sono convinto che l'offensiva laicista tocchi punti estremamente delicati e complessi, per cui qualcuno deve sforzarsi ( ripeto SFORZARSI ) con grandissima fatica di trovare il contravveleno per ogni tipo di obiezioni. Pensi al suo collega prof. Umberto Veronesi, che ha grandissimo seguito tramite i massmedia: sostiene che la differenza tra uomo e donna è destinata ad attenuarsi, con modificazioni anche somatiche, perchè l'uomo non deve più cacciare e guerreggiare con la donna accanto ai figli e custode del fuoco ( ragioniere lui, tragioniera lei ); per cui si configurano situazioni molto più sfumate e inedite. Le sembra che il concetto di Legge Naturale non richieda oggi quialche delucidazione in più?
RispondiEliminaDel resto Dotto era uno dei sette nani... e io penso che uno studioso di fronte a Dio non valga di per sè più della proverbiale pia vecchierella o della vedova del vangelo che dà il suo piccolo-grande obolo.
Beh, Franco, almeno un tempo Veronesi conosceva perfettamente la differenza tra un giovane medico maschio ed una giovane, carina e desiderosa di far carriera " anyhow, anyway" , medico femmina, per usare termini puramente biologici. Forse conl' ingravescente aetate, gli si sono confusi gli ormoni, pardon, le idee.
RispondiEliminaMi creda: anch' io capisco la differenza tra una ragioniera con tette e culo, scusi la volgare franchezza, ed un ragionierino occhialuto, gobbo e foruncoloso. E credo che lei capisca quella tra un ragioniere allla Leonardo di Caprio ed una ragioniera modello "mogli di Fantozzi"
Rosa
chiudo così
RispondiEliminaS.Teresa d'Avila scriveva (e c'è anche una sequenza cantata derivata da lì) "Solo Dios basta"
http://www.ewtn.com/spanish/Poems/Santa_Teresa_1.htm
un'affermazione così spoglia e diretta magari può spaventare la mente di chi ha tante domande e remore, o di chi ancora è al principio del proprio viaggio con Dio (anche se nessuno pensi di esser "navigato" perchè rimane che la nostra vita è un soffio, come pula al vento e insieme ogni sospiro è comunque raccolto da Dio, datore dei doni)
metto un inno ecclesiastico ....postconciliare, così nessuno può criticare, nè problemi di lingua, nè culture nè altro, ma dice alcune cose con semplicità se si vogliono cogliere e inclina ad un atteggiamento...le promesse fatte da Dio sono tangibili e presenti, non è cultura, non è un "dio-da-lontano", ma è un Dio vivente
http://www.cantoeprego.it/index.php?p_fu=vedo&p_cla=a&p_nu=0183&p_so=11&p_ti=Quanta+sete+nel+mio+cuore&p_alfa=I
ecco perchè 'solo Dios basta'...sperimentato personalmente questo, riconosciuta la Sua presenza,
tutto il resto perde naturalmente d'importanza.
@ Josh. Santa Teresa d'Avila operava in stretta collaborazione con san Giovanni della Croce, che era un notevole teologo e descrisse le trasformazione dell'anima con un lungo e faticoso processo ( "Salita del monte Carmelo" ), tanto che Mino Bergamo, un autore piuttosto importante, ha potuto scrivere sull'argomento un libro intitolato "La SCIENZA dei santi".
RispondiEliminaIn ogni caso, se solo Dio basta, possiamo accontentarci della Bibbia e di qualche libro di preghiere, facendo a meno di dogmi, encicliche,congregazioni per la dottrina della fede, raccolte di scritti dei padri della Chiesa e degli Scolastici, seminari, summe theologiche, trattati di apologetica, istituti biblici, istituzioni liturgiche, università cattoliche, codici di diritto canonico e quant'altro. In realtà la "verità dogmatica" che qui viene giustamente e appassionatamente difesa è stata non creata, ma precisata a seconda delle esigenze dei tempi con strumenti di questo tipo, secondo il modello del seme che diventa una pianta frondosissima. E' il caso specifico del concetto di "Legge Naturale" difeso a spada tratta da Gnocchi e Palmaro.
Io ho voluto dire non che deve essere cambiato il DNA del Vangelo, ma che la "verità dogmatica" oggi, per essere mantenuta TALE E QUALE, richiede argomenti di difesa più aggiornati e raffinati. Questo non per desiderio di complicazione o per impancarsi a chissà che, ma per rispondere alle sfide del tempo. NON NOVA SED NOVITER: era il motto di Pio XII.
@ Rosa. la donna del cavernicolo, rimanendo presso il fuoco, può avere figli in qualsisi momento e in gran numero. La ragioniera, avendo ritmi di lavoro ferrei, esattamente come il ragioniere, sentirà l'esigenza di programmare e limitare le nascite, anche in modo "artificiale"; a meno che non si adegui la legislazione a favore della famiglia tradizionale.
Chiuso il discorso.
torno al titolo del post
RispondiElimina"L’abbandono della verità dogmatica e soprannaturale è un fatto, che viene giustificato con la necessità di adottare il linguaggio della crisi temporale"
serve confrontare l'abisso tra 2 posizioni, perchè questo è il problema odierno
http://unafides33.blogspot.com/2010/05/benedetto-xv-non-nova-sed-noviter.html
e incredibili affermazioni di seguito:
http://blog.messainlatino.it/2012/03/il-vescovo-di-ratisbona-mons-muller.html
X Franco: la cavernicola fara' di tutto per accalappiare il cacciatore piu' prestante ed in gamba e, dopo, gli fara' tutti i figli che vuole.La ragioniera fara' di tutto per accalappiare l" amministratore delegato e dopo, avedo lasciato il lavoro, gli fara' tutti i figli che vuole.
RispondiEliminaVeronesi, notoriamente fascinoso ed affascinante, ma troppo preso di se', non capisce che qualsiasi donna sana e con giudizio, non appena ha un marito in grado di mantenerla bene, lei ed i figli, smette di lavorare.
Oh, non lo fara' subito, magari aspettera' il secondo o il terzo figlio, poi si mettera' part time, se puo' ed infine...Sai, non mi sentivo piu' realizzata, sai con quel nuovo capo e la sua segretaria, o simili scuse.
Rosa
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Sono parole di Palmaro
RispondiElimina...
Un uomo del Seicento non aveva bisogno di trovarsi davanti all’assurda tragedia del Love Parade per scoprire che esiste la morte. E, soprattutto, ne aveva avuto ben chiaro il senso. L’uomo moderno, invece, si trova sempre più spesso nella condizione di dover prendere atto dell’epilogo solo poco prima che avvenga. E, allora, non può più fingere. Per tutta la sua esistenza può aver giocato con la sacralità della vita. Può aver occultato, dissacrato, violentato il mistero della nascita, può continuare a ritenerlo un fatto puramente biologico fino all’ultimo atto della sua esistenza.
Ma la morte gli si presenta inevitabilmente anche sotto un aspetto soprannaturale. E, in questo frangente, non c’è teoria che tenga. Per la prima volta, il mistero gli si presenta in forma tanto decisa e prepotente da non essere eludibile. Ma gli si presenta in forma sincera e generosa, come Qualcosa che non deve essere decifrato o svelato, ma come Qualcosa che gli si fa incontro per dirgli chi è veramente. La consapevolezza dell’eterno si fa largo nella coscienza e mostra con le piccole, grandi e concrete evidenze della decadenza che l’eternità non ha nulla a che fare con il dato biologico ma con l’interezza della persona, anima e corpo.
Ed è qui, che la conversione giunge a compimento, nel punto in cui la persona finita scopre che può trarre il senso autentico della propria vita da una Persona che finita non può essere. Oggi, molti sostengono che il problema dell’ateismo sta nella difficoltà di spiegare l’origine della vita. In realtà, il vero problema dell’ateismo sta nella sua strutturale incapacità di spiegarne la fine. Il razionalista può anche illudersi di padroneggiare l’inizio dell’esistenza, ma non potrà mai farlo con la sua fine, neanche puntandosi un pistola alla tempia.
Santa Teresa d'Avila operava in stretta collaborazione con san Giovanni della Croce, notevole "teologo", ma è lei stessa Dottore della Chiesa, oltre che Santi entrambi.
RispondiEliminaLa trasformazione dell'anima da loro descritta NON è evento "razionale" o puramente filosofico perchè mostrano di avere a che fare con un Dio vivnte e non con una conquista di cultura della mente umana.
Non ho mai affermato che possiamo accontentarci della Bibbia e di qualche libro di preghiere, nemmeno fossi un protestante,
anche se per la salvezza dell'anima in certi casi e per certe anime potrebbero pure bastare...c'erano monaci a cui è bastato meno che la Bibbia intera,
ma viste le pretese del mondo e la durezza del cuore dell'uomo si sono mobilitati varie "mediazioni" e riassunti e perpetue traduzioni e ritrasmissioni e puntualizzazioni che troviamo in dogmi, encicliche, congregazioni per la dottrina della fede, raccolte di scritti dei padri della Chiesa e degli Scolastici, seminari, summe theologiche, trattati di apologetica, istituti biblici, istituzioni liturgiche, università cattoliche, codici di diritto canonico
MA lo stesso si è salvi solo per la Redenzione di Gesù Cristo da incontrare personalmente e per null'altro, e nessun altro fondamento può esser posto.
Prima di tutto per mantenere il DNA del Vangelo, prima di colti e più aggiornati e raffinati argomenti di difesa,
ci sarebbe bisogno di pastori che ci credono....BEH dagli ultimi interventi per es. di Muller e Kasper sopra linkati (per tacer d'altro) non pare nemmeno ci credano più.
Il che è problema che si pone prima dell'intellettualità, o dei fini argomenti, perchè è un problema di fede.
la "verità dogmatica" oggi, per essere mantenuta TALE E QUALE, richiede argomenti di difesa più aggiornati e raffinati....
RispondiEliminami permetta Franco, è evidente che questo discorso corrisponde esattamente allo scopo dichiarato del cv2, (quella nefasta chimera) di voler trovare "un nuovo linguaggio, più adatto all'uomo moderno, per portare il Vangelo al mondo in modo più efficace ecc. ecc."
come SE il Vangelo avesse da imparare qualcosa dal mondo che "giace sotto il dominio di satana", sempre, in tutta la storia, con TUTTI i suoi progressi tecnici e scientifici, diciamolo!
poerchè progresso tecnico non è affatto = crescita morale nè spirituale, tutt'altro caro Franco.
Ma si son pure visti i frutti di tale aggiornamento al mondo: apostasia dilagante da 50 anni, amoralità trionfante, grazie al relativismo morale-dottrinale ecc. (>vietato vietare docet)
Egr. Franco, le ricordo che (come ben dice il sito riscossacristiana) "le parole di Verità non hanno scadenza, non sono mai nè troppo vecchie nè troppo in anticipo."
La Parola di Nostro Signore è eerna e immutabile, così la sua Dottrina, che viene dal padre Celeste. Le propongo la lettura attenta la lettera enciclica Pascendi Dominici Gregis, con la quale San Pio X mise in guardia la Chiesa dai terribili errori del Modernismo.
"Leggiamo e meditiamo queste parole, quanto mai necessarie in questi tempi in cui la Chiesa sbanda in uno strano cammino di inseguimento del mondo e di “dialogo” che pare sia teso non alla conversione ma una comoda rappacificazione col mondo.
Il modernismo non fu e non è una delle tante dottrine politiche. E’ il seme malato da cui nacquero le peggiori devianze tese a distruggere la Fede, la ragione, la salvezza delle anime.
LETTERA ENCICLICA
PASCENDI
DOMINICI GREGIS
DEL SOMMO PONTEFICE
PIO X
http://www.riscossacristiana.it/lettera-enciclica-pascendi-dominici-del-sommo-pontefice-pio-sugli-errore-del-modernismo/
vedrà. Franco, che leggendo l'imperitura enciclica di quel Santo Papa vi ritroverà parecchie delle sue convinzioni che qui sta sciorinando davanti ai poveri lettori attoniti e confusi come me, un po' frastornati dalla sua erudizione, ma che ben ricordano le parole di Gesù:
"I cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno", e soprattutto:
"Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perde l'anima?"
a che serve tanta cultura, se non è utile alla santificazione ?
Vanità delle vanità, caro Franco, anzi spesso
essa cultura strabordante è impedimento alla Grazia, perchè esalta l'ego nella superbia, autosufficienza di fronte a Gesù Cristo, di cui non si sente più il bisogno, come Egli fosse un bene di secondaria importanza.
Una volta si insegnava che TUTTI i beni -salute, ricchezza, intelletto, lavoro, talenti, cultura, arte, AFFETTI....- sono da ordinare/FINALIZZARE, quasi consacrare, (consegnandoli a Lui e valorizzandoli solo PER Lui, per la sua Gloria) dunque SUB-ordinati all'amore a Dio, cioè il I e sommo comdanamento, su cui tutti gli altri poggiano; essi sono tutti beni "penultimi" a fronte del bene ultimo che è la salvezza eterna e la visione-unione beatifica con Dio, il Paradiso, che oggi si dà per scontato e regalato a tutti senza alcuno sforzo personale.
Sara
(cioè una ignorante che vuole ricordare-tener nel cuore e viverle- tutte le parole di Gesù, che sono di vita eterna, vita che nessuna scienza umana può regalare!)
Una volta si insegnava che TUTTI i beni -salute, ricchezza, intelletto, lavoro, talenti, cultura, arte, AFFETTI....- sono da ordinare/FINALIZZARE, quasi consacrare, (consegnandoli a Lui e valorizzandoli solo PER Lui, per la sua Gloria)
RispondiEliminaE' una sacrosanta verità. Ma se non c'è il dono della fede non viene accolta.
Franco, certo in maniera complessa, cerca le ragioni della fede, nella temperie ordierna.
Il parallelo del linguaggio e del concilio glielo avevo già fatto.
E' l'eterno dilemma fides quaerens intellectum e intellectus quaerens fidem.
Ma è vero che la Rivelazione precede e chiede di essere accolta e poi anche pensata (cuore ragione ben integrati).
Perché sia accolta va anche mostrata: se non c'è chi lo fa annuncia, come crederanno?
Come sono belli sui monti i piedi dei veri annunciatori...
@ Sara. Volevo evitare unlteriori interventi, ma sono costretto a farne un altro. Evidentemente non riesco a farmi capire. Non solo conosco la "Pascendi", ma ne tengo una preziosa copia originale sul comodino ( eredità di un prozio canonico ). Posso aggiungere che secondo il filosofo ex cattolico Giovanni Gentile si tratta di un documento di una precisione e limpidezza eccezionale, nel senso dello smascheramento punto per punto del compromesso modernista: un po' di qua, un po' di là... Ebbene, loa "Pascendi" fu stesa fisicamente dal dottissimo gesuita padre Enrico Rosa, che Ernesto Buonaiuti, il capofila dei modernisti italiani, ebbe a definire come il suo più accanito avversario.
RispondiEliminaE' ovvio che la cosa più importante è salvare l'anima, e lo so fin da bambino; aggiungo la visione di Lucia, Giacinta e Francisco, di cui venni a conoscenza a quindici anni leggendo il libro "Le meraviglie di Fatima" del can. Formigao, testimone dei fatti, che fu per me un'ancora di salvezza.
L'erudizione ( che lo stesso san Tommaso d'Aquino poco prima della sua morte ebbe a definire "come la paglia" ) è solo uno strumento a servizio dell'apologetica. Quello che invece non capiscono molti è che a partire dal '600 la scienza e la tecnica, assieme alla filosofia dissacrante che le accompagna, hanno cambiato agli occhi dei più la visione del mondo, che sembra ( ribadisco: SEMBRA ) escludere il soprannaturale, come nel caso dell'astronomo Laplace, secondo cui non c'era bisogno dell'ipotesi di Dio per spiegare il funzionamento dell'universo, concepito come una enorme macchina. Oggi va per la maggiore Darwin ( secondo me una solenne bufala ) perchè in apparenza spiega l'emergere delle forme viventi a prescindere da Dio.
L'erudizione non è altro che un mezzo per aggiornare l'apologetica e togliere i macigni antireligiosi che sono collocati dalla cosiddetta cultura moderna e impediscono all'uomo della strada di fare il percorso che lei giustamente auspica. Ci vorrà pur qualcuno che confuti Darwin? E per raggiungere questo obiettivo dovrà studiare o no biologia, teoria dei sistemi viventi e quant'altro? Quello che ha fatto per primo in Italia il prof. Giuseppe Sermonti. Nell'operare secondo questa direttrice non si acquisiscono meriti maggiori rispetto a quanti fanno volontariato tra vecchi, malati ed emarginati. E' solo un impegno come un altro. Non sono affatto un esaltatore del C.V II e della derive postconciliari, anzi sono stato un accanito avversario del '68.
Cone conclusione: sono stato forse io a creare la formula "FIDES QUAERENS INTELLECTUM"? E' opera del sottoscritto l'enciclica "FIDES ET RATIO"? Semplicemente, penso che le esigenze della "ratio" contempranea siano molto più complesse rispetto a quelle di un tempo e richiedano un lavoropiù arduo, anzi estremamente arduo.
Provio a visitare il sito dell'UCCR ( Unione Cristiani Cattolici Razionali )e forse capirà.
in questo momento in cui ci sono tanti studiosi, eruditi, filosofi, teologi, ecc., che parlano, parlano, parlano, il fedele semplice, anche se lauretao, ha voglia di dire, qnzi gridare: state zitti, e alsciateci pregare e servire il Signore coem Egli ci ha chiesto. e soprattutto lasciate che gli chiediamo ogni giono ed ogni notte:- Signore, dacci la Fede.- Perche' se si ha Fede, ogni cosa si puo' affrontare esuperaer, per esempio le difficolta' della vita a due. Oltre a comprendere pienamente il vero significato dei Sacramenti, tra cui il santo matrimonio.
RispondiEliminaLa Fede e' virtu' teologale, se non ce la da' il Signore con la Sua grazia, chi puo' darcela ?
Rosa