Eccellenza , «Non è giusto che noi lasciamo da parte la Parola di Dio per servire alla mensa... Noi invece ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola». Così sta scritto! (At 6, 1-6) - Preghiamo giorno e notte per gli unti del Signore.
Le parole di Mons. Galantino che ha affermato: «...In passato ci siamo concentrati esclusivamente sul no all’aborto e all’eutanasia. Non può essere così, in mezzo c’è l’esistenza che si sviluppa. Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche, che praticano l’interruzione della gravidanza, ma con quei giovani che sono contrari a questa pratica e lottano per la qualità delle persone, per il loro diritto alla salute, al lavoro» [qui] hanno suscitato molte reazioni.
Abbiamo detto la nostra nel corso di una precedente discussione. Riporto brevemente un mio commento:
Mi chiedo in base a quale logica mons. Galantino possa escludere che nel cuore e nelle azioni di quelle persone impegnate a manifestare con la preghiera, che lui vede riduttivamente solo come "visi inespressivi" (un simil-bergoglismo pari a quello dei "peperoncini sottaceto"), non ci sia anche l'aiuto concreto per il prossimo.>Come se la preghiera e l'impegno sociale fossero due cose alternative...>E come se la vera capacità di lottare per la salute e il lavoro non venisse da un'interiorità e da una volontà animate dalla fede. Altrimenti sta parlando di semplice umanitarismo, non del vero umanesimo cristiano, cioè di cristianesimo.
>Come può un uomo di chiesa, sottovalutare la forza della preghiera, e anche del rosario? E non cogliere il significato dato a quelle manifestazioni? E addirittura esercitare la violenza di irridere chi vi partecipa, con la nuova arroganza clericale che usa misericordia con i lontani e disprezza e bastona i vicini?
Siamo arrivati al punto che, se dovessimo scrivere un articolo per ogni esternazione delle Gerarchie e dello stesso Bergoglio - che rischiano di sommergerci anche perché amplificate dallo tsunami mediatico - entreremmo in un circuito demenziale. Ma val la pena riportare la lettera che segue ripresa da La nuova bussola quotidiana:
«Eccellenza,
sono una donna ormai di mezza età che è passata attraverso l’amara esperienza dell’aborto. Per ben tre volte ho soppresso la vita dei bimbi che portavo in grembo. Solo la fede ritrovata per grazia mi ha fatto comprendere l’atrocità di ciò che ho commesso, e mi ha condotto ad un impegno in difesa della vita. Così, anch’io mi sono ritrovata tra quelle persone che pregano davanti alle cliniche in cui avvengono quelli che la Chiesa giustamente definisce “abominevoli crimini”. Se ho deciso di recitare il rosario in quei luoghi è stato solo per implorare una grazia per quelle povere donne. Ho pregato che il loro cuore potesse essere illuminato in un momento di così cupo dolore.
Eccellenza, io non ho il volto patinato di un’attrice, ho un volto normale uguale a quello di tante altre donne, ma sarebbe ingeneroso definirlo “inespressivo”. Il mio volto è capace di ridere e di piangere come il volto di ogni essere umano. Le posso assicurare, Eccellenza, che quando il peso dei miei molti peccati ha fatto sgorgare lacrime amare sul quel volto, un’espressione di dolore c’era. Eccome se c’era! Ancora adesso riesco a commuovermi per quelle donne che non sono capaci di accogliere il dono della vita. E per loro continuerò a pregare, anche se questo Lei, forse, fatica a comprenderlo. Capisco, del resto, che come uomo Lei abbia difficoltà ad immaginare cosa significhi la tragedia di una maternità autonegata.
Nella Chiesa, Eccellenza, per quello che ho fatto non mi sono sentita giudicata. Ed è per questo che io non giudico nessuno. Prego solo per quelle donne che, a volte ignare, commettono i miei stessi errori, precipitando, poi, nell’abisso di un eterno rimorso. Ecco perché, Eccellenza, mi permetto indegnamente di suggerire anche a Lei di non giudicare il volto di chi prega in favore della vita. La misericordia di cui tanto giustamente parla Papa Francesco passa anche attraverso questa capacità di amare e comprendere tutti i volti. Perché non esistono volti inespressivi. Ogni volto, anche quello più orripilante, è sempre un’espressione dell’anima. E ogni volto, Eccellenza, è sempre l’immagine di Dio. Con devozione. Maria».
E che dire del viso inespressivo del vdr durante le celebrazioni liturgiche?
RispondiEliminaMa chi è Mons.Galantino per giudicare....
RispondiEliminaBeh, il volto del vdr durante le celebrazioni liturgiche appare insolitamente serio e severo. Potrebbe anche indicare consapevolezza della sacralità e solennità dell'atto che compie, a dispetto del pauperismo dei segni.
RispondiEliminaPeccato che non si inginocchi alla Consacrazione.
Non è che ce ne freghi molto delle identificazioni di monzù Galantino.
RispondiEliminama come si permette questo (mon)signnore di disprezzare il Rosario ? si vede che lui non lo recita mai e indirettamente disprezza la Madre Celeste, Auxilium christianorum e Sedes Sapientiae.
RispondiEliminaQui si avverano sempre più le parole di suor Lucia quando già 40 anni fa lamentava la sparizione o la trascuratezza della preghiera in gran parte del clero modernizzato, e specialmente la devozione alla Madonna, che è Mediatrice di tutte le grazie, materiali e spirituali !in primis a favore dei sacerdoti, se onorano con cuore umile, e poi dell'intero popolo di Dio... .
...e da questo disprezzo non può venire che male alla Chiesa, non foss'altro per il pessimo insegnamento. con scandalo dato ai piccoli ! perchè così molti, intimoriti e turbati da certe dichiarazioni autorevoli (?) di pastori, penseranno:
"Beh....alllora forse dobbiamo smettere, se un mons. non approva!" a meno che non abbiano una speciale Fortezza e una custodia della Regina Martyrum, a subire le persecuzioni !
vedi un po' che razza di sprezzanti pastori ci tocca sentire, veramente non credo si siano mai visti tanti e così concordi tra loro a demolire le devozioni tradizionali e la Fede dei semplici, in 19 secoli di storia...
E' piu' condannabile Galantino o coloro che lo hannp fatto arrivare sin dove e' arrivato?? Leggetevi anche questi commenti al vetriolo su Fides e Forms
RispondiEliminahttp://www.fidesetforma.com/2014/05/16/supercazzole-monsignore/
I Galantini possono fare e dire quello che vogliono, i FI ovviamente no...
Ma chi è Mons.Galantino per giudicare....
RispondiEliminaE' un vescovo "di base" voluto espressamente dal papa come segretario della CEI, che di fatto esercita il suo mandato a stretto contatto del "regnante" e secondo i suoi desiderata, al pari di Kasper, a quel che sembra...
Non è che ce ne freghi molto delle identificazioni di monzù Galantino
RispondiEliminaPotrebbe anche non fregarcene, tanto più che non sono magistero, se non fosse che rappresentano un segnale in più - e per questo allarmante - dell'aria, umanitarista e globalista, che tira al vertice della Chiesa.
Ogni tanto riappare anche Colafemmina che stavolta parla delle supercazzole di Galantino in tandem con Mastino.
RispondiEliminaOccasione, per entrambi di esibire le loro tastiere incandescenti non prive di esibizionismo.
La Chiesa "concentrata esclusivamente" sul no all'aborto e all'eutanasia non so dove l'ha vista mons. Galantino. A me è sfuggita. Al massimo se ne parlava un po' più di adesso, che proprio non se ne parla.
RispondiEliminaOccasione, per entrambi di esibire le loro tastiere incandescenti non prive di esibizionismo.
RispondiEliminaPer la verità, se anche spesso si esprimono "sopra le righe" - specie il Mastino -, risultano icastici ed efficaci. Non mancano, infatti, di brillante dialettica.
La Chiesa "concentrata esclusivamente" sul no all'aborto e all'eutanasia non so dove l'ha vista mons. Galantino. A me è sfuggita. Al massimo se ne parlava un po' più di adesso, che proprio non se ne parla.
RispondiEliminaIn effetti, purtroppo, i cattolici "adulti" su aborto e divorzio erano - e sono - possibilisti.
Di questi temi e di tutti i "principi non negoziabili" hanno parlato, in termini chiari e con accenti vibranti, sia Giovanni Paolo II che Benedetto XVI. E' questo papa che glissa e manda avanti i suoi "guastatori"...
Ma, questo signore, Galatino, è vescovo Cattolico?
RispondiEliminaSembre più un capo del PD !
Romano
Per chi scrive: chi lo ha fatto arrivare dove è arrivato...
RispondiEliminaProbabilemnte si era ben nascosto da prete prima, da vescovo poi, visto l'aria che tirava su certi temisotto GPII e BXVI.
Ora si può dire quel che si sente in cuore liberamente, assicurandosi così, si pensa, una luminosa carriear ecclesiastica. Da una dicoesi semisconosciuta d'Italia-forse era lì proprio per non far danno in diocesi più importanti-a Cardinale...vuoi mettere? Un bell'uomo così, non vuoi dargli la porpora, che sta così bene quasi a tutti, rischiarando la carnagione, conferendo un allure...?
Il Segretario di primo era pressocchè uan nullità, ma questo...al peggio sembra non esserci mai fine.
RR
RR
Dopo aver riportato alcuni stralci, nel thread su Fatima, della Ingravescentibus malis di Pio XI sul ROSARIO, posterei ora, vista l'aria che tira, dei passi della importantissima Bolla di San PIO V "Consueverunt Romani Pontifices" (17 settembre 1569), in cui egli definiva, diremmo “codificava”, la forma del Rosario. Si noti come alla fine il Sommo Pontefice scriva: NOI INCORAGGIAMO ED AMMONIAMO OGNI MEMBRO DI CRISTO A FARE SIMILMENTE IN DIO”, assai diverso, se non del tutto opposto, da ciò che ci capita ormai purtroppo di ascoltare anche nello stesso ambito ecclesiastico.
RispondiEliminaDalla Bolla di San PIO V "CONSUEVERUNT ROMANI PONTIFICES" (17 settembre 1569)
[...]Il beato Domenico inventò allora quel modo assai facile e pio e accessibile a tutti di pregare Dio, chiamato ROSARIO O SALTERIO DELLA BEATA VERGINE MARIA, che consiste nel venerare questa Beata Vergine ripetendo centocinquanta volte la salutazione angelica, secondo il numero dei salmi di Davide, interponendo ad ogni decina il Padre nostro e alcune determinate meditazioni, che illustrano tutta la vita del Signore Nostro Gesù Cristo. Avendolo dunque inventato, il beato Domenico propagò ovunque nella Santa Chiesa cattolica questo modo di pregare e attraverso i suoi figli, i frati dell'Ordine, lo divulgò; esso fu accolto da molti e i fedeli che accolsero quella preghiera con fervore, accesi da quelle meditazioni, furono trasformati in altri uomini; le tenebre delle eresie indietreggiarono e la luce della fede cattolica si fece strada nuovamente. I frati dell'Ordine, con il mandato dei loro legittimi superiori, un po' dovunque istituirono le Associazioni del Rosario, alle quali molti fedeli si iscrissero.
Seguendo l'esempio dei nostri predecessori, vedendo che la Chiesa militante, quale Dio ha messo nelle nostre mani, in questi tempi è afflitta da così molte eresie, ed è agitata ed afflitta da così molte guerre, e dalla depravazione immorale di molti uomini, noi eleviamo anche gli occhi, piangendo ma pieni di speranza, a quella stessa montagna donde ogni aiuto viene avanti, e NOI INCORAGGIAMO ED AMMONIAMO OGNI MEMBRO DI CRISTO A FARE SIMILMENTE IN DIO.
Dato a Roma a San Pietro, il 17 settembre 1569, nel quarto anno del nostro Pontificato.
Non solo le parole di Galantino non sono quelle di un vescovo "qualunque" ma quelle del segretario della CEI, voluto da Bergoglio, ma ancora sono in linea con l`andazzo sempre più visibile di una Chiesa in cui anche chi aveva prima delle riserve o reticenze a dire il fondo del suo pensiero va ora a briglie=lingue sciolte, certo di corrispondere all`esempio che viene dal più illustre ospite di Casa Santa Marta e alle sue attese.
RispondiEliminaHanno capito che a capo della Chiesa c`è un generale che non teme di far prova di autorità, non si permetterebbero di dire e fare quel che dicono e fanno se non sapessero di essere nelle sue grazie.
Se Galantino non può identificarsi con i visi inespressivi di chi prega il Rosario in difesa della vita, io è con quel genere di pastori che non posso identificarmi.
Ricordo ancora una volta che anche davanti all`Azione cattolica Galantino ha avuto parole sprezzanti per chi difende il valore della vita e della famiglia anche scendendo in piazza ,organizzando marcie o adunate.
Se Galantino pensa che la Chiesa non sa che cosa farsene di quei cattolici, personalmente non so che cosa farmene di pastori che criticano e bastonano coloro che si impegnano, già con la loro vita e poi con il loro impegno attivo, a testimoniare la loro fedeltà a Cristo .
La lettera della signora Maria dovrebbe essere diffusa ovunque. Tra quelle parole emerge con forza l'autentico messaggio cristiano. E lo dico da non credente, ma rispettoso dei sentimenti altrui, quando come in questo caso, appaiono autentici.
RispondiEliminaCommuovono soprattutto queste parole: "Se ho deciso di recitare il rosario in quei luoghi è stato solo per implorare una grazia per quelle povere donne. Ho pregato che il loro cuore potesse essere illuminato in un momento di così cupo dolore".
In quella lettera c'è ahimè soltanto una nota stonata ed è quel "Eccellenza" ripetuto ben quattro volte. Quel signore, cui il titolo è rivolto, come uomo avrebbe dovuto tacere, come vescovo dovrebbe vergognarsi e avere la dignità di chiedere scusa.
@Mic. Non credo sia opportuno porre sullo stesso piano aborto e divorzio.
@Mic. Non credo sia opportuno porre sullo stesso piano aborto e divorzio
RispondiEliminaCerto che non sono sullo stesso piano. Ma parlando in generale si tratta di temi appaiati nella vasta estensione dei "principi non negoziabili".
D'altronde c'è chi si permette di metterli insieme quando si tratta di fare una scelta immorale, e noi non possiamo permettercelo nello stigmatizzare questa scelta?
@Mic. Capisco, ma per il vasto mondo dei non credenti e di quelli che si definiscono cattolici soltanto perchè anni prima qualcuno li ha accompagnati in fasce alla fonte battesimale, aborto e divorzio non hanno evidentemente la stessa valenza. Anch'io da non credente non sono favorevole all'aborto ma certo non mi straccio le vesti se due persone non sopportantodosi più decidono di cambiar vita.
RispondiEliminaStia attento Galantino perché queste cretinate che dice potrebbe pagarle a carissimo prezzo. Francesco non è tenero con gli imitatori.Bobo
RispondiEliminaSegnalo questo articolo di Socci, pubblicato oggi. Davvero molto significativo:
RispondiEliminahttp://www.antoniosocci.com/2014/05/lorribile-caso-di-mariam-in-sudan-cristiani-perseguitati-e-massacrati-sotto-tanti-regimi-ma-anche-emarginati-e-discriminati-in-occidente-e-talora-disprezzati-e-repressi/
Assistiamo a un autentico, totale ribaltamento dei cardini del Cattolicesimo millenario. E di certo tutto ciò non è nè casuale nè improvvisato. Questa è roba meticolosamente studiata e preparata a tavolino.
Il punto è: riusciranno una buona volta i fedeli al cattolicesimo di sempre a unificarsi e a fare qualcosa? Oppure con la scusa manipolatrice che non bisogna "mormorare" e "obbedire" gli sarà fatta fare la fine dei FFI ?
Per poi magari sentenziare sbeffeggiando "Vedete? Alla fine anche loro erano d'accordo infatti non si sono opposti e hanno lasciato fare."
La Chiesa prima era un baluardo contro i mali del Mondo ed infatti veniva attaccata dal suddetto "Mondo" ogni santo giorno che Dio mandava in terra. Con nuna scusa o con l'altra non ne saltavano uno. Ora la Nuova Chiesa da quel "Mondo" è osannata perchè, galatinianamente conforme, è diventata dei Loro.
Miles
Anch'io da non credente non sono favorevole all'aborto ma certo non mi straccio le vesti se due persone non sopportantodosi più decidono di cambiar vita.
RispondiEliminaLei da non credente è comprensibile.
Ma per noi credenti ( e così dovrebbe essere per dei pastori che dovrebbero avere come priorità la cura delle anime) anche il divorzio non è una scelta da poco. Del resto se ne vedono gli effetti sul piano sociale e antropologico, con tutte le derive conseguenti.
Dal momento che il matrimonio, cioè l'unione sponsale suggellata da un sacramento, non solo è simbolo ma metafisicamente configura l'unione indissolubile tra Creatore e creatura restaurata da Cristo nell'anima di ogni credente. E configura anche l'unione indissolubile tra Cristo e la Chiesa, al di fuori della quale c'è la morte spirituale, ad eccezione che per coloro che non conoscono il Signore non per loro colpa e vivono secondo la legge naturale scritta nei loro cuori.
Parliamo di un'unione che è anche contrassegnata da un pegno di fedeltà garantito da Colui che è fedele alle sue promesse. E, per grazia, rende possibili anche scelte che costano e molto, ma si traducono in bene a livello prima personale e poi collettivo.
E dunque sulla indissolubilità del matrimonio la Chiesa può insegnare qualcosa di diverso?
Il problema, oggi, è doversi chiedere a QUALE chiesa appartiene cui sposa le istanze del 'mondo' e insegna cose diverse, che divergono dalla Via tracciata dal Signore, che Lui stesso è.
Ovvio che parliamo del matrimonio sacramentale. Ma nella consapevolezza che la Chiesa, oltre che guida e santificatrice per i credenti, dovrebbe essere testimone di salvezza e luce per le genti e invece ora, in alcune gerarchie sviate, ad esse si adegua...
Padronissimo di non essere d'accordo. Ma questa è la nostra fede, che è anche la nostra vita.
Ecco, appunto, Anonimo, lei è un non credente, quindi non può capire la ferita, quasi mortale, inferta al sacramento del Matrimonio dall' aver consentito, in Italia, e prima in altri paesi, il divorzio. Ricordo che per decenni solo nei paesi non cattolici e nella Francia post rivoluzionaria esisteva il divorzio, poi è stato pian piano esteso anche ai paesi cattolici, come l'Italia, ed ora se ne vedono le tragiche conseguenze. Perché tragiche ? perché alla disperazione, solitudine, anche miseria morale e materiale di molti divorziati, si aggiungono i gravi effetti sui figli. I quali poi, spesso, diventati adulti, non riescono a vivere storie d'amore serene, e non riescono a loro volta ad avere matrimoni stabili. Oppure, semplicemente, non si sposano, credendo, erroneamente, di "salvarsi" e salvare il loro rapporto dalle "catene" del matrimonio.
RispondiEliminaIn Italia almeno senza il divorzio NON ci sarebbe stato l'aborto.
RR
Al di la dell’aborto che di per se merita un discorso a parte quello che mi ha lasciato esterrefatta delle parole di mons. Galantino è il totale sprezzo con cui ha apostrofato persone che pregano; mi sono chiesta come sia possibile che un uomo di Chiesa, un pastore, possa dire cose simili possa anche solo pensare che la preghiera non serve e sbeffeggiare chi con animo pio prega. La preghiera non è sempre stato detto che può tutto al cospetto di Dio ? Ma è cattolico oppure no questo vescovo. E pure segretario della Cei lo hanno fatto, mi piacerebbe sapere per quali meriti visto cosa pensa. Rosa concordo con te queste persone sono rimaste sotto traccia fino a quando c’è stato al timone della barca di Cristo qualcuno che ancora cattolico lo era, ora hanno capito che i tempi, l’aria, le linee guida sono cambiati, c’è un via libera a tutti e tutto perciò escono allo scoperto senza più preoccupazioni di cosa dire o fare. Hanno capito che c’è un rimettere in discussione tutto da parte del vdr perciò escono fuori dalle loro tane convinti che alla fine le loro idee vinceranno e la Chiesa cambierà a loro immagine e somiglianza. La lettera è commovente e allo stesso tempo sconcertante perché indirizzata ad un vescovo, non ad un ateo ma ad un pastore della Chiesa cattolica !!! mi piacerebbe che mons. Galantino rispondesse a questa signora a mezzo stampa ma quella nazionale però, mi piacerebbe vedere con che parole giustifica la sua uscita e se si è reso conto delle sciocchezze dette. Sogno ? forse. Ma prima o poi questi pastori dovranno pur rendere conto a noi fedeli del loro pensiero ed avere il coraggio di dire che rinnegano il credo per cui hanno deciso di farsi preti. Perché nella realtà questo è!! Se nemmeno a difesa della vita la Chiesa scende più in campo allora davvero è finito tutto. Saluti Vighi
RispondiEliminaAggiungo: continua a impressionarmi/indignarmi/stupirmi l'atteggiamento dei normalisti che di fronte a tutto ciò seguono ligi la nuova linea sostenendo tranquillamente che non è cambiato nulla. Nulla??!! Lo fanno perchè hanno paura di essere eliminati come i FFI? Oppure sono assolutamente inconsapevoli? Possibile? Oppure ancora non si pongono nemmeno il problema e seguono ottusamente? Senza contare che una parte dei suddetti normalisti fino a ieri ortodossi si è ora trasformata in kapò della Nuova Chiesa somministrando bastonate a tutto spiano.
RispondiEliminaMiles
Erano sicuramente più espressivi i volti dei bambini uccisi da Emma Bonino, l'amica di Bergoglio, quando li poneva nei barattoli di marmellata (cf. http://www.corrispondenzaromana.it/ai-cattolici-che-non-vogliono-parlare-di-emma-bonino/)
RispondiEliminaLunedì presentazione dell'autobiografia ()!!) di Braz de Aviv.
RispondiEliminaMa se invece di scrivere, o dettare, si fosse fatto un giro per i conventi, i seminari e le chiese dei FFI non sarebbe stato meglio ?
RR
Galantino è del 1948, quindi consacrato prete prima e vescovo poi con l' NO. Comincio a pensare che i dubbi sulla validità dei sacramenti, e quindi ordinazioni, impartite secondo l'NO, siano fondati…
RispondiEliminaRR
Scusate,non voglio essere provocatoria,cerco solo di orizzontarmi in mezzo a tenebre che avanzano.Se tutti concordano nella riprovazione dei pastori,a cominciare dal sommo,la cui presenza sul trono ha, mi pare, indubbiamente accelerato lo sfascio,cosa rispondere,con argomenti razionali e non solo prudenziali,attendisti, ai sedevacantisti?Se Papa Pio XI affermava non ex cathedra ma comunque autorevolmente(non con telefonata,intervista,predicozzo in cappella di albergo)che quanti si fanno fautori delle teorie ecumeniste(uscendo un attimo dal tema aborto che considero gravissimo)SI ALLONTANANO DEL TUTTO DALLA RELIGIONE RIVELATA DA DIO,e noi aspettiamo sempre la voce di un autorevole pastore che ammonisca formalmente Bergoglio (e i suoi emuli quali Galantino)di ,,tale allontanamento,quale voce più autorevole di quella di un Papa,anche se giunge dal passato?
RispondiEliminaGirata e rigirata la frittata il punto e' sempre quello: il vdr quale metodo segue per le nomine di una certa portata? Secondo me sono solo dei colpi di testa e nulla di più. Prima Ricca, ora Galantino. Per di più il non licenziamento di Ricca e' la prova provata che il vdr smentisce se stesso in tema di pulizia. Se sai cosa ha combinato Ricca in Uruguay, perché non lo allontani? Ve lo dico io perché non lo allontana. Per l'incompleto concetto di misericordia che il vdr ha.
RispondiElimina'' Se sai cosa ha combinato Ricca in Uruguay, perché non lo allontani? Ve lo dico io perché non lo allontana. Per l'incompleto concetto' di misericordia che il vdr ha''
RispondiEliminaE perche' non e' tipo da riconoscere di aver fatto scelte sbagliate
Un altro da aggiungere, purtroppo, alla lista dei pastori cattivi...
RispondiElimina@ Ric: concordo con te.
RispondiEliminaIl paese che non conosce il divorzio
RispondiEliminaLa città di Siroki-Brijeg in Herzegovina ha una straordinaria peculiarità: nessuno ha memoria di un solo divorzio tra i suoi 13.000 abitanti e di un solo caso di frattura della famiglia. Il segreto dell'Herzegovina è semplice: gli abitanti croati hanno mantenuto la loro fede cattolica sopportando per secoli le persecuzioni dei Turchi prima e dei comunisti poi.
La loro fede é fortemente radicata nella conoscenza del potere salvifico della Croce di Gesù. Sanno che i programmi del mondo, anche se sono programmi umanitari, come il disarmo o la pace, da soli forniscono benefici limitati. La fonte della salvezza è la croce di Cristo.
Questo popolo ha una grande saggezza che ha saputo applicare al matrimonio ed alla famiglia. Sanno che il matrimonio é indissolubilmente unito alla croce di Cristo. Secondo la tradizione croata, quando una coppia si prepara al matrimonio, non viene detto loro che hanno trovato la persona perfetta.
No! Al contrario, il sacerdote dice loro: "Avete trovato la vostra croce". È una croce da amare, da prendere con sé, una croce che non viene ripudiata ma che viene considerata come un tesoro.
In Herzegovina la Croce rappresenta l'amore più grande e il crocefisso è il tesoro della casa. Quando i fidanzati vanno in chiesa portano con sé il crocifisso. Il sacerdote lo benedice. Quando arriva il momento dello scambio dei voti, il fidanzato pone la sua mano destra sul crocifisso e la fidanzata mette la sua mano su quella di lui, di modo che le due mani siano unite alla croce. Il sacerdote copre le loro mani con la stola mentre loro si scambiano le promesse, secondo il rito della Chiesa, di essere fedeli l'uno all'altra nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, fino alla morte.
I fidanzati non si scambiano il bacio nuziale prima di aver baciato entrambi la croce. Coloro che assistono al rito comprendono che se uno di loro abbandona l'altro, abbandona Cristo sulla Croce. Dopo la cerimonia, i neo sposi portano il crocefisso nella loro casa e lo conservano in un luogo onorato. Sarà sempre per loro il punto di riferimento ed il luogo dell' orazione familiare. Nei momenti di difficoltà non vanno dall'avvocato né dallo psichiatra ma vanno insieme davanti alla Croce a chiedere l'aiuto di Gesù. Si inginocchiano, piangono, aprono i loro cuori e chiedono insieme perdono al Signore. Vanno a dormire con la pace nel cuore perché hanno ricevuto il perdono dalla sola Persona che ha il potere di salvarli. Hanno insegnato ai loro bambini a baciare la Croce ogni giorno e a non andare a dormire come i pagani, senza ringraziare in primo luogo Gesù. Sanno che Gesù li tiene tra le Sue braccia, e non hanno nulla da temere.
@ Murmex: Fatta sotto la pubblica e notoria pressione dei media e di quelli ragazzi più o meno segreti che tutti conosciamo, la rinuncia di Benedetto XVI non è stata canonicamente valida, perchè non assolutamente libera. La sede dunque non è vacante perchè l'occupa Benedetto XVI. Ecco la risposta ai sedevacantisti.
RispondiEliminao perche' Ricca, come insinuava Mundabor, e' uno che mi sa molte cose...
RispondiEliminaPerche' a prescindere dall' Uruguay, che expertise ed esperienza ha uno cosi' di gran finanza ?
RR
OT: qualcuno ha ascoltato GR 1 ore 13, dove si parlava di un Arcivescovo Cardinale che ha benedetto Corinna Wurst ?
RispondiEliminaRR
Forse all'Italia soprattutto, è mancato uno scontro frontale più ampio con altre religioni, non dico con l'Islam, che di quello ce n'è stato abbastanza, ma colle religioni riformate, in altri paesi europei è stato devastante sia per le vittime massacrate sia per le coscienze distrutte, poi l'illuminismo ha fatto il resto in Francia, i paesi del sudeuropa sono stati risparmiati fino a che non sono prepotentemente entrate in azione le truppe lobbystiche che Kalergi già immaginava nei primi anni del secolo breve, il resto lo hanno fatto politici definitisi cattolici 'adulti' che hanno sfasciato il poco che era rimasto, mettiamoci la diseducazione morale imposta dalle tv commerciali e la frenesia di autodistruzione della cc ed il giochino è fatto, se poi i media continuano a propagandare idiozie clericali di ogni livello, c'è più poco da illuderci, cattolico=universale, come il NOM cui la NCB si è subito affiliata.....personalmente non mi sento offeso dagli insulti e dal disprezzo di certuni, provo per loro pena perché si affannano invano a rincorrere il carro dei vincitori,prima o poi verranno scaricati pure loro, andiamo avanti, qualcosa galleggerà prima o dopo sul fiume, ma mi sento sempre più distante da loro," non veder, non sentir, m'è gran ventura, però non mi destar, deh parla basso " dicono i versi di Michelangelo sotto la statua della Notte. Anonymous.
RispondiElimina@Mic e RR. Signore, calma! Non sono mica Galantino.
RispondiEliminaNon ho detto che non comprendo le vostre ragioni e reazioni. Se l'"Eccellenza" ha ferito umanamente me, che non appartengo alla parrocchia, comprendo benissimo lo sdegno e la rabbia di chi, come voi, fa di quei principi e soprattutto della preghiera la propria stella polare.
Certo è che da non credente non mi permetterei mai di ridicolizzare un uomo che prega e non importa a chi rivolge quell’afflato.
Sulle conseguenze del divorzio e dell’aborto c’è parecchio da discutere, ma non credo sia questo, lo spazio adatto.
In sintesi: anche quando il divorzio non era consentito lo stato di salute delle relazioni famigliari, non eccelleva. Disperazione, solitudine, miserie morali e materiali c’erano anche allora, ma se ne parlava soltanto in camera caritatis. E così per l’aborto che non ha visto certo la luce in concomitanza e a seguito delle leggi che l’hanno depenalizzato.
qualcuno aveva segnalato qui
RispondiEliminahttp://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/il-festival-della-canzone-europea-incorona-la-donna-barbuta-foto-video/
Vienna, il Cardinale “benedice” Conchita: “Merita rispetto”
RispondiEliminaSchonborn interviene sul caso della vincitrice dell’"Eurovision"
http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/schoenborn-conchita-34148/
La Madonna a Fatima si è presentata come Madonna del Rosario! Galantino (No Galante) scherza con i fanti e lascia stare...l'Esercito schierato a battaglia.
RispondiEliminaAvete sentito delle amanti dei preti che scrivono a Francesco? (Tornielli pubblicizza lettera privata. E perché?)
RispondiEliminaLeggendo anche l’intervento di @murmex che (si) chiede: "cosa rispondere,con argomenti razionali e non solo prudenziali,attendisti, ai sedevacantisti?"
RispondiEliminaRiprendo da unavox col titolo di “PICCOLO CATECHISMO DEL SEDEVACANTISMO” in cui si spiega perché la rivista curata dai domenicani (Le Sel de la Terre - Intelligence de la foi - Rivista trimestrale di dottrina tomista a servizio della Tradizione), collegati alla Fraternità Sacerdotale San Pio X, ritenga di RIGETTARE L'IPOTESI SEDEVACANTISTA.
Ma questi che posto sono SOLO POCHISSIMI passaggi, appunto, e l’articolo in questione merita di essere invece letto nella sua interezza per poter capire meglio il tutto, a questo indirizzo http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV378_Catechismo_Sedevacantismo.html
[…]
- UN CATTOLICO CHE FOSSE CONVINTO CHE IL PAPA [qui mette il nome di un papa, ma più o meno è un problema che riguarda tutti i pontefici dal CVII in poi] E’ ERETICO IN MANIERA FORMALE E MANIFESTA, DOVREBBE CONCLUDERE CHE NON E’ PIU’ PAPA?
NO, perché secondo l’opinione «comune» (Suarez), cioè «più nota» (Billuart), i teologi pensano che anche un papa eretico possa continuare ad esercitare il papato. Perché egli perda la sua giurisdizione, E’ NECESSARIA UNA DICHIARAZIONE DEI VESCOVI CATTOLICI (soli giudici della fede per volontà divina, al di fuori del Papa) CHE CONSTATI L’ERESIA DEL PAPA. «Secondo l’opinione più comune, Cristo, con una provvidenza particolare per il bene comune e la tranquillità della Chiesa, continua a conferire la giurisdizione ad un pontefice perfino manifestamente eretico, fino a quando non sia dichiarato eretico manifesto dalla Chiesa» (Billuart, De Fide, diss. V, a. III, §3, ob. 2).
- MA COME E’ POSSIBILE CHE UN ERETICO, CHE NON E’ PIU’ MEMBRO DELLA CHIESA, POSSA ESSERNE IL CAPO?
Il padre Garrigou-Lagrange, basandosi su Billuart, nel suo trattato De Verbo incarnato (p. 232), spiega come un papa eretico, pur non essendo membro della Chiesa, possa continuare ad esserne il capo. […].
In breve, [padre Garrigou-Lagrange afferma che] il Papa è costituito membro della Chiesa per la sua fede personale, che può perdere, ma è il capo della Chiesa visibile con la giurisdizione e il potere che possono rimanere in concomitanza con un’eresia.
[...]
[...]
IN CONCLUSIONE, CHE BISOGNA PENSARE DEL SEDEVACANTISMO?
Si tratta di una opinione che NON E’ PROVATA A LIVELLO SPECULATIVO ED E’ UN’IMPRUDENZA SOSTENERLA sul piano pratico (imprudenza che può avere delle CONSEGUENZE MOLTO GRAVI, si pensi in particolare a coloro che si privano dei sacramenti col preteso che non trovano un sacerdote con la loro stessa «opinione»). È per questo che MONS. LEFEBVRE NON SI E’ MAI IMPEGNATO IN QUESTO CAMPO ed ha perfino vietato ai sacerdoti della Fraternità di professare il sedevacantismo. Noi dobbiamo fidarci della sua prudenza e del suo senso teologico.
Il resto qua:
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV378_Catechismo_Sedevacantismo.html
segue nel successivo post ciò che pensava MONS. LEFEBVRE sull'argomento (cioè spiegava che non era il caso di prenderlo veramente in considerazione)...
Sempre da quell'articolo sul SEDEVACANTISMO, da parte dei domenicani legati alla Fraternità Sacerdotale San Pio X e ripreso da unavox, viene riportato cosa disse in più occasioni Mons. Lefebvre:
RispondiElimina[...]
MONS. LEFEBVRE, [dopo aver riflettuto pubblicamente sull'ipotesi sedevacantista], HA PREFERITO LA SOLUZIONE CONTRARIA:
“Ma io NON PENSO CHE QUESTA SIA LA SOLUZIONE CHE DOBBIAMO ASSUMERE, che dobbiamo seguire. Per il momento, personalmente penso che sarebbe un errore seguire una tale ipotesi (18 marzo 1977).
Ma ciò nonostante, questo non vuol dire che io sia assolutamente certo di aver ragione con la posizione che assumo; io mi dispongo in maniera prudenziale. Più che nel dominio puramente teologico, puramente teorico, io mi colloco nel dominio prudenziale. Quando le cose sono molto difficili e molto delicate, io penso che il Buon Dio ci chiede di avere, non solo le idee chiare dal punto di vista puramente teorico e teologico, ma anche dal punto di vista pratico, e ci chiede di agire con una certa saggezza, con una certa prudenza, che può sembrare un po’ in contrasto con certi principi, e di non essere di una logica assoluta (5 ottobre 1978).
Dal momento che io non ho l’evidenza che il Papa non sia il Papa, allora io presumo che lo sia. Non dico che non possano esserci degli argomenti che in certi casi possano metterlo in dubbio, ma bisogna avere l’evidenza che non si tratti solo di un dubbio, di un dubbio valido. Se l’argomento è dubbio, non possono derivarne delle conseguenze enormi! (16 gennaio 1979).
Le FRATERNITA' SACERDOTALE NON ACCETTA [QUESTA] SOLUZIONE, ma, sulla base della storia della Chiesa e della dottrina dei teologi, pensa che il Papa possa favorire la rovina della Chiesa scegliendo e lasciando agire dei cattivi collaboratori, firmando dei decreti che non impegnano la sua infallibilità, talvolta anche per sua stessa ammissione, e che causano un danno considerevole alla Chiesa. Per la Chiesa, niente è più pericoloso dei papi liberali, che si trovano in una continua incoerenza (13 settembre 1982).
NELLA PRATICA, LA COSA NON HA INFLUENZA SUL NOSTRO COMPORTAMENTO PRATICO, perché noi rigettiamo fermamente e coraggiosamente tutto ciò che è contrario alla fede, senza chiederci da dove venga, senza chiederci chi sia il colpevole (5 ottobre 1978).”
il resto, come nel primo scritto estrapolato, sempre qua:
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV378_Catechismo_Sedevacantismo.html
@Mic e RR. Signore, calma! Non sono mica Galantino.
RispondiEliminaNon ho detto che non comprendo le vostre ragioni e reazioni. Se l'"Eccellenza" ha ferito umanamente me, che non appartengo alla parrocchia, comprendo benissimo lo sdegno e la rabbia di chi, come voi, fa di quei principi e soprattutto della preghiera la propria stella polare.
Amico Anonimo,
la comprensione si fa sempre ben accogliere e la ringrazio. Ma non condivido certe sue espressioni, che ci attribuiscono un sentimento che non proviamo, quale la rabbia (lo sdegno, semmai, è diverso, perché riguarda un oggetto preciso e in genere è governato, nel nostro caso riguarda principi che ci radicano; la rabbia invece è più irrazionale e ingovernabile). Parlo per me ma, conoscendo Rosa, anche per lei escludo la rabbia e attribuisco lo stile delle sue esternazioni a forte consapevolezza e ad un tratto caratteriale energico e determinato. Entrambe mi pare che comunichiamo convinzioni radicate e precise, e dunque senza sconti, ma anche senza aggressività, perché l'interlocutore è libero di dissociarsene.
Certo è che da non credente non mi permetterei mai di ridicolizzare un uomo che prega e non importa a chi rivolge quell’afflato.
Che la cosa sia riprovevole anche per lei, che non risulta coinvolto emotivamente, significa che ogni persona ragionevole e onesta intellettualmente e con una sana sensibilità, riconosce il dato obiettivo dell'irrisione e della mancanza di rispetto, soprattutto da parte di chi certe cose dovrebbe insegnarle e, anzi, trasmetterle.
Sulle conseguenze del divorzio e dell’aborto c’è parecchio da discutere, ma non credo sia questo, lo spazio adatto.
In sintesi: anche quando il divorzio non era consentito lo stato di salute delle relazioni famigliari, non eccelleva. Disperazione, solitudine, miserie morali e materiali c’erano anche allora, ma se ne parlava soltanto in camera caritatis. E così per l’aborto che non ha visto certo la luce in concomitanza e a seguito delle leggi che l’hanno depenalizzato.
Ne convengo, il discorso è molto complesso. Ma sottolineo un dato fondamentale. Da che mondo e mondo e fino alla fine lo stato di salute delle relazioni familiari non è mai stato e non non sarà mai perfetto. D'altronde noi credenti abbiamo ben presente un ideale che perseguiamo con tutte le nostre forze e con l'aiuto della grazia e della preghiera; e, nonostante questo, le cadute non mancano. Tuttavia la differenza, a livello sia personale che sociale, diventa problema, quando si toglie non tanto ogni freno (l'affermazione dei principi) quanto si indeboliscono gli strumenti spirituali e di ragione che aiutano a rialzarsi dalle cadute e ad avvicinarsi il più possibile al fine verso il quale siamo tutti orientati, ma forse non tutti incardinati...
Ringrazio una sola fede per i riferimenti.
RispondiEliminaDel sedevacantismo, che rigettiamo, abbiamo discusso sia in ordine sparso che attraverso testi di don Curzio Nitoglia ed altri.
Personalmente e molto semplicemente giorni fa ho tirato fuori la metafora del medico ubriaco.
Non è discutibile il fatto che sia medico (abbia la laurea e la preparazione: quest'ultimo è un dato sempre e per tutti soggettivo) ed eserciti lecitamente la sua professione.
Ma si può stare ben in guardia circa le sue prescrizioni.
Cosa un'ubriacatura prolungata e diffusa possa provocare nella Chiesa, sfugge a ogni mia valutazione, entra nella sfera del timore, ma sempre in un orizzonte di fiducia incrollabile nel Signore.
Cosa un'ubriacatura prolungata e diffusa possa provocare nella Chiesa...
RispondiEliminaovviamente sto parlando della Chiesa visibile.
Il disorientamento e lo snaturamento sono sotto gli occhi di tutti. Siamo in attsa del ripareggiamento della verità. E, nel frattempo, la custodiamo noi.
"...In quella lettera c'è ahimè soltanto una nota stonata ed è quel "Eccellenza" ripetuto ben quattro volte. Quel signore,.."
RispondiElimina6 le volte, non 4.
Credo però che intendesse prendere quel signore per i fondelli.
Io, per non dar adito ad equivoci, avrei aggiunto "reverendissima".
Cesare
"Del sedevacantismo, che rigettiamo, abbiamo discusso sia in ordine sparso che attraverso testi di don Curzio Nitoglia ed altri."
RispondiElimina...si, mic, a proposito del tema SEDEVACANTISMO, di cui chiedeva maggiori lumi murmex, infatti, tra gli altri in questa sede pubblicati è importante ricordare quest’articolo ripreso dal tuo blog l’anno scorso, di cui riporto solo una minima parte della citazione della “PASTOR AETERNUS” del Concilio Vaticano I :
“[…]Ne consegue che CHIUNQUE SUCCEDE A PIETRO IN QUESTA CATTEDRA, IN FORZA DELL’ISTITUZIONE DELLO STESSO CRISTO, OTTIENE IL PRIMATO DI PIETRO SU TUTTA LA CHIESA. Non tramonta dunque ciò che la verità ha disposto, e il beato Pietro, perseverando nella forza che ha ricevuto, di pietra inoppugnabile, non ha mai distolto la sua mano dal timone della Chiesa [S. LEO M., Serm. III al. II, cap. 3]. È questo dunque il motivo per cui le altre Chiese, cioè tutti i fedeli di ogni parte del mondo, dovevano far capo alla Chiesa di Roma, per la sua posizione di autorevole preminenza, affinché in tale Sede, dalla quale si riversano su tutti i diritti della divina comunione, si articolassero, come membra raccordate alla testa, in un unico corpo [S. IREN., Adv. haer., I, III, c. 3 et CONC. AQUILEI. a. 381 inter epp. S. Ambros., ep. XI] .
Se qualcuno dunque affermerà che non è per disposizione dello stesso Cristo Signore, cioè per diritto divino, che il beato Pietro abbia PER SEMPRE SUCCESSORI nel Primato sulla Chiesa universale, o che il Romano Pontefice non sia il successore del beato Pietro nello stesso Primato: sia anatema”
L'articolista concludeva così:
"Il Sommo Pontefice ottiene il primato su tutta la Chiesa non in forza della sua retta dottrina, o della sua non adesione al pensiero modernista ma in forza dell'istituzione dello stesso Cristo”.
Qui il resto di questo articolo che cita la Pastor Aeternus:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/04/sedevacantismo-un-pericolo-gravissimo.html
Qui invece quello di don Curzio Nitoglia, ripreso poi appunto dal blog:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/03/certezza-del-papa-e-dei-sacramenti-o.html
Ringrazio l'Anonimo che ha scritto su "il paese che non conosce il divorzio", riferendosi alla cittadina di Siroki-Brijeg, cittadina croata. La sua descrizione del rito e quidi del valore del matrimonio è molto bella e commovente. Ho letto con le lacrime agli occhi. La inviterei a diffondere in altri blog o come le è possibile questo piccolo capolavoro spirituale, non solo suo perché ne ha parlato, ma della Grazia. Quanto bene può fare leggere queste parole e non solo ascoltare i dimessi discorsi, quelli si di prelati che non so se definire atei o anticristiani. Grazie, e, la prego, divulghi questo suo scritto.
RispondiEliminaIl Sedevacantista che pensa che il Papa non è papa, per qualsiasi ragione, non ha fatto il suo dovere, cioè scrivere a tutti i Cardinali per chiedere il loro giudizio di lui...
RispondiEliminaPerchè è il diritto unico del clero della Chiesa romana per dichiarare un papa eretico (o invalido) non papa a ragione dello stesso...
Romano
Non so se qualcuno lo aveva già postato, ma nel sito ufficiale dei Francescani dell'Immacolata (commissariati), c'è questa severa presa di posizione della Curia Generale:
RispondiEliminahttp://www.immacolata.com/index.php/it/35-apostolato/ffi-news/271-rorate-coeli-14mag014
Pensando a galantino, a kasper, a maradiaga (il minuscolo è d'obbligo) e a tutta la cricca bergogliana, ho ricordato quanto diceva il Salmista:
RispondiElimina"Mentre gli empi si aggirano intorno,
emergono i peggiori tra gli uomini." (Salmo 11)
certo i matrimoni fallivano anche prima, ma erano apunto fallimenti, e nessuno si vantava del fallimento, e socialmente nessuno portava in palmo di mano i fallimenti. e molte coppie periclitanti , di fronte alla prospettiva del fallimento e della riprovazione sociale, si rinsaldavano Oggi, alla prima litigat, si piantano- magari dopo anni di convivenza( che quondi a che serve?). Io mi accaloro perche' vedo le conseguenze: nei due della coppia, nei lro genitori, nei loro figli. Ho varie pazienti separate e divorziate, la maggior partde delle quali non ha assolutamente nulla di cardiologico, ma molto di psicologico, se capite cosa intendo. Ed i loro problemi li scaricano poi sui figli, creando altri nevrotici, sugli alunni, se insegnano, sui colleghi, sui " poveri" medici cheh li seguono, ecc. Idem gli uomini. Anche solo in termini economici e' un danno serio per le casse dello Stato!
RispondiEliminaSull' aborto: e' u,n delitto. C'e' sempre stato ? beh, anche l' omicidio tout court. Che facciamo, lo depenalizziamo ?
RR
Rorate caeli parla di 150 frati, loro affermano che sono solo 15. E questa è la loro versione.
RispondiElimina...I quindici chierici non avrebbero nemmeno trovato da due mesi un vescovo diocesano accogliente. È solo una strategia sabotativa e distruttiva degli ex superiori che non vogliono l'uscita dalla crisi per motivi ideologici e d'interesse personale.
" Non so se qualcuno lo aveva già postato, ma nel sito ufficiale dei Francescani dell'Immacolata (commissariati), c'è questa severa presa di posizione della Curia Generale:"
RispondiEliminaNe abbiamo già parlato, OT, nel thread sulla Lectio Magistralis del Prof. Enrico Maria Radaelli.
Condivisibile, molto condivisibile, l'analisi/diagnosi di Rosa delle 22:18. Da un'altra angolazione sociologica, quella aziendale, corrisponde alla mia esperienza.
RispondiEliminaSilente
invece io non condivido pienamente l'analisi di Rosa delle 22.18, troppo " o è bianco o è nero". Sono insegnante di scuola superiore, ormai vicina alla pensione e nella mia carriera purtroppo, accanto ai casi segnalati da Rosa, ho potuto anche osservare gli sfaceli creati sui figli dalle famiglie che nonostante litigi continui, tradimenti, botte e abusi decidevano di non divorziare " per il bene" dei figli o perchè credevano nel vincolo del matrimonio. In certi casi vi assicuro è molto meglio il divorzio. Dall'altra parte ho visto anche molti figli di coppie divorziate felici e perfettamente equilibrati.
RispondiEliminaNon si può osservare la vita in modo così manicheo.
Vera
Mil riprende e commenta il comunicato della nuova "Curia generale" dei FFI, che non è solo "severo" ma sprezzante e riflette l`aria che respirano i frati sottoposti al nuovo corso.
RispondiEliminaSolo un appunto all`articolo della Redazione di MIl che incita i nuovi dirigenti a seguire l`esempio di papa Bergoglio.
È perfettamente vero che se si conformassero alle parole riccorrenti del Papa sulla Misericordia, il commissario e i suoi aiutanti avrebbero un altro comportamento, è molto intelligente, corretto e giusto, ricordare quelle parole e rimandare quelle persone all`esempio dato dalle parole del Papa, ma Mil, e chi è informato con loro, non può ignorare che nella Chiesa non c`è foglia che papa Bergoglio non voglia, che è il Papa stesso ad aver voluto la soppressione della Messa Antica, che Volpi agisce seguendo le istruzioni e direttive del Papa, che è senza alcun dubbio la certezza di avere l`appoggio incondizionato del Papa che li rende così sicuri del loro potere.
Fra le parole e gli atti non c`è sempre coerenza, quel che stanno subendo i FFI è un esempio, ahinoi evidente, dell`incoerenza fra certe parole e la realtà dei fatti.
http://blog.messainlatino.it/2014/05/francescani-dellimmacolata-la-nuova.html
Mi correggo:
RispondiElimina"... nella Chiesa non si muove una foglia che papa Bergoglio non voglia".
Eccellenza , " Non e' giusto che noi lasciamo da parte la Parola di Dio per servire alla mensa......... Noi invece ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola " .Così sta scritto !
RispondiEliminaPreghiamo giorno e notte per gli unti del Signore .
Cara Vera,
RispondiEliminaio sono realista, non manicheista. Epidemiologa, direi meglio: i numeri dicono che in Italia in 40 anni il numero dei matrimoni si e' quasi dimezzato, quelle delle convivenze e' nettamente aumentato, credo di almeno il doppio, e non si fanno piu' figli. Di coppie mal maritate ce ne sono sempre state e di figli disgraziati pure. Pero' , a livello sociale, non della singola coppia e famiglia, la gente prima si sposava e faceva figli. Ora non piu'. Come mai ?
I figli di coppie mal maritate, prima, o non si sposavano o, se lo facevano, provavano in tutti i modi a far funzionare il matrimonio, magari con l' aiuto di Dio.
Oggi semplicemente, se anche si sposano, pensano gia' in termini di " se va mle, divorzio". E purtroppo non sono aiutati ne' prima, ne' durante, dai loro sacerdoti.
Le cose sul matrimonio cristiano che ora so, le ho apprese leggendo testi ed anhce commenti su questo od altri blogs, non per averle sentite in chiesa durante uan predica, o durante un incontro con il nostro parroco quand' ero ragazza, ne' tanto meno durante il corso di preparazione al matrimonio, che andava molto ben da un pdv psicologio e sociologico, ed antropologico, molto meno, ora me ne accorgo, cattolico.
Non dico che tutti imali della nostra societa', compresa la crisi economica, dipendano dal divorzio, dico che abbaiamo copiato un sistema che vigeva in altri paesi da tempo, senza voler accorgersi dei danni che aveva crato in quei paesi. Forse ci voleva un intervento elgislativo diverso, proprio per venire incontro in un qualche modo a quei casi che tu citi- per altro sempre una minoranza e per i quali valeva gia' l' istituto della separazione - ma so che introdurre in Italia legislazioni prese pari apri dall' Inghilterra, gli Stati Uniti o la stessa Francia, e' stato ed e' un errore.
Ora si vuole introdurre il divorzio breve, con ulteriore declassamento del matrimonio, civile, da un istituto di diritto pubblico ad una forma di accordo, contratto, privato. In compenso, pero', avremo il " matrimonio" omo, un assurdo persino nei termini !
M anon vedi, Vera, che a forza di correre incontro alle minoranze, si sfasciano le maggioranze ? che aforza di " normalizzare" e di essere " normalisti", siamo sempre piu' nell' " eccezione" che si fa regola? e che alla fine non c'e' piu' una regola ? non bisogna essre manichei, ma neanche e solo possibilistti, compromissori, relativisti. Su alcuni principi dovrebbe valere l' aut, aut, non l' et, et.
Rr
Grazie Rosa,
RispondiEliminahai espresso con limpida essenziale efficacia quel che penso e sento anch'io e che ritengo oggettivamente valido.
scrive Vera "In certi casi vi assicuro è molto meglio il divorzio".
RispondiEliminaSu questo punto credo che bisogna esser chiari e stare attenti a lanciare messaggi che possono iniettare dubbi circa ciò che da sempre la Dottrina ha insegnato, a partire da Gesù Cristo, circa la assoluta INDISSOLUBILITA' del Matrimonio, che è un Sacramento. Leggendo il Catechismo del Concilio di Trento, si può facilmente capire infatti perché “il vincolo matrimoniale non può essere spezzato DA NESSUN DIVORZIO”, MAI, e che l’unica cosa concessa è semmai, e solo per “GRAVISSIMI MOTIVI”, un eventuale allontanamento dalla convivenza coniugale, nella speranza naturalmente di una riconciliazione futura, e comunque senza possibilità di prendersi un’altra moglie/un altro marito (o “compagni” e “compagne”, naturalmente). “Poiché CRISTO MAI SI SEPARA DALLA CHIESA, è necessario infatti che, per quanto riguarda il vincolo coniugale, la moglie non possa mai separarsi dal marito”:
Dal Catechismo Tridentino:
“[…] Quando Cristo volle offrire un SIMBOLO SENSIBILE della sua strettissima unione colla Chiesa e della sua sconfinata benevolenza verso di noi, espresse appunto la divinità di cosi ineffabile mistero colla santa unione dell'uomo colla donna.
Veramente grande è questo sacramento; io voglio dire in Cristo e nella Chiesa (Ep 5,28). La frase: grande è questo sacramento, va riferita indubbiamente al Matrimonio; e vuoi dire che l'unione fra l'uomo e la donna, di cui Dio è l'autore, E’ UN SACRAMENTO, vale a dire, SEGNO SACRO di quell'ineffabile vincolo, che congiunge Cristo Signore alla Chiesa.[…]
Sempre con le parole di Cristo è facile provare che il vincolo matrimoniale NON PUO’ ESSERE SPEZZATO DA NESSUN DIVORZIO. […] il Signore sentenzia perentoriamente: CHI RIMANDA LA PROPRIA MOGLIE E NE PRENDE UN'ALTRA, E' ADULTERO (Lc 16,18) [nota mia: ricordiamo che, ovviamente, l'adulterio è un PECCATO MORTALE].
Il vincolo coniugale dunque può essere SPEZZATO SOLO DALLA MORTE.
E poco prima: Non io, ma il Signore cosi comanda a coloro che sono uniti in Matrimonio: La moglie non si allontani dal marito; qualora se ne allontani, NON SI RISPOSI, O CERCHI DI RICONCILIARSI col proprio marito (1Co 7,10). L'Apostolo lascia cosi alla moglie, che PER UNA RAGIONEVOLE CAUSA ABBANDONI IL MARITO, questa alternativa: CHE RIMANGA SENZA MARITO O SI RICONCILI CON LUI.
Né la Chiesa consente AGLI SPOSI di allontanarsi l'uno dall'altro SENZA GRAVISSIMI MOTIVI.
[…] se il Matrimonio potesse rompersi col divorzio, non mancherebbero mai ragioni di dissidio, giornalmente messe avanti dall'antico avversario della pace e della pudicizia. Mentre se riflettono che, PUR ALLONTANATI DALLA CONVIVENZA CONIUGALE, PERDURA L’EFFICACIA DEL VINCOLO MATRIMONIALE ed è sottratta la prospettiva di poter prendere un'altra moglie, i fedeli saranno molto più guardinghi dal farsi trascinare dall'ira e dalla discordia.
[…] Infatti il Matrimonio esprime, in quanto sacramento, l'unione di Cristo con la Chiesa, e POICHE’ CRISTO MAI SI SEPARA DALLA CHIESA, è necessario che, per quanto riguarda il vincolo coniugale, la moglie non possa mai separarsi dal marito”.
cara rosa
RispondiEliminarealismo e studi dicono però che non tutto quello che tu citi dipende dal divorzio. Ad esempio molti studi ormai dimostrano che il numero di figli per donna decresce fortemente al crescere della scolarità femminile e accesso al lavoro delle donne e questo è dimostrato essere vero in paesi diversi con culture diverse, cristiani, mussulmani o indù.
Esisteva già per i casi più critici la separazione, dici. Ma già quaranta anni fa i separati avevano nuove unioni con nuovi figli, ma queste famiglie non erano tutelate in nessun modo. Il codice civile ( a differenza di quanto succede per il codice penale e quindi non mi parlate di leggi che depenalizzano il furto perchè esiste ed è molto praticato) per sua natura è relativo: le norme cambiano nel tempo ( a causa dei cambiamenti della società) e nello spazio ( sono dverse da Stato a Stato).Le norme seguono i cambiamenti sociali, non li provocano.
Ad esempio quest'estate è stata fatta la legge che ha pienamente equiparato figli naturali e legittimi. Questa legge non provocherà nascite fuori dal matrimonio: ha preso atto che già esistono in gran numero.
Vera
Corriere di Puglia e Lucania; Apocalisse laica 17 amggio 2014
RispondiEliminaPregate in casa o in chiesa e non davanti alle cliniche dove si pratica l’aborto
Il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino che, come papa Francesco, la bontà ce l’ha scritta in faccia, ha osato dire che non si identifica “con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche, che praticano l’interruzione della gravidanza”, suscitando l’indignazione dei cattolici oltranzisti. La Nuova Bussola Quotidiana, riporta, tra il molto altro a riguardo, la lettera aperta di una signora, indirizzata a mons. Galantino. “Trascrivo qualche riga: “Sono una donna ormai di mezza età, che è passata attraverso l’amara esperienza dell’aborto... per ben tre volte... Solo la fede ritrovata per grazia mi ha fatto comprendere l’atrocità di ciò che ho commesso... Se ho deciso di recitare il rosario in quei luoghi è stato solo per implorare una grazia per quelle povere donne. Ho pregato che il loro cuore potesse essere illuminato in un momento di così cupo dolore”. Scusi, gentile signora, ma la sua preghiera è diretta alla Madonna che illumina, oppure alle persone nella clinica? E non sarebbe meglio pregare in anticipo, in chiesa o in casa, affinché l’illuminazione mariana giunga prima che sia stata presa la grave decisone di entrare in clinica? Le riporto un bellissimo passo del vangelo: “E quando pregate, non siate come gli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per farsi notare dagli uomini... Ma tu, quando vuoi pregare, entra nella tua camera e, serratone l’uscio, prega il Padre tuo che sta nel segreto” (Cfr Mt 6, 5 – 6). Ci rifletta e vedrà che a recitare il rosario davanti alle cliniche non ci andrà più.
Renato Pierri
Ah certo che ci vuole una perfetta malafede e disonestà intellettuale, nonchè una deprecabile mancanza di rispetto, per paragonare chi prega davanti alle cliniche abortiste e-o organizza marcie e adunate contro gli aborti (Galantino li mette tutti nello stesso sacco del suo disprezzo) a degli ipocriti che agiscono per farsi notare dagli uomini!
RispondiEliminaCome se chi decide di agire ANCHE con manifestazioni pubbliche non pregasse anche in chiesa e a casa sua!
Evidentemente per l`autore di quell`articolo chi ha reagito alle parole di mons. Galantino non può che essere un "cattolico oltranzista"(!?!), basta questo per dedurre da che sponda vengano le sue idee.
Vera, nel caso della legge sul divorzio, ed ancora piu' quella sull' aborto, la legge nON ha seguito in Italia il mutamento della societa', ma l' ha provocato !! Nei gg dcorsi per il40 esimo anniversario del referendum, TUTTI i commenatori hanno ricordato che l' esito fu sorprendente, perche' gli stessi autori della legge credevano che avrebbe vinto il SI, cioe' che gli Italiano avrebbeo abrogato la legge. Quindi ritenevano essi stessi di varr " forzato" la volonta' popolare, visto anche che solo due anni prima i partiti politici che appoggiavano il "SI" erano maggioriatri insieme in Italai.
RispondiEliminaIL referendum vinse, ed ora lo concedono pure i vincitori, perche' ci furono incomprensioni, non venendo spiegato bene ai votanti che " NO" significava mantenere la legge. E sicuramente, conoscendo le forze in campo- essenzilamene il PCI, che pur non essendo il promotore della legge, ed essendo in realta' piu' conservatore di quanto si ritiene, appoggio' la legge ed il referendum per puro calcolo politico antiDc- ci meterei la amno sul fuoco che ci furono brogli non indifferenti.
Ed infatti non ci fu subito un' ondata di divorzi e di nupvi matrimoni.
MAolti volevano il divorzio per sistemare i figli. Sarebbe forse bastato allora equiparare i figli nati da coppie di fatto tra separati e quelli nati da matrimonio.
Anche se su queste successive leggi di equipaarzione ho molti dubbi.
Scusami, Vera, ma per una cattolica fai dei ragionamenti molto " laicisti". Non e' che se una cosa la vuole la maggioranza o la societa' " evoluta".( o involuta) e' una cosa buona. Il divorzio c' era gia' ai tempi di Roma, quindi, semmai, siamo tornati indietro a prima di Gesu'.
A quante cose prima di Lui stiamo ritornando ?
Rr
Ritorno alle catacombe. Dopo lunga e sofferta riflessione ho deciso di prendere un giorno di ferie e di recarmi a Cesena i giorno in cui tutte le settimane il vescovo dice il Rosario davanti all'ospedale in cui si squarciano e frullano i bambini. A casa mia invece, prima di partire reciterò una preghiera per sto povero Pierri con questa intenzione. O Dio, perdonalo ma prima aiutalo a capire ciò che dice.
RispondiEliminaSecondo tal Pierri quelli che pregano davanti agli ospedali, dove vengono praticati gli aborti, sono ipocriti o esibizionisti. La cosa tremenda è che anche una parte del clero pensa la stessa cosa.Bobo
RispondiElimina"Non e' che se una cosa la vuole la maggioranza o la societa' " evoluta"( o "involuta") e' una cosa buona."
RispondiEliminaSi possono certo seguire altre vie che non siano quelle indicate dalla Chiesa da sempre per la nostra salvezza e felicità, si possono adottare altre opzioni. Il Signore ce ne ha data la libertà. Si può discettare di sociologia e di cambi di orizzonte da abbracciare al mutar dei tempi, delle epoche. Si può decidere insomma di appoggiare tesi che sono in pieno contrasto con la chiara Parola di Dio, "distribuita nella Scrittura e nella Tradizione" (cfr. Catechismo Tridentino). Insomma, si può rigettare (ahimé, con grave nocumento per la propria anima e talvolta non solo) in una o più occasioni ciò che la "sana Dottrina" insegna.
...teniamo però a mente ciò che Gesù Cristo disse:
"CHI NON E' CON ME E' CONTRO DI ME, E CHI NON RACCOGLIE CON ME, DISPERDE".
(Mt 12,30; Lc 11,23)
E perché quel "con me" si può riferire anche alla Sua Chiesa? Perchè Egli in certo qual modo, si identifica con essa, visto che noi "siamo il corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la nostra parte" (cfr. 1Cor 12,27) ed "Egli è anche il Capo del corpo, che è la Chiesa" (Col 1,18), appunto. Naturalmente siamo membra vive se siamo in grazia di Dio, mentre siamo membra morte se siamo in peccato mortale.
E non disse forse Gesù a San Paolo, prima della sua conversione e quando ancora perciò portava il nome di Saulo, mentre si recava a Damasco per perseguitare quella comunità di fedeli cristiani: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?" (At 9,4). Ma Gesù Cristo era già risorto, quindi Saulo come avrebbe potuto perseguitarLo ormai? Eppure gli chiese proprio: "Saulo, perchè MI perseguiti?". Proprio perchè Saulo perseguitava i Suoi fedeli, con i quali Nostro Signore si identifica.
Perciò, visto che abbiamo un'infallibile guida, la Chiesa Mater et Magistra, nutriamoci della Scrittura, del Catechismo Maggiore, di quello Tridentino (che oggi ho postato sul tema del Matrimonio e del divorzio), del Magistero perenne, e decidiamoci per la parte giusta una buona volta, dove stare, sempre, senza ondeggiamenti nè dando peso a ciò che il mondo sembra preferire (anche contaminando oramai persino molti uomini della Chiesa stessa), e che in realtà è nella maggior parte dei casi invece avverso a Dio.
Diario Vaticano / Che cosa resta di Paolo VI, prossimo beato
RispondiEliminaFu il papa che guidò i primi passi della conferenza episcopale italiana, anche nella strenua difesa del matrimonio indissolubile. Oggi Francesco prende lui il comando della CEI. Con uno spericolato secondo pilota: monsignor Galantino
di Sandro Magister
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350797
No, Galantino non è scemo. Conosce la mentalità gesuitica (ha insegnato per parecchi anni in una facoltà gesuitante dei ge-suini), sta solo giocando bene le sue carte.
RispondiEliminaQuesta Gerarchia NON conosce Dio.
RispondiEliminaE infatti evidentemente non Lo teme.
Initium Sapientiae Timor Domini.