Gli ultimi ribelli siriani hanno abbandonato la città di Homs circa dieci giorni fa.
Tutto o quasi è distrutto, ma si torna per i legami. Una delle foto a corredo di questo articolo mi ha molto impressionato: mostra l'immagine della prima messa di ringraziamento dopo la liberazione della città dai jadisti. Cattolici e siro-ortodossi si sono ritrovati insieme a ringraziare Dio nella chiesa di Umma al-Zennar tra i detriti degli spari e dei combattimenti uniti nella celebrazione Eucaristica. Invece che le mille utopie del mondo è quell'unità fraterna che cambia il mondo se il mondo ascolta e vede. La gente di Homs ricerca il vero, vuole la pace, vuole ricominciare e piangere i propri morti e ricostruire nella sicurezza. Ma altrove emerge che la pace, per le istituzioni che dovrebbero preservarla, sembra essere il peggior nemico: ogni volta che si avvicina, esse diventano più attive nell' allontanarla. Paradossale che quasi nello stesso momento che ad Homs si celebrava la messa di ringraziamento, a Londra 'gli amici della Siria' si ritrovavano insieme (animati da un cinismo così pervicace da mutare la sostanza) per riacutizzare il conflitto.
[qui un articolo su laperfettaletizia.com]
Prima di tutto la mia vicinanza va ai nostri fratelli di fede. Fratelli di fede cinicamente abbandonati al loro destino proprio da quella Chiesa Cattolica sempre pronta a sottoscrivere ogni battaglia lanciata dai poteri globali dei quali è ora primaria alleata.
RispondiEliminaLe rarissime volte in cui la suddetta Chiesa Cattolica si è espressa sulla Siria (come sull'Iraq) l'ha fatto in modo così opaco, evasivo e contorto da non poter capire chi fossero le vittime (crocefisse) e chi i carnefici (crocifissori). Forse perchè i carnefici sono sponsorizzati dai suoi nuovi stimati potenti amici.
Miles
se non ho letto male stanno insieme cattolici e siro-ortodossi. non so pero' che significa siro ortodossi, cioe sono gli ortodossi siriani?
RispondiEliminapensavo infatti: di fronte alla guerra e alla distruzione divengono piu esili anche i confini delle divisioni.
Stati Uniti, Israele, Arabia Saudita sono alleati nell'opera di destabilizzazione del Medio Oriente.
RispondiEliminaL'obiettivo è quello di creare un "nuovo ordine" regionale che garantisca, da un lato, un contesto non ostile a Israele ed elimini, dall'altro, le "sacche" storiche cristiane. Hanno distrutto l'Iraq e dimezzato la sua millenaria popolazione cristiana. In Siria l'offensiva è in corso, anche se il "tiranno" Assad non cede e contrattacca. Una buona parte dei territori cristiani occupati e martirizzati dai ribelli islamisti armati dagli americani sono stati liberati dalle truppe di Assad.
Analisti dicono che il prossimo obiettivo del trio USA-Israele-Arabia Saudita sarà il Libano. Ma non sarà un boccone facile perché, su fronti diversi, gli Hezbollah e le milizie cristiane, eredi delle "Falangi Libanesi" di Bashir Gemayel, non sembrano tanto disponibili ad accettare pacificamente il nuovo ordine. Vedremo. La "buona battaglia" si combatte su molti fronti, alcuni dei quali, talvolta, ignorati dai media e da molti di noi.