Situato soltanto a qualche decina di kilometri dal fronte con l'ISIS, il monumento sfida le distruzioni perpetrate dai jihadisti nei vicini villaggi iracheni ed è un segnale forte che i cristiani hanno il loro posto nel Kurdistan iracheno.
Ma le testimonianze dimostrano che i profughi non si sentono a casa loro. Solo pochi rifugiati erano presenti alla cerimonia ieri sera.
Ma la Vergine è lì e le sue braccia aperte attireranno le grazie di cui c'è infinito bisogno.
Senza i droni NATO hai voglia di fermare l'Isis, altro che belle statuine
RispondiEliminaCerto che le statue non bastano.
RispondiEliminaMa questa rappresenta un atto di fede, capace anche di alimentare devozione preghiera e affidamento. E ogni vero atto di fede non resta senza conseguenze, anche se non le vediamo immediatamente.
OT Ariel Levi su Riscossa cristiana.
RispondiEliminaEcco - da vedere (in inglese)
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=AUjHb4C7b94
K.
Non è OT, perché l'argomento è il dramma che anche noi stiamo seguendo da giorni. Il titolo:
RispondiElimina"I figli cristiani massacrati dal satanico “califfo” musulmano, mentre il padre, più o meno santo, non è mai sostituibile"
La trattazione è tutta condivisibile, compresa la chiusa.
Infatti nessuno di noi, se talvolta critica il papa (fuor della metafora del padre) è perché lo disprezza o lo rifiuta o vorrebbe sostituirlo.
Se lo tiene com'è. Ma continua a dire ciò che non va, e non secondo i suoi 'gusti' personali, ma quando il "ciò che non va" è obbiettivamente fuori squadra...
Solo che don Ariel lo fa per metafora o con espedienti dialettici, mentre invece su questo blog lo si sottolinea con argomenti teologici e secondo il Magistero perenne. E su questioni sulle quali un credente (laico o sacerdote che sia, ma sopratutto un sacerdote) non deve, non può - e per questo - non vuole tacere.
Premesso e chiarito questo, perfettamente d'accordo con Padre Ariel S. Levi di Gualdo.
Così Levi di Gualdo:
RispondiElimina"Noi teologi e storici cattolici siamo abituati ormai da secoli a discutere con studiosi non credenti che cercano di de-costruire con il loro rigore scientifico i dogmi della nostra fede; e talvolta, il loro ingegno e la loro cultura, sono così elevati e profondi che ottengono per tutta risposta la nostra stima e il nostro apprezzamento per l’acume col quale portano avanti tesi che noi non possiamo condividere, ma che riconosciamo essere loro sacrosanto diritto esprimere in parole, conferenze, pubblicazioni …
Quando anche i musulmani di diversi paesi arabi, mediorientali, africani, nordafricani e orientali — che come noi non sono passati per le forche caudine della Rivoluzione Francese e dell’Illuminismo e che non hanno mai elaborato i criteri di separazione tra potere politico e potere religioso — impareranno questo, capiranno quant’è importante discutere e convivere con gli altri, anziché tagliar loro le teste in nome della suprema verità dell’unico vero Dio. Impareranno a considerare che lo stesso Dio si è proposto all’uomo, ma non si è mai imposto con violenza all’uomo, al quale Egli riconosce da sempre la libertà di rifiutare lo stesso Creatore che l’ha generato."
E così apprendiamo che l'illuminismo ci ha reso cristiani migliori.
Vi sono persone che attraversano episodi luttuosi o periodi di grave malattia e riescono a vivere la prova cui sono stati chiamati come un'opportunità e sortirne così migliorati. Altri, invece, ne vengono piegati e finiscono per sprofondare in un abisso di disperazione. Alla stregua di un lutto o di una grave malattia possono essere considerati anche alcune congiunture storiche, che con il loro carico di dolore possono (possono) costituire, spesso involontariamente e inopinatamente, un'opportunità di crescita. Penso che il riferimento di don Ariel alle forche caudine di Rivoluzione francese e Illuminismo sia da leggere in questa chiave.
RispondiEliminaPenso però che don Ariel s'inganni se ritiene che l'Islam sarebbe stato in grado di superare quelle forche caudine e sopravvivere. Il Cristianesimo ha potuto farlo in virtù di numerose ragioni, fra cui una tanto semplice quanto importante: l'elaborazione teorica di Rivoluzione francese e Illuminismo ha nei confronti della tradizione cristiana debiti ingenti. L'ideale della fratellanza, dell'uguaglianza e della libertà, per esempio sono altrettante trascrizioni in forma deviata e alterata di concetti chiave del messaggio cristiano e della speculazione che ne è scaturita.
A me risulta che dalla rivoluzione e dall'illuminismo la cristianità sia uscita peggiore e non migliore.
RispondiEliminaIn alcune cose peggiore in altre migliore.
RispondiEliminaEcco applicata al cristianesimo la dialettica triadica, tesi-antitesi-sintesi.
RispondiEliminaDi questo passo dovremo ringraziare (e qualcuno, anche in Concilio, l'ha già fatto) anche Marx, Freud e Einstein.
Poi riconoscerci nei comuni valori della "civiltà occidentale".
E finalmente fare nostro il solito schemino neocon risalente a Huntington.
A questo punto che cosa resta della cristianità?
Come sempre accade, d'altronde. Difficilmente i fenomeni umani sono monocolore, anche se presentano, indubbiamente, tinte dominanti e tinte marginali.
RispondiEliminaSarebbe interessante, per esempio, chiedersi che cosa di buono e che cosa di cattivo il Cristianesimo stia assorbendo Rivoluzione digitale, se la ricezione del messaggio cristiano e della stessa esperienza religiosa stia in consegnuenza di tale fenomeno mutando, e come.
Tornando a noi, l'illuminismo non è, in sé, un valore. Ma non lo è nemmeno il preilluminismo (inteso come lo stato delle cose prima dell'illuminismo, e non come lo stato delle cose che prelude all'illuminismo). L'Islam, decisamente preilluminista, ne è lampante attestazione.
(E ciò non toglie che anche l'Islam, pur esso fenomeno umano, conosca nella sua congerie di tinte fosche qualche barlume di luce)
La dialettica tesi-antitesi-sintesi, se non diventa una formula ideologica (come ha finito per diventare in certe applicazioni del suo moderno elicitatore stesso, quell'Hegel che a colpi di pollice faceva quadrare l'irriducibile complessità dei fenomeni in un disegno precostituito e, ancorché complesso, sempre troppo schematico) ha una sua realtà, attestata dall'esperienza, e dalla logica. Se ne erano avveduti compiutamente già gli antichi Greci. Il processo ascensionale della dialettica platonica si basa precisamente su questo processo, che trovare la sua espressione più estrema e manifesta nelle costruzioni triadiche del neoplatonismo di Proclo. Lo scandalo non è il passo di valzer della triade dialettica di hegeliana (ma poi procliana, ecc. ecc.) memoria, bensì nella pedestre banalizzazione che ne hanno fatta improvvidi idolatri e improvvidi detrattori.
RispondiEliminaDunque?
RispondiEliminaDunque.
RispondiEliminaegr. mesmer
RispondiEliminascusi: quale rapporto di sudditanza necessario, secondo lei, lega il cristianesimo al pensiero hegeliano ?
siamo in quanto cristiani debitori a qualsivoglia filosofo antico o moderno ?
non oso pensare che lei, essendo sacerdote (se ho ben capito) si trovi in quella schiera crescente di simili pensatori cattolici inchinati al mondo e all'uomo.....
come quel sacerdote che mi disse: "Cara signora, non possiamo insegnare più nessuna verità (sic) ai giovani, da quando è sorta la fisica quantistica, si è affermata la comunicazione su internet ecc. ecc. (come dire: ognuno ha la SUA verità e la cerca a modo suo, tutte le vie sono ammesse....);
ovvero la fede sarebbe ancella del pensiero moderno, in continua evoluzione ?
ma quando e come voi pastori avete abbandonato le parole di GEsù:
"I cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno" ? e quelle che gli dissero i suoi:
"Dove andremo, Signore ? solo Tu hai parole di vita eterna"
?
"A me risulta che dalla rivoluzione e dall'illuminismo la cristianità sia uscita peggiore e non migliore."
RispondiEliminaciao Enrico, non la cristianita , ma l'umanita tutta intera.
M. Claire,
RispondiEliminaQuel che intendeva mesmer è tutt'altro... Se ne potrà parlare.
Il secolo dei lumi si perde piacevolmente fra magia e spiritismo...
RispondiEliminaGrazie davvero, Mic. Mi ha anticipato nella risposta, con concisione e precisione.
RispondiEliminaSpiace dare involontariamente adito a qualche fraintendimento, ma quando si cerca di ragionare insieme sono inconvenienti che possono capitare, specie nello spazio di confronto, vivace ma sempre un po' "stretto" offerto da internet.