Riprendo da Cordialiter [qui], blog sulla tradizione cattolica, dalla linea redazionale prudente ed equilibrata. La testimonianza, da ritenere attendibile anche in ragione dei numerosi punti nei quali abbiamo inquadrato il "pontificato impedito" di Benedetto XVI [qui], dimostra la consistenza dell'ormai evidente dicotomia tra Tradizione e neo-modernismo. Emerge anche un altro dato: oltre ai cosiddetti cripto-lefebvriani, esiste anche una considerevole parte di cripto-scismatici, da non identificare soltanto nei vescovi tedeschi ed austriaci.
Premetto che considero valide le dimissioni di Benedetto XVI. Quello che sto raccontarvi me lo ha riferito una mia cara amica, la quale mi ha dato il permesso di pubblicare la notizia a condizione di non svelare il suo nome.
Nel monastero di clausura in cui viveva venivano spesso dei preti modernisti a fare propaganda per “aggiornare” le suore. Uno di questi chiese alle religiose di pregare affinché Benedetto XVI rassegnasse le dimissioni. Successivamente, la mia amica, celando le sue simpatie filo-tradizionali, riuscì ad entrare in maggiore confidenza con quel prete (un autorevole esponente del movimento modernista), il quale le confidò che stavano raccogliendo migliaia di firme tra il clero e le religiose per spingere Papa Ratzinger a dimettersi. Ella allora gli chiese che cosa sarebbe accaduto se il Sommo Pontefice avesse rifiutato di dimettersi, e il prete modernista le rispose che il Papa era già stato informato che se non si fosse dimesso avrebbero fondato una nuova Chiesa separata da Roma. Non sarebbe stata una “piccola Chiesa” [ricordate il Card. Romeo e le sue "notizie certe" dalla Cina che il Papato di Benedetto sarebbe durato solo un altro anno [qui], ad un anno esatto dalle dimissioni?], infatti secondo quanto risultava a lui, erano numerosi gli ecclesiastici pronti ad aderire alla nuova Chiesa modernista. Inoltre, il presbitero cripto-scismatico ci ha tenuto a sottolineare che avevano già ottenuto l'appoggio preventivo di coloro che controllano i mass-media, i quali avrebbero dovuto sostenere sui mezzi di informazione la nuova Chiesa.
Qualche tempo dopo (l'11 febbraio 2013), Benedetto XVI si dimise davvero. La mia amica mi ha rivelato molti altri dettagli che per diversi motivi ritengo prudente non pubblicare.
A questo punto molti di voi potrebbero pensare che visto che le cose sono andate così, allora le dimissioni di Papa Ratzinger sono state invalide, perché per essere valide era necessario che fossero libere, spontanee, senza alcun tipo di costrizione. Ma io non posso pensare che Benedetto XVI abbia potuto commettere una colpa così grave, e cioè di rassegnare delle finte dimissioni e di consegnare così la Chiesa nelle mani di un finto Papa (chiunque fosse stato eletto nel successivo conclave).
Dunque, secondo me, Benedetto XVI, vistosi assediato da una marea di congiurati pronti allo scisma, essendo ormai molto anziano (quasi ottantaseienne) e sentendo di non avere più le forze necessarie per governare efficacemente la Chiesa e contrastare l'opera dei modernisti, ha preferito abdicare.
Pertanto, non si è dimesso perché è stato ricattato (altrimenti le dimissioni sarebbero state invalide), ma perché a causa dell'età non sentiva di avere le forze fisiche e spirituali necessarie per contrastare il movimento modernista.
Ipotesi realistica nel complesso anche se la raccolta di firme mi par fantascientifica... Verba volant ... Sed scripta ... Un caro saluto
RispondiEliminahttp://costanzamiriano.com/2014/08/22/fa-silenzio-calmati/
RispondiEliminaLe dimissioni di Papa Benedetto XVI sono valide, ma il retroscena che le ha provocate, intuibile, è tuttora celato pur trapelando qua e là.
RispondiEliminaChe buona parte del clero, alto e basso, gli fosse ostile è un dato di fatto.
Che le "bocche da fuoco" massmediatiche fossero costantemente puntate su di lui è inoppugnabile.
Purtroppo, oltre allo Spirito santo, la realtà terrena dell'istituzione ecclesiale conosce altre regie. E che ci sia una regia occulta, secolare e creaturale, nelle ultime vicende ecclesiali "ufficiali" è abbastanza evidente.
Benedetto XVI sta però interpretando un atteggiamento molto importante e decisivo:
si è affidato a Dio.
Sappiamo che la sua decisione viene da molta preghiera e questo è una garanzia.
Lui rimane Papa. Ha rinunciato a domare lupi disposti a sbranarsi tra loro. Si è visto inerme di fronte all'ipotesi di uno scisma. Ha conosciuto la cattiveria e il tradimento persino di quelli più vicini a lui.
Adesso si è ritirato e prega per la Chiesa: lì lo Spirito santo c'entra. Gesù ha detto che a volte occorre che accada ciò che non dovrebbe accadere. E' come un setaccio che vaglia i cuori.
Preghiamo di poter essere anche noi tra gli umili operai della vigna e non tra i protagonisti di qualche messinscena mondana del cristianesimo, pregando anche per chi, per indole, buonafede e deliberata volontà, se ne fa interprete. Non di rado la farsa sconfina nella tragedia.
Ma come si fa a premettere che "le dimissioni di Benedetto XVI sono valide"?????????????????????
RispondiEliminaMa in base a che si afferma questo? Si riconosce che per essere valide devono obbedire a dei canoni, e nonostante questo si ritengono valide??????
Questa è la fiera dell'assurdo!
Strano che se ne abbia sentore solo ora, supponendo che il monsignore cicalone non si sia limitato a parlare con la sola monaca di clausura che riferisce... Ribadisco però un concetto che ho già espresso altre volte: non si rende un servizio a Benedetto dicendo che si è dimesso "per il bene della Chiesa" perché sotto assedio. Se così stavano le cose, se un potente partito di aspiranti scismatici complottava per toglierlo dalle spese, allora era suo preciso dovere, quali che fossero le sue forze, resistere ad ogni costo, circondarsi di persone fedeli (ce ne saranno pure!), impedire che il diabolico disegno andasse in porto. Dimettendosi diventava loro complice. Spero quindi (per Benedetto in primis) che le cose non siano davvero andate così.
RispondiEliminaNon nascondo che mi sentirei più tranquilla, se riuscissi in coscienza a dare alla situazione ecclesiale la lettura dell'articolista segnalato dall'Anonimo qui su.
RispondiEliminaCaro Stefano,
RispondiEliminaquella premessa rivela quella che è anche la nistra incertezza e la nostra impotenza di fronte ad una situazione quanto mai ingarbugliata oltre che inedita.
Ma chi ha responsabilità più dirette penso non possa permettersi di fare lo "struzzo", anche se ci sono in giro tagliatori di teste metaforici oltre che, purtroppo, reali...
"...se non si fosse dimesso, avrebbero fondato una nuova Chiesa separata da Roma"
RispondiEliminaNon è un ricatto? Una minaccia?
Ergo...
@Mic
RispondiEliminaNon nascondo che mi sentirei più tranquilla, se riuscissi in coscienza a dare alla situazione ecclesiale la lettura dell'articolista segnalato dall'Anonimo qui su.
A me questi articoli mi infastidiscono veramente. Non riesco più a leggerli fino in fondo!
Sono davvero stanco di questo addormentamento INDOTTO, quando non è generalizzato. Io credo che ognuno abbia il diritto di esprimere pubblicamente (è anche sancito dal CANONE!) ogni suo dubbio e di fare le critiche che la coscienza gli detta (con i dovuti modi e il dovuto rispetto). Soprattutto quando in gioco c'è l' ANIMA! Elemento che anche questi "autori vari" credono di detenere in esclusiva!
Ad una argomentazione, occorre rispondere in modo argomentato, smentendo con prove!
Ora: dopo aver letto tutta quella pletora di "misericordiosissimi" attacchi alle persone "sgradite", squalificazioni e ironie davvero fuori posto (quella sull' "ermeneutica della continuità" di Socci è davvero squallida!), non riesco ad andare avanti sul LUNGO e VUOTO articolo.
Non basta squalificare l'ipotesi. Bisogna fornire una tesi. Inoltre squalificare e delegittimare la controparte, classificandola come "divisore", "capo partito", ecc, ecc, squalifica a sua volta tutto ciò che di buono potrebbe essere scritto nell'articolo! Non capisco in base a che chi scrive questi articoli può permettersi di esprimersi in questo modo, e gli altri no! E' la "misericordia" che lo permette?
Questo lungo articolo, oltre a incitare al silenzio chi pone domande cogenti, e insultare chi non lo fa, altro non offre.
E sono questi gli atti di "divisione". Sono questi articoli a dividere.
Anche perché si tratta tutto come se fosse "normale". Si derubrica tutto. Volutamente, si pensa che il "meglio" è il silenzio e la CECITA'. Per salvare l'apparenza, si distrugge la sostanza! E con essa l'ANIMA!
@Turiferario
RispondiElimina...si fa presto a parlare, dalla parte nostra.
Forse l'articolista è uno: il Dott. Introvigne. Capo fila di chi con tripli salti mortali fa coincidere il "Magistero liquido" odierno con una impossibile "continuità"...
RispondiElimina@
RispondiEliminaSe così stavano le cose, se un potente partito di aspiranti scismatici complottava per toglierlo dalle spese, allora era suo preciso dovere, quali che fossero le sue forze, resistere ad ogni costo, circondarsi di persone fedeli (ce ne saranno pure!), impedire che il diabolico disegno andasse in porto
E, di grazia, come avrebbe potuto impedirlo? No perché se si fa una affermazione, avendo la soluzione, credo sia lecito chiedere che venga esposta.
Eh già, perché si dovrebbe considerare che in questo 50ennio, un po' di cose siano successe nell'ecumene Cattolico. Chi volesse RECUPERARE i fedeli allo sbando, che dovrebbe fare, con la minaccia diretta di uno scisma?
Ah. Forse il "fortino". Ovvero: il Papa prende quei 2 o 3 gregari fedeli (SI, 2 o 3! Forse sono anche troppi!), va ad Avignone e denuncia la Chiesa scismatica, costituita dal 90% dei "Cattolici"...
I tempi però non sono quelli della cattività avignonese. Che pure fu un errore clamoroso (e i Santi ce lo ricordano!).
Riprendo dall'articolo:
RispondiEliminaA questo punto molti di voi potrebbero pensare che visto che le cose sono andate così, allora le dimissioni di Papa Ratzinger sono state invalide, perché per essere valide era necessario che fossero libere, spontanee, senza alcun tipo di costrizione
Esatto. Io lo penso. E, senza andare nel foro interno come fa l'articolo, lo penso per ciò che è accaduto e accade all' esterno. Per come si "rinuncia" al Papato, volendo rimanere....Papa!!!
Ma io non posso pensare che Benedetto XVI abbia potuto commettere una colpa così grave, e cioè di rassegnare delle finte dimissioni e di consegnare così la Chiesa nelle mani di un finto Papa (chiunque fosse stato eletto nel successivo conclave).
Ecco. E' questo che non digerisco. Dunque, la confutazione sarebbe questa..."non posso pensare che..." Eccetera. Ma dico: ma che modi sono? Ma che argomento è?
Potreste pensare che....(perché tutto lo lascia supporre)...ma... io non posso pensare che lo abbia fatto"! Ma che argomento è?
Invece lo ha fatto! E non ha messo in mano la Chiesa ad un finto Papa. Bergoglio, secondo questo ragionamento, non è Papa! E' l'amministratore della Sede Impedita! E, magari, se ci fosse ancora qualcuno, anche tra le fila dei fedeli Tradizionali (di quelli più duri! Che sbraitano molto, ma ora stanno zitti), che conoscesse il Canone della Chiesa, la Tradizione in questi casi, la Legge della Chiesa, magari Ratzinger oggi si troverebbe con una siepe di persone che pregano per Lui e con lui fuori dalla sua prigione! E magari la chiarezza sarebbe più perseguibile!
L'apodittico "lui rimane Papa" di tralcio non possiamo avallarlo.
RispondiEliminaAnche se di fatto non ha rinunciato né al servizio contemplativo né al titolo di Sua santità e riveste la funzione di nuovo conio di "papa emerito".
Pur prendendo atto di tanti elementi ambigui ed altri contradditori, possiamo solo esprimere interrogativi, non conclusioni, che vanno supportate con codificazioni canoniche.
Canone (412-415):
RispondiEliminaArticolo 1 - La sede impedita
Can. 412 - La sede episcopale si intende impedita se il Vescovo diocesano è totalmente impedito nell'esercizio dell'ufficio pastorale nella diocesi, non essendo in grado di comunicare nemmeno per lettera con i suoi diocesani a motivo di prigionia, confino, esilio o inabilità.
Can. 413 - §1. Mentre la sede è impedita, il governo della diocesi, se la Santa Sede non ha provveduto in altro modo, spetta al Vescovo coadiutore se c'è; se questo manca o è impedito, spetta ad un Vescovo ausiliare o ad un Vicario generale o episcopale o ad un altro sacerdote, mantenendo l'ordine delle persone stabilito nell'elenco che il Vescovo diocesano, dopo avere preso possesso della diocesi, deve compilare quanto prima; tale elenco, che deve essere comunicato al Metropolita, sia rinnovato almeno ogni tre anni e conservato sotto segreto dal cancelliere.
§2. Se manca o è impedito il Vescovo coadiutore e non sopperisce l'elenco di cui al §1, spetta al collegio dei consultori eleggere il sacerdote che deve governare la diocesi.
§3. Colui che ha assunto il governo della diocesi a norma dei §§1 e 2, informi quanto prima la Santa Sede che la sede è impedita e che egli stesso ha assunto tale ufficio.
Can. 414 - Chiunque è stato chiamato, a norma del ⇒ can. 413, ad assumere provvisoriamente la cura pastorale della diocesi soltanto per il tempo in cui la sede è impedita, nell'esercizio di tale cura pastorale è tenuto agli obblighi e gode della potestà che, a norma del diritto, competono all'Amministratore diocesano.
Can. 415 - Se al Vescovo diocesano viene proibito di esercitare il proprio ufficio a motivo di una pena ecclesiastica, il Metropolita oppure, se il Metropolita manca o se si tratta del Metropolita stesso, il più anziano per promozione tra i suffraganei, ricorra immediatamente alla Santa Sede perché provveda essa stessa.
Il "non posso pensare" effettivamente non è un argomento, ma dice la gravità e l'entità della questione...
RispondiElimina...per questo Bergoglio non si definisce né mai si definirà Pontefice nel senso vero del termine.
RispondiEliminaPerché si considera l'Amministratore della sede episcopale di Roma. Come lui stesso, il secondo dopo l'"elezione", ha affermato.
Il "collegio degli elettori" dell'Amministratore è da ritenersi il collegio cardinalizio. E si è a norma di Canone, che in materia non specifica nulla in caso sia il Collegio cardinalizio (ma non conosco la giurisprudenza a riguardo).
Come non specifica nulla in merito al silenzio dell'amministratore sull'informare la S Sede della sede impedita. In questo caso, semplicemente, nessuno ha informato. Verrebbe da dire perché tutti sapevano. Non c'era nessuno da informare.
Cordialiter [qui], blog sulla tradizione cattolica, dalla linea redazionale prudente ed equilibrata.
RispondiEliminaNO.
Ottimista ad oltranza, che non capisce che "NON PREVARRANNO" vuol dire che perderanno la guerra, ma che SINGOLE battaglie le vincono, eccome se le vincono (almeno lo sembra).
La ricostruzione è suggestiva, ma quanto attendibile non è dato saperlo. Si tratta pertanto di rumores. Incastellare ipotesi tanto gravide di conseguenze su fondamenta tanto evanescenti mi sembra un esercizio poco produttivo, o molto produttivo di inutili illazioni. Sui tali ricami e sull'incoerenza logica con cui sono eseguiti forse non ha torto Stefano78.
RispondiEliminaI casi di impefimento ai sensi drl diritto canonico (412): prigionia, confino, esilio, inabilità, non ricorrono nella vicenda di Papa Benedetto.
RispondiEliminaSi può accampare più una sorta di "inabilitazione" alla luce dei fatti che conosciamo e che abbiamo espresso....
La verità in merito alla regia può venire soltanto da qualche coraggiosa testimonianza. L'oggettività dei fatti, con un pontefice spiato ed ostacolato persino nel suo ufficio, non potrebbe far supporre diversamente.
RispondiEliminaIl tradizionalismo ha preferito sorvolare sul dramma dello scontro combattuto nel pontificato di Benedetto XVI , il quale ha avuto verosimilmente sul piatto della bilancia l'oggettiva possibilità di uno scisma.
...io sarei portato a considerare anche la prigionia.
RispondiElimina@ Turiferario
RispondiElimina"Se così stavano le cose, se un potente partito di aspiranti scismatici complottava per toglierlo dalle spese, allora era suo preciso dovere, quali che fossero le sue forze, resistere ad ogni costo, circondarsi di persone fedeli (ce ne saranno pure!), impedire che il diabolico disegno andasse in porto. Dimettendosi diventava loro complice. Spero quindi (per Benedetto in primis) che le cose non siano davvero andate così".
In linea di principio è giusto , se le cose sono davvero andate così è ovvio che anche il gesto di Benedetto XVI non può non aver concorso alla vittoria (seppur mai definitiva) di chi ha tramato.
Come ha osservato Stefano , da un punto di vista umano però non può essere biasimato. Su chi avrebbe potuto contare nella curia? Due o tre persone forse..
Agli "autori vari", faccio una citazione di Cascioli sulla Nuova Bussola: "Chi sta facendo la guerra ad Antonio Socci – reo di aver criticato la tiepidezza del Papa – dovrebbe avere il coraggio di andare fino in fondo e criticare tutti i vescovi iracheni e i patriarchi orientali che chiedono di intervenire urgentemente, e possibilmente non a chiacchiere"
RispondiEliminaNO! Non hanno il coraggio di andare fino in fondo! Siccome sono minimizzatori e adulatori, è tengono all'apparenza in un modo che va oltre il lecito, allora non criticheranno e non attaccheranno i Vescovi! In modo più subdolo, attaccano chi non può difendersi con un titolo gerarchico!
Mesmer si tratta di "rumores" che non risultano solo alla sorella e non riguardano solo la fronda austriaca e tedesca. Se chi ne ha avuto sentore cominciasse a metterci nome e cognome, con l'avallo di un pastore responsabile, i "rumores" diventerebbero "testimonianze".
RispondiElimina
RispondiEliminaProblemi ve ne sono a vari livelli riguardo le dimissioni di papa Benedetto. Anche molto intricati e io non ne ho né la capacità né i mezzi, né la voglia, per andare ad indagare a fondo.
Il problema maggiore è, per me, che in tempi difficilissimi quando anche il Vaticano elogia ed addita ad esempio coloro che subiscono il martirio in varie parti del mondo pur di non rinunciare all'integralità della propria fede, le stesse persone che ricoprono quell'autorità sono le prime a dimissionare, a schivare i problemi (parlando apertamente), anche a costo di mettere a rischio la popolarità troppo facilmente guadagnata.
Altro che martirio...
Ma d'altronde se uno non è disposto a dare tutto (la vita inclusa) per un ideale, o è perché non ci crede o perché l'ideale sostanzialmente vale poco.
Il modernismo effettivamente non vale molto. Nemmeno nella Chiesa.
E lo scisma rimandato può solo ingrandirsi.
...io sarei portato a considerare anche la prigionia.
RispondiEliminaprovata da cosa?
@Mic
RispondiEliminaprovata da cosa?
Nella accezione del termine (ma bisogna vedere l'accezione giuridico-canonica del termine), la prigionia è data anche da "Chi non è autonomo, libero dal punto di vista intellettuale, psicologico e sim" (preso da un dizionario on line).
E' del tutto scartabile tale situazione per Ratzinger?
@Angheran70
RispondiEliminaCome ha osservato Stefano , da un punto di vista umano però non può essere biasimato. Su chi avrebbe potuto contare nella curia? Due o tre persone forse
Non solo da un punto di vista umano. C'è da dire una cosa. E qui facciamo analisi Storica. I Papi "post-conciliari", sono stati eletti (anche stando alle analisi di Magister sui capitolati e sui documenti di Giovanni Paolo II che ne confermano l'esistenza) probabilmente perché "l'impedimento" riteneva gli stessi come "accomodanti" alle istanze moderniste. E questo perché magari lo erano davvero. Ma poi -possiamo credere alla Grazia di stato?- almeno in 2 casi (Giovanni Paolo II nella prima parte del pontificato, Benedetto XVI, ma forse anche Papa Luciani), tale "tendenza" si è "deviata" verso un certo tentativo di restaurazione nel senso giusto e vero del termine.
PER QUESTO "l'impedimento" ha "reagito".
Ratzinger aveva una forma mentis modernista moderata. Da Papa la sua forma mentis è cambiata!
Caro Stefano.
RispondiEliminaanche in questo caso abbiamo un elemento bicipite. Perché credo che per "chi non è libero dal punto di vista intellettuale e psicologico" di solito intervengono ragioni patologiche. E non è certo questo il caso di Benedetto.
Oppure restano ipotesi di una costrizione di diversa natura: ricatto? pressioni insostenibili? minacce di altro genere?
C'è sempre l'onere di una prova di difficile individuazione.
@Mic
RispondiEliminaOppure restano ipotesi di una costrizione di diversa natura: ricatto? pressioni insostenibili? minacce di altro genere?
Esatto.
Mi ha fatto riflettere anche la frase di Bergoglio su 2 o 3 anni che potrebbe "durare"...e poi "alla casa del Padre".
RispondiEliminaPotrebbe essere un altro modo per dire che l' "impedimento" coì strumentalizzerà la sua "parabola", per poi "farla finire" (come?) fra 2 o 3 anni. Il tempo per distruggere completamente quel poco che è rimasto?
@Stefano78
RispondiEliminaOppure restano ipotesi di una costrizione di diversa natura: ricatto? pressioni insostenibili? minacce di altro genere?
Esatto.
Ne abbiamo già parlato, in questo blog. In ogni caso, sulle ipotesi non si costruiscono certezze. Rimane il comportamento di fatto di Benedetto XVI (con tutti i simboli papali) che lascia aperta la questione. Che sia Papa è fuor di dubbio, ma lo è anche Francesco al momento, fino a prova contraria (e queste prove non ci sono). E' questa la grande anomalia che nessuno ha il coraggio di mettere in risalto sui mass media.
Ricordiamoci che tra i 2-3 anni c'è il fatidico 2017. Due eventi specularmente opposti: il centenario di Fatima e l'anniversario della Riforma, con gli assurdi ma ricorrenti panegirici nei confronti di Lutero e preparazioni per i festeggiamenti (!!??) comuni ad Erfurt e annessi e connessi...
RispondiEliminaAd Angheran e a Stefano 78: noi non siamo nessuno e forse davanti a una minaccia grave ci squaglieremmo subito come il burro in padella, ma il Papa si assume, volontariamente e consapevolmente, una responsabilità altissima nel momento in cui viene eletto, e riceve dall'alto una grazia di stato proporzionata. Non si può dire "be', anche noi avremmo fatto così!".
RispondiEliminaQuanto a quello che poteva fare (sempre nel caso in cui, e io spero come ho detto che non lo sia, la ricostruzione del thread sia attendibile), innanzi tutto non doveva arrendersi. Forse poteva essere sopraffatto, ma non doveva certo dare partita vinta al nemico. San Pietro fu giustiziato, ma non fuggì davanti ai persecutori, anche se fu tentato di farlo. C'era la minaccia di uno scisma? Ma per evitare uno scisma si consegna la Chiesa in mano a chi la vuole sovvertire? Mi sfuggirebbe la logica. Non avrebbe trovato tre o quattro persone affidabili cui assegnare le cariche più importanti? Certo, poi sarebbe stata guerra, ma ancora una volta è meglio essere in guerra o consegnare la Chiesa ai suoi nemici? Un Papa di grande intelligenza come Benedetto queste cose doveva saperle bene. Io preferisco pensare, finché non avrò prove certe del contrario, che si sia dimesso pensando che la situazione della Chiesa non sarebbe peggiorata. E naturalmente in questo - ma è meno grave - può essersi sbagliato.
Puó essersi sbagliato anche nel ritenere e nell'affermare la dicotomia tra ministero attivo e contemplativo e nel calibrare l'azione conseguente su questo.
RispondiEliminaMi chiedo. Se questo è davvero un errore non invaliderebbe sia le dimissioni che le conseguenze?
E basta affidarne le valutazioni alla storia futura mentre la Chiesa è in un'apnea mai vista ?
Errori di valutazione a parte, la sua "rinuncia anomala" configura una situazione allucinante.
RispondiEliminaPotrebbe aver fatto questo atto, proprio per comunicare ai fedeli avveduti ciò che sta succedendo. E potrebbe aver scelto questo modo, perché non ve ne sono altri praticabili
Carissimi non dimenticate che Ratzinger è un gran bel modernista anche lui, più simile al modernista classico così come descritto nella Pascendi, cioè subdolo con una faccia per ogni occasione tanto da poter lodare il 'riformatore di grande spiritualità' Lutero e contemporaneamente promulgare la Summorum Pontificum. Non lo rimpiango.
RispondiEliminaJuandeSanMattia
Carissimi non dimenticate che Ratzinger è un gran bel modernista
RispondiEliminaLo era.
Non è mica morto
RispondiEliminaJdsm
"Errori di valutazione a parte, la sua "rinuncia anomala" configura una situazione allucinante.
RispondiEliminaPotrebbe aver fatto questo atto, proprio per comunicare ai fedeli avveduti ciò che sta succedendo. E potrebbe aver scelto questo modo, perché non ve ne sono altri praticabili"
E' quello che ho sempre pensato. Dall'11/2/13 è iniziato un periodo durissimo di prova della fede per tutta la Chiesa. Credo che il peggio debba ancora venire...
Una cosa è certa: se i mass media erano pronti ad appoggiare quella nuova chiesa scismatica, adesso questi stessi mass media stanno appoggiando la chiesa "ufficiale" e il nuovo "papa". Ergo: gli scismatici hanno occupato la sede papale.
RispondiElimina1)Davanti alle pressioni, anche solo considerando quelle di conoscenza pubblica, la "libertà" delle dimissioni di Benedetto XVI ha solo un senso metaforico.
RispondiElimina2) È un fatto obiettivo che simili "dimissioni" sono un fondamento troppo fragile per sostenere l'unità della Chiesa.
È venuto finalmente alla luce uno scisma latente che corrodeva la Chiesa internamente da molto tempo. Jesu lux vera, miserere nobis.
Una domanda, alla luce della mia ignoranza : perché il Papa emerito ha partecipato al concistoro per i nuovi cardinali e alla canonizzazione dei Papi? Perché la sua presenza era così necessaria? È solo un caso, partecipazione di cortesia?
RispondiEliminaHa ragione Luiz.
RispondiEliminaQuella di Cordialiter è l'opinione di un osservatore qualsiasi, rispettabile ma opinabile come tante altre: non è detto che corrisponda alla realtà dei fatti svoltisi dietro le quinte.
pongo una domanda:
RispondiEliminacanonicamente, un vescovo può beatificare e/o canonizzare?
oppure c'è bisogno del Vicario di Cristo?
Mi viene un dubbio - non è che alla canonizzazione di GPII e G.XXIII c'era bisogno della presenza obbligata di Benedetto?
Se c'è una risposta, ringrazio sinceramente.
si affollano le ipotesi....libero, ricattato, semi-coatto, affetto da sindrome di Stoccolma (v. partecipazione a cerimonie pubbliche, es. la statua di S. Michele, con quale necessità?) ?
RispondiEliminama pochissimi riescono a vedere come BXVI stia scontando una specie di "contrappasso": l'effetto della mondanizzazione-aggiornamento=secolarizzazione della Chiesa e del papato, inaugurati dal concilio 21.mo anche grazie al giovane perito Ratzinger, sostenitore delle innovazioni (con "abbattimento di antichi e perenni bastioni").
Come dire: coloro che liberarono la tigre dalla gabbia in quel 1962-65, non sono più riusciti a ricondurvela dentro, ad onta di qualsiasi buona intenzione "restauratrice" o asserita "continuità", e ora ne pagano le gravi conseguenze (che si riverberano però, oltre che sui novatores, anche sull'intero Corpo Mistico).
La situazione impedita di BXVI, la sua figura ora in "stallo" sulla scacchiera ecclesiale, è vero "purgatorio" per lui e ahimè per tutti i cattolici.
Come una persona di alto grado responsabile di vigilanza e tutela (=custode incaricato) che -scattata la trappola (vatileaks etc. etc.) sia ormai legata e imbavagliata, insieme con tutto il personale + i clienti, opportunamente narcotizzati (dice bene Stefano78) tranne pochi resi innocui (NOI qui coscienti e pochi altri senza voce in capitolo....), mentre i rapinatori procedono a svuotare i forzieri della Banca
(DEPOSITUM).
Tutto ciò a livello soprannaturale, mentre con occhi "politici" e terreni l'impasse pare ai più una semplice crisi epocale d'un'istituzione umana,non più grave di tante altre.
(Tutto l'allucinante groviglio sembra un fatto più che normale, da "derubricare" a crisi di governo et similia)
Io so solo che le dimissioni di Papa Benedetto sono una ferita aperta per la Chiesa per il modo in cui sono maturate. Il resto sinceramente mi appassiona poco, ciò che conta sono i fatti e quelli sono che Benedetto si è dimesso. In realtà tutte le motivazioni possono essere valide dico solo a chi lo critica per non essere rimasto, che si fa presto a parlare ma si dimentica che stiamo parlando di un uomo che allora aveva 85 anni, colpito nei modi più biechi, nella persona, negli amici nella sua vocazione di pastore. Mi chiedo quanti di noi con le forze di un uomo o donna di 85 anni avrebbe avuto la forza di affrontare tutto questo, non pensiamo con la forza e il vigore che abbiamo ora ma pensiamoci a 85 anni. Cosa fare se capisci che tu non puoi più niente, che le tue forze sia fisiche che interiori sono state distrutte, che ogni tuo gesto o parola viene utilizzato per fare male alla Chiesa ( pensiamo alla famosa Ratisbona e alle conseguenze di uccisioni che sui media sono passate come colpa del Papa ), forse ti viene da pensare che sarebbe meglio toglierti di torno, che via tu la Chiesa non verrà più attaccata ( e così è veramente stato fino ad ora ) e allora prende significato quel ritirarsi per il bene della Chiesa.
RispondiEliminaAttacchiamo ancora oggi Benedetto, ma non è da un uomo di 87 anni che dobbiamo chiedere coraggio e forza ma a tutti quei baldanzosi e vigorosi pastori che potrebbero fare ma non vogliono sporcarsi le mani. Credo che lui abbia dimostrato abbastanza nella sua vita che nel pieno del vigore non si è mai tirato indietro, poi possiamo essere d’accordo oppure no con le sue opinioni, ma non possiamo negare che comunque per questa Chiesa si è speso fino all’ultimo, farlo sarebbe dire una menzogna.Saluti Vighi
@ Turiferario
RispondiElimina"noi non siamo nessuno e forse davanti a una minaccia grave ci squaglieremmo subito come il burro in padella, ma il Papa si assume, volontariamente e consapevolmente, una responsabilità altissima nel momento in cui viene eletto, e riceve dall'alto una grazia di stato proporzionata. Non si può dire "be', anche noi avremmo fatto così!".
Infatti nessuno lo ha detto. Se si parla del papa è da mettere in conto che egli riceva una grazia proporzionata. Per quanto mi riguarda ciò che è accaduto a Marzo 2013 ha una valenza simbolica fortissima. Noi possiamo soltanto ipotizzare alla luce dell'accaduto quanto è stato volontà degli uomini a prescindere dall'assistenza divina.
"C'era la minaccia di uno scisma? Ma per evitare uno scisma si consegna la Chiesa in mano a chi la vuole sovvertire?"
Le cose potrebbero essere andate così: In soldoni qualcuno può aver fatto arrivare il messaggio che "O ci ridate qualcuno dei nostri , o siamo pronti a uscire dalla Chiesa".
A quel punto il "conto della serva" , seppur deprecabile sotto il profilo della fede , può essere stato inevitabile e può aver mostrato cifre preoccupanti.
Contro Benedetto XVI c'era nell'ordine l'ala progressista che dal 2005 ha tentato di fare di Bergoglio l'anti Ratzinger e forse ora c'è riuscita.
L'ala neoconservatrice (in sostanza neocatecumenali e carismatici) che mai lo ha digerito per via della sua apertura ai lefebvriani, della diffidenza su Medjugorje
(i nuovi crociati fateci caso sono quasi tutti seguaci della gospa).
Infine i sedevacatisti , comunque ostili a prescindere in quanto anch'essi contrari all'ermeneutica della continuità, chiunque salga sul soglio di Pietro.
Angheran, i neocatecumenali possono essere definiti neoconservatori in fatto di morale (famiglie numerose al di là persino della paternità responsabile).. Ma quanto a dottrina, a prescindere dalle catechesi secretate (!?) di cui una parte è stata resa nota da "pentiti", sono un messianismo giudeo-luterano-gnostico.
RispondiEliminaCirca le dimissioni di Benedetto, non posso che concordare con chi vede nella sua libera scelta di dimissioni un atto di desistenza alla lotta che solo lui poteva fare. Vedere l'uomo di 85 anni e non vedere l'assistenza divina che l'avrebbe eventualmente sostenuto è una visione solo umana che non tiene conto del Soprannaturale.
RispondiEliminaOltre all'età, bisogna considerare i 2 pacemakers per la rimozione dei quali aveva passato un periodo di tempo non quantificato in ospedale, cosa tenuta nascosta dalla sala stampa vaticana, il fatto che da un occhio vede quasi più niente, lo scoprire un giorno dopo l'altro tradimenti di ogni genere e da parte di persone che avrebbero dovuto essergli fedelmente accanto, e qui sulle fughe dei vatileaks io ci metterei più di qualche dubbio di un coinvolgimento in qualche modo di don.Georg,possibile non si fosse accorto di niente? Ratzinger era sfinito, come svuotato negli ultimi tempi, e avrà pensato di non essere più in condizione di fare il papa in toto, annessi e connessi, poi le voci sulle pressioni psicologiche e non, ricatti odiosi, ma mai seriamente comprovati, e l'impressione di non essere all'altezza....il risultato sono state le dimissioni, traumatiche per me, per lui, e per la chiesa tutta, a mio modesto avviso, ma adesso è tutto rose e fiori, appunto se saran rose fioriranno, per me personalmente, un vulnus che per tantissimi motivi non si rimarginerà mai, il resto, non mi interessa, sto a guardare, aspetto,prima o poi il bubbone scoppia....Lupus et Agnus
RispondiEliminaL’uomo di 85 anni io lo vedo e lo accomuno al fatto che si è messo all’ascolto di Dio, così dice lui e non vedo motivo per cui mettere in dubbio anche queste sue affermazioni, lo vedo nella decisione di farsi da parte per il bene della Chiesa ed anche qui lo accomuno all’ascolto di Dio, non credo proprio che tale decisione sia stata presa perché era solo stanco. Poi ognuno la pensa come vuole ci mancherebbe, dico solo che se pensiamo che tale decisione sia stata presa solo per codardia o paura siamo lontani anni luce sia dalla verità ma anche dall’uomo Ratzinger pur con tutti i suoi limiti. Vighi
RispondiEliminaSono in sostanza d'accordo con Lupus et Agnus. Potrebbe - ma le ipotesi valgono davvero quel che valgono - essere accaduto che di fronte a ribellioni più o meno evidenti Benedetto abbia pensato "me ne vado così lascio il posto a qualcuno più giovane e in gamba di me che fronteggerà meglio questa situazione", ma che abbia ceduto di fronte alla richiesta di togliersi di mezzo non gli renderebbe davvero onore. Preciso fra l'altro, e l'ho detto più volte, che ritengo le dimissioni un grosso errore le cui conseguenze diventano sempre più chiare (ed erano comunque prevedibili), ma un ricatto andato a buon fine sarebbe molto, molto peggio.
RispondiElimina@Turiferario
RispondiEliminama un ricatto andato a buon fine sarebbe molto, molto peggio.
Sarebbe andato a buon fine, questo ricatto, se nessuno si ponesse domande (come in sostanza sta accadendo), e se la famosa "partecipazione attiva" di tutti i Cattolici rimanesse solo un totem da strumentalizzare!
Invece, questo atto del Papa significa qualcosa. E questo "qualcosa" non è nemmeno tanto oscuro. Dunque, magari il Papa VUOLE che si capisca la situazione e si corra in qualche modo ai ripari CON LUI. Invece, purtroppo, nell'ecumene cattolico, anche in quello avveduto (una minima parte), si perde tempo solo nella pars destruens...
Si critica-e-basta.... e tante volte con veemenza
RispondiEliminaVi posso assicurare che nel leggere l'articolo ho avuto un conato di vomito:raccolta di firme per formare una nuova chiesa?
RispondiEliminaL'apoteosi de la schifezza di un qualcosa che dovrenne essere Santo!
Mi sconforta molto pensare che molti di noi possano aver in mente di contrastare questa impudicizia commentando una tantum qualche post...io i post li vedo come il dare il la ad una rete di persone che si aggrega attorno a temi che trasudono di principi a noi cari; valori non negoziabili da difendere assieme con metodi più o meno ortodossi in tutte le sedi più o meno opportune!
I nostri avi che hanno dato la vita per la fede inorridirebbero nel vederci che la si difende solo in tal modo...
Sai qual è il problema Stefano?
RispondiEliminaChe c'è chi non ha voluto e non vuole capire neppure quando sj parla chiaro (vedi ad esempio il Summorum). Figuriamoci a dover leggere tra le righe di cose non dette o dette per enigma!
Chi dorme o è indifferente o narcotizzato da alcuni asperti delle tecnologie che sostituiscono la realtà e chi si beve la melassa mediatica hanno le stesse probabilità di "correre ai ripari". E con chi? Con "lui" che adesso è sulla soglia e non più sul Soglio di Pietro? E come?
Tutti "sul monte" a pregare?
RispondiEliminaÈ forse solo questo che resta...
"Tutti "sul monte" a pregare?"
RispondiEliminaMagari non proprio tutti lì, altrimenti se siamo tutti lì e ci accerchiano è la fine!!!
Su la tattica rimandata a settembre Mic =)
Magari un accordo tra Benedetto XVI e i modernisti (e i loro sponsor) per l'unità della Chiesa, una semi-rinuncia al governo del Vaticano, conservando un ministero contemplativo ma reale, sapendo che una rinuncia vera e propria era impossibile in quelle circonstanze. Una soluzione di compromesso di fronte a una situazione di gravità estrema.
RispondiEliminaLupus, la sostituzione di un pacemaker e' una c...ta, bastano tre giorni di ricovero. Un avvelenamento, magari da metalli pesanti, e' invece una cosa molto seria.
RispondiEliminaCosi come lo e' una fibrillazione atriale cronica in terapia anticoagulante: puoi avere ictus ischemici ed emorragici. In questo caso puoi restare in come per giorni. E nel frattempo chi si occupa della C hiesa? Il segretario polacco di GPII ? Bertone ? gaenswein ? Ecco, la paura di diventare seriamente incapacitato puo' averlo deciso al passo, di sicuro con qualche " B onifacio" a sussurrargli: dimettiti, dimettiti!
Rr
La rinuncia di BXVI coincide con il giorno dedicato alla Madonna di Lourdes, quasi ad indicare che sotto la materna protezione della Madonna il Papa si oscurava, ritirandosi in preghiera per non apparire più, fino a che il trionfo del Cuore Immacolato di Maria Santissima Sempre Vergine riporti la luce sulla Chiesa, in modo da compiere la profezia del terzo segreto, a cento anni dell'apparizione a Fatima. Come il sole scomparve nel cielo per poi riapparire gigantesco ai presenti in quel giorno, così l'oscurità in cui siamo oggi per l'allontanamento dalla luce della vera dottrina lascerà il posto alla Parusia. Papa BXVI con la sua rinuncia dopo 6 anni dal Summorum Pontificum ha dato un segnale di resa ai lupi modernisti, dai quali non si è ancora svincolato, visto che è costretto ad apparire in pubblico, come nel giorno della beatificazione dei Papi conciliari, suo malgrado vestito di bianco. Sarà lui a cadere ucciso e col vestito sporco di sangue per mano dei nemici della Chiesa, facendo da controfigura al VESCOVO DI ROMA?
RispondiEliminaSarà lui a cadere ucciso e col vestito sporco di sangue ?
RispondiEliminaNO, non sarà lui.
Deve ancora venire sulla scena un papa santo e martire (forse già pastore di matura età, ma oscuro in questo momento) che rialzerà la Sposa di Cristo dal fango in cui è immersa da 50 anni.
Lo diceva anche di GP2, al papa si deve (dovrebbe) obbedienza da parte di tutti i cattolici, che poi sia così è un altro paio di maniche......
RispondiEliminaPoirot,
RispondiEliminanon essere ingenuo- acido si, ingenuo no. Uno scrive a Kung, sa pendo benissimo che quello, pur di avere una copertina, pubblicherebbe anche se stesso nudo, e gli scrive sincerissimamente ? Ma dai, dire una cosa aKung e' come dirla in conferenza stampa...forse era sottilmente ironica, non credi, come la storia dell' abito bianco, che non ce n' erano latri di altro colore in Vaticano....
Rr
Obbedisco al Papa, tranne quando mi invita a pregare con un musulmano o non riesco ad associarmi alle scuse a Traettino...
RispondiElimina"i neocatecumenali possono essere definiti neoconservatori in fatto di morale (famiglie numerose al di là persino della paternità responsabile).. Ma quanto a dottrina, a prescindere dalle catechesi secretate (!?) di cui una parte è stata resa nota da "pentiti", sono un messianismo giudeo-luterano-gnostico".
RispondiEliminaSi , avrei dovuto precisare.
Mi riferivo a categorie politiche.
Il neoconservatorismo o movimento dei cristiani rinati è fortemente filo israeliano poichè , sulla scorta della falsa esegesi, crede che la vittoria di Israele acceleri la venuta del Signore.
Riflessi di questa visione si trovano appunto tra neocatecumenali, medjugorjaini , pentecostali ecc. In genere tutta la galassia criptoprotestante che imperversa ormai da oltre dieci anni e periodicamente chiama i cattolici alla "guerra santa"..
"santa o non santa" credo che in questa guerra ci troviamo dentro nostro malgrado...
RispondiEliminail principio di Stefano, per cui gli atti chiari si interpretano a partire da quelli ambigui, è l'opposto della logica e del diritto. L'atto chiaro dell'abdicazione formale con indizione di conclave serve a interpretare rettamente quelli ambigui (abiti, titoli strampalati etc.), non il contrario...
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