Il testo che segue ci fa entrare nella Festività di oggi. Ma desidero anche riproporvi il filmato storico sulla proclamazione del Dogma dell'Assunzione. L'ho rivisto con commossa attenzione e credo che siamo tutti unanimi nel chiedere e credere che la Chiesa ritrovi il fulgore e lo spessore, presenti in quell'evento, che le sono propri oggi e sempre, anche se - per ricordare un'immagine di S. Ambrogio - al momento la sua visibilità è ridotta ad un falcetto di luna. Vi invito ad ascoltare, nelle parole dell'Omelia, oltre alle edificanti espressioni, in che termini Papa Pio XII si rivolge ai poveri e ai sofferenti... Una notazione: lo speaker non manca di retorica, raffrontato allo stile ed ai gusti di oggi; ma ci ho sentito anche la 'sostanza', che non può mai venir meno.
Dormizione e Assunzione della Vergine
Come ricordava il Papa, il Cielo ha un cuore: quello della Vergine Maria, che fu portata in corpo e anima accanto a suo Figlio, per sempre.
Gli ultimi anni di Maria sulla terra – quelli che intercorsero tra la Pentecoste e l’Assunzione –, sono rimasti avvolti in una nebbia tanto spessa che quasi non è possibile penetrarli con lo sguardo e ancor meno indovinarli. La Scrittura tace e la Tradizione ci tramanda solamente qualche eco lontano e incerto. La sua esistenza trascorse silenziosa e laboriosa: come una sorgente nascosta che dà fragranza ai fiori e freschezza ai frutti. Hortus conclusus, fons signatus (Ct 4, 12), la chiama la liturgia con parole della Sacra Scrittura: giardino chiuso, fontana sigillata. E anche: pozzo d’acque vive e ruscelli sgorganti dal Libano (ibid., 15). Come quando stava accanto a Gesù, non si faceva notare, ma vegliava sulla Chiesa dei primi tempi.
Senza alcun dubbio visse accanto a san Giovanni, poiché era stata affidata alle sue cure filiali. E san Giovanni, negli anni che seguirono la Pentecoste, dimorò abitualmente a Gerusalemme; là lo troviamo sempre accanto a san Pietro. All’epoca del viaggio di san Paolo, alla vigilia del Concilio di Gerusalemme, verso l’anno 50 (cfr. At 15, 1-34), il discepolo amato figura tra le colonne della Chiesa (Gal 2, 9). Se Maria dimorava ancora accanto a lui, doveva avere circa 70 anni, come affermano alcune tradizioni: l’età che la Sacra Scrittura stima come la maturità della vita umana (cfr. Sal 89, 10).
Però il posto di Maria era in Cielo, dove suo Figlio l’aspettava. E così un giorno, a noi ignoto, Gesù la portò con sé nella gloria celeste.
Nel dichiarare il dogma dell’Assunzione di Maria, nel 1950, Papa Pio XII non volle chiarire se la Vergine morì e risuscitò subito dopo oppure se andò direttamente in Cielo senza passare per il momento della morte. Oggi, come nei primi secoli della Chiesa, la maggior parte dei teologi pensano che anche Lei sia morta, ma che –come Cristo– la sua morte non fu un tributo al peccato – era l’Immacolata! –, ma avvenne perché somigliasse completamente a Gesù. E così, dal VI secolo, si cominciò a celebrare in Oriente la festa della Dormizione della Madonna: e ciò per sottolineare che si era trattato di un passaggio più simile al sonno che alla morte. Lasciò questa terra – come affermano alcuni santi – in un impeto d’amore.
Gli scritti dei Padri e degli scrittori sacri, soprattutto a partire dal IV e V secolo, riferiscono alcuni dettagli sulla Dormizione e Assunzione di Maria, basati su alcuni racconti che rimontano al II secolo. Secondo queste tradizioni, quando Maria stava per abbandonare questo mondo, tutti gli Apostoli – eccetto Giacomo il Maggiore, che aveva già subito il martirio, e Tommaso, che si trovava in India – si riunirono a Gerusalemme per farle compagnia negli ultimi momenti. E un pomeriggio sereno e luminoso le chiusero gli occhi e deposero il suo corpo in un sepolcro. Pochi giorni dopo, dato che Tommaso, arrivato troppo tardi, insisteva a voler vedere il corpo, trovarono la tomba vuota, mentre si udivano canti celestiali.
Indipendentemente dagli elementi di verità contenuti in questi racconti, è assolutamente certo che la Vergine Maria, per uno speciale privilegio di Dio Onnipotente, non fu sottoposta alla corruzione: il suo corpo, glorificato dalla Santissima Trinità, fu unito all’anima e Maria fu assunta in cielo, dove regna viva e gloriosa, accanto a Gesù, per glorificare Dio e intercedere per noi. Questo è stato definito da Papa Pio XII come dogma di fede.
Malgrado il silenzio della Scrittura, un passo dell’Apocalisse lascia intravedere la fine gloriosa della Madonna. Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle (Ap 12, 1). Il Magistero vede in questa scena non soltanto una descrizione del trionfo finale della Chiesa, ma anche una affermazione della vittoria di Maria (tipo e figura della Chiesa) sulla morte. Sembra come se il discepolo, che si era preso cura della Madonna fino al suo transito in Cielo, avesse voluto lasciare memoria, in maniera delicata e riservata, di questo fatto storico e salvifico che il popolo cristiano, ispirato dallo Spirito Santo, ha riconosciuto e venerato fin dai primi secoli.
Da parte nostra, spinti dalla liturgia della Messa della vigilia di questa festa, acclamiamo la Madonna con queste parole: Gloriosa dicta sunt de te, Maria, quæ hodie exaltata es super choros angelorum, beata sei, Maria, perché oggi sei stata assunta sopra i cori degli angeli e trionfi con Cristo in eterno.
[Fonte: In tua justitia]
[Fonte: In tua justitia]
Devo dire che fa uno strano effetto per chi come me è nato tanto tempo dopo, vedere come era vestita la gente, il loro comportamento, la strana voce del papa che io sento per la prima volta, così tremendamente diverso da quello cui io sono abituato, veramente sembra siano passati 600 anni e non poco più di 60......in cauda venenum, ho notato folla strabocchevole, evidentemente non c'è solo l'effetto bergoglio. Grazie per il filmato, uno spaccato storico da vedere e meditare, da parte di chi è cresciuto in differenti e lontanissimi contesti.Lupus et Agnus.
RispondiEliminaAnch'io ho notato la grande folla. Anche quella (forse impensabile oggi) che accompagnava la processione notturna dell'icona della Salus populi romani dall'Ara Coeli a San Pietro.
RispondiEliminaMa la Salus populi romani non era in Santa Maria Maggiore?
Presso l'Ara Coeli è conservata un'altra "Salus populi romani", risalente all'XI secolo, una delle più antiche della nutrita serie di icone ricavata da una copia dell'icona di San Sisto Vecchio (VII - VIII sec.), denominata del "Monasterium Tempuli", tuttora esistente, conservata nel convento di Santa Maria del Rosario a Monte Mario. Quella di Santa Maria Maggiore risale al VII secolo.
RispondiEliminaLa Madonna è raffigurata secondo il tipo iconografico greco della "Hagiosoritissa" ("Advocata" nella trasposizione latina). I Frati Minori francescani, subentrati ai benedettini, riedificarono la chiesa dell'Ara Coeli dal 1250 e da allora sono i custodi dell'icona.
Immagino che la scelta sia caduta su quella dell'Ara Coeli per l'itinerario simbolico: dal Colle del Campidoglio, dov'è situata l'Ara Coeli) a quello del Vaticano. Le due ali della "Romanità" (l'impero, la storia e l'altare).
Da ricerche su internet, che penso ben documentate.
Noto che abbiamo un documento storico, ma anche religioso, notevole, da conservare gelosamente.
RispondiEliminaCi consente tantissime letture dal 'vivo' di ciò che provvidenzialmente ci trasmette.
Santo Padre Pio XIi ci mancate. Moltissimo.
RispondiEliminaUna domanda da autentico ignorante quale sono: essendo stato il dogma dell'Assunta proclamato solo negli anni '50 come e' stato possibile che all'Assunta siano state dedicate cosi' tante chiese nei secoli passati?
RispondiEliminaHo scoperto che quell'icona, prima che da san Sisto Vecchio proveniva da una vicina Chiesa ancor più antica, al Celio: Santa Maria in tempulo.
RispondiEliminaPensavo che san Sisto Vecchio ricorda, tra l'altro, la presenza di Lucrezia Borgia, lì rifugiatasi... Non sto lì a tirar fuori altre vestigia e altre storie. Ma penso all'occupazione che stiamo subendo, che disprezza il nostro passato e la "romanità" che ci ha portati fin qui, e ai rischi di un'invasione ancor più esiziale finora strisciante ma ormai non più tanto.... E dietro a queste vestigia c'è non solo la storia ma chi ha vissuto creduto sperato sofferto e tutto ciò che ci ha fatti quello che siamo. E non possiamo correre il rischio di fare la tragica fine dei fratelli e delle loro vestigia millenarie della valle di Ninive ed altri. Che tra l'altro vorrei interrotta da qualche evento provvidenziale.
Ma da Chi andremo ? Non vedo altri, all'orizzonte, almeno in questo momento.
RIC,
RispondiEliminaCiò che viene proclamato come dogma è già presente nel sensus fidei dell'intera Chiesa.
ATTO DELLA CHIESA PRE CHE SALVERA' LA CHIESA POST. Grazie per lo stupendo filmato.
RispondiEliminaLa Chiesa ortodossa festeggia fin dal IV secolo la festa della Dormizione della Madre di Dio (e l'assenza di reliquie corporali di Maria fa pensare che tale festa fosse giustificata anche in data precedente), con abbondanza di apocrifi neotestamentari, di letteratura patristica e di testi liturgici a riguardo, specialmente il sermone di San Giovanni Damasceno riportato nel secondo notturno del breviario romano.
RispondiEliminaLa festa della Dormizione mette in esplicito collegamento l'assunzione corporale con la morte della Madre di Dio (secondo le narrazioni apocrife, fu proprio la scomparsa del corpo di Maria dal sepolcro dopo la sua sepoltura a generare la venerazione di questo evento): il dogma cattolico romano non definisce la morte di Maria, e l'opera preparatoria del dogma, La mort et l'assomption de la Vierge Marie, di P. Martin Jugie, mette addirittura in dubbio tale morte.
Inoltre, per la teologia ortodossa, l'Assunzione di Maria al cielo fu il frutto della sua maternità divina e della risurrezione di Cristo.
È poco comprensibile la proclamazione di un dogma a fronte dell'assenza di una specifica eresia che, al tempo della proclamazione, minacciasse la fede della Chiesa: l'Ortodossia non ha mai conosciuto dogmi proclamati al puro scopo di "chiarire" aspetti dottrinali.
È poco comprensibile la proclamazione di un dogma a fronte dell'assenza di una specifica eresia che, al tempo della proclamazione, minacciasse la fede della Chiesa: l'Ortodossia non ha mai conosciuto dogmi proclamati al puro scopo di "chiarire" aspetti dottrinali
RispondiEliminaCredo che Pio XII ben conoscesse le idee moderniste che circolavano attraverso la "nouvelle théologie", che tra l'altro ha cominciato ad avere la meglio già con l'avvento di Gipovanni XXIII, il quale sulla Madre di Dio aveva una posizione minimalista: riteneva bastante “ecco tua madre” detto da Gesù Cristo in Croce, riteneva il resto edificante per i devoti, ma irritante e controproducente per gli altri. Risulta anche che, all'epoca, era contrario alla proclamazione del dogma dell’Assunzione.
Dunque evidentemente
era meglio prevenire che combattere; ma la lotta è esplosa dopo il Concilio, che Pio XII prudentemente si era rifiutato di indire, proprio perché ne intuiva i rischi...
@ Anacleto
RispondiEliminaSpesso noi comprendiamo solo in ritardo ciò che le anime più sante e profetiche già molto prima avvertono.
Nell'omelia odierna ci è proprio stato ricordato che quando fu proclamato questo dogma erano già almeno un centinaio di anni che nella Chiesa aleggiava il pericolo del naturalismo, la negazione di una visione soprannaturale della vita. Il Père Emmanuel, uno dei tanti, già molto prima metteva in guardia da questa eresia.
E non possiamo certo dire che la proclamazione del dogma non sia stata profetica proprio noi che viviamo in un tempo in cui anche molti alti prelati non hanno più che visioni orizzontali del loro ministero. Maria è stata assunta in cielo, anima e corpo, e noi è a lassù che dobbiamo guardare.
La Chiesa può proclamare un dogma anche solo per chiarire, esplicitare e precisare un aspetto della Fede cattolica e del deposito rivelato da Gesù Cristo.
RispondiEliminaIl fatto di combattere un'eresia è puramente accidentale. Anche in questo caso il combattimento contro l'eresia implica appunto un verso progresso dogmatico nell'esplicitazione e nella precisazione della dottrina.
Ovviamente questo progresso dogmatico non si deve intendere come l'introduzione di nuove verità (è un'eresia questa), visto che la Rivelezione di è conclusa con la morte dell'ultimo Apostolo. Soprattutto non ci devono essere contraddizioni in questo sviluppo dogmatico.
Buona festa dell'Assunzione a tutti.
Grazie Mic per il chiarimento
RispondiEliminaIn Sardegna la MadonnaAssunta e' rappresentata addormentata: uno splendido letto, e su di essa adagiata la statua, tuuta vestita di bianco, con le mani giunte che stringono il Rosario, una corona di stelle, ai piedi calzari d' argento, e perle, ed anelli, e ex voto preziosi. Quella dela miaparrocchia, semplicemente bellissima, un sogno d' ispirazione e ammirazione per qualsiasi bambina.
RispondiEliminaE' addormentata perche per alcuni secoli la Sardegna fu bizantona, quindi noi festeggiamo anvora la Dormitio.e poi cantiamo il Deus tii salvet, Maria,
Che sembra latino, ma e' sardo. Ed ha in texto bellissimo:
Deus ti salvet, Maria,
Ki s' est de grascia piena,
De grascia 'e sa vena ' esa currente
(Dio ti salvi, Maria, che sei piena di grazia, della grazia della vena della coreente del fiume- avete presente un torrente chiaro e fresco di montagna ?)'.
Su Deus Onnipotente con tegu est istadu,
Pro ki t'hat preservadu immaculada
( Dio Onnipotente e' stato con te- espressione in sardo che indica l' intimita' ' tra sposo e sposo),
Per cui ti ha preservata immacolata (preservata dal peccato originale).
Pregate a Fizzu ' ostru pro nois peccadores,
Ki tottus sos errores non perdonet
(Pregate vostro Figlio per noi peccatori, che tutti gli errori ci perdoni)
E sa Grascia nos donet in vida et in sa morte,
E sa diciosa sorte, in Paradisu
(E ci doni la Grazia in vita ed in morte e la sorte felice/benedetta/gaudiosa- tutto cio' significa l' aggettivo diciosa-( di portarci) in Paradiso.
Ovviamente con la musica, e se cantata bene, e' assolutamente magnifica.di soltio si esegue con due mezzi cori, uno dice una strofa,l' altro la ripete su una tonalita' piu' alta o bassa.Possono essere un mezzo coro femminile ed uno maschile, ma e' piu' bella se exeguita da due mezzi cori maschili, baritoni e tenori, per esempio. Puo' essere accompagnata dall' organo , o anche exeguita a cappella.
Ai turisti piace moltissimo. Ame fa venire le lacrime agli occhi, soprattutto sul" diciosa".
Scusate lo sfogo di sardita', ma sono lontana da casa x questo feragosto.
Rr'.
DEus t
Quella cantata da Maria Carta!
RispondiEliminaÈ struggente.
Anonimo ha detto...
RispondiEliminaDomanda tecnica.
Dato San Massiliamo Kolbe (come Padre Pio) è un santo canonizzato con il NOM, oggi, uso antiquior, come si celebra?
Usando il comune dei martiri?
14 agosto 2014 17:34
Speriamo che quanto prima, sieda sul Trono di Pietro, un Papa che canonizzerà PIO XII che davvero è un vero Santo.
RispondiEliminaA chi chiede come celebrare le feste dei santi canonizzati col NOM, per quanto ne so da semplice laico, non hanno feste nel calendario liturgico tradizionale e quindi nemmeno una specifica Messa.
RispondiEliminaPersone più esperte potranno rispondere in modo più preciso.
Mic,
RispondiEliminaSi, Maria Carta la eseguiva benissimo. Ad una vocesola e' struggente, a piu' voci, specie se maschili, e' possente.
A me piace molto la strofa, che ho dimenticato ieri, " beneitta e laudada, sobra tottus gloriosa, Mama, Fizza e Isposa de su Segnori", che ricorda Dante.
Rr
RispondiEliminaA chi chiede come celebrare le feste dei santi canonizzati col NOM, per quanto ne so da semplice laico, non hanno feste nel calendario liturgico tradizionale e quindi nemmeno una specifica Messa.
Allora si usa il comune dei santi?
Quanto meno il comune dei santi di quella categoria?
Oppure si fanno delle traduzioni in latino "motu proprio" (visto che, forse debbo dire persino paradossalmente/"fortunatamente" è più facile trovare l'ircocervo che il testo latino delle liturgia NOM) delle preci del proprio NOM e le trasla nel corpo della Messa Tridentina?
Cara Rr, il tuo bellissimo racconto e i versi tra l'altro comprensibili del canto, mi hanno stupito, cmq, per la tua struggente nostalgia e relativa commozione, ti posso assicurare che dalle parti mie sono sentimenti assenti, quindi ci tutelano da pericolose dietrologie (;!, qua nulla del genere è mai capitato, ma cosa vuoi pretendere, quando da questi lidi passò S.Antonio da Padova,mica miciomiciobaubau, nessuno andò ad ascoltare le sue prediche e lui andò in riva al mare e vennero fuori i pesci dall'acqua per sentirlo, per fare inginocchiare qualcuno davanti alle Sacre Specie, dovette farlo con un'asina......così......tanto per illustrare il landscape territoriale......grazie per il racconto, mi hai fatto venire un po'di invidia,'nnnaggiatte'.Lupus et Agnus.
RispondiEliminaLupus, non credevo foste cosi " no roots". Conosco la storia di S.Antonio ed i pesci, ma l' asina ?
RispondiEliminaDicci, dicci...
Rr
Il miracolo dell'asina fu fatto per la conversione di un eretico che non credeva nella presenza reale di Gesù nell'Eucaristia.
RispondiEliminaJuan de San Mattia
Rr,è più o meno come la racconta l'amico Juan, l'eretico continuava a bestemmiare e ad insultare Dio e il santo e lo sfidava a dimostrargli che nell'ostia ci fosse davvero Cristo, S.Antonio sollevò l'ostia che levitò da sola e rimase sospesa in aria, e l'asina cadde in ginocchio ragliando (il suo modo do pregare) e pare che l'eretico si convertì....cari amici voi non potrete mai immaginare come sia essere compressi nel triangolo delle lanterne rosse,qui la FEDE è solo quella politica,nient'altro,anche i preti sono rossi, purtroppo non perché musicisti, ahimè,qua le processioni non si fanno in modo decente da secoli,cose quali tu hai raccontato qua non se le sognano neppure.....per la processione del Corpus Domini a Rimini, un'amica mi ha detto strafelice che erano 800.....capisci?800 ed era uno stratosferico numero, Rimini fa quasi 300.000. abitanti,parrà strano, ma Ravenna meno di 90.000.....fatti 2 conti e capisci un po' meglio dov'è cresciuto Lupus suo malgrado ed ho qualche anno meno di te; qua c'è stato il record di tonache buttate alle ortiche e di preti sposati.....ed anche il maggior numero di suicidi di ex religiosi, ma non lo dire a nessuno,soprattutto adesso che Superman ci guida.Lupus et Agnus.
RispondiEliminaBeh, Lupus, e' notorio che le Romagnole sono calienti, e quindi e' piu' difficile resistere alle tentazioni della carne per un religioso locale, per poi suicidarsi avendo scoperto che,a differenza del Signore, non sono fedeli.
RispondiEliminaRr
PS: c' e' un bellissimo racconto di GraziaDeledda, credo il titolo sia " La madre", incentrato sul dramma di una madre, appunto, di un giovane prete che teme che possa soccombere al fascino di una donna del luogo. Oggi non potrebbe scriverlo: dove sarebbe il dramma? Ama, e sii felice, no ?
Mi è stato chiesto come si celebra nella Messa di sempre la festa di un santo canonizzato col NOM.
RispondiEliminaCome detto il calendario liturgico tradizionale ovviamente non può contenere questi "nuovi" santi e quindi non vi è una Messa specifica.
Non so se sia lecito usare il comune dei santi o altre categorie. Secondo me no e questo sarebbe anche il motivo per cui vi sarebbe chi vorrebbe introdurre nuovi santi nel calendario liturgico tradizionale (approfittandone ovviamente per introdurvi anche altri cambiamenti che potrebbero essere non sempre positivi, visto le esperienze con gli aggiornamenti dei decenni scorsi...).
Comunque per essere più preciso (e sicuro) dovrei chiedere anch'io a un sacerdote.
Se lei è un sacerdote penso che i suoi confratelli della FSSPX le potrebbero dare volentieri informazioni esaurienti al riguardo.