È per un'esigenza umana naturale e, al tempo stesso, per un'esigenza della Rivelazione divina che le definizioni della Chiesa sono rigorose ed irreformabili. Il Concilio Vaticano II, però, col suo rifiuto sistematico di definire ed anatemizzare, ha indotto in tentazione molti cattolici, spingendoli a domandarsi se la vera Fede non sia ormai al di là dei dogmi irreformabili, se non si possa intravedere ormai legittimamente, nella Chiesa unica dell'unico vero Dio, il pluralismo della dottrina che ci manifesta il vero Dio. A tali interrogativi venti secoli di Tradizione immutata vivente ci obbligano a rispondere con un “no” categorico. Il ventunesimo Concilio si contrapponga pure, se vuole, ai venti Concili precedenti, noi non ci muoveremo e continueremo a studiare e a meditare le definizioni e gli anatemi già formulati. Noi non cesseremo di nutrire la nostra preghiera, perché essi soli ci consegnano la Rivelazione dell'amore trascendente: “Dio ha tanto amato il mondo da dargli il suo unico Figlio” (Gv 3,16).
È la gloria della morale cristiana sbarrare la strada ai sotterfugi e chiudere loro tutte le uscite. Perché mentire ancora quando la radice della menzogna è devitalizzata, resa sterile ed uccisa dal dono della grazia, che purifica e sopraeleva? È la gloria della nuova legge, che è legge di grazia, far adottare dei costumi divini, operando anzitutto un taglio spietato nelle aspirazioni impure e intricate della natura corrotta, riconoscendo poi dei diritti unicamente alle esigenze nobili e buone e portandole a gravitare nell'orbita delle virtù teologali.
Noi ammiriamo nei Santi i magnifici effetti della grazia, che ha purificato il loro cuore e trasformato intimamente il loro essere. Di contro ci sentiamo urtati ed offesi dalla grossolanità interiore degli eresiarchi, e se non sempre dalle loro debolezze carnali, almeno dal loro orgoglio sfrenato in spiritualibus.
È sufficiente, ad esempio, aver letto una biografia esatta, di Martin Lutero per provare disgusto allo spettacolo della sboccatezza sensuale di questo prete sposato. Ancor peggio, egli appare dominato da un orgoglio che gli falsa lo spirito a tal punto che non solo si dispensa dal chiedere perdono dei suoi peccati, ma persino li ripulisce e li giustifica con un'interpretazione aberrante dell'Evangelo.
La vita e le pretese di Lutero sono certamente troppo torbide ed impure perché possiamo ammettere ch'egli “ha cercato onestamente e con abnegazione il messaggio del Vangelo […] e che le esigenze ch'egli ha espresso traducono molti aspetti della fede e della vita cristiana” (card. Willebrands, delegato ufficiale di paolo VI al Congresso luterano d'Evian, 14-24 luglio 1970).
Che importa che sia l'inviato ufficiale del Papa regnante a comunicarci delle incredibili spiegazioni sulla vita interiore di Lutero?! [Non aveva ascoltato Benedetto XVI ad Erfurt - qui - o Francesco a Caserta - qui -ndr] La dignità del messaggero non ha il potere di cambiare la realtà e noi non crediamo a nessuna dell'enormità che egli vorrebbe imporci. Ne sappiamo a sufficienza, tanto sulla legge naturale coi suoi immutabili precetti che sulla legge della grazia, rivelata una volta per sempre, per essere assolutamente certi che mai la Santa Chiesa concederà dei diritti alle torbide esigenze del tenebroso fondatore della pretesa riforma. Mai la chiesa aprirà la via ad un genere di vita spirituale che tenta di conciliare Cristo e Belial (2Cor 6,15).
Se i dogmi della Chiesa, i suoi Sacramenti, la sua vita morale e spirituale sono comandati dalla Rivelazione, ma rispettano altresì le umili leggi della nostra natura, così è anche del regime della Chiesa. È un regime leale di autorità e responsabilità personale, un regime di poteri secondo la grazia conferita a detentori personali nel senso d'un ordine gerarchico. È incompatibile nella Chiesa di ogni verità un regime che devolva il potere ad assemblee anonime, i cui capi ufficiali sarebbero soltanto degli esecutori irresponsabili. Il regime ipocrita delle autorità parallele non potrà mai divenire di diritto il regime della Chiesa, anche se riuscisse in una certa misura e per un po' di tempo ad imporsi di fatto. Poiché questo regime è già in contraddizione con la costituzione di una società giusta, non può affermarsi nella costituzione della società di grazia fondata dal Signore Gesù ed assistita dal Suo Spirito.
Conclusione: qualunque sia l'aspetto della Chiesa che si consideri, governo o santità, dottrina o liturgia, si vedono sempre brillare due grandi contrassegni inseparabili, due grandi contrassegni indelebili: anzitutto la soprannaturalità intrinseca di questa società gerarchica della grazia; poi la sua consonanza e la sua piena armonia con le giuste leggi della nostra immutabile natura.
Padre R.T. Calmel
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[*] PADRE ROGER THOMAS CALMEL. Sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, nato l'11 maggio 1914 e battezzato due giorni dopo, a Sauveterre-la-Lémance. Richiamato a Dio il 3 maggio 1975, nel trentottesimo anno della sua professione religiosa e trentacinquesimo del suo sacerdozio. Sepolto il 5 maggio 1975 a Saint-Pré du Coeur Immaculé.
Ottima iniziativa
RispondiEliminahttp://espresso.repubblica.it/attualita/2014/08/05/news/palermo-l-happy-hour-si-fa-in-chiesa-1.175712?ref=HRBZ-1
E voi ancora a piangervi addosso. Questo è il futuro.
Grazie Mic!
RispondiEliminaSono questi gli insegnamenti e le letture che apprezzo maggiormente.
Leggendo queste pagine non si avrà mai la sorpresa di iniziare un paragrafo ed accorgersi di aver a che fare con un normalista o con un "semplice" conservatore. Questi sono autori tutti d'un pezzo che, anche se a malincuore, portano l'analisi degli avvenimenti fino alle loro estreme conseguenze.
E proprio per questo sono stati dei veri profeti che hanno saputo vedere con largo anticipo ciò che noi viviamo attualmente.
Al sempre amabile a coraggioso Anonimo (il loro vero nome è Legione),
RispondiEliminaci dimostri dov'è che noi ci piangiamo addosso.
La denuncia ineludibile - dal nostro orizzonte di Fede incrollabile ed altrettanto incrollabile Speranza cristiana - non può esser confusa col "piangersi addosso".
La gioia del Signore Risorto, quella vera, nessuno potrà mai togliercela.
Per il resto, il Signore può servirsi di qualunque cosa, se si "rimane" in Lui e l'intenzione è retta...
"l'happy hour si fa in chiesa (minuscolo!)"
RispondiEliminaTanto tuonò che piovve...
Dopo tanti florilegi, da Maolo VI in poi, ecco i risultati!
E c'è pure chi se ne compiace...
Ma non hai capito, anonimo, che tutta quella gente va all'happy hour e non alla messa (minuscolo!)?!
Secondo me quello del primo anonimo era solo sarcasmo, diretto CONTRO l'happy huor e non a suo favore.
RispondiElimina" le definizioni della Chiesa sono rigorose ed irreformabili. Il Concilio Vaticano II, però, col suo rifiuto sistematico di definire ed anatemizzare, ha indotto in tentazione molti cattolici, spingendoli a domandarsi se la vera Fede non sia ormai al di là dei dogmi irreformabili, se non si possa intravedere ormai legittimamente, nella Chiesa unica dell'unico vero Dio, il pluralismo della dottrina che ci manifesta il vero Dio"
RispondiEliminaSiamo arrivati all'esasperazione di un pluralismo globalizzante e massificante anche in campo religioso.
un bravo, saggio e profetico figlio di San Domenico...
RispondiEliminagrazie a Dio!
Romano
@ anonimo dell'happy hour
RispondiEliminaQuello, anonimo, per la verità è il passato. Da noi i Salesiani, dopo la Messa, organizzavano il graffa-tour e, assieme alla ciambella, donavano sul tesserino il timbro per poter giocare nel campionato di calcio; nel caso di mancata partecipazione alla Messa niente graffa all'uscita e squalifica per un turno. Noi, anonimo, però eravamo bambini e anche un poco monellacci :-)
Un caro saluto, Mic.
Breaking news: il dr. Enzo Bianchi ha minacciato di querelare anche la nuova bussola quotidiana. Dopo i nuovi FFI e Colafemmina, ecco un'altra cannonata dei modernisti privi di argomenti teologici. Consultare l'articolo di Cascioli sulla nuova bussola quotidiana di oggi.
RispondiElimina@A.
RispondiEliminaMa se esordisce dicendo: "Ottima iniziativa"!...
In ogni caso ringrazio mic per averci regalato questo scritto di un religioso che ha voluto rimanere fedele alla Tradizione e per questo dimenticato dalla kultura dominante.
C'è un riferimento a Lutero che ben si adatterebbe alla "biografia esatta" di Maolo VI...
Similis cum similibus
Un caro saluto, Mic.
RispondiEliminaAnche a te Lino. Ti leggo sempre con 'gusto' ma anche profitto, altrove.
Quella, ho scoperto, è solo la punta di uno degli iceberg della deriva...
È una ulteriore conferma che questi “maestri del dialogo”, così accoglienti e disponibili verso chi quotidianamente copre di fango la Chiesa, in modo direttamente proporzionale sono intolleranti nei confronti di coloro che all'interno della Chiesa chiedono conto di certe prese di posizione.
RispondiEliminaSe tentano di silenziare anche i "normalisti", che comunque qualche occhio lo tengono ancora aperto, mala tempora davvero...
Ci affidiamo e andiamo avanti.
Gentile Mic, la lettera alla nuovabq pare la fotocopia di quella a riscossa cristiana. In fondo mancano pure di fantasia.
RispondiEliminaLasciando da parte per un attimo le battute (l'ironia è un tratto del cattolico) temo che arriverà una lettera anche a Mic, visto che ha trattato della nomina papale del sig. Bianchi.
Niente paura: più gente tirano in ballo più guai si tirano dietro.
Sì, non è altro che la fotocopia, peraltro pedestre e generica. Colpisce perché viene dopo la vicenda dei FI e le sue modalità da soviet, l'aggessione mediatica ai loro sostenitori, il connesso caso Colafemmina, certe acrobazie del Mastino e "avvertimenti" vari sia diretti che indiretti...
RispondiEliminaBeh, Mic, per quel poco che posso fare (oltre pregare) in caso di bisogno sa come trovarmi.
RispondiEliminaLe sono molto grata. Può scrivermi su romaperenne@gmail.com ?
RispondiEliminaIl dr. Bianchi si sarà stufato di tanta gente che ha compreso che la sua e' una falsa teologia cattolica, gente coraggiosa che ha smontato,il suo castello teologico fatto di ambiguità. Pazienza se il dr. Bianchi si è rotto. I normalisti e non solo loro si sono stufati di lui e della sua perenne ambiguità. Mezzo cattolico, mezzo protestante e con un sottofondo di agnosticismo. Gratta gratta in fondo lui un po' di risentimento verso il vero cattolicesimo ce l'ha e l'ha fatto intendere in tutti questi anni.
RispondiEliminama se le lettere sono copie, è possibile che sono false?
RispondiEliminaRomano
Mi pare che non sia un ripensamento un ri-mangiamento visto che conclude con questa
RispondiElimina""*RETTIFICA
Mi avvisano che gli originali della circolare Buffarini-Guidi esisterebbero sul serio. Anche se non ne abbiamo ancora visto copia, protocolli e quant’altro. Vogliamo fidarci sulla parola.
In tal senso, rimando all’articolo su Cesnur di Massimo Introvigne, che ci fornisce la sua versione dei fatti e della quale al momento non abbiamo ragione di dubitare. ""
http://www.cesnur.org/2014/mi_scuse_pentecostali.htm
La versione di Introvigne, che non giustifica comunque le "scuse" del papa, bufala o non bufala...
Dopo cinquanta anni, per legge, gli archivi ministeriali italiani sono consultabili. Se ci sono riferimenti a fatti personali, dopo 70 anni. Ormai anche quasi tutti il carteggio Mussolini petacci e' pubblico. Per cui la circolare buffarini o c'è e se c'è non dovrebbero più esserci problemi a mostrarla, oppure è' una bugfala. Come in coscienza ritengo. I protestanti non davano fastidio. Davano fastidio gli ebrei ma solo perché l'ordine arrivava da Berlino.
RispondiEliminaAnche se negli archivi del ministero degli interni ci fossero riferimenti personali a membri della setta pentecostale, i 70 anni dal 1938 sono ampiamente passati. E perché allora trattieni ha aspettato tanto? Se loro sono i possesso della circolare buffarini che la pubblichino. Perché tanta segretezza? Perché l'hanno trascritta anziché mostrare la copia dell'originale che, se esistente, e' sicuramente conservata?
RispondiEliminaSentite, il modo peggiore per difendere una tesi, è farlo con argomenti sbagliati. Non parziali, come potrebbero essere i c.d. "Argomenti AD HOMINEM", da usare quando l'argomento giusto non sarebbe capito (tipo l'argomento Beethoven contro l'aborto), ma proprio sbagliati. Ora, sostenere l'inesistenza delle circolari contro i pentecostali negli anni '30, è sbagliato. Esistevano, eccome, ne parla mons. Spadafora nel suo libro sui Pentecostali,scritto negli anni '50 e poi ristampato fino agli '80. Circolari che partirono, lo ripeterò spesso, sollecitate da dinamiche interne al mondo protestante italiano di allora, come ben esaminato e spiegato, proprio nel libro di Spadafora.
RispondiEliminaIl Mastino ripubblica con rettifica e rilancia:
RispondiEliminahttp://www.qelsi.it/2014/la-guerra-israele-palestina-lha-fatta-scoppiare-il-papa-forse/
@ rafminimi: ci vuol ben altro che spada fora. Se questi circolari ci furono, che si tirino fuori le copie, non le trascrizioni fatte a computer. Poi volevo dire a te e al vdr: ma vi siete già dimenticati delle aggressioni contro le sedi dell'azione ap cattolica che vi furono nel 1931? Solo i pentecostali e gli ebrei subirono le angherie del regime? La storia va raccontata tutta, non solo una parte. E poi il vdr prima di aprire bocca farebbe megli a documentarsi su quegli anni. Ci furono i patti laternensi ma non fu un grande idillio quello fra Pio XI e il fascismo. Anzi, più andarono avanti negli anni e più i rapporti peggiorarono. Ma queste cose il vdr le ignora proprio perché sono andati a cercarlo col lanternino alla fine del mondo.
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