Riprendo da Rorate Caeli, che ricorda anche i cristiani di Aleppo [qui].
Una prima risposta agli appelli.
Ieri sera, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite [qui] ha diramato l'ultima versione della prima risoluzione sugli islamisti che hanno espulso centinaia di migliaia, e violentato e ucciso un numero imprecisato di cristiani e di altre minoranze in Iraq e Siria. I paesi e gli individui che finanziano i gruppi terroristi sono oggetto di sanzioni.
Si tratta di una risoluzione complessa, perché molti articoli sono applicazioni nuove di elementi già presenti nelle risoluzioni anti-terrorismo precedenti; ma è un buon segno di risposta nonostante il suo ritardo. Che ci piaccia o no, il coordinamento internazionale in materia di sicurezza dopo la seconda guerra mondiale dipende quasi sempre dal Consiglio di sicurezza dell'ONU e dall'accettazione dei fatti da parte dei suoi cinque membri permanenti. Quindi questo è un inizio, in quanto fornisce una base giuridica per ulteriori azioni.
Attenzione all'ONU: quando arrivano i caschi blu loro si limitano a difendere l'aggressore. Ricordatevi di Cipro. Ricordatevi di Srebrenica. Che poi ci siano sanzioni verso i Paesi che hanno armato l'Isis ... ma ve le immaginate sanzioni contro la Turchia? Oppure contro il Qatar? E perché non anche contro Obama?
RispondiEliminaNon si può dimenticare che queste guerre cominciarono tra musulmani, con la divisione fondamentale tra sunni e scia; se le relazioni tra cristiani e sunni sembra oggi quasi impossibile, lo stesso non si può dire sugli sciiti. Un buon esempio di relazioni positive anche sul piano spirituale e intellettuale tra sciiti e cattolici tradizionali si può trovare nei testi di E. Michael Jones sull' Iran: www.culturewars.com
RispondiEliminaVa bene, è un discorso difficile e impopolare, soprattutto qui e adesso, ma qualcuno lo deve fare, se Mic me lo consente.
RispondiEliminaChi mi conosce qui, sa che ho esaltato Poitiers e la Reconquista, Lepanto e Vienna. Che ho sempre sostenuto che il "dio" islamico non è il Dio cristiano. Che l'"appeasement" con l'islam, il suo "riconoscimento" (nel concilio, nel nuovo catechismo, negli "auguri" per il ramadan) fossero degli errori di teologia e di teologia politica.
Ma, con altrettanta franchezza, devo dire che non mi piace la natura di un certo "anti-islamismo" straccione e incolto che sta affiorando in certi ambienti tradizionalisti. Sì, lo ammetto, sono, anche in questo, "cardiniano".
C'è molta superficialità in certi giudizi: si ignora, ad esempio, che l'Esercito Islamico è ispirato da una ideologia wahabita che è "modernista" rispetto all'islam "classico". Si ignora che il Califfato (quello vero) comunque garantì - certo, perché interessato - un certo livello di sopravvivenza ai Cristiani. Ma soprattutto si ignora che l'Esercito Islamico è stato armato, addestrato, finanziato da USA e Israele. Possibile che le loro intelligence ignorassero la loro ideologia? A chi giova lo smembramento e la destabilizzazione delle entità statali del Medio Oriente?
E ancora: odo, in alcuni ambiti tradizionalisti, appelli una nuova crociata anti-islamica. Data l'ora presente, mi sta bene, e approvo. Però mi devono chiarire bene i motivi: se è in nome della Fede, dell'Europa imperiale e cristiana, aristocratica e popolare insieme, della Tradizione, delle sue radici greco-romane, bene, questa è la mia battaglia. Ma se è in nome della democrazia, dell'illuminismo, della "tolleranza" volterriana (che, tra l'altro, era ferocemente anti-islamico), del progressismo, del femminismo, del relativismo, dell'irreligiosità (o, peggio, di un presunto "diritto" all'irreligiosità), dell'eguaglianza, dell'antirazzismo, della laicità, beh spiacente, io sto con Massimo Fini, che preferiva, provocatoriamente, il Mullah Omar.
La pur brava Oriana Fallaci, i contemporanei Ida Magli, Giuliano Ferrara la pensino come vogliono. Io continuo a ritenere che, nonostante tutto, il "nemico principale" sia chi bombarda Gaza con i suoi cannoni, ma soprattutto le nostre economie con le sue banche, la nostra cultura con i suoi "intellettuali" à la Bernard Henry Levy, la nostra società e la sua morale con le lobby anticristiane, tanto potenti quanto innominabili e intoccabili, il nostro pensiero con le sue leggi liberticide.
E, d'altro canto, i legami tra gli sgozzatori di cristiani e costoro sono ben dimostrati. La nostra viltà, la nostra ignavia, la nostra tolleranza è stata generata dalla loro ideologia democratica, antirazzista e laicista.
Fermiamoli, i massacratori di cristiani, certo. Ma tutti e in nome dei valori giusti.
A me Silente non piace la natura di tutto ciò che è "anti" per partito preso.
RispondiEliminaMa i nostri fratelli in MO in questo momento se ne sbattono della frangia civile dell'Islam e non sono in condizioni di fare ragionevoli distinguo.. D'altronde è una barbarie non nuova. Nuove, invece, sono le sacche di odio che rigurgitano dall'Europa.
Sappiamo che anche l'Islam, come l'ebraismo, non è un monolite, ma contro i tagliatori di teste (e peggio ancora) e mentre la gente muore e non sa dove andare stiamo a fare i distinguo?
Quanto alle lobbies e a tutti i burattinai il discorso si fa complesso. Ma nell'immediato occorre affrontare il problema piú pressante.
RispondiEliminaSilente, Islam hates us - it is written in their book...
RispondiEliminaIt's founder was a violent man...you understand the true nature of a religion looking at its founder..he's a horror story
Check videos and articles: Robert Spencer - expert on Islam...
Of course it does not mean we have personal hate for them ....
No time for idealizing ..it's a totally false and violent religion ....
K.
Certo Silente, condivido il tuo discorso, però ora che qualcuno ha svegliato il can che dormiva, non si può più ignorare il pericolo.
RispondiEliminaCerto il can che dormiva non mostrava la ferocia che invece gli è propria, e questo ben sanno coloro che l'hanno svegliato e che sono dei criminali ancor più pericolosi degli stessi islamici!
Ma comunque il dito va puntato anche su tutti coloro, e ve ne sono molti tra i ranghi del clero postconciliare, che misconoscendo la realtà del peccato originale hanno pensato di abbassare ogni guardia abbracciando chiunque incontrassero e sovrastimando le capacità umane a scapito delle vere forze soprannaturali.
Sopra ho disapprovato l'essere "anti" per partito preso e lo confermo, nel senso di rifiutare l'antagonismo ideologico.
RispondiEliminaNei confronti dell'Islam e di ogni falsa religione, invece, il nostro "anti" è il rifiuto di tutto ciò che non appartiene al Signore, consapevoli di come possano dialogare le culture ma non le fedi, che sposano principi irriducibili.
Quanto all'Islam e alle comunità cristiane orientali, in molti casi è dimostrata la possibilità di civile convivenza, quando non entrano in campo le radicalizzazioni, e soprattutto in quelle forme che l'slam ha in sé fin dall'origine, come ricorda il commento qua su, che neppur tanto dietro le quinte sono state alimentate e strumentalizzate da altre distorte "potenze" anche politiche.
Ovvio che ogni reazione è in nome della carità verso i fratelli e della giustizia. E non può certo trattenere il fatto che la reazione coincida con interessi di altre parti.
In questo caso si tratta di un "gioco sporco" del quale non vorremmo far parte. Però la sorte degli innocenti grida vendetta, che non significa sempre ritorsione, ma ripristino della giustizia.
Bisognerebbe fornire ai cristiani le armi per difendersi e peccato che non c'è chi accorre in loro aiuto (come accade invece per i barbari aggressori dalle banlieue ormai islamizzate) dalle periferie dell'occidente narcotizzato anche da ipod et similia e svuotato della sua anima dalla secolarizzazione arrivata quasi alle sue estreme conseguenze.
RispondiEliminaHo tralasciato di dire, ma ha un gran peso, quanto in tutto questo abbiano influito anni di desistenza e sviamento da parte di 'pastori' non più vigili e docenti, ma dialoganti, sull'onda d'un aprioristico ottimismo sull'uomo sganciato dal Soprannaturale...
RispondiElimina@Silente - ""però mi devono chiarire bene i motivi -
RispondiEliminachi ha sempre sostenuto che il "dio" islamico non è il "Dio" Cristiano deve combattere con tutto se stesso perchè si batte soprattutto per la fede e solo per la fede e per la tradizione, per le sue radici greco/romane.
Noi vediamo che come Cristiani, quando ci allontaniamo dalla Roma eterna perdiamo la nostra identità. In fondo ci vuole poco a capire le differenze delle culture e di conseguenza delle fedi religiose.
Dunque se combattiamo in questo momento l'islam è perché abbiamo capito per l'ennesima volta che la Dottrina Cristiana, per noi oltre che fede è anche cultura, e gli islamici hanno il grande dsiderio abbattere cultura e religione per imporre dappertutto la loro.
Ricordiamoci che loro non permettono differenze, non c'è un islam buono ed uno catttivo, c'è l'islam e solo l'islam che segue non il Vangelo ma il corano e lo applica alla lettera - distruggere tutto ciò che non è fedele al corano.
Credete davvero che coloro che hanno fatto le crociate nei secoli passati, le hanno sempre fatte per conquista, NO-NO-NO, le han fatte per difendere la nostra religione, la nostra indipendenza e la nostra cultura, e per farle hanno unito tutte le forze disponibili.
Guardate dove arrivano le masse di milizie islamiche cosa avviene, - genocidi, sgozzamenti ecc. solo perchè non si è islamici.
Pensate forse che quando avranno occupato l'Europa per noi sarà diverso?
Le illusioni sono brutte e comportano brutte sorprese -
Diceva Andreotti ""pensare male è peccato, ma a volte ci si azzecca"".
la civile convivenza con i musulmani e' possibile solo quando loro sono e rimangono in minoranza. Ad esempio in Egitto dove i copti sono una cospicua minoranza ... li non è che in quanto cristiani se la passino molto bene.
RispondiEliminaVa bene, chiudiamo la discussione. Tuttavia, trovo grottesco che alcuni, qui, cerchino di farmi passare per "filo-islamico". E, didatticamente, mi si ricordi che: Silente, Islam hates us - it is written in their book.... Ma davvero? Non lo sapevo...
RispondiEliminaMai nella vita avrei pensato di passare per "filo-islamico"...
Un minimo di sforzo per capire le mie parole e leggere la complessità del problema, le sue origini, i valori in gioco, e soprattutto quali valori devono - e quali disvalori non devono - ispirare il nostro "anti-islamismo" è troppa fatica?
Scriveva il grande Nicolas Gomez Davila (Tra poche parole, Adelphi editore, pag. 111): "La rozzezza è un prodotto democratico".
Adesso, qualcuno mi accuserà di essere "gnostico", visto che leggo i libri dell'Adelphi...
Silente,
RispondiEliminaMi pare che sia io che Viandante abbiamo capito la tua accentuazione sulla complessità del problema e condiviso la consapevolezza su chi ha svegliato il can che dormiva...
Posto questo, però, non resta che attivarsi.
In un 'altra discussione del resto avevo già un po' allargato il discorso, per quanto è possibile farlo qui. Te lo ricordo:
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Tutto sembra collegato alla crisi globale che vede protagonista l'occidente nella versione USA-Israele, che si teme porti alla ricerca di un sbocco e di un diversivo generatore di guerre indifferentemente con polarizzazioni su fronti plurimi: Est-Europa, Vicino, Medio e perfino Estremo Oriente.
In uno scenario del genere, con un deficit di mezzi, già siamo resi vassalli in politica estera e resi fragili in politica interna. Anche volendo far qualcosa, di fatto non abbiamo le capacità di attivazione politica, militare e anche religiosa che sarebbero necessarie.
Dal MO arriveranno in Europa dei cristiani; ma le nostre autorità politiche non sembrano capaci, né intenzionate, ad opporsi all'islamizzazione di una parte crescente della società civile da troppi anni invasa indiscriminatamente e senza alcun argine ragionevole.
In quale situazione ci troveremo tra una decina d'anni? Sembrerebbe l'anticipazione di un orizzonte catastrofico; ma finché il problema non sarà inquadrato in termini sia antropologici che di civiltà, continueremo ad essere ciechi ed impotenti di fronte all'entità del pericolo.
Il tentativo operato da Silente è generoso.
RispondiEliminaMa contraddittorio.
Se ci richiamiamo alla dottrina cattolica, se anzi lamentiamo il fatto che essa sia caduta in oblio, non possiamo trascurare il fatto che l'Islam si configura, dal punto di vista rigorosamente dottrinale (cattolico), come una falsa religione: moderato o immoderato, colto o rozzo, sufista o salafita, transigente o takfirita, antimoderno o postmoderno che sia. Di più. L'Islam è una religione postcristiana e in quanto tale neppure sussumibile storicamente nel Cristianesimo come prefigurazione della vera religione. Nei confronti del Cristianesimo, anzi, l'Islam si pone sin dalle sue origini come religione antagonista, con un esplicito programma di conquista. E infine: in una prospettiva di tradizionalismo radicale, com'è quella che, mi pare di avere intuito, Silente sottoscrive, per la libertà religiosa non c'è spazio. Tanto meno quando essa consentisse di prosperare a una religione teocratica che punta a soppiantare il cristianesimo e a disintegrare, ben più di quanto faccia la modernità, la società cristiana.
Ne segue che la generosità di Silente è, in questo caso, assai malriposta. Scrive bene l'anonimo anglosassone: No time for idealizing!
Caro mesmer,
RispondiEliminagrazie per attribuirmi una "generosità" che, almeno nel caso di specie, ignoravo di possedere; grazie per avermi ricordato (probabilmente me ne ero dimenticato...) che: "l'Islam si configura, dal punto di vista rigorosamente dottrinale (cattolico), come una falsa religione"; grazie per attribuirmi un "tradizionalismo radicale" che m'imbarazza, perché non so cosa sia e cosa voglia dire; grazie per ritenere che io non voglia lasciare spazio alla "libertà religiosa" (il discorso è molto più complesso...); grazie per volermi insegnare che la modernità sia stata poco dannosa per la civiltà cristiana (ma, su questo, sono un alunno riottoso e testardo).
Comunque, ho già detto che la discussione finisce qui. Il mio pensiero l'ho espresso sopra, credo chiaramente e compiutamente. Se non si capisce, basta rileggere.
Caro Silente, c' e' un video sul Salon Beige che mi sembra charo, semplice, ma eusastivo, per essere un breve video, non una lectio magistralis, con ampi riferimenti bibliografici.
RispondiEliminaPur condividendo molto di quel che hai scritto, non sono " cardiniana", forse perche' vengo da famiglie che i Mori li han combattuti, o sfuggiti, o purtroppo, a volte, patiti.
La bandiera della Sardegna, come penso saprai, rappresenta 4 Re mori, sconfitti ed impiccati, mentre lo stemma della famiglia di mio padre raffigura una mezzaluna schiacciata dalal Croce.
Scrivo questo solo per ricordare quanto abbiamo sofferto noi Italiani " del sud" i Mori ed i Turchi, e quanto abbia inciso sulla civilta' e cultura dell' Italia insulare e peninsulare la minaccia musulmana. Inciso ed influito non solo positivamente, ma sono convinta soprattutto negativamente.
Rr
PS: forse alla Fallaci ed alla Maglie, come a me, non piace l' idea di doverci vestire da capo apiedi ed essere totalmente obbedienti e totalmente sottomesse ad un uomo, che magari ci hanno obbligato asposare quand' eravamo poco piu' che bambine, e che, nella magioranza dei casi, puzza come un caprone. Come chiunque usi la metro di Milano, Parigi o Londra puo' testimoniare. Per non parlare di altri particolari, di natura medico- psicologica che non e' qui il caso di afrontare.
Certo le odalische sono un' altra cosa, ma in giro, almeno qui a Milano, non se ne vedono molte.
Dove e quando finisca la discussione non sta a né a lei né a me decretarlo, caro Silente (ma caso mai a mic, che qui è la nostra padrona di casa, e credo che non mi negherà diritto di replica, così come non l'ha negato a lei).
RispondiEliminaLei ha espresso il suo punto di vista in svariati e interessanti commenti, altri stanno esprimendo il loro. Il mio ho cercato di argomentarlo, sia pure con la semplicità che si conviene a un blog (ma la reiterata affermazione che "il problema è molto complesso" può diventare un espediente dialettico poco produttivo).
La ringrazio dei suoi molteplici ringraziamenti, che accolgo con il dovuto senso dell'umorismo, dacché credo che siano stati porti con sano e simpatico sense of humor. Solo sull'ultimo mi permetto di eccepire, perché sortisce da una svista logica di qualche rilievo, tanto più che anch'io, come lei, credo di essermi espresso chiaramente, benché forse non compiutamente (d'altronde, si diceva, il problema è complesso). Ma per ovviare a un eventuale debito di chiarezza, ricorrerò a un pianissimo esempio: affermare che l'arsenico è assai più velenoso della cicuta non significa affermare che la cicuta sia poco velenosa.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIo non sono minimamente convinto che l'islam "vero" e "ortodosso" sia la versione pacifica e tollerante. Penso invece che l'islam vero e ortodosso (in senso di vera fedeltà a principi falsi) sia quello dell'ISIS, non quello "moderato" (che non esiste) o quello culturalmente elevato di Avicenna. L'islam ha avuto uno sviluppo teologico che ha eliminato le componenti filosoficamente elevate e che non impongono una lettura del corano violenta.
RispondiEliminaUn musulmano può essere anche pacifico nonostante e non grazie alla sua religione.
Ha ragione Silente però quando afferma chi sta dietro questi massacri e soprattutto su quali valori deve essere fatta la battaglia: non certo quelli del laicismo e dell'illuminismo.
Dimenticavo queste riflessioni di Don Curzio:
RispondiEliminahttps://doncurzionitoglia.wordpress.com/2014/07/28/recensione-al-saggio-islam-metafisica-araba-e-filosofia-moderna-ebraica-di-don-curzio-nitoglia-ed-radio-spada/
https://doncurzionitoglia.wordpress.com/2014/07/28/recensione-al-saggio-islam-metafisica-araba-e-filosofia-moderna-ebraica-di-don-curzio-nitoglia-ed-radio-spada/
Un musulmano può essere pacifico nonostante la sua religione.
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