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venerdì 5 settembre 2014

Patriarca di Baghdad: cristiani (e minoranze) verso l’estinzione, azioni concrete per fronteggiare l’islamismo

Non occorre né tuonare né belare, ma parlare con andreia(valore umano prim'ancora che cristiano e che in Cristo diviene fortezza acquistando anche il plus di Soprannaturale per l'azione divino-umana del Signore di cui la Chiesa è portatrice) e dunque con esortazioni e proposte concrete basate sui principi propri della nostra Fede.
Leggiamo di seguito l'analisi le esortazioni e le azioni promosse dal Patriarca caldeo Louis Raphael I Sako, riprese da AsiaNews.
Egli si rivolge in primis ai più diretti responsabili (siano essi soggetti e/o autorità coinvolti) e non manca di chiamare in causa chi ha responsabilità più alte nel consesso internazionale. Le iniziative ed azioni che queste proposte mettono in campo potrebbero e dovrebbero dispiegare una maggiore efficacia se fossero promosse anche e con la dovuta autorevolezza da chi la detiene, per quell'autorità spirituale e morale che viene da Colui che l'ha conferita.

 [...]
Ecco, di seguito, la lettera del Patriarca caldeo inviata ad AsiaNews:

È trascorso un mese intero da che è iniziata la drammatica situazione dei cristiani, degli yazidi e di altre minoranze irakene, e il tempo è trascorso come se tutto ciò fosse naturale. È calato un velo su questi eventi dolorosi, e 120mila cristiani sono stati sradicati dalla loro storica madrepatria perché l'Islam politico non li vuole lì, mentre il mondo resta in silenzio, tentenna, forse perché approva o forse perché è incapace di agire. Tutto ciò incoraggia le milizie dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis, che non ha nulla a che vedere con l'antica divinità egizia Isis, della natura e della fertilità) ad andare avanti con la sua guerra feroce contro la cultura e la diversità, mettendo a rischio la sicurezza sociale e intellettuale. Le sofferenze dei cristiani sfollati, assieme a quelle delle altre minoranze, stanno crescendo sempre più: i loro bisogni aumentano e i loro timori per l'incertezze sul futuro dei loro figli traumatizzati, delle città depredate, e delle case svuotate, li lascia senza sonno! Queste persone vivevano nelle loro cittadine di origine in prosperità, orgoglio e dignità; in un batter d'occhio, essi sono stati scacciati dalle loro case, terrorizzati e hanno dovuto fuggire a piedi in tutta fretta, in cerca di un riparo. Sono scene che ci riportano ai secoli bui del passato, sebbene tutto questo sia diventato una orribile realtà della nostra attuale civiltà.

Questi pacifici e fedeli cittadini cristiani stanno vivendo un vero genocidio, una fine terribile, oltre che la prova di una privazione dei valori religiosi, umani, morali e nazionali. Per questo siamo al cospetto di una macchia vergognosa nel cammino della storia. Ognuno dovrebbe sapere che questa è una minaccia concreta per tutti!

Alcuni giorni fa abbiamo potuto vedere, sul canale satellitare Ishtar, una ragazzina di soli 13 anni urlare: "Voglio tornare nella mia città natale, Qaraqosh. Sono stanca di questa vita qui; piuttosto, preferisco morire per questo, che vivere in queste condizioni umilianti". Questa è una invocazione profonda alle coscienze del mondo!

L'incapacità dello Stato irakeno: Ciò che ci ferisce maggiormente è l'incapacità della macchina governativa di imporre il rispetto della legge e dell'ordine, di fronte al continuo e significativo deterioramento della sicurezza, che alimenta una cultura della violenza, la quale a sua volta fornisce ai gruppi estremisti un terreno fertile sul quale proliferare! A Baghdad, cristiani e altri sono rapiti e gettati all'interno di auto blindate e con i vetri oscurati in pieno giorno, vengono minacciati affinché lascino le proprie case, vittime di assalti in alcune scuole o uffici pubblici, dove sono costretti a subire parole di oltraggio. È giusto che simili comportamenti barbari possano continuare impuniti, o senza un processo di rieducazione?

La gente soffre e i politici lottano per il loro tornaconto personale, invece di restare uniti per sviscerare le cause che hanno portato all'estremismo, alla violenza e all'ingiustizia, per cercare soluzioni radicali al problema, prima che sia davvero troppo tardi! Nutriamo la speranza che il nuovo Primo Ministro e il nuovo governo siano in grado di riconoscerlo, in quanto loro responsabilità storica, nazionale e morale!

Emigrazione: dopo essere stati derubati di tutti i loro beni, compresi i documenti ufficiali, e in assenza di una soluzione immediata unita alla mancanza di fiducia nella attuali autorità, i profughi cristiani restano in perenne attesa al cospetto di un futuro incerto. Per questo, molti di loro cercano un rifugio in una nazione occidentale, perché nel loro Paese, nella nazione di Manna e Quail, emergono solo disastri. Ma la soluzione non dovrebbe consistere nell'emigrazione!

Al fine di salvarsi dall'estinzione, e per continuare a essere lievito della terra, i cristiani d'Iraq devono affrontare la situazione per quella che è, in special modo perché essi recano con sé il messaggio di speranza, attraverso il quale possono mantenere in vita la fiammella della vita. In modo attivo e vitale, i gruppi cristiani devono darsi da fare per costruire il futuro, perché le sfide della vita vanno affrontate con coraggio, piuttosto che vigliaccheria. Essi devono compiere passi decisivi per mettere pressione alle autorità competenti, in patria e all'estero, perché assicurino condizioni di vita - libere e sicure - per loro, nella loro terra d'Iraq.
Ecco qui, di seguito, alcuni suggerimenti concreti che, spero, il nostro popolo, ovunque si trovi, possa sforzarsi di mettere in pratica e farli diventare realtà:
  1. Dar vita a una organizzazioni cristiana competente, sia di carattere politico che indipendente, con un personale qualificato che intraprenda sessioni permanenti di analisi e studio della situazione e che sia in grado di avanzare soluzioni e modellare piani per fronteggiare le crescenti conseguenze tanto della presente crisi, quanto degli imprevisti!
  2. Creare un Team di gestione della crisi (Cmt) per preparare un rapporto accurato sulle famiglie di sfollati, al fine di chiedere risarcimenti adeguati al governo per i danni e la perdita di proprietà, e per aiutare casi specifici con soluzioni e proposte.
  3. Organizzare una Commissione educativa per tenere traccia dello status accademico e dei numeri degli studenti universitari fra gli sfollati; al contempo chiedere al governo del Kurdistan di ospitarli nelle proprie scuole e università, per evitare che possano perdere il loro futuro scolastico. Anche in considerazione del fatto che il numero è considerevolmente basso.
  4. Chiedere alle Nazioni Unite e ad altri Paesi finanziatori un aiuto per costruire complessi residenziali, decenti e appropriati, per quanti non vogliano tornare nei loro villaggi di origine, in sostituzione alle attuali tende che finiscono per essere inadeguate.
  5. Lanciare un appello al Consiglio di sicurezza Onu perché dia vita a una forza di pace in seno alle Nazioni Unite, che collabori con le Forze di sicurezza irakene e i Peshmerga curdi per la liberazione della piana di Ninive e garantire un margine di sicurezza adeguato per un ritorno degli sfollati nei loro villaggi nativi, dove hanno vissuto per migliaia di anni.
  6. Stabilire una forza di polizia locale, formata dalle diverse anime che abitano la piana di Ninive, per proteggere i villaggi, come peraltro previsto nel nuovo progetto di legge presentato al nuovo governo, che garantisca di nuovo interazione sociale fra cristiani e i loro concittadini.
  7. Chiedere al Consiglio Onu per i diritti umani di indagare sulle violazioni ai diritti umani commesse in Iraq, dando vita a una speciale commissione di inchiesta sulle atrocità e i crimini commessi dal cosiddetto "Stato islamico". E consegnare alla giustizia quanti si sono macchiati di questi "crimini contro l'umanità".
  8. Non dobbiamo smettere di far sentire la nostra voce contro gli estremisti e lavorare per creare una nuova mentalità basata sulla convivenza in pace e armonia fra sciiti, sunniti, arabi, turcomanni, curdi, turcmeni, cristiani, yazidi. Dunque anche noi dobbiamo agire con un'offensiva sul piano ideologico nei confronti del mondo islamico, per fermare la patina di legittimità religiosa [dell'estremismo], il sostegno finanziario e l'invio di militanti. Ci rivolgiamo al governo centrale irakeno e al governo regionale del Kurdistan perché sappiano diffondere una cultura dell'apertura, della diversità, della pluralità e dell'uguaglianza, in opposizione a una cultura dell'estremismo, dell'eliminazione, emarginazione e dell'arretratezza sociale, unite a una consapevolezza personale e collettiva dei suoi limiti. Questo obiettivo può essere raggiunto prima di tutto cambiando il curriculum scolastico e universitario. Solo l'istruzione può dare il via a questa trasformazione e costruire una società dove regni l'uguaglianza fra cittadini. Per garantire una migliore convivenza è necessario creare una società civile che rispetti ciascuna religione e che non politicizzi le religioni per tornaconto personale.
* Patriarca caldeo di Baghdad e presidente della Conferenza episcopale irakena
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1. L’andreia è propria degli uomini [e delle donne in quanto appartenenti al genere Homo sia pur dotate della sessualità femminile], ossia di coloro che non vivono come le larvae occultati nell’ombra, ma seguono la via della kalokagathia, non quella dei banausoi, chini sui loro interessi particolari, anneriti dalle muffe delle loro botteghe. E l’uomo coraggioso è per Aristotele: “colui che avrà paura di ciò che è temibile a misura d’uomo, come è giusto e come la ragione comanda, ma lo affronterà in vista del bello: questo è il fine della virtù” (Etica Nicomachea, III,10). [Come recentemente ricordato da F. Colafemmina]

31 commenti:

  1. Ricordo che oggi è il secondo giorno della "novena" col Santo Rosario e la preghiera di San Bernardo alla Vergine proposta da Antonio Socci e da noi raccolta.
    Per i perseguitati e per i pastori.

    Ricordavamo, dagli Atti: "una preghiera saliva incessantemente dalla Chiesa per lui"... Si parla di Pietro "in carcere". Anche il nostro Pietro ha bisogno della nostra preghiera, così come i nostri fratelli che subiscono situazioni estreme e la Chiesa tutta; che il Signore voglia nella sua infinita potenza e misericordia abbreviare i tempi terribili della prova, anche suscitando le buone volontà per una soluzione ora inimmaginabile.

    Ma la fede e la supplica dei "santi" - che non sono i perfetti, ma i "Suoi" quelli "messi da parte" per Lui e che gli appartengono - unita all'intercessione della Madre, possono allontanare le calamità e "spostare le montagne". In periodi di forte pericolo - e non solo - ci sono anche le preghiere di rogazione; ma i nostri pastori "moderni" le hanno dimenticate e non si mettono alla testa del gregge per radunarlo ad implorare. Parlano con lingua di legno da cattedre mediatiche e, invece di adorazioni e Santi sacrifici impetratori, organizzano happening intrisi di sincretismo paganeggiante.
    E dunque : "Sursum corda! Habemus ad Dominum!".

    I "Santi", cioè quelli "messi da parte" per il Signore, nella Chiesa Militante e pellegrina sulla terra, siamo noi. Ma dobbiamo ricordare che alla nostra preghiera si uniscono anche, dal cielo, gli Angeli e i Santi della Chiesa Trionfante, insieme alle anime della Chiesa Purgante in attesa di entrare nella gloria. La Comunione dei Santi espunta - insieme alla Vergine e a San Michele Arcangelo - dalle preghiere della Nuova Messa e di cui nessuno parla più...

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  2. La Chiesa di Cristo, la Cattolica la Una Santa non ha mai pace; in tutti i tempi è stata perseguitata sin dall'inizio della Sua missione dagli imperatori Caligola, Nerone, Domiziano, Diocleziano ed altri tanto per far qualche nome.
    Oggi come allora, i Cristiani, specialmente nel mondo islamico, come ci ricorda anche il Patriarca di Bagdad, vanno verso l'estinzione.
    Ma anche nel nostro mondo molti Cristiani Cattolici sono perseguitati con metodi diversi solo di forma, non vengono uccisi e posti in fosse comuni, non vengono sgozzati, ma quando alcuni e forse molti vengono minacciati, o viene tolta la libertà di avere ciò che è Legge della Chiesa come i FFI. e FF Immacolata (commissariati e non sappiamo ancora i perchè) o quando non viene applicato il M.P. Summorum Pontificum, quando viene proibito ad una parte della Chiesa di poter seguire quello che hanno seguito i nostri antenati per venti secoli, cosa cambia dalle persecuzioni di cui sopra. Quella è si o no persecuzione?
    Forse solo la condanna a morte per mezzo dello sgozzamento o le fosse comuni vogliamo chiamare persecuzione? e quello che stiamo soffrendo a causa di una certa gerarchia che si ccrede padrona del cielo e della terra?
    Infatti Gesù disse ai Suoi apostoli ""quando sarete perseguitati nel mio nome....ecc.ecc.""
    Preghiamo il santo Rosario per tutti i perseguitati e per i Pastori, affinchè prendano coraggio e si ricordino il giuramento fatto a Dio tramite il loro vescovo ordinante.
    In tutti i tempi ci sono stati i persecutori: all'inizio gli imperatori che ci facevano mangiare dalle belve nel colosseo, oggi la proibizione di essere sempre la stessa Chiesa Cattolica dataci da Gesù in quel Giovedì Santo.
    Che qualcuno fermi le persecuzioni qualunque esse siano.

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  3. Infatti, continuiamo con la Novena. Inutile farsi illusioni sui massoni che governano le nazioni e sui neomodernisti che occupano la Chiesa.

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  4. Vi suggerisco di leggere la lettera a Bergoglio di Silvana De Mari scritta gia` un anno fa, il 14/08/2014 .

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  5. Anonimo 19:28; grazie della segnalazione, l'ho letta e ne sono rimasto incantato: stupenda, da incorniciare. L'ho stampata e la farò leggere ai soliti "papolatri" che non intendono ragione, che sono soliti subito rimbeccare e metterti a tacere. C'è poco da obiettare, questi sono fatti innegabili, oggi più di un anno fa. Ma come si fa ad avere il prosciutto sugli occhi ed i tappi nelle orecchie ? a vedere ed udire solo quello che fa comodo ed a rifiutarsi di vedere o di udire quello che contrasta con l'ideologia? Quello di Bergoglio e di tutti i neomodernisti (cardinali, vescovi, preti, frati, suore) è un ecumenismo suicida, una vera e propria capitolazione indegna di un cristiano, non solo di un cattolico. E' l'apostasia da cui ci aveva messi in guardia la Madonna a Fatima, e che ci è stata ostinatamente tenuta nascosta, anche nel testo pubblicato dal Vaticano nel 2000. Ma non si illudano questi modernisti: se loro tacciono, parleranno le pietre; il loro tempo sta per esaurirsi, e forse per colpa loro anche il nostro. Ma la differenza è che loro fidano unicamente nell'uomo ("anche Noi abbiamo il culto dell'uomo", parole di Paolo VI), mentre noi fidiamo unicamente in Dio ed in Sua Madre.

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  6. Cattolico,
    quella lettera l'avevamo pubblicata qui:

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/08/ecco-i-nostri-fratelli-cui-papa-e.html

    Ma non è mancato chi è stato così miope, oltre che papolatra, da formalizzarsi perché appariva nel contesto di Magdi Cristiano Allam. Le cui scelte politiche mi sono indifferenti; ma che ritengo sia rimasto deluso dalla Chiesa che si profilava fin dall'inizio di questo pontificato e non vada per questo stigmatizzato, perché la sua conversione non è stata sufficientemente improntata da fondamenta solidamente tradizionali... E dunque non ha saputo distinguere la Chiesa-mistero nella sua interezza da alcuni uomini di Chiesa e, a motivo di questi, è rimasto scandalizzato da discutibili manifestazioni visibili.

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  7. Certo, non saremmo cattolici, e non saremmo tradizionalisti, se non credessimo nella potenza delle Novene e dei Rosari. Da soli, nulla possiamo.
    Ma, poiché il buon Dio ci vuole cooperanti, perché non pensare a come aiutare la formazione di milizie armate cristiane?
    In Libano, nelle guerre civile degli anni settanta, i Maroniti sopravvissero grazie alla Falange Libanese, armata e decisa. I Vescovi Maroniti ispirarono, approvarono, sostennero.
    A Maloula, dopo i massacri e le distruzioni, i cristiani si sono armati e lo stesso è accaduto in molte altre aree cristiane della Siria. Ci sono dei bei reportage di Gian Micalessin, al riguardo.
    L'amore cristiano per la pace, che non è la pace "di questo mondo", non è pacifismo imbelle e irenistico. Non è ignavia, non è accidia, non è viltà. La pace cristiana contempla la prudenza ma anche la fortezza (lo "jus ad bellum" e lo "jus in bello").
    Il pacifismo, come ideologia, è peccato. Grave.


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  8. Questa sera, costretto a vedere TG Contro TG sulla TV della CEI due commentatori di provenienza CEI (Agenzia SIR e Caritas) concordi nel dire che quella dell'ISIS non è una guerra di religione ma dovuta ad altre cause (naturalmente nom specificate). Evidente l'ordine di scuderia: infischiarsene dei martiri e dei nostri fratelli perseguitati perché questo nuocerebbe alla propaganda ecumenica e interreligiosa di Bergoglio e soci.

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  9. ciao Silente,

    leggendo il tuo ultimo post pensavo che non si muove foglia che Dio non voglia. una difesa armata dei cristiani e di cristiani sarebbe più che auspicabile ma forse Dio permette che i martiri muoiano, come morivano nelle arene, vittime con le mani e i piedi legati. ma tutto questo dolore finirà, prima o poi esicuramente ha un senso. ho visto un video sulla jihad tremendo dove traspariva evidente la logica della vendetta e dell'odio verso tutti e il porre l'accento sul vittimismo e la fede cieca ma illogica . era assurdo e violento. dobbiamo difenderci. sono d'accordo, ma sono anche certo che se dovra avvenire , avverrà se preghiamo e se Dio vorra'.

    un saluto.

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  10. ps
    una cosa inquietante e' che il video era anche in tedesco... rivolto evidentemente anche alla comunitaì islamica che vive numerosa in germania. pesante!

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  11. @ Felice

    Questa sera, costretto a vedere TG Contro TG sulla TV della CEI due commentatori di provenienza CEI (Agenzia SIR e Caritas) concordi nel dire che quella dell'ISIS non è una guerra di religione ma dovuta ad altre cause (naturalmente nom specificate).


    Beh , non è che possono andare sulla tv dei vescovi e dire che questo casino è dovuto alla politica estera di USA e Israele,
    verrebbero sollevati dall'incarico seduta stante.

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  12. @ rocco

    "una difesa armata dei cristiani e di cristiani sarebbe più che auspicabile ma forse Dio permette che i martiri muoiano, come morivano nelle arene, vittime con le mani e i piedi legati".

    Non è la pena che fa il santo ma la causa. Te l'immagini presentarsi al cospetto dell'Altissimo seguendo gli ordini di scuderia del Foglio?

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  13. Angheran,
    Il problema non sono gli ordini di scuderia del Foglio o di chiunque sia allineato con l'asse plutocrate e tecnocratico rappresentato da Israele USA. Ripugna dover fare questa scelta, ormai relegati al ruolo di satelliti. Ma penso che sia ripugnante anche l'alternativa opposta di un blocco "diversamente imperialista" anche se si mostra portatore di valori da noi in disfacimento, insieme ad una sorta di filoislamismo suicidario per l'Europa e di tutto ciò che resta della civiltá occidentale.
    Non è che ci siano soluzioni pratiche in vista. Ma è dura diversi confrontare anche in ambito ecclesiale con posizioni sia dal versante tradizionale che da quello liberal progessista che rivelano pesanti inquinamenti gnostici o comunque ideologici.
    È venuto meno persino l'unico autentico katéchon che dovrebbe rappresentare i valiri spirituali e morali della cristianità occidentale - da greco-romana-cristiana europea divenuta universale nella Catholica - che ormai reca impresse ferite mortali. Il pastore è stato percosso e le pecore sono disperse.
    Siamo sull'orlo di un precipizio ma non deponiamo fiducia e speranza nell'Unico che può darci luce e fortezza.
    Al momento non vedo vie d'uscita. Non mi piace però stare a guardare; ma penso che anche un'attesa vigile che custodisca e tenga acceso il fuoco che arde sotto la cenere finché possa tornare a risplendere, sia comunque azione e non passività o resa imbelle.

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  14. Segue...

    Al momento l'unica scelta che sento congeniale è questa, anche perché la politica non è il mio mestiere.
    Non posso tuttavia ignorare che anche l'impegno civile e politico fa parte dell'incarnazione e che un cristiano non vi si può sottrarre dal suo ambito di responsabilità.

    La lotta parte sempre da noi stessi e, forse, in casi estremi, in cui fossi materialmente coinvolta, mi vedrei imbracciare altre armi che al momento non sento le mie.
    Ma non qui e non ancora. Non vedo un treno particolare da non perdere. Vedo solo una serie di schegge impazzite, mentre c'è chi impazza reggendo i fili del tutto. Non mi resta che riconoscere che ci sono cose più grandi di noi che non riusciamo a comprendere appieno. Tranne che nella loro evidente distruttività dissolutrice che rifiuto. Dunque non mi resta che affidarmi alla "manna" di quel che mi è dato capire e condividere nel quotidiano, nell'intensa sofferta ma anche fiduciosa e offerta assunzione di un presente gravido di incognite e di minacce ma non privo di grazia.

    Il mio istinto mi spingerebbe a lottare in tutti i modi contro i barbari islamisti (altro non sono) che tendono a dilagare anche da noi, anche se so che sono aizzati e foraggiati da chi sappiamo e che "fermarli" al momento può servire a fare il gioco dei burattinai. Ma fermarli bisogna perché quello che incarnano è il vero Islam. Quello cosiddetto 'moderato' perché non insorge contro la barbarie? E di fatto ci sta invadendo in altri modi da nessuno per lo meno 'regolati' e si sta trasformando in barbarie attraberso le scuole dell'odio che nessuno frena.

    Comunque, mentre noi scegliamo tra Obama-Netanyau passando dalla Merkel da un lato e Putin dall'altro, i cristiani in MO rischiano di scomparire e la nostra situazione si deteriora sempre più, mentre nessuno interviene con fatti e non con parole al vento.

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  15. "Il problema non sono gli ordini di scuderia del Foglio o di chiunque sia allineato con l'asse plutocrate e tecnocratico rappresentato da Israele USA. Ripugna dover fare questa scelta, ormai relegati al ruolo di satelliti. Ma penso che sia ripugnante anche l'alternativa opposta di un blocco "diversamente imperialista" anche se si mostra portatore di valori da noi in disfacimento, insieme ad una sorta di filoislamismo suicidario per l'Europa e di tutto ciò che resta della civiltá occidentale".


    Ma nessuno ci può imporre questa scelta , bisogna dire chiaro e forte che nessuno ha il diritto di
    stabilire questi out-out. Meno che mai hanno il diritto di farlo verso i cattolici. Se ci fossero vescovi con le p. prenderebbero a calci nel sedere i fautori di questa ennesima pantomima.
    Capisco che la tentazione di uscire dall'irrilevanza in cui ci hanno relegati sia forte , ma non possiamo battere una scorciatoia "identitaria" che è fasulla , perchè si è già dimostrata come tale.
    Ma chi ha mai torto un capello ai cristiani in Iraq , in Libia , in Siria prima che iniziassero gli interventi "umanitari" e l'"esportazione della democrazia"? Facciano un attimo il conto da dieci anni a questa parte e poi vengano a predicare le nuove crociate.

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  16. Meno che mai hanno il diritto di farlo verso i cattolici.

    Altro problema: dove e chi sono i cattolici, oggi?

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  17. Il crinale è stretto, strettissimo: da una lato dobbiamo difendere - lo ripeto, con tutti i mezzi - l'antichissima Cristianità del Vicino Oriente e, in una prospettiva già attuale, anche europea, dalle minacce islamiche, dall'altro non dobbiamo cadere nelle trappole mondialiste e tecnocratiche di chi vuol menare le mani solo perché vede nell'Islam un nemico della democrazia, della "tolleranza", della modernità e di un non meglio precisato Occidente (che non è certo quello di un Oswald Spengler o di un Henri Massis).

    Certo, il tema del venir meno del katéchon, accennato, e non da oggi, da Mic, è fondamentale e andrebbe approfondito: più con l'aiuto di un Carl Schmitt che di un Massimo Cacciari.
    Che il katéchon sia stato l'Impero, e gli Imperi, o la Chiesa, o entrambi è tema che può essere discusso. E oggi?
    Avanzo una tesi azzardata e provocatoria: e se il katéchon di oggi, in forma certamente degradata e metafisicamente depotenziata, in linea con lo spirito dei tempi, fosse Putin?

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  18. Avanzo una tesi azzardata e provocatoria: e se il katéchon di oggi, in forma certamente degradata e metafisicamente depotenziata, in linea con lo spirito dei tempi, fosse Putin?

    Non sei l'unico ad avanzarla. Ma più che provocatoria la ritengo una tesi azzardata. Anche se latitano figure di spessore in questo momento.

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  19. Avanzo una tesi azzardata e provocatoria: e se il katéchon di oggi, in forma certamente degradata e metafisicamente depotenziata, in linea con lo spirito dei tempi, fosse Putin?

    Non sei l'unico ad avanzarla. Ma più che provocatoria la ritengo una tesi azzardata. Anche se latitano figure di spessore in questo momento.
    E - come dicevo - almeno finché sarà possibile, la politica non è il mio mestiere e vorrei lasciarla fuori da questo impegno che non è "altro", ma è solo su un altro fronte.
    Che ci siano degli accenni è inevitabile (molti risvolti anche perversi li abbiamo sotto gli occhi) ma preferisco focalizzare ciò che mi è più congeniale.

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  20. Riconosco, è una tesi azzardata. Ma in mancanza di meglio, mi tengo stretto Putin.

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  21. solo perché vede nell'Islam un nemico della democrazia, della "tolleranza", della modernità e di un non meglio precisato Occidente

    Non facciamoci illusioni. L'Islam è nemico dell'occidente così come è nemico del cristianesimo che ne ha forgiato la civiltà, pur avendo subìto molte degenerazioni nel corso dei secoli. Ma la vena aurea è inestinguibile...

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  22. Vorrei osservare ad Angheran che la pur pretestuosa "esportazione della democrazia" non ha niente a che vedere con le stragi dei Curdi in Turchia e altrove, ad esempio. Violenze che sono nel DNA dell'Islam. E se qualcuno pensa che la Turchia che dovesse entrare in Europa (Dio non voglia) è diversa, credo s'illuda non poco.

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  23. Certo, cara Mic, ma occorre avere ben chiaro per quali valori si combatte, avere ben chiaro chi è il "nemico principale", avere ben chiaro cosa è l'Occidente (espressione tremendamente ambigua).
    Se per "Occidente" s'intende l'illuminismo, la democrazia, il laicismo, l'ideologia dei "diritti umani", il mondialismo, gli USA e Israele, beh, spiacente, ma non è la mia battaglia, non è il mio "Occidente".
    Tutto qui.

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  24. Mic, però è non davvero "singolare" che i tagliagole e gli americani abbiano in comune gli stessi nemici, Siria, Iran, certi settori iracheni e prima ancora Gheddafi?
    E chi è che li ha armati fino hai denti, chi li mantiene sul campo per anni? Chi li sposta come se nulla fosse da un teatro all'altro?
    Ho l'impressione che parlare del "killer" come fanno i giornali senza mai voler indagare sul "mandante" sia forviante.
    Miles

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  25. A proposito di Turchia, ecco un articolo di oggi su vatican insider che ricorda visita Benedetto XVI in moschea Istanbul, dal titolo "Quando Benedetto XVI pregò in moschea rivolto al Mihrab"

    "Il quotidiano Milliyet, uno dei più diffusi della Turchia aveva titolato l'edizione on line di quella sera: «Come un musulmano».

    http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/benedetto-xvi-ratzinger-moschea-islam-benedict-benedicto-francesco-francis-francisco-36166/

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  26. Credo che le milizie cristiane di Malloula sappiano benissimo chi sono i veri nemici e chi gli pseudonemici. Ma anche noi, se stiamo in po' attenti e seguiamo il precetto evangelico:" dai frutti si riconosce l' albero". Certo se l' albero lo vediamo solo in TV e i frutti appaiono belli, si puo' sbagliare, ma basta provare ad assaggiarli alla prima occasione, e si capisce subito.
    I musulmani " moderati" che ho conosciuto io, erano laici, molto poco credenti, vivevano da tempo in Italia, Francia o Canada e USA, e venivano comunque o dall' Egitto di Nasser o dalla Persia dello Shah o erano dei " pieds noir". Invece gli ebrei che ho conosciuto, pur dicendosi laici, avevano un attaccamento quasi fanatico alle tradizioni e diventavano subito bellicosi appena si parlava d i Medio Ooriente, senza sentire alcuna ragione. Inoltre molti di loro, pur non avendo alcun problema, sono sempre molto diffidenti nei confronti dei " goyim" e ci godono un sacco a metterci l' un contro l' altro( ho frequentato ambienti medici zeppi di loro). In un caso e nell' altro parlo di persone da media ad elevataa condizione sociale: insegnanti, medici, avvocati, imprenditori...
    Rr

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  27. A proposito di "Occidente", USA e Islam: ci dimentichiamo che i "talebani" e la stessa Al-Qaida vennero creati dagli USA in Afghanistan in funzione anti russa? Ci dimentichiamo della feroce alleanza politica USA-Islam per distruggere la Serbia, massacrare, perseguitare i Serbi in Kossovo, terra storicamente, indubitabilmente serba? Ci dimentichiamo le distruzioni, sempre in Kossovo, di antichissimi monasteri cristiani ad opera dei musulmani albanesi sotto l'occhio compiaciuto degli americani? Ci dimentichiamo l'inossidabile alleanza tra USA e Arabia Saudita? Ci dimentichiamo che, ai suoi esordi, l'esercito del califfato islamico è stato foraggiato, finanziato e armato dagli USA in funzione anti-Assad?

    Oggi gli USA, terribilmente irritati perché non sono riusciti a vincere, anche a causa dell'inettitudine del regime fantoccio ucraino, la petite guerre regionale nell'est ucraino e mentre le "sanzioni" si sono solo ritorte contro un'Europa vile e acquiescente, gli USA, dicevo, hanno lanciato una "alleanza" contro l'ISIS. Ovviamente senza sporcarsi direttamente le mani con truppe di terra. Tatticamente, è una buona notizia, se riuscirà a salvare vite, terre e beni dei cristiani d'oriente.
    Ma con quale credibilità, visto che l'ISIS l'hanno creato loro?

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  28. Per Flavio Infante

    Grazie per la segnalazione. Speriamo che i timori si rivelino infondati. C'è molto da obiettare a chi parla solo con autoritarismo. Purtroppo hanno il potere e spero non lo usino per il peggio...

    prima ho risposto in fretta perché mi son dovuta assentare.

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  29. Grazie Vighi per la segnalazione.
    Spero che il comportamento del vescovo di Imola sia contagioso!

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  30. Quoto Silente 100%.
    Il Kosovo era serbo come la Crimea russa, come Danzica tedesca, e l' Istria e la Dalmazia italiana.
    Rr

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  31. Comunque, mentre noi scegliamo tra Obama-Netanyau passando dalla Merkel da un lato e Putin dall'altro, i cristiani in MO rischiano di scomparire e la nostra situazione si deteriora sempre più, mentre nessuno interviene con fatti e non con parole al vento.

    sottoscrivo.

    possiamo sperare che i cristiani perseguitati in medio oriente, si organizzino e si riescano a difendere. e senza chiedere aiuto all'occidente.
    l'occidente laicista democratista massone di obama e di certa europa che in realta' si gode lo spettacolo delle esecuzioni. e che lavora al di qua del confine per distruggere i cattolici con altre mitragliate, fatte di leggi scellerate ,privilegi, e tolleranza.

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