Venerdì 3 ottobre esce il mio libro "Non è Francesco".
Perché Gesù ci ha comandato di essere il sale della verità. Non il miele dell'ipocrisia e della connivenza col potere di questo mondo....
“Una cristianità non si nutre di marmellata più di quanto se ne nutra un uomo. Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. Ora, il nostro povero mondo rassomiglia al vecchio padre Giobbe, pieno di piaghe e di ulcere, sul suo letame. Il sale, su una pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce anche di marcire.”
(George Bernanos, Il diario di un curato di campagna )
Siccome ho visto che alcuni sono corsi a stroncare il libro prima ancora di leggerlo (non è ancora in libreria) mostrando così quanta serenità c'è nei loro giudizi, voglio sottolineare che il libro è un atto d'amore al papato e un gesto di affetto filiale e di preghiera verso Benedetto XVI e Francesco
Così ne parla Affari italiani [qui]
Mentre la Chiesa vive un periodo storico drammatico, di crisi interna e di violento attacco ai cattolici nel mondo, in Vaticano continua un'inedita «convivenza di due Papi» su cui nessuno ha avuto ancora il coraggio di riflettere. Lo fa, in questo libro, Antonio Socci, chiedendosi quali sono i motivi tuttora sconosciuti della storica rinuncia di Benedetto XVI e se si tratta di vera rinuncia al Papato, dato che i canonisti cominciano a sollevare gravi dubbi. Domande che adesso s'intrecciano con quelle relative al Conclave del 13 marzo 2013 che, secondo la clamorosa ricostruzione dell'autore, si sarebbe svolto in violazione di alcune norme della Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, cosa che automaticamente rende nulla e invalida l'elezione stessa del cardinale Jorge Mario Bergoglio. L'interrogativo su chi è il vero Papa (ovvero se c'è bisogno di un nuovo Conclave) irrompe in un momento in cui nella Chiesa si stanno verificando fratture drammatiche e si annunciano eventi clamorosi. Chi può tenere il timone? Era piaciuto a tanti l'esordio di Francesco. Sembrava un ritorno alla semplicità evangelica. Purtroppo oggi i fedeli delusi sono moltissimi. Ci si aspettava una ventata di rigore morale nei confronti della «sporcizia» (anche del ceto ecclesiastico) denunciata e combattuta da Ratzinger. Ma come va interpretato il segnale dato dal nuovo Pontificato al mondo, di lassismo e di resa sui principi morali? E l'arrendevolezza nei confronti di ideologie e forze anticristiane, anche persecutrici? E le traumatiche rotture con la tradizione della Chiesa? Molti fatti soprannaturali, dalle apparizioni di Fatima alla visione di Leone XIII, alle profezie della beata Anna Caterina Emmerich sull'epoca dei «due Papi», sembrano concentrarsi sui giorni nostri annunciando eventi catastrofici per il Papato, per la Chiesa e per il mondo. Sono ineluttabili o si può ancora imboccare un'altra strada? E con quale Papa?
Così ne parla Affari italiani [qui]
Mentre la Chiesa vive un periodo storico drammatico, di crisi interna e di violento attacco ai cattolici nel mondo, in Vaticano continua un'inedita «convivenza di due Papi» su cui nessuno ha avuto ancora il coraggio di riflettere. Lo fa, in questo libro, Antonio Socci, chiedendosi quali sono i motivi tuttora sconosciuti della storica rinuncia di Benedetto XVI e se si tratta di vera rinuncia al Papato, dato che i canonisti cominciano a sollevare gravi dubbi. Domande che adesso s'intrecciano con quelle relative al Conclave del 13 marzo 2013 che, secondo la clamorosa ricostruzione dell'autore, si sarebbe svolto in violazione di alcune norme della Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, cosa che automaticamente rende nulla e invalida l'elezione stessa del cardinale Jorge Mario Bergoglio. L'interrogativo su chi è il vero Papa (ovvero se c'è bisogno di un nuovo Conclave) irrompe in un momento in cui nella Chiesa si stanno verificando fratture drammatiche e si annunciano eventi clamorosi. Chi può tenere il timone? Era piaciuto a tanti l'esordio di Francesco. Sembrava un ritorno alla semplicità evangelica. Purtroppo oggi i fedeli delusi sono moltissimi. Ci si aspettava una ventata di rigore morale nei confronti della «sporcizia» (anche del ceto ecclesiastico) denunciata e combattuta da Ratzinger. Ma come va interpretato il segnale dato dal nuovo Pontificato al mondo, di lassismo e di resa sui principi morali? E l'arrendevolezza nei confronti di ideologie e forze anticristiane, anche persecutrici? E le traumatiche rotture con la tradizione della Chiesa? Molti fatti soprannaturali, dalle apparizioni di Fatima alla visione di Leone XIII, alle profezie della beata Anna Caterina Emmerich sull'epoca dei «due Papi», sembrano concentrarsi sui giorni nostri annunciando eventi catastrofici per il Papato, per la Chiesa e per il mondo. Sono ineluttabili o si può ancora imboccare un'altra strada? E con quale Papa?
Sarebbe divertente vedere che faccia fa Bergoglio quando lo leggerà (magari c'è già una copia di pre-stampa sulla sua scrivania...)
RispondiEliminaIndipendentemente dal giudizio che non si può dare a priori sul libro, senza prima averlo letto, e mi risulta sia bello corposo, letto l'articolo, che resta da dire? Che io sarò monomaniacale e fissato,ma al solo vederlo apparire in loggia ho avuto i brividi di freddo lungo la schiena ed ho capito da subito che non andava,poi siccome ragiono ancora colla mia povera testa,mi sembra che tutto precipiti vertiginosamente e solo un ciecosordomuto non può non accorgersi di quello che sta accadendo, mi viene da pensare al romanzo 'La storia infinita', laddove il regno di Fantasia si disgrega e allora non resta che afferrare al volo qualche pezzettino e tenerlo stretto fra le mani e sperare che un giorno sarà servito a qualcosa, ma ancora non si può dire niente, Socci combatte come don Quixote, basta leggere i commenti sotto all'articolo.....da far cadere le braccia, ad essere fini.Lupus et Agnus.
RispondiEliminaIndipendentemente dal giudizio che non si può dare a priori sul libro, senza prima averlo letto
RispondiEliminaEsatto. Doverosa premessa.
Veramente da biasimare ciò che è accaduto in vari media (tutti tradizionali-isti!), riguardo il pre-giudizio e la speculazione sui contenuti del libro, con squalificazioni generali e accuse di "sedevacantismo" (SIC!), per Socci. Oltre che le accuse di vari "peccati": tra cui il CLismo, il "vaticanosecondismo", e la "tara modernista" che affliggerebbe il nostro in quanto avrebbe scritto questo libro perché in preda all'impossibilità di "definire un Papa criticabile"...ed allora meglio definirlo non-papa!!!!
Il più fastidioso commento è stato quello, pubblicato da Messainlatino, di Marco Bongi.
Chiaramente chi si dovesse azzardare, come me, a dire che la situazione è complessa e che anche fare la critica alla "diarchia" e metterla in dubbio, non significa essere contro il Papato o "vaticanosecondisti" o CLini, sarebbe (ed è) automaticamente classificato!
E' questo clima ad essere irrespirabile!
Socci: "Francesco è il papa di Scalfari ma dimentica noi cristiani", da Libero di oggi:
RispondiEliminahttp://www.astampa.rassegnestampa.it/CommissioneFinanzeVaticanoiPad/PDF/2014/2014-10-01/2014100128472247.pdf
@ Lupus et Agnus: anch'io ho avuto la tua stessa sensazione quando e' apparso alla loggia centrale. Sensazione che partiva col piede sbagliato. Poi soprattutto l'espressione del viso del maestro delle cerimonie ... Ho letto ora altri stralci del libro sul sito del Corriere. A parte la pagina dedicata alla quinta votazione, poi annullata, e sulla quale si è già detto nei giorni scorsi su questo blog, Socci e' durissimo, e' un atto di accusa poderoso. Non credo che tutto finirà in qualche settimana. Credo che sia iniziata una guerriglia mediatica che durerà per tutto l'attuale episcopato romano.
RispondiEliminaLeggendo stralci del libro sul sito del Corriere ho avuto l'impressione che Socci descriva il vdr come un uomo forte con i deboli (FFI) e debole con i forti (islam).
RispondiEliminaStefano,
RispondiEliminaBongi, che credo sia della FSSPX, e' semplicemente coerente e sostanzialmente scrive quel che scrivono qui poirot, Raoul, e gli altri: tutti i Papi CVII sono modernisti, chi piu', chi meno, chi in modo colto ed elegante, chi rozzo e poco colto. Bergoglio non piace perché porta alle estreme conseguenze ciò che già era stato detto, scritto, fatto dagli altri, ma in misura minore ed in modo più elegante. Tra lui e gli altri c'e' una differenza quantitativa, non qualitativa ( concetto che usiamo noi ricercatori clinici per valutare i risultati
dei nostri studi). Perciò Socci si dia una calmata: o riconosce questo, e rigetta il CVII e soprattutto il conciliarismo, o non si lamenti.
Bongi e' fastidioso solo per chi la pensa come Socci, ma per chi la pensa come poirot, per es., e' lineare e chiaro. E coerente: lui ha criticato il VdR fin dall' inizio, e prima gli altri Papi " conciliaristi".
Non voglio riaprire polemiche, pero' e' vero che Socci e' ciellino, ed in quanto tale "conciliarista". Penso che in questo caso, dica cose giuste, tuttavia s'e' svegliato un po' tardi, anche sulla questione della validita' o no della rinuncia di BXVI e dell' elezione di Bergoglio. Altri, a cominciare dalla nostra Mic, ed io nel mio piccolo, abbiamo detto subito che sentivamo "puzza di bruciato", perché, anche se la rinuncia e' formalmente corretta, apre scenari sul futuro del Papato e dcella Chiesa tremendi. Come tu stesso, ma tu " salvi", diciamo cosi, BXVI.
Può essere che Bergoglio " apra gli occhi" a tanti, oppure no: staremo a vedere.
Rr
Bergoglio e' un uomo che ama il potere, ma non ha le palle di suo, quindi fa buon viso a cattivo gioco coi potenti( non solo l' Islam, ma anche certi politici) e poi schiaccia i " deboli". Inoltre ama molto piacere ( come molti latinos), e quindi segue la corrente. E' un concentrato di " fals e curtes" piemontese + lassismo, pressapochismo, scarsa istruzione, " mañana por la mañana " latinos+ " caudillismo" in salsa argentina, cioe' peronismo + gesuitismo e "massonismo". Il tutto spruzzato di falso ecumenismo e sudditanza psicologica agli Yankees ed ai "Fratelli maggiori" ( i
RispondiEliminariformati, molto peggio degli ortodossi, e quasi peggio degli atei).
Rr
C'è poca conoscenza di Latino al Vaticano...avendo letto la Costituzione apostolica sembra che l'argomento su 4 votazione è solida, 5 invalida...ma l'argomento centra sulla espressione
RispondiEliminaid est altera vice...che fosse per i Cardinali l'hanno letto come l'italiano « un'altra volta » che ha un significato diverso...
Quindi, è molto dubioso che c'era mala fede, più probabile ignoranza e fretta
Ma sempre possibile che la consuetudine odierna dei Cardinali è propria il scrivere e il leggere del Latino come fosse L'Italiano...
Romano
Carissimi amici della Tradizione è evidente che il papa, e il papato in particolare, rivestono un'importanza enorme nella Chiesa cattolica.
RispondiEliminaTuttavia noi stiamo dando troppa importanza a ciò che dice, fa ed omette sia di dire che di fare papa Francesco. Come diceva il vescovo paraguaiano appena dimesso, di quello che fa renderà conto lui stesso a Dio. Come noi
dovremo rendere conto a Dio di ciò che facciamo, diciamo od omettiamo di fare e dire.
Questo per dire cosa? Per dire semplicemente che come semplici fedeli abbiamo cose più importanti da fare che continuare a discutere se papa Francesco sia o no il vero papa, se Benedetto XVI è ancora papa, o se la sede sia veramente vacante (da quando? per quanto? perchè?).
Noi non abbiamo la responsabilità e il potere di cambiare le cose, possiamo però fare molto per la causa di Cristo nel nostro piccolo. Possiamo ripassare il catechismo coi figli in preparazione dei sacramenti, possiamo accompagnare i genitori anziani a Messa, possiamo prendere posizione nella scuola sul ruolo della famiglia nella società, possiamo... Ce ne sono di cose che possiamo fare invece di disquisire sui "due papi" e sulle tante cavolate che li accompagnano. Possiamo anche formarci seguendo dei blog o altri siti cattolici tenendo però sempre ben presente che il nostro agire come cattolici deve sempre avere come obiettivo la salvezza dell'anima nostra anzitutto e possibilmente quella del maggior numero di persone possibili.
Ora io ho difficoltà a seguire tanti discorsi riguardanti i papi, la loro elezione e quant'altro.
Una volta constatato che la dottrina cattolica la dobbiamo studiare per conto nostro o con l'aiuto dei pochi pastori veramente cattolici rimasti, tutto il resto mi crea solo fastidio per non dire nausea.
E per il resto mi verrebbe da dire: e chi se ne frega!
Infatti quante energie e quanto tempo prezioso il demonio ci fa distogliere da altre cose più concretamente cattoliche.
Questo commento va decisamente al sodo. Penso proprio che ci dia un consiglio salutare. Giorgio
EliminaUn altro libro sul Vdr: v. Eponymous Flower.
RispondiEliminaRr
Certo il libro non l'ho letto, ma mi fa una certa impressione legger queste parole:
RispondiElimina"Domande che adesso s'intrecciano con quelle relative al Conclave del 13 marzo 2013 che, secondo la clamorosa ricostruzione dell'autore, si sarebbe svolto in violazione di alcune norme della Costituzione apostolica 'Universi Dominici Gregis', cosa che automaticamente rende nulla e invalida l'elezione stessa del cardinale Jorge Mario Bergoglio".
Anche dato (e non concesso, almeno per ora: aspettiamo le prove) che la costituzione apostolica sia stata violata, come si fa a affermare che tale violazione avrebbe "automaticamente" reso nulla l'elezione di Francesco I? È ovvio che solo la violazione d'una norma affatto essenziale (come quella che richiede la maggioranza qualificata dei due terzi, o quella per cui, "ex natura rei", gli elettori devono esser liberi nelle loro decisioni e nella manifestazione di queste decisioni) avrebbe potuto invalidare l'elezione. E, a giudicare dalle anticipazioni su cui s'è disquisito anche qui, si tratta d'altro: non certo di norme essenziali.
Sicché insomma, senza nessunissima intenzione polemica nei confronti di nessuno, molto semplicemente mi chiedo, e chiedo: a che serve tutto codesto arruffìo d'idee e d'ipotesi strampalate? È serio? È utile?
L'ora è grave, e richiede preghiera, nervi saldi, riflessioni e risposte dense di dottrina. L'emotività, pur comprensibile, non fa che imbrogliar dipiù una matassa già imbrogliatissima.
Maso
Un particolare: che vuol dire il titolo?
RispondiEliminaForse che papa Francesco non è san Francesco d'Assisi?
Oppure che "(il papa) non è Francesco"? Spero di no!
O sennò, che altro?
Maso
Socci dice: “Ho sostenuto papa Francesco come potevo, per mesi … L’ho difeso dalle critiche affrettate di alcuni tradizionalisti e continuo a trovare ancora oggi assurde le polemiche di coloro che prendono a pretesto le dichiarazioni di papa Francesco per attaccare in realtà il Concilio Vaticano II, Joseph Ratzinger e Giovanni Paolo II, che nessuna responsabilità hanno nelle scelte di Bergoglio. Da questo punto di vista sono ben contento di essere fra coloro che Roberto De Mattei considera «i difensori più accaniti del Vaticano II». Sono infatti convinto, con Benedetto XVI (con Giovanni Paolo II e con Paolo VI), che il Concilio è un evento molto prezioso. Ma il vero Concilio, quello che sta nei documenti e fa parte del magistero della Chiesa. Ben altra cosa (opposta) è quello «virtuale» costruito dai mass media, quello che per esempio si trova teorizzato dalla storiografia progressista. (…).”
RispondiEliminaNon so se Socci, del quale ho stima particolarmente per la sua onestà intellettuale e per il suo non comune coraggio, leggerà queste mie righe.
Comunque, a commento delle sue frasi sopra riportate, ribadisco che il Concilio Vaticano II ha tutte, ma proprio tutte le responsabilità nelle scelte di Bergoglio, esattamente come le ha avute in quelle degli altri Papi 'conciliari'.
E ciò per il semplice fatto che non si può intaccare la dottrina dogmatica della Chiesa, così come invece ha fatto il Vaticano II (collegialità episcopale in funzione antipapale, falso ecumenismo e dialogo interreligioso, 'contrordine compagni' sulla colpevolezza dei giudei rinnegatori di Cristo, liberalismo e laicità dello Stato, ecc.) senza con ciò intaccare, prima o poi, anche la sua dottrina in campo morale. La morale infatti dipende dalla Fede, e non viceversa.
I Papi 'conciliari' pre-bergogliani, dopo aver sfasciato la Fede a colpi di Assisi, di balletti liturgici e di pellegrinaggi ad Erfurt, nutrivano ancora delle velleità in campo morale, non se la sentivano insomma di cedere anche lì.
Ma la loro era una decisione, anche se lodevole, profondamente irrazionale poiché una volta poste le premesse dissolvitrici della loro 'nouvelle théologie', evoluzionista ed immanentista, queste avrebbero per forza propria iniziato, prima o poi, a sovvertire anche la morale, anche quella naturale. Era solo questione di tempo e di 'velocità' di marcia.
Questo esito disastroso era già stato previsto dal grande Pio XII, che fin dal 1946 aveva condannato ufficialmente quella medesima 'nouvelle théologie' perché costituita da "false opinioni che minacciano di sovvertire le fondamenta della dottrina cattolica" (Humani generis), e che aveva pronunciato le seguenti parole profetiche:
“ Se una tale opinione [la 'nuova teologia'] dovesse essere abbracciata, che ne sarebbe mai dell'immutabilità dei dogmi, che ne sarebbe dell'unità e della stabilità della fede?” (allocuzione del 17 settembre 1946 al Capitolo Generale dei Gesuiti)
Ora, avendo i Papi conciliari sciaguratamente “abbracciato” proprio la 'nuova teologia' di de Lubac, Congar, K. Rahner, von Balthasar, Ratzinger &C. già condannata da Pio XII, e di cui quei teologi impregnarono il Vaticano II, logica vuole che prima o poi dovesse arrivare un 'Francesco' a portare fino alle loro ultime conseguenze queste premesse dissolvitrici.
Ma queste estreme conseguenze erano già tutte lì fin dall'inizio, nel 'Concilio dei nouveaux théologiens' ovvero nel Superconcilio...
E nessuno, davvero nessuno, può sostenere che Papa Pio XII non ci avesse avvertito. Con 70 anni di anticipo... Vogliamo ancora tener chiusi gli occhi?
Amicus.... quoto anche le virgole
RispondiElimina...che il Concilio è un evento molto prezioso...
RispondiEliminasì? Socci come i fan-conservatori del cv2 dovrebbe spiegare quali sono i preziosi frutti del prezioso concilio, dato che non un pinco qualsiasi ma NSGC ha detto: "Dai frutti li riconoscerete" (gli alberi cattivi).
Ma è risaputo che socci è un gran sostenitore dei movimenti, specie CL e CNC, della cui bontà è arciconvinto.
Credo che Rosa abbia colto nel segno nello spiegare la posizione critica di Bongi (che non è ovviamente un attacco alla persona di Socci , la critica serve per cercare di ragionare con possibile vantasggio di tutti ). Dalle anticipazioni(se vengono fatte ci sarà un motivo) , e riservandomi un miglior giudizio a lettura avvenuta , pare anche a me che il motivo dell'invalidità sia piuttosto fragile , e che questo confermi la diagnosi : quel che poteva essere accettato ,perchè più soft ., arrampicandosi sugli specchi nei precedenti pontificai (penso anche alle elucubrazioni del generoso p. Cavalcoli sul Vat II ), ora appare in tutta la sua dirompente crudezza ,creando panico in chi aveva voluto illudersi sulla continuità con la Tradizione . Si cerca quindi di fuggire , guardare in faccia il problema è per loro(almeno per ora ) troppo difficile .Comunque ,pensandoci bene ,non so se lo leggerò il libro : in fin dei conti Viandante non ha torto. Certo , la mente soffre , vorrebbe capire , ma se questo non è possibile , non si portano prove inconfutabili in un senso o nell'altro, accettiamolo e facciamo quel che possiamo nel nostro piccolo
RispondiEliminaarticolo dal blog BERGOGLIONATE :
RispondiEliminahttp://bergoglionate.wordpress.com/2014/10/01/non-e-francesco-il-libro-di-socci-sul-papa-che-agita-il-vaticano/
Perché se qualcuno riflette sugli argomenti portati negli articoli di presentazione di un libro e conclude con una stroncatura il suo giudizio non sarebbe sereno?
RispondiEliminaLe presentazioni sono fatte proprio perché i potenziali lettori si facciano un'idea del libro, ed è sempre possibile che l'idea sia - in tutta serenità - che non vale la pena di leggerlo.
Romano,
io non vedo come si possa tradurre "id est altera vice" se non "cioè un'altra volta" - anzi, ad esser precisi "cioè una seconda volta", che però qui è lo stesso. Per di più "altera vice" qui chiosa e chiarisce "iterum" ("iterum id est altera vice"), che vuol dire ugualmente "una seconda volta, di nuovo". Che altro dovrebbe voler dire?
Del resto - e qui parlo in generale - consideri che con ogni probabilità il testo latino è la traduzione di un documento pensato e redatto in origine in un'altra lingua, magari proprio in italiano. Quindi, anche se il latino è la lingua ufficiale, per capire l'intenzione del legislatore le versioni in certe altre lingue non sono affatto da trascurare.
Io, una domanda me la pongo sulla parabola delle cento pecore e della pecorella smarrita.
RispondiEliminaGiusto ciò che ci indica Gesù: Il Signore lascia il gregge e và alla ricerca della pecorella smarrita - ma quì dobbiamo domandarci: ma il gregge lo abbandona o lo lascia al sicuro?
Gesù lascia il gregge al sicuro, non lo abbandona per cercare la pecorella smarrita; il gregge era talmente al sicuro che Gesù poteva muoversi tranquillamente per andare alla ricerca.
Oggi non è così; oggi il capo del gregge, abbandona lo stesso allo sbando per come se non fosse suo, non per andare a cercare le pecorelle smarrite, ma per andare a parlare con i proprietari delle altre greggi, non per convertire, Dio ce ne guardi, non sia detto che Gesù vada in giro a convertire al Vangelo, sarebbe una bestemmia, ma solo a dialogare con i pastori delle altre greggi.
Infatti abbiamo nel recinto di Pietro due capi del gregge, ma nessuno dei due dice io sono il Pastore e nessuno dei due guida il gregge affidato a Pietro.
Si continua a trattare con i capi delle altre greggi.
E questo è niente a tutti i disastri che hanno fatto questi pastori in questi cinquant'annni.
Vediamo ancora quello che faranno dal sei ottobre in poi.
Fatima e la Beata emmerich ci hanno detto di non dormire sonni tranquilli, in quanto le greggi, con questi pastori conciliaristi non stanno al sicuro, i lupi travestiti da agnelli sono molto vicini; il gregge è veramente in pericolo e solo Cristo in persona lo può salvare e fargli la guardia. Laudetur Jesus Christus.
Sono d'accordo con viandante, disquisendo troppo di massimi sistemi si rischia di trascurare quello che possiamo realmente e concretamente fare: anche se per contro si può dire che le storture nei massimi sistemi hanno un influsso diretto e negativo sul nostro "particulare". Quanto al libro di Socci, bisognerà capire da domani se le anticipazioni circolate non enfatizzano troppo, magari a fini di marketing, cose che poi nel volume risulteranno attutite e ridimensionate...
RispondiEliminaPropendo più per la conclusione di Turiferario, anche dopo aver letto le anticipazioni pubblicate su Libero...
RispondiEliminaResta il fatto di come perfino un papista (nel senso di tifoseria, perché anche noi amiamo il papa e il papato), ma onesto intellettualmente, resti sconcertato da questo pontificato, pur rimanendo conservatore conciliare, senza dunque riconoscere l'origine di certe storture da una falsa teologia.
RispondiElimina"Perché se qualcuno riflette sugli argomenti portati negli articoli di presentazione di un libro e conclude con una stroncatura il suo giudizio non sarebbe sereno? Le presentazioni sono fatte proprio perché i potenziali lettori si facciano un'idea del libro, ed è sempre possibile che l'idea sia - in tutta serenità - che non vale la pena di leggerlo". Parole sacrosante. La posizione di Socci è debolissima , le motivazioni addotte per l'invalidità del conclave sono imbarazzanti. Questo è già accertato dalle anticipazioni pubblicate e giustamente stroncate.
RispondiEliminaMi sono permessa di tagliare il post di Angheran, per via del riferimento a rivelazioni private, tanto più ad alcune specifiche che qui non hanno assolutamente mai trovato credito.
RispondiEliminaIn ogni caso sono sempre dell'idea che prima di giudicare sia il caso di leggere e che comunque manca il parere di canonisti e teologi autorevoli, che purtroppo tacciono...
(a margine della nuova Bibbia "interconfessionale" lodata da Bergoglio pubblicamente...)
RispondiElimina--------
Premesso che l’ultimo CHIARO documento (che esclude le interpretazioni arbitrarie o ermeneutica moderna, cf. Pio VI, Auctorem Fidei) di Magistero della Chiesa che complessivamente su tali argomenti si esprime con fede cattolica (in perfetta continuità da san Pietro in avanti) è la “Humani generis” di Papa Pio XII (22 agosto 1950); premesso che dalla “Unitatis redintegratio” e dalla “Nostra Aetate” (documenti approvati dal sedente Montini a capo del CV2 - l’infallibilità promessa NON si è manifestata) la dottrina è stata abusivamente modificata (“[…]affermazioni […] fatte forse con eleganza di stile, però esse non mancano di falsità”; cf. Pio XII, Humani generis); imparato ciò che insegna la Chiesa, la fede cattolica; vediamo, solo adesso, cosa dice ancora nella sua udienza il sedente J. M. Bergoglio.
Testo:
"Cari fratelli in Cristo [rivolgendosi al miscuglio interconfessionale di presenti, NdR] […] vi ringrazio per essere venuti qui a presentarmi la nuova versione italiana della Bibbia parola di Dio, traduzione interconfessionale in lingua corrente, frutto della collaborazione tra l’Alleanza biblica universale, Società biblica in Italia, e la casa editrice Elledici […] ...
A me poco importano i capricci e le infantili diatribe cui con dolore assisto ogni giorno nel mondo della cosiddetta "Tradizione", mi limito solo alla pubblica riflessione. Personalmente non posso credere che il legittimo successore di san Pietro insegni queste cose, come non posso credere che nessuno se ne accorga, che la CEI avalli, come DEVO credere (studi e documenti alla mano) che NON ci sono sostanziali differenze fra il "magistero" postconciliare (in generale) e quello del solo Bergoglio. Bergoglio, dati i tempi opportuni, a me pare solo la manifestazione più plateale e gradassa dello "spirito del concilio".
CdP Ricciotti
30 settembre 2014
http://radiospada.org/2014/09/j-m-bergoglio-la-c-e-i-e-lelogio-della-bibbia-interconfessionale/
Anonimo,
RispondiEliminatrovo che l'autore da lei citato si serve di contenuti senza dubbio cattolici, con toni a volte anche molto apodittici, ed è arrivato a conclusioni nettamente sedevacantiste.
Sulla manifestazione plateale e gradassa dello "spirito del concilio", peraltro arrivato alle sue conseguenze estreme (o quasi?) siamo d'accordo.
Noi crediamo che anche cattivi (o persino pessimi) papi restino pur sempre papi. In attesa della restaurazione che verrà col "ripareggiamento" della verità, che intanto continuiamo a custodire, come diceva Romano Amerio.
Francamente quel che è successo con le dimissioni di Benedetto XVI turba non poco, presenta molte ambiguità e ci pone interrogativi che non tutti sembrano riconoscere.
Ma non spettano a noi le conclusioni.
Certo ci son cose, come questa citata, che non posso non rifiutare.
Personalmente, mi affido al Signore e alla Sua Chiesa di sempre che è viva nella pastorale e nei sacramenti dei sacerdoti che seguo e vado avanti...
Nelle traduzioni del articolo 68 della costituzione Universi Dominici Gregis verso le principali lingue europee si trova sempre l'avverbio "subito", "aussitôt", "at once", "inmediatamente", "sogleich".
RispondiEliminaNon so se sbaglio, ma non lo trovo nel testo latino:
Quodsi schedularum numerus non respondet numero electorum, omnes comburendae sunt, et iterum, id est altera vice, ad suffragia ferenda procedatur.
E, per la validità o meno dell'argomento di Socci, è un avverbio essenziale.
@Rr
RispondiEliminaStefano,
Bongi, che credo sia della FSSPX, e' semplicemente coerente e sostanzialmente scrive quel che scrivono qui poirot, Raoul, e gli altri: tutti i Papi CVII sono modernisti, chi piu', chi meno, chi in modo colto ed elegante, chi rozzo e poco colto
Lo so, è chiaro. Ma questa è, per me, una assurdità. Mettere sullo stesso piano persone con formazioni filosofiche differenti, e ficcarli nel minimo comun denominatore del "Modernismo conciliare" è un clamoroso errore Storico, oltre che Teologico. In ogni papato, a cominciare da quello di Paolo VI, ci sono state contraddizioni ENORMI con i fondamentali del Modernismo che NESSUNO dei "duri e puri" ha MAI sciolto, a riguardo dei mezzi e fini del Modernismo. Si è inventato il "neo-modernismo", come categoria che di fatto NON ESISTE. Non è più "Modernismo" ma "neo-modernismo" (e che l'è?)... Per "neo-modernismo" si intende la filosofia che può anche contraddire il modernismo in punti fondamentali, mantenendosi comunque modernista (!), e che può giustificare così delle clamorose marce indietro, quali il Summorum Pontificum (c'è una filosofia dietro il Summorum..). Sarebbe sempre modernismo "camuffato", "erudito". Si inventano altre categorie, tipo il "modernismo virale". Ovvero: se sei modernista lo sarai per sempre! Queste posizioni vanno bene in un partito politico! E te lo dico da addetto ai lavori!
Perciò Socci si dia una calmata: o riconosce questo, e rigetta il CVII e soprattutto il conciliarismo, o non si lamenti.
Ma certo. Socci, e i suoi sodali (!), si diano una calmata. Perché le soluzioni sono 2: o rigetti il Vaticano II, purificandoti dal "Virus modernista", o sei modernista. Tertium non datur. Bella definizione! Non c'è che dire. E quindi: Gherardini, Athanasius Schneider, Burke, Lanzetta, il "movimento di fatto" di "Radicati nella Fede", Gnocchi, Siccardi...TUTTI MODERNISTI. Perché in modi più o meno diversificati non RIGETTANO il Vaticano II.
Bongi e' fastidioso solo per chi la pensa come Socci
Non credo. Io non la penso come Socci su molte cose. Ma sono disgustato, davvero, sono arrivato ad esserlo, da questi fazionismi.
Siamo in pieno politicismo. Basta. Papista, conciliarista, normalista, conservatorista conciliare, CLino...
A prescindere e a priori. Nessuno può permettersi un "percorso". Possono farlo solo i "puri". Solo quelli fanno "un percorso".
Basta.
Credo che, al di là di tutto, a Socci vada riconosciuta una grande fede, un grande coraggio, una notevole intelligenza e cultura, e una notevole onestà intellettuale: avete presente quanto costerà a socci in termine di appoggi e amicizie scrivere un libro del genere? Io credo che innanzitutto bisogna leggerlo per parlare con cognizione di causa. Se poi la tesi è che l'elezione è invalida a causa di quel vizio di forma di cui si è parlato, mi pare debole e personalmente ritengo l'elezione valida, però Socci dice molte altre cose a quanto capisco, denuncia molte altre anomalie sulle quali ê difficile dargli torto. Francamente non notare delle differenze abissali tra francesco e i papi precedenti mi sembra surreale o in esercizio retorico, al netto che ritengo comunque che francesco sia il vero papa nonostante le anomalie nelle dimissioni del predecessore e in quel che ne è seguito
RispondiEliminaJohn
Curiosamente, si può proporre un argomento di natura "esperianziale" contro la validità dell'elezione di Jorge bergoglio: è impossibile vivere il cattolicesimo e il bergoglismo allo stesso tempo; è impossibile vivere sotto le norme morali dettate infallibilmente dalla Chiesa e sotto il lassismo bergogliano. Non si può vivere la verità della necessitè della Fede per la salvezza e la dottrina bergogliana dell'uguaglianza tra tutte le religioni. È una contraddizione esistenziale.
RispondiEliminaStefano, sono d'accordo con te
RispondiEliminaJohn
Io non del tutto. Avevo preparato una lunga risposta che mi è sparita... Ora non ho più tempo e scriverò più tardi
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RispondiElimina..oltretutto, chi ha FB può leggere i rilievi giuridici rispetto alla presunta invalidità dell'elezione di Francesco, sulla pagina di Socci. I rilievi fatti da Socci sono PERTINENTI, e sono stati ampiamente DISTORTI dalle "anticipazioni", che lo hanno stroncato SENZA LEGGERE. E Socci, GIUSTAMENTE, lo fa notare.
RispondiEliminaNon si tratta semplicemente della "5 elezione" a dispetto delle 4 previste. Ma si tratta di altro. E quella "5 elezione" si inserisce in un quadro più ampio di "irregolarità", che non vertono solo quella elezione annullata...che tra l'altro non doveva esserlo.
"Resta il fatto di come perfino un papista (nel senso di tifoseria, perché anche noi amiamo il papa e il papato), ma onesto intellettualmente, resti sconcertato da questo pontificato"
RispondiEliminaQuesto sicuramente sì: una cosa sembra chiara, che il libro di Socci non sarà la solita claque di lodi sperticate a Francesco. Una voce critica, per giunta autorevole e da un pulpito importante, potrebbe dare forza a a chi finora pur avendo dubbi non ha osato contraddire il coro.
Non ho letto il libro di Socci, ovviamente, quindi non posso esprimere pareri. Ho letto l'articolo di Bongi di cui condivido buona parte, su tutte la conclusione, fatte salve quelle parti dove si riferisce alle argomentazioni che Socci porterebbe, non condivisibili (al momento) solo in quanto il libro non è ancora leggibile materialmente, poi si vedrà. Mi pare però che il senso del suo articolo sia però quello già illustrato da Rr, ossia ribadire l'evidente continuità in quanto al cosa, ma non in quanto al come dell'attuale pontificato di Francesco con i suoi immediati predecessori.
RispondiEliminaIn quanto al Neo-Modernismo, riporto stralci di un interessante articolo pubblicato su "sisi, nono" (Anno XXXX, n. 6) che prende lo spunto dal libro "la grande eresia" di M. De Corte:
.... Il progressismo o neomodernismo secondo De Corte accentua le caratteristiche
del modernismo, “eresia
per eccellenza”, e quindi può essere definito come l’eresia “radicale e totale”
(ivi). Il progressismo o neomodernismo sta al modernismo
classico come il nichilismo filosofico o la post-modernità sta all’idealismo filosofico o alla modernità. Ora la post-modernità filosofica non solo
pretende che Dio sia il prodotto del bisogno del sentimento umano, ma addirittura vorrebbe “uccidere” Dio
(Nietzsche, Freud e il Sessantotto). Mentre la post-modernità teologica col Vaticano II ha tentato (specialmente
con la Costituzione Gaudium
et Spes) di conciliare l’inconciliabile, tramite una “svolta antropologica”
che cerca di far coincidere teocentrismo e antropocentrismo assorbendo Dio nell’Uomo, ma Sant’Agostino ci ricorda: “o Dio o l’Io, tertium non datur”.
...
il modernismo è un insieme di tanti o meglio di “tutti” gli errori, ma diretti e uniti da “una sola” ispirazione e
mentalità: l’agnosticismo, e l’esito cui giunge immancabilmente l’agnosticismo è il nichilismo o la filosofia
post-moderna e contemporanea
(Nietzsche/Freud/Scuola di
Francoforte e Strutturalismo francese). Per cui il progressismo, neomodernismo
o nouvelle théologie,
condannato da Pio XII nell’Enciclica Humani generis (12 agosto 1950), è la conclusione nichilistica [il]-logica
del modernismo classico idealistico. Dunque nel neo modernismo vi è una maggiore degenerazione e aberrazione
a-teologica e anti-filosofica
rispetto al modernismo classico. Lo stesso Jacques Maritain nel Contadino della Garonna (1973) ha riconosciuto che “il modernismo classico rispetto al neomodernismo era solo una modesta febbre da fieno”
. Lo stesso Jacques Maritain nel Contadino della Garonna (1973) ha riconosciuto che “il modernismo classico rispetto al neomodernismo era solo una modesta febbre da fieno” Rispetto alla bronco-polmonite.
RispondiElimina@amicus: "Ora, avendo i Papi conciliari sciaguratamente “abbracciato” proprio la 'nuova teologia' di de Lubac, Congar, K. Rahner, von Balthasar, Ratzinger &C. già condannata da Pio XII, e di cui quei teologi impregnarono il Vaticano II": affermazione che fa di tutta l'erba un fascio, presentando un bel minestrone indistinto, inesatto, e del tutto inaccettabile....Davvero, non credo che si debba neppure entrare nel merito delle distinte "teologie" dei sopra citati autori, per dimostrare come e quanto l'affermazione sia connotata da approssimazione ed ingiustizia profonda...:basta leggere i nomi che sono stati "buttati" nello stesso, indistinto "mucchio"....pessima cosa.
RispondiEliminaL’ANTICIPAZIONE DELLA PREMESSA DI “NON E’ FRANCESCO” E DELLE PRIME PAGINE DEL CAPITOLO SUL CONCLAVE DEL 2013
RispondiEliminahttp://www.antoniosocci.com/2014/10/lanticipazione-della-premessa-di-non-e-francesco-e-delle-prime-pagine-del-capitolo-sul-conclave-del-2013/
m
Intanto sul Foglio Crippa che,se non ricordo male, e' anche lui ciellino, stronca il lbro.
RispondiEliminaQui ne vedremo delle belle.
Rr
Ho la nettissima sensazione che nell'universo mondo si stia "leggermente" non capendo (o facendo finta- per paura, o per interesse- di capire) la portata abnorme della TESI sostenuta da Socci. Tesi (è giusto e ovvio così considerarla) a cui deve essere data risposta chiara, inequivocabile e possente dalle Congregazioni Vaticane competenti. Tesi che non deve essere né sposata, né rigettata, per motivi inerenti il "gradimento" o meno verso la persona de proclamato Pontefice Francesco. Ma che, per il suo contenuto "esplosivo", e le sue potenziali conseguenze inaudite, deve essere valutata, serissimamente e celermente, dal puro punto di vista canonistico.Se in Vaticano ancora alberga un minimo di serietà e di giustizia, la TESI di Socci deve essere senza ritardi SPAZZATA VIA, ma con argomenti fattualmente e giuridicamente inoppugnabili.Non è "colpa" certamente di Socci, il mettere il dito nella potenziale "piaga" da lui scoperta. Sarebbe invece colpa imperdonabile,far finta che la possibile piaga non sia stata denunciata coram populo. "Conoscerete la Verità, e la Verità vi farà liberi".
RispondiElimina@ Ilfocohadaardere:
RispondiEliminaDe Lubac è il 'padre fondatore' della nouvelle théologie (insegnava nello studentato gesuita de La Fourvière, presso Lione), ed è soprattutto con lui che il venerato p. Réginald Marie Garrigou-Lagrange o.p. ebbe i più aspri scontri, prima delle sanzioni contro il de Lubac stesso prese da Pio XII.
Fu proprio il Garrigou-Lagrange a creare il termine di 'nouvelle théologie' per inquadrare le elucubrazioni eretizzanti del de Lubac.
Hans Urs von Balthasar è uno dei più importanti discepoli immediati del de Lubac, assieme al Daniélou e ad altri, suoi alunni a La Fourvière.
Joseph Ratzinger è a sua volta discepolo del von Balthasar, che ha sempre considerato come il suo principale 'maestro (tanto che fu proprio il card. Ratzinger ad andare ad officiare le esequie del von Balthasar a Lucerna).
Tutti e tre i suddetti (de Lubac, von Balthasar e Ratzinger) fondarono, nel postconcilio, di comune accordo la rivista Communio, che è appunto il luogo di riunione dei seguaci dell'ala 'moderata' della nouvelle théologie, che in una specie di gioco delle parti voleva controbilanciare la più estremista 'Concilium' guidata da K. Rahner.
Dunque vi era un accordo completo tra di loro (de Lubac, von Balthasar e Ratzinger) come è facile constatare.
Karl Rahner e la sua opera devastatrice sarebbero poi semplicemente impensabili senza l'apripista de Lubac.
Dunque nessuna 'approssimazione' o 'ingiustizia' da parte mia: ma semplicemente la constatazione di una realtà.
Foco
RispondiEliminaCome spiega crippa nella recensione del libro giuridicamente la tesi di socci non sta in piedi. Non c'è bisogno che il Vaticano ti spieghi nulla : è gia evidente leggendo la costituziond apostolica che socci per citare crippa ha scritto ritto del ciarpame.
Mauro
Ho letto l'articolo di Crippa su Il Foglio.
RispondiEliminaSolo insulti, per di più confezionati con uno stile da strapazzo. Poteva almeno aspettare che uscisse il libro per far mostra di averlo letto.
E, naturalmente, nella selva di contumelie snocciolate senza risparmio, neppure un accenno di sviluppo di un logico argomentare...
mic
RispondiEliminaEccoti il logico argomentare. Socci sulla sua pagina FB pubblica un'anteprima del libro e cita la Piqué che scrive: " dopo aver aperto l'urna e PRIMA di procedere allo spoglio si trovò una scheda in più."
Ora se leggi la Dominici Gregis è evidente che in questo caso si applica l'art 68, che IMPONE di rifare la votazione dopo aver bruciato le schede, cosa fatta dai Cardinali, e non l'art 69 citato da Socci. L'art 69 si applica quando lo spoglio è già in corso, e solo durante lo spoglio viene rilevata la scheda in più, e non era questo il caso. Vai sulla pagina FB di Socci e controlla tu stessa con la Dominici Gregis. L'articolo di Crippa può non piacerti, ma nel caso degli articoli dice il vero.
Mauro
L'articolo può non piacermi per i motivi che ho detto. Non so come ha fatto a pescare questi periodi nella selva di improperi.
RispondiEliminaMa credo che non abbia letto bene le argomentazioni di Socci, espresse qui
http://www.antoniosocci.com/2014/10/lanticipazione-della-premessa-di-non-e-francesco-e-delle-prime-pagine-del-capitolo-sul-conclave-del-2013/
Non ne pubblico lo stralcio, per non inflazionare i lettori con l'incalzare di contenuti.
Purtroppo i cahiers de doléances non mancano.
Credo che Socci abbia rischiato e rischi grosso. E non credo che sia così sprovveduto da non aver consultato nessun canonista. In genere nei suoi libri è sempre ben documentato.
RispondiEliminaIn ogni caso i problemi, se l'elezione fosse nulla, restano comunque, perché nessuno può dimostrare invalide le dimissioni di Benedetto XVI, a meno di non contestare con le dovute argomentazioni teologiche e canoniche l'inedita e anomala figura del Papa emerito e il munus dimidiato a doppio servizio. E relative conseguenze più volte sottolineate.
Sarò noiosa a ripetermi; ma questi non sono problemi da poco e nessuno sembra volerli sollevare.
@mauro: Crippa non spiega proprio un accidente. Dimostra solo un'acredine ed una grevità di approccio degna di nota, ed indegna di un giornale che generalmente apprezzo come Il Foglio. Mi pare un intervento censurabile sia per forma che per contenuto. Qualche invettiva e parolaccia di meno, e qualche seria argomentazione in più,forse avrebbero reso accettabile la dialettica.Si è limitato a citare laconicamente l'articolo 68,dicendo che è applicabile quello.Non risponde invece minimamente all'interrogativo riguardante la violazione dell'art. 63,cioè l'eccesso di votazioni giornaliere,e dell'art. 76,che sanziona ogni discostamento (ed il n° delle votazioni non è certo norma "marginale",o trascurabile!!)dalle norme con la NULLITA' in re ipsa, automatica, della votazione. Nulla, su questo.Chi pretende-come ha fatto platealmente Crippa-di liquidare le domande poste da Socci con facili opere di sabotaggio aggressivo e di delegittimazione,si illude. Già con l'affare Fatima,hanno sbagliato i loro conti una volta...
RispondiEliminaGentile Amicus, la ringrazio (senza ironia) del riepilogo (anche utile) da lei fatto sui vari rapporti interpersonali e accademici tra i Nostri. Rimango fermo nella mia affermazione, nonostante l'interessante sua ricostruzione, per un motivo molto semplice: l'approssimazione dell'esame da lei sugegrito è in e ipsa, e colpisce chi legge, davvero "ictu oculi". Se davvero bastasse- QUALE CRITERIO DI DISCRIMINE E DI GIUDIZIO- l'esser stato "discepolo", "studente", "collega", et similia, di quello o di tal'altro (poniamo: di Rahner),per esser tuti messi nello stessa calderone (da lei proposto) della "nuova teologia" che ha subito "la condanna di PIO XII" (per intendersi, quella che era stata condannata nella Humani Generis del 1950)....sarebbe un "giochino" piuttosto facilino, e, direi (da garantista e amante dei FATTI), "leggermente" pericoloso ed a rischio ingiustizia (come le accennavo).Da profano,o,quanto meno,da non esperto,posso però esser certo nell'intuire che se lei non coglie differenze tra De Lubac e,soprattutto, tra Rahner (perché non metterci anche Kung,non facciamogli torto), e Von Balthasar e Ratzinger..beh...forse è bene che si legga qualche saggio di (per citare alcuni a tutti noti)Cavalcoli,Livi,Lanzetta, in proposito. Scoprirà, credo, che vi sono IMPORTANTI "sfumature" da lei...trascurate nella sua INGIUSTA elencazione.
RispondiEliminac'è da chiedersi come sia stato possibile che un cardinale non si sia accorto delle due schede deposte nell'urna...come si siano incollate l'una all'altra...del perché abbiano annullata la votazione, mentre la costituzione apostolica prevede comunque lo spoglio...etc...
RispondiEliminaTutto puzza e tanto...tanto...
Forse è stato fato ad arte?
Rimandare la votazione all'indomani avrebbe forse bloccato l'ascesa di Bergoglio?
O la scheda in più era un tiro mancino degli oppositori alla candidatura di Bergoglio?
Domande legittime ma alle quali non avremo risposta certa
mah....
RispondiEliminalette le anticipazioni del testo mi verrebbe da dire: il diavolo fa le pentole....
Ma restiamo realisti senza dietrologie...anche se ce ne forniscono infinite ocasioni
Ilfocohadaardere,
RispondiEliminaLei ritiene opportuno che il Vaticano si precipiti a smentire. Mi permetta un parallelismo che forse sembrerà provocatorio.
Qualche tempo fa mi sono imbattuto nella teoria di un tale per cui la figura del Cristo è un'evoluzione di quella di Giulio Cesare divinizzato. Ora, forse sarò stato distratto io, ma non mi risulta che il Vaticano abbia mosso un dito per smentirla. Eppure il tale in questione pare che giri parecchio per presentarla, e troverà anche un suo seguito. Ma salvo mio errore il Vaticano non ha ritenuto necessario precisare che è una teoria assurda.
Ecco, credo che valga anche per quella di Socci. Se qualcosa si muoverà, sarà solo per lo scalpore che questa amenità sta suscitando grazie alle sedi in cui viene presentata, non certo per il suo valore intrinseco. E se invece non si muoverà nulla, sarà più che comprensibile.
mic
RispondiEliminami spiace che censuri gli interventi in cui rispondo a chi direttamente mi interpella
Mauro
Diciamo che la stroncatura ci sta. Ciò che sorprende è la virulenza dei toni e soprattutto che la stessa arrivi dal Foglio. Questo dovrebbe far riflettere sul trattamento riservato ai cattolici quando non servono più alla causa di Sion.
RispondiEliminaMauro, non fai che ribadire le stesse cose...
RispondiEliminaOggi è il primo anniversario del naufragio di Lampedusa dove morirono 300 persone. Mi aspettavo che il GR1 stamane aprisse facendo ascoltare le parole del VdR quando andò, prima, a Lampedusa. Invece hanno aperto con tutt'altro. Bergoglio è arrivato al 3' o 4' servizio.
RispondiEliminaFino ad alcuni mesi fa il GR1 apriva, o quasi, con Francesco a S.Marta. Ora, grazie a Dio, non più.
E' la Rai ch ha deciso che "il troppo stroppia" o è la S.Sede ?
A Latinista: che uno dica che Gesù è figura di Giulio Cesare divinizzato è una tal corbelleria che non merita risposta.
Ma se Socci, cattolico professo, avanza dubbio - io non so se fondati, o no, ma li avanza - sulla validità canonica dell'elezione di un Papa - e Socci non è "sedevacantista", non è "lefebvriano", non è un "negazionsita della Shoah", insomma non è un paria - credo sarebbe giusto, nei confronti suoi e di noi fedeli, che i dubbi siano chiariti da chi di dovere.
Quel pomeriggio fu strano, forse anche perché il tempo era pessimo. Ma soltanto io mi aspettavo un altro nome ? o anche la CEI ? e se è stabilito che ci siano solo 4 votazioni al giorno (non so perchè, ma così è stabilito) perché 6 ?
Nessuno "in alto loco" ha voluto spiegare l'abdicazione di BXVI, Ci sarà ora qualcuno che spieghi 'ste stranezze sul Conclave?
RR
PS: non è che ai paria a non si debbano dare spiegazioni, tutt'altro, ma mi riferivo al comportamento di tanti che, avendoti classificato un paria, evitano di entrare nel merito delle tue osservazioni critiche.
Cara rr,
RispondiEliminale opportune risposte Socci le ha già ricevute anche prima dell'uscita del libro - e basate sulle informazioni che lui stesso aveva anticipato. Altre di sicuro ne seguiranno a libro letto. C'è davvero bisogno che si esprima anche il Vaticano? Il fatto che Socci sia cattolico non rende le sue tesi nemmeno un pelo meno strampalate.
Beninteso, parlo dei lati "giuridici" delle sue tesi - rinunzia, conclave. Per le pesanti riserve morali su questo papato è un altro paio di maniche: benvenuto Socci, meglio tardi che mai; ma anche su questo non credo che avrà più attenzione dal Vaticano di chi l'ha preceduto.
@Rr
RispondiEliminaMa se Socci, cattolico professo, avanza dubbio - io non so se fondati, o no, ma li avanza
I dubbi sono fondati. Chi sta "stroncando" Socci, DISTORCE ciò che ora ha pubblicato in anticipazione del libro, che peraltro ora è in uscita.
Chi legge l'anticipazione, legge che ci sono DUE violazioni PALESI delle regole del Conclave. Questo è quanto. E dare del sedevacantista, conciliarista (SIC), ciellino, modernista, medjugorjano (.....!) a Socci, non solo non risponde a NULLA, non ha alcuna autorevolezza morale, è disgustoso in ambito di analisi e studio, ma anche vergognoso in merito proprio alla nostra fede! Che prescrive di CORREGERE con competenza chi eventualmente sbaglia, non di infangarlo! Soprattutto quando esprime LEGITTIMI E PIU' CHE MOTIVATI DUBBI!
Lo ripeto: la cifra del mio disgusto sta raggiungendo vette inesplorate per l'aria fetida che si respira in questi tempi in cui NESSUNO sembra volere combattere per la Verità, mettendola AL CENTRO, ma più per il proprio partito di riferimento. CHE NON SI DEVE METTERE MAI IN DISCUSSIONE! Piuttosto meglio il fango e gli attacchi veementi a tutti gli altri, A PRESCINDERE, se non sono del "partito"!
Tutti "i puri" possono avere compiuto un "Percorso" di crescita nella fede, arrivando alla conoscenza della Tradizione immutabile...GLI ALTRI NO! I giudizi sulla fede di Socci, e sulla sua concezione di Tradizione sono, tra l'altro, sommari e incompleti. Socci certamente non può essere definito Tradizionalista, almeno non nell'unico senso che sembra dover esser dato a questo termine. Ma NON E' VERO che non abbia criticato il VATICANO II, non è vero che si Modernista (almeno non nel senso comune del termine), non è vero che sia "conservatore conciliare". Chi fa queste affermazioni non ha lette i suoi scritti, non ultimo quello sul Quarto segreto.
Ripeto: io non concordo con Socci su molto. Ma questo clima avvelenato, che non accetta altre soluzioni che non siano l'attacco e la veemenza, la violenza e la rigidità, i colpi "ad personam", mi ha sinceramente stancato.
Tra l'altro la stessa Gestrice del Blog ne è stata vittima
@Latinista.
RispondiEliminale opportune risposte Socci le ha già ricevute anche prima dell'uscita del libro
Che tristezza. Le "opportune risposte" sarebbero gli insulti e le distorsioni che continuano anche ora? E le "strane alleanze" degli "opposti" tipo Bongi e i Tornielli del caso, sarebbero idonee a rispondere?
Le risposte si devono avere dai RESPONSABILI! I dubbi devono essere chiariti dalle AUTORITA'! Soprattutto se sono pertinenti e legittimi! Il PAPA deve chiarire questa "diarchia" o "ministero dimezzato"! SONO IN DOVERE DI FARLO! DEVONO considerare il Gregge, come affidato loro. NON DI LORO PROPRIETA'! NON SONO DEI TIRANNI! Allora, invece di insultare, rispondessero! E ANCHE IN MODO PERTINENTE!
Il libro di Socci è simile al fulmine che è caduto sulla cupola di san Pietro, immortalato dalla copertina...
RispondiEliminaMa avranno già attivato tutti i parafulmine possibili.
Vorrei sapere da chi eventualmente abita a Roma se è vero che ieri sulla città, zona Ostiense, Eur, si è scatenato il finimondo, fulmini a iosa, tuoni, saette e pioggia torrenziale......così per vedere se quanto riportato su rainews era vero.
RispondiEliminaNo, .e' stata una splendida giornata di sole. Io ho una villa con bunker all'eur, cui ho aggiunto delle segrete in cui tengo prigionieri modernisti e talora anche neomodernisti e sedevacantisti ma devono essere della sottospecie materialiter e comunque li tratto bene. Posso confermare che sono salito sul gazometro a mani nude e ho visto la terra che si apriva all'altezza di ponte mammolo-Casal dei pazzi. Ma sono quisquilie. A mio modo di vedere la via per il vero ecumenismo passa per l'esoterismo monastico e per una teoresi raccolta ma non chiusa ai fermenti libertari.
RispondiElimina1917 - 2017
RispondiEliminaIlfocohadaardere,
RispondiEliminale 'sfumature' di cui parli sono semplici differenze assolutamente non sostanziali tra varie correnti e singoli esponenti della stessa scuola teologica, e sono cosa del tutto normale visto che i nouveaux théologiens non venivano nè vengono tuttora sfornati in serie, uscendo tutti uguali da uno stampino preconfezionato.
Questi neomodernisti hanno, in cinquant'anni di predominio abusivo ed incontrastato, semidistrutto la Chiesa e sviato milioni di anime dalla vera Fede, che non è quella delle famigerate 'novità conciliari'.
Novità conciliari che, appunto, costituiscono il comun denominatore di tutti i nuovi teologi, da Rahner a Ratzinger fino al postneomodernista Bergoglio: tant'è vero che a tutt'oggi il loro 'superconcilio' è per essi un totem da venerare faccia a terra.
Francamente non riesco a concepire che una realtà così evidente e plateale non venga percepita.
Ad esempio, è proprio questo punto - l'accettazione incondizionata delle 'novità conciliari' - che Benedetto XVI definì indiscutibile ed inderogabile affinchè la FSSPX potesse avere un accordo canonico, pur sapendo benissimo che questa sua dichiarazione - scritta e firmata di suo pugno - avrebbe fatto saltare ogni trattativa.
Sul superconcilio, guarda caso, i neomodernisti di ogni tendenza si ricompattano e diventano intrattabili.
Se poi qualcuno davanti alle rovine fumanti della Chiesa vuol comunque discettare di diverse sfumature esistenti tra i distruttori, faccia pure. Ma senza pretendere che io lo segua.
-> 1517:
RispondiEliminaLutero rompe con la Roma perenne, la Chiesa Cattolica fondata su Pietro
-> 2017:
la Chiesa ufficiale di Roma (non-perenne, ma aggiornata al mondo dal cv2) celebra ed esalta il 5° centenario delle tesi dell'eresiarca Lutero (!)
(sarà sul Soglio quel giorno ancora l'attuale "successore" di S. Pietro?)
Latinista,
RispondiEliminadi fronte ad un libro pubblicato da un autore non sconosciuto come Socci, da una grossa casa editrice come la Mondadori, e di cui stan parlando tutti i quotidiani, la S.Sede NON può NON dire nulla. Socci papale papale accusa il Conclave di essere stato truccato. Può aver torto o ragione, ma se ha torto, lo devono dire in base a quel che veramente e' successo, ed in base al diritto canonico.
Anche se a Socci han già risposto in due o tre bloggers , non basta. DEVE parlare Roma. Ppoi sara "
Roma locuta, causa soluta, sed interim
necesse est Romam loqui".
Rr
rr
RispondiEliminacome dice latinista le tesi di Socci sono strampalate e in base al diritto canonico è già del tutto evidente che Socci sbaglia sull'articolo da applicare della Costituzione Apostolica. Si tratta in più di materia dove deve (dovrebbe) essere rispettato il segreto. Ci sono già tanti cardinali che parlano, anonimamente, nonostante il giuramento fatto di tacere, non ci si può aspettare che ora ufficialmente il vaticano si metta a parlare e a discutere di un argomento su cui vige il segreto.
Il vaticano si sta comportando saggiamente.
Carmela
"Socci papale papale accusa il Conclave di essere stato truccato"
RispondiEliminaSocci non ha accusato nessuno di aver "truccato" le procedure. Anzi, parla di vizio formale certamente grave ma causato da un errore materiale, da imperizia e negligenza, però in buona fede. Non presenta i cardinali come dei bari, consapevolmente in malafede.
Per la normalista di turno,Carmela,
RispondiEliminaDire che le tesi di Socci dono strampalate non basta, occorrerebbe dire il perché.
Inoltre sembra che il primo a violare il segreto con la scrittrice argentina, sua amica, è stato Bergoglio , mentre le notizie relative agli scritti della stessa sono state riprese dall'Osservatore Romano.
Dov'è dunque la prudente discrezione del Vaticano?
mic
RispondiElimina"Dire che le tesi di Socci dono strampalate non basta, occorrerebbe dire il perché"
il perchè è evidente a tutti, persino ai siti tradizionalisti,: Socci tralascia l'art 68 che si è giustamente e validamente applicato al caso in questione, tirando invece fuori l'art 69 che non centra nulla. Questo è un fatto che non necessità di nessuna spiegazione.
Il fatto che Bergoglio abbia sbagliato a parlare con la piquè non autorizza la Santa Sede a sbagliare ufficialmente mettendosi a chiacchierare sul conclave.
Carmela
penso vadano applicati insieme i due articoli, questa è stata l'imprudenza e la fretta nel conclave. Perché?
RispondiEliminaE' fuor di dubbio che la candidatura di Bergoglio rappresentava una grande opportunità da non perdere. Si disse che le ragioni della rinunzia e l'elezione di Francesco si sarebbero capite dopo... Ora abbiamo molti elementi che ci forniscono risposte. Il testo di Socci ha questo merito.
"Già nel precedente 'I giorni della tempesta' , Socci aveva sostenuto, ricorrendo alla rivelazione di Maria Valtorta, che la salma di San Pietro non si trovasse sotto la tomba in Basilica, ma nella periferia romana dove ipotizzava che un futuro Papa avrebbe trasferito la sua residenza per stare più vicino alla gente comune".
RispondiEliminaIl Giornale 3/10/14
Non mi sembra che la S.Sede abbia sentito la necessità di smentire. Con ciò vuol dire forse che non ha elementi? I medjugorjani-valtortiani purtroppo non fanno parte delle soluzioni.
Difficile da dire, ma se Socci ha ragione, anche solo limitatamente all’ambito delle cariche ecclesiastiche, bisogna essere pronti al peggio. A tutto.
RispondiElimina
RispondiEliminaNon mi sembra che la S.Sede abbia sentito la necessità di smentire. Con ciò vuol dire forse che non ha elementi? I medjugorjani-valtortiani purtroppo non fanno parte delle soluzioni.
Sta cercando di sminuire Socci attribuendogli delle etichette?
Credere o non credere a rivelazioni private, per una persona che mostra la sua onestà intellettuale, ma soprattutto la sua fede attestata da molti testi scritti e testimonianze personali, mi pare del tutto ininfluente. Soprattutto in rapporto ai contenuti del libro di cui si sta parlando: precisi, circostanziati, documentati, per niente banali.