Giulio Meotti intervista per Il Foglio Roger Scruton, uno dei filosofi più importanti del Regno Unito. Non è la prima volta che parliamo della distorsione del linguaggio. Un'altra tappa per approfondire.
“Si sta creando una neolingua come contro l’anticomunismo ai tempi della Guerra fredda. Una lingua di legno”
“George Orwell ha già detto tutto nei suoi famosi ‘due minuti di odio’ del romanzo ‘1984’”, dice al Foglio il filosofo e commentatore inglese Roger Scruton. “La questione omosessuale è complicata e difficile, ma non puoi imprigionare il pensiero con leggi sulla cosiddetta ‘omofobia’ come quella al Parlamento italiano, che altro non è che la criminalizzazione della critica intellettuale sul tema del matrimonio gay. È un nuovo crimine intellettuale, ideologico, come lo fu l’anticomunismo durante la Guerra fredda”.
Scruton sostiene che la manipolazione della verità passa attraverso la distorsione del linguaggio, come nell’opera di Orwell, sotto il nome di “Neolingua”. “La neolingua interviene ogni volta che il proposito principale della lingua, che è di descrivere la realtà, venga sostituito dall’intento opposto: l’affermazione del potere sopra di essa. Qui l’atto linguistico fondamentale solo superficialmente coincide con la grammatica assertiva. Le frasi della neolingua suonano come asserzioni in cui la sola logica sottostante è quella della formula magica: mostrano il trionfo delle parole sulle cose, la futilità dell’argomentazione razionale e il pericolo di resistere all’incantesimo. Come conseguenza, la neolingua ha sviluppato una sua speciale sintassi che, sebbene strettamente connessa a quella normalmente usata nelle descrizioni ordinarie, evita accuratamente anche solo di sfiorare la realtà o di confrontarsi con la logica dell’argomentazione razionale. È quello che Françoise Thom ha cercato di illustrare nel suo studio, ‘La langue de bois’ (la lingua di legno). Alcune delle peculiarità sintattiche sono state messe in rilievo da Thom: l’uso di sostantivi al posto di verbi diretti; la preferenza della forma passiva e della costruzione impersonale; l’uso di comparativi al posto di predicati; l’onnipresenza del modo imperativo”.
Con la legge sulla omofobia, dice Scruton, “si tratta di instillare nella mente del pubblico l’idea di una forza maligna che pervade tutta l’Europa, albergando nei cuori e nella testa della gente che può essere ignara delle sue macchinazioni e dirottando sul sentiero del peccato anche il progetto più innocente. La neolingua nega la realtà e la indurisce, trasformandola in un qualcosa di estraneo e resistente, un qualcosa ‘contro cui lottare’ e che deve ‘essere vinto’. Il linguaggio comune riscalda e ammorbidisce; la neolingua raggela e indurisce. Il discorso comune genera, con le sue stesse risorse, i concetti che la neolingua proibisce: corretto-scorretto; giusto-ingiusto; onesto-disonesto; tuo-mio”.
Una forma di “rieducazione”
Scruton dice che c’è una paura dell’eresia che si espande nei paesi europei. “Un sistema ragguardevole di etichette semi ufficiali sta emergendo per prevenire l’espressione di punti di vista ‘pericolosi’. La minaccia si diffonde così rapidamente nella società che non c’è modo di evitarla. Quando le parole diventano fatti, e i pensieri sono giudicati dall’espressione, una sorta di prudenza universale invade la vita intellettuale. La gente modera il linguaggio, sacrifica lo stile per una sintassi più ‘inclusiva’, evita sesso, razza, genere, religione. Qualsiasi frase o idioma che contenga il giudizio su un’altra categoria o classe di persone può diventare, dal giorno alla notte, l’oggetto di una stigmatizzazione. Questo politicamente corretto è una censura soft in cui si manda la gente al rogo per i pensieri ‘proibiti’. Le persone che hanno un ‘giudizio’ sono condannate con la stessa violenza di Salem”. Quello del processo alle streghe nel Massachusetts. La lettera scarlatta.
“Chi si angustia per tutto ciò e vuole esprimere la sua protesta dovrà lottare contro potenti forme di censura. Chi dissente da ciò che sta diventando ortodossia nei ‘diritti dei gay’ è regolarmente accusata di ‘omofobia’. In America ci sono comitati, preposti alle nomine di candidati, che li esaminano per sospetta ‘omofobia’, e vengono liquidati una volta che sia stata formulata l’accusa: ‘Non si può accettare la richiesta di quella donna di fare parte di una giuria in un processo, è una cristiana fondamentalista e omofobica’”.
Secondo Scruton, si tratta di una operazione ideologica che ricorda appunto quella durante la Guerra fredda: “Allora erano necessarie definizioni che stigmatizzassero il nemico intestino e ne giustificassero l’espulsione: era un revisionista, un deviazionista, un sinistrorso immaturo, un socialista utopista, un social-fascista. Il successo di queste ‘etichette’ nell’emarginare e condannare l’oppositore ha corroborato la convinzione comunista che si può cambiare la realtà cambiando il linguaggio: per esempio, si può inventare una cultura proletaria con la parola ‘proletkult’; si può scatenare la caduta della libera economia semplicemente gridando alla ‘crisi del capitalismo’ ogni volta che il tema venga sollevato; si può combinare il potere assoluto del Partito comunista con il libero consenso della gente definendo il governo comunista un ‘centralismo democratico’. Quanto si è rivelato facile uccidere milioni di innocenti visto che non stava succedendo niente di grave, era solo la ‘liquidazione dei kulaki’! Quanto è semplice rinchiudere la gente per anni in campi di lavoro forzato fino a che non si ammala o muore, se la sola definizione linguistica concessa è ‘rieducazione’. Adesso c’è una nuova bigotteria laica che vuole criminalizzare la libertà d’espressione sul grande tema dell’omosessualità”.
Da ultimo, dice Scruton, è lo scontro fra il “pragmatista” e il “razionalista”: “Non c’è alcuna utilità nelle vecchie idee di oggettività e verità universale, l’unica cosa che conta è che ‘noi’ si sia d’accordo. Ma chi siamo ‘noi’? E su cosa ci troviamo d’accordo? ‘Noi’ siamo tutti per il femminismo, liberali, sostenitori del movimento di liberazione dei gay e del curriculum aperto; ‘noi’ non crediamo in Dio o in qualunque religione tramandata, e le vecchie idee di autorità, ordine e autodisciplina per noi non contano. ‘Noi’ decidiamo il significato dei testi, creando con le nostre parole il consenso che ci aggrada. Non abbiamo alcun vincolo, a parte la comunità alla quale abbiamo scelto di appartenere, e poiché non c’è verità oggettiva, ma solo un consenso autogenerato, la nostra posizione è inattaccabile da qualsiasi punto di vista al di fuori di essa. Non solo il pragmatista può decidere cosa pensare, ma si può anche proteggere da chiunque non la pensi allo stesso modo”.
© FOGLIO QUOTIDIANO
E invece noi (gli altri) resisteremo.
RispondiEliminaNon mi preoccupo per la mia generazione né per quelle indietro: mi preoccupo per i nostri figli, bambini chiamati a crescere in un mondo allucinante.
Il dramma è che se nel mondo allucinante e buio c'è la Chiesa Cattolica che rischiara la notte con un faro potente e sicuro, come è sempre stato, è un conto: ma quando anche la Catholica si adegua alla mode del risparmio energetico e ha paura che la bolletta dell'elettricità sia troppo alta...
Ci toccherà andare avanti con vecchie candele magre e consunte. Tutte insieme, la luce la faranno lo stesso.
E quando il mondo sarà restato al buio completo, forse qualcuno ci verrà vicino, chiederà un po' di quella luce, fioca ma sicura, e ci aiuterà a ricostruire il faro.
La vedo malissimo.
Non ci resta che pregare.
humilitas
qualcuno ci verrà vicino, chiederà un po' di quella luce,...
RispondiEliminaattenzione. Ricordiamo qui che Nostro Signore ci espone la parabola delle vergini stolte e di quelle sagge, certo non a caso:
le sagge e prudenti, che attendevano vigilanti lo Sposo, NON vollero dare l'olio della loro lampada (la Fede) alle stolte, e dissero loro: "Andate a comperarlo, altrimenti anche noi rimaniamo prive!"
dunque per caso Gesù Cristo era senza misericordia, o la parabola ha un preciso significato e mponito per tutti ?
La storia purtroppo non insegna niente, in caso contrario chi gestisce queste cose saprebbe che alla lunga sortiscono effetti opposti a quelli voluti. Si cita Mao, ma oggi la Cina professa idee ben diverse da quelle care allo Tse-tung (o Ze-dong che dir si voglia), nonostante decenni di "rieducazione" dei dissidenti e del popolo. Anche in Russia settant'anni di "rieducazione" (non solo linguistica ma con mezzi assai più potenti) tutto hanno prodotto meno che l'homo novus sovietico... Benché, purtroppo, nel breve periodo un provvedimento odioso e vessatorio come la legge sull'omofobia qualche risultato è certamente in grado di ottenerlo.
RispondiEliminaavanti al galoppo la marcia della Chiesa2(=zucchero & sola misericordia):
RispondiEliminaLa relatio di Erdo cancella d'un colpo il peccato e la legge naturale
http://www.corrispondenzaromana.it/resistere-alla-tendenza-eretica-la-relatio-di-erdo-cancella-dun-colpo-il-peccato-e-la-legge-naturale/
qualcuno ci verrà vicino, chiederà un po' di quella luce,...
RispondiEliminaQuante persone vorrebbero la serenità di molti cristiani, magari perseguitati, ma non vogliono la fede e non desiderano convertirsi.
Una stupenda analisi storica, Turiferario. Comme d'habitude. La legge propederasti produrrà degli effetti micidiali.
RispondiElimina@ Anonimo 8:16
RispondiEliminaÈ vero anche questo: le vergini sagge negano l'olio alle stolte.
Ma non credo che si possa interpretare la parabola come un invito a dire "andatevene, non vi conosco": quello spetta al divino Giudice, non certo a noi!
La mia idea di dare luce è diversa, direi più vicina al discorso del '69 di Ratzinger: la Chiesa si rimpicciolirà (e molto) e sarà disprezzata, ma verrà il giorno in cui il mondo assetato cercherà la sorgente di acqua fresca. Certo ch dovremo dare da bere a chi ce lo chiederà: siamo chiamati ad essere i custodi del pozzo dell'acqua vera, badando bene a che nessuno la inquini...
humilitas
le sagge e prudenti, che attendevano vigilanti lo Sposo, NON vollero dare l'olio della loro lampada (la Fede) alle stolte, e dissero loro: "Andate a comperarlo, altrimenti anche noi rimaniamo prive!"
RispondiEliminaSe l'olio della lampada è lo Spirito, che si traduce nella fede alimentata dalla grazia e anche dalla risposta personale ad essa (preghiera pensieri parole opere), come si può dare ad altri l'olio della propria lampada?
Tutt'al più esiste una 'misteriosa' circolazione nella Comunione dei Santi.
Si può dare la propria testimonianza, ma non l'olio...
Ognuno deve procurarsi il suo, nella Chiesa che lo dispensa...
Sia molti cattolici nominali, sia molti atei e agnostici, sia coppie omo, sia l'uomo qualunque, qui dalle mie parti sono tutti fe-li-ci
RispondiEliminadella capitolazione della Chiesa rispetto alla dottrina, e per la sua apertura alla nuova eresia.
Eh sì finalmente la Chiesa ha ascoltato il mondo, e mica quei nebulosi codici e discipline dal nome di S. Scritture, Tradizione e Magistero.
Pur sentendosi adesso già approvati nei peccati,
va da sè che nessun divorziato risposato nè nessun omosessuale praticante, pur se in origine battezzati, ha ora comunque ALCUNA INTENZIONE di entrare nella neo-chiesa per prendere la neo-comunione.
Dicono: che ci serve entrare ora in Chiesa, anche se ci tiene la parte?
>>>faremmo lì quel che già facciamo da sempre nella nostra vita privata, comunque grazie della promozione.
Ecco a cosa serve la rivoluzione in cappa e tiara di Bergoglio e Kasper, e dei vari Forte & co, cui solo un intervento divino netto può ormai porre un freno.
Mt, 15, 13-14
RispondiElimina"...At ille respondens ait: “ Omnis plantatio, quam non plantavit Pater meus caelestis, eradicabitur.
Sinite illos: caeci sunt, duces caecorum. Caecus autem si caeco ducatum praestet, ambo in foveam cadent ”.
Come manterrà armonia col mondo
RispondiEliminala neochiesa favorevole alle coppie omo in cui vede "semi del Verbo" (certo che il povero Giustino mai è stato stiracchiato fino a uesto punto)
tra gay e islam,
in cui riconosce ugualmente "semi del Verbo" ed "elementi di santificazione" (?) e con cui fa riunioni interreligiose e preghiere comuni?
Amara d purtroppo condivisibilissima analisi di Magister su quanto sta succedendo al Sinodo e sui danni che ha irrimediabilmente creato
RispondiEliminahttp://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350897
ma verrà il giorno in cui il mondo assetato cercherà la sorgente di acqua fresca. Certo ch dovremo dare da bere a chi ce lo chiederà: siamo chiamati ad essere i custodi del pozzo dell'acqua vera, badando bene a che nessuno la inquini...
RispondiEliminaBella questa immagine. Che dimostra come noi siamo i custodi del pozzo (immediato il richiamo a Giovanni 4) e dobbiamo tenere sempre ben ordinato e funzionante lo strumento che ci consente di attingere: il discernimento che viene dalla Fede, che è soprattutto fedeltà: in questo consiste anche la "custodia".
Questa immagine, mi ha riportato alla memoria vecchi spunti di meditazione di anni fa. Per chi volesse condividere:
http://www.nostreradici.it/pro_20.htm
La criminalizzazione (= se la pensi diversamente ti imprigiono o te la faccio pagare) del dissenso dai dogmi del Mondo è evidente su questo tema ma purtroppo si sta accentuando su ogni argomento: politica, economia ecc. In pratica, come nelle più classiche dittature, non sono ammesse opinioni diverse da quelle decise dai circoli che contano e decidono.
RispondiEliminaCome ha già fatto notare Humilitas, la vera tragedia è che mentre prima la Chiesa era un faro, un baluardo ora si sta omologando a grandi passi col Mondo. C'è una enorme, gigantesca, differenza tra la misericordia - che c'è sempre stata e l'omologazione. Se non sbaglio Gesù disse "Va e non peccare più" e non "Va e continua pure". Però oramai anche nella Chiesa, col meccanismo di cui parlavo all'inizio, non si può dire, non lo si può far notare. Altrimenti si è subito eretici, sobillatori e come tali eliminati (con lieve contraddizione con misericordia, apertura, dialogo di cui la nuova Chiesa abbonda).
Miles
Massimo Viglione. "Gli echi vibranti del sinodo"
RispondiEliminaDel resto, ha sentenziato il consigliere di Silvio Berlusconi, noto leader del partito di punta dell’omosessualismo in Italia, Giovanni Toti, riguardo il provvedimento di Alfano contro la registrazione dei cd. “matrimoni” gay nei comuni: “Il dibattito che si sta tenendo è piuttosto umiliante e non possiamo certo rimanere un passo indietro rispetto al Sinodo e al Papa”. Capito, in che giorni viviamo?
Non so se provo più compassione per gli ultimi irriducibili berlusconiani o per i cattolici che fanno finta di non capire quello che sta avvenendo.E’ stato aperto il vaso di pandora, cari fratelli nella fede. State tranquilli: il sinodo non proclamerà niente di sconvolgente in maniera ufficiale, e in conclusione voi potrete urlare la vostra gioia dicendo che nulla è cambiato, ecc. ecc., portando ancora un poco avanti la vostra recita. Per l’ultima volta.
Poi, il vaso emetterà nei prossimi mesi tutto quello che deve emettere. E senza sinodi.
Non c’è più freno, eccetto coloro che resistono contro ogni speranza. E, mi sembra, che perfino tra il clero qualcuno inizi ad esserci.
[...]
“La misericordia non è dispensa dai sacramenti”. Appunto. Dove sono gli altri cardinali e arcivescovi che in privato dicono lo stesso (e molto peggio) ma tacciono in pubblico? IN PIEDI! Questi sono i giorni della Verità e del coraggio, non dei calcoli per la carriera.
E non c’è sinodo che tenga dinanzi a Costui… I conti si fanno sempre alla fine.
http://famigliacattolica.blogspot.com/2014/10/gli-echi-vibranti-del-sinodo-di-massimo.html
http://www.ilfoglio.it/articoli/v/121964/rubriche/sinodo-famiglia-controffensiva-degli-ortodossi.htm
RispondiEliminaEnrico, su MIL
RispondiElimina"...Hanno tirato troppo la corda e c'è stata una reazione: non più soltanto di quegli incorreggibili tradizionalisti piagnoni, ma anche di tutti quelli che, per dirla in modo semplice, vogliono morire cattolici.
Si dice che una rana messa in una pentola d'acqua scaldata poco a poco, morirà lessa; gettata invece nell'acqua bollente, avrà la reazione per saltare fuori...."
Ce la faranno, le rane?
Dove ci sta portando Bergoglio:
RispondiEliminahttp://blog.messainlatino.it/2014/10/una-figura-da-ber-goglioni.html#comment-form
Padre Lombardi ha annunciato che Ratzinger sara nuovamente presente a piazza san Pietro per la beatificazione di Paolo VI. È il regime, è l'unità di intendi, o cos'altro? Spero di non assistere ad altri sorrisi e abbracci che col post sinodo acquisterebbero chissà quale messaggio mandato alle piazze del mondo per giungere alle coscienze dei singoli dentro e fuori la chiesa.
RispondiEliminaArticolo rivelatore, in effetti: non dice nulla di nuovo, ma quello che dice lo dice fin troppo chiaro.
RispondiEliminaUn altro lupo travestito da agnello. E sono in molti, a cascarci.
Io mi chiedo cosa accadrà domenica 19 alla canonizzazione di Paolo VI (sì lo so, ad alcuni di voi non è graditissimo, ma almeno riconoscetegli il coraggio della Humanae Vitae).
Saranno tutti lì? E Ratzinger?
Forse è meglio andare in cima a una montagna a dire rosari su rosari.
humilitas
Inquietante e vero l.'articolo. Certo che debba parlare di ciò un professore anglicano, mentre il sinodo vede semi di santificazione nei rapporti contro-natura...
RispondiEliminaJohn
prima della Humanae vitae non si concepiva l'idea di "procreazione responsabile", cioè calcolata e programmata dalla coppia, ma le coppie di sposi cristiani accettavano da Dio tutti i figli che Egli decideva di mandare loro, v. ad es. famiglia di p. Manelli (21 figli).
RispondiEliminacfr. infatti:
sul rapporto tra GS e HV,
"Procreazione responsabile. Il rapporto tra Gaudium et spes ed Humanae vitae, tra continenza periodica e contraccezione," ecc. ...
di Lino Ciccone
Il principio formulato dal Concilio: «Gaudium et Spes» n. 50
La conseguente soluzione del problema nella «Humanae Vitae»...
http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=article&sid=79
Da ultimo, dice Scruton, è lo scontro fra il “pragmatista” e il “razionalista”: “Non c’è alcuna utilità nelle vecchie idee di oggettività e verità universale, l’unica cosa che conta è che ‘noi’ si sia d’accordo. Ma chi siamo ‘noi’? E su cosa ci troviamo d’accordo?
RispondiEliminaTrasponiamolo nei confronti della Chiesa. La dottrina in soffitta e la prassi è quello che conta, con idee e cambiamenti tutti di nuovo conio: "in dialogo col mondo". Poi contestano ai FI (e alla Tradizione) il "non sentire cum Ecclesia".
Dunque qual è questo "nuovo NOI"?
In che consiste questo sentire sempre cangiante? La "nuova primavera" annunciata dal sinodo? Manco fosse il Vaticano III. O lo è?
Andrà a finire, per ora, come con il Vaticano II. Dopo gli scontri in aula, la produzione di documenti frutto di compromessi, meno eretici di quanto desiderato dai bergogliani (e nel 1965 dai nouveaux théologiens), ma abbastanza tali da costituire le premesse del successivo lento smantellamento della fortezza della Chiesa (come puntualmente avvenuto dopo la chiusura del superconcilio).
RispondiEliminaIl tempo purtroppo lavora a favore di 'Francesco', che nei prossimi mesi avrà tutto l'agio di sfoltire le fila dei 'moderati conservatori' tramite spostamenti e decapitazioni virtuali, e con l'immissione di truppe fresche bergogliane nell'arena (nomine episcopali importanti e probabilmente anche un concistoro).
Come dicono alcuni (il Cardinale Napier, Magister, Viglione e Gnocchi, ad esempio) ormai il danno principale è stato fatto, la relatio provvisoria ha aperto una breccia mediatica umanamente irreparabile, nonostante i tentativi di rabberciamento.
Probabilmente, come suggerisce Magister, 'spariranno' i riferimenti al Vaticano II ed ai presunti semi del Verbo, un po' troppo da shock per le anime belle che vivono abitualmente nel paese delle meraviglie.
Ma i germi letali vaticansecondeschi non saranno cancellati dal prudente riserbo del documento finale, e resteranno lì a far danni sempre più irreparabili.
La battaglia continua. A noi la battaglia, a Dio la vittoria.
Dopo l'incresciosa figura di Kasper che pubblicamente parla da razzista nei confronti dei vescovi africani e pubblicamente smentisce,
RispondiEliminaun poì d'aria pura da un cardinale di tutt’altro spessore, mons. Pell:
http://wdtprs.com/blog/2014/10/video-card-pell-speaks-on-a-secular-agenda-the-relatio-the-stalking-horse/
che senza mezzi termini definisce ciò di cui si parla, è solo uno stalking-horse, vale a dire uno specchietto per le allodole.
http://wdtprs.com/blog/2014/10/video-card-pell-speaks-on-a-secular-agenda-the-relatio-the-stalking-horse/
È vero il danno è oramai fatto, ma molti hanno pure potuto accogersi che tante figure ecclesiali portano la maschera da agnello pur essendo in realtà dei lupi.
RispondiEliminaChissà che i nuovi papabili non vengano fuori proprio dai veri difensori della fede?
RispondiEliminaA meno che non ci pensi il "regnante" con defenestramenti, altre nomine e forse anche con un altro concistoro...
"Il tempo purtroppo lavora a favore di 'Francesco' "
RispondiEliminaL'aria è alquanto malsana, ma è tutta da vedere anche questa.
Ascoltavo mia figlia studiare letteratura greca e preparare l' elegia di Solone sulle Rovine di Atene. Ad un certo punto parla di "assemblee in cui viene preparata dagli avversari della nostra molto amata citta' la sua rovina" Assemblee: " SINODOI". - Ah afa mia figlia - ma', senti, assemblee= sinodoi- ed io: - vedi, gia allora rovinavano la nostra molto amata città. E poi ho aggiunto: - questa la posto sul blog- .
RispondiEliminaEd ecco qui