Una nota di cronaca come sentore dell'aria che tira nelle diocesi, nelle parrocchie, sui media e, purtroppo, anche nella Gerarchia ecclesiastica, in dialogo con tutti tranne che con i fedeli alla tradizione o con coloro che si pongono e pongono domande più che legittime. Di fatto una forma di silenziamento ben noto da anni ormai. Pensiamo a teologi e studiosi come Romano Amerio e molte altre vigile sentinelle. Ciò accade, paradossalmente, appunto proprio nell'era del dialogo con tutti.
Un tentativo di silenziamento tuttavia in questo caso frustrato dal successo delle vendite, dietro alle quali ritengo ci sia un reale interesse e non soltanto il monitoraggio di una posizione tanto coraggiosa quanto scomoda.
Un tentativo di silenziamento tuttavia in questo caso frustrato dal successo delle vendite, dietro alle quali ritengo ci sia un reale interesse e non soltanto il monitoraggio di una posizione tanto coraggiosa quanto scomoda.
Può un libro di Antonio Socci mettere così tanta paura da costringere una diocesi a bollare come non gradita la sua presentazione in una parrocchia? Quello che è successo a Modena ha il sapore dell'anatema, ma quel che non si capisce è per quale motivo un incontro alla luce del sole, che ha visto la presenza di oltre 400 fedeli, debba meritare l'umiliazione di vedersi scritto nero su bianco sul settimanale diocesano “Nostro Tempo” la censura del “non placet”. E' questa la reazione che la Diocesi di Modena ha deciso di mettere in campo dopo la presentazione del libro di Antonio Socci.
Lo scrittore cattolico ha presentato domenica scorsa il suo nuovo libro “Non è Francesco” nei locali della parrocchia dello Spirito Santo ospite del Nuovo Emporio Cattolico. Presenti anche alcuni sacerdoti, tra cui il parroco. Due ore di appassionata «difesa della Chiesa dagli anticlericali improvvisamente diventati bigotti» e del Magistero del beato Paolo VI, di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Queste le intenzioni dello scrittore senese che ha parlato anche delle controverse questioni del Sinodo sulla famiglia che hanno fatto “litigare” i vescovi. Ma ha parlato anche di Papa Francesco e della difficoltà sua e di tanti cattolici a comprendere appieno alcune uscite mediatiche di Bergoglio che, come spiegato dallo stesso parroco don Giorgio Bellei vanno distinte dal Magistero.
Eppure questo non è bastato alla diocesi, la quale, senza entrare nel merito di affermazioni o tesi espresse, ha scritto nero su bianco di «prendere le distanze dalle argomentazioni che l'autore propone» e giudica «grave siano stati messi a disposizione gli ambienti parrocchiali per esporre opinioni che tendono a creare confusione e fomentare disorientamento tra i fedeli».
Una presa di posizione dura. Ma forse eccessiva. Anche a giudicare dal fatto che lo stesso Socci ha detto di aver scritto il libro per amore della Chiesa e perché lo stesso Papa Francesco ha invitato i fedeli a «importunare i pastori perché vi diano il latte della dottrina e della grazia». Socci infatti ha confidato di pregare ogni giorno per Papa Francesco e ha sottolineato anche la sua straordinaria capacità di comunicare quel “magistero dei gesti” che a volte è capace di convertire più di mille trattati.
Ma ha rivendicato anche il suo diritto di battezzato che ha preso “botte” a destra e a manca per difendere la Chiesa, di chiedersi che cosa significhi la coesistenza di due papi, oppure di alzare la mano per sottolineare quel che rischia di disorientare i fedeli, a cominciare dalle dimissioni di Benedetto XVI. A queste Socci dedica la prima parte del libro, facendo riflettere che restano ancora misteriose e che sulla solitudine di Ratzinger al momento della decisione non si è mai riflettuto appieno. Lo scrittore senese ha così rivendicato la sua libertà di avanzare, in coscienza, domande o chiarimenti per alcune espressioni o decisioni di Francesco, che non gli sono sembrate, e a giudicare dagli applausi ricevuti sono sembrate a molti, inopportune o fonte di fraintendimenti, come il celebre “chi sono io per giudicare” o le interviste a Scalfari sui temi di Dio, coscienza e proselitismo, l'intervista a De Bortoli sui principi non negoziabili, alcune espressioni sui predecessori "che si circondavano di cortigiani", una frase che ha fatto molto soffrire Socci. Ma anche certe aperture alla Teologia della liberazione nel segno della misericordia, mentre contemporaneamente i Francescani dell'Immacolata vengono umiliati e puniti per la loro fedeltà alla doppia celebrazione della messa nella forma ordinaria e straordinaria.
Socci ha poi chiarito che le evidenze emerse circa alcuni passaggi del conclave, che renderebbero automaticamente nulla e invalida l'elezione stessa di Bergoglio, vedrebbero in realtà il pontefice vittima di questa situazione, che andrebbe spiegata e chiarita dai canonisti e non rigettata come ridicola senza alcuna spiegazione. Perché non si tratta di misteriosi retroscena, ma di fatti non smentiti sui quali bisognerebbe fare chiarezza, anche a tutela del Papa stesso per il quale Socci ha detto di aver nutrito simpatia fin dall'inizio.
Chi scrive ha partecipato in qualità di moderatore della serata e non ha percepito alcuna furia dissacrante o eretico sbandamento nè da parte dell'autore nè da parte del pubblico. E non capisce perché nella Chiesa dove ormai si può parlare di tutto, attraverso passepartout chiamati "diaologo" o "misericordia" coi lontani, i vicini debbano essere umiliati se avanzano domande, suggeriscono criticità emerse e chiedono risposte ai propri pastori.
In realtà la serata è stata la realizzazione del desiderio di riflettere sul momento drammatico che la Chiesa sta vivendo e di farlo dando a Papa Francesco tutto il rispetto e la venerazione che i cattolici hanno sempre messo in campo per i propri pontefici.
Ma evidentemente la cosa non doveva passare. Strano, per una diocesi che ha invitato spesso don Andrea Gallo e che solo nel 2012 ha concesso gli spazi del Centro Famiglia di Nazareth al professor Clarlo Flamigni per parlare di aborto e fecondazione assistita da una prospettiva totalmente anticlericale e anticristiana, senza ovviamente che si scatenasse alcuno scandalo. E ancor più strano se si pensa che il libro di Socci è venduto anche nelle librerie dehoniane a Modena che sono considerate la libreria della Diocesi e il cui direttore è stato fino a poco tempo fa segretario del vescovo. Anzi: "va a ruba", come la cassiera ha ammesso in questi giorni.
Andrea Zambrano
Il gospa club , come il sedevacantismo non fa parte delle soluzioni , inutile illudersi.
RispondiEliminaE' come reagire alla crisi aumentando la confusione.
http://traditioninaction.org/RevolutionPhotos/A599-Tattoo.htm
RispondiEliminaDrammaticamente non c'è niente di strano. È la Nuova religione, è la Nuova chiesa. Poiché trovano la dottrina cattolica non in linea con i principi della Nuova teologia agiscono di conseguenza. E poiché la loro non è la Chiesa che Cristo ha fondato, devono difendere a qualsiasi costo il loro Sistema.
RispondiElimina"Difesa della Chiesa dagli anticlericali improvvisamente diventati bigotti": bellissimo, è proprio quello che sta accadendo. A esaltare senza senza e senza ma il "nuovo corso" sono proprio gli avversari di sempre della Chiesa, divenuti improvvisamente apologeti ispirati (non della Chiesa però, ma del "nuovo"). Basta anche solo questo a dimostrare che c'è davvero qualcosa che non va.
RispondiEliminaI veli cadono uno dopo l'altro. Le menzogne e le ipocrisie si svelano. E' una benedizione del cielo. E pensare che c'era qualche allocco che inneggiava al vescovo di Modena come "amico" della tradizione della Chiesa..... Usano ovunque la violenza, minacciano dai pulpiti, chiudono la bocca,cacciano, fanno martiri. Ma i poteri forti si sfilano preoccupati.I sintomi sono inequivocabili.Il tiranno, loro campione, sta per cadere. Troppo imbranato, "non tiene". Occorre sostituirlo. Presto un siluro mediatico lo abbatterà. Poveretto....
RispondiEliminaIo ammirerò sempre questo grande Cattolico che è Antonio Socci.
RispondiEliminaAlcune sue posizioni non le condivido. A volte non condivido i suoi modi "radicali".
Ma ha un animo davvero trasparente, un amore per la Chiesa Cattolica che solo i ciechi non vedono, una passione senza uguali per i Santi e per i veri uomini di Fede che non lo fa tacere.
Un uomo con gli attributi, che molti tengono ben nascosti. Solo per il suo coraggio andrebbe additato come esempio. Ma so che lui stesso rifugge queste cose. Ma la Chiesa oggi ha bisogno di persone come lui.
Antonio, per quel poco che può valere, sono solidale con Lei.
Stefano Fiorito
"In realtà la serata è stata la realizzazione del desiderio di riflettere sul momento drammatico che la Chiesa sta vivendo e di farlo dando a Papa Francesco tutto il rispetto e la venerazione che i cattolici hanno sempre messo in campo per i propri pontefici."
RispondiEliminaA parte il dettaglio di dire che non è Papa.
In un assalto alla banca, qualcuno riesce a fuggire e telefona alla polizia: aiuto, un assalto! - assalto? ma io che c'entro? risponde il poliziotto. E poco dopo è arrestato dallo stesso poliziotto.
RispondiEliminaLe librerie della Via della Conciliazione - making Money - tengono il libro sottobanco.
RispondiEliminaPer Angheran70,
RispondiEliminaCondensare l'impegno e la testimonianza di Socci al Gospa club mi pare ingeneroso ma soprattutto riduttivo, petché la sua simpatia per Medjugorie non è fondante nella sua formazione.
Queste espressioni spregiative su una persona nei confronti della quale si può anche non essere d'accordo per alcuni aspetti, ma che è degna di rispetto per la sua testiminianza e il suo impegno di credente nonché per la sua onestà intellettuale, non portano da nessuna parte.
Quanto al sedevacantismo tirato in ballo, oltre che da Angheran anche da Anonimo 9:40, Socci non è sedevacantista, ha posto domande che meriterebbero risposta e costituiscono un'ipotesi che andrebbe chiarita, non una certezza
RispondiEliminaIl sedevacantismo è un'altra cosa. Socci sostiene l'invalidità formale dell'elezione. Il papa - secondo l'opinione di Socci - sarebbe Benedetto.
RispondiEliminaCome si fa a dirsi rispettosi e addirittura a "venerare" un papa che non si considera neppure tale? E' un non senso.
Se si è persuasi di una cosa, occorre allora sostenerla coerentemente fino in fondo, altrimenti si genera ancora più confusione.
Ma mic, le "ipotesi" di Socci non riguardano la natura dell'accusativo nel persiano medievale, ma la Pietra, la fondazione stessa della Chiesa di Cristo Dio, senza la quale non c'è Cattolicesimo.
RispondiEliminaSe questo non è un allarme rosso, non so cosa sia.
Parlare qui delle cattiverie di Bruno Forte o di Scalfari è per lo meno irresponsabile.
Questo silenzio è segno di due cose: paura e mancanza di fede.
Come ha detto benissimo lei: se non ora, quando?
La verità o l'ipocrisia ci rendera liberi?
E' molto difficile trovare logica in una realtà come la Chiesa post sessantottina che usa proprio la non-logica per andare avanti. Dialogo a senso unico, domande a senso unico, norme che se fanno comodo ai progressisti vanno obbedite e applicate in maniera inappellabile mentre se non fanno comodo debbono essere reinterpretate e disattese perchè la "lettera uccide"...
RispondiEliminaNon mi stupisce se il libro di Socci ha trovato questa accoglienza nella diocesi di Modena. Socci segue una logica seria, pone domande sensate, fa delle riflessioni mettendo in luce le contraddizioni di un pontificato che fa acqua, porta a galla cioè una realtà scomoda. Questo non è tollerabile dal pensiero unico ecclesiale. Poi credo basti guardare la realtà quotidiana anche profana per capire come funzionano le cose quando si ha a che fare coi progressisti.
" andrebbe spiegata e chiarita dai canonisti e non rigettata come ridicola senza alcuna spiegazione"
RispondiEliminale spiegazioni i canonisti le hanno date particolareggiate. Se poi Socci le rifiuta questo è un altro discorso.
Angelo
@ Luis Luiz: "Questo silenzio è segno di due cose: paura e mancanza di fede"
RispondiEliminaE' proprio vero; il silenzio del clero, oggi, è proprio dovuto a mancanza di fede, a cui si aggiunge la paura, la viltà, la codardia. Chi non è d'accordo con i tiranni modernisti tace, per paura, i corifei, gli adulatori, mentono sapendo di mentire, ma sono i giullari di oggi, niente di nuovo sotto il sole. Ricordo di aver letto nella Scrittura (o in un testo d i apparizioni mariane, non ricordo bene) "chi avrebbe dovuto parlare, ha taciuto", ma sappia costui, che poi ne dovrà rendere conto, per cui sarebbe meglio se ci ripensasse (vescovi, arcivescovi, semplici sacerdoti, diocesani e religiosi, ecc.).
Io penso che le profezie lasciateci nel Vangelo di matteo riguardo gli ultimi tempi,dal nostro amato Gesù riguardano propio i nostri tempi....l'abominio della desolazione in luogo Santo... L'apostasia...chi ha orecchi intenda...
RispondiEliminaBeh, non ci resta che ascoltare domani sera su TV 2000 il commento alle notizie tg tg di Wladimir, non Putin, che avete capito,Luxuria,naturalmente ......che chiesa aperta a tutte le nuove arie, ai nuovi soffi vivificanti......attenti alla troppa aria, c'è sempre la polmonite in agguato......non so se siamo al postprandium, al liquorino o al blocco digestivo con queste notizie e non diamo tutta la colpa ai media,Essi ci sguazzano,tutti.Anonymous.
RispondiEliminaIl "non placet" è tutta pubblicità, coraggio!
RispondiEliminaTIVU 2000 spesso fa pensare a un modo di sprecare l'8 x mille...
RispondiEliminaquanta carità ai poveri che viene trasformata in "salotto buono" ed educazione da minculpop...
Passatemi l'eccesso.... (spero faccia sorridere)
Ruini aveva il pallino della cultura, Galantino della "tura" (aper-spazza o cul fate voi...).
Socci censurato, Francescani dell'Immacolata, commisariati e scomunicati e certi sacerdoti continuano senza problemi ad amministrare le loro parrocchie e a diffondere le loro idee
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=zbBKr9myNL4
Mazzarino,
RispondiEliminaPuoi chiarire il tuo post ?
Anonymous, di che ti meravigli ? Ha ricevuto la Comunione da Bagnasco, e' stato a cena dal Berlusca, gli mancava TV2000. Chissà su quale " sofà del produttore" s' e' sdraiato...Gli servono soldi, perché visto l' aspetto che si ritrova ultimamente, ha senz' altro bisogno di un ottimo, e salatissimo, chirurgo plastico.
Rr
@ Mic
RispondiElimina"Condensare l'impegno e la testimonianza di Socci al Gospa club mi pare ingeneroso ma soprattutto riduttivo, petché la sua simpatia per Medjugorie non è fondante nella sua formazione".
Non c'è solo Medjugorje , c'è anche la Valtorta , altro cavallo di battaglia di certo tradizionalismo. E c'è che quell'interpretazione sulla rinuncia parziale di Ratzinger già circolava su alcuni siti, prima che Socci la riprendesse.
Credo che l'errore di Socci rifletta l'errore di una generazione. Quella che ha subito sulla propria pelle la dittatura culturale marxista , nelle università , nei movimenti , nella Chiesa. Coloro che non si identificavano con quella visione materialista cercarono con tutta l'anima una risposta spirituale , ma - in alcuni casi - finirono nel campo spiritualista, con conseguenze imbarazzanti. Eppure si trattava di figure di primo livello , non certo di sprovveduti.
Oggi si è ricreata una situazione simile. Di fronte al totalitarismo progressista , l'area conservatrice può essere tentata da visioni sui generis , scorciatoie che permetterebbero di trarsi d'impaccio senza lo sforzo di rifondare culturalmente un'area, di operare delle scelte, di uscire da alcune ambiguità. Dire che Bergoglio non è papa è una di queste. Strategia simile a quella sedevacantista, anche se fondata su presupposti diversi.
le spiegazioni i canonisti le hanno date particolareggiate. Se poi Socci le rifiuta questo è un altro discorso.
RispondiEliminaAngelo
Se ti riferisci ad Introvigne & C., in genere impegnati in attività di 'pompieraggio', più che rifiutarle le ha controbattute.
In ogni caso sia questa che altre questioni andrebbero dibattute nelle sedi appropriate le quali, tuttavia, si sottraggono.
Ci sono dichiarazioni, prese di posizione, commenti che dimostrano come i loro autori non abbiano letto il testo di Socci.
RispondiEliminaIn realtà il tema della possibile invalidità dell'elezione di Bergoglio riguarda solo un capitolo del libro ("Il papocchio", pagg. 108 - 128): 20 pagine su 283. Lo stesso Socci non propone granitiche certezze sul Conclave, ma domande, dubbi, richieste di chiarimenti, precedenti storici, elencazioni di fatti. E alle capziose confutazioni di conservatori interessati (sì, mi riferisco, tra gli altri, a Introvigne), Socci già risposto in varie sedi.
Il resto viene ignorato. Pure ci sono pagine bellissime, capitoli illuminanti quali: La messa è finita?, "Katéchon", Il caso Bergoglio, quest'ultimo un minuzioso confronto tra le dichiarazioni bergogliesche e la Dottrina ufficiale.
Per chi ama le citazioni, il libro è una miniera inesauribile.
Sono sempre stato un po' perplesso nei confronti di Socci, per la sua storia, per alcune sue prese di posizione passate, per le sue monomanie. Ma devo ammetterlo: il suo è il più bel libro che abbia letto negli ultimi mesi (anche se non ho smesso di avere qualche perplessità su qualche frase, qua e là).
Invito tutti a comprarlo, leggerlo, regalarlo, divulgarlo. Ad organizzare presentazioni ovunque possibile (soprattutto nelle parrocchie). A recensirlo se abbiamo accesso a riviste. A richiederne l'acquisto da parte di biblioteche, comunali o parrocchiali.
Ci sono molti modi per combattere la buona battaglia. Non lasciamoceli sfuggire.
Silente
Chi di dovere non risponde perché segue la nota tattica del "troncare, sopire". In più ha imparato quella orwelliana del "memory hole" e quella dei fratelli maggiori che, quando viene pubblicato un articolo, un libro, un film, serio, documentato, e che mette in dubbio o pone questioni che a loro non piacciono, lo ignorano. Perché se se ne parla, si crea la curiosità e la voglia nella gente di parlare. Pensata un bel dibattito da Vespa con Socci, Introvigne ed un alto esponente della S. Sede, un cardinale, magari. Se poi la cosa fosse replicata su Canale 5 o la7, l'effetto mediatico, le domande, i dubbi, crescerebbero a dismisura. Quindi, sopire, troncare, tacere, "memoyi hole".
RispondiEliminaSe si fosse dubitato dell'elezione di BXVI o della morte di GPII, i talk show si sprecherebbero.
Anche a me il libro di Socci è piaciuto, pur condividendo le critiche e perplessità di Silente. Ma è scritto con una tale passione, un tale amore per la Chiesa, il Papato (non un determinato papa, anche se a lui piacciono molto gli ultimi tre), un tale amore per Gesù, che non può non piacere, non può non far riflettere.
Naturalmente se si ha voglia di farlo, e se se ne è capaci.
RR
Rivendico il diritto di non leggere il libro , perchè la sua tesi è nota e non c'è nessuna necessità di foraggiare economicamente e mediaticamente la confusione tra i cattolici. Che vuol dire che il discorso dell'invalidità riguarda solo poche pagine? Mica si tratta di un condimento. E'lo stesso titolo che dice tutto. Delle due l'una o lo si prende sul serio o no. Il resto è pan di spagna , perchè a elencare le bergogliate basta un bambino della prima comunione.
RispondiEliminaAdesso che gli è stata negata la presentazione Socci lancia allarmi sulla Chiesa , indovinate da dove..
Angheran70.
RispondiEliminaqui ognuno esprime il suo pensiero. Non per questo pretende di convincere gli altri a uniformarcisi.
In ogni caso non si può giudicare quel che non si è letto, anche se la scelta nasce da una idiosincrasia per l'autore. E comunque ognuno è libero di avere le sue...
Io stessa non condivido tutto quel che dice Socci ma ho apprezzato e apprezzo molti suoi scritti, compreso questo, per il quale credo gli ci sia voluto del coraggio. In ogni caso scrive da credente (anche se non riconosce le pecche di conio conciliare dei predecessori di Bergoglio. Ma questo dipende dalla sua formazione), è ben documentato e dimostra onestà intellettuale, su questo non ci piove.