La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano
s'innalza verso la contemplazione della verità. (Giovanni Paolo II, Fides et Ratio)
s'innalza verso la contemplazione della verità. (Giovanni Paolo II, Fides et Ratio)
L'Autore offre spunti che mi hanno suscitato le osservazioni che esprimo a seguire, che sento molto, anche perché la tematica esposta nell'articolo cui egli allude, è esattamente quella sollevata da me in diretta in diverse occasioni e in particolare [qui].
<inizio citazione Livi> [...] Io ritengo, con fondati motivi pastorali, che per la vita di fede dei credenti sia indispensabile soltanto possedere e incrementare una adeguata capacità di discernimento, quel sensus fidei che induce a dare poco ascolto al clamore dello scandalismo mediatico, ad evitare di essere attratti dalla vana curiositas. Mi interessa richiamare l’attenzione dei credenti ai documenti del Magistero solenne e ordinario e all’interpretazione autentica del Vangelo che essi e autorevolmente propongono. Solo così posso contribuire a evitare che la “fantateologia” dei Pastori irresponsabili e l’immagine mediatica della Chiesa, costruita sulla sola base delle sue vicende umane esteriori, si sovrapponga alla conoscenza di fede, ossia alla verità della Chiesa quale risulta dalla divina rivelazione.
[...] Io faccio un altro tipo di discorso. Ricordo ai credenti di ogni “tipo” gerarchico o cultuale, che un discorso o un gesto del Papa, chiunque egli sia, è da prendersi sul serio solo quando egli agisce presentandosi esplicitamente come supremo maestro della fede, cioè solo in quanto intende impegna formalmente l’autorità dottrinale che gli è propria. Non serve a niente stare ad analizzare l’opportunità o le intenzioni recondite delle sue quotidiane decisioni pastorali o di governo, e nemmeno è utile passare ogni giorno al setaccio i suoi discorsi occasionali, informali, omiletici, addirittura i colloqui privati.
[...] Quello che il Papa fa e dice nell’esercizio del ministero petrino deve interessare tutti i fedeli — indipendentemente dalle diverse appartenenze all’interno della Chiesa, dal diverso feeling o da qualunque altra variabile sul piano umano — sempre e solo per un motivo di fede: perché Cristo stesso lo ha voluto come Pastore della Chiesa universale, ossia perché in modo eminente egli è davvero il “Vicario di Cristo”. Di conseguenza, so di poter dire e di dover dire a tutti i credenti che il Papa — chiunque egli sia in un dato momento della storia — non interessa, od interessa assai poco, come personalità umana o come “privato dottore”, cioè come semplice teologo, ma solo come supremo garante della verità divina affidata alla Chiesa dall’unico Maestro, che è Cristo. In questo senso dicevo prima che si può tranquillamente fare a meno di seguire le tante polemiche ecclesiastiche od ecclesiologiche e fidarsi dei documenti della vera fede, che sono a disposizione di tutti, ma non ovviamente sulle pagine del Foglio o della Repubblica o degli altri giornali. <fine citazione Livi>
Premetto che è innegabile che, nella temperie attuale, siamo immersi in una grande confusione motivata dal fatto che chi detiene l'autorità nella Chiesa - e dovrebbe chiarire e guidare - spesso agisce in modo enigmatico, quando non evidentemente rivoluzionario. Ed è per questo che (non solo, ma in particolare) dalla sera del 13 marzo 2013 e attraverso i fatti che sono andati dipanandosi e le parole che ci raggiungono attraverso i media, filtrate o meno che ne siano, gli interrogativi si sono fatti sempre più numerosi ed insistenti. Ovviamente questo non suscita una vana curiosità, ma interpella chi non è né indifferente né distratto né lontano e non è mosso dall'ardimento di voler prendere di mira la persona del Papa, ma dalla convinta intenzione se non altro di porsi il problema su ciò che, oggi in maniera del tutto inedita, essa sta provocando. E il focus non è sulla persona del Papa. Che sia questo o un altro poco cambia: non si tratta del fenomeno opposto a quello della tifoseria papista che sembra aver preso il sopravvento in tanti ambiti. Il focus è su parole e atti del Papa e sulle loro conseguenze per quanto è dato comprendere alla luce del Magistero perenne.
Non possiamo ignorare che in altre epoche la figura del Papa non fosse così popolare e incidente direttamente sui fedeli; il che deriva dal fatto, lapalissiano, che non c'erano le tecnologie che rendono gli eventi e le relative informazioni accessibili in tempo reale. Le modalità comunicative, tempi e ritmi di vita diversi hanno i loro effetti.
Osservo che l'Autore richiama l'attenzione sui documenti del Magistero solenne e ordinario sui quali i fedeli dovrebbero limitarsi a far affidamento, affermando che essi sono a disposizione di tutti. Ciò in teoria è vero. Ma, in pratica, come conciliare l’attuale quasi totale mancanza di riferimenti al magistero? Viene più spesso citata l’Evangelii Gaudium che, per esplicita affermazione dello stesso papa all’inizio del documento, non è magistero ma offre solo indicazioni sulla direzione verso cui egli intende condurre la Chiesa e quindi non insegna una dottrina ufficiale. Quanto alle nuove generazioni, i più sono ormai sommersi dalla pletora di magistero liquido oggi divenuto l'unica forma di anomala tribuna spesso mediatica, dialogante e nemmeno più docente, offerta dalla Chiesa Mater ma non più Magistra, sempre a dire del papa [qui]. E questa purtroppo non mi pare, come potrebbe essere, una constatazione realisticamente riferita alla situazione dell'oggi cui dare risposta; ma ha il sapore di una resa, dato che insieme al munus docendi viene meno anche quello sanctificandi. Infatti l'unica risposta enfatizzata è il solito mantra del "dialogo"... Inoltre più che far riferimento ai documenti dovremmo avere delle guide autorevoli in carne ed ossa: i nostri Pastori, Sacerdoti e Vescovi, senza i quali non andiamo da nessuna parte.
A pensarci bene, piuttosto che limitarci a fare i "topi di Magistero" - e per di più bombardati da fonti inquinate da un lato e silenziati da altre renitenti dall'altro - dobbiamo continuare ad usar bene la nostra libertà di espressione consentita proprio dalla Rete sulla quale stiamo dibattendo e confrontandoci che, insieme all'impegno quotidiano sul fronte personale e comunitario di ognuno, può contribuire a far da barriera alla rivoluzione dapprima soft ed oggi esplosa nelle sue estreme conseguenze, ad opera della corrente egemone che ha preso il sopravvento. Ne offre una valutazione un recente articolo apparso sul blog Rorate caeli, [qui]. Riporto la citazione in nota [1]. Val la pena rifletterci.
Al punto in cui siamo, il variegato panorama che ci appare è il seguente (tralasciando i due estremi del sedevacantismo e del modernismo spinto):
A pensarci bene, piuttosto che limitarci a fare i "topi di Magistero" - e per di più bombardati da fonti inquinate da un lato e silenziati da altre renitenti dall'altro - dobbiamo continuare ad usar bene la nostra libertà di espressione consentita proprio dalla Rete sulla quale stiamo dibattendo e confrontandoci che, insieme all'impegno quotidiano sul fronte personale e comunitario di ognuno, può contribuire a far da barriera alla rivoluzione dapprima soft ed oggi esplosa nelle sue estreme conseguenze, ad opera della corrente egemone che ha preso il sopravvento. Ne offre una valutazione un recente articolo apparso sul blog Rorate caeli, [qui]. Riporto la citazione in nota [1]. Val la pena rifletterci.
Al punto in cui siamo, il variegato panorama che ci appare è il seguente (tralasciando i due estremi del sedevacantismo e del modernismo spinto):
- Sono in tanti coloro che, spinti dalla fedeltà al Papa e alla Chiesa, hanno tentato i salti mortali per difendere e giustificare quel che appare indifendibile. Come se fosse minor fedeltà esprimere argomentate perplessità sul magistero non infallibile - e tale è quello ordinario, pastorale, quando non ripropone verità dogmatiche - al quale la Lumen Gentium attribuisce «non proprio un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell’intelletto e della volontà». Il che evidentemente significa che si può e si deve accoglierlo e vagliarlo attraverso la ragione illuminata dalla fede, perché l'assenso non può essere puramente esteriore e disciplinare, ma deve collocarsi nella logica e sotto la spinta dell’obbedienza della fede attinta dal Depositum fidei di cui la Chiesa è custode.
- Altri ancora hanno preferito sospendere ogni giudizio, forse perché ancora impastoiati in quell'obbedienza cieca che credo sia stata la causa che ha bloccato soprattutto il clero - tranne alcune luminose eccezioni - dal reagire ad alcune deviazioni post-conciliari, che non nascono solo da una "cattiva interpretazione delle proposizioni conciliari", ma hanno le loro radici - ben individuate, argomentandone da par loro, da molti valenti studiosi: Amerio, Gherardini et alii - in precisi punti controversi di documenti conciliari, sulle cui ambiguità e circiterismi si fondano le applicazioni delle quali stiamo subendo le conseguenze. E quanto non è stato cambiato in termini "definitori", che sono stati aboliti, l'attuale Gerarchia continua a cambiarlo con la 'pastorale': il magistero della prassi, che non è più il luogo della definizione, tanto meno dogmatica, e che una dottrina, sia pure implicita, la sottende sempre. Anche questo non possiamo più ignorarlo, altrimenti lo iato che si è già creato diventerà sempre più difficilmente colmabile e la tradizione storicista continuerà ad evolversi portando in sé le tracce del tempo e non più il respiro dell'Eterno, che appartiene alla Tradizione consegnataci dalle generazioni che ci hanno preceduto con le sue ricchezze mirabili svelate e approfondite in modo nuovo (nove) e non con apporti che le sovvertono (nova).
- Molti si astengono dall'approfondire ogni notizia riguardante il Papa perché ne ricevono un turbamento superiore alla loro soglia di adattamento o di coinvolgimento.
- C'è poi chi attribuisce la responsabilità della confusione alla stampa, ai media: sono loro che stravolgono in chiave liberal o secondo le proprie ideologie ciò che il papa non direbbe oppure stravolgono il significato di ciò che dice. Il che di fatto accade; ma si tratta solo di una faccia della complessa situazione. E comunque si tratta di messaggi che 'passano' e si diffondono in modo distorto ma non sono fatti oggetto di smentite da chi ne avrebbe il compito. Tanto per fare un esempio, ci sono sacerdoti che già danno l'assoluzione a divorziati risposati in situazioni lontane dal ravvedimento.
- Si è manifestato infine un nuovo atteggiamento da parte di studiosi autorevoli e capaci di analisi e sintesi di valore, i quali, pur di non coinvolgersi in una critica nei confronti della persona del papa anche su questioni controverse che non investono l'infallibilità, hanno scelto di rimanere sul generale, divulgando con parresìa le verità cattoliche, ma senza l'aggancio diretto agli errori che le stanno minacciando seriamente. C'è addirittura chi usa la formula delle domande e delle risposte, sempre rimanendo sul generico. Questo, se da un alto è e resta valido e utile sul piano generale e fornisce l'orientamento giusto a chi è in ascolto o si pone interrogativi, dall'altro, glissa sui punti specifici che destano allarme e spesso son proprio quelli che traggono in inganno i più sprovveduti, perché monchi, privi di approfondimenti necessari o addirittura obliteranti aspetti ineludibili, che devono essere ripresi e ripareggiati nel contesto specifico in cui divergono o sono omessi, altrimenti viene meno l'efficacia della sana reazione puntuale. E in questi casi la critica non può esser altro che costruttiva e utile a tutti se fondata sulla verità nella carità. Certo non si può star lì a rincorrere ogni esternazione né ci può interessare la cronaca spicciola; ma sono diverse le questioni, niente affatto banali, che ci vengono incontro e ci interpellano anche perché ne siamo bombardati dai media.
- Inoltre, dopo il recente Sinodo, è emersa con maggior concretezza non tanto l'impressione quanto la constatazione (i dettagli di nomine e dinamiche sono ben noti) che “dall’alto” si volesse dirigere il tutto in una direzione preordinata, tanto più che lo stesso Card. Kasper, dallo stesso papa scelto e sostenuto, ha accusato chi si opponeva alla sua posizione di opporsi di fatto al papa. E forse la corsa in avanti è stata troppo precipitosa e ha suscitato reazioni impreviste sia nel merito che nei numeri di chi si oppone in nome della verità evangelica...
- Se aggiungiamo la saga complessa e sofferta dei Francescani dell'Immacolata et similia in alcune diocesi e nel versante Ecclesia Dei, non possiamo ignorare la gravità della situazione ecclesiale, all'interno della quale dobbiamo riconoscere un sistema i cui “colonnelli”, nel porre in atto arroganti ingiustizie, si fanno forti di un potere centrale assolutizzato; il che infrange ogni legittima opposizione al loro agire autoritario non più basato sul diritto. Infatti, tutto quanto è dogmaticamente codificato e a cui ci si richiama - se pur de iure è e resta intatto nel suo splendore veritativo - de facto è ignorato o addirittura apertamente disprezzato. Il che oltretutto appare fonte di anarchia che infrange un ordo mirabile.
Poste queste premesse, come la mettiamo con lo sconcerto e il disorientamento di tanti fedeli comuni, col modernismo incuneato nelle parrocchie, nei seminari, nelle università pontificie, nei media cattolici più influenti, che provoca lo sfaldamento della realtà ecclesiale divenuta temerariamente inclusivista e in rivoluzione permanente, per effetto del nuovo linguaggio[2] introdotto dal concilio espressione della volontà esplicitamente de-dogmatizzante, che ha cambiato l'approccio alla realtà [qui] ? Continuare a proclamare il dogma da pulpiti mediatici può certo essere in qualche modo utile (parlo anche per me che lo faccio con minore autorevolezza ma con non minor passione ed impegno), ma inefficace ai fini della buona battaglia che ci riguarda come singoli credenti e come corpo mistico di Cristo, se la perenne saldezza del dogma, invece di tornare all'interno della Chiesa, resta confinata alle allusioni indirette, al dire e non dire, a graffi misti a carezze da palestre dialettiche più o meno brillanti...
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Maria Guarini
1. ....i conservatori hanno mostrato una capacità assolutamente straordinaria e inaspettata di adattamento ai nuovi media. La loro capacità di essere presenti, il loro desiderio di reagire, di commentare tempestivamente, per fornire analisi non appena gli eventi accadono, moltiplicata attraverso i blog, i siti web e tutto il mondo dei social media... C'è da dire che il cattolicesimo tradizionale oggi, in tutte le sue forme e tendenze, è in parte il risultato della modernità e ... del Vaticano II. Questo Concilio ha voluto dare voce ai laici. E, per lo stupore dei custodi dello «spirito del Concilio», i laici hanno preso la parola! Non i laici clericalizzati dell'establishment liberale, ma i nuovi cattolici ortodossi. Dalla promozione dell'individualismo scaturita dai cambiamenti attuati nella Chiesa, sono stati in grado di trarre profitto in una maniera che gli artigiani e i partigiani di questi stessi cambiamenti non avrebbero mai potuto prevedere. Al tempo del Vaticano II, la rabbia dei liberali si è scatenata contro il cardinale Ottaviani, che sono riusciti a far fuori. Oggi, i liberali si trovano di fronte eserciti di piccoli Ottaviani in tutti i forum e media cattolici. E molti di loro sono abbastanza abili!
2. Gli interlocutori (tradizionisti e modernisti) usano griglie di lettura della realtà diverse: il concilio, cambiando il linguaggio [qui], ha cambiato anche i parametri di approccio alla realtà. E capita di parlare della stessa cosa alla quale, tuttavia, si danno significati diversi. Tra l'altro la caratteristica principale dei gerarchi attuali è l'uso di affermazioni apodittiche, senza mai prendersi la briga di dimostrarle o con dimostrazioni monche e sofiste. Ma di dimostrazioni non hanno neppure bisogno, perché il nuovo approccio e il nuovo linguaggio hanno sovvertito tutto ab origine. E il non dimostrato dell'anomala pastoralità priva di principi teologici definiti è proprio ciò che ci toglie la materia prima del contendere. È l'avanzata del fluido cangiante dissolutore informe, in luogo del costrutto chiaro, inequivocabile, definitorio, veritativo: l'incandescente perenne saldezza del dogma contro i liquami e le sabbie mobili del neo-magistero transeunte.
2. Gli interlocutori (tradizionisti e modernisti) usano griglie di lettura della realtà diverse: il concilio, cambiando il linguaggio [qui], ha cambiato anche i parametri di approccio alla realtà. E capita di parlare della stessa cosa alla quale, tuttavia, si danno significati diversi. Tra l'altro la caratteristica principale dei gerarchi attuali è l'uso di affermazioni apodittiche, senza mai prendersi la briga di dimostrarle o con dimostrazioni monche e sofiste. Ma di dimostrazioni non hanno neppure bisogno, perché il nuovo approccio e il nuovo linguaggio hanno sovvertito tutto ab origine. E il non dimostrato dell'anomala pastoralità priva di principi teologici definiti è proprio ciò che ci toglie la materia prima del contendere. È l'avanzata del fluido cangiante dissolutore informe, in luogo del costrutto chiaro, inequivocabile, definitorio, veritativo: l'incandescente perenne saldezza del dogma contro i liquami e le sabbie mobili del neo-magistero transeunte.
Sulla mai vidta "adorazione silenziosa" di un papa in moschea rivolto alla Mecca, Socci dice che si può fingere con tutti ma non con Dio. E si riferisce alla valutazione di simili fatti.
RispondiEliminahttp://www.antoniosocci.com/2014/11/preghiera-e-adorazione-in-moschea-caro-papa-bergoglio-ma-perche-fa-queste-cose/?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%3A+LoStraniero+%28Lo+Straniero+-+Il+blog+di+Antonio+Socci%29
Siamo ormai al paradosso: l'interprete meno ortodosso del pontificato va a dire agli Ortodossi di non «fare resistenza allo Spirito Santo», sentendosene evidentemente l'anemometro più sensibile...
RispondiEliminaIl cattolicesimo ridotto a "mondo", secolarizzato, desacralizzato, costitutivamente antropocentrico, soggettivista e psichico va a dare lezioni di spiritualità a chi, tra mille peccati e difetti, ha sempre avuto una teologia "pneumatica", mistica e monastica e non sociale o gerarchica.
A fare la predica "paradossa" agli Ortodossi non è un profondo teologo, un mistico distaccato, bensì un sensibile barometro del sentire del mondo, organizzatore che non esita a qualche scorrettezza (vedi Sinodo) e far pesare il diritto canonico, a cacciare su due piedi chi non la pensa come lui, a mandare in strada i claustrali ritenendoli sprecati tra quattro mura.
A parlare di Spirito santo è il teorico "dell'uscita", materialmente parlando, senza -nemmeno come contrappunto- una parola "sull'entrare in noi stessi" che è la quintessenza del percorso spirituale che ci fa -secondo Gesù- persone nel mondo ma non del mondo.
Da abile comunicatore e "fine" psicologo (abilissimo nell'accusare scatenando sensi di colpa nell'interlocutore) non esita a ricordare i peccati degli Ortodossi (tranquilli cari fratelli d'oriente: lo fa anche con i "pelagiani pii" della parte cattolica), esortandoli a dialogare senza «meccanismi difensivi».
Naturalmente il problema che si sente di denunciare non è l'ostilità del mondo, ma la divisione che originerebbe dai riti e dai patriarcati, visti solo come fonte di problemi. Vedete lui come dialoga? Dandovi dei cretini per le vostre tradizioni! Lo Spirito è un uragano che spazza tutto, non opponete resistenza: immaginatevi un bel (ospedale da) campo aperto, punteggiato da qualche tendone per i feriti, dicendo a tutti la misericordia di un Dio omnicomprensivo... Altro che basiliche, cattedrali, incensi e riti.
"Lo Spirito è l'anima della Chiesa"... Così ha detto sapientemente Francesco nell'omelia in Turchia. Se chi parla sapesse distinguere adeguatamente tra l'anima e lo spirito, come faceva San Paolo, potrebbe anche essere interessante per un Ortodosso.
Una Chiesa che è corpo mistico, realtà divina e umana, non unicamente "popolo", si presta a questa visione spirituale, non solo orizzontale, operativa, sinodale e psichica. Ma la Chiesa appiattita sul tempo e sul mondo di che anima parla? Della psychè... Psicologica. In cui l'unità di corpo sembra soprattutto l'effetto di un'uniformità imposta da chi ne ha il potere, secondo la propria visuale, costringendo tutti a un "dialogo" per convincersi che tutti sono in torto, tranne quello che ha ragione (e chi è? Io! risponde con tutta la sua umiltà Francesco).
e concludo con una "nota di speranza"
RispondiEliminaFrancesco, nella medesima circostanza, ha ripetuto che nessuno può dire “Gesù è Signore!”, se non sotto l’azione dello Spirito Santo».
Finalmente un po' di verità.
Direte: chissà i rapporti con le altre religioni, che non dicono che Gesù è il Signore, che -se le parole hanno un senso- non sono assistite dallo Spirito santo. Si saranno offese?
Giornaloni con il titolo in canna?
Ma no... Mica era lì che cadeva la bordata.
Infatti proseguendo guarda ai cristiani: noi che pur credendo a Gesù abbiamo un sacco di riti differenti...
E' perchè lo Spirito Santo non crea una Chiesa uniforme.
È lo Spirito Santo che ha suscitato una feconda varietà: «apparentemente, questo sembra creare disordine, ma in realtà, sotto la sua guida, costituisce un’immensa ricchezza, perché lo Spirito Santo è lo Spirito di unità, che non significa uniformità. Solo lo Spirito Santo può suscitare la diversità, la molteplicità e, nello stesso tempo, operare l’unità».
Nella strategia del grande destrutturatore, maestro di ambiguità volute, non tutte le diversità sono buone: infatti
«quando siamo noi a voler fare la diversità e ci chiudiamo nei nostri particolarismi ed esclusivismi, portiamo la divisione».
Né sono buoni tutti i tentativi di creare unità: «quando siamo noi a voler fare l’unità secondo i nostri disegni umani, finiamo per portare l’uniformità e l’omologazione».
Quindi, una volta ancora, tutto e il suo contrario.
Che ci resta da fare?
Ma c'est facile!
Dialogare!
E nel dubbio, mentre ci si parla, si fa quel che dice lui. Che comanda. Ricordatevi che comanda. Perciò bisogna andare avanti, senza opporre resistenza. Mica a me e a quelli come me: allo Spirito santo!
Irritante e oggettivamente inquietante per sicumera. Deve sentirsi davvero ben "parato"...
Comunque gli Ortodossi hanno pure loro gli equivalenti dei modernisti. Quindi dialoghino tra loro, senza -stavolta- avere a capo dell'intero gregge un pastore inflitto dallo Spirito santo alla Chiesa.
Servirà a purificarci tutti.
Questo sì.
tralcio
Ma è tutto normale nella visita in Turchia del VdR, dalla visita in moschea che precede addirittura la visita alla cattedrale Catttolica? (ma un padre non fà visita prima ai suoi figli, poi ai conoscenti?) oppure chiedere al Patriarca Bartolomeo (tutt'ora scismatico) la benedizione su di se e addirittura su la Chiesa di Roma? Ma la Chiesa di Roma, ha bisogno di benedizioni di scismatici ed eretici di ogni genere? e non magari dello Spirito santo? (che non viene mai nominato come Dio?
RispondiEliminaInfatti Socci ha ragione, che si può fingere con tutti meno che con Dio. Si, è vero, siamo al paradosso.
Come possono ancora parlare ai Cattolici di vera dottrina Cattolica ed essere creduti, dopo fatti come questi, il sinodo e tutto il post-concilio?
Bergoglio è o il più grande - magari l'unico - santo della Chiesa, o il suo peggior nemico.
RispondiEliminaE temo quello che un anonimo lettore di Margariti Mastino ha detto sulla morte del papa: una false flag operation lo metterebbe in aeternum sul più alto punto del Pantheon mediatico, insieme a John Lennon, Marilyn Monroe e Neymar. Sarebbe un colpo di genio.
Preghiamo.
Come possono ancora parlare ai Cattolici di vera dottrina Cattolica ed essere creduti, dopo fatti come questi, il sinodo e tutto il post-concilio?
RispondiEliminaIl sinodo non è ancora terminato, quindi dobbiamo aspettare la parola definitiva del papa. Anche se sono rimaste tuttora iscritte diverse ipoteche...
Ma non è su queste che possiamo trarre ancora conclusioni.
@ Mic.,
RispondiEliminaQuando i contadini seminano, di solito a giugno raccolgono il grano (magari misto a gramigna) ma sembra impossibile che raccolgano mele o pere.
Si, è vero che ottobre 2015 deve ancora arrivare, ma la semina è stata fatta, cosa dobbiamo credere si raccoglierà?
Ce lo potrà dire anche quanto può succedere nel frattempo.
RispondiEliminaNon mi aspetto niente di eclatante. Ma non si può mai dire.
RispondiEliminaCara Mic, a proposito della seminagione del Sinodo...
RispondiEliminaIl Cardinal Napier ha spazzolato il parrucchino di Cesare Ragazzi Braz de Aviz, che aveva edito un rapporto sulla salute degli ordini religiosi a affidati al dicastero da lui retto.
Il card. Napier, un francescano, nota «strane omissioni» nel report in merito «alle cause del crollo del numero di religiosi e religiose» che lui attribuisce alla «riduzione della dimensione delle famiglie» e in un tradimento del ruolo genitoriale con la «conseguenza del fallimento nell'incoraggiamento dei figli»alla vocazione. Il cattolicesimo sta giocandosi la vocazione alla vita religiosa dentro la crisi della famiglia. E se la natura non è educata, la Grazia fatica a farsi largo. Invece di andare a dire agli Ortodossi di "non resistere allo Spirito", forse bisognerebbe evitare che qui, che si è come banderuole agli spifferi del mondo, si smetta di diventare monaci e monache.
Il Sinodo sulla famiglia è servito a porre le basi per "equiparare ogni amore". Della crisi vocazionale dei religiosi e delle religiose il Vaticano non parla. Anzi sì: c'era un ordine fiorente, hanno cominciato ad occuparsi di quello.
Nel periodo che va dal 1965 al 2005, gesuiti, frati minori, cappuccini, domenicani e salesiani, le principali famiglie religiose della Chiesa cattolica, hanno subito perdite numeriche da brivido: - 45% i figli di San Ignazio di Loyola, - 41% i frati minori (Ofm), - 40% i domenicani, - 30% i capuccini e - 25% i salesiani. Complessivamente tutti gli ordini religiosi maschili, dal 1965 al 2005, hanno perso qualcosa come la terza parte dei loro membri e le società di vita apostolica circa il 29%.
Però siamo stati bravi: abbiamo premiato i gesuiti per l'ottima performance, dando in mano tutto il pacchetto al "papa nero", come cantavano anche i Pitura Freska (quasi profetici, loro pensavano a un africano...) negli anni novanta .
La situazione degli istituti femminili è addirittura peggiore, quella degli abbandoni altrettanto grave, si parla di circa 3.000 religiosi o religiose che ogni anno abbandonano l'abito. «Una triste ironia, twitta Napier, che la vita consacrata si trovi in profonda crisi, mentre la Chiesa celebra i cinquant'anni di Perfectae caritatis, il documento del Vaticano II che mira a ridefinire e rinnovare la vita religiosa». (vedi art. Bussola oggi)
Un successone... Aprire, aprire, dialogare dialogare, tradire, tradire ... The show must go on.
PS
Socci ha segnato un altro punto a favore nella schermaglia a distanza con Vaticansky Insiderskaja:
Benedetto XVI non adorò in moschea.
tralcio
Ritengo che i circoli da cui proviene il Papa vogliano conseguire i loro obiettivi evitando accuratamente lo scontro in campo aperto, in qualche modo leale, che farebbe cadere la maschera vanificando la loro strategia. Tuttavia mi chiedo, alla luce dell'ordinamento della Chiesa, cosa accadrebbe dal punto di vista procedurale se una volta o l'altra venisse rilasciata in sede ufficiale una dichiarazione totalmente e incontrovertibilmente opposta alla dottrina millenaria? Intendo qualche dichiarazione così chiara e devastante da non poter essere nascosta o ribaltata nemmeno dal più ligio e incallito normalista.
RispondiEliminaMiles
Non vi è bastata la visita di Caserta, le scuse a Traettino, la preghiera sincretista a Pentecoste?
RispondiEliminaMi congratulo con mic. Post realista e chiaro.
RispondiEliminaSituazione inedita, soluzione inedita. Ma quale?
Siamo alla pura follia, e Socci lo rileva apertamente. A quando la scomunica a questo coraggioso giornalista cattolico? una vera perla nella Toscana ate, anticattolica, anticlericale e indifferente al soprannaturale. Assieme a Paolo Brosio è una delle poche voci cattoliche che si odono in Toscana, a prescindere da chi crede o meno nelle apparizioni di Medjugorje.
RispondiEliminaTranquillo, Tralcio. Ci penseranno le Loro Santità Cirillo I di Mosca ed Ireneo di Belgrado a ricordare a Bartolomeo I e conseguentemente al vdr che prima di giungere all'unita' bisogna professare la stessa fede. Mi chiedo: ma se il vdr vuole tornare ad essere il Papa del 1^ millennio ... che fine faranno l'Immacolata Concezione, l'infallibilità pontificia e l'Assunzione della Madre di Dio? Le metteremo in soffitta o in cantina? O improvvisamente ci ritroveremo indietro di almeno mille anni? E ai protestanti cosa racconterà il vdr?
RispondiEliminaAntonio Socci:
RispondiEliminaDunque oggi papa Bergoglio alla Moschea Blu di Istanbul ha detto: «Non solo dobbiamo glorificare e lodare Dio, ma dobbiamo anche adorarlo. Ecco la prima cosa».
E in effetti lì ha pregato E ADORATO....
Il vaticanista del Figaro sottolinea che è una prima assoluta, perché non era mai accaduto che un papa facesse questo in un luogo di culto musulmano, oltretutto rivolto alla Mecca
http://www.lefigaro.fr/international/2014/11/29/01003-20141129ARTFIG00073-le-pape-francois-ose-prier-dans-la-mosquee-bleue-d-istanbul.php
Subito Tornielli, la guardia svizzera di Vatican Insider, è corso ai ripari cercando - come al solito - di usare Benedetto XVI per coprire le "rivoluzioni" di papa Bergoglio.
Ma ha ragione il vaticanista del Figaro. Anzitutto perché nel caso di Benedetto, nel 2006, era una semplice visita e - a sorpresa (fu un po' un tranello) - il religioso musulmano lì cominciò a pregare.
Benedetto XVI per rispetto fece silenzio. E il Vaticano non ha mai detto che pregò. Di certo non parlò di adorazione e non adorò lì.
Del tutto diverso il caso di Francesco... Padre Lombardi ha parlato di "adorazione silenziosa". Adorazione? Rivolto alla Mecca?
Questo è il problema. Di sicuro Benedetto XVI non parlò di "adorazione" come ha fatto Francesco (rivolto alla Mecca) e di sicuro Benedetto non adorò nulla.
Un lettore perplesso mi scrive alcune sue considerazioni. Non necessariamente si deve essere d'accordo, ma di certo fa riflettere seriamente:
"Il dubbio di questa giornata è se papa Bergoglio ha apostatato o no nella moschea di Istanbul. Lascio da parte ogni considerazione relativa all'opportunità di pregare con esponenti (islamici, nda)... per focalizzare l'attenzione sulla terminologia usata oggi da padre Lombardi e lo stesso Bergoglio: 'adorazione silenziosa'. Di questo si è trattato, ed è un termine usato anche dal Tg1. Mi risulta che l'adorazione sia riservata solo ed esclusivamente a Dio e se in un luogo di culto di un'altra religione si va a fare 'adorazione silenziosa' ci si chiede quale Dio si sta adorando. Perché non si è usato il termine corretto, e cioè "preghiera personale"? Adorare significa riconoscere quel luogo come abitato dalla divinità. E questo sarebbe un'apostasia. E' fin troppo facile notare come non si sia mai visto un capo di Stato musulmano venire in Italia e pregare insieme al Pontefice davanti al Santissimo Sacramento. La scena di oggi appare inoltre un insulto alle migliaia di vittime cristiane, che sono morti da martiri pur di evitare ogni forma di sincretismo con l'Islam... Io sono sempre più sconcertato e sono convinto che prima o poi Bergoglio farà qualche dichiarazione shock sulla dottrina".
Dal discorso del vdr al Patriarca ecumenico oggi a Istanbul: "sulla base dell'esperienza del primo millennio" siamo pronti a ricercare l'unità. Ma mi chiedo: il secondo millennio e' passato invano? Tutta la riflessione teologica cattolica di questi ultimi mille anni ... la buttiamo nel cestino? E il tomismo? Dovremo dire che ci siamo sbagliati? E i gesuiti morti ammazzati dagli anglicani nel 1500 e nel 1600 ... anche loro si sono sbagliati per difendere il Papato? E S. Thomas More che ci rimise la testa per non correre dietro alle voglie di un tiranno? Fosse stato ortodosso, verosimilmente S. Thomas si sarebbe salvato sulla base della erronea teologia dell'economia matrimoniale. Va bene professare lo stesso Credo, ma, alla fine della favola, le difficoltà di oggi sono le stesse di quelle che c'erano ai tempi del Concilio di Firenze. E il Purgatorio? Come la mettiamo? Ma tutte queste cose il vdr se le ricorda o fa finta di niente?
RispondiEliminaQuando la misura sarà colma sarà la stessa Divina Provvidenza a dire: basta così. Preghiamo perché giunga presto quel giorno.
RispondiEliminaI cristiani sono morti e ammazzati quasi ogni giorno e il vdr cosa fa? Si volge verso la Mecca. Kyrie eleison.
RispondiEliminaSituazione inedita, soluzione inedita. Ma quale?
RispondiEliminaL'ho pensato e detto anch'io più di una volta. Umanamente, al momento, sembra senza via d'uscita.
Ma noi ci affidiamo e andiamo avanti.
Fiducia, Speranza, Fortezza, attesa, coinvolgimento sofferto ma sereno.
Alessandro si chiede se il secondo millennio è passato invano. E' un passato ben vivo nel presente di chi custodisce, per consegnarlo ad un futuro secondo il progetto del Padre.
2 chiose per fotografare la follia in cui sta annegando l'Europa, in Lussemburgo è stata tolta dalle scuole l'educazione religiosa sostituita dall'educazione gender,ovvio, in UK un Lord zelante e zelota ha proposto che, in caso di incoronazione dell'ormai stagionato principe Carlo, si leggano brani del Corano al posto dei soliti cerimoniali, aggiunto alla palla blu, palla in tutti i sensi, di Vienna e ai presepi proibiti come manco l'alcool in USA ai tempi che furono, che resta se non sperare nell'arrivo del Padrone della Chiesa,dell'altra si sono perse le tracce.KM.
RispondiEliminaS. Pio X diceva DISCORSO DEL SANTO PADRE PIO X, AI SACERDOTI DELL'UNIONE APOSTOLICA IN OCCASIONE DEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO
RispondiEliminaDELLA FONDAZIONE:
"E come si deve amarlo il Papa? Non verbo neque lingua, sed opere et veritate. Quando si ama una persona si cerca di uniformarsi in tutto ai suoi pensieri, di eseguirne i voleri, di interpretarne i desideri. E se nostro Signor Gesù Cristo diceva di sè: si quis diligit me, sermonem meum servabit, così per dimostrare il nostro amore al Papa è necessario ubbidirgli.
Perciò quando si ama il Papa, non si fanno discussioni intorno a quello che Egli dispone od esige, o fin dove debba giungere l'obbedienza, ed in quali cose si debba obbedire; quando si ama il Papa, non si dice che non ha parlato abbastanza chiaro, quasi che Egli fosse obbligato di ripetere all'orecchio d'ognuno quella volontà chiaramente espressa tante volte non solo a voce, ma con lettere ed altri pubblici documenti; non si mettono in dubbio i suoi ordini, adducendo il facile pretesto di chi non vuole ubbidire, che non è il Papa che comanda, ma quelli che lo circondano; non si limita il campo in cui Egli possa e debba esercitare la sua autorità; non si antepone alla autorità del Papa quella di altre persone per quanto dotte che dissentano dal Papa, le quali se sono dotte non sono sante, perchè chi è santo non può dissentire dal Papa.
È questo lo sfogo di un cuore addolorato, che con profonda amarezza faccio non per voi, diletti confratelli, ma con voi per deplorare la condotta di tanti preti, che non solo si permettono discutere e sindacare i voleri del Papa, ma non si vergognano di arrivare alle impudenti e sfacciate disubbidienze con tanto scandalo dei buoni e con tanta rovina delle anime.
Questo lamento non è provocato (lo ripeto) da voi, diletti confratelli, che, osservanti delle regole dell'Unione, professate solennemente il vostro ossequio, il vostro affetto, la vostra pietà verso il Papa. - Iddio vi mantenga in questi santi propositi e vi conforti della sua benedizione; quella benedizione che invoco sopra di voi, sui vostri confratelli, sulle vostre famiglie, sulle persone tutte a voi care e che avete in mente, perchè a tutti sia. apportatrice di ogni consolazione.
Il P. Raffaele Balerini nel secolo XIX parla del l'obbedienza dei cattolici al Papa e confuta la posizione di Mons. Livi:
RispondiElimina"È vero: il carisma o dono dell'infallibilità non è al Papa concesso da Dio, fuorchè nell'esercizio dell'officio suo di maestro della Chiesa: ma che perciò? Dunque perchè il Papa non ha questo dono nel suo governo ecclesiastico, e può in cose particolari e di fatto, non riguardanti però la generale disciplina della Chiesa e non connesse colla fede e coi costumi, errare, è lecito disubbidirgli? Ma se la ragione dell'obbedienza negli ordini sacri, civili e domestici fosse, non più il possesso legittimo, bensì l'infallibile esercizio dell'autorità, che ne sarebbe più dell'ordine umano al mondo? I genitori non sono infallibili: dunque i figliuoli potrebbero lecitamente spregiarne i comandi. I governanti politici non sono infallibili: dunque i cittadini ed i sudditi potrebbero lecitamente violarne le leggi. I sacerdoti ed i Vescovi non sono infallibili: dunque i popoli cristiani, allo spirituale reggimento loro soggetti, potrebbero lecitamente non far conto alcuno delle loro ordinazioni. La ribellione e l'anarchia perpetua sarebbero in tutto e per tutto giustificate". http://progettobarruel.comlu.com/novita/14/Ballerini_Ubbidienza_al_Papa.html
Questa diffesa di Mons. Livi rischia di vedere il Papa, come Papa, solo quando fa uso della sua autorità. Inoltre, un Papa non può insegnare una cosa come Papa, altra come dottore privato e applicare una altra cosa nella pratica del suo governo. S. Paolo quando ha resistito in faccia S. Pietro lo ha fatto per amore e ha correto una pratica sbagliata di Pietro.
Qualcuno che annaliza atti di governo del Papa, le sue parole ecc vuole capire come il Papa mette in pratica ciò che afferma in teoria. Tutti cattolici devo fare questa analise. Anche perchè il Papa non possiede una libertà assoluta, dove parla una cosa ai cattolici e altra agli atei come Scalfari.
quasi che Egli fosse obbligato di ripetere all'orecchio d'ognuno quella volontà chiaramente espressa tante volte non solo a voce, ma con lettere ed altri pubblici documenti; non si mettono in dubbio i suoi ordini, adducendo il facile pretesto di chi non vuole ubbidire, che non è il Papa che comanda, ma quelli che lo circondano; non si limita il campo in cui Egli possa e debba esercitare la sua autorità; non si antepone alla autorità del Papa quella di altre persone per quanto dotte che dissentano dal Papa, le quali se sono dotte non sono sante, perchè chi è santo non può dissentire dal Papa.
RispondiEliminaQuesto non è il nostro Gederson, ma ne ha assunto il nick.
Ovvio che in linea di principio non posso comunque che essere d'accordo.
Ma è altrettanto ovvio che Pio X si riferisse ad una situazione normale, così com'è ovvio che il papa non può star lì a ripetere o a condensare l'intera rivelazione in ogni circostanza.
Ma nel nostro caso la situazione non è la stessa, perché questo papa omette sistematicamente punti fondanti o ne esprime di svianti, oppure usa espressioni tranchant che traggono in inganno senza mai approfondire come sarebbe necessario. Anche perché non esistono tracce di "quella volontà chiaramente espressa tante volte non solo a voce, ma con lettere ed altri pubblici documenti". Esistono le interviste a Scalfari e alla Civiltà cattolica e molto altro. Se a lei va bene questo...
Le nostre pagine sono piene delle ragioni di ciò che affermo, che non sta lì tanto a soffermarsi su quel che il papa dice, ma sulle cose più essenziali e sulle conseguenze a largo raggio che provocano.
Mi sono più volte posta lo scrupolo del possibile scandalo per i semplici, ma l'ho superato pensando che siamo un 'luogo' di nicchia, frequentato da chi ha interesse ad approfondire o da chi si limita a "monitorare"...
Bellissimo! Il patriarca in tanto di cappamagno più un diacono caudatario e il papa in sottana - sottana: si badi all´etimologia!
RispondiEliminaCara Mic,
RispondiEliminaSono io. Ho fatto il post per ricordare la situazione normale e anche che la nostra relazione con il Papa non è solo una relazione tra autorità e subordinato, ma anche una relazione d'amore.
Mons. Livi non considera la situazione normale. Nel suo testo sembra essere un principio considerare solo atti magisteriale del Papa, come se lei avesse la libertà di fare tutto quello che vediamo fare Francesco. Il Papa non può dire e fare una cosa come maestro della Chiesa, e altra come dottore privato. Lei deve dare testimonio della fede e non quelli testimoni agli Scalfari, protestanti, giudei, mussulmani ecc.
Oggi vediamo chiariamente che pretti, religiosi, vescovi e papi non hanno la stessa fede, ma hanno la stessa libertà (almeno prima della persecuzioni ai FFI e altri era così). Se non hanno la stessa fede, come possono avere la stessa libertà? Nel Sinodo vari vescovi hanno datto le ragioni cattolica contro le sue proposte non cattolica, ma nessuno ha contestato la libertà del Papa e di Kasper di fare una proposta non cattolica. Sembra che abbiamo un concetto Voltariano di libertà nella Chiesa, dove non se possiede l'accordo sul quello che se dice, ma non se questiona la libertà di dirlo. In questo entra la libertà del Papa: quale il suo limite? La libertà dello "spirito" di che parla Francesco, sembra non avere limite.
In ciò che dice rispetto ai Mass Media, la Chiesa possiede i suoi mezzi. Quindi, invece di questionare perchè il Papa non fa uso di questi mezzi, dobbiamo laciarle libero e prendere sul serio solo i suoi atti magisteriale?
E mettere la colpa nei mass media è troppo facile, ascoltiamo questo a 50 anni...
Sí Ghederson, me ne sono accorta quando ho visto il secondo intervento.
RispondiEliminaSono d'accordo con quanto dici ed è ciò che mi ha mosso a scrivere.
Mic,
RispondiEliminaSenza considerare la normalità, Mons. Livi finisce per normalizzare la situazione attuale. Questo torna più difficile uscire da questa situazione, perché se dobbiamo prendere sul serio sollo i documenti magisteriale, il Papa diventa liberi per fare e dire ciò che vuole in quanto non fa magisterio. Niente migliore per i progressisti che la posizione di Mons. Livi.
In ciò che dice rispetto ai mass media, può essere un problema, ma la mancanza di prudenza è un problema più grande. Il modo come i mass media fanno giornalismo è difficile di essere correto, ma la mancanza di prudenza può essere correta. Però, nessuno dice una virgola sul questa mancanza. Possiamo paragonare i mass media ai luppi, la Chiesa anonima (conciliare) davanti a loro non è semplice e nè prudente, parla ai luppi come parla ai agnelli. Devo ricordare che anche la Chiesa possiede i suoi mass media. Quindi, come la colpa è solo dai mass media, come lascia capire De Lubac, Ratzinger, Mons. Livi ecc? Gestire i mass media cattolica, non fa parte del governo della Chiesa? O anche qui abbiamo l'incontro della libertà del mondo e della libertà cattolica e i mass media nostro sono uguale ai mass media del mondo?
"Pastori, teologi, atei devoti. E i fedeli? Irreggimentati e silenziati come minus habentes?"
RispondiEliminaIl giornalista che ha intervistato Francesco, qui in Brasile, ha richiesto a lei una parole per i membri di altre religioni. Il Papa ha dato la risposta e in lei ha detto che al invece di parlare di altre religione preferiva parlare di altre confessioni. Nella intervista fatta a Scalfari ha parlato che "non esiste un Dio cattolico". Quindi, il primo problema della questione, è sapere se Papa Francesco possiede lo stesso concetto di "fedeli" che possiamo. Inoltre alle parole, non me ricordo di alcoltare o leggere parole di Papa Francesco ai fedeli cattolici. L'impressione che lui passa è che al parlare, parla a tutti uomini, non faccendo distinzioni tra i cattolici e non cattolici. Per questo arrivo a pensare che i fedeli cattolici sono silenziati, perché il suo magistero è rivolto agli altri fedeli che ancora non conosciamo.
@ Alessandro Mirabelli delle 13,20
RispondiElimina- Scusa Alessandro, tu parli di trovarsi mille anni indietro,forse ti sbagli, perchè Martini parlava di soli duecento anni; ma forse hai ragione tu.
Questi stanno tirando verso il basso basso medioevo, oppure alla metà del terzo millennio, laddove tutto sarà solo un sincretismo.
Oggi, come succede spesso, ero in diocesi ambrosiana. Il vangelo della terza domenica di avvento è Gv 5,33-39.
RispondiEliminaIl Signore Gesù disse: «Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati...
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me.
Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me».
Chissà come commenteranno quegli uomini che pensano che Gesù-Dio abbia bisogno della nostra testimonianza e che il Cristo storico e il Cristo della fede!
Il parroco celebrante ha "lanciato" la festività per S. Ambrogio, con una famosa preghiera del santo: Cristo è tutto per noi. Vale la pena leggerla per intero.
Ora: se Gesù e il vangelo dicono cose così chiare, da dove viene la "fantasia" dei testimoni?
Perchè, in tanto eterno, trascendente e soprannaturale, si vuole schiacciare tutto alle misure di un uomo che se si salva, lo è per i meriti di Cristo e non per i propri?
Tu Signore sei l'Uno (e trino). Noi tanti zeri. Dietro a te contiamo, davanti a te no!
tralcio
Questa frase di Gederson mi turba profondamente:
RispondiElimina"Per questo arrivo a pensare che i fedeli cattolici sono silenziati, perché il suo magistero è rivolto agli altri fedeli che ancora non conosciamo".
Altri fedeli... di un'altra religione... Quale?
È terribile, ma temo che Gederson abbia espresso un timore assai fondato.
È una riflessione che va pur fatta: chi sono i fedeli a cui si rivolge Bergoglio? I cattolici no, è evidente. Ma allora chi? Ci accontentiamo di rispondere con un generico "i cristiani adulti poco consapevoli e filoprotestanti, modernisti etc."?
Non mi basta, come risposta. Le alternative però fanno paura, sono da incubo.
humilitas
Come dicono in Sud America, ed in particolare in Argentina:" mañana por la mañana" che piu ' o meno agnific a" domani si aggiustera' tutto, do,ani faro', ci pensero'", ecc.
RispondiEliminaEssendo inoltre di solito poco precisi col tempo e lo spazio, puo' essere che per il nostro caro porteño 200 anni o 1000 anni prima sia più o meno la stessa cosa
(servi della gleba in Piemonte erano nel1000 e servi della gleba erano nel'700 prima della Rivoluzione francese) che 200 anni da ora.
In fondo il tempo e' una convenzione, no ?!
RR
PS: consiglio per la mia e vostra salute mentale, ma soprattutto dell' anima, di cambiare canale TV o stazione radio appena sentite:- Oggi Papafrancesco
(lo chiamano cosi, tutt' attaccato)...-
Un bel libro, il quotidiano sportivo, un film, un avvenimento sportivo in diretta...piu' istruttivi e razionalmente sani. E prima di addormentarsi, una pagina del Vangelo. E' scritto cosi chiaro che non richiede esegesi alcuna. E la salus animae e' a posto
su italia1 si sta parlando di un probabile attentato a Bergoglio...(targato isis, dunque non gli gioverà aver pregato verso la mecca)
RispondiEliminae nel primo servizio si è parlato anche del microchip con cui i potenti occulti ci governeranno anche i pensieri: sarà obbligatorio farselo inserire, pena il carcere per i restii, ed è quello il marchio della bestia predetto nell'Ap. (cfr. "non potranno vendere e non potranno comprare se non l'avranno addosso....")
Mic,
RispondiEliminaSe parla di modo molto generale di manipolazione, non se condanna gli manipolatori e non se pennaliza i mass media per questa pratica. L'acesso dei mass media alla informazione della Chiesa è assoluto. Qualcuno giornalista anda al Vaticano, manipola le notizie e nell'altro giorno lui sta nel Vaticano facendo la coppertura giornalistica come se niente avesse accadutto nel giorno scorso. Quindi, come colpare i mass media per tutto, se la Chiesa anonima riconosce la sua libertà assoluta?
È come la intervista a Scalfari. Alcuni hanno detto che lui ha fatto manipolazione delle parole del Papa, ma il Papa non ha detto niente e continua amico di lui, come se niente avesse accaduto. Non se vuole giustizia in ciò che dice rispetto ai mass media.
Un giornalista solo può causare e causa troppo male alle anime e nessuno fa niente. La impressione è che la Chiesa è indifesa davante ai mass media, che non può fare niente davante alla manipolazione, ma non è la verità. I manipolatori hanno nome e dovevano essere dinunciati per i pastori della Chiesa, ma non fanno niente, non gridano per avisare alle peccore la presenza dei luppi. Questo discorso che lascia la responsabilità di tutto ai mass media, deve essere fermato, non è onesto.
Humilitas,
RispondiEliminaQuesto è un temore mio, per me non è chiaro che i fedeli per Francesco sono i cattolici. Se esiste qualcosa di cattolico nel pontificato di lei, è per accidens.
Il cardinale de Parolis ribadisce il proprio no alle idee di Kasper
RispondiEliminahttp://infocatolica.com/?t=noticia&cod=22615
Credo di aver fatto osservazioni che centrano il cuore del problema.
RispondiEliminaI fedeli vengono invitati a riferisi al magistero e distogliere l'attenzione da ciò che fa e dice il papa.
Ma esiste più un magistero solenne e autentico? Se nemmeno l'EG è da considerarsi magistero... E soprattutto, se il magistero precedente è ignorato e nella nuova prassi è oltrepassato, continuare a riferirsi alle verità eterne è sicuramente salutare, ma chi le porta ai fedeli? Il guardiano del gregge che dialoga con i lupi e apre addirittura loro il recinto delle pecore, blandisce e accarezza infedeli e scismatici e taglia i ponti con la tradizione?
Oppure i pastori che non parlano chiaro e forte ma persistono nel rimanere defilati in quella che ormai è una situazione da prima linea?
Gent. Mic.,
RispondiEliminaoggi, noi possiamo lottare, arrabbiarci, protestare, possiamo fare qualunque cosa, ma non potremo cambiare il corso degli eventi degli ultimi 50 anni, nè soprattutto gli ultimi eventi; non stà a noi il potere di far cambiare idea e modi nè a Bergoglio, ne alla pseudo/chiesa due. Visto quello che ieri ed i giorni precedenti è accaduto in Turchia, noi non abbiamo alcun potere, se non quello di pregare quel Dio Onnipotente Trinitario che con i suoi tempi, avendo pietà di noi, stabilisca la fine dei tempi bui nella Sua vera Chiesa di Roma. Noi sappiamo che Dio certi Papi ce li dona, altri li tollera ed altri ce li infligge; ma insieme a loro ci infligge anche una gerarchia sacerdotale che in questo momento non muove un dito per ristabilire la Verità immutabile Apostolica.
La nostra preghiera deve salire al cielo come arrivò a Dio il grido del popolo d'Israele quando era schiavo del faraone.
Noi abbiamo bisogno del nostro Dio e solo quello dobbiamo pregare ed adorare, e dobbiamo farlo dentro le NOSTRE CHIESE e non nei luoghi profanati di altri dei pagani o inesistenti.
Oggi purtroppo abbiamo questo piatto freddo a tavola e non siamo noi a cambiarlo; quello che possiamo e dobbiamo fare è pregare il nostro Signore avendo fiducia e fede in Lui che non ci abbandonerà . Portae inferi non prevalebunt.
Lui disse percuotete il Pastore ed il gregge sarà disperso, oggi questo è accaduto, ma il piccolo gregge quasi invisibile non è disperso e sta invocando il suo Signore per essere salvato dai famosi lupi.
Non dimentichiamo mai il grido di B. XVI di non essere lasciato solo in mezzo ai lupi. Ora sappiamo a chi si riferiva.
Il vdr sull'aereo dalla Turchia:
RispondiElimina"Quando si guarda a se stessi si diventa autoreferenziali"
Ma guarda: gli aerei sono pure equipaggiati di specchi!
È difficile dire a chi si rivolga il papa. Non oserei dire che non si rivolga ai cattolici, questo no.
RispondiEliminaGuardate quante tirate d'orecchi si prendono i veri cattolici!
Quindi un'attenzione per loro c'è, anche se a volte fa inorridire (specie quando si criticano coloro che pregano).
Però la captatio benevolentiae è sicuramente rivolta altrove, ai lontani.
Quale lo scopo? Vivere meglio assieme!
Non vedo altro scopo dal momento che il proselitismo e la missionarietà, specie spirituale, è fortemente derisa. Il desiderio di unità così come si intende dai vari discorsi è finalizzato a deporre le armi delle discussioni teologiche per concentrarsi sui veri problemi, quelli della gente. Iniziando ad esempio con la disoccupazione giovanile... per finire con la pace, intesa come quieto vivere assieme.
Difficile capire il posto di Dio in questa visione, anche perché le contraddizioni sono molte.
Bè se c'è una cosa chiara nell'enorme confusione (a dir poco...) dell'ultimo anno e mezzo è la costante denigrazione, il disprezzo, la connotazione sempre in chiave negativa di ciò che era considerato cattolico nei precedenti duemila anni. Il Papa da la patente di cristiano e cattolico solo a chi è conforme all'ideologia e ai Poteri imperanti al Mondo. Per gli altri, i cattolici dei primi duemila anni, terra bruciata.
RispondiEliminaMiles
Segnalo:
RispondiElimina"Il caso del "Team Bergoglio"
http://www.lastampa.it/2014/12/01/blogs/san-pietro-e-dintorni/il-caso-del-team-bergoglio-JrD65s8uZU0vxElQDzv3gL/pagina.html
Cara Luisa,
RispondiEliminane abbiamo parlato qui
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/11/la-lobby-riformista-ha-funzionato.html
L'autore lo chiama "Il grande riformatore"
E il team, o lobby, ha funzionato fin troppo bene...
Secondo il mio modesto parere, l'unica via praticabile è quella descritta al punto 5, con tutte le criticità del caso da affrontare.
RispondiEliminaQuesto per rispondere ad una domanda: si vuole difendere e diffondere, con Verità e Carità (inscindibili), o si vuole solo difendere? Si pensa che il fine possa giustificare i mezzi? Oppure che occorra un "metodo adeguato" per rimanere nella Fede Tradizionale?
Si deve escludere qualsiasi pedagogia, oppure si può prevederla? Ovviamente in ossequio alla Vera Fede. Si deve ritenere che ogni altro metodo che esuli dalla durezza e dalla "radicalità" (bisogna vedere di che tipo), sia erroneo e compromissorio, oppure si può ottenere lo stesso risultato in più modi?
Io, nel mio intimo, ho risposto a queste domande. E solo rispondendo a queste domande in modo coerente e all'unisono, si potrà ottenere la quadra per andare avanti.
Altrimenti, avanti non si andrà.
E solo rispondendo a queste domande in modo coerente e all'unisono, si potrà ottenere la quadra per andare avanti.
RispondiEliminaIl problema è proprio qui: si colpiscono i pastori (ed il pastore principale è Pietro) per disperdere il gregge.
Senza un pastore che guidi chiaramente la Chiesa, scordiamoci di potere, noi fedeli, agire all'unisono e con coerenza. Sarà un papa a dover ristabilire l'ordine. Noi da soli possiamo solo sopravvivere.
Grazie, mic.
RispondiEliminaNoi da soli possiamo solo sopravvivere
RispondiEliminaAnche questo è vero. Per ovvi motivi.
Ma non sarei così drastico. Certamente non possiamo nulla, umanamente parlando. E, se vogliamo, anche a livello ecclesiale non possiamo nulla.
Ma...se solo UNO, dico UNO, tra i Cardinali, Vescovi, Sacerdoti, si mettesse alla nostra testa...
...sarebbe anche un toccasana per l' ORDINE che nei fedeli tradizionali MANCA completamente.
RispondiEliminaE si sarebbe potuto ottenere se Mons. Fellay, avesse preso il treno dell'ACCORDO PRATICO, quando si poteva fare...
"...sarebbe anche un toccasana per l' ORDINE che nei fedeli tradizionali MANCA completamente.
RispondiEliminaE si sarebbe potuto ottenere se Mons. Fellay, avesse preso il treno dell'ACCORDO PRATICO, quando si poteva fare...
Non credo proprio: è sotto gli occhi di tutti: grazie a Dio Mons. Fellay non è salito su quel treno, perché l'ordine che ne sarebbe derivato non sarebbe certamente quello che noi tutti auspichiamo, penso Stefano78 compreso (se non è così vorrei capire meglio la sua posizione).
Caso FFI docet!
No Stefano, credo che l'ottica con cui guardi a questo problema non è corretta, pur comprendendo la tua sincera preoccupazione.
RispondiEliminaNoi non dobbiamo, come scriveva padre Calmel, pensare a creare una struttura parallela.
La Chiesa c'è già, istituita da Cristo. Quella è la nostra Chiesa. Noi ci possiamo organizzare in piccoli gruppi (possibilmente con qualche sacerdote) per poter sopravvivere in questi tempi di crisi, ma non è dal basso che si è costruita la Chiesa e non potrà essere dal basso che la si restaurerà. Possiamo e dobbiamo tenerci pronti a dare il nostro contributo, ma è il Signore tramite la divina Provvidenza che guiderà la restaurazione.
Certamente potrebbe farlo tramite dei cardinali o tramite eventi esterni o per mezzo di castighi. Noi come fedeli abbiamo altre priorità cui pensare, ad esempio preparando o mantenendo le fondamenta (religiose, spirituali, culturali, sociali o altro) su cui poi chi sarà chiamato potrà costruire. E pensando alla nostra salvezza e delle persone per cui ne abbiamo la responsabilità e senza pretendere di sostituire altri nel loro ruolo gerarchico.
Stefano78 ha detto...
RispondiElimina...sarebbe anche un toccasana per l' ORDINE che nei fedeli tradizionali MANCA completamente.
E si sarebbe potuto ottenere se Mons. Fellay, avesse preso il treno dell'ACCORDO PRATICO, quando si poteva fare...
Signor Stefano,
non solo ciò che scrive è smentito dall'evidenza dei fatti, ma poi è indice di scarso senso sovrannaturale. L'accordo pratico era ( speriamo che non si sia costretti a scrive "*è*") una tentazione. "Se ti prostri ai miei piedi, tutti i regni del monda saranno tuoi". Coloro che progettano accordi "pratici", spero in buona fede, ma, OGGETTIVAMENTE, mettono in pericolo l'anima propria ed altrui.Ragionare in termini meramente "pragmatici" in materia di fede, realizzano una occasione semi-prossima di peccato.
"... non è dal basso che si è costruita la Chiesa e non potrà essere dal basso che la si restaurerà."
RispondiEliminaSi è visto negli ultimi 56 anni cosa hanno comportato gli interventi degli aventi diritto, gli interventi dall'alto!
E' "cosa loro"? Bene. Ma se la cantino e se la suonino da soli. Non diritto, ma DOVERE di chi, per motivi anagrafici, è ancora cattolico, è a mio parere quello di prendere pubblicamente le distanze da questa nuova Chiesa visibile che NULLA ha a che vedere con quella a cui apparteniamo dal battesimo e denunciarne, sempre pubblicamente, ognuno secondo le sue capacità e le sue possibilità, l'allontanamento dalla dottrina cattolica.
Un giorno potrebbe esserci chiesto cosa abbiamo fatto, come soldati di Cristo, per cercare di ristabilire quella verità che pure ci era stata rivelata. Cosa risponderemo se non avremo fatto nulla? abbiamo pregato e ci siamo affidati alla Provvidenza?
Cesare
E si continua a parlare dello strano conclave del 2013..
RispondiEliminahttp://ilsismografo.blogspot.it/2014/12/vaticano-p.html?m=1
se non è così vorrei capire meglio la sua posizione
RispondiEliminaLa "mia posizione" è semplice. Io sostengo che la SPX avrebbe potuto (e dovuto) stringere un accordo pratico, con facoltà di critica costruttiva del Concilio. E farlo SUBITO, all'indomani del Summorum! Il fattore sorpresa avrebbe giocato a favore. Invece, allungando il brodo si è arrivati all'ammutinamento ultimo. E tutto è naufragato.
Mons. Fellay, con uno status canonico regolare, avrebbe goduto di un influenza INCREDIBILE, e sarebbe stato il primo e più fedele realizzatore delle "riforme" benedettiane! Avrebbe costituito un polo di attrazione (come piace tanto dire oggi) per i fedeli tradizionali, e la sua incardinazione avrebbe fatto impennare le adesioni...gli indecisi (tra cui il sottoscritto) si sarebbero presentati a baciargli le mani consacrate il secondo dopo l'accordo e a mettersi a sua disposizione su TUTTO.
Chiaramente, e rispondo anche a Viandante, non per fare Chiese e Contro-Chiese con papi e contro-papi. Ma con il metodo DEI SANTI, dunque con la volontà di patire sofferenze di ogni tipo, ingiustizie e calunnie, ma con la fiducia nella Divina Provvidenza. Avendo una GUIDA di valore che provvedesse per le anime dei sofferenti. E li consolasse.
Un Burke, oggi come oggi, potrebbe essere il primo passo.
Una guida salda, deve provvedere anche alla unione degli intenti. Altrimenti tutto si sfalda. Come si sta sfaldando nel caos. Dunque SERVE. Possiamo rimanere nascosti sotto terra a celebrare il Rito tradizionale con Sacerdoti braccati, quando va male dal parroco....quando va "bene" da vescovo e dallo stesso papa!
Dunque? Superare alcuni scogli si potrebbe. Ma manca anche un minimo di buona volontà da parte di molti. E dunque il risultato è sicuro. Caos.
@Cesare
RispondiEliminaCerto, negli ultimi 56 anni dall'alto non si è stati molto lungimiranti (per usare un eufemismo). Perché questo? Perché Dio ha permesso questo?
La risposta non è facile, ma le colpe sono solo parzialmente dei pastori, anche la società stessa, e ancor prima del Concilio, si era staccata dalla Chiesa e dalla retta dottrina. Già a partire dall'illuminismo la società aveva iniziato ad allontanarsi da Dio.
E allora in questo senso potremmo iniziare a pensare che magari il Signore ha permesso questa confusione per mostrare agli uomini dove si va a parare senza di Lui.
È una mia opinione, ma saprebbe darmi una spiegazione più coerente e cercare di capire perché Dio ha permesso questo?
"Io sostengo che la SPX avrebbe potuto (e dovuto) stringere un accordo pratico,..."
RispondiEliminaForse avrebbe potuto sortire l'effetto supposto da Stefano78.
Solo forse, perché la storia non funziona con i se.
Rispetto l'opinione ma francamente mi sembra un po' troppo ottimistica.
Concordo con Viandante quando dice che solo un Papa (un ottimo Papa) potrà fungere da catalizzatore per il gregge tradizionale disperso. Intanto fra noi bisogna almeno che non ci divoriamo a vicenda, come san Paolo raccomandava
Purtroppo, devo ammettere che sono pienamente d'accordo con quanto scritto da bernardino (purtroppo, nel senso che la realtà ecclesiale è forse perfin peggio da quella che percepiamo). Bernardino coglie nel segno quando afferma che il corso degli eventi non può più essere cambiato, perché questo corso è stato segnato profondamente più di cinquant'anni fa. Cinquant'anni fa un concilio finito nelle mani di cardinali modernisti con il consenso dei pontefici allora regnanti ha iniziato a costruire un'altra chiesa la cui forza potenza e splendore (!!!) abbiamo oggi sotto tutti i nostri occhi. Il problema oggi non è Francesco. Lui è solo un prodotto "genuino" di questa nuova pseudo chiesa. Forse, lui a differenza dei suoi predecessori post conciliari non tenta di tenere insieme con l'attak ciò che non può essere messo insieme, o forse ha solo semplicemente capito che dopo cinquant'anni dal concilio la massa non è più cattolica e può finalmente mettere in atto la costruzione di questa nuova chiesa VOLUTA dal concilio senza più pericolo che i cristiani possano percepire di essere stati ormai traghettati dentro una chiesa che ha tagliato completamente le radici sia con la Tradizione sia con il Vangelo, una chiesa ormai non solo più cattolica ma neppure cristiana, in poche parole, una vera e propria Nuova Chiesa. Purtroppo il tema del concilio come fonte di questa Nuova Chiesa è un muro in cui vanno a sbattere tutti i "conservatori" ecclesiali alla Socci o alla p. Ariel, (per citarne solo due piuttosto famosi in questo blog). Ritengo che non sia più sostenibile criticare, anche coraggiosamente oltre che giustamente Bergoglio (come fa Socci) o vari alti prelati (come fa p. Ariel) ritenendoli solo come schegge impazzite del post concilio. Semplicemente perché non è assolutamente così. Non sono schegge impazzite. Dobbiamo ormai avere il coraggio e l'onestà intellettuale di dirlo, questo. Ho già sostenuto che i frutti si vedono dall'albero (tra l'altro niente di originale visto che è una frase evangelica). I frutti del Concilio di Trento si sono visti eccome: frutti che hanno portato a una maggior crescita di vocazioni, a una vita più santa e regolata nel clero (persino a vescovi veramente santi), e a un'enorme numero di santi e quindi a una maggiore crescita di santità e di morale cristiana nella società stessa. I frutti del Concilio Vaticano II si vedono altrettanto bene e non sto a ripeterli visto che sono gli occhi di tutti. Continuare a dire che quello che vediamo oggi sono solo eccessi che non centrano niente con il concilio non è assolutamente sostenibile, almeno che non si voglia ammettere che oltre Francesco che continua con gesti parole e opere ad affermare cose anti cattoliche (per non dire vere e proprie eresie) anche TUTTI i vescovi e i cardinali siano diventati delle schegge impazzite dato che con il loro assordante silenzio (per i più timidi o i più perplessi) o il loro pieno entusiasmo per questa Nuova Chiesa (vedi Kasper e Marx - un nome, un programma - per fare degli esempi) non fanno altro che confermare il cambiamento genetico e irreversibile di questa Nuova Chiesa...
RispondiElimina...Che fare? Anch'io come tanti spero in un cardinale, un nuovo Atanasio, che si opponga fieramente a questo massacro. Ma la mia, per ora, è ancora una speranza flebile, perché questi cardinali e vescovi sono pur sempre figli del concilio e fino a quando non ce ne sarà uno che avrà il coraggio di andare alla fonte per eliminarne il veleno e si penserà solamente a combattere i cosiddetti "eccessi" non penso che le cose cambieranno molto. Come ha detto bernardino, così come sono le cose, sono ormai irreversibili (interventi divini esclusi, ovviamente!!!). E' comunque giusto continuare a evidenziare, attraverso questo blog ed altri, le eresie di questo papa e di questa Nuova Chiesa (sono convinto che danno molto molto fastidio a qualcuno), se possibile trovare finalmente tra di noi dei punti essenziali che ci possano unire, per non continuare a litigare su quisquilie, mentre le gerarchie della Nuova Chiesa continuano a distruggere ogni traccia di sano cattolicesimo e soprattutto di pregare il Signore perché abbia compassione della Sua Chiesa e ponga fine al più presto a queste calamità. Probabilmente eventuali sviluppi ci aiuteranno a chiarirci le idee e ad ottenere le giuste armi per la buona battaglia. Don Marco
RispondiEliminaStefano hai ragione a parlare di santi, ma il comportamento dei santi è quello di agire loro, in prima persona, senza scavalcare nessuno e senza fare ciò che invece spetterebbe ad altri.
RispondiEliminaIl cardinal Burke può essere un sicuro faro, ma mai potrà ordinare altri cardinali in un concistoro.
E io e te mai potremo consacrare delle ostie o confessare i fedeli.
Concordo invece con te quando dici che potrebbe arrivare il momento in cui dovremo soffrire per la fede, questo sì, anzi è quasi certo.
E avremo bisogno di una guida per questi tempi difficili, concordo. O meglio sarebbe perlomeno molto consolante e utile. Ma questa guida non potrà essere il papa (la premessa di questa discussione è proprio l'assenza di un papa che sappia guidare la Chiesa) e per questo dicevo che ogni piccola comunità dovrebbe invocare da Dio almeno un sacerdote che la possa guidare e che possa sostenerla coi sacramenti.
Di più in questi tempi bui non possiamo pretendere.
Penitenza, preghiera e sacramenti, queste le armi che dobbiamo usare e queste sono a disposizione di tutti.
La Provvidenza provvederà.
E così la "redazione" di vat.ins.( leggi verosimilmente Tornielli) corre da Lombardi per ottenere una risposta che non avrebbe potuto essere differente, come se i cardinali in questione osassero ammettere che quel che su di loro è stato detto corrisponde a verità. Non siamo tutti rincitrulliti.
RispondiEliminaComunque, anche lasciando spazio al dubbio su quel che Austen Ivereigh afferma, oggi vengono allo scoperto articoli che non temono di dire che l`elezione di Bergoglio è stata decisa a tavolino, a Santa Maria Maggiore e altrove, da subito quello scenario è stato descritto.
Diversi cardinali ( ricordo Ouellet) hanno descritto la sorpresa di come sono andati gli scrutini...è molto più comodo invocare lo Spirito Santo come autore di quella sorpresa piuttosto che ammettere stategie umane.
...potremmo iniziare a pensare che magari il Signore ha permesso questa confusione per mostrare agli uomini dove si va a parare senza di Lui.
RispondiEliminaÈ una mia opinione, ma saprebbe darmi una spiegazione più coerente e cercare di capire perché Dio ha permesso questo?
No, non te la saprei dare. Credo che la tua spiegazione sia quella più coerente con la nostra fede.
Il mio diciamo dissenso con quanto hai scritto prima è su ciò che un cattolico laico possa (debba) fare in una situazione come quella in cui ci troviamo.
Nel XVI secolo non si sono limitati a pregare affidandosi alla provvidenza, si son dati anche da fare. Oggi il NEMICO è molto, molto più pericoloso di allora perché non solo è già all'interno della nostra società, ma la dirige.
In una situazione copme questa un cattolico dovrebbe rimanere "passivo"? sia pure pregando e affidandosi alla Provvidenza?
Credo di no, diceva S.Ignazio di Loyola: agisci come se tutto dipendesse da te, sapendo che tutto dipende da Dio.
Cesare
Per RIC e Luisa,
RispondiEliminasul tema del pre conclave e del "team Bergoglio" è molto efficace questo articolo, che spero di riuscire a tradurre al più presto:
https://fromrome.wordpress.com/tag/maggie-doherty/
@Cesare
RispondiEliminaNon sono molto distante da queste tue ultime affermazioni.
Piuttosto a volte trovo difficile conciliare la nostra impazienza nel voler agire subito con una serena e tranquilla valutazione della situazione che comprenda pro e contra e che non si traduca in misure semplicemente ingenue, ma sia anche pervasa da quella scaltrezza che anche nel Vangelo è spesso richiamata.
Come al solito la cronaca ha prevalso e molte notizie sconcertanti sono diventate oggetto di discussione. E la mia riflessione è andata a farsi benedire. Ma stavolta sono testarda la riproporrò con alcune aggiunte perché è LI' il cuore del problema.
RispondiEliminaRileggetevi il punto 5), che descrive un comportamento che è piaciuto a Stefano (un metodo che glissa), del quale invece ho sottolineato la carenza perché si tratta di una comunicazione indiretta e generalizzata che non estrae col bisturi gli errori per riconoscerli e ripareggiarli (nei confronti della Verità) nel loro contesto... In genere anche uno psicologismo da quattro soldi riconosce quanto sia malsana una "comunicazione indiretta". A volte necessaria per prudenza o nel genere politichese/Ecclesialese che si appaiano. Ma assolutamente deleteria quando la lotta è sul fronte e in prima linea...
Ognuna delle notizie che hanno attirato la vostra attenzione meriterebbe un articolo, tanto dirompente e sconvolgente (non voglio fare la drammatica, ma credo che sia il temine esatto) è quanto accaduto in Turchia e subito dopo nonché quanto emerso sul "team Bergoglio" che l'ottimo sito from Rome inquadra in termini da non sottovalutare.
Beh, cercheremo di non lasciarci sommergere e riprenderò domani con calma. Ci sono dei "doveri di stato" che hanno la loro priorità...
Ringrazio don Marco, che ho avuto la gioia di incontrare, trovandoci in perfetta sintonia, soprattutto sui punti che lui ha efficacemente puntualizzato. Se non si esce dal conservatorismo conciliare, la corsa verso il precipizio a livello spirituale e conseguentemente anche in quelli morale e sociale, continuerà inesorabile.
Prima se ne renderanno conto vescovi e cardinali ancora 'sani', meglio sarà per tutti.
Continuate con i vostri interventi di cui sono molto grata. Cercherò di raccogliere le fila meglio che posso.
Mi perdonino quelli che si limitano a battute, a volte troppo graffianti, alcune volte esatte; ma sono e restano battute ed è per questo che non le pubblico. Abbiamo bisogno di contributi seri e di pensieri costruttivi. Lo sfogo può sempre starci, ci mancherebbe. Ma credo sia arrivato il momento dell'essenzialità, dando valore al tempo che dedichiamo a questo nostro percorso insieme.
Don' t feed the beast !
RispondiEliminaNo soldi alla Nuova Chiesa, no abbonamenti a sue riviste, quotidiani, radio, TV, Non ascoltiamo trasmissioni tipo "A Sua Immagine" ( per altro NO all' abbonamento RaiTV), non partecipiamo nelle nostre parrocchie ad incontri con Bose et similia, acquistiamo buona stampa e diffondiamola, sosteniamoe facciamo conoscere tutte le inziative vicino alla Tradizone, senza distinguere chi e' in comunione piena e chi no
(questa della comunione e' sec.me come la gravidanza: o sei incinta o non lo sei), boicottando
invece tutto cio' che sa di NC.
E non vergognamoci di essere Cattolici, neanche nelle nostre famiglie, tra gli amici, nell' ambiente di lavoro.
Rr
che descrive un comportamento che è piaciuto a Stefano (un metodo che glissa), del quale invece ho sottolineato la carenza perché si tratta di una comunicazione indiretta e generalizzata che non estrae col bisturi gli errori per riconoscerli e ripareggiarli (nei confronti della Verità) nel loro contesto... In genere anche uno psicologismo da quattro soldi riconosce quanto sia malsana una "comunicazione indiretta
RispondiEliminaQuella che peroro io non è una comunicazione malsana, ma che abbia un criterio e una pedagogia.
E mi pareva di essere stato chiaro a riguardo. Quello che peroro è un metodo "diffusivo", che inevitabilmente dovrà avere uno stadio "intermedio" prima di arrivare alla consapevolezza tout court.
A meno che non si voglia ELUDERE la fatica della pedagogia e della diffusione, col paravento della "crisi della fede", e dello stato di necessità. Perché la fatica aumenta di sicuro.
Ma, mi chiedo, che ci stanno a fare i Media, la consapevolezza, la critica? Che fine hanno?
A meno che non si voglia ELUDERE la fatica della pedagogia e della diffusione, col paravento della "crisi della fede", e dello stato di necessità. Perché la fatica aumenta di sicuro.
RispondiEliminaPedagogia e diffusione sono sacrosante e necessarie.
Ma chi vuol eludere cosa?
Ho già detto chiaramente a cosa servono le critiche puntuali e cosa provoca la renitenza col pretesto della diffusione; il che non appartiene a te, ma a chi si defila, forse anche a causa del clima intimidatorio e dei "colonnelli" cui pure ho accennato.
Beh, c'è da riconoscere che i sacerdoti sono quelli che corrono più rischi. E qui li posso anche capire. Ma che ci si raccordi, magari in modo che non desti persecuzioni dirette e ci si sostenga a vicenda... E dunque almeno questi soloni forse costretti a scegliere il comportamento di cui al n. 5) non disprezzassero, delegittimandoli, quei laici (come la sottoscritta) che ci mettono la faccia e dicono quello che non riescono a tacere per amore della verità, col definirli tradizionalisti sui generis o peggio...
Le battute sono un'arma importante contro i prepotenti. L'ha demostrato Pascal proprio contro i bergoglini del casuismo. Molto più effettive dei lunghi argomenti di Arnauld, Nicole o de Saci.
RispondiEliminaLa verità è diffusiva di per sè e l'errore anche minimo inquina il tutto.
RispondiEliminaEvidentemente dobbiamo procedere in modo pedagogicamente e didatticamente efficace quando siamo di fronte a persone concrete e conosciamo i problemi reali di quella situazione. Certe verità si diranno prima di altre, ma tutte sono tra loro legate e alla fine di questo percorso nessuna deve rimanere sottaciuta. È questo il cammino che deve portare alla conversione del cuore, della mente e dell'anima.
Il papa o i vescovi quando parlano diffusamente sui media affrontano solo alcuni problemi, non possono parlare di tutto e un po' di sensibilità nei confronti degli ascoltatori è indispensabile.
Ma nemmeno loro possono sottacere delle verità o nasconderle ingannando i loro ascoltatori, quando sono parte integrante del tema affrontato: il loro parlare sia sì, sì, no, no.
Il problema è che sono arrivate strane ideologie (non solo nella Chiesa) che pretendono di insegnare facendo astrazione dagli errori e dalle relative correzioni. Ideologie che nella Chiesa hanno portato ad abusare della medicina della misericordia anche in situazioni in cui il bisturi era molto più adatto.
E ora il corpo è incancrenito e coloro che dovrebbero fare i dottori (pastori) di fronte al malato in situazione ancor più grave, ancora si oppongono ostinatamente all'impiego di terapie curative (grazia ottenuta coi sacramenti, del battesimo e della confessione in primis), preferendo terapie palliative che tolgono semplicemente il dolore (sensi di colpa) senza saper riportare in salute (stato di grazia) questo malandato corpo.
Ma i dottori sanno ancora il loro mestiere o si sono rassegnati alla morte del paziente?
Grazie Mic per il link che hai postato sulla questione conclave Piu' passa il tempo piu' la faccenda si ingarbuglia. Non solo Socci con il suo ottimo libro ha posto dei dubbi piu' che condivisibili. Ma gli stessi supporter di Bergoglio si rivelano dei tali pasticcioni da commettere passi falsi persino nelle loro agiografie....
RispondiEliminaLuiz,
RispondiEliminaSulle battute come arma sono d'accordo. Ma c'è battuta e battuta...
Cara Rosa,
RispondiEliminaFaccenda ingarbugliata prima, durante e dopo. Confidiamo anche nel tempo e nel fatto che ci sono cose così eclatanti che stanno aprendo gli occhi a molti.
C'è da dire che certa stsmpa e certi interventi (che in genere non passano) hanno anche elementi eccessivamente "sguaiati" e, ovviamente, su questi dissento.
RispondiEliminaMa che la situazione sia grave e richieda di tenere alta la guardia non ci piove.
Per concludere ... due pensierini quasi notturni, uno dei quali prodotto dalla mia fantasia quasi luciferina. Il primo: il grande Siri disse una volta che "bisogna proprio essere stupidi a voler fare il Papa". Il secondo: e se le rivelazioni sull'ultimo conclave costituissero la classica buccia di banana sulla quale finirà per scivolare il vescovo di Roma inducendolo alla abdicazione? Perché non solo p. Volpi ma anche alcuni cardinali non hanno ancora imparato che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Nel 1922 si tento' una capitolazione elettorale col card. Ratti che non accetto' (voti in cambio dell'allontanamento del card. Gasparri). Idem nel 1958 col card. Roncalli che accetto' (Montini non doveva tornare). E se fosse accaduto lo stesso nel 2013: voti in cambio della comunione ai divorziati risposati?
RispondiElimina
RispondiEliminaGentile Mic, vorrei soffermarmi su un argomento del 15 novembre
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/11/14/francesco-da-il-passaporto-ai-preti-sposati-orientali-valido-in-tutto-il-mondo/
http://www.katholisches.info/2014/11/15/papst-franziskus-erlaubt-unierten-kirchen-weltweit-priesterweihe-von-verheirateten-maennern/
Un lettore dice:
LA Domanda e':che cosa mira F. con questo "allentamento"/agevolazione.Con Bergoglio ormai si e' abituati al suo libero sfogo e raramente fornische giustificazioni o argomenti -appunto un governatore autoritario e arbitrario.Finche'i suoi atti arbitrari vengono utilizzati o sembranoa operare per il desiderio delle masse., sono le stesse Masse colpite ciecamnete.
Anche la casalinga tedesca si e' svegliato solo quando ai tempi di Hitler,la domenica non si doveva preoccupare solo del pollo in pentalo,ma di salvarsi lei e i suoi figli
Temo, che stia succedono qualcosa di simile.
.Non abbiamo noi attualmente una massa che sfugge direttamente dalle Chiese Orientali a ovest?
Non abbandonano i caldei, assiri, e arrivano a East? Non è stato "JP II" insieme a "Cardinal. Ratzinger " che la comunione sacramentale della consacrazione( Anaphora des Mar e Addai) - fino ad ora e' vietato?
Così esso sovverte il livello dogmatico e canonico in ogni punto di vista ecumenico e "pastorale",e chi osa ribellarsi contro di essa,che il povero ortosso orientale sta cosi'male ora?
Ma nel periodo piu'lungo si arriva auna mescolanza totale con la sfocatura dei sacramenti-e lo stesso per quanto concerne l'immagine dei sacerdoti.
Perché nel lungo periodo,chi capira' che il reverendo con un background migratorio porta a Messa la moglie e i bambini piccoli , mentre il sacerdote locale gode ancora del celibato?
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/chrstuni/documents/rc_pc_chrstuni_doc_20011025_chiesa-caldea-assira_it.html
Mic ho trovato questo documento e mi sembra pero' che la questione dell'Anfora ADDAI MARI sia stata risolta? Chiedo a te mic un parere.
Mic,
RispondiEliminaSui pasticcetti del Conclave segnalo un breve articolo un po' criptico su Rorate.
Rr
Gentile Mic,
RispondiElimina... Poste queste premesse, come la mettiamo con il linguaggio espressione della volontà esplicitamente de-dogmatizzante, che ha cambiato l'approccio alla realtà?
Per iniziare usiamo un linguaggio che torni con coraggio alla realtà!
Non "pensiamo positivo" perchè lo dice la moda, ma pensiamo e basta, innanzitutto per riconoscere la moda e poi per riconoscere l'inossidabilità del vangelo alle mode.
Non consideriamo il dialogo un fine, ma solo uno strumento utile a fare chiarezza sulla Verità, avendola GIA' scoperta in Cristo: il credente cristiano, con tutte le sue miserie, non è "santo" in quanto immacolato, ma santo in quanto cosciente di essere salvato da Dio in Cristo! Santo perchè ha rinunciato a salvarsi da solo, santo perchè sa di essere uno "zero" che conta dietro a Gesù (la sola cifra significativa) e non conta messosi davanti a Lui.
Non consideriamo la misericordia una scusa per evitare di porre questioni con fermezza, una modalità "peace and love" per accettare ogni peccato: se una cosa giusta troviamo ben delineata dal Concilio è la distinzione tra peccato e peccatore... ma se si azzera il peccato, il peccatore smette di essere qualcuno (per Dio), ma un nulla senza più speranza di salvezza.
Non consideriamo il peccato originale una favoletta, ma la tragica realtà che ci segna nel corpo e nell'anima, ereditariamente: possiamo essere salvi per grazia, proprio perchè non lo possiamo per natura.
Non consideriamo le nostre opere una testimonianza decisiva per la veridicità della fede: le opere sono decisive per la nostra personale salvezza, ma Gesù non ha bisogno di testimonianze umane, nemmeno quella degli uomini più santi (Gv 5), figurarsi gli altri.
Non usiamo la Parola di Dio per tirarla dove fa comodo: nella parabola del Figliol prodigo il movimento decisivo è il "ritorno alla casa": chi insiste con l'uscire, se ne rende conto? Il padre accoglie un ritorno, non festeggia un'uscita!
Etc
Torniamo alla realtà. Basta spot e psicologismi d'accatto, per indorare pillole spesso amare. L'inferno esiste e non è vuoto: come esiste la misericordia di Dio. Ed esiste il dramma di fidarci del vangelo o di un marketing ecclesiale degno delle operazioni propagandistiche più mondane.
Mic ho trovato questo documento e mi sembra pero' che la questione dell'Anfora ADDAI MARI sia stata risolta? Chiedo a te mic un parere.
RispondiEliminaA quanto ricordo l'Anafora di Addai e Mari è stata risolta in modo capzioso, dunque non è risolta.... Cercherò e confermerò.
Sui pasticcetti del Conclave segnalo un breve articolo un po' criptico su Rorate.
RispondiEliminaNon mi pare criptico, cara Rosa, se leggi la "parabola" finale. Certo sono sempre ipotesi, non certezze. Ma hanno una loro logica...
Perché meravigliarsi che qualcuno abbia detto di si all'accettazione del Papato prima ancora di essere eletto e prima ancora di essere votato? Perché meravigliarsi? E' la stessa persona che, nonostante il quinto voto semplice di non accettare e di non ricercare uffici ecclesiastici, nonostante questo quinto voto voluto da S. Ignazio, nel 1992 disse si alla nomina a vescovo ausiliare, nel 1993 disse si alla nomina a vicario generale, nel 1997 disse si alla nomina ad arcivescovo coadiutore, nel 1998 disse si alla nomina ad arcivescovo, nel 2001 disse si alla nomina a cardinale. L'unico no che ha detto fu nel 1999 quando i vescovi di quel Paese volevano eleggerlo presidente della conferenza episcopale. Per questo ufficio si prese tre anni di tempo per decidere e disse si nel 2002. E ci meravigliamo che avesse detto si appena arrivato a Fiumicino?
RispondiEliminaStefano 78: Ma...se solo UNO, dico UNO, tra i Cardinali, Vescovi, Sacerdoti, si mettesse alla nostra testa...
RispondiEliminaNon sarà così, eppure in un certo senso così dovrà essere ...
Per l'elezione di un nuovo Papa - quando Nostro Signore deciderà di richiamare a sé Benedetto - sarà ovviamente necessario un Sacro Collegio, seppur drasticamente ridotto, per ragioni che non è difficile immaginare. Il piano inclinato lungo il quale Bercoglio ha deciso di far precipitare la Chiesa, porterà presto o tardi a una dolorosa lacerazione: "vescovi contro vescovi, cardinali contro cardinali".
Non fatevi illusioni, si vive in tempi assai drammatici: rileggere le Scritture.
Per l'elezione di un nuovo Papa - quando Nostro Signore deciderà di richiamare a sé Benedetto -
RispondiEliminaNon abbiamo elementi certi per dire che Benedetto è il Papa. Anche se la quella di papa emerito "in servizio contemplativo" è una figura inedita distinta dal Papa regnante "in servizio attivo"... secondo la sua decisione - peraltro senza fondamenti teologici e canonici: ma potrebbe essere la nuova tradizione storicista che cambia a seconda dei tempi! O qualcosa d'altro: ne parla stasera anche Rorate caeli - che tanti interrogativi ha suscitato e continua a suscitare, ma su cui non abbiamo comprovate certezze.
Una ridda di ipotesi anche sul conclave annessi e connessi, ma non è così semplice.
Per il resto diamo tempo al tempo pregando.
Da qualche parte ho letto che Benedetto avrebbe accolto con un lungo silenzio la notizia dell'elezione di Bergoglio. Se fosse vero, cio' spiegherebbe molto bene il senso della "parabola" finale di Rorate Caeli
RispondiElimina@Mic
RispondiEliminacol definirli tradizionalisti sui generis o peggio...
Dovremmo capire, anche, che il livello di critica e il linguaggio, oppure la veemenza, o ancora la durezza, sebbene in linea generale non sono affatto un peccato (anzi!), oggi NON SONO PIU' riconosciute come uno strumento proponibile!
Possiamo dissentire (e io dissento!), ma questa è la realtà!
Il "fuoco amico" spesso viene su queste basi. Come posso presentarmi, dice il sacerdote del punto 5, appoggiando SENZA CONDIZIONI le critiche di questo o quello? Questo o quello usano un certo linguaggio, una secchezza, a volte una veemenza (a volte anche sarcasmo, che ci può anche stare), che lo mettono IN IMMEDIATO fuori dal contesto generale del fedele medio. Poiché il fedele medio è allevato a "pane e latrie" varie. E' allevato a pane e "cecità". E allevato a pane e adulazione e culto della personalità delle autorità.
In una condizione del genere, se non si cambia strumento, o linguaggio, o metodo (chiamatelo come vi pare), almeno prevedendo DUE LIVELLI di formazione, dunque senza NESSUN COMPROMESSO sulla Verità, non c'è nessun modo di ESPANDERE la critica e farla diventare di dominio pubblico e di primo piano.
La critica sui media, sicuramente costruttiva, non può avere altro scopo se non quello della diffusione di una consapevolezza generalizzata.
Lo stesso vale per l'adozione del Summorum Pontificum, che era sicuramente un documento in qualche aspetto deficitario e ambiguo, ma meritava un appoggio ENTUSIASTICO che non ha avuto. Entusiastico perché si sarebbe dovuto strumentalizzare (in senso buono). Per poi PROCEDERE sulla critica costruttiva, che pure c'è stata. E che è costata quello che sappiamo a molti. Dunque questo stesso fatto dimostra quale sia stata la vera portata di questo Motu Proprio.
Lo stesso dicasi di queste esternazioni "Indirette". Chi ritiene che i fedeli "medi" non abbiano nessuno strumento per fare il passo successivo, dopo aver constato l'abisso in cui siamo, li ritiene davvero minus habentes.
Magari non sarà così genericamente. Magari non saranno tutti in grado di fare il passo successivo. Ma darlo per scontato, li fa considerare "inferiori". Questo DI FATTO. E' chiaro che questo uso indiretto non può essere altro che un passo INTERMEDIO. E dovrebbe essere usato da NOI come tale, a prescindere dalle intenzioni di chi lo fa! Così come il Summorum Pontificum, quando si poteva ancora usare.
E' difficile gestire, da parte dei nemici, la diffusione e l'espansione di una dottrina sana, anche se l'intento è imbrigliarla e incatenarla. Bisogna fare i conti con DIO!
Voglio vedere come sbattevano fuori Fellay, una volta ben incardinato ed in espansione! Voglio vedere come imbrigliavano il SP, con gruppi in espansione, magari fin dentro le parrocchie! E' chiaro che avrebbero voluto questo(imbrigliare) e questi erano gli intenti! Ma solo ORA, e in questa condizione, sono fattibili! E dopo tutta la divisione con cui sono stati accolti questi decreti!
RispondiEliminaE anche grazie alla continua e inutile divisione che manteniamo fra noi. DIVISIONE SU ARIA FRITTA! Perché lo ripeto: un Sacerdote della FSSP e un Sacerdote delal FSSPX hanno due credo diversi? Credono in due Tradizioni diverse? Hanno due dottrine diverse? Insegnano due Fedi diverse?
Se la risposta è sì, allora le critiche reciproche hanno un senso. Se è NO, come è NO, allora sono solo dispersione inutile e futile di energie! E parlo di ENTRAMBE le critche. Degli uni e degli altri. Tra loro.
Io sto diffondendo tra i mei con-parrocchiani le critiche di Bux, Burke, Athanasius Schneider,ecc. FANNO BRECCIA, e iniziano a colpire nel segno. Anche se in modo "Indiretto". E' chiaro che la consapevolezza viene in un passo successivo. Ma questo passo "intermedio", dove non si metta IMMEDIATAMENTE sotto accusa la Chiesa, è necessario! Anche perché il fedele medio NON CAPISCE la differenza fra i gradi di magistero e non capisce la VERA OBBEDIENZA in cosa consista! Bisogna cercare di farglielo capire, prima di rinunciare e attestarsi sulla difesa delle proprie posizioni. Anche per cercare una espansione delle critiche costruttive, che possono creare molti problemi ai nemici
Si dice che dopo il lungo silenzio sia andato a pregare in cappella e questo la dice lunga, non voglio fare ulteriori considerazioni sulla validità o meno e delle dimissioni e dell'elezione, vorrei dire tante altre cose, ma è meglio per ora tacere, prima è necessario verificare, comunque sacerdoti con ancora un cervello funzionante, cominciano a parlare a bassa voce.....per Rosa R , il canone raitv te lo appioppano da gennaio con la bolletta della luce, quindi o paghi o paghi, sulfurei, pre-potenti come sempre, a proposito, qualche illuminante notizia sulla diocesi di Milano, adesso anche il Milan toglierà la croce dallo stemma dopo il mare di petroldollari degli emirati? Intanto dopo lo strepitoso viaggio, succedono cose turche, Putin ha detto che se l'Europa insiste con le sanzioni, cambierà la destinazione del gasdotto ed andrà in Turchia, facendo pure lo sconto sul prezzo.....Erdogan è peggio di Ataturk, il che è tutto dire. Anonymous
RispondiEliminaDon Marco dice:
RispondiElimina"...o forse [Bergoglio] ha solo semplicemente capito che dopo cinquant'anni dal concilio la massa non è più cattolica e può finalmente mettere in atto la costruzione di questa nuova chiesa VOLUTA dal concilio senza più pericolo che i cristiani possano percepire di essere stati ormai traghettati dentro una chiesa che ha tagliato completamente le radici sia con la Tradizione sia con il Vangelo, una chiesa ormai non solo più cattolica ma neppure cristiana, in poche parole, una vera e propria Nuova Chiesa [...].
Non "forse", Don Marco: è proprio così.
Discutendo tra amici e conoscenti - anche con i miei figli, con mio sommo rammarico!-, mi accorgo che si sono fatti lavare il cervello da questa "Nuova Chiesa" in nome dell'"aggiornamento" dell'"adeguamento" ai tempi.
"Non siamo più al Medioevo", argomentano, non si può più essere "bigotti", anche "le religioni si devono aggiornare"...
E via! Tutti a pendere dalle labbra di Bergoglio!!!
mi accorgo che si sono fatti lavare il cervello
RispondiElimina...da qui le mie considerazioni per la diffusione di una critica che faccia ri-circolare almeno i FONDAMENTI della Fede che nessuno conosce PIU'! Il che fa vedere di buon occhio che delle personalità o della autorità IN VISTA facciano ri-circolare i principi di fede... E ciò non toglie che la critica debba essere approfondita. E che debba evidenziare anche le illogicità e le contraddizioni, che non mancano nemmeno nella critica di Livi
Questa ennesima perla del vdr mi era sfuggita. Sapete che alcuni di noi sono paragonabili ai fondamentalisti islamici?
RispondiEliminahttp://infovaticana.com/blog/cigona/2014/12/02/desafortunadisimas-palabras-del-papa/
Se domandiamo la finalità del viaggio di Papa Francesco, quale sarebbe la risposta?
RispondiEliminaLa pace assoluta del mondo (non quella di Cristo) è uno dei pilari della religione del NOM.Considerando questo, sembra che la finalitá del viaggio, è stata quella di confermare i mussulmani nella loro fede in ciò che ha relazioni con la fede della religione del NOM.
Non dobbiamo dimenticare che per i modernisti, la chiesa è l'umanità e con Francesco questo è chiarissimo. No lo so in Italia, ma qui in Brasile le persone dicono che "Siamo tutti uguale davanti a Dio", non sono d'accordo con questo, ma me sembra che in Argentina le persone dicono lo stesso, perché "siamo tutti uguale davanti a Bergoglio".
Se non è già stato fatto segnalo:
RispondiEliminaTeam Bergoglio. Ivereigh scrive.
http://www.lastampa.it/Blogs/san-pietro-e-dintorni
Alessandro Mirabelli
RispondiElimina"E' la stessa persona che, nonostante il quinto voto semplice di non accettare e di non ricercare uffici ecclesiastici, nonostante questo quinto voto voluto da S. Ignazio, nel 1992 disse si alla nomina a vescovo ausiliare, nel 1993 disse si alla nomina a vicario generale, nel 1997 disse si alla nomina ad arcivescovo coadiutore, nel 1998 disse si alla nomina ad arcivescovo, nel 2001 disse si alla nomina a cardinale. "
Guarda che i gesuiti fanno anche un voto di obbedienza al papa e quando il papa ti chiede di diventare vescovo è pacifico che tu debba accettare. Questo successe già ai tempi di San Ignazio.
Angelo
Beh, Angelo,
RispondiEliminadeve essersi sentito proprio molto a disagio a dover obbedire ad ogni pie' sospinto alle richieste cosi coercitive di papi tipo l' ultimo GPII o BXVI...per non dire che da uno cosi amante delle periferie ci si aspetterebbe una vita religiosa tutta in periferia, che so, sulle Ande o in Amazzonia o anche nella pampa sconfinata...non certo a Baires e tanto meno a Roma.
E poi di fare il papa non glielo ha chiesto il Papa, ma Murphy O' Connor, Kasper e C.
Rr
Anonymous,per ora del canone Tv in bolletta non se ne parla, amche pervhe non e' semplice farlo tecnicamente ( mio marito lavora nel settore utilities).
RispondiEliminaSul Milan...la Croce e' nel simbolo di Milano, quindi rinunciarci sarebbe anche come rinunciare ad essere " de Milan". E il Diavolo? E S. Siro ? Uhm, per il momento non credo ( pronunciare alla Razzi).
Rr