La Rubrica della posta del martedì di Alessandro Gnocchi su Riscossa cristiana [qui] : ancora sulla Preghiera di riparazione. Il 2 gennaio scorso, a Linarolo, era presente anche qualche nostro lettore. Mentre molti di noi aderiscono all'iniziativa e si sono uniti spiritualmente.
Caro Gnocchi,Gentilissima Angela,
venerdì sono venuta alla parrocchia di Linarolo per il Rosario e la Messa della Lega per la riparazione. A me è sembrato molto bello trovarsi in Chiesa a pregare (finalmente!) per riparare alle offese che facciamo ogni giorno a Gesù, senza tanti paroloni e prediche interminabili. Pregare e partecipare alla Messa. Però quando ne ho parlato con amici della mia parrocchia si sono addirittura scandalizzati, perché mi hanno detto che una cosa del genere non è ufficiale, che la Lega sarà il solito movimento che vuole insegnare agli altri e poi quando ho detto che si è celebrata la Messa in latino hanno detto che loro a “certe cose” non parteciperebbero mai, perché sono “fuori dalla Chiesa”. Io ho risposto che con noi c’era un sacerdote e che non si è fatto altro che pregare e celebrare la Messa, ma quelli non hanno voluto sapere altro. Mi hanno detto che non va e basta. Io invece sono contenta di esserci stata, ma la prego, mi aiuti lei a rispondere a tono a questi discorsi.La ringrazio tanto
Angela Colozzi
dato il periodo festivo, uso volentieri questo spazio, a cui lei ha indirizzato la sua lettera, per rispondere ai suoi quesiti, ma tenderei a non sovrapporre la rubrica della posta dei lettori alle pagine dedicate alla Lega cattolica per la preghiera di riparazione. Tenere gli ambiti separati aiuta a essere chiari e, soprattutto, evita il rischio di personalizzare un’iniziativa che deve appartenere in ugual modo a tutti coloro che la intraprendono. Anzi, che deve appartenere anche a tutti coloro che non la intraprendono e magari sono la causa di quelle offese al deposito della fede, alla dottrina e alla morale che la rendono necessaria.
E con questo, cara Angela, abbiamo già risposto a “quei” discorsi. Se fossimo “fuori dalla Chiesa” non pregheremmo per la Chiesa. Forse, anzi certamente, sono più lontani dal cuore della Chiesa, e spesso sono fuori anche dai confini più lontani, quegli uomini di Chiesa, ecclesiastici e laici di ogni ordine e grado, che si fanno beffe della fede, della dottrina, della morale, della spiritualità, della devozione che per due millenni hanno nutrito la vita cristiana di tanti fedeli.
Le spieghino, cara Angela, come è possibile essere o soltanto sentirsi “fuori dalla Chiesa” quando, come ha potuto constatare di persona, si recita il Rosario e si partecipa a una Messa cattolica celebrata da un sacerdote cattolico in riparazione alle offese di chi oltraggia quel Rosario, quella Messa, tutto ciò che rappresentano e i fedeli che ne traggono alimento.
Noi, a differenza dei tanti novatori, che pensano di demolire la “vecchia” Chiesa per farne una “nuova” e più bella, più a misura d’uomo, proponiamo di fare ciò che i cristiani fanno da sempre: il concetto di riparazione lo si trova già nei Padri. Non vogliamo inventare nulla di nuovo, ci limitiamo a fare ciò che la Chiesa fa da secoli perché sappiamo che può essere solo come è sempre stata: a misura di Dio per la salvezza delle anime e per il bene dei corpi di tutti coloro che vogliono farne parte.
Non tema, chi prega e offre le proprie sofferenze per la Chiesa non ne è fuori. Lo sa che cosa disturba “quei” signori che fanno “quei” discorsi? Il fatto di non essere ancora riusciti a sradicare dalla Chiesa cattolica tutti i cattolici, tutti coloro che continuano a pensare, a dire e a mostrare con la pratica che la fede non può mutare e che se qualcuno intende mutarla, chiunque sia, non è più cattolico.
Fino a quando ci sarà ancora un solo vero fedele, “quei” signori non avranno vinto. E, purtroppo, per loro, ce n’è ancora più di uno. Venerdì 2 gennaio, ad un’iniziativa decisa 36 ore prima e annunciata in tutta fretta e realizzata in una piccola parrocchia della provincia di Pavia, erano presenti una quarantina persone provenienti da Milano, da Bergamo, da Lecco, da Varese, da Udine. Come avrà notato, non c’è stato nessun discorso, nemmeno un breve saluto perché, possiamo confessarlo senza problemi, pensavamo si essere in quattro o cinque oltre al sacerdote e ci sembrava inutile e anche un po’ ridicolo salutarci ufficialmente tra di noi.
Invece, la preghiera funziona, eccome.
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
sintomatico il commento della sig.ra Angela
RispondiElimina"...che la Lega sarà il solito movimento che vuole insegnare agli altri e poi quando ho detto che si è celebrata la Messa in latino hanno detto che loro a “certe cose” non parteciperebbero mai, perché sono “fuori dalla Chiesa”. "
di fatto questo è il pensiero della maggior parte dei cattolici in cui hanno inculcato il dogma vaticansecondista.
Può la Chiesa considerare fuori dalla Chiesa la S. Messa della Tradizione Perenne, valida per 1962 anni?
Se davvero si crede così, ed è infatti opinione molto diffusa, è la conferma che l'area V. II e NO è roba di un'altra chiesa, appunto una misteriosa confessione autocefala germinata una 50ina anni fa, incistata dentro la vera Chiesa.
Acuta e ormai accoglibile in tutta evidenza questa definizione di "misteriosa confessione autocefala" incistata nella Chiesa a partire dal concilio...
RispondiEliminajosh
RispondiEliminanon è una novità che le pecore non si chiedano mai dove andiamo - ma intruppate nel gregge seguano ciecamente i pastori.
Riguardo a questi, sia giovani che anziani sacerdoti, sto notando un tenue risveglio, un ritorno alla lingua latina, alla tradizione,
nella liturgia della Messa e dei Vespri. Sarà stato il periodo natalizio, sarà stata la misericordia di Dio!
Alcuni cori hanno inseriti gli antichi canti latini nei loro repertorio e nelle ultime settimane sono stati invitati in diverse parrocchie con crescente partecipazione di popolo. Ora sono piccole isolate fiammelle di speranza, domani magari saranno più lucenti se Dio ascolterà ancora la nostra preghiera.
Acuta e ormai accoglibile in tutta evidenza questa definizione di "misteriosa confessione autocefala" incistata nella Chiesa a partire dal concilio
RispondiEliminaMa secondo voi esperti, i sacramenti, segni efficaci della grazia istituiti da Cristo e affidati alla Chiesa, attraverso i quali (per chi ancora lo crede) viene elargita la vita divina, se "amministrati" da adepti di questa "misteriosa confessione autocefala", sono validi?
Cesare
OT ma nemmeno poi tanto, perché i tempi sono terribili e non resta che pregare e pregare ancora, non so se avete notizia del tremendo attentato nella sede di Charlie Hebdo, settimanale satirico francese famoso per le sue feroci critiche a BXVI, ma anche ai maomettani, ebbene, i morti accertati ad ora sarebbero 12/13, attentatori armati di kalashnikov in fuga.....vogliamo ancora parlare di dialogo interreligioso e pregare nelle moschee volti al Mirab o vogliamo svegliarci? Quando toccherà a noi italiani, forse qualcuno aprirà occhi ed orecchie o stiamo ancora a cazzeggiare sui diritti lgbt e ca..ate varie? Quelli ammazzano come niente fosse, sicuri di meritarsi il paradiso, mentre i 'nostri' eroi parlano di misericordia e tenerezza....mah. Anonymous.
RispondiEliminaAbbiamo notizia della strage al giornale, Anonymous, eccome!
RispondiEliminama non c'era l' "Unico dio delle religioni monoteiste"?
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/12/la-questione-dell-unico-dio-delle.html
Ettore, ho notato la piccola ripresa sotto queste feste di accenni della Tradizione anche in celebrazioni NO, ma rigorosamente solo in alcune diocesi, di solito nella cattedrale metropolita, con alcuni Cardinali ben selezionati, ma non è fenomeno proprio generalizzato.
RispondiEliminaMi viene sempre in mente un'immagine di Montale che sembra lo specchio di noi stessi: "porcospini che si abbeverano a un filo di pietà" (Occasioni), e aggiungo, che si devono/ci dobbiamo pure arrampicare sugli specchi della modernità per vedere ancora risplendere la Verità nella Sua Gloria, spesso tra sintagmi ammorbiditi, e dimezzati....
Ma abbeveriamoci pure, non dico di no, è che non sembra la stessa cosa della pienezza di prima.
___
Cesare non mi ritengo uno specialista di Sacramentologia. I Sacramenti in sè sarebbero validi lo stesso, con tutto ciò che si è sempre creduto, significando causant + ex opere operato, anche se si assistesse ad abusi e timori di invalidità.
C'è poi una coscienza individuale e il tema che la Lex Orandi influisce sulla Lex Credendi: se si cambia il modo di celebrare di troppo, cosa rimane da credere, cosa rimane della fede di sempre? a questo non devo dare la risposta io, perchè credo sia individuale....
Resto male però se prima della S. Comunione, con un Offertorio già diminuito, accorciato e in parte spostato di significato (cfr...)
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2010/09/la-berakah-ebraica-al-posto.html
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/08/enfasi-su-una-nuova-concezione-del.html
devo anche sentire -e capita- anche un'omelia che dice che stiamo per fare "comunione tra noi" in una "cena memoriale" in cui non compare nè Presenza Reale nè Transustanziazione, che date queste definizioni non è più la S. Eucarestia.
Anni fa, frequentavamo un priorato della FSSPX. Andavamo con tutta la famiglia e qualche volta ci siamo portati dietro anche la baby sitter dei bimbi.
RispondiEliminaEbbene, questa signora, ha raccontato a suo suocero di dove andavamo e cosa si faceva. Commento del suocero:
"I preti da cui andate, NON POSSONO ESSERE CATTOLICI. SONO TROPPO PERSONE SERIE PER ESSERLO. I preti cattolici non si fanno certo notare per lo loro serietà SEMBRANO, salvando qualcuno, dei clowns".
OT
RispondiEliminanel mare di pessime notizie che ci sommerge,
una che m'era passata inosservata di qualche tempo fa è in realtà un pochino rasserenante, anche se una rondine non fa affatto primavera nell'emergenza attuale:
http://www.uccronline.it/2014/05/28/papa-francesco-ha-scomunicato-noi-siamo-chiesa/