Dopo Messori, che in salsa soft esprime dubbi e parla di svolta ma senza trarre conclusioni su Il Corriere della Sera [qui], Roberto de Mattei, su Il Foglio di oggi [qui]. Un'analisi lucida che apre anche a osservazioni provenienti dal fronte internazionale. Delle prime, su Le Figaro, avevamo parlato qui.
Evidenzio la conclusione di de Mattei che è anche la nostra: «Il tango ballato a San Pietro il 17 dicembre 2014 per il compleanno di Papa Francesco, ricorda un’altra musica: quella che si suonava sul Titanic la notte della tragedia. Ma allora la punta dell’iceberg, apparve all’improvviso, e i danzatori erano inconsapevoli del disastro imminente. Oggi l’iceberg è visibile e c’è chi brinda all’impossibile naufragio della Barca di Pietro. Tante persone però sono in allarme e hanno la forte sensazione, come ha detto il cardinale Burke, che la Chiesa sia una nave alla deriva. Noi siamo tra questi e per questa ragione non abbiamo salutato il 2015 con balli e fuochi di artificio, ma con la ferma decisione di raccogliere l’appello dello stesso cardinale Burke a combattere, da oggi fino al prossimo Sinodo, e oltre, per difendere la verità del Vangelo sul matrimonio». Solo che la questione va ben oltre il Sinodo, che rischia di essere un'altra tappa di quell'insano conciliarismo, espressione ormai evidente del modernismo imperante.
Evidenzio la conclusione di de Mattei che è anche la nostra: «Il tango ballato a San Pietro il 17 dicembre 2014 per il compleanno di Papa Francesco, ricorda un’altra musica: quella che si suonava sul Titanic la notte della tragedia. Ma allora la punta dell’iceberg, apparve all’improvviso, e i danzatori erano inconsapevoli del disastro imminente. Oggi l’iceberg è visibile e c’è chi brinda all’impossibile naufragio della Barca di Pietro. Tante persone però sono in allarme e hanno la forte sensazione, come ha detto il cardinale Burke, che la Chiesa sia una nave alla deriva. Noi siamo tra questi e per questa ragione non abbiamo salutato il 2015 con balli e fuochi di artificio, ma con la ferma decisione di raccogliere l’appello dello stesso cardinale Burke a combattere, da oggi fino al prossimo Sinodo, e oltre, per difendere la verità del Vangelo sul matrimonio». Solo che la questione va ben oltre il Sinodo, che rischia di essere un'altra tappa di quell'insano conciliarismo, espressione ormai evidente del modernismo imperante.
Forse gli storici di domani ricorderanno che nel 2014 in piazza San Pietro si ballava il tango, mentre i cristiani venivano massacrati in oriente e la chiesa era sull’orlo di uno scisma. Questa atmosfera di leggerezza e di incoscienza non è nuova nella storia. A Cartagine, ricorda Salviano di Marsiglia, si ballava e si banchettava alla vigilia dell’invasione dei Vandali e a San Pietroburgo, secondo la testimonianza del giornalista americano John Reed, mentre i bolscevichi conquistavano il potere i teatri e i ristoranti continuavano a essere affollati. Il Signore, come dice la Scrittura, acceca chi vuole perdere (Gv 2, 27-41).
Il dramma principale del nostro tempo non è tuttavia l’aggressione che viene dall’esterno, ma quel misterioso processo di autodemolizione della chiesa che sta giungendo alle ultime conseguenze, dopo essere stato per la prima volta denunciato da Paolo VI nel famoso discorso al Seminario Lombardo del 7 dicembre 1968. L’autodemolizione non è un processo fisiologico. E’ un male che ha dei responsabili. E i responsabili sono in questo caso quegli uomini di chiesa che sognano di sostituire il Corpo Mistico di Cristo con un nuovo organismo, soggetto a una perpetua evoluzione senza verità e senza dogmi.
Un quadro impressionante della situazione è stato offerto alla fine del 2014 da due dossier sulla chiesa rispettivamente pubblicati dal quotidiano francese Figaro e dal quotidiano italiano Repubblica.
Il Figaro, un giornale di centrodestra, noto per la sua moderazione, ha dedicato il suo supplemento di dicembre, “Figaro Magazine”, a Guerre secrète au Vatican. Comment le pape François bouleverse l’Eglise: 11 pagine, a cura di Jean-Marie Guénois, considerato uno dei vaticanisti più seri e competenti.
“Qualcosa sembra ribaltarsi nella Chiesa dopo il Sinodo sulla famiglia dell’autunno 2014 – scrive Guénois – e l’accumulazione degli indizi autorizza a interrogarsi: la Chiesa non rischia di affrontare una tempesta alla fine del 2015, dopo la seconda sessione del Sinodo sulla famiglia?” Guénois rivela l’esistenza di una “guerra segreta” tra cardinali che non ha come fine la conquista del potere. Quella in corso è una battaglia di idee, che ha come principale oggetto la dottrina della Chiesa sulla famiglia e sul matrimonio. Papa Francesco è accusato all’interno della Curia di una gestione autocratica del potere che il giornalista francese riassume nella formula: “Quand il tranche, le Pape ne met pas de gants” (Quando il Papa decide, non usa i guanti), ma il vero problema è la sua visione ecclesiale, ispirata e consigliata dalle correnti più progressiste del Vaticano.
Secondo Guénois, tre teologi definiscono i nuovi obiettivi: il cardinale tedesco Walter Kasper, il vescovo italiano Bruno Forte e l’arcivescovo argentino Victor Manuel Fernández. “E’ questo trio che ha dato fuoco alle polveri in occasione del Sinodo sulla famiglia!”. Kasper, detto per inciso, è la testa di ariete per l’ammissione dei divorziati risposati ai sacramenti, Forte è fautore della legalizzazione dell’omosessualità e Fernández esponente di spicco della teologia peronista del popolo.
Guénois ha intervistato quindi sul Sinodo il cardinale Burke, che, come è suo costume, si è espresso con cristallina chiarezza: “Il Sinodo è stata un’esperienza difficile. C’è stata una linea, quella del cardinale Kasper, potremmo dire, con la quale si sono allineati coloro che avevano in mano la direzione del Sinodo. Di fatto il documento intermedio sembrava essere stato già scritto prima degli interventi dei Padri sinodali! E secondo una linea unica, a favore della posizione del cardinale Kasper…Inoltre è stata introdotta la questione omosessuale – che non ha niente a che vedere con la questione del matrimonio – cercando in essa elementi positivi. (…) E’ stato quindi molto sconcertante. Come pure il fatto che nella relazione finale sono stati mantenuti i paragrafi sull’omosessualità e sui divorziati risposati che però non erano stati adottati secondo la maggioranza dei vescovi richiesta. (…) Sono molto preoccupato – ha aggiunto il card. Burke – e chiamo tutti i cattolici, laici, sacerdoti e vescovi, a impegnarsi, da oggi fino alla prossima Assemblea sinodale, al fine di mettere in luce la verità sul matrimonio”.
Che le preoccupazioni del cardinale Burke siano giustificate lo dimostra il supplemento settimanale il Venerdì di Repubblica del 27 dicembre 2014 interamente dedicato a una Inchiesta sulla Chiesa: 98 pagine con 20 articoli, in cui si descrive “la nuova èra di Francesco, tra avversari, santi, perseguitati e peccatori”.
Il campione della Repubblica” è il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, che conferma la sua apertura ai divorziati risposati e alle coppie omosessuali, nega la decadenza morale dell’occidente, e afferma che “la cosiddetta secolarizzazione è uno sviluppo necessario della libertà. E una società libera è un progresso, secondo il vero punto di vista del Vangelo”. Francesco, spiega “vuole condurre la Chiesa alla forza originaria della sua testimonianza. Ha una chiara visione di quel che vuole, ma non segue un piano fisso, personale o prestabilito, né un programma di governo. Lancia segnali e dà esempi, come ha fatto nel Sinodo dedicato al matrimonio e alla famiglia”.
All’interno dello stesso dossier, Marco Ansaldo, in un’intervista dal titolo Franzoni, la rivincita dell’ex abate rosso, dà ampio spazio a Giovanni Franzoni, ex abate della Basilica di San Paolo fuori le Mura, sottolineando come le posizioni per cui fu condannato si avvicinano ora a quelle del Vaticano. Franzoni fu dimesso dallo stato clericale, per il suo sì alla legge sul divorzio e sull’aborto, e per le sue dichiarazioni di voto a favore del Partito comunista. Sposato con una giornalista atea giapponese, oggi non rinnega le sue idee e afferma di avere “scoperto la sessualità come arricchimento totale e non come deprivazione di energie che potrebbero essere dedicate al Signore”.
Secondo alcune indiscrezioni Papa Francesco avrebbe intenzione di ammettere al sacerdozio alcuni laici sposati (i cosiddetti viri probati) e di reintegrare nell’amministrazione dei sacramenti preti già sposati, ridotti allo stato laicale, come lo stesso Franzoni o l’ex francescano e teologo no-global Leonardo Boff, che vive attualmente in Brasile con una compagna. Il 17 dicembre Boff, che è passato dalla teologia della liberazione alle eco-teologia, ha confermato all’Ansa di avere mandato al Papa, su sua richiesta, materiale per la prossima enciclica, e il 28 dicembre, in polemica con Vittorio Messori, ha espresso su Noi siamo chiesa il suo Appoggio al Papa Francesco contro uno scrittore nostalgico, con queste parole: “E’ sommamente importante una Chiesa aperta come la vuole Francesco di Roma. Bisogna che sia aperta alle irruzioni dello Spirito chiamato da alcuni teologi ‘la fantasia di Dio’, a motivo della sua creatività e novità, nelle società, nel mondo, nella storia dei popoli, negli individui, nelle Chiese e anche nella Chiesa Cattolica. Senza lo Spirito Santo la Chiesa diventa un’istituzione pesante, noiosa, senza creatività e, ad un certo punto, non ha niente da dire al mondo che non siano sempre dottrine sopra dottrine, senza suscitare speranza e gioia di vivere”.
Chi può negare l’esistenza di una confusione assoluta? Il tango ballato a San Pietro il 17 dicembre 2014 per il compleanno di Papa Francesco, ricorda un’altra musica: quella che si suonava sul Titanic la notte della tragedia. Ma allora la punta dell’iceberg, apparve all’improvviso, e i danzatori erano inconsapevoli del disastro imminente. Oggi l’iceberg è visibile e c’è chi brinda all’impossibile naufragio della Barca di Pietro. Tante persone però sono in allarme e hanno la forte sensazione, come ha detto il cardinale Burke, che la Chiesa sia una nave alla deriva. Noi siamo tra questi e per questa ragione non abbiamo salutato il 2015 con balli e fuochi di artificio, ma con la ferma decisione di raccogliere l’appello dello stesso cardinale Burke a combattere, da oggi fino al prossimo Sinodo, e oltre, per difendere la verità del Vangelo sul matrimonio.
Premesso che questo articolo andrebbe scolpito su marmo, ho letto l'articolo sotto postato di Prada Costa e mi permetto di dissentire dalla sua, per altri versi condivisibile analisi, vorrei chiedere all'autore dove e quando mai ci sono stati ratzingeriani in Vaticano, io non ne ho mai visti neanche sentito parlare, Ratzinger ha rinunciato al ministero papale e non sto qui a disquisire su quale, ma non è più papa e mai dirà qualcosa contro il vdr, almeno fino a prova contraria, per il resto sono d'accordissimo, finiremo tutti vecchi ex-europei un tempo cristiani e sottomessi all'Islam, pochi si salveranno, altro che punta dell'iceberg. Un'ultima cosa, mi scuso per il lungo, ma provare a dire qualcosa di fuori dal peana franceschino, anche se non si è tradi, è praticamente impossibile, a ben andare ti danno dello scemo svitato che non capisci una minchia e bla bla della nuova chiesa moderna, e il tutto sia con cattolici praticanti che con gente allo stato brado, conviene tacere ed attendere,non credo manchi molto al redde rationem. Anonymous.
RispondiEliminaGrazie, cara Mic, per la pubblicazione. Roberto de Mattei rappresenta una fonte preziosa per la buona battaglia: per la sua competenza storica e teologica, la sua chiarezza espositiva e informativa, il suo coraggio intellettuale.
RispondiEliminaSarà grazie alla Provvidenza, ma anche i teo-con alla Giuliano Ferrara a qualcosa servono.
Infatti, non credo sia il momento di mettersi a sottilizzare su teo-con e contesti vari. Occorre guardare ai contenuti e all'essenziale.
RispondiEliminaChi non riesce ad andare oltre questo e a rendersi conto della gravità della situazione inedita, ma in fondo quasi scontata date alcune note premesse, rischia di rimaner fermo all'eterno lamento, senza poter individuare anche elementi propositivi. O, per lo meno, a custodire e rilanciare quei semi che non mancheranno di fruttificare ad alluvione finita.
Grazie mic. Un grandioso articolo per la buona battaglia. Di fronte al Nemico che avanza, mai arretrare! Come scriveva De Maistre, la fine è sempre, ma non è mai.
RispondiEliminaIl Signore ci ha rivelato il fine e a questo, in Lui, tendiamo. La fine (dei tempi) è nelle mani del Padre...
RispondiEliminaComincio a sospettare che mi abbiano lanciato una fattura e per questo veda da un po' di tempo tutto sotto il lato comico ma... a me viene da ridere vedendo il Papa, l'ultimo sovrano assoluto d'Europa, investito di pieni poteri, difeso a spada tratta da intrepide guardie nobili contro lo strapotere di ...Messori (l'antipapa?). Colpa di Messori se Francesco segna il passo, intuisco. Attenzione perché Messori magari in combutta con De Mattei potrebbe far fallire il sinodo 2015 che dovrebbe liberalizzare finalmente tutto dopo che il sinodo 2014 non è venuto bene (forse Messori a ottobre era già in azione). Ah, c'è anche una lettera ai brasiliani per abolire il celibato ecclesiastico. Non si sa dove sia finita, forse in Brasile c'è lo sciopero delle poste o forse l'ha intercettata Messori.
RispondiEliminaLa santa dottrina cattolica è adatta ad ogni livello intellettuale: può essere semplice come il Catechismo dei bambini, può essere complessa come le pagine di un teologo.
RispondiEliminaNella vera fede cattolica, più si approfondisce e più si scopre la perfetta coerenza tra ciò che viene insegnato ai bambini e ciò che stupisce i teologi più santi.
Le fandonie moderniste, invece, possono emergere solo banalizzando le cose della fede. Hanno bisogno non della semplicità d'animo, ma della semplicioneria di coloro che si accontentano di slogan e non ritengono di aver bisogno di guardare al di là del proprio naso.
È per questo che i cattivi maestri e i falsi profeti non hanno un gran contraddittorio...
Le affermazioni perentorie e semplicistiche, però si sgretolano al primo semplice dubbio, che fa presa soprattutto in chi conosce ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e la Tradizione perenne e non transeunte ci ha consegnato.
Per chi "mastica " un pò di francese segnalo un lungo articolo, in due parti, di Guénois, vaticanista del Figaro, in parte ripreso dal sito "Le Salon beige".
RispondiEliminaSon pontificat ne s'adresse pas aux catholiques"
"Il suo pontificato non si rivolge ai cattolici"
http://lesalonbeige.blogs.com/my_weblog/2015/01/son-pontificat-ne-sadresse-pas-aux-catholiques.html
Qualche passaggio:
"Ce faisant, il réveille peut-être des «âmes habituées» aurait dit Péguy mais il prend le risque par ses formules au vitriol d'enfermer les plus fidèles des catholiques dans des caricatures, de juger leur foi, de leur donner mauvaise conscience. Ce qui a pour effet de cliver les communautés et finalement, d'indisposer. Il y a en effet beaucoup plus de foi et d'engagement dans ces milieux catholiques occidentaux, clercs et laïcs, européens et nord américains, que ce pape latino américain, connaît mal et comprend mal et qu'il fustige à longueur d'homélies.
Si tous les fidèles partagent sa volonté d'évangéliser, un malaise et une certaine défiance s'installent car on ne fait progresser un corps social en tapant régulièrement sur ses forces vives, surtout dans les pays occidentaux où l'Eglise catholique est vraiment très affaiblie… Comment rejoindre en effet les plus éloignés de l'Eglise en dénigrant les plus proches, les plus fidèles, ceux qui forment le noyau des communautés?"
Lucido e ahinoi corrispondente alla tragica realtà l'articolo di De Mattei.
RispondiEliminaQuanto a Guénois, che il vdR si rivolga a tutti tranne che ai Cattolici è verissimo, assodato da tempo.
Cui prodest? Dico sia il tango che questa smania di piacioneggiare a tutti.
Alla Catholica no di sicuro.
Siamo alla fase del "Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti" di Lc 6.
humilitas
http://www.caserta24ore.it/03012015/caserta-9-ore-per-la-vita-no-194-uomini-e-donne-contro-laborto/
RispondiElimina-Washington ha dato forma al 2015 come ad un anno di conflitto. Questo conflitto potrebbe essere intenso
RispondiEliminaPaul Craig Roberts
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14446
-cattolici o protestanti?
http://gloria.tv/media/c58FtF5JBhF
Tornielli non poteva mancare all`appello di chi sta "difendendo" Bergoglio dalle critiche di cui è oggetto, in particolare dopo il suo attacco al vitriolo alla Curia, per farlo Tornielli va a cercare Benelli e si serve pure di Benedetto XVI, strumentalizzando a torto alcune sue parole, Benedetto che ha subito attacchi vergognosi senza che nessuno( o pochissimi) alzi il ditino per difenderlo, ma su questo si preferisce sorvolare.
RispondiEliminaChe ci siano resistenze in Curia e nel clero non è sorprendente, ma quelle resistenze si fanno vive anche fra i cattolici, quelli "medi" per capirsi.
Chi esprime dubbi e perplessità lo fa perché è disorientato da questo papa che sembra assumere una funzione divisoria, che bastona senza misericordia chi non gli aggrada, in particolare quei cattolici la cui fede è stata ravvivata da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Sono cattolici fedeli all`insegnamento della Chiesa, impegnati a testimoniare con la loro vita la loro fede, andando controcorrente e difendendo con coraggio, anche sulle piazze, i valori che la loro Fede ha radicato nelle loro coscienze.
Non sono resistenze di chi non ama il Vangelo, di chi non lo conosce, di chi non lo testimonia, ma di chi non si sente più confermato nella fede dal Successore di Pietro, non si sente amato ma giudicato con estrema durezza, ridotto ad una caricatura, appunto perché fedele all`insegnamento di Cristo, al Magistero della Chiesa.
Quando poi Tornielli scrive "Diversi osservatori hanno fatto notare, negli ultimi mesi, come le «resistenze» maggiori a Papa Francesco vengano non dall'esterno, ma dall'interno della Chiesa", scappa un sorriso, come se non sapesse, e non sapessimo, che effettivamente dall`esterno non arrivano critiche ma vengono lodi e applausi scroscianti, questo solo dato, questo successo presso i nemici della Chiesa e della Nostra Fede, dovrebbe far riflettere.
@ A proposito di NO 194
RispondiEliminaAdesso aspettiamo un commento dall'erudita oratoria del Galantino, quello che:
http://www.fidesetforma.com/2014/05/16/supercazzole-monsignore/
Lasciateli ballare... poveretti!
RispondiEliminaTornielli fa il paio con questo articolo di Repubblica
RispondiEliminahttp://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/contro-francesco-cardinali-teocon-sempre-pi-insofferenti-91709.htm
gentile mic vorrei domandarle ma se malaguratamente dovesse passare la comunione ai divorziati ,papa francesco, dovremmo considerarlo ancora papa?la ringrazio
RispondiEliminaun cattolico medio
cattolico medio,
RispondiEliminanon deve chiederlo a me. Se e quando dovesse succedere, lo dirà chi di dovere....
Il tormentone catodico quotidiano: Papa Francesco ha detto, papa Francesco ha fatto.
RispondiEliminaOggi, per esempio, insieme al Ministro della salute Lorenzin e allo scaduto Presidente della Repubblica, ANCHE papa Francesco ha detto; ovvero, sperticata lode per il medico senza frontiere guarito dall’ebola.
Sì, mi associo a Turiferario in questo delirio che vira alla farsa, se non al grottesco più raccapricciante, e perciò “vedo” il vdr nell’umile resort periferico fare zapping, correre al telefono, rotocalcare, ora qui ora là pur di esser-Ci, continuativamente, pervasivamente, a ripetizione. Come uno spot. O come quel esilarante film di Woody Allen, Zelig (René Girard docet).
Ce ne vuole ad etichettare tutto ciò con “lo Spirito soffia dove vuole”.
E' sempre difficile leggere la situazione reale all'interno della Chiesa. Un po' per le differenze ontologiche rispetto ad altre organizzazioni umane (e la Chiesa è "umana" solo in parte) un po' per motivi storici, un po' perché l'applicazione di criteri e parametri di giudizio tipici, ad esempio, dei partiti politici, con la Chiesa non funziona. Anche la concezione del tempo è, come noto, diversa.
RispondiEliminaL'articolo di de Mattei è esemplare, cristallino, limpido da un punto di vista della Dottrina e della Verità.
Ma da un punto di vista più "politico", quello di Messori sul Corriere della Sera è ancora più importante. Non soltanto per la maggiore notorietà dell'autore, ma perché, lo sappiamo tutti, Messori è espressione e megafono di settori importanti della Curia ed è rappresentante di un idem sentire di molti cattolici mainstream. E' ovvio che io preferisca de Mattei, ma non si può sottovalutare l'importanza, come segnale strategico, dell'articolo di Messori.
Comparso sul maggiore quotidiano italiano, in cui Messori è il contraltare "moderato" dell'ultra-progressista Melloni, l'articolo è una contorta apoteosi di dubbi, quesiti, tormenti. L'ultimo paragrafo è un tripudio di condizionali. Il finale si rifugia nelle richiesta - che se non fossi cattolico definirei stucchevole - di preghiere.
Tuttavia, oltre la retorica un po' tortile messoriana, pur non sempre necessariamente sgradevole, si colgono sinceri dubbi, interrogativi senza risposta, quesiti dottrinali e pastorali condivisibili e a noi ben noti.
Ovvio, preferisco la cristallina limpidezza di de Mattei.
Ma non sottovalutiamo i pur ambigui tormenti di Messori. Per quello che lui rappresenta (direi anche per chi rappresenta), sono un segnale, un messaggio, un sintomo da non sottovalutare.
Forse, dico forse, nella Chiesa, quella terrena, un fronte di resistenza, un katéchon, si sta costituendo.
Ed infatti, Silente, l' avanguardia armata della Rivoluzione (" hasta la revolucion, siempre!") e' gia' in armi, pronta a mettere in campo le ronde operaie e partigiane ed appendere Messori per i piedi a P.le Loreto. Devono SEMPRE avere un nemico da odiare, vilipendere, attaccare, possibilmente eliminare. Non si smentiscono mai, sono talmente prevedibili...
RispondiEliminaPero' se GPII o BXVI avessere scomunicato e ridotto allo stato laicale Farinella, quanto staremmo meglio...
Rr
" Pero' se GPII o BXVI avessere scomunicato e ridotto allo stato laicale Farinella, quanto staremmo meglio..."
RispondiEliminaRr
E con loro tutti i falsi profeti e cattivi maestri che hanno ingannato, e ingannano, le anime dei fedeli!
E invece non solo sono stati lasciati liberi di parlare e agire ma sono anche in certi casi stati incoraggiati.
Leggo che si sta profilando il rischio di uno scisma, ma scismi non formali ma di fatto sono già presenti nella Chiesa, in effetti come altrimenti si potrebbe chiamare se non "situazione scismatica" quel che succede in Svizzera, in Austria, in Germania e in tanti altri Paesi, pensano e vivono contro Roma e il suo Magistero.
Come ha scritto su Mil, il caro Dante Pastorelli:
"S'odon sussurri circa la possibilità di scismi,. anche se di fatto di scismi modernisti quanto blasfemi di fatto esistono da decenni.
Purtroppo noi fedeli non possiamo far altro che rimaner forti nella nostra santa dottrina e combatter con la preghiera. La barca non affonderà, si salverà ancorché piccola e resterà faro luminoso nelle tenebre del nostro faticoso cammino. "