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sabato 28 febbraio 2015

28 febbraio. A due anni dalle dimissioni: Giornata di preghiera

Fonte: La Vigna del Signore

18 commenti:

  1. Se è vero che "papa è per sempre", possiamo dire ancora: oremus pro pontifice nostro Benedicto?

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  2. OT per segnalare due articoli
    Il primo, da Riposte Catholique, e' una brave sintesi in francese a 50 anni dalla riforma liturgica

    http://www.riposte-catholique.fr/summorum-pontificum-blog/reflexions/la-messe-du-7-mars-1965-netait-pas-entierement-en-italien

    Il secondo, in inglese, da Rorate Caeli ove si riportano le parole del cardinale Pell in tema di matrimonio e divorzio. Secondo Rorate i recenti attacchi a Pell e i nuovi vatileaks sarebbero imputabili non alla sua gestione delle finanze vaticane ma alla sua posizione anti Kasper

    http://rorate-caeli.blogspot.com/2015/02/pell-as-thomas-more-i-will-not-bend-to.html#more

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  3. Si. Oggi preghiera. Per Santa Romana Chiesa, E anche pro Pontifice Nostro Benedicto. E' il secondo triste anniversario.

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  4. Preghiamo gli uni per gli altri , come il Signore ci ha
    comandato ! Ringraziamo , adoriamo e glorifichiamo Dio per ogni cosa e basta , noi siamo solo servi inutili
    Dall’ira del giudizio
    liberaci, o Padre buono;
    non togliere ai tuoi figli
    il segno della tua gloria.

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  5. Ringrazio Maria per aver ripreso l`iniziativa della Vigna del Signore per una giornata speciale di preghiera per Benedetto XVI che, come spiega Scenron, "sarà scandita secondo gli orari (approssimativi) e le orazioni recitate quotidianamente da Benedetto XVI, che ognuno può riadattare secondo le proprie esigenze e possibilità."

    http://lavignadelsignore.wix.com/giornataperbenedetto

    https://www.facebook.com/events/630256420416093

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  6. "Oremus pro Pontifice nostro Benedicto" io lo dico tutti i giorni nelle mie preghiere. Due anni sono passati da quel tragico giorno e per me e' una ferita ancora aperta.
    Oggi è un anniversario molto triste, parteciperò sicuramente a questa giornata di preghiera.
    Neri

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  7. Perdonate il "Nominalismo"28 febbraio, 2015 10:06

    Perdonate il "nominalismo" (apparente).
    Anche se la parola la ha usata proprio BXVI, è improprio parlare di "dimissioni". Si dimette un funzionario, al massimo un presidente. BXVI E' un SOVRANO (anzi il Papa è la fonte, la misura ed il PADRE di ogni sovranità, come recitava il rito dell'incoronazione, abolito da Montini, dato il suo rapporto con il BASILEUS eterno) pertanto il termine corretto è ABDICAZIONE, o, tutt'al più "rinuncia". Non è un cavillo. O forse, questa scelta di termini è proprio l'ennesimo messaggio "subliminale", per indicare che non sono effettive?

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  8. Vediamo a due anni la grande diversità che esiste tra i fruitti dello Spirito Santo e la prudenza meramente humana....quando un uomo di dio abbandona la sua vocazione pensando di aiutare la Chiesa così...quando, infatti, è la preservanza in vocazione che salva...se stesso e la Chiesa...


    Romano

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  9. La vicenda di Benedetto XVI è preziosa per mettere a fuoco il tema del giudizio, anche il nostro giudizio su quel che accade nella Chiesa.

    Molti equivocano l'ammonimento di Gesù a "non giudicare" il fratello come assenza di giudizio. Anche un ormai celebre "chi sono io per giudicare" è stato rilanciato dai corifei del mondo come un salvacondotto non tanto per certe condizioni umane, ma per la loro pratica senza limitazioni.

    In realtà Gesù dice: se la vostra giustizia non supererà quella di scribi e farisei non entrerete nel regno dei cieli".

    Il problema non è il giudizio, ma il metro utilizzato. Se il nostro giudizio è Cristo, allora il metro non è quello degli scribi e dei farisei. Non a motivo della legge (perchè nemmeno uno iota ne va perduto, e chi insegnerà a trasgredirla sarà "minimo" nel regno dei cieli, chi insegnerà a viverla invece "grande"), ma a motivo del cuore.

    Infatti gli abitanti di Ninive e la regina del sud si leveranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perchè se a loro bastarono Giona e Salomone, a noi non interessa Cristo che è ben di più!

    Misericordia e pietà sono necessari per esercitare nella carità tanto la giustizia (che resta) quanto la verità (che resta).

    In Gesù il peccato non è "tolto" (come traduciamo male), ma "portato", da Lui. Non avviene una magia che fa svanire il male, ma un sacrificio d'amore, che lo assume per soddisfare la giustizia, dicendo il vero del male e del peccato.

    Stare con Cristo è solitudine. La croce per il mondo è stoltezza e debolezza, quasi una resa, una vittoria del mondo, secondo la valutazione degli scribi e dei farisei. Stare con Cristo è portare la croce, la chiave che apre la porta del regno.

    Chi porta la croce non sempre ha commesso il male. Anche a Maria, la piena di grazia, fu detto delle spade che le avrebbero trapassato l'anima innocente. Il peccato inquina il mondo, il disordine del peccato introduce il dolore nel creato, ma il dolore può essere motivo di gesti di amore e il dolore di chi si sacrifica per amore redime e corredime...

    Ecco il mistero di cui la croce è la chiave: Gesù è necessario, è l'unico che può sottrarci alla giustizia di scribi e farisei nell'usare la legge contro il male.

    Il giudizio di scribi e farisei ammette l'adulterio (per la durezza del cuore), odia il nemico, vanta l'elemosina fatta, ostenta preghiera e digiuno. Il giudizio di chi "la fa pagare" è sotto gli occhi di tutti, nel mondo. Occhio per occhio e dente per dente è comune a tutti coloro che non usano la chiave della croce per entrare nel regno. Gente che odia, si vendica, pretende che il debito sia pagato fino all'ultimo centesimo, campa sul debito contratto verso di loro e alimenta la cultura del debito perchè i debitori siano sempre presi per il collo...

    Gesù non toglie ne' la giustizia, ne' la verità. Porta lui la croce.
    e attende che il peccatore "rientri in sè". In alternativa, dopo il boccone avido di ragionamenti umani e secondo il mondo, satana entra in noi, come capitò a un apostolo, durante la prima messa.

    Quindi attenzione a giudicare la "solitudine" di Benedetto XVI e gli applausi che il mondo tributa a chi piace al giudizio di scribi e farisei.

    Il giudizio è Cristo. Se la bilancia è starata (da pregiudizi, ira, imbrogli e convenienze date dagli idoli), se il peso (pondus=gloria) non è preciso e dichiara un valore che non ha, se la verifica prima dell'utilizzo del giudizio non è secondo il vangelo, se si commettono errori di pesata, saremo come gli scribi e i farisei.

    Benedetto XVI porta la croce. Cerchiamo di portarla con lui. Da Gesù non ci è chiesto altro.

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  10. Alessandro Mirabelli28 febbraio, 2015 11:31

    @RIC: riguardo il tuo secondo OT. Ipotesi del tutto verosimile, non manifestamente infondata.

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  11. Ho fatto tutta la novena, fa malissimo oggi più di allora, mi sono caricato un pezzettino della croce pesantissima che lui porta sulle sue vecchie e deboli spalle, scusate, ma per me non esiste il problema dei cavilli, lui è.....basta, che il Signore protegga lui e noi, soprattutto me, che devo farmi violenza a volte per temperarmi. Lupus et Agnus.

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  12. A proposito del nuovo Vatileaks a carico del povero Pell, detto " il canguro" , non mi sembra che stia ricevendo tutta l' attenzione mediatica della prima. Ma certo, allora non c'è era l' ISIS, l' Ucraina, la crisi economica, il magnifico Matteo , di qualcosa pure i giornalisti dovevano occuparsi, no, e se ci andava di mezzo un vecchio, noioso professore tedesco, fissato con i pizzi e merletti, chi se ne fregava ? Ah, ma era il Papa ? Bene, maggiormente meritevole dargli addosso.
    Oggi? Ma c' e' " call me Jorge", quindi silenzio a prua.
    Rr

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  13. Contesta Jorge, por favor, Rosa....l'ho già detto, per quanto Pell sia un quarterback ben piazzato, non ce la farà coi pesi gravi e grevi di lì dentro, gli toccherà sgombrare, visto le foto di chi c'era sul bus accanto al vdr......intelligenti pauca......per quanto riguarda il noioso prof. tedesco a me piaceva eccome e mi brucia per il modo ch'ancor m'offende....Anonymous.

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  14. Anonymous,
    volevo essere ironica, non mi permetterei mai di essere irrispettosa nei suoi confronti, anche se fosse rimasto cardinale, ed ancora ricordo la " cioia" provata alla sua elezione. Gioa pari al dolore, smarrimento, scoramento, ira, schifo, vergogna...aggiungi tu ogni altro sostantivo, che ho provato, e provo, dal giorno fatale dell' 11 febbraio 2013.
    Per quanto riguarda il posto vicino, non mi sorprende. Piemuntes fals e curtes, e noi, in Sardegna, i Piemontesi li abbiamo conosciuti un secolo priama degli altri Italiani. Quindi...
    Rr

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  15. `
    Laudetur Iesus Christus ! Semper laudetur !

    Ci ricordiamo la supplica di Papa Benedetto XVI all'inizio del suo pontificato:

    «Pregate per me, perchè io non fugga, per paura, davanti ai lupi»

    Per Lui, forse non avevamo abbastanza pregato ... OREMUS !

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  16. Scusate, chi c'era sul bus accanto al vdr?

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  17. Accanto al card. Bertone.
    Vedi qui:

    https://it-it.facebook.com/pages/LOsservatore-Romano/248502441996812

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  18. Ho appena letfo "Lo strano pontificato di papa Francesco" tradotto e pubblicato da Unavox.
    Per chi volesse tenere sottomano la summa di eresie del primo anno di pontificato.

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