Approfitto per inserire il rimando a questo nostro articolo, che a sua volta contiene i link a diverse altre interessanti riflessioni, che hanno costellato il nostro percorso anche su questo tema, per chi ha interesse ad approfondire. E, in particolare, sui rilievi in ordine al recente documento "Dal conflitto alla comunione" [qui].
«Dopo cinquant’anni di dialogo ecumenico, anche per un cristiano cattolico è possibile leggere con rispetto i testi di Lutero e trarre vantaggio dalle sue idee».
Questa non è la dichiarazione di un protestante e neppure di un prelato protagonista di un romanzo sulla “fantachiesa”, ma del Cardinale Arcivescovo di Monaco e Frisinga Reinhard Marx, Presidente della Conferenza episcopale tedesca, nonché coordinatore del Consiglio per l’economia istituito dal Papa, il quale ha esternato le sue sconcertanti considerazioni in un articolo pubblicato sul periodico “Politik & Kultur” del 2 gennaio scorso.
Dunque, seguendo il pensiero marxiano, Pontefici, cardinali, vescovi, teologi, santi, martiri per la fede…. compreso tutto il Concilio di Trento, dovrebbero essere cancellati con un colpo di spugna perché, secondo questa soggettiva opinione, «Lutero deve fare da ispiratore alle grandi riforme – spirituali e di governo – che attendono la chiesa nei prossimi anni. Una sorta di bussola che orienti la chiesa, insomma. Dopotutto, il monaco agostiniano “non aveva lo scopo di dividere la chiesa” e, anzi, si può dire – come ha fatto il cardinale Kurt Koch nei mesi scorsi – che “nonostante la data del 1517 sia stata usata e percepita come anticattolica, Lutero a quel tempo poteva considerarsi ancora un cattolico”» (Matteo Matzuzzi “Il Foglio” 8 gennaio 2015).
L’influsso di Lutero sul cardinale Kasper è fin troppo noto. In un nuovo libro dedicato a Papa Francesco, di cui “L’Osservatore Romano” ha pubblicato ampi stralci, il porporato tedesco situa l’attuale Pontefice in una linea di santi e dottori della Chiesa che includono Martin Lutero.
In fondo l’intento del “perseguitato” Lutero era solo quello di «richiamare l’attenzione su ciò che oscurava il messaggio del Vangelo». Misericordia e tenerezza per Lutero, spietatezza contro chi continua a condannare l’eresiarca tedesco. Fra due anni si apriranno per i luterani le grandi celebrazioni dei 500 anni della fondazione della nuova religione, ma l’evento è attesissimo anche da chi ambisce alla progressiva protestantizzazione della Chiesa di Roma, per esempio: il Cardinale Marx, il Cardinale Kurt Koch, il Cardinale Walter Kasper e Hans Küng, professore emerito di teologia ecumenica all’Università di Tubinga.
Il 31 ottobre del 1517 Martin Lutero affisse sulla porta della chiesa di Wittenberg le celebri 95 tesi contro le indulgenze papali. Leone X gli scrisse, chiedendogli di ritrattare le sue idee. Lutero, come gesto di rifiuto, bruciò pubblicamente la bolla papale. In seguito a questi fatti anche l’imperatore Carlo V gli intimò di rinnegare le sue dichiarazioni, ma senza ottenere nulla. Lutero proseguì sulla sua strada di ribellione al Vicario di Cristo, al Capo della Chiesa e a Dio. Invitiamo a leggere la biografia di quest’uomo tormentato che dichiarò guerra a Roma e infierì sul Corpo mistico di Nostro Signore, per comprendere che si è di fronte non ad un modello da prendere in considerazione, ma ad una terribile tentazione.
Ricordiamo, in sintesi, i capisaldi della dottrina luterana:
- Salvezza per sola fede: la salvezza non si ottiene a causa delle buone azioni; si ottiene solamente avendo fede in Dio, che può salvare chiunque il Signore decida.
- L’uomo compie azioni buone poiché è giustificato dalla grazia di Dio: non perché sia giustificato a causa delle sue buone opere.
- Libero esame delle Sacre Scritture (Sola Scriptura): chiunque, illuminato da Dio, può sviluppare una conoscenza completa ed esatta delle Scritture stesse.
- Sufficienza delle Sacre Scritture (Sola Fide): per comprenderle non occorre la mediazione della Chiesa, di concili o di papi; ciò che è necessario e sufficiente è la grazia divina.
- Negazione dell’infallibilità papale.
- I sacramenti sono considerati soltanto il battesimo e l’eucarestia, ma restano validi soltanto se c’è l’intenzione soggettiva del fedele, quindi non possiedono valore oggettivo. Inoltre Lutero riteneva che nell’eucarestia vi sia la consustanziazione non la transustanziazione.
- Sacerdozio universale: per ricevere la grazia divina non occorre la mediazione di un clero istituzionalizzato, perché fra l’uomo e Dio esiste un contatto diretto.
Il cardinale svizzero Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, partecipando lo scorso ottobre alla Conferenza della Federazione luterana mondiale, aveva anticipato la presa di posizione di Marx. Mezzo millennio è trascorso dalla Rivoluzione luterana e invece di gloriare la Chiesa tridentina e la Controriforma con i suoi campioni, come san Carlo Borromeo, sant’Ignazio di Loyola, san Filippo Neri – del quale si festeggiano proprio quest’anno i 500 anni dalla nascita – si propone un “maestro” come l’apostata Martin Lutero, dal quale la Chiesa ne uscirebbe sguarnita ed indifesa più di quello che è oggi.
Quale giovane troverebbe ancora le ragioni per farsi sacerdote? Nell’articolo apparso su “L’Osservatore Romano” del 4 gennaio 2015, dal titolo Leggere Lutero con rispetto [qui], è stato ripreso il pensiero del cardinale Marx, ovvero che «Lutero non puntava alla divisione della Chiesa, ma con i suoi sforzi di riforma voleva attirare l’attenzione sulle cose che non andavano bene e che oscuravano il messaggio del Vangelo». Secondo il porporato l’analisi della storia della Chiesa durante l’età della Riforma «ha contribuito in maniera determinante a una valutazione sobria degli eventi del XVI secolo, soprattutto alla consapevolezza che Lutero era radicato nella pietà del suo tempo e ha avviato un processo di cambiamento del pensiero cattolico».
Il cardinale Marx dalle colonne del giornale del Consiglio Culturale tedesco “Politik & Kultur” ha elogiato la Riforma Protestante. Forse la Chiesa del XVI secolo avrebbe dovuto diventare tutta Protestante? Ciò che non avvenne all’epoca viene auspicato 500 anni dopo. Tuttavia è ancora valida la scomunica alle tesi luterane del Concilio di Trento (DS, 1559, n. 9) poiché Lutero ha operato una rottura insanabile tra natura e Grazia, indulgendo anche a tesi di tipo gnostico-manicheo, per le quali la natura è da considerarsi «irredimibile».
In pratica, seppure si immagini un “riformatore” intenzionato a ricercare una fede più pura, alla fine ha negato quasi tutti i Sacramenti e le dottrine della Fede, della Speranza e della Carità. La Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica è stata sfidata dalle idee erronee e violente di Lutero e la Chiesa ha risposto con fermezza per ribadire le verità rivelate da Cristo e tramandate dai suoi Apostoli. Che cosa oggi la Chiesa avrebbe da imparare dal riformatore di Eisleben? Né dalla sua vita pubblica, né dalla sua vita privata, né tantomeno dalla sua teologia soggettiva.
Nell’aprile del 1525 Lutero pubblicò l’Esortazione alla pace a proposito dei dodici articoli dei contadini di Svevia. In questo testo politico, con cui dimostrò di aver scelto definitivamente l’alleanza con i signori feudali, egli prendeva le distanze da quel movimento rurale, esortando i principi tedeschi alla soppressione delle «bande brigantesche ed assassine dei contadini». I suoi ordini ricordano quelli giacobini nei confronti dei cattolici vandeani:
«Che ragione c’è di mostrare clemenza ai contadini? Se ci sono innocenti in mezzo a loro, Dio saprà bene proteggerli e salvarli. Se Dio non li salva vuol dire che sono criminali. Ritengo che sia meglio uccidere dei contadini che i principi e i magistrati, poiché i contadini prendono la spada senza l’autorità divina. Nessuna misericordia, nessuna pazienza verso i contadini, solo ira e indignazione, di Dio e degli uomini. Il momento è talmente eccezionale che un principe può, spargendo sangue, guadagnarsi il cielo. Perciò cari signori sterminate, scannate, strangolate, e chi ha potere lo usi». Quell’incitamento sanguinario, secondo le fonti dell’epoca, provocò 100.000 morti. Lutero, ottenendo ciò, garantì la sopravvivenza della sua Riforma-Rivoluzione. (Cristina Siccardi)
Petite annonce pour l'"Osservatore Romano" :
RispondiElimina"Cardinaux ayant perdu la boule recherchent boussole. Catholiques s'abstenir. Bonne récompense."
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/04/riflessione-sul-dialogo-dottrinale-e.html
RispondiEliminaanonimo ha detto...
Nel caso fosse sfuggito a qualcuno.
A me fanno riflettere.
rafminimi ha detto...
Nel 1983, in occasione del V Centenario della nascita di LUTERO, fiorirono vari studi.
Alcuni studiosi tedeschi, giunsero a delle scoperte imbarazzanti.
Del tipo:
a) IL VOTO A SANT'ANNA.
Le biografie ufficiali narrano che si sarebbe fatto monaco per adempiere un voto fatto a Sant'Anna (figura verso la quale, per tutta la vita mantenne un incoerente "Devozionalismo"), per ringraziarla di averlo salvato da un fulmine che, invece colpì un suo amico vicino a lui. Sembra che, altro che fulmine, l'amico lo avrebbe ucciso lui e poi si sarebbe fatto monaco solo per sfuggire al magistrato. In tale ipotesi, la sua vita sacramentale, da allora, con sulla coscienza un omicidio mai confessato, forse neppure al confessore, altro non sarebbe stato che una lunga catena di sacrilegi. E' normale che, PER LUI, le indulgenze sarebbero state senza valore/senso;
b) LA MAMMA è SEMPRE LA MAMMA.
E' stato ritrovato un epistolario con la madre. In una di queste lettere, la madre gli chiede se, per salvarsi, si deve fare evangelica. Risposta :"RESTATE CATTOLICA. TUTTO IL MONDO VOGLIO INGANNARE, SALVO MIA MADRE";
c) PADRE DEL GERMANESIMO ANTI-ROMANO? E FOSSE STATO UN AGENTE DELLA ROMA PAGANA?
Alcuni spunti, ma è un aspetto che non ho approfondito, lasciano pensare che fosse in contatto con una società segreta di "rifondatori" del paganesimo romano e, quindi, sostenitori di un ghibellinismo estremo, qualche cosa di simile all'imperialismo pagano di alcuni intellettuali del XX secolo;
d) MORTO SUICIDA
Le circostanze in cui fu rinvenuto il corpo, lasciano pensare ad una morte per mano propria.
10 aprile 2014 10:58
12 aprile 2014 21:13
Aggiungo che credeva all'esistenza degli ELFI ed ha lasciato delle precise istruzioni su come catturarli, aggiungendo anche la raccomandazione: "UCCIDETELI SUBITO". POVERI ELFI!
"Lutero deve fare da ispiratore alle grandi riforme – spirituali e di governo – che attendono la chiesa nei prossimi anni. Una sorta di bussola che orienti la chiesa, insomma. "
RispondiElimina!?!
Ma sono impazziti!
Verrebbe da dire ma in realtà non sono impazziti, non hanno perso l`uso della ragione, sono al contrario freddi e cinici calcolatori in pieno possesso delle loro facoltà intellettuali che mettono al servizio del loro progetto di distruzione della nostra Fede, sono traditori che hanno perso la bussola della fedeltà alla Parola del Signore.
Che si vergognino.
Repetita,
RispondiEliminadati di un certo interesse ma non determinanti per le considerazioni, ineludibili di carattere dottrinale, sulle quali l'attuale gerarchia al potere sorvola quando non plaude. Questo è il vero problema di oggi. Esse hanno inferto una ferita mortale all'unità della Chiesa e alla cultura dell'Occidente cristiano ed oggi si stanno seguendo le stesse insane derive...
Abbiamo già parlato dell`intervista all`inenarrabile V.I. di padre Midili che esalta la riforma liturgica e l`introduzione della lingua vernacolare, oggi ne parla anche Mil, vi suggerisco di leggere il commento di Dante Pastorelli:
RispondiEliminahttp://blog.messainlatino.it/2015/02/padre-g-midili-vicariato-di-roma.html#comment-form
""Cardinali che invitano a leggere Lutero, ecc.ecc.""
RispondiEliminaMa perchè questa gerarchia post/conciliare non invita i fedeli a leggere il Vangelo?
E' semplice capirlo, è eretica fino alla cima dei capelli.
Ma cosa volete che vi dicano gli eretici? Ma cosa vi può dire un ebreo?, cosa vi può dire un islamico?
Gli eretici vi invitano (per adesso, perchè in seguito obbligheranno chi li segue) a seguire le tesi del protestantesimo di Lutero e Calvino. Ma perchè la gerarchia attuale dal 62 in poi non è diventata ateo/protestante? cosa ci vuole ancora a capirlo ed a gridarlo dai tetti?
Ma come possiamo pensare che nel 2017 ci dicano di seguire Fatima anzichè Lutero? loro sono seguaci di Lutero mica della Madonna.
Il Cardinal Marx non potrebbe farsi lui luterano, e prendere la sua corposa prebenda dai suoi amici del cuore luterani ? Maria
RispondiEliminaLeggo da un commento su Riscossa Cristiana questa incredibile otizia, che fa il paio con quella dell'invito a leggere Lutero, anticipatore delle riforme volute da Bergolgio e soci: "
RispondiEliminasecondo il giornalista Manfred Ferrari ,la quasi totalita’ delle copie del libro ‘Rimanere nella verita’ di Cristo’ scritto da nove fra Cardinali,Arcivescovi e teologi,tra cui Burke,Caffarra,De Paolis,Mueller,Brandmueller,spedito in dono prima dell’inizio del Sinodo di Ottobre 2014 a tutti i partecipanti del Sinodo stesso,e’ stata rubata dalle Poste vaticane strappando l’adesivo con destinatario ed indirizzo,quindi con l’intenzione di impedirne il recapito.L’ordine sembra partito dal Card. Baldisseri.Terzo attacco a Burke in pochi giorni.!
Incredibilre, vero? dicono bene Luisa e Bernardino: non sono impazziti, sono eretici, cospiratori, luciferini, da tenere alla larga un miglio almeno. Vadano Retro, da colui che stanno servendo, e ci restino per l'eternità. Deo Gratias!
Propongo per costoro pubblica fustigazione in piazza, nel più puro stile calvinista.....by the way pare che il libro di Mueller 'Rimanere nella verità di Cristo' sia letteralmente scomparso dalle librerie 'cattoliche'......chissà perché.....Lutero fu trovato impiccato alla testata del suo letto, col volto tumefatto, la lingua annerita ed un'espressione terribile, solo ora si sono trovate le testimonianze scritte del servo che rinvenne il corpo....all'epoca fu obbligato al silenzio, non credeva solo agli elfi, era ossessionato dal diavolo e nella sua cella di Erfurt aveva incubi tremendi, se poi adesso lo vogliamo fare santo, accomodiamoci pure, il vdr ha fatto santo l'eretico armeno, uno più o uno meno cambia poco, intanto un prete brasiliano che dirigeva una radio cattolica veramente e non liviana, è stato fatto fuori, troppo cattolico, poi insegnava il catechismo ed il Vangelo......scandalosamente insopportabile...
RispondiEliminaUna 'menata' di un certo interesse... Ma sarebbe piú efficace conoscere i motivi per cui l'armeno sarebbe eretico e ulteriori dettagli sul prete brasiliano. Simili "spezzoni" possono alimentare l'allarme ma non convincere.
RispondiEliminaIgnoro se il manifesto celebrativo sopra mostrato abbia carattere di ufficialità, oppure sia la copertina di una rivista; certo è che il messaggio veicolato è eclatante:: non "In principio era il LOGOS", ma "In principio era il MONDO". Quale mondo? Quello ottimisticamente inteso negli anni del Concilio, oppure il mondo di cui è principe Satana?
RispondiEliminaQuanto a Lutero, penso che la valenza prevalente fosse la seconda. Alla base della sua rivolta c'è l'idea, in parte dovuta alle sue radici ancestrali germaniche, per cui il mondo è caotico, intrinsecamente disordinato, dunque il comportamento del cristiano dovrà tanto o poco darsi degli "sconti" rispetto alla norma assoluta, secondo l'"etica della situazione"; a seguire, tarpato come illusorio l'ideale della santità ( "la morte ma non peccati" ) e della verginità, minimizzato il culto mariano.
Ora, di che entità sono questi "sconti"? Io suppongo che la celebre espressione "Pecca fortiter et crede fortiter" sia una espressione al limite ( come "Ama et fac quod vis" di sant'Agostino ). Non mi sembra che il comportamento etico del fedele medio protestante sia stato così cinicamente deviante, almeno fino alla metà del '900. Bach era un grande devoto, ed eroici furono alcuni dei ragazzi della "Rosa Bianca" protestanti come i fratelli Scholl, ed eroico fu il pastore Bonhoeffer. Ancora nel 1936 il re d'Inghilterra dovette abdicare, volendo sposare una pluridivorziata.
Allora bisognerà chiedersi se il Protestantesimo abbia agito negativamente non tanto e non subito sul comportamento individuale, quanto come fattore di trasmutazione e anche di decadimento morale dell'intera società occidentale NEL LUNGO PERIODO. Probabilmente la tensione fra mondo cattolico e mondo protestante, sotto forma di guerra "calda" ( fino al 1648 ) e successivamente di "guerra fredda" avrà indotto le due rispettive "parti" a serrare i ranghi come "acies ordinata", esigendo la moralità individuale ; con l'avvento del benessere e del movimento di liberazione del costume di massa iniziato già nei ruggenti anni '20, quelli delle gonne cortissime e del charleston ) ed esploso nel '68 i principi affermati in nuce dal Protestantesimo e svoltisi nell'Illuminismo manifestarono tutto il loro potenziale distruttivo.
Su questo mi piacerebbe conoscere il parere di esperti come il prof. Pasqualucci. Non possiamo accontentarci di deprecare "O tempora, o mores !". Occorre un'analisi più approfondita.
MI ASSOCIO AL RILIEVO DI MIC. I famosi aneddoti sulla conversione di Lutero, sull'aver egli ucciso un uomo, sul suo supposto suicidio, non sono mai stati ritenuti autentici dalla storiografia piu' valida su di lui, anche cattolica. Bisogna evitare il "sensazionalismo", concentrandosi invece sulla disputa dottrinale, per ribadire gli assurdi errori teologici di Lutero. Sulla sua personalita', gli aspetti negativi esteriori sicuramente accertati riguardano la sua tendenza alla volgarita' e alla scurrilita' nella polemica, la sua arroganza, la sensualita', la tendenza (sembra) all'alcolismo negli ultimi anni della sua vita. Ma che trincasse poco o molto, o che sia andato (come dicono) a caccia di "smonacate" con Melantone (sposandone poi una) quando lo scisma da lui provocato scateno' l'inferno nella Chiesa tedesca, non ci interessa granche', direi. Sul piano della polemica bisogna riconoscere che e' un abile sofista, che riprese e affino' precedenti eresie: va combattuto con preparazione e tenacia. Nelle dispute con i teologi cattolici piu' preparati sembra abbia avuto la peggio, se ben mi ricordo. E bisognerebbe che qualcuno si prendesse l'ingrato compito di confutare gli scritti pro-Lutero di questi cardinali traditori della fede ed anzi tutta la "teologia del dialogo" con i luterani, perseguita con tenacia dal papato postconciliare, e nota da certi suoi inaccettabili documenti (vedi la Dichiarazione congiunta sulla Giustificazione, di qualche anno fa o comunque lo schema che ne era stato preparato).
RispondiEliminaTutto procede come previsto dal programma elettorale sottoscritto da Bergoglio prima dell'elezione. Diluizione dei Sacramenti (ed ammissione del Divorzio) con arrivo a posizioni sostanzialmente protestanti entro il 2017. Chi ha memoria degli anni attorno al 1967 sa che la Chiesa di base c'era già arrivata. Finalmnente è saltata la toppa GPII BXVI e la maggioranza della gerarchia che proviene dalle fumisterie di quegli anni e dei "cattolici" da questa formati che occupano le sale parrocchiali approvano. Quello che non capisco è perchè qualla piccola parte di gerarchie e clero ancora cattolici tardino a dichiarare l'apostasia e a mettersi a lavorare per salvare la fede. Concordo con la necessità di aspettare un punto inequivocabile di discontinuità in modo da evitare improduttive defezioni alla spicciolata. Ma il tempo ormai stringe e la necessità di avere riferimenti color porpora pronti a guidare chi non vuol diventare protestante e poi maomettano è ormai urgente. Va costruita urgentemente, diocesi per diocesi,un'agenda telefonica con sacerdoti cattolici fidati" che già da ora hanno deciso che non seguiranno i loro vescovi dietro al Porcus Saxoniae.
RispondiEliminaGrazie caro Paolo,
RispondiEliminamettere un accento in più sull'andare all'essenziale è ancora più efficace.
Inoltre la situazione dopo la Dichiarazione congiunta sulla giustificazione
(ne parla efficacemente, con riferimento a Kasper, p. Lanzetta) qui
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/09/pserafino-m-lanzetta-la-misericordia.html
più mia piccola chiosa a Benedetto XVI qui
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/01/benedetto-xvi-sulle-questioni.html
è ora aggravata da quella del più recente documento "dal conflitto alla comunione", di cui parlo qui:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/04/riflessione-sul-dialogo-dottrinale-e.html
Tutto procede come previsto dal programma elettorale sottoscritto da Bergoglio prima dell'elezione.
RispondiEliminaLo ricordava perfettamente Magister, qui
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350839
"Seguo quello che i cardinali hanno chiesto"
I vincoli del preconclave sul governo di Francesco. Gli accordi legati all'elezione di un papa sono illeciti e invalidi. Ma in pratica ci si va molto vicino ....
I conflitti armati fra "parte" cattolica e "parte protestante"
RispondiElimina( guerre di religione in Francia, guerra tra Spagna, Inghilterra e Olanda, stragi in Irlanda, "Sacro Macello della Valtellina, Guerra dei Trent'Anni ) furono certamente una cosa orribile, e non si può dire che i cattolici ne siano usciti con le mani nette, ma rivelano un aspetto che solitamente sfugge: si combatté senza quartiere perché la RELIGIONE veniva considerata l'ELEMENTO PORTANTE DELLA VITA SOCIALE, come promotrice di moralità, introiezione dei valori, ordine. Per cui il 1648 ( pace di Westfalia che il Vaticano non approvò ) è una data epocale: da allora si continuò a combattere, ma in nome di principi, ideologie e "religioni laiche" diverse, come il nazionalismo. Quanto al radicalismo di massa trionfante in Occidente... essendo incentrato sull'individualismo, implica calabraghessia nel campo della politica interazionale ad ampio respiro; è politica ridotta ad amministrazione.
L'attuale "appeasement" intercristiano e interreligioso sembra tutto ispirato dallo spirito evangelico, ma bisogna fare una tara:
le confessioni religiose cristiane si sentono il "fiato sul collo" perché avvertono la sfida del laicismo e dell'ateismo, teorico e ancor più pratico, che ha contagiato le masse dell'Occidente. Da cui il "guardare a ciò che ci unisce piuttosto che a ciò che ci divide" per fare fronte comune, sia pur blandamente.
Quello che sta facendo saltare il banco è l'atteggiamento dell'Islam, impegnato in una poderosa rivalsa identitaria, alimentata dalla frustrazione delle masse derelitte e in fortissima crescita demografica del mondo sottosviluppato; qualcosa di analogo all'anarchismo e al comunismo nella "Belle Epoque".
A me sembra che questo fattore faccia apparire l'evanescenza di certo "spirito conciliare" a tutti i costi: si ritiene impensabile essere aquile crociate e si finisce per essere struzzi conciliari.
Quanto ai cardinali "modernizzanti" ( è il minimo che si possa dire ) come Kasper e Marx, mi chiedo come possano essere arrivati così in alto... e che ne è del grande Cattolicesimo bavarese e renano, da cui emergevano personalità mistiche come Anna Katharina Emmerick e Therese Neumann? Probabilmente dalle file dei conservatori, attaccati alla tradizione, sono emerse poche, pochissime personalità di spicco, appassionatamente fedeli ma anche intellettualmente ferrate, nel genere Brunero Gherardini, di cui trovo ammirevole lo studio sul Protestantesimo moderno. Mi chiedo che cosa sia avvenuto dentro i seminari e le facoltà teologiche tedesche, un tempo di altissimo livello; in particolare a Tubinga.
La convivenza col protestantesimo + le istanze moderniste devono aver generato una osmosi.
RispondiEliminamic 12:05
RispondiEliminaQuesto blog è una miniera. Ma non basta il motore di ricerca per trovare i tesori sepolti. Dovresti riordinare il materiale per argomenti e renderlo visibile dalla struttura del sito.
Dici bene, Anonimo, ma questo è un blog non un sito. Se Dio vuole, riusciremo a fare anche il sito. :)
RispondiEliminaCaro Mazzarino, sono mesi che mi sgolo, su questo come su altri blog tradizionalisti, a chiedere un segnale da parte di S. E. Burke, o Piacenza, o Caffarra, come pure dei santi fratie suore Francescani/e dell'Immacolata: fratelli e sorelle consacrati, il piccolo gregge ha bisogni di voi, fatevi avanti, che cosa aspettate? Questa situazione mi ricorda quella di quel film di Peppone e don Camillo in Russia: don Camillo che sprona quel Pope ortodosso ad andare a confessare quella vecchietta che sta per morire, a riprendere la sua attività di sacerdote. Ma cosa aspettano i pochi nostri pastori ancora immuni dal veleno vaticansecondista e modernista? che questi eretici abbiano completato la distruzione della Chiesa Cattolica? la delenda Cartage?
RispondiEliminaAll'epoca in cui visse Gregorio di Narek la chiesa armena non era in comunione né con la chiesa di Roma né con quella di Costantinopoli, quindi se non proprio apertamente eretica o scismatica, certamente non in linea ;sul libro delle Lamentazioni del prossimo santo e sulla sua teoria della divisione tra peccato e senso di colpa ci sono scritti molto interessanti di d. Divo Barsotti.
RispondiEliminaWOW o quando si dice che tante maschere son cadute, anche se quella di Tornielli era molto trasparente e leggera, ecco il suo ultimo contributo con il solito corteo di clichés arcicotti e menzogneri sulla Santa Messa Antica.
RispondiEliminaPiccolo assaggio:
"Se prima la celebrazione era focalizzata soltanto sull’eucaristia come sacrificio( noto l`"e" e lo "s" minuscoli") , ora acquista importanza la «mensa della parola» che si affianca alla «mensa del pane». Maggiormente sottolineato è pure l’aspetto assembleare, della cena comunitaria. Di notevole impatto per i fedeli è anche la decisione di far sì che il celebrante non sia più rivolto a Oriente, dando le spalle ai fedeli ( sintomatico che un vaticanista non dica che in realtà il sacerdote non girava le spalle ai fedeli ma era rivolto a Cristo) , ma celebri rivolto verso di loro.
Evidentemente tace che la Sacrosanctun Concilium non prevedeva affatto la soppressione del latino, in realtà il Consilium di Bugnini, con l`avallo di Paolo VI e facendo largo uso di quella che Bugnini stesso ha definito interpretazione allargata,
ha tradito la Costituzione Conciliare.
La lettura del libro di Bugnini sulla Riforma Liturgica è stata per me una vera sofferenza.
Strano poi che l`esperto in liturgia Tornielli non segnali il terribile paragrafo 7 del nuovo Messale Romano del 1969 che faceva della Messa un cena protestante, paragrafo corretto un anno dopo grazie all`intervento dei cardinali Bacci e Ottaviani con il loro ""Breve esame critico del
« Novus Ordo Missæ »
Leggiamo:
"Cominciamo dalla definizione di Messa che si presenta al par. 7, vale a dire in apertura al secondo capitolo del Novus Ordo: «De structura Missæ».
«Cena dominica sive Missa est sacra synaxis seu congregatio populi Dei in unum convenientis, sacerdote præside, ad memoriale Domini celebrandum(2). Quare de sanctæ ecclesiæ locali congregatione eminenter valet promissio Christi “Ubi sunt duo vel tres congregati in nomine meo, ibi sum in medio eorum” (Mt. 18, 20)».
La definizione di Messa è dunque limitata a quella di «cena», il che è poi continuamente ripetuto (n. 8, 48, 55d, 56); tale «cena» è inoltre caratterizzata dalla assemblea, presieduta dal sacerdote, e dal compiersi il memoriale del Signore, ricordando quel che Egli fece il Giovedí Santo.
Tutto ciò non implica: né la Presenza Reale, né la realtà del Sacrificio, né la sacramentalità del sacerdote consacrante, né il valore intrinseco del Sacrificio eucaristico indipendentemente dalla presenza dell'assemblea (3). Non implica, in una parola, nessuno dei valori dogmatici essenziali della Messa e che ne costituiscono pertanto la vera definizione. Qui l'omissione volontaria equivale al loro «superamento», quindi, almeno in pratica, alla loro negazione (4).
Vedi anche:
http://www.unavoce-ve.it/05-02-28.htm
Il link all`articolo di Tornielli:
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/messa-mass-misa-montini-39391/
Sarà anche un blog e non un sito, ma il risultato non cambia: non mi pubblichi, a parte le poesie.
RispondiEliminaFranco , non possiamo fare un parallelismo fra il "pecca fortiter ..." e la frase agostiniana . Un'iperbole il detto luterano ? Direi di no , perchè coerente con la sua visione : considerata la Fede nel senso riduttivo (errato , e notiamo che oggi è propugnato da vari pulpiti )di "fiducia ",fiducia in Dio che comunque ha già deciso chi salvare , indipendentemente dalle opere , paradossalmente l'essere maggiormente peccatori deve accrescere la fiducia , creando quasi un circolo virtuoso . Che ci siano personalità protestanti che nel loro intimo abbiano percepito la profonda falsità di questo assunto , che abbiano sentito il richiamo della legge naturale (non fare il male, fai il bene ), non possiamo negarlo , ma questo non cambia le cose . La frase di S Agostino ha un significato non solo morale , secondo me , ma si pone a un livello di pieno sviluppo della vita contemplativa (sviluppo NORMALE , per quanto nei fatti raro , della vita cristiana ):raggiunta la piena adesione della nostra volontà con quella di Dio , non c'è più una legge esterna , ma una mozione interiore che ci fa agire sotto l'impulso dei Doni dello Spirito Santo .Quindi la frase è non iperbolica , ma pienamente vera , per quelle poche anime che hanno il coraggio e la perseveranza di corrispondere alle grazie che Dio concede per raggiungere tali altezze . Quindi :diversi i piani di lettura , e diversissima la loro verità .
RispondiEliminaQui in Brasile quello che è più notevole tra i protestanti è qui nessuno di loro invitano a leggere qualunque opera che sia di Lutero. Questo fatto qui è diventato un argomento contro le sette della riforma. Ancora viene un cardinale e invita ai cattolici a leggere Lutero?
RispondiEliminaQuesto cardinale sono stati formati per la teologia delle fonti (Nouvelle theologie), quindi, questo apprezzo è naturale perché a priori l'unica differenza tra loro e luterani è la pluralità delle fonti da un lato e la singolarità della Solla Scriptura dell'altro. Il vero problema ermeneutico del Concilio è che la dottrina luterana della Sola Scriptura e del libero esame viene applicata alla Chiesa attraverso il CVII. Ricordo che poco prima della sua rinuncia, Benedetto XVI ha invitato a tutti a lasciare di lato l'opere sul Concilio per fare una assolutizazione dei testi del Concilio (Mic, ci ricorda di questo?). Anche un ricordo interessante è stata la richiesta fatta dall'autorità della Chiesa di interpretare il Concilio alla luce della tradizione. Però, alla luce della tradizione cattolica non esiste il diritto di tutta la Chiesa di interpretare un Concilio alla luce della tradizione. Questa tradizione è propria della teologia delle fonti che ha fatto delle fonti di rivelazione le fonti e regola prossima di fede. Quindi, se noi accettiamo la richiesta di interpretare il Concilio alla luce della tradizione noi diventiamo "cattolici delle fonti" facciamo noi stessi quello che doveva fare il magistero. Buonaiuti parlava in cambiare la Chiesa Cattolica in un protestantesimo ortodosso, sembra che è questo che sta in atto attraverso la Chiesa Conciliare.
Noto che il punto di differenza tra ermeneutica della riforma nella continuità e ermeneutica della rottura, è che la prima ha come criterio un'interpretazione del Concilio alla luce della tradizione e la seconda l'interpreta alla luce della sperienza corrente. Ambedue sono in rottura con la tradizione (e l'applicazione del libero esame) in gradi diversi. In quanto deve essere il magistero a fare l'interpretazione del Concilio non esiste continuità possibile con la tradizione cattolica, ma con la tradizione del protestantesimo. Quindi, è troppo logico l'apprezzamento per Lutero e la comemorazione della riforma protestante, perché l'ecclesia semper reformanda della riforma e l' ecclesia semper aggiornanda o viva del Concilio sono suore gemelli.
Caro Cattolico , aspettiamo con pazienza e in preghiera , i nodi stanno per venire al pettine , alla fine di quest'anno o alla peggio al 2017 ci sarà un chiarimento , e sarà inevitabile l'uscita allo scoperto di porpore e pastori fedeli .Anche nei pavidi potrà esserci un'immissione di grazie massiccia . Almeno lo spero...
RispondiElimina@ Anonimo 12.56."La convivenza col protestantesimo + le istanze moderniste devono aver creato un'osmosi". Giustissimo; ma l'osmosi avrebbe avuto successo se non fosse stata vista come la risposta comunemente accettabile e accettata nel quadro di un passaggio di civiltà epocale? La religione non come struttura portante, bensì come "lubrificante" del sistema globale, basato su ben altre travature; questo fornendo il "supplemento d'anima" ovvero "misericordina". Negli angoletti in cui non arriva l'intervento del welfare pubblico arriva come ultima spiaggia la "Caritas" religiosa.
RispondiEliminaLa mia fissa è quella della tecnoscienza, come vado ripetendo fino all'ossessione; ebbene. la formulazione più sintetica di quest'idea è che in apparenza la "rete" informatica si è posta come surrogato di quel sistema circolatorio della Grazia fra cielo e Terra, tramite la Chiesa, la Madonna, i santi, i sacramenti, che rappresentava l'immagine centrale della civiltà cristiano - medievale. A capire ci aiutano i fatti e fattacci di cronaca nera. Santa Croce Camerina ci fa vedere come l'occhio della telecamera surroga l' occhio di Dio; analogamente, nel caso Yara a far sperare nell'accertamento della verità e nel trionfo della giustizia è la prova del DNA, non la giustizia divina. Del Paradiso in cielo si parla poco, perché si è presi dal "Paradiso delle merci" offerto sulla terra a prezzi ribassati; una volta si pregava in continuazione, ora ci si attacca al telefonino. Ovviamente prima o poi i nodi verranno al pettine; però per il momento lo scivolamento nella secolarizzazione sembra inarrestabile... e il Diavolo, come affermava Marshall Mc Luhan, "è un ottimo ingegnere elettronico".
Giustissimo individuare e seguire le mosse dei diversi partiti ecclesiali ( modernisti, normalisti, tradizionalisti ) con i rispettivi protagonisti, altrettanto giusto additare le più vistose deviazioni filosofiche e teologiche; questo però a livello tattico. A livello strategico lo sfondo è ben più vasto e richiede una visione più ampia e strategica: tutta una intera società che ritiene di poter fare a meno del rapporto con Dio, creandosi un paradiso informatico-tecnologico in terra.
PS Non so se avete notato che i nomi "controriformistici" sono spariti o quasi: rarissimo trovare bambine che si chiamino "Maria" o "Teresa"; Maria Rosaria Carfagna si fa chiamare Mara; la povera Melania Rea all'anagrafe si chiamava Carmela. Chissà se in Spagna "tirano" ancora Dolores, Pilar e simili. Io in decine di anni di insegnamento ho avuto come alunne non più di due "Maria".
La frase di S Agostino ha un significato non solo morale, secondo me, ma si pone a un livello di pieno sviluppo della vita contemplativa (sviluppo NORMALE, per quanto nei fatti raro, della vita cristiana): raggiunta la piena adesione della nostra volontà con quella di Dio, non c'è più una legge esterna, ma una mozione interiore che ci fa agire sotto l'impulso dei Doni dello Spirito Santo. Quindi la frase è non iperbolica, ma pienamente vera, per quelle poche anime che hanno il coraggio e la perseveranza di corrispondere alle grazie che Dio concede per raggiungere tali altezze. Quindi: diversi i piani di lettura, e diversissima la loro verità.
RispondiEliminaGrazie murmex. E' così.
E, forse, in misura meno eccelsa vale per ognuno di noi per ogni vittoria personale che, in Cristo, riesce ad avere sul male. Anche se rimangono delle 'spine nella carne' che sono i limiti riconosciuti e accettati.
Quindi, è troppo logico l'apprezzamento per Lutero e la comemorazione della riforma protestante, perché l'ecclesia semper reformanda della riforma e l' ecclesia semper aggiornanda o viva del Concilio sono suore gemelli.
RispondiEliminaDici bene, caro Gederson,
... sono sorelle gemelle.
Ma è comprensibile lo stesso ;)
Osservo che nel protestantesimo la dottrina della Sola Scriptura e libero esame fa osservare che l'interpretazione della bibbia è fatta alla luce del presente individualmente per ogni protestante. Così mai se può fare riferimento al passato e di fatto nessuno protestante lo fa, perché nel protestantesimo quello che era verità sull'interpretazione ieri, non è verità oggi.
RispondiEliminaSembra che nel protestantesimo non ha l'oggeto della rivelazione o che questo è ridotto alla bibbia. Però, non possiamo lasciare di notare che in lui l'oggetto della rivelazione è staccatto del soggeto chiesa. Quindi, non se può dire che nel protestantesimo esiste solo la continuazione del soggeto "chiesa"?
Bergoglio e C. sono dei maghetti,
RispondiEliminafanno comparire e poi fanno sparire come fanno i maghi col coniglio nel cilindro.
Che pensate, quanto si può andare avanti in questo modo?
Il vescovo di Arezzo che di fronte a quel frate africano che sà qualcosa su quella donna scomparsa, (visto che c'ha messo le mani la polizia ed una procura) ci dice che non può controllare la sua diocesi, ha novanta paesi (ma non ha i preti adeguati - come può averli, preparati secondo le norme del concilio vat.II? bisogna accontentarsi di ciò che c'è ) il Vescovo di Novara Brambilla ha 22 parrocchie senza preti e la domenica dovranno arrangiarsi con i laici - protestantesimo puro - ha troppe parrocchie ma non ha preti - non sappiamo quante città hanno chiese chiuse, divenute musei, date in uso ad altre confessioni; ma cosa è diventata la Chiesa di Roma dopo il concilio vat.II? la nuova pentecoste, la primavera, l'esplosione dei fedeli; le chiese aperte al culto sono sempre vuote, seminari vuoti, gente ormai senza fede - ""bravi, bravi, bravi Roncalli, Montini, fino aBergoglio, avete ottenuto quello che volevate e che voleva il serpente"".
il prossimo sinodo ordinario sarà molto più semplice per Bergoglio, non avendo preti può usare uomini uxorati, donne da ordinare e laici da usare usa e getta.
I Sacramenti (se così si possono ancora chiamare) possono essere dati un pò da tutti - contento Bergoglio, contenti tutti; ha ottenuto quello che voleva sia lui che i conciliari dal 62 in poi.
"Ma è comprensibile lo stesso ;)"
RispondiEliminaMic,
Grazie per la correzione ;)
Ci ricorda di quello testo in che Benedetto XVI assolutizza i testi conciliare? Ho cercato di trovarlo, ma ho dimenticato parte del contenuto e non gli ho trovato. Se ci ricorda, può per favore me inviare il link?
@ Murmex. Sorvoliamo sulla accostabilità o meno delle due frasi "iperboliche"; però il fatto che Lutero fosse un monaco AGOSTINIANO indica delle connessioni non facili da precisare ma reali, soprattutto sul tema della concupiscenza. Uno bollente africano, l'altro sregolato villico sassone ( di quella Sassonia barbara domata da Carlo Magno con la spada ).
RispondiEliminaLa questione principale che ponevo era quella della moralità e religiosità del protestante
medio, che non possiamo svalutare o peggio demonizzare così facilmente. Tanto per dirne un paio, Wellesley, il promotore dell'ottocentesco "Risveglio", per qualche tempo meditò di farsi cattolico, e Florence Nightingale, la "signora della lampada" degli ospedali da campo inglesi, prima di andare in Crimea fece pratica presso le suore vincenziane francesi ( quelle col cappellone ). Si pensi anche al moralissimo "Esercito della salvezza". Credo che il modo e l'intensità della moralità individuale siano dati non solo dalle convinzioni
religiose interiorizzate, ma anche dalla pressione sociale, esercitata dall'esempio e dai limiti che, oltrepassati, determinano riprovazione, scandalo, esclusione. Ho già fatto l'esempio di Edoardo VIII 1936. In riferimento a ciò, non credo che la moralità dei Protestanti sia crollata subitaneamente a partire da Lutero, trasformando la società protestante in una Babilonia di stravizi e lussuria. E' stata la rivoluzione dell'informazione
( soprattutto il cinema hollywoodiano ) e l'offerta di beni di consumo della società del benessere, mai vista precedentemente,
a dare cattivi esempi e a spostare nettamente quei limiti.
Credo piuttosto in una erosione delle idee e del costume nel lungo periodo: le concezioni preilluministe, come pure la Massoneria, comparvero nell'Inghilterra antipapista di fine '600 per poi trasferirsi e fare scuola nella Francia dei "lumi". Gli intellettuali Tedeschi di inizio '800, di matrice protestante, meno scristianizzati dei Francesi, tentarono anzi di "salvare" elementi religiosi inglobandoli nei loro grandi sistemi filosofici idealisti.
Quanto a Lutero, non viene più comunemente letto perché la sua problematica è nel suo nucleo fondante di tipo medievale: come sentirsi "giustificato" di fronte alla prospettiva terrificante dell'Inferno eterno? Abolito di fatto l'Inferno, come accade nel Protestantesimo liberale, Lutero perde il suo valore centrale. Rimane solo l'istanza del "libero pensiero", che però è cucinata in salsa laico - liberale, con tendenza libertaria in corsa verso un effettivo postcristianesimo.
A ciò si aggiunge la critica biblica dissolvente e "storicizzante", che ha portato protestanti e "cattolici di base" a rifiutare in modo sempre più esplicito il dogma della piena divinità di Gesù Cristo. Credo che i cardinali tedeschi portino avanti certe istanze, tassa di culto o meno, perché è la massa dei cosiddetti "fedeli" ( fino a che punto ormai ? ) a chiederlo.
Il movimento nel suo complesso è a tenaglia: la "misericordina" attrae il residuo popolo nel sopore del normalismo, i teorici cervelloni di Germania con i loro bisturi raffinatissimi sezionano i dogmi. Ho definito "ferratissimo" Kung, il teologo arcimodernista, perché lo è veramente. Se fosse stato più reticente oggi sarebbe come minimo cardinale. Perfino Leonardo Boff è un buon conoscitore delle dottrine trinitarie, non un semplice demagogo.
@ Cattolico delle 14,23 -
RispondiEliminaTi sembra facile quello che chiedi, con Bergoglio che stà aspettando con in mano il tortore?
Caro Cattolico manteniamo forte la fede, che tutto l'altro stà crollando ora dopo ora.
Siamo a redde rationem, quello che resterà, e lo speriamo, è il piccolo gregge.
Lapsus. Wesley, non Wellesley.
RispondiEliminaAngelo,
RispondiEliminami dispiace non aver letto i tuoi commenti, però le tue poesie sono molto belle. A me non fanno passare "cose più grandi"... che s'ingrandiscono davanti ai nostri occhi ogni giorno che passa. Ed allora non mi rimane che leggere, soffrire, pregare.
Ti saluto.
Caro Franco,
RispondiEliminaLei conosce la "Lettera di Lutero alla camera di Danzig"?
Si, Bernardino, penso anch'io che non ci resti che aspettare e pregare, forti nella fede e pazienti nella speranza. certo che se Roncallli, Montini...e Bergoglio hanno ottenuto quello che volevano (loro o il loro mandante?), possono ora aspettarsi l'eterna ricompensa. ai primi due è stata già anticipata qui, con la canonizzazione, il terzo deve solo aver pazienza, che poi arriverà anche per lui il tanto sospirato premio. Ma tu cosa pensi, Bernardino, che siano solo utopisti illusi (come i figli dei fiori anni '60-70) o gente in mala fede? Non so, infatti, se considerare il modernismo, ed il neomodernismo, come una perenne utopia od un piano studiato a tavolino per sovvertire il Cattolicesimo ed il Cristianesimo.
RispondiEliminaNon avevo capito il significato della parola "tortore", e così sono andato a vedere su Google: sarebbe il torturatore, il carnefice, comunque uno strumento di tortura: il termine calza come un guanto per il misericordiosissimo Bergoglio, il "grande riformatore", come viene chiamato (certo, per la riforma dell'inquisizione, ora occulta ma onnipresente, altro che il Sodalitium Pianum. quello era roba da educande, al confronto).
RispondiElimina@ Franco - Luteranesimo (1).
RispondiEliminaAmichevolmente evocato da Franco mi permetto di aggiungere qualche notazione, spero non indegna di un dibattito cosi' approfondito. Concordo con diverse affermazioni di Franco, anche e non con tutte, e comunque non sul concetto che il luterano "pecca fortiter etc." si possa intendere in senso prevalentemente simbolico. Anch'io ritengo giustissima la precisazione di Murmex e la sua interpretazione della frase di S. Agostino. Il "pecca fortiter etc." esprime coerentemente l'idea di una salvezza per la sola fede. Idea balzana, che mette in contraddizione tra loro la fede e le opere del buon cristiano. Come c'e' arrivato Lutero? Da lontane letture ricordo che in lui operavano almeno due componenti: una concezione totalmente pessimistica dell'uomo, che lo portava a ritenere inutile ogni opera per la salvezza; un individualismo assoluto, che lo portava all'interpretazione diretta dei Testi, scartando il magistero. Dal pessimismo radicale un'idea sbagliata della Grazia: essa non rigenera l'uomo ma ne copre i peccati come un mantello, grazie alla Croce. L'uomo resta sempre peccatore, qualsiasi cosa faccia, il peccato originale lo ha irrimediabilmente corrotto (errore: lo ha, ma solo in parte) pero' la fede in questo "mantello" che e' la Grazia lo salva (sola fides, appunto). La nozione luterana della Grazia respinge quindi l'idea dell'uomo nuovo, della rigenerazione interiore che la grazia, con la collaborazione del libero arbitrio e della volonta', puo' produrre in ciascuno di noi (Gv 3, Gesu' con Nicodemo, come sempre inteso dalla Chiesa). Un luterano potrebbe dire che la frase di L. e' stata in genere sentita come un'iperbole. E' un fatto, pero', che grazie al concetto ad essa sotteso (il sola fide) molti luterani (e protestanti in generale) ritengono di esser salvati dalla loro semplice fede nel "mantello" che Cristo avrebbe posto sui loro peccati, senza sentire il bisogno di pentirsi degli stessi e di cambiar vita. [segue]
@ Cattolico - inciso linguistico: "tortore" in dialetto romanesco significa semplicemente: "bastone", "mazza" per i napoletani, "baston" in dialetto veneto etc.
RispondiElimina@ Luteranesimo (2)
Un punto essenziale e' quello del carattere di individualismo ribelle ed anarchico del luteranesimo e del protestantesimo in generale. Sommerso per tanto tempo dal "peso sociale" e da altri elementi, ha finito alla fine per prevalere sin dall'epoca dell'affermarsi del razionalismo protestante. Ma gia' si mostro' nelle lotte sociali a sfondo religioso inerenti alla "Riforma". Per fissarsi bene in mente la svolta rivoluzionaria effettuata da Lutero, riporto un passo di Hubert Jedin, in passato eminente storico della Chiesa: "L. abbozzo' un vasto programma di riforma per un futuro concilio che,nella sua critica [etc.], concordava sotto molti aspetti con precedenti progetti di riforma, ma se ne differenziava [ questo e' il punto fondamentale] in quanto faceva risalire i mali della Chiesa non tanto alla deficienza morale degli uomini quanto alla falsificazione del vero Vangelo della quale, a suo modo di vedere, la colpa principale era del papato e della scolastica aristotelica. Cio' che egli chiamava "riforma" era qualcosa di diverso dagli sforzi riformatori del tardo M.E. [...] Ove il Vangelo che egli pretendeva oscurato, fosse posto di nuovo in luce e venisse annunciata la giustificazione mediante la sola fede, allora la Chiesa ritroverebbe anche la sua giusta "forma" e sarebbe "riformata". Questa, dunque, la falsa "riforma" dell'eretico. Un simile stravolgimento poteva esser proclamato solo come libero esame individuale delle Scritture, al di fuori di tutta la Tradizione e l'insegnamento della Chiesa. Solo una mente ottenebrata puo' affermare che L. "appartiene alla tradizione della Chiesa".
@ Mic. Vorrei chiedere se questi scambi per così dire "approfonditi", con citazioni, richiami a problematiche di un certo respiro disturbano l'andamento del blog oppure sono utili. Personalmente credo che si debba uscire dalla modalità del puro e semplice "bollettino di guerra", ma chi dirige è la benemerita fondatrice
RispondiEliminaGrazie all'anonimo delle 17.18.
RispondiEliminaSecondo me Franco è una persona molto intelligente. Condivido molte delle sue idee.
RispondiEliminalister, mi spiace.
RispondiEliminaho preferito cancellare, per evitare di scrivere di più. Ho un tempo tiranno.
Lasciamo che le persone siano quel che sono e puntiamo alle questioni.
Se qualcosa non è di nostro gusto, basta che la ignoriamo. E torno a ripetere che è bene sempre puntare l'attenzione sulle idee, piuttosto che che sulla persona.
@ Cattolico -
RispondiEliminaCarissimo, ho risposto alle tue di cui sopra, ma ho visto sparire tutto all'improvvviso, forse sono finite nello spam - un caro saluto, e sempre forti nel Signore.
@ Gederson Falcometa. Non conosco quella lettera e non sono riuscito a trovarne traccia: Mi può dare qualche indicazione?
RispondiElimina@ Angelo. Grazie per l'apprezzamento, ma io non sono quello che lei dice; piuttosto sono una gran secchia, diventata tale per motivi apologetici, in un tempo in cui la fede in cui sono cresciuto dall'infanzia è attaccata e sminuita da tutte le parti, in ogni punto e ad ogni livello.
Sur le blog espagnol "AdelantelaFe", le padre Alfonso Gálvez consacre une très intéressante et très lucide étude au pontificat de Benoît XVI : "De la Gloria del Olivo (1): El Mayor y Mejor guardado Secreto de la Iglesia Postconciliar" :
RispondiEliminahttp://www.adelantelafe.com/gloria-del-olivo-1-el-mayor-y-mejor-guardado-secreto-de-la-iglesia-postconciliar-1a/
allego un link in cui si parla della "giustificazione per -sola- fede"
RispondiEliminaalla protestante.
Si può approfondire parecchio centinaia di punti, e si nota l'impossibilità assoluta di conciliazione col cattolicesimo,
ma anche con le stesse dottrine bibliche, con la palese ideologizzazione di 1 punto di Epistola Romani ritenuto superiore anche ai Vangeli e all'intera Sacra Scrittura.
leggersi questa spiegazione "moderna":
http://www.cprf.co.uk/languages/italian_justificationheartofgospel.html#andgoodworks
(non temete il testo è in italiano)
aggiungo che è anche palese, oltre a distaccarsi dalla dottrina in più punti, l'erronea e tendenziosa traduzione da parte di Lutero di Romani 3,28
λογιζομεθα ουν (n..d.r.altri codici hanno gar per infatti) πιστει δικαιουσθαι ανθρωπον χωρις εργων νομου
lett. sarebbe :
(riteniamo) (infatti) (per fede) (è giustificato) (uomo) (senza) (opere) (della legge)
riteniamo che l'uomo è giustificato per fede senza opere della legge.
e il "sola" di "per sola fede" nel testo paolino NON c'è.
Lutero Scrive: "l'ep. ai romani è il documento più importante del NT, il vangelo nella sua espressione più pura....una luce risplendente, sufficiente a illuminare l'intera Bibbia" (Martin Lutero, Prefazione alla lettera ai Romani) specie con la sua traduzione impropria e aggiunta di vocaboli che non ci sono, come il "SOLA".
Per i luterani la giustificazione per sola fede, senza opere sante, come estrapolata da Lutero con la traduzione errata dall'Epistola e l’aggiunta del “sola” che non c’è, era addirittura fondamento stesso della certezza della salvezza. Basterebbe quel che ha fatto Cristo per noi, dicono. A noi basta saperlo. Auguri.
Lutero proclamava anche come motto che "il giusto vivrà per fede" (intendendo senza la necessità delle opere)...sembra tanto la definizione di eresia come la spiegava San Pio X: non sempre si dice qualcosa di sbagliato, a volte una pagina è giusta, e quella dopo è totalmente falsa.
E infatti "Il giusto vivrà per fede" lo dice ovviamente la Sacra Scrittura in Ebr. 10,38...
Peccato che il versetto non sia finito, infatti aggiunge
"MA se si tira indietro, l'anima mia non lo gradisce!». Altro che pecca fortiter sed crede fortius!
Lutero: "che il cristiano ha già nella fede tutto ciò di cui ha bisogno, nella fede e non ha bisogno delle opere per essere giustificato" (da "La libertà del Cristiano"), perchè egli riceve una giustizia che non è sua, ma è una justitia aliena, una giustizia estranea. Gli vengono cioè imputati i meriti di Cristo, pur non avendoli, in questo sarebbe il dono gratuito della grazia di Dio. E così resterebbe senza niente altro.
Allo stesso modo l'altro eresiarca di seconda ondata, Calvino, sostiene che è giustificato colui che, "escluso dalla giustificazione delle opere, afferra per fede la giustizia di Gesù Cristo, ed essendone "rivestito" (n.d.r. ma dentro rimane lo stesso di prima, non ne sarebbe rinnovato nello S.S.) appare dinanzi a Dio non già come peccatore, ma come giusto" .
"appare" ma non è, e non lo diventa giusto.
Ma poi..."rivestiti della giustizia di Cristo," ma dentro si resterebbe come prima....Dio non legge più i cuori per costoro?
RispondiEliminaGesù avrebbe dunque operato una sorta di "pace libera tutti" come a nascondino, regalato un bel vestito nuovo di giustizia e null'altro.
E la Sua onnipotenza che CAMBIA le persone? E il cuore di carne al posto del cuore di pietra? E l’opera dello SS.?
La giustificazione per fede per costoro significherebbe (cito eh) "nient'altro che l'assoluzione della colpa di colui che era stato accusato, come se fosse stata dichiarata la sua innocenza.
Poichè Dio ci giustifica per intercessione di Gesù Cristo: non ci assolve per la nostra innocenza ma perchè ci considera gratuitamente giusti, pur non essendolo, reputandoci giusti in Cristo, per quanto non lo siamo in noi stessi (Calvino, Ist. III, 11, 2-3).
Così Calvino riafferma e rende sistematico il passaggio di Lutero, appoggiandosi su una dottrina già biblica, ma riportata in maniera gravemente incompleta.
E' vero che Cristo divenne quello che non era (si è fatto quasi peccato per noi) trattato da ingiusto, per renderci quello che noi non siamo per natura, giusti.
Il problema è che loro non intendono che Gesù abbia realmente risolto tanche il vulnus del peccato, anche la tendenza a peccare, e ruvoluzionato la persona se rinasce con Lui.
alcune fondamentali delle proposizioni del Concilio di Trento:
RispondiElimina9_se qualcuno afferma che l'empio è giustificato dalla sola fede, nel senso che non si richiede nient'altro per cooperare al conseguimento della grazia della giustificazione, e che non è assolutamente necessario ch'egli si prepari e si disponga con un atto della sua volontà: sia anatema (DS, 1559)
11_Se qualcuno afferma che gli uomini sono giustificati o per la sola imputazione della giustizia di Cristo o per la sola remissione dei peccati, ESCLUSE la grazia e la carità che è riversata nei loro cuori dallo Spirito Santo e inerisce ad essi; o anche che la grazia, con cui siamo giustificati, è solo favore di Dio: sia anatema (DS, 1561)
12_Se qualcuno afferma che la fede che giustifica non è altro che la fiducia nella misericordia divina, che rimette i peccati a motivo di Cristo, o che questa fiducia da sola giustifica: sia anatema (DS, 1562)
24_Se qualcuno afferma che la giustizia ricevuta non viene conservata e neanche fatta fruttificare dinanzi a Dio con le buone opere, ma che queste sono solo frutto e segno della giustificazione ottenuta, e non anche causa del suo aumento: sia anatema (DS, 1574)
estraggo invece da qui:
RispondiEliminahttp://www.cprf.co.uk/languages/italian_justificationheartofgospel.html#andgoodworks
in un punto afferma:
"Nel giudizio finale, la sola base della nostra giustificazione sarà la stessa che è oggi, e cioè, l’obbedienza di Gesù al nostro posto."
Gesù ha obbedito al nostro posto, dice. Noi quindi ci possiamo esimere dall'obbedire.
estraggo ancora:
"E noi passeggiamo verso il giudizio, ora e nell’ultimo giorno, con le nostre buone opere nelle mani, presentando queste opere come azioni dalle quali dovrà dipendere il nostro destino eterno.
Tutto ciò non è terrificante da pensare?
È in questo modo io e voi affronteremo il giudizio finale? Devo forse morire con questo terrificante pensiero nel mio cuore: il mio destino eterno dipende da qualcosa che io ho fatto, dipende da me stesso? Non è questo un volgare insulto – l’insulto dell’incredulità che proclama la sua propria giustizia – verso la giustizia perfetta che Dio ha operato in Cristo?"
non si rendono conto e non ammettono che il nostro agire avrà un peso eterno e sarà giudicato.
Per loro basta la fede e labito di gisutiza della giustificazione senza alcun cambiamento fattivo della mostra vita.
un'eresia dall'inizio alla fine.
Come i cristiani possano accogliere tali idee è follia pura.
@Gederson:
RispondiEliminaLutero e Calvino per di più sono considerati sorpassati dalla maggior parte delle "confessioni protestanti", dopo la svolta arminiana, nell' 80-90% dei casi.
Il richiamo dei cattolici spinti a legger Lutero oggi è così ancora più fuorviante.
Caro Franco,
RispondiEliminaNella "Lettera di Lutero alla camera de Danzig (Danzica in italiano)" lui fa la separazione tra Chiesa e Stato. Dice alla camera che non se deve governare secondo la legge di Mosè per essere lettera morta e secondo il vangelo che è spirituale. Quindi, se deve governare secondo il diritto locale.
Parla della differenza tra legge di Dio e legge degli uomini parlando dell'usura. Dice che è anti-cristiana, ma che deve essere rispettata. Non parla di tolleranza, parla di rispetto. È la prima volta nella storia che apparre il laicismo.
Josh,
RispondiEliminascusa qual è la " svolta arminiana" ?
Rr
Arminio che non è lo stesso della selva di Teutoburgo, fu un teologo protestante olandese che confutò la dottrina calvinista sulla salvezza dell'uomo, le sue teorie furono rigettate dai calvinisti e da varie chiese protestanti, ma furono riprese in seguito in Inghilterra dai metodisti, di Arminiani ce ne sono meno oggi di 30.000, soprattutto in UK.
RispondiElimina@anonimo 18.14
RispondiEliminal'arminianesimo, di fatto, anche quando non confessato apertamente, è alla base per es. delle chiese evangelicali del Nord America e di tutti i pentecostali del mondo, che si sono distanziati sia da Lutero e da Calvino.
I numeri quindi cambiano.
Le chiese veteroprotestanti alla Lutero son 4 gatti.
p.s. per Rosa il tema giustificazione e la lotta interna Lutero-calvino e teorie arminiane con i numeri e i dati oggi, li dà in parte anche il luterano citato qui:
http://www.cprf.co.uk/languages/italian_justificationheartofgospel.html#andgoodworks
per RR, segnatamente
RispondiElimina"Qual è la svolta arminiana"?
in 2 parole dette alla grossa, implica nel mondo protestante far rientrare l'idea della necessità delle buone opere dalla finestra (dopo aver sostenuto che si è salvi per "sola" fede nella giustizia imputataci da Cristo senza opere)
e quindi sostenere l'idea di una salvezza condizionata (non per "sola" fede, ma anche per condotta)
cfr
http://it.wikipedia.org/wiki/Arminianesimo
Grazie, Josh. Confesso che per un attimo ho pensato a Teotoburgo.
RispondiEliminaRr
Caro Josh,
RispondiEliminaGrazie per l'informazione.