Dall'originale inglese [qui]. Omelia del cardinale Raymond Leo Burke a Ramsgate il 9 marzo scorso, in occasione del Pontificale al trono - Feria II post Dom. Tertiam in Quadragesima, che è anche una stupenda catechesi con riferimenti inequivocabili all'ora presente.
Testo integrale dell'Omelia del Cardinal Burke a Ramsgate, in occasione della celebrazione della messa pontificale
Messa votiva a Sant’Agostino, Vescovo, Apostolo dell’Inghilterra
Santuario di Sant’Agostino
Chiesa cattolica di Ramsgate e Minster
Ramsgate, Inghilterra - 9 marzo 2015
1 Tes 2, 2-9OMELIA
Lc 10, 1-9
Sia lodato Gesù Cristo, ora e sempre. Amen.
È una grande grazia poter offrire il Santo Sacrificio della Messa nel Santuario di Sant’Agostino, Apostolo dell’Inghilterra, così vicino al luogo in cui egli arrivò, nel 597, insieme a una quarantina di monaci, per svolgere una missione affidatagli dal Romano Pontefice, Papa Gregorio Magno: la seconda evangelizzazione delle Isole Britanniche. Qui ci è data la diretta testimonianza dell’infaticabile attività di Cristo glorioso nella Sua Chiesa. Sant’Agostino e i suoi compagni, in modo analogo ai 72 discepoli del Vangelo, sono stati inviati dal Vicario di Cristo in terra per portare il Cristo, che è vivo nella Chiesa, in una terra lontana. Venerando la tomba di Sant’Agostino riceviamo la grazia dello zelo missionario, che si esprime pienamente e in modo perfetto nell’offerta della Santa Messa.
Le fonti storiche riportano che Papa San Gregorio Magno desiderava ardentemente portare la verità e l’amore di Cristo alla nazione inglese. Aveva visto molti giovani inglesi mandati a Roma come schiavi, e il suo cuore era pieno di compassione per loro e per i loro compatrioti. Sentiva nel suo cuore l’intenzione del Signore che esortò i settantadue discepoli ad andare in missione con queste parole:
La messe è molta, ma gli operai sono pochi; pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. (1)
Così, egli chiese ai monaci del Monastero Romano di Sant’Andrea – da cui era stato chiamato per salire al Soglio di Pietro e di cui Sant’Agostino era il priore – di intraprendere il lungo e difficile viaggio in Inghilterra e predicare il Vangelo in un luogo a loro completamente sconosciuto. (2)
Possiamo immaginare che le sue istruzioni a Sant’Agostino e agli altri monaci siano state sostanzialmente le stesse che il Signore dette ai discepoli:
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: “Si è avvicinato a voi il regno di Dio”. (3)
Grazie a Dio, Sant’Agostino e i suoi compagni hanno compiuto la loro missione con obbedienza assoluta. L’integrità con cui essi hanno realizzato la loro opera sacerdotale è ben descritta dalle parole di San Paolo nell’Epistola odierna:
E il nostro appello non è stato mosso da volontà di inganno, né da torbidi motivi, né abbiamo usato frode alcuna; ma come Dio ci ha trovati degni di affidarci il Vangelo così lo predichiamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori. (4)
Non hanno mai messo in discussione il fatto che la loro opera fosse quella del Cristo e non la propria. La misura del loro ministero era infatti solamente Cristo, la Sua verità e il Suo amore. Così, la loro predicazione del Vangelo e il loro amministrare i sacramenti ha portato frutto incessantemente, durante i secoli, nelle Isole Britanniche e ben al di là di esse.
Prosper Guéranger, nel suo commento alla festa di Sant’Agostino, riflette sui frutti durevoli della loro opera missionaria con queste parole:
E così, la nuova razza che abitò allora l’isola ricevette la fede come l’avevano ricevuta i Britanni precedentemente: dalle mani di un Papa; i monaci furono i loro maestri nella scienza della salvezza. La parola di Agostino e dei suoi compagni rese frutto in questo suolo privilegiato. Ovviamente, ci volle tempo prima che egli potesse istruire l’intera isola, ma né Roma né i Benedettini abbandonarono l’opera iniziata. I membri superstiti dell’antica cristianità britannica si unirono ai nuovi convertiti e l’Inghilterra meritò il suo appellativo plurisecolare di “Isola dei Santi”. (5)
Si pensi, per esempio, a illustri figure come quelle di Beda il Venerabile e di San Tommaso Becket.
Contemplando i santi che sono stati il frutto del ministero apostolico di Sant’Agostino e dei suoi compagni, ricordiamo anche quanti hanno sofferto fino a spargere il loro sangue per essere fedeli alla fede apostolica loro tramandata in linea ininterrotta a partire dagli apostoli e, in particolare, a partire da Papa San Gregorio Magno, eroico Successore di San Pietro, e da Sant’Agostino di Canterbury, illustre successore degli apostoli. In modo eminente, ricordiamo le figure di San Tommaso Moro e San Giovanni Fisher, che hanno aderito tenacemente alla tradizione della fede ricevuta dal Vicario di Cristo sulla terra in un’epoca in cui tanti tradivano e abbandonavano la fede apostolica. Nel suo processo del 1 luglio 1535, San Tommaso Moro rimase fermamente fedele alla viva Tradizione della Chiesa, che gli proibiva, in coscienza, di riconoscere Re Enrico VIII come Capo Supremo della Chiesa. Quando il Cancelliere lo riprese citandogli l’accettazione del titolo da parte di tanti vescovi e nobili della nazione, Tommaso Moro replicò: “Milord, per ogni vescovo che condivide la vostra opinione, io ho cento santi che stanno dalla mia parte; e a cambio del vostro parlamento – Dio solo sa di che sorta – io ho tutti i Concili Generali di mille anni di storia...”. (6) I martiri inglesi hanno preferito dare le loro vite in martirio piuttosto che rinunciare al loro tesoro più grande e duraturo, la vita del Cristo vivo per noi nella Sua santa Chiesa. Molti altri – siano essi santi canonizzati o eroi sconosciuti della fede – hanno professato con abnegazione e costanza la fede cattolica che è stata portata nelle Isole Britanniche da Sant’Agostino e dai suoi compagni.
Siamo sicuramente coscienti delle grandi sfide inerenti al vivere la feda apostolica ai nostri giorni. Certamente, Satana – che è “un assassino sin dal principio” e “il padre di ogni menzogna” (7) – non può sopportare che la verità e l’amore di Cristo risplendano nella Sua santa Chiesa. Non riposa mai dalla sua opera d’odio e d’inganno. Cerca sempre di corrompere la verità, la bellezza e la bontà che Cristo non cessa di infondere nelle nostre anime cristiane dal Suo glorioso Cuore trafitto. Le insinuanti confusioni e i gravi errori sulle verità più fondamentali, sulle realtà più belle e sul bene durevole della vita umana e del suo nucleo, la famiglia umana, così come ci viene dato da Dio, sono i tragici segni della presenza di Satana tra di noi. Quando osserviamo fino a che punto sia riuscito a corrompere una cultura un tempo cristiana e a spargere i semi della confusione e dell’errore persino all’interno della stessa Chiesa, possiamo facilmente spaventarci e scoraggiarci.
Ma, come Sant’Agostino e i suoi compagni sapevano ed hanno predicato, c’è un’altra presenza che sconfigge sempre Satana. È la presenza di Nostro Signore Gesù Cristo nella Sua santa Chiesa e – nel modo più pieno e perfetto – nel Santissimo Sacramento: la Sua Presenza Reale. Se aderiamo strettamente a Cristo, alla Sua verità e al Suo amore, anche di fronte alla persecuzione, la vittoria sul peccato, la vittoria della vita eterna sarà certamente nostra. Proprio Nostro Signore, quando ha collocato la Sua Chiesa sulle solide fondamenta dell’Ufficio Petrino, ci ha promesso che le forze del male non prevarranno contro di essa. (8) L’ultimo capitolo della storia della Chiesa è già scritto. È la storia della vittoria di Cristo, quando tornerà nella gloria per portare a termine la Sua opera di salvezza, per inaugurare “cieli nuovi e una terra nuova”. (9) Sta a noi scrivere i capitoli intermedi, insieme a Cristo e ai Suoi fedeli e generosi discepoli. Narreranno certamente la storia delle sofferenze per la verità e l’amore di Cristo, ma narreranno anche sempre la storia della grazia divina che opera in ogni anima cristiana, colmandola di gioia e pace anche di fronte a grandi sofferenze e alla stessa morte. Non ci lasciamo prendere dalla paura o dallo scoraggiamento, bensì rallegriamoci, insieme a San Paolo, di completare nella nostra epoca le sofferenze di Cristo per la gloria di Dio e per la salvezza del mondo. (10)
Venendo in pellegrinaggio a questo tempio, non posso mancare di far notare l’esempio dell’architetto cattolico Augustus Welby Northmore Pugin, che ha progettato questa bella chiesa in cui è anche sepolto. Augustus Pugin venne attratto alla verità della fede cattolica dalle sue riflessioni sulla bellezza delle grandiose architetture delle chiese medievali, e cercò a sua volta di esprimere e ispirare, tramite la sua architettura, la nobiltà e la bellezza della cultura cristiana in un’epoca in cui i fondamenti cristiani della società erano già seriamente minacciati dal secolarismo radicale del pensiero del cosiddetto Illuminismo. Celebrando la Santa Messa in questa chiesa, che a giusto titolo può essere definita sua, rendiamo grazie a Dio per lui e per il grande tesoro della bellezza della fede che ci ha dato.
Cristo fa ora presente sacramentalmente il Suo Sacrificio sul Calvario. Cristo ci offre ora il grande frutto del Suo Sacrificio, che ha offerto in primo luogo agli apostoli nell’ultima cena e che Sant’Agostino ha introdotto in Inghilterra nel 597: il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Cristo, unico Salvatore del mondo. Mentre Cristo glorioso discende sull’altare di questo grande santuario, innalziamo i nostri cuori al Suo glorioso Cuore trafitto. Mentre Egli offre la Sua vita per noi nel Sacrificio Eucaristico, offriamo le nostre vite insieme a Lui come un’oblazione d’amore a Dio Padre per la salvezza di tutti i nostri fratelli e sorelle. Con la Vergine Maria, Maria dell’Annunciazione venerata come Nostra Signora di Walsingham su quest’amata isola, formiamo un solo cuore con il Cuore Eucaristico di Gesù. Nel Cuore di Gesù i nostri cuori troveranno il coraggio e al forza di rimanere fedeli alla fede apostolica, per la gloria di Dio e per la salvezza dell’Inghilterra e di tutto il mondo.
Cuore di Gesù, salvezza di quanti hanno fede in Te, abbi pietà di noi.
Cuore di Gesù, salvezza di quanti hanno fede in Te, abbi pietà di noi.
Nostra Signora di Walsingham, prega per noi.
San Giuseppe, Sposo di Maria e Padre Putativo di Gesù, prega per noi.
San Gregorio Magno, prega per noi.
Sant’Agostino, Apostolo dell’Inghilterra, prega per noi.
San Giuseppe, Sposo di Maria e Padre Putativo di Gesù, prega per noi.
San Gregorio Magno, prega per noi.
Sant’Agostino, Apostolo dell’Inghilterra, prega per noi.
Raymond Leo Cardinal BURKE
______________________________NOTE
1. Lc 10, 2.
2. Cfr. Prosper Guéranger, L’année liturgique, Le temps pascal, Tome III, 19ème éd. (Tours, Maison Alfred Mame et Fils, 1925), p. 571. [Qui sotto citato come Guéranger]. Traduzione inglese: Prosper Guéranger, The Liturgical Year, Paschal Time, Book II, tr. Laurence Shepherd (Fitzwilliam, NH, Loreto Publications, 2000), p. 606. [Qui sotto citato come GuérangerEng].
3. Lc 10, 8-9.4. 1 Tes 2, 3-4.
5. “Ainsi la nouvelle race qui peuplait cette île recevait à son tour la foi par les mains d’un pape : des moines étaient ses initiateurs à la doctrine du salut. La parole d’Augustin et de ses compagnons germa sur ce sol privilégié. Il lui fallut, sans doute, du temps pour étendre à l’île tout entière ; mais ni Rome, ni l’ordre monastique n’abandonnèrent l’œuvre commencée ; les débris de l’ancien christianisme breton finirent par s’unir aux nouvelles recrues, et l’Angleterre mérita d’être appelée longtemps l’île des saints.” Guéranger, p. 570. Traduzione inglese: GuérangerEng, p. 605.
6. A cura di Gerard B. Wegemer e Stephen W. Smith, A Thomas More Source Book, Washington, D.C., The Catholic University of America Press, 2004, p. 354.
7. Gv 8, 44.8. Cfr. Mt 16, 18.
9. Ap 21, 1. Cfr. 2 Pt 3, 13.
10. Cfr. Col 1, 24-26.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
Solenne, grandioso, commovente, edificante al massino grado. "Per ogni vescovo che ha firmato ho cento santi in cieli che stanno dalla mia parte":
RispondiEliminala tradizione non come un deposito cartaceo, ma come un ponte di pietre vive che collega la terra al cielo. Un'omelia che potrebbe essere stata pronunciata da san Tommaso Becker.
Magnifique homélie ! Quelle consolation ! Et belle photo aussi. Merci au cardinal Burke et merci a Mic.
RispondiEliminaPio XII:
RispondiElimina“ …Questa giornata mondiale di penitenza risponde invero ai bisogni più urgenti della società in cui viviamo. All’occhio illuminato dalla fede..cui suffraga la coscienza naturale non offuscata da pregiudizi e da traviamenti, … non può sfuggire lo spettacolo miserando di un mondo in disfacimento per la rovina, in esso operata, delle fondamentali strutture morali della vita. Alieni da ogni ingiustificato pessimismo, che contrasta con la stessa speranza cristiana, figli anzi del nostro tempo, non legati da irragionevoli nostalgie di età che furono, Noi non possiamo tuttavia non rilevare la crescente marea di colpe private e pubbliche, che tenta di sommergere le anime nel fango e di sovvertire tutti i sani ordinamenti sociali….. l’età nostra ..si distingue per contrassegni, quali i secoli passati non videro forse mai egualmente insieme congiunti. Primo e più grave stigma è la consapevolezza, che rende inescusabile l’oltraggio alla legge divina. Nel grado di luce e di vita intellettuale, diffuse, come non mai per l’innanzi, .. nel senso più vivo e geloso della propria dignità personale e della interiore libertà dello spirito, onde si gloria la coscienza d’oggi; non dovrebbero più trovar posto la possibilità o presunzione d’ignoranza delle norme che regolano i rapporti delle creature tra loro e col Creatore, e quindi neppure la scusa in essa fondata che attenuerebbe la colpa. …Falso umanesimo e commiserazione anticristiana, che finiscono con sovvertire la gerarchia dei valori morali e con attenuare a tal punto il senso del peccato da coonestarlo, presentandolo come normale espansione delle facoltà dell’uomo e quasi arricchimento della propria personalità. …
Senza dubbio Noi riconosciamo col cuore pieno di tenera compassione la fragilità della umana natura, …ma è pur sempre propria dell’uomo la volontà libera e dominatrice dei suoi atti, proprio dell’uomo l’aiuto soprannaturale della grazia, che Dio mai non nega a chi fiduciosamente la invoca...il peccato ammorba la terra e deturpa come macchia immonda l’opera di Dio….Confrontate.. questo immenso cumulo di bassezze e di viltà ..con la nobiltà del fine per cui l’uomo è stato creato,.. per cui il Redentore ha patito dolori e morte; e poi dite se la divina giustizia possa ancora tollerare tale deformazione della sua immagine e dei suoi disegni, tanto abuso dei suoi doni, tanto disprezzo della sua volontà, e soprattutto tanto ludibrio del sangue innocente del suo Figliuolo.
.., Noi vi esortiamo a sentimenti e ad opere di penitenza, … di cui offre facile opportunità ed invito il volgente Anno Santo. Per questa via l’anima ritorna nelle braccia del Padre celeste, ..Non temete per la gioia serena della vostra vita, quasi che l’invito alla penitenza voglia stendervi un velo di cupa tristezza. Tanto ne è lontano il rinnegamento di sè, che anzi è condizione indispensabile dell’intima letizia, destinata da Dio ai suoi servi quaggiù. E Noi con la medesima ansia e sollecitudine, che Ci brucia il cuore per la vostra correzione, non dubitiamo di esortarvi con l’Apostolo S. Paolo: Siate sempre lieti nel Signore : « Gaudete in Domino semper; iterum dico, gaudete » (Phil. 4, 4)...
Anna (continua)
Sostituite… la concezione materialistica del mondo, nella quale il benessere viene sognato perfetto e compiuto in terra, come termine e scopo adeguato della vita, e vedrete l’aspirazione alla giustizia divenire spesso cieco egoismo e la conseguita agiatezza una corsa verso l’edonismo. …. l’edonismo, cioè la ricerca affannosa di ogni godimento terreno, lo sforzo esasperato di conquistare quaggiù e ad ogni costo la felicità intera, la fuga, come da somma sciagura, dal dolore, l’affrancamento da ogni penoso dovere; tutto questo rende la vita triste e quasi insopportabile, perchè scava intorno allo spirito un vuoto mortale. Non altro indica il presente moltiplicarsi di gesti insani di ribellione alla vita e al suo Autore, perchè con anticristiana pretesa si vuole da essa escludere ogni sorta di patimento.
RispondiEliminaSaper sopportare la vita! È la prima penitenza di ogni cristiano, la prima condizione e il primo mezzo di santità e di santificazione. Con quella rassegnazione docile che è propria di chi crede in un Dio giusto e buono, ed in Gesù Cristo maestro e guida dei cuori, abbracciate con coraggio la spesso dura croce quotidiana. A portarla con Gesù il suo peso diventa lieve…..tutti i cristiani, ..affratellati nell’intenzione e nell’opera di una espiazione salutare, si uniscano al supremo Pastore delle anime ed unico loro Salvatore Gesù Cristo, l’Agnello del sacrificio, che toglie i peccati del mondo. Egli è là, sui nostri altari, a rinnovare in ogni ora il sacrificio del Golgota. Insieme con lui e in virtù della sua grazia, si mobiliti in questa santa giornata l’esercito delle anime espianti nell’immensa Chiesa di Dio, Le sofferenze, accettate con cristiana e volonterosa rassegnazione o liberamente e generosamente scelte, ridoneranno un volto cristiano alla umanità decaduta e saranno nelle bilance della giustizia divina un salvifico contrappeso agli umani delitti.
Sì, o Gesù crocifisso, ..volgete il vostro sguardo amoroso su questo popolo, che, unito ai fedeli di tutto il mondo, si prostra ai vostri piedi in spirito di penitenza ed invoca da voi il perdono, anche per tanti infelici che deliberatamente vorrebbero scoronarvi e profanarvi nell’orgoglio meschino della loro intelligenza e nella sterile voluttà della loro carne. O Signore, salvateci, che non periamo. ..Così sia.”
*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XII,
Dodicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1950 – 1° marzo 1951, pp. 13 -18 da Riscossa Cristiana
.
Anna
Semplicemente meravigliosa, grazie Eminenza
RispondiEliminaJohn
Quest è LA FEDE CATTOLICA ROMANA!
RispondiEliminaQuello di Bergoglio è eresia proprio!
Ma, quando mai il Sacro Collegio o il Clero Romano rimproverà Bergoglio per le sue eresie!
Noi romani hanno il diritto per avere un vescovo, un papa, CATTOLICO!
è sacrilegio contro la Chiesa Romana che questo rimane in sede!
Romano
Niente spiegazioni da parte del pe. Lombardi questa volta.
RispondiEliminaBergoglio parla quello che vuole e non deve spiegazioni a nessuno.
Neanche a Dio. Tanto punizione non c'è più.
Stupendo . Trovo anche un riscontro all'esortazione del p. Garrigou Lagrange ad unire le due devozioni , quella eucaristica e quella al Sacro Cuore , nella devozione al Cuore Eucaristico ,Cuore trafitto in cui è compendiata l'Umanità di Gesù inscindibilmente unita , in un'unica Ipostasi , alla Divinità . Le dolenti note , invece : articolo di P Fermani su Riscossa Cristiana , molto duro , in cui si evidenzia il colpo di genio di rivestire la rivoluzione in atto col manto della sacralità (il giubileo ). Interssante anche il rilievo sulla "mancanza di tempo ", riferita non tanto alla persona di Bergoglio , quanto alla necessità , per la rivoluzione , di colpire duro e rapido, portare a termine l'opera in fretta :la possibilità di nuove sorprese teatrali si sta esaurendo , inizia in loro forse il timore dell'apparire delle crepe e di una resistenza che si sta organizzando .
RispondiEliminaSul Crocifisso si puo' sputare (e non in senso metaforico) su maometto no.. Articolo di Battista sul Corriere della Sera
RispondiEliminahttp://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ma-quanto-liberale-occidente-ges-house-of-cards-kevin-96688.htm
Grazie Eminenza, le Sue parole sono un balsamo prezioso e corroborante per le nostre anime sconcertate dal revisionismo eretico che come un cancro di e' insinuato nella nostra vita. Ma la Sua omelia e' medicina Divina. Grazie ancora.
RispondiEliminaSuperba omelia. Grande cardinale.
RispondiEliminaGrazie Eminenza. As always, your words touch our hearts.
RispondiEliminaNON DIMENTICATEVI CHE IL CARD. BURKE TERRA' UNA MEDITAZIONE SPIRITUALE IN PREPARAZIONE DELLA PASQUA il 31 marzo alle 18.00 presso la sala conferenze della Fondazione Lepanto.
Sempre il Cardinale Burke la scorsa settimana ha tenuto in Inghilterra una conferenza organizzata dalla Societa' per la protezione dei bambini non nati ed in difesa dlela famiglia. Al seguente link la sintesi, in inglese, con prese di posizione come sempre limpide e chiare.
RispondiEliminaPer contrasto, nello stesso articolo, dichiarazioni rilasciate ancora in UK dal cardinale filippino Tagle che condanna l'uso di un linguaggio "duro e severo" nei confornti di adulterio e omosessualita'.
https://www.lifesitenews.com/news/in-england-one-cardinal-says-brace-for-martyrdom-over-marriage-while-anothe
Magnifica Omelia!
RispondiEliminaChe Dio benedica il Card. Burke.
-----------
Molto bello il messaggio di Pio XII postato da Anna.
27 marzo 2015 ore 20:30
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/598547040211284/photos/a.599928723406449.1073741828.598547040211284/840773229321996/?type=1&theater
Secondo From Rome , con l'omelia sulla misericordia Bergoglio ha sfidato l'anatema di due concili . E sembrerebbe proprio così . Ma , come dice Romano , di fronte a queste prove sempre più evidenti , cosa aspettano cardinali e vescovi ad ammonirlo , per dargli modo di recedere ?
RispondiEliminaCordileone:
RispondiElimina...... Lui, da par suo, non indietreggia di un millimetro. «Quei politici che mi hanno accusato di voler controllare la condotta privata degli insegnanti, mentono. A loro ho risposto così: “Assumeresti come leader della tua causa qualcuno che parli e agisca pubblicamente contro il partito democratico? Assumeresti un repubblicano che insegni e agisca pubblicamente contro il tuo proposito? Se la risposta alla prima domanda è ‘sì’ e alla seconda è ‘no’, siamo d’accordo”. Io rispetto il tuo diritto ad assumere chi vuoi per portare avanti la tua missione. Semplicemente chiedo lo stesso rispetto».
Oggi l’arcivescovo ammette di sentirsi «spesso solo», anche se sente il sostegno di tanti che gli scrivono. «Ricevo lettere di fedeli da tutti gli Stati Uniti, incontro molti parrocchiani che pregano per me e anche altri preti e vescovi. A non farmi indietreggiare sono la loro vicinanza e le loro preghiere».
http://www.iltimone.org/32899,News.html
@ Raoul De Gerrx. Lei ha fatto benissimo a sottolineare la bellezza della foto. Clero e popolo formano la figura di una croce latina,. In primo piano un laico in piedi il cui abito scuro è non sacrale, da vita quotidiana; subito dopo, con moto discensivo, una donna inginocchiata col velo in testa ( modestia e raccoglimento); a seguire, chierici e chierichetti, poi clero in abito sacrale. Il movimento processionale e ascensionale culmina nell'elevazione dell'Ostia.
RispondiEliminaA sinistra un seggio che sembra dire: c'è
un'autorità. Vuoto, lascia intendere che la vera autorità è sovrumana. Vicino al cardinale, anche chierichetti, simbolo della santa infanzia. L'ogiva gotica sullo sfondo indica lo slancio dello spirito umano spinto verso l'alto da desiderio di Dio; a destra un raggio di luce indica il Divino che scende dall'Alto. Semioscurità terrestre in cui balugina la luce celeste.
Una decina di anni fa vidi in TV con sgomento e sdegno una manifestazione svoltasi nella cattedrale gotica di Washington per celebrare
LA NASCITA DEL SOLE. Al centro del transetto una piattaforma di legno su cui si svolgeva uno spettacolo di danze celtiche irlandesi, con accompagnamento di battimani; abiti grigi, ma danzatrici in minigonna. Tripudio alla mezzanotte. Il tutto mi sembrò una sinistra manifestazione neopagana. Poco prima avevo visto un documentario in cui suore cattoliche tedesche di notte andavano ad accarezzare le
rocce per sentire il palpito della terra. Stesso sgomento.
L'elevatezza del discorso fatto dal card. Burke è tale, da far pensare a una profonda commozione e a un 'ispirazione dall'alto.
Toni simili si trovano in "Assassinio nella cattedrale" di T. S. Eliot, anglicana della Chiesa Alta, in cui è messo in scena il martirio dell'arcivescovo Thomas Beckett.
Segnalo:
RispondiEliminahttp://www.corrispondenzaromana.it/il-cardinale-burke-invita-alla-pubblica-testimonianza/
Il messaggio postato da Anna andrebbe estratto e pubblicato senza commenti anche in riferimento all'indizione del "giubileo della misericordia"...
RispondiEliminaSon quelle, e non altre, le parole (e gli insegnamenti che veicolano) da dire e da ascoltare!
Che consolazione! Grazie, Signore, perché stai facendo conoscere il card. Burke sempre di più!
RispondiEliminaGrazie Luisa,
RispondiEliminaLo riprenderemo nei prossimi giorni.