Pagine fisse in evidenza

venerdì 3 aprile 2015

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi, quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum

Réspice, quaesumus, Domine, super hanc familiam tuam, pro qua Dominus noster Jesus Christus non dubitavit mànibus tradi nocéntium, et crucis subire tormentum. Qui tecum vivit, et regnat in unitate Spiritus sancti Deus per omnia secula seculorum. Amen. Miserére nostri, Dòmine, miserére nostri.

Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI : «La misericordia di Cristo non è una grazia a buon mercato, non suppone la banalizzazione del male. Cristo porta nel suo corpo e sulla sua anima tutto il peso del male, tutta la sua forza distruttiva. Egli brucia e trasforma il male nella sofferenza, nel fuoco del suo amore sofferente. Il giorno della vendetta e l’anno della misericordia coincidono nel mistero pasquale, nel Cristo morto e risorto. Questa è la vendetta di Dio: egli stesso, nella persona del Figlio, soffre per noi. Quanto più siamo toccati dalla misericordia del Signore, tanto più entriamo in solidarietà con la sua sofferenza – diveniamo disponibili a completare nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col 1, 24).» (Joseph Ratzinger, omelia Missa pro eligendo Romano Pontifice 18 aprile 2005).
Ecclesiae tuae, quaesumus, Domine, preces placatus admitte: ut, destructis adversitatibus et erroribus universis, secura tibi serviat libertate. Per Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Stabat Mater dolorósa
iuxta crucem lacrimósa,
dum pendébat Fílius.

Cuius ánimam geméntem,
contristátam et doléntem
pertransívit gládius.

O quam tristis et afflícta
fuit illa benedícta
Mater Unigéniti!

Quae moerébat et dolébat,
Pia Mater dum videbat
nati poenas ínclyti.

Quis est homo, qui non fleret,
Matrem Christi si vidéret
in tanto supplício?

Quis non posset contristári,
Christi Matrem contemplári
doléntem cum Filio?

Pro peccátis suae gentis
vidit Jesum in torméntis
et flagéllis subditum.

Vidit suum dulcem natum
moriéndum desolátum,
dum emísit spíritum.

Eia, mater, fons amóris,
me sentíre vim dolóris
fac, ut tecum lúgeam.

Fac, ut árdeat cor meum
in amándo Christum Deum,
ut sibi compláceam.

Sancta Mater, istud agas,
crucifíxi fige plagas
cordi meo válide.

Tui Nati vulneráti,
tam dignáti pro me pati,
poenas mecum dívide.

Fac me tecum piae flere,
Crucifíxo condolére
donec ego víxero.

Iuxta crucem tecum stare,
et me tibi sociáre
in planctu desídero.

Virgo vírginum praeclára,
mihi iam non sis amára,
fac me tecum plángere.

Fac, ut portem Christi mortem,
passiónis fac me sortem
et plagas recólere.

Fac me plagis vulnerári,
cruce hac inebriári
et cruóre Fílii.

Flammis urar ne succénsus,
per te, Virgo, sim defénsus
in die iudícii.

Fac me cruce custodíri
morte Christi praemuníri,
confovéri grátia.

Quando corpus moriétur,
fac, ut ánimae donétur
paradísi glória.
Amen.
La Madre addolorata stava
in lacrime presso la Croce
su cui pendeva il Figlio.

Cruda spada alla gemente,
contristata e dolente
trapassava l'anima.

Quanto triste ed affranta
era quella sacrosanta
Madre dell'Unigenito!

Come si rattristava, e gemeva
la Pia Madre che vedeva
del Figlio lo strazio!

Chi non piangerebbe
al vedere la Madre di Cristo
in tanto supplizio?

Chi non si rattristerebbe
al contemplare la pia Madre
dolente accanto al Figlio?

A causa dei peccati del suo popolo
vide Gesù nei tormenti,
sottoposto ai flagelli.

Vide il suo dolce Figlio
che moriva, abbandonato da tutti,
mentre esalava lo spirito.

Oh, Madre, fonte d'amore,
fammi provare la stessa intensità del dolore
perché possa piangere con te.

Fa' che arda il cuore mio
nell'amare Cristo Dio
sì che grato io gli sia.

Santa Madre, fai questo:
che le piaghe del tuo Figlio crocifisso
fortemente stiano nel mio cuore.

Del tuo figlio ferito
che si è degnato di patire per me,
dividi con me le pene.

Fammi piangere intensamente con te,
condividere il dolore del Crocifisso,
finché io vivrò.

Accanto alla Croce con te stare,
con te gemer, lacrimare,
Madre mia desidero.

O Vergine gloriosa fra le vergini
non essere amara con me,
fammi piangere con te.

Fa' che io porti la morte di Cristo,
avere parte alla sua passione
e ricordarmi delle sue piaghe.

Fa' che sia ferito delle sue ferite,
e mi inebri con la Croce
e del sangue del tuo Figlio.

Che io non sia bruciato dalle fiamme,
da te, o Vergine, io sia difeso
nel giorno del giudizio.

Fa' che io sia protetto dalla Croce,
fortificato dalla morte di Cristo,
consolato dalla grazia.

E quando il mio corpo morirà
fa' che all'anima sia data
la gloria del Paradiso.
Amen.

4 commenti:

  1. Chi non puo' uscire da casa puo' seguire la Via Crucis da qui , inizio ore 15,oo
    http://www.parrocchiasanmichele.eu/

    RispondiElimina
  2. Grazie per aver postato l'immagine del Santo Padre ed aver ricordato le sue parole,che oggi ce n'è tanto bisogno in tutti i sensi ed in ogni campo.Venerdì Santo sia occasione di riflessioni amare, ma serie, per tutti noi che siamo nella prova. Lupus et Agnus.

    RispondiElimina
  3. Benedetto XVI negli anni del suo pontificato ha portato una croce pesantissima, e questa sera io la passerò a rileggere le sue meditazioni della via Crucis del 2005.
    Oremus. Neri

    RispondiElimina
  4. Sono circa venti anni che il Signore mi ha convertito al Tradizionalismo. Per una serie di motivi vari, non mi è mai stato possibile esserci alle celebrazioni del triduo pasquale. Oggi, per la prima volta, ho avuto questa grazia. Preci del venerdì santo nella forma lunga. Ho sentito vibrare l'animo. Non si può descrivere. Si possono leggere mille volte; si possono vedere filmati, ma quando si partecipa è tutt'altro. Nulla può neppure lontanamente essere paragonato alla presenza fisica.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.