Pubblichiamo la traduzione dal testo originale del Decreto con cui lo Stato Argentino - su iniziativa dell’Arcivescovo di Buenos Aires, Cardinal Poli - concede il riconoscimento di associazione di diritto diocesano alla «Fraternità degli Apostoli di Gesù Maria» (Fraternità sacerdotale S. Pio X) e l'Associazione viene accreditata come persona giuridica pubblica nella Chiesa cattolica, in conformità con le norme del Codice di diritto canonico.
Il testo è ripreso da Adelante en la Fe, insieme alla introduzione di quella redazione insieme al commento di Rorate caeli pubblicato di seguito, cui abbiamo aggiunto per completezza di informazione, a seguire ancora, la dichiarazione ufficiale della FSSPX (sempre nella nostra traduzione).
Il testo è ripreso da Adelante en la Fe, insieme alla introduzione di quella redazione insieme al commento di Rorate caeli pubblicato di seguito, cui abbiamo aggiunto per completezza di informazione, a seguire ancora, la dichiarazione ufficiale della FSSPX (sempre nella nostra traduzione).
Premettiamo alcune osservazioni:
- Spiega DICI che il riconoscimento della personalità giuridica alla Fraternità vale solo dal punto di vista del diritto amministrativo argentino, che esige essere le "congregazioni cattoliche" iscritte nel registro delle "associazioni di diritto diocesano". Nella sua lettera il cardinale Poli chiede al Segretariato argentino del culto che "la Fratern. etc. sia considerata una associazione di diritto diocesano, sino a che non riceva una sistemazione giuridica definitiva nell'ambito della Chiesa universale". Già nel 2011, precisa il documento, la Fraternità aveva avanzato la richiesta di esser iscritta in questo registro (sempre il comunicato DICI). Le autorità non avevano risposto evidentemente, per ovvi motivi. Ora, dopo l'intervento del card. Poli che chiede l'iscrizione per la suddetta, la situazione si è sbloccata. Si tratta in un certo senso di una finzione giuridica, non inusuale nel mondo del diritto, per stabilire una situazione provvisoria, produttrice comunque di effetti giuridici. Si chiede allo Stato argentino di riconoscere alla Fraternità, dal punto di vista del suo diritto, natura di "associazione di diritto diocesano" (istituto del diritto canonico) anche se tale natura non viene ancora riconosciuta dalla Santa Sede. Indubbiamente un gesto di buona volontà da parte del Papa, non lo si può negare. Nel frattempo la Fraternità resta in "comunione meno piena" con la S. Sede. È la terminologia assurda che usano dal Vaticano II in poi. Ma tant'è. Questo, rapidamente, per l'aspetto giuridico, che ha la sua importanza, perché significa che per lo Stato la Fraternità viene formalmente ad esser considerata una associazione cattolica e non fuori della Chiesa. Questo è l'effetto giuridico che nasce dall'espediente utilizzato.
- Per l'aspetto canonistico-religioso, c'è un aspetto ancora più importante. La richiesta dimostra che la Santa Sede non considera la Fraternità scismatica o fuori della Chiesa (e ancor meno eretica, evidentemente). Il car. Poli chiede allo Stato argentino un riconoscimento in base alla natura della Fr., che è quella di essere oggettivamente una Società di Vita apostolica (come chiamano oggi le Congregazioni di un tempo), anche se ancora non pienamente inquadrata "nella Chiesa universale", per meglio dire in una delle figure previste dal CIC attuale. Ciò dimostra che di fatto il cardinale ritiene cattolica la Fraternità, non separata dalla Chiesa, societas in attesa di inquadramento definitivo. Ciò significa anche che non si dà particolare valore alla soppressione di un tempo. Totalmente illegittima, come dimostrato da Paolo Pasqualucci nel suo testo La persecuzione dei "lefebvriani", Solfanelli 2014.
* * * * *
Mi perdonerete se approfitto per ricordarvi l'impegno del nostro traduttore, che non viene meno, anche se i mezzi mancano e non tutti, in questi tempi difficili e con una famiglia da portare avanti, sono in condizioni di prestare, come facciamo noi, opera di volontariato. Quindi, approfitto ancora una volta per ricorrere alla vostra generosità, ringraziando di cuore quanti con commovente sollecitudine ci inviano la loro donazione.
La FSSPX viene riconosciuta in Argentina come parte
della Chiesa Cattolica Romana
[aggiornato].
della Chiesa Cattolica Romana
[aggiornato].
(Le enfatizzazioni in caratteri maiuscoli sono di Adelante en la Fe - 12 aprile2015)
Il Bollettino Ufficiale della Repubblica Argentina contiene la seguente informazione:
su richiesta dell’Arcivescovo di Buenos Aires, Cardinal Poli, si concede alla Fraternità Sacerdotale San Pio X fondata dall’Arcivescovo Marcel Lefebvre lo status di “Associazione di Diritto Diocesano. Società di Vita Apostolica” e si riconosce “che viene accreditato a tale fraternità il suo carattere di persona giuridica pubblica ALL’INTERNO DELLA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA, in conformità con le norme del Codice di Diritto Canonico”.
Pur con la prudenza richiesta dal fatto di non possedere più informazioni per poter valutare con esattezza la portata reale di questa notizia al di là del linguaggio formulare della giurisprudenza, non ci sembra temerario interpretare questo gesto importante del Cardinal Poli come un gran gesto di avvicinamento – forse la punta di un iceberg – che consente di attendere con ottimismo uno sbocco positivo, a breve termine e a livello globale.
AGGIORNAMENTO 13/4 09:00:
Abbiamo chiesto a un prestigioso giurista argentino di fornirci una valutazione della notizia, chiarendoci in particolar modo se si debba interpretare come una mera formula giuridica o un documento amministrativo, come un “gesto” abituale nei confronti di organizzazioni con problemi canonico-giuridici o altre confessioni, con l’intenzione “ecumenica” di fornirgli un aiuto economico – che è quasi l’unico dubbio che possa venire in mente ai neofiti della legislazione argentina. Questa è la sua risposta:
“La Chiesa Cattolica in Argentina gode di uno statuto unico e particolare. Secondo il Codice Civile è una persona giuridica di Diritto Pubblico con uno status differente da quello di qualsiasi altra associazione del paese. Inoltre, lo stato argentino è costituzionalmente obbligato a sostenere il culto cattolico apostolico romano. Nessun’altra religione possiede questo status. Le religioni sono riconosciute dalla Segreteria del Culto, ma sono associazioni civili esattamente come un’impresa o un club sportivo.È impossibile che un’entità cristiana non cattolica venga incorporata nella Chiesa Cattolica come Persona Giuridica di Diritto Pubblico. Il fatto che i culti evangelici, i musulmani o gli ebrei possano poi ottenere sussidi da parte dello stato è un’altra cosa, ma non esiste un obbligo di sovvenzione come nel caso, per esempio, dello stipendio dei Vescovi.La risoluzione è unica e inoltre si tratta di una pratica inoltrata chiaramente dal Cardinale Primate Mario Aurelio Poli. A mio avviso è un gesto unico, che supera persino i progressi a cui era giunto Benedetto XVI”.
Come rilevano tutti i mezzi di comunicazione, non è concepibile che un tale gesto sia stato realizzato senza il consenso di Roma, il che potrebbe indicare – come abbiamo commentato – un prossimo riconoscimento canonico della FSSPX a tutti i livelli. Non molto tempo fa si è indicata come possibile la formula di un riconoscimento unilaterale da parte di Roma, ad experimentum e senza documenti dottrinali. Si dovrà aspettare.
AGGIORNAMENTO 13/4 23:00 Abbiamo pubblicato un’analisi giuridica di questa notizia di sommo interesse. Riproduciamo la risoluzione ufficiale:
Risoluzione 25/2015
Buenos Aires, 17/3/2015
VISTA la Pratica N° 9028/2015 del Registro del MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DEL CULTO, la Legge N° 24.483 e il relativo Decreto Normativo N° 491 del 21 settembre 1995, e
CONSIDERANDO:
Che secondo il Protocollo N° 084/15 del 23 febbraio 2015, l’Arcivescovo di Buenos Aires, Mario Aurelio Cardenal POLI, sollecita che la “FRATERNITÀ DEGLI APOSTOLI DI GESÙ E MARIA” (FRATERNITÀ SACERDOTALE SAN PIO X) sia considerata, fino al momento in cui troverà il suo definitivo inquadramento giuridico all’interno della Chiesa Universale, un’Associazione di Diritto Diocesano, secondo quanto stabilito dal canone 298 del Codice di Diritto Canonico, sul punto di diventare una Società di Vita Apostolica, con tutti i benefici del caso e adempiendo tutti gli obblighi riferiti alla stessa, assumendo anche le responsabilità competenti al Prelato diocesano.
Che viene accreditato alla suddetta fraternità il carattere di persona giuridica pubblica all’interno della CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA, in conformità con le norme del Codice di Diritto Canonico.
Che in base ai suoi statuti, approvati dalle autorità ecclesiastiche competenti, la fraternità è una società sacerdotale di vita comune senza voti, sul modello delle società delle Missioni Straniere (cf. Capitolo I, Articolo 1°, Statuti della Fraternità degli Apostoli di Gesù e Maria).
Che l’Articolo 3°, comma f) del Decreto N° 491/95 autorizza l’iscrizione nel Registro creato dalla Legge N° 24.483, alle persone giuridiche riconosciute dalle autorità ecclesiastiche che siano simili o analoghe agli istituti di vita consacrata e alle società di vita apostolica.
Che l’istituzione sollecitante ha soddisfatto tutti i requisiti richiesti dalla normativa vigente, allegando i suoi statuti, il proprio decreto di erezione e la memoria, in conformità con quanto sancito dalla Legge N° 24.483.
Che si deve dar luogo alla detta iscrizione ogni volta che il richiedente rientra nei termini previsti dall’Articulo 3°, comma f) del Decreto N° 491/95.
Che la presente sentenza viene emessa nell’uso delle facoltà conferite dall’Articolo 17 del Decreto N° 491/95.
Per questi motivi,
IL SEGRETARIO DEL CULTO DELIBERA:
ARTICOLO 1° — La “FRATERNITÀ DEGLI APOSTOLI DI GESÙ E MARIA” (FRATERNITÀ SACERDOTALE SAN PIO X), Associazione di Diritto Diocesano, con sede legale e domicilio particolare in calle Venezuela N° 1318, CITTÀ AUTONOMA DI BUENOS AIRES, iscritta al numero TRECENTOTTANTUNO (381) del Registro degli Istituti di Vita Consacrata, è riconosciuta come persona giuridica.
ARTICOLO 2° — Si concede alla detta entità il carattere di organismo di diritto pubblico con tutti gli effetti corrispondenti.
ARTICOLO 3° — Si renda noto che la persona giuridica di cui sopra viene a godere dei benefici concessi dall’Articolo 20, inciso e) della Legge sulle Tasse sui Guadagni (testo stabilito nel 1997).
ARTICOLO 4° — Si comunichi, si pubblichi, si trasmetta alla Direzione Nazionale del Registro Ufficiale e si archivi. —
Amb. GUILLERMO R. OLIVERI, Segretario del Culto.
[Si può verificare quest’informazione accedendo al sito del Bollettino Ufficiale Argentino e inserendo nel motore di ricerca le parole “resolución 25 año 2015”]
∫ Fin qui il testo di Adelante en la Fe. Qui comincia il commento di Rorate Caeli. ∫
La risoluzione viene dalla Segreteria del culto (Secretaría de Culto), l’ufficio del Ministero degli Esteri e del Culto argentino (Ministerio de Relaciones Exteriores y Culto) che si occupa delle relazioni del governo con gli enti religiosi, in particolare con la Chiesa cattolica, la quale è tuttora la religione di Stato riconosciuta e finanziata dalla Repubblica Argentina (articolo 2 della Costituzione 1853, rivisto nel 1994).La Risoluzione menziona il Cardinal Poli – scelto dallo stesso Papa Francesco come suo successore a Buenos Aires – come persona che ha inoltrato la richiesta del riconoscimento della SSPX, ma ci sono tutte le ragioni per credere che la richiesta venga da molto più in alto, dal vertice. Nel mese di maggio dello scorso anno Rorate aveva riferito che lo stesso Papa Francesco aveva promesso di aiutare la SSPX ad ottenere il riconoscimento come associazione a fini legali e amministrativi nel suo paese natale:
“Quando si trovava in Sud America nelle vesti di Cardinale, il Superiore Distrettuale [P. Christian Bouchacourt] venne a chiedergli un favore amministrativo che non aveva nessuna relazione con la Chiesa; si trattava di un problema relativo a un permesso di residenza. Il governo argentino, che è di estrema sinistra, utilizza il concordato che è stato sancito per proteggere la Chiesa come arma per danneggiarci e ci dice: “se dite di essere cattolici, avete bisogno della firma del vescovo per risiedere nel paese”. Pertanto, il Superiore Distrettuale andò da lui per presentargli il problema. La soluzione più facile era quella di dichiararsi una Chiesa indipendente [ai sensi del Codice Civile], ma non volevamo farlo perché siamo cattolici. Il Cardinale ci disse: “no, no, è evidente che siete cattolici: vi aiuterò”, scrisse una lettera intercedendo per noi presso il governo, che era di un radicalismo di sinistra così pronunciato da tirar fuori dal cilindro una lettera di tenore opposto da parte del nunzio apostolico. Insomma, un pareggio 0-0. Anche dopo che è stato eletto Papa, il nostro avvocato ha avuto l’opportunità di parlare con lui, dirgli che il problema con la Società Pio X era ancora in piedi e chiedergli di designare cortesemente un vescovo in Argentina che potesse risolverlo. Il Papa rispose: “D’accordo: quel vescovo sono io. Ho promesso che li avrei aiutati, e lo farò”.
Si tratta forse di un segnale dell’imminente riavvicinamento dottrinale e canonico tra Roma e la FSSPX? Si direbbe di no, dato che il Superiore Generale della FSSPX, Bernard Fellay, ha dicharato che il favore menzionato sopra si riferiva solo alla risoluzione dei problemi di permesso di residenza dei membri della FSSPX assegnati all’Argentina. La FSSPX avrebbe potuto ottenere facilmente il riconoscimento formale da parte dello stato argentino se l’avesse richiesto come un corpo separato, a fini meramente civili, cosa che la Società si è rifiutata di fare – fatto importante perché dimostra da un lato l’intenzione della FSSPX di non essere una Chiesa indipendente e di non essere percepita come una realtà esterna alla Chiesa; dall’altro lato, il riconoscimento del fatto che la FSSPX sia essenzialmente cattolica da parte di Roma.
Aggiornamento (13 aprile) – In un’intervista con Vatican Insider, il Segretario della Commissione Pontificia Ecclesia Dei si è dichiarato soddisfatto della decisione del Cardinal Poli:
“Sono contento del fatto che in Argentina si sia trovata questa soluzione che – sia chiaro – non coinvolge la Santa Sede. Non si tratta del riconoscimento della [Società di] San Pio X come società clericale: [*] la questione della legittimità dell’esercizio del ministero sacerdotale da parte dei loro sacerdoti rimane aperta. Ma questo è un ulteriore segnale di buona volontà riguardo a questa realtà della Chiesa Cattolica”.“Con la sua decisione”, continua Pozzo, “l’Arcivescovo di Buenos Aires ha riconosciuto che i membri della Società sono cattolici, anche se non ancóra in piena comunione con Roma. Continuiamo a lavorare affinché si raggiunga la piena comunione e l’inquadramento della società all’interno della Chiesa Cattolica”.
[*] Commento nostro: è vero, per carità. Ma l’azione del Cardinal Poli (che non avrebbe potuto plausibilmente avere luogo senza la piena conoscenza e approvazione, e probabilmente anche la partecipazione diretta, di colui che l’ha nominato Arcivescovo e Cardinale) è rilevante esattamente perché, agli occhi della Repubblica Argentina, i dettagli relativi a una comunione piena, parziale, incompleta o irregolare sono irrilevanti. La Società San Pio X, che è una Fraternità Sacerdotale, è parte della Chiesa Cattolica per il codice civile di una Repubblica in cui la Chiesa è fortemente vincolata allo stato, punto. Bene per il Cardinale, per Papa Francesco (che era ovviamente coinvolto in questa decisione) e per la Fraternità in Argentina.
* * * * *
Comunicato della Maison Marie-Reine,
sede del Distretto d’America del Sud (Buenos Aires, Argentina)
sede del Distretto d’America del Sud (Buenos Aires, Argentina)
div style="text-align: justify;"> Il 12 Aprile 2015 il quotidiano argentino Clarin ha annunciato la decisione del segretario di Culto, Guillermo Oliveri R., pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Argentina 9 aprile 2015, in base alla quale la Fraternità San Pio X è riconosciuta in Argentina come persona giuridica ed è stata iscritta nel registro degli Istituti di vita consacrata, che contiene l'elenco degli ordini e congregazioni religiose cattoliche presenti in Argentina.
Questa decisione è stata resa possibile - tra altre formalità - da una lettera dell'Arcivescovo di Buenos Aires, il Cardinale Mario Aurelio Poli, inviata alla Segreteria del culto, che accompagna la procedura avviata nel 2011 presso la cancelleria della Corte da parte delle autorità della fraternità. Questa lettera, in cui l'Arcivescovo di Buenos Aires «chiede che la Congregazione degli Apostoli di Gesù e Maria (FSSPX) venga trattata, fino a trovare il quadro giuridico definitivo nella Chiesa universale, come un'associazione di diritto diocesano» è una condizione necessaria per tutte le congregazioni religiose cattoliche in Argentina.
Il documento del Cardinale Poli non ha portata canonica, perché non sostituire l'autorità romana, l'unica a poter determinare la situazione canonica della Fraternità. Questo è solo un requisito che consente una decisione amministrativa dello Stato argentino, fino a quando «alla Fraternità non sia accordato un quadro giuridico definitivo nella Chiesa universale».
Occorre sapere che in Argentina l'apostolato delle congregazioni religiose cattoliche può essere esercitato solo in un quadro amministrativo e giuridico condizionato dalla iscrizione nel registro degli Istituti di vita consacrata, previa consultazione dell'autorità ecclesiastica.
Il fatto che il cardinale Poli sia succeduto al Cardinale Bergoglio in arcivescovado a Buenos Aires può portare legittimamente a pensare che la questa decisione non sia stata presa senza consultare il Papa Francesco. Tuttavia resta il fatto che non è che una questione puramente amministrativa nel contesto specifico argentino. [Fonte: DICI]
Quindi essendo associazione di diritto diocesano, in Argentina, in linea teorica sono sotto la diocesi che può interferire con le loro decisioni nel territorio?
RispondiEliminaGrazie Mic, molto opportune le tue puntualizzazioni. Soprattutto laddove ricordi che "La richiesta dimostra che la Santa Sede non considera la Fraternità scismatica o fuori della Chiesa (e ancor meno eretica, evidentemente"
RispondiEliminaForse sarebbe il caso di spiegarlo a quel gran campione del Vescovo di Albano...
Al vescovo di Albano e a diversi altri affetti da una incongrua avversione, si direbbe viscerale piuttosto che razionale, per la fraternità.
RispondiEliminaSoprattutto laddove ricordi che "La richiesta dimostra che la Santa Sede non considera la Fraternità scismatica o fuori della Chiesa
RispondiEliminaQuesto, a dire il vero, non l'hanno detto manco quelli che hanno scomunicato i vescovi. Parlavano di PERICOLO di Scisma.
...e comunque se devo dirla tutta a me questa mi sembra una megasupercazzola
RispondiEliminaNo, non è una cavolata questa decisione.
RispondiEliminaSarà una cosa per taluni di poca importanza, ma il fatto che la FSSPX non intenda costituirsi anche solo pro forma e a scopi puramente amministrativi quale ente o associazione a sè è un importante indizio della sua volontà e convinzione di essere nella Chiesa cattolica.
Allo stesso tempo la lettera del cardinale di Buenos Aires riconosce allo stesso modo che al di là di tante cose che in fin dei conti vanno relativizzati, la FSSPX è cattolica, non eretica e nemmeno scismatica.
Che mi dà invece da pensare e mi rattrista sono le prese di posizione tipo quelle di Agerecontra che non solo sono sedevacantiste, ma stanno pure perdendo il senso dell'appartenere alla Chiesa cattolica fondata da NSGC. È un insulto nei Suoi confronnti pensare che si debba uscire da questa Chiesa perché diventata un covo di modernisti per fare resistenza. No, la Chiesa è quella che ha fondato Lui e ci penserà Lui a tempo debito a farla rifiorire.
Questo, a dire il vero, non l'hanno detto manco quelli che hanno scomunicato i vescovi. Parlavano di PERICOLO di Scisma.
RispondiEliminaNon non l'hanno detto. Eppure, nonostante questo c'è chi lo dice lo ripete e chi gli va dietro...
Magister micidiale:
RispondiElimina"
Papa Karol Wojtyla aveva il suo Ratzinger, per la stesura e il controllo dei suoi testi.
Ma papa Bergoglio a un Müller preferisce un Víctor Manuel Fernández, rettore della Pontificia Universidad Católica Argentina e suo fidato ghostwriter sia per la "Evangelii gaudium" sia per l'imminente enciclica sull'ecologia.
La nomina di Fernández a rettore fu tenacemente contrastata, all'epoca, dall'allora segretario della congregazione per l'educazione cattolica Jean-Louis Bruguès, anche a motivo dell'incerta produzione teologica del candidato, tra i cui titoli figura un "Sáname con tu boca. El arte de besar", edito a Buenos Aires da Lumen nel 1995.
Sarah sempre piu' esplicito
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/sarah-40375/
Ho appena letto l`ultimo articolo di Magister, sono sicura che se non fosse sicuro non avrebbe scritto questo:
RispondiElimina"Ma questo rifiuto delle credenziali appare in clamorosa contraddizione non solo con quel "Chi sono io per giudicare?" che è diventato il marchio identificativo del pontificato di Jorge Mario Bergoglio, ma anche e soprattutto col numero senza precedenti di ecclesiastici omosessuali promossi in curia nell'ultimo biennio a posti di rilievo e a contatto ravvicinato col papa.
!!
Dunque la lobby gay è più che mai attiva intra muros vaticani, e i promossi sono a contatto diretto con il papa.
Scusate l`italiano approssimativo del mio ultimo commento, ma l`informazione sugli ecclesiastici promossi gay mi ha lasciato basita.
RispondiElimina@ Luisa
RispondiEliminaEppure c'è chi riesce a negare l'evidenza: http://www.papalepapale.com/develop/il-papa-che-abbandono-i-gay-al-loro-destino/
Eh già,vuoi mettere el Tucho con Ratzinger? Non c'è storia.....evidentemente la lobby, cacciato via l'impedimento bavaro, ora si sente più che mai protetta ed al di fuori di qualsiasi ipotesi di scandalo, diverso se il bavaro avesse tentato di resistere più a lungo, cmq. il vdr ha l'estate piena zeppa di viaggi, a luglio 3 in una botta, Ecuador, Bolivia, Paraguay per la serie dove sono i cattolici più in quei paesi dove la Santeria e le sette protestanti fanno proseliti più dell'Isis,e se ne strafrega del vaticano, basta avere la sua corte argie attorno e fan...totem a tutto il resto, ha voglia Mueller a mandare rettifiche, lui fa quello che gli passa per la testa e basta. Magister scrive e può permettersi di scrivere quello che vuole perché sa. Anonymous.
RispondiEliminaNon voglio essere maligna, ma un libro con quel titolo,
RispondiElimina" Saname con tu boca", manco Ruper Everett l' avrebbe scritto. E negli anni '50 una canzone con un titolo simile sarebbe stata proibita alla radio e tv.
Magister sa, e chissà quanti altri, ma evidentemente lui
" non tiene famiglia".
Rr
Dopo aver letto Magister, mi verrebbe da pensare che il,proposto ambasciatore francese non è gradito a qualche porporato vicino al VdR per motivi non qui pubblicabili, ma intuibili.
RispondiEliminaPossono essere molto più gelosi ed invidiosi delle donne...
Rr
RispondiEliminahttps://radiocristiandad.wordpress.com/2010/06/01/bergoglio-desenmascarado/
Il governo Hollande è stato definito l'esecutivo più massonico degli ultimi cinquant'anni. Le ragioni del rifiuto vanno cercate lì, non nel fatto che il soggetto è un invertito. La Chiesa, come d'altronde il mondo in generale, brulica ormai di gente con turbe sessuali (ci confezionano sopra divertenti servizi televisivi, con curie che coprono i pervertiti). Ma la massoneria, checché (con l'accento) se ne dica, non ha infiltrato il Vaticano in modo molto profondo.
RispondiEliminaMa la massoneria, checché (con l'accento) se ne dica, *non* ha infiltrato il Vaticano in modo molto profondo.
RispondiEliminanE è CERTO?
Leone XIII (LEONE XIII!) Era convinto del contrario.
Sa della Lista "Pecorelli"? Nei 33 giorni del Pontificato di Papa Luciani, la rivista OP del giornalista Mino Pecorelli pubblica, in appendice all'articolo "La gran Loggia Vaticana", un lungo elenco di prelati e leader cattolici massoni. Si tratta di un estratto parziale di un elenco più lungo, pubblicato da "Panorama" due anni prima. A differenza di quello di Panorama, però, l'elenco di OP presenta anche la matricola, il grado massonico raggiunto, la data di iscrizione e la loggia di appartenenza. Il testo si chiude con la frase "Mi attendo una pioggia di pubbliche smentite o, nel silenzio, l'epurazione" . A 37 anni di distanza, non si sono ancora verificate né l'una, né l'altra. Le vicende seguenti, comprese alcune inchieste parallele a "Mani Pulite", hanno visto coinvolti diversi nomi di quell'elenco, di cui si è accertata la contiguità con ambienti massonici.