Da quanto riportato nei giornali mi sembra che si debbano distinguere due momenti :
- la procedura canonica ispettiva, avviata pare da una minoranza di frati ostili al fondatore “per monitorare riti e celebrazioni lefebvriani” (così si esprime il quotidiano il Mattino) per ragioni, dunque, che nulla avevano a che fare con questioni patrimoniali e meno che mai con condotte fraudolente o illecite, sfociata nel commissariamento; e
- le successive indagini della Procura di Avellino relative al patrimonio ora sequestrato, iniziate su denuncia del legale del commissario apostolico per l’acquisizione delle disponibilità patrimoniali in questione; indagini che hanno ad oggetto un fatto commesso DOPO il commissariamento: la modifica dello statuto delle Associazioni (enti di diritto civile) che erano da sempre e sono proprietarie di tutti i beni oggetto di donazioni ai FI che questi ultimi non potevano possedere per il voto di povertà collettiva.
Se vi siano state delle irregolarità nella modifica statutaria e se tali irregolarità siano tali da integrare i reati contestati ai due frati lo stabilirà (verità giudiziaria) la magistratura al termine del processo quando la magistratura avrà terminato di indagare e renderà una decisione definitiva. La verità giudiziaria (che a volte, purtroppo, come è noto, non coincide con la verità, per gli evidenti limiti che la caratterizzano) non ci esonera però dal dovere di valutare, soprattutto sotto un profilo non strettamente giuridico, i fatti riguardanti il rapido declino di una stimatissima famiglia religiosa produttiva, in controtendenza, di tanti frutti spirituali, che in questi giorni ci viene presentato come vergognoso.
Quello che salta agli occhi è l’inversione cronologica dei fatti ed il capovolgimento del rapporto causa-effetto che viene attuata da taluni, vicini alla nuova “gestione” dei FI, nella descrizione degli eventi e nella loro lettura e che dà luogo ad una deformazione maliziosa dei fatti volta a dipingere questi frati, i laici ad essi vicini, ed il padre fondatore che viene presentato come grande manovratore, come una banda di truffatori che con frode e violando il voto di povertà avrebbe ottenuto dai fedeli turlupinati un patrimonio considerevole, intestandolo fittiziamente ad un’associazione di diritto civile, lo avrebbe nascosto agli altri frati per distogliere tali beni dallo scopo di supportare le necessità quotidiane dei frati e l’apostolato, al fine di godere egoisticamente di tale tesoro e appropriarsene indebitamente.[1]
Questa inversione cronologica e causale è attuata additando l’EFFETTO e la reazione difensiva[2]
ad un commissariamento adottato senza alcuna motivazione espressa (dalla quale potersi difendere) temuto come finalizzato a scardinare il carisma dei FI ritenuto troppo rigido, troppo poco “moderno” e forse troppo apologetico (soprattutto contro la massoneria e troppo critico nei confronti del CVII) ed a irreggimentare quella spiritualità forte che aveva suscitato tantissime vocazioni e tante donazioni come CAUSA (gravi crimini patrimoniali commessi da padre Manelli e i suoi accoliti a danno dei poveri FI) della ispezione e del commissariamento sollecitata dai frati “ribelli”.
Ecco che con questa inversione l’ispezione ed il commissariamento, finora privi di giustificazione espressa, vengono motivati ex post con presunti crimini commessi dall’ex dirigenza dei FI. E quelle che parevano delle vittime innocenti di una persecuzione a motivo della fede troppo tradizionale vengono mostrati come malfattori spregevoli. Peccato che questi eventi che sarebbero la ragione delle pesantissime (e non motivate) misure canoniche adottate contro i FI sono accaduti SUCCESSIVAMENTE ad esse (dal FQ: “L’ indagine della Procura avellinese è stata aperta grazie al commissario apostolico del Vaticano padre Fidenzio Volpi … rappresentato dall’ avvocato Giuseppe Sarno) e, secondo la Procura, proprio a CAUSA di esse (“ il sospetto è che… servisse ad anticipare la nascita di un nuovo Istituto..dopo i dissidi interni.. che avevano portato inevitabilmente al commissariamento”).
Colpisce anche la opposta concezione che gli originari FI, insieme ai benefattori loro fedeli, e il “nuovo corso” dei FI hanno delle strutture associative che da sempre sono proprietarie dei beni donati dai fedeli e da sempre li amministrano in favore delle necessità materiali e missionarie dei FI: per gli uni esse avrebbero lo scopo di rispettare realmente il voto di povertà collettivo, elargendo ai FI una vera e propria elemosina liberamente[3] per gli altri sarebbe una ipocrita fictio iuris funzionale ad aggirare quel voto di povertà[4] e infatti coerentemente con questa impostazione avanzano il “diritto” di disporre liberamente di quei beni.
Di fatto, con l’attribuzione della custodia dei beni al commissario l’associazione proprietaria dei beni è stata privata della disponibilità di ciò che appartiene, da sempre, ad essa, ed il nuovo corso dei FI potrà esercitare il preteso “diritto” di disporre direttamente e liberamente di tale beni come ritenuto conforme al nuovo voto di povertà collettivo, senza più l’ipocrita e fastidiosa intercapedine dell’associazione.
Anna
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1. Recenti considerazioni dei ribelli : “LO SCANDALO DELLA BANDA MANELLI... “Tutto l’Istituto dei Francescani dell’Immacolata è stato strumentalizzato da manelli e dai suoi manichini… per essere utilizzato come un grande e furbesco paravento col quale .. rastrellare molti beni… È evidente che l’odio e la violenza scatenata contro Padre Volpi e il Commissariamento… avevano innanzitutto lo scopo di creare UNA CORTINA FUMOGENA, DI OCCULTARE QUANTO OGGI STA EMERGENDO e quindi DI IMPEDIRE E DI BLOCCARE CHE SI SMASCHERASSERO TUTTI I PANNI SPORCHI CHE SI NASCONDEVANO DIETRO LA FACCIATA PERBENISTICA…. Non c’è dubbio che tutti i fanatici e ottusi manichini di manelli saranno trascinati dal loro santone-fallito in un disastro completo e in un baratro senza fondo che si allargherà sempre di più nella misura in cui continueranno cocciutamente a esserne schiavi (come fino ad ora) e a scambiare per “santo” un grande falsario e a farsi rovinare la vita e la vocazione da questo tenebroso e disonesto figuro abituato a tramare nell’ombra e a nascondendosi dietro la veste rassicurante della Madre Chiesa…” [qui]
2. v. nota della Procura e il Mattino: “hanno proceduto alle modifiche degli Statuti delle due associazioni allo scopo di mantenere il controllo sulle stesse” “il sospetto è che l’affidamento dei beni dei Francescani dell’Immacolata a persone esterne all’Ordine servisse ad anticipare la nascita di un nuovo Istituto d’impostazione liturgica tridentina, dopo i dissidi interni e le derive lefebvriane che avevano portato inevitabilmente al commissariamento”
3. Replica di Circelli : “... Pretendere che le temporalità dei beni debbano restare nella disponibilità dei frati è contrario alla Regola dell’Istituto, che è di pubblico dominio, ed è nota soprattutto ai membri della MIM, formati dai FFI, di cui seguono il carisma. Secondo tale legislazione, conformemente alla mente dei Fondatori, i frati francescani dell’Immacolata non possono avere la proprietà di alcun bene, né possono accampare in qualsiasi modo un diritto all’uso. L’uso dei beni è loro solo concesso a titolo di carità dai benefattori e fintanto che essi lo vorranno. Fin da principio, nell’Istituto è stato chiaro (e così da voi Padri è stato sempre insegnato a noi laici e vostri benefattori) che un bene non può mai essere considerato vostro, né che voi possiate mai pensare di poterne disporre a piacimento e contrariamente alla volontà dei donatori...” [qui]
4. “...le Associazioni.. sono sorte in verità come “fictio juris” per aggirare il Voto di Povertà collettivo” [qui]
Dalla Bolla Misericordes vultus:
RispondiElimina4.(...). Aprirò infatti la Porta Santa nel cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II. La Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell’evento. Per lei iniziava un nuovo percorso della sua storia. I Padri radunati nel Concilio avevano percepito forte, come un vero soffio dello Spirito, l’esigenza di parlare di Dio agli uomini del loro tempo in un modo più comprensibile.
ABBATTUTE LE MURAGLIE CHE PER TROPPO TEMPO AVEVANO RINCHIUSO LA CHIESA IN UNA CITTADELLA PRIVILEGIATA , era giunto il tempo di annunciare il Vangelo in modo nuovo. Una nuova tappa dell’evangelizzazione di sempre. Un nuovo impegno per tutti i cristiani per testimoniare con più entusiasmo e convinzione la loro fede.
COMINCIAMO BENE!!!
E aggiungerei:
RispondiElimina23. La misericordia possiede una valenza che va oltre i confini della Chiesa. Essa ci relaziona all’Ebraismo e all’Islam, che la considerano uno degli attributi più qualificanti di Dio. Israele per primo ha ricevuto questa rivelazione, che permane nella storia come inizio di una ricchezza incommensurabile da offrire all’intera umanità. Come abbiamo visto, le pagine dell’Antico Testamento sono intrise di misericordia, perché narrano le opere che il Signore ha compiuto a favore del suo popolo nei momenti più difficili della sua storia. L’Islam, da parte sua, tra i nomi attribuiti al Creatore pone quello di Misericordioso e Clemente. Questa invocazione è spesso sulle labbra dei fedeli musulmani, che si sentono accompagnati e sostenuti dalla misericordia nella loro quotidiana debolezza. Anch’essi credono che nessuno può limitare la misericordia divina perché le sue porte sono sempre aperte.
Questo Anno Giubilare vissuto nella misericordia possa favorire l’incontro con queste religioni e con le altre nobili tradizioni religiose; ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci; elimini ogni forma di chiusura e di disprezzo ed espella ogni forma di violenza e di discriminazione
In ogni situazione concreta la prima tentazione da riconoscere è quella dell'ideologia, unico modo per non cadere nell'idolatria, cioè il rendere culto a qualcosa d'altro da Dio.
RispondiEliminaOra, Cristo è Dio incarnato, rivelatore massimo e perfetto della volontà di Dio, che ha obbedito fino al sacrificio di sè nella sua umanità. L'essenza di questo sacrificio redentivo è la misericordia di Dio, cioè la pietà che Dio mostra nei confronti dell'umanità peccatrice.
Se la misericordia divina è essenziale in qualcosa che è avvenuto circa 2000 anni fa e che ha dato luogo alla Chiesa che ne dà l'annuncio e se nel corso della storia altre rivelazioni ne hanno ribadito "il cuore" (pensiamo al Sacro Cuore a Paray le Monyal nel 1673 o alla divina misericordia a Plock nel 1931), è del tutto "idolatrico" pensare che ci sia stata una "novità decisiva" nel 1965 e che sia questo cinquantenario la "benzina" che fa andare la misericordia di Dio, evidentemente un ferrovecchio arrugginito dimenticato in qualche garage delle canoniche.
Quindi se "dobbiamo tenere vivo l'evento", inventandoci qualcosa di "grosso" per ringalluzzire le idee di attempati ideologi con cinquant'anni di più addosso rispetto ad allora, allora usiamo pure la misericordia per dire che inizia una nuova era.
Se invece la novità è Cristo, da un paio di millenni, forse ad essere incomprensibile è chi si vuole rendere più comprensibile della novità stessa, dicendosi "nuovo" mentre in realtà invecchia con le proprie pretese, facendo solo leva sul potere di cui dispone.
Non esiste alcun "vangelo nuovo", salvo per gli ideologi. Non esiste nemmeno una predicazione nuova, salvo predicare un vangelo differente dal solito.
Così, tanto per cominciare, diciamola tutta: l'uomo, segnato dal peccato originale (diventato "scomodo" da una cinquantina d'anni) è nella condizione di non potersi salvare da solo. Il proprio peccato lo supera. Non sarà mai in grado di pagare abbastanza. Siamo liberi di commetterlo, liberi di pentircene, ma non abbiamo il potere di redimerci da soli. Il dogma (diventato "scomodo" da una cinquantina d'anni) evidenzia l'essenza della misericordia di Dio (non la nostra): tirarci fuori da lì.
L'ha fatto sacrificando se stesso. E la Santa Messa è rinnovamento (in forma incruenta) di quel sacrificio, di Gesù vero uomo e vero Dio (dogma) permettendoci di farne memoria (della misericordia di Dio) e di applicarla a noi (offrendoci insieme a Lui, facendo comunione con il Suo sacrificio), mentre si rende ogni volta REALMENTE PRESENTE. Altro che "cena" e convocazione presieduta dal celebrante (al modo protestante)!
Dunque in ogni Santa Messa, il sacrificio di Cristo, PRESENTE, ottiene a chi vive questa fede di essere in piena comunione con la misericordia di Dio, per gli infiniti meriti di Gesù, Unico Salvatore e redentore dell'umanità peccatrice.
Santa Faustina ha associato questa realtà alla propria esperienza mistica, collegando alla divina misericordia la Passione di Cristo ("Per la Sua dolorosa passione abbi misericordia di noi e del mondo intero").
Il Sacro Cuore è una devozione che ci immerge con la volontà di Gesù di consegnarsi liberamente ai crocifissori.
A Fatima ai pastorelli è stata suggerita questa giaculatoria da intervallare nel Rosario ("Gesù ... preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia").
Si potrebbe continuare, in modo ancor più comprensibile, per chiunque desideri confrontarsi con la realtà, in modo mistico e rivelato.
Altrimenti si può preferire l'idolo, l'ideologia, la novità, un linguaggio più adatto ai tempi, dicendo altro, spacciandosi per inventori dell'acqua calda, mettendosi "al centro del progetto", soprattutto vendendo molto fumo...
Non a caso il primo intervento di oggi ha richiamato la 'bolla' proprio in questo spazio dedicato ai Francescani dell'Immacolata.
RispondiEliminaE' una delle tappe del grande inganno che continua a mietere confusione e distruzione delle cose più sacre a la Catholica, la nostra Mater et Magistra.
Oggi è anche l'anniversario delle Apparizioni alle 3 Fontane a un miscredente trasformato in apostolo, Bruno Cornacchiola.
«Sono colei che sono nella Trinità divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Ecco, prima di andare via io ti dico queste parole: la Rivelazione è la Parola di Dio, questa Rivelazione parla di me. Ecco perché ho dato questo titolo: Vergine della Rivelazione»
... Poi la Madonna muove il braccio sinistro e punta l'indice verso il basso, indicando qualcosa ai suoi piedi. Bruno segue con l'occhio il gesto e vede per terra un drappo nero, una veste talare da prete e sopra di essa una croce spezzata in più punti. «Questo è il segno che la Chiesa soffrirà, sarà perseguitata, spezzata; questo è il segno che i miei figli si spoglieranno... Tu, sii forte nella fede!...». La celeste visione non nasconde al veggente che lo attendono giorni di persecuzione e di prove dolorose, ma che Lei lo avrebbe difeso con la sua materna protezione. Poi Bruno viene invitato a pregare molto e a far pregare: «Si preghi assai e si reciti il Rosario quotidiano per la conversione dei peccatori, degli increduli e per l'unità dei cristiani...». E gli rivela il valore delle Ave Maria ripetute nel Rosario: «Le Ave Maria del Rosario che voi dite con fede e con amore sono tante frecce d'oro che raggiungono il Cuore di Gesù...».
La nostra Madre Immacolata, Assunta in cielo, accolga le nostre preghiere!
Sapete quanto "resisto" alle apparizioni. Ma oggi no.
RispondiEliminaLa Madonna nel 1937 aveva informato la serva di Dio Luigina Sinapi delle future apparizioni alle Tre Fontane. La donna entrò all’interno della caverna e vi scorse la Vergine piangente con gli occhi bassi; stupita si guardò intorno e, in un angolo, trovò i resti di un feto, quasi certamente abortito e gettato in quel luogo oscuro, lontano da occhi indiscreti. Luigina, dopo aver dato sepoltura a quelle povere ossa, si accorse che la Madonna la guardava teneramente per il gesto di carità e di amore compiuto; in seguito la Vergine disse: “Io ritornerò in questo luogo per convertire un uomo, che oggi lotta acerbamente contro la Chiesa di Cristo e vuole assassinare il Santo Padre (...). Va’ adesso a San Pietro, là troverai una religiosa che ti farà conoscere suo fratello, che è un cardinale. A lui devi portare il messaggio. Da questo luogo insedierò a Roma il trono della mia glorificazione. Dovrai dire al cardinale che presto sarà il nuovo Papa”.
RispondiEliminaLa Sinapi andò alla ricerca della donna, descritta dalla Vergine anche nell’aspetto fisico, e la trovò a San Pietro, trattandosi della sorella del cardinale Eugenio Pacelli. La mistica parlò con il cardinale, che allora ascoltò con un certo distacco le parole di quella donna semplice, ma animata da una fede profondissima; dieci anni dopo, però, Eugenio Pacelli salì al soglio pontificio con il nome di Pio XII!
Forse anche in ragione della profezia mariana, il nuovo Papa ebbe nei confronti delle apparizioni delle Tre Fontane un atteggiamento di particolare disponibilità, dimostrandosi sempre più convinto della loro autenticità. Ma tra le parole, che la veggente romana aveva udito dalla Madonna, c’era anche l’annuncio della straordinaria conversione di un anticattolico e della sua totale partecipazione all’esperienza mistica proposta da Maria, un fatto che avrebbe consolidato il culto della Vergine delle Tre Fontane.
segnalo:
RispondiEliminahttp://www.antoniosocci.com/come-sara-il-giubileo-mentre-si-scoprono-due-nuove-irregolarita-del-conclave/#more-3621
Oramai con questo papa si sta radicando, se già non lo è, la vulgata, che è inganno e menzogna, che vorrebbe che prima del mitico "Concilio" fossero assenti nella Chiesa la misericordia, l`attenzione agli ultimi, la carità.
RispondiEliminaMenzogna di chi continua ad occultare la drammatica realtà della crisi della Chiesa, della fede, del sacerdozio, di chi continua ad esaltare i sedicenti frutti di un Concilio e a caricaturare in modo sprezzante la Chiesa ante-Vaticano II.
Quando labri entrano una villa ricca per rubarla, neanche loro annunciano il loro motivo...
RispondiEliminaCosi on i Volpi del nostro tempo.
Il mere fatto che quelli che sono entrati, che non facevano parte della famiglia, poi provano di ottenere la proprietà della famiglia, indica chi sono i ladri e quale è stato il loro motivo...
Romano
Segnalo:
RispondiEliminahttp://www.tempi.it/socci-contrapporre-ratzinger-bergoglio-benedetto-francesco-liberal-conservatori#.VSpJr_A_i9c
Mi scuso se insisto ma non parlo per sentito dire io c`ero in quella Chiesa così disprezzata, descritta in modo menzognero da chi impone l`idea che la Chiesa è rinata con il Concilio Vaticano II.
RispondiEliminaCon certe vergognose menzogne vengono offesi tutti i cattolici, dai Santi, ai Papi, ai martiri, ai semplici fedeli che hanno mantenuta viva la Fede della Chiesa e testimoniato con la loro vita l`amore del Signore.
Che dal CVII la Chiesa abbia incominciato un nuovo percorso ( Bergoglio dixit) è esatto, ma chi dice che quella svolta epocale è stata imposta con violenza , che quel percorso è stato intrapreso non solo voltando le spalle al passato ma seppellendolo con disprezzo?
Non è banale che sia il papa stesso ad alimentare con quelle menzogne l`ignoranza di fedeli passivi, sprovvisti di una sana curiosità che domanda a verificare certe versioni anche quando vengono dal papa.
Ecco il genere di caricatura menzognera che dipinge l`aria buona della primavera postconciliare, ignorando il disastro, lo scempio dottrinale e liturgico, la crisi della fede e del sacerdozio.
RispondiEliminaLetto su V.I. , articolo di G. di Valente:
La scia luminosa del Concilio
La Chiesa della prossimità e della misericordia, amica degli uomini e delle donne di questo tempo, non è una «invenzione» di Papa Francesco. È questa la «Chiesa di sempre», rifiorita in maniera avvincente e consolante nella primavera dell’ultimo Concilio. Nella Bolla d’indizione dell’Anno della Misericordia si respira anche l’aria buona del Concilio Vaticano II, sottratto finalmente a tutte le caricature a buon mercato messe in circolo dalle cricche anticonciliari organizzate."
E non si vergognano.
Eh già: disprezzo, ma con taaaaaanta misericordia.
RispondiEliminaChe se per caso non sei d'accordo, misericordiosamente, ci sono quattro possibilità:
-ti svillaneggio causticamente
-ti presento come un nemico dell'umanità
-ti degrado
-ti commissario
Chi sarò mai per giudicare diciannove secoli di storia? Lo dovreste capire dal titolo del libro...
http://www.librimondadori.it/libri/sono-con-voi-fino-alla-fine-del-mondo-francesco
Il link di Gigi 12:32
RispondiEliminaporta ad un documento di agosto 2013, quando Socci non aveva ancora preso coscienza di ciò che con indubbia onestà intellettuale, ha espresso successivamente...
Se ci vogliamo fermare alla prima taverna e non vedere tutto il resto, padronissimi; ma non pretendiamo di zittire chi invece si pone motivati interrogativi e cerca di orientarsi in questo ginepraio!
Finalement, dans cette affaire des FI, tout se ramènerait à une affaire de pognon — beaucoup plus que 30 deniers…
RispondiEliminaL'autre jour, à propos des déclarations débiles de l'évêque de Sienne, je parlais de "degré zéro du modernisme". Son Excellence nous débitait en effet, pour la énième fois, tous les poncifs les plus éculés de 50 années d'"aggiornamento".
Mais ce dont il s'agit ici n'a plus rien à voir ni avec la religion ou la théologie, ni avec le droit canon ou l'éthique, ni, faut-il ajouter, avec la plus élémentaire décence.
Il suffit d'ailleurs de regarger la photo des deux principaux comparses, telle qu'elle a été publiée ici et là : l'un avec son profil d'argousin sans scrupules et ses quelques cheveux en forme de nouilles étalées sur le crâne et collées à la brillantine (un "religieux" pourtant) ; l'autre (un "religieux" lui aussi) regardant le premier d'un air extasié… On ne sait trop qui fascine qui… En tout cas, c'est bras dessus bras dessous qu'ils accomplissent leur œuvre de mort et c'est tout ce qui, dans le moment, leur importe. Mais on sait comment ces gens-là, généralement, finissent.
Il y a du Judas là-dedans.
Gentile Signora,
RispondiEliminaIo credo che la sua reazione sarebbe giustificabile se Lei fosse l'avvocato difensore di Socci.
Io volevo solo metter in luce le contraddizioni di Socci, non volendo zittire nessuno, anche perchè non ne ho la possibilità. Io potrei zittire Socci? Magari...
Socci era entusiasta di Bergoglio, poi è diventato suo "nemico": ma non per ragioni dottrinali, unicamente per questioni "politiche" che tutti conoscete. Socci parla mai di dottrina, rito, etc? Non mi pare proprio. E' il classico ciellino, affarista, sostanzialmente pervaso di spirito calvinista.
Serietà e coerenza, per quanto possibile, dovrebbero essere i presupposti di parole e azioni. Prima di parlare, inoltre, biognerebbe collegare il cervello, non reagendo come il cane di Pavlov.
Molto onesto, da parte sua, pubblicare solo quel che le fa comodo. Vada a quel paese.
RispondiEliminaErrato, Gigi, Socci siè discostato da Bergoglio per ragioni di dottrina: per esempio sui valori non negoziabili; Sono altri i CL doc affaristi
RispondiEliminaGentile signor Gigi,
RispondiEliminaio non sto 24 ore su 24 sul blog. E può capitare che anche la sguarnita redazione abbia i suoi tempi.
Le faccio notare che lei è entrato a gamba tesa con un OT in un contesto in cui si proponeva tutt'altro.
Inoltre, un link che invia al contenuto che ho visto e sottolineato a mio modo può essere interpretato secondo letture diverse, compresa quella che mi è venuta spontanea di affibbiarlo ad uno degli innumerevoli tentativi di cosiddetti 'normalisti' oggi molto attivi nei confronti di chi osi criticare di un pontefice ciò che è e resta criticabile perché non impegna l'infallibilità.
Inoltre ancora, a cosa devo la sua arrogante sparata di cui sopra?
Se io non sono l'avvocato difensore di Socci, neppure lei è il suo pubblico ministero, e tuttavia lo apostrofa con epiteti e non con argomenti.
Non condivido tutto quel che dice Socci; ma dai suoi scritti, che non conosco da ora, l'onestà intellettuale insieme ad una testimonianza di fede devo riconoscergliela.
Forse lei per primo, dovrebbe collegare il cervello prima di parlare.
Tra l'altro si può dissentire sia con me che con Socci; ma una comunicazione piena di insulti piuttosto che di argomenti, squalifica chi la fa.
E con Socci chiudiamola qui!
RispondiEliminaDice Valente:
RispondiElimina" Nella Bolla d’indizione dell’Anno della Misericordia si respira anche l’aria buona del Concilio Vaticano II, sottratto finalmente a tutte le caricature a buon mercato messe in circolo dalle cricche anticonciliari organizzate."
Dunque se dovessimo seguire la vulgata qui sopra, chi descrive la realtà che ha sotto gli occhi e cioè
-il disastro liturgico che vede la liturgia ostaggio dei creativi animatori liturgici e del loro arbitrio,
-una fede ormai in stato comatoso, -movimenti emblematici della rottura la più radicale, e rivendicata, con la Tradizione, eppure lodati e incoraggiati,
-chiese e seminari semideserti, -libertà prese a tutti i livelli con la Dottrina, con la morale cristiana,
-ignoranza crassa del popolo di Dio,
-ecc. ecc.,
fa una caricatura a buon mercato del CVII o descrive una ben triste realtà?
Appartiene ad una cricca anticonciliarista o è un cattolico che ha ancora una mente e una coscienza che lo ha messo al riparo da condizionamenti e messaggi fagocitanti e vede la lacerante divisione nella Chiesa, lo scempio di cui sono vittime la Liturgia e la Dottrina?
Non sono ingenui, irenisti , afflitti da angelismo cronico coloro che continuano a incensare il CVII tacendo quel che ne è scaturito, chi mente sapendo di mentire, chi partecipa all`opera di destruzione della Chiesa che deve passare certe tappe per raggiungere il suo obiettivo.
Sono loro che dipingono caricature a buon mercato di chi non compera la loro merce ideologica, sono loro che fanno parte di una cricca iperorganizzata che vuole imporre il proprio pensiero unico.
Vegliamo perchè bisogna essere ciechi per non capire a che cosa ci stanno preparando.
Cara Dottoressa Gaurini,
RispondiEliminalungi da me voler sindacare le sue scelte, ma mi sembra "curioso" che lasci passare qualche critica ai FFI di tipo filo-commissariamento, ma le critiche di chi disapprova il loro non essere mai stati integralmente tridentini, ne passino molte di meno.
Anonimo,
RispondiEliminase ne avessi ricevute sarebbero passate. In altre discussioni ce ne sono, eccome!
In ogni caso a loro non è servito a nulla non essere integralmente tridentini (se con questo intende "biritualisti"), mi pare. Questo l'ho sottolineato.
Poi mi permetta contestarle quell'"essere tridentini": la storia della Chiesa non si esaurisce nel concilio di Trento. Chi ama la Tradizione perché dovrebbe essere esclusivamente "esclusivamente tridentino"?
Se si riferisce al Rito Antiquior (che più che tridentino è di origine apostolica), non ne nego l'insostituibile valore; ma, con i dovuti distinguo, bisognerà recuperarlo non certo imponendolo, ma vivendolo difendendolo e diffondendolo.