Riprendiamo di seguito una recente notizia che rompe lo schema anti-Romano dei Vescovi tedeschi. Non possiamo che sentirci confortati per tutte le voci, soprattutto di cardinali e vescovi - cui si aggiunge questa - che si levano a contrastare le arie di fronda rivoluzionaria in ordine alle recenti vicende sinodali.
Saremmo ancor più confortati - e confermati - se le stesse voci risultassero consapevoli delle cause che hanno reso possibili certe distorsioni dottrinali mascherate da pastorale, attraverso l'espediente di conio conciliare di sostituire la dottrina con la prassi, sganciando quest'ultima dalla verità, in nome di un umanesimo volontarista. [Vedi articolo sulla Sinodalità recidiva]
Aggiornamento: Secondo il blog Le salon beige altri 5 vescovi ne appoggiano le posizioni. sono i vescovi bavaresi Mons. Konrad Zdarsa (Augsbourg), Mons. Gregor M. Hanke OSB (Eichstätt), Rudolf Voderholzer (Ratisbona) et Friedhelm Hofmann (Wurtzbourg) et l'évêque de Görlitz in Bassa Slesia, Wolfgang Ipolt.
Il vescovo di Passau in Germania è un giovane salesiano nominato in diocesi da Papa Francesco circa un anno fa. Con un lungo intervento pubblicato su Facebook risponde punto per punto alle richieste di “rinnovamento” che sono piovute su Roma dal Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK). Fra le “novità” avanzate dal comitato in vista del Sinodo ricordiamo quelle di poter benedire in chiesa le coppie omosessuali e le coppie divorziate risposate.
A questo proposito mons. Stefan Oster, secondo quanto riporta Le Salon Beige, interviene sottolineando che il discorso dei “valori vissuti” o dei “segni dei tempi” non è sufficiente a rovesciare un insegnamento di 2000 anni che si basa sulla Rivelazione. “Gesù Cristo”, ricorda il vescovo, “non è un “valore, ma la stessa Parola di Dio”.
Lo scorso settembre mons. Oser aveva già pubblicato un testo contro quelli che oppongono abusivamente la legge alla misericordia, a volte citando indebitamente [resta da vedere quanto indebitamente] lo stesso Papa Francesco.
Per queste sue posizioni pare che il vescovo di Passau sia divenuto oggetto di una serie di interventi indignati, alcuni dei quali pubblicati sul sito finanziato dalla Conferenza Episcopale tedesca, katholisch.de. Nel frattempo i suoi confratelli vescovi, che non hanno fatto sentire la loro voce di fronte alle richieste “innovative” della Zdk, rimangono in un loquace silenzio. [Fonte]
Ed altri 5 vescovi ne appoggiano le posizioni.
RispondiEliminahttp://lesalonbeige.blogs.com/my_weblog/web.html
Anche oggi Socci coglie nel segno:
RispondiEliminahttp://www.antoniosocci.com/come-la-chiesa-di-sempre-non-quella-quella-bergogliana-ci-ha-riempito-di-delizie-da-gustare-e-bellezze-da-godere/#more-3700
il link per l'articolo di P.Gheddo è:
http://gheddo.missionline.org/
segnalo anche http://www.formiche.net/2015/05/17/colpi-scena-sul-commissariamento-dei-francescani-dellimmacolata/
RispondiElimina...
RispondiEliminaCon queste ultime “involuzioni” della vicenda del commissariamento, verrebbe di rivolgersi alla Santa Sede chiedendo: «Di fronte all’attuale crisi della vita consacrata, non avremmo più bisogno di amplificazione di lotte intestine e beghe interne. Ma, ci si consenta, che i Francescani dell’Immacolata possano a tornare, al 100 per cento, ad essere quel “segno prezioso” e quella “roccia della tradizione contro il modernismo e l’irenismo”, che hanno potuto sperimentare negli scorsi anni tutti quelli che li hanno potuti conoscere direttamente (le parole citate tra virgolette sono della giornalista e scrittrice cattolica, che da nessuno potrà essere tacciata di “tradizionalismo”, Costanza Miriano)».
Bellissimo. Mons. Oster sorride e fa sorridere come Papageno nel "Flauto magico" di Mozart. Attenzione: questo è un complimento.
RispondiEliminaCertamente la Chiesa tedesca e il mondo germanofono vivono ormai da decenni una crisi di fede senza precedenti.
RispondiEliminaPer questo sono da seguire attentamente le dichiarazioni dei pochi sopravvissuti a questa carneficina spirituale per alcuni motivi:
1) hanno vissuto da vicino questa tragedia e quindi sanno di cosa si parla
2) probabilmente molto meglio di altri vedono i limiti di certa pastorale
3) sicuramente sono stati forgiati da queste condizioni avverse a sopportare tutto per la vera fede
4) forse prima di altri avranno sviluppato anche gli anticorpi adatti alla situazione
5) seguirli attentamente dicevo (anche con le preghiere), perché sono comunque esposti a grandi tentazioni e difficoltà e, Dio non voglia, potrebbero anche cadere nell'errore
6) fare comunque tesoro delle loro esperienze, perché la crisi, anche se non ancora ai loro livelli, sta arrivando comunque anche da noi, con ritardo ma magari anche con maggior virulenza.
Grazie Viandante,
RispondiEliminatutte osservazioni di cui fare tesoro.
Ho ricevuto con gioia da alcuni lettori notizie dei primi frutti delle nostre riflessioni e rafforzamento di consapevolezza, che sfociano in un impegno concreto sul campo.
Sono tutti semi di speranza che troveremo il modo di condividere anche per coglierne gli elementi che possono essere di esempio e di ispirazione, da tradurre nei rispettivi contesti con l'aiuto del Signore.
@ Viandante. Nell'età contemporanea i Tedeschi appaiono e sono il popolo filosofico per eccellenza, come nell'antichità lo furono i Greci. Lo stile culturale germanico è eccezionalmente valido per la loro capacità di passare dal più minuto particolare alla visione sistematica del mondo; per cosiddire dal chiodo alla cosmologia e alla metafisica. Tedeschi sono i più eminenti "maestri del sospetto", come Marx, Nietzsche, Freud ( ebreo austriaco germanofono ). In Germania si affermò la critica biblica dissolvente, da Reimarus a D. F. Strauss, a Bultmann. In Germania potè affermarsi un movimento negatore del Bello nell'estetica e del "perbenismo" nella morale. Esemplari i quadri di Grosz ( quelli che Dino Buzzati definiva "dipinti con la m... " ) e il film "L'Angelo azzurro" interpretato dalla provocante e scosciatissima Marlene Dietrich; non molto meno virulente appaiono le opere dell'ultracelebrato Bertolt Brecht.
RispondiEliminaTedesco era il grandissimo sociologo Max Weber ( + 1922 ) il quale teorizzò il "DISINCANTAMENTO DEL MONDO", ossia l'impossibilità per l'uomo contemporaneo di riconoscere nelle cose terrestri e celesti il
"digitus Dei", ovvero le tracce dell'azione
creativa e provvidenziale dell'Ente Supremo, da cui l'impossibiltà di ancorare l'etica a valori non arbitrari.Tedesco era Heidegger, che fornì a Rahner l'arsenale filosofico per la sua "svolta
antropologica".
La borghesia colta tedesca NON PUÒ
ACCONTENTARSI DI UNA APOLOGETICA
SOMMARIA ED EVASIVA; le servono
personaggi dotati di "mens subtilis" in grado estremo, che sappiano rintuzzare punto per punto le obiezioni sui temi più importanti e più spinosi. Tale era Ratzinger, pur con tutte le sue oscillazioni giovanili, comprensibili in un uomo molto intelligente e sensibile e perciò stesso estremamente problematico. Persa la borghesia, la frana a livello di massa è
seguita inevitabilmente: pecore senza pastore, scolari senza maestro. Eppure la Germania contemporanea ha dato credenti coraggiosissimi, come i ragazzi della "Rosa Bianca" e Klaus Von Stauffenberg; inoltre grandi mistici come Anna Katharina Emmerich e Therese Neumann.
Poi c'è il caso scabrosissimo dell'esorcizzata Anneliese Michel ( + 1976 ) a cui accennerò in seguito se non sarò bannato, a quanto pare offertasi come "anima vittima" per riparare al disfacimento morale della gioventù tedesca.
Quel caso, se non sbaglio, lo si può leggere su papale papale. Mi è bastata l'immagine.... Una delle tante necrofile non molto commestibili.... Parliamo d'altro che è meglio.
RispondiElimina
RispondiEliminaI Domenicani di stampo liberal-progressista hanno il vento in poppa in Vaticano, Timothy Radcliff è stato nominato consultore Al Consiglio pontificale Giustizia e Pace, Gustavo Gutierrez dà conferenza di stampa in Vaticano, il vescovo di Ornao, sostegno attivo di Kasper, sarà delegato al Sinodo di ottobre.
Ancora una volta ci sono le parole del papa, che questi ultimi tempi, come ha osservato Magister, sembrano più ortodosse dottrinalmente e poi ci sono i fatti, le nomine, gli incontri, ecc.
Qui, grazie al blog di Béatrice, la traduzione in francese di un articolo di Rorate Caeli :
http://benoit-et-moi.fr/2015-I/actualite/timothy-radcliffe-a-justice-et-paix.html
E qui quando l`università cattolica di Milano organizza un incontro attorno al linguaggio di papa Bergoglio e alle difficoltà incontrate nell`ascoltarlo da parte degli intellettuali, le masse invece, loro, lo capiscono e adttano subito….
Non poteva mancare nell`articolo di Avvenire la picca velenosa contro Benedetto XVI che lui era solo un telogo, eccelso, una buona persona ma pur sempre solo un teologo e non un pastore, subdola e grossolana menzogna.
In fondo si arriva sempre allo stesso punto e cioè il primato della pastorale sulla dottrina, dell`amore sulla conoscenza, come se si escludessero.
Non siamo fessi,vediamo dove vogliono arrivare.
http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/e-sempre-amore-che-ci-salva.aspx
Un recente esempio di dicotomia tra parole e azione, con due parole di circostanza Bergoglio incoraggia la Marcia della Vita e il giorno dopo, davanti a migliaia di bambini, incontra e abbraccia la promotrice dell`aborto "per aspirazione".
RispondiElimina@ Mic. Il movimento anti-bello in estetica e trasgressivo in etica è l'Espressionismo.
RispondiEliminaL'articolo di "Papale papale" sul caso di Anneliese Michel ( 6/5/2011)
mi sembra nettamente orientato a sostenere la realtà della possessione, anche se correttamente riporta la bibliografia relativa alla spiegazione "scientista". Inoltre sembra indicare che la decisione di effettuare l'esorcismo fu presa sulla base di indicatori ritenuti certi e venne ben ponderata dal vescovo locale, mons. Stangl.
Non tocca a me decidere se Anneliese Michel fu solo una povera epilettica e succube di una religiosità fuorviata dalla devozione per le mistiche Therese Neumann e Barbara Weigand o fu realmente vittima di possessione, anche come croce terribile accettata volontariamente; fatto sta che la tomba è meta di pellegrinaggi.
In ogni modo c'è da dire che nella cultura tedesca, impregnata dall'idea e dal sentimento di una forza arcana che sale dal basso, la presenza del demonismo è costante, sia in veste positivamente religiosa, sia in veste laicizzata, come emblema di ribellismo. Lo stesso Marx civettava con la figura del Diavolo.
Nel clero tedesco "dotto" si sono evidenziate tendenze alla negazione di tale realtà come positivamente esistente. Herbert Haag "Abschied vom Teufel" ( "Congedo dal Diavolo" ); Herbert Vorgrimler, collaboratore e amico di Karl Rahner, che in "Storia dell'Inferno" si fa beffe della visione dei tre bambini di Fatima; il sacerdote Josef Hanauer, docente di religione nelle scuole superiori, che scrisse libri miranti a smontare con puntiglio accanito lo "straordinario" preternaturale e miracoloso di Anna Katharina Emmerick, di Padre Pio, di Therese Neumann, dei bambini di Fatima.
Hans Kung, il capofila dei teologi dissidenti, glissa anguillescamente e con riduzionismo estremo sul tema dell'Inferno, che considera ( o vuol considerare ) elemento marginalissimo rispetto alla missione umanizzante e progressiva di Gesù e nella sua autobiografia fa sapere di aver provato fastidio per il culto mariano fin dagli anni giovanili.
Dimenticavo: per quanto ne so, i docenti universitari cattolici tedeschi ai tempi di Pio X ottennero di essere esentati dal "giuramento
antimodernista". Il nunzio Eugenio Pacelli, residente prima a Monaco di Baviera, poi a Berlino, lamentava lo spirito di indipendenza ( noi diremmo "da adulti" ) degli intellettuali cattolici tedeschi.
Si nega la realtà del demonio come si nega l'esistenza di Dio.
RispondiEliminaE credo che sia comune a tedeschi e non.
Sulla presenza del maligno nel mondo invito ad ascoltare le relazioni, tutte interessanti, del convegno dei giovani ad Albano al quale ho messo il link ieri.
I teologi germanici, fin dal medioevo, sono straordinariamente profondi e belli da leggersi, sia che siano 'ortodossi' sia che non lo siano affatto e non intendo solo i negatori di Dio, ma tutti, tutti, hanno un fondo di tormento spirituale che li contraddistingue,poi possono giungere a cime elevatissime,, ma permane sempre quel senso di vago timore di non poter arrivare ad una luminosa certezza, a volte anche il pur splendido Ratzinger, soprattutto da giovane, aveva queste zone di cupa ombrosità......forse l'effetto della foresta nera.....Papageno, oh, no, proprio no, Il flauto magico è un'opera di denuncia, massonica nella più pura essenza,anche se la musica è sublime, è il testamento spirituale di un animo inquieto, che vorrebbe ma non può, in fondo Mozart era massone per convenienza, ma cattolico nel profondo del cuore, basta ascoltare la parte del Requiem scritta da lui stesso.....da brividi.
RispondiEliminaA proposito di vescovi Mic, non so se hai informazioni su una notizia che ho letto sulla bussola quotidiana: un vescovo colombiano che ha aperto alle unioni gay, figli compresi e che ha infarcito il suo discorso servilista nei confronti dei gruppi glbt con vere e proprie offese ai santi e agli apostoli...Se vero e confermato i suoi confratelli e il Papa devono intervenire perché ciò che ha detto è di una gravità assoluta
RispondiEliminaJohn
Ottimo onvece questo vescovo tedesco
News sul vescovo Cordòba su Vox cantoris.
RispondiEliminaSui Tedeschi di oggi: sono stati "rieducati". Sappiamo da chi è perché. Non è stato solo un" brain washing", ma soprattutto una "sound destruction". Se Ne sono salvati pochissimi.
RispondiEliminaRr
PS: non è la Foresta nera, sono le lunghe notti invernali...
Alma Mater, Mozart, Duomo Salisburgo, Ferragosto 2013...il Sublime
RispondiEliminaRr
Sound destruction o soul destruction?......Skt. Rupert, Salzburg, Missa solemnis 08/12/14......etere purissimo, stato di (quasi) beatitudine all' Ave verum. Lupus et Agnus
RispondiEliminaLapis,
RispondiEliminaSoul destruction, of course.
Il malefico auto correttore ha colpito ancora.
Verosimilmente lo spirito di Mozart aleggia su Salisburgo, se si producono simili effetti. A proposito, come è in inverno?
Rr
@ Rr, scusa il ritardo, piovosa, non fredda, città elegante e bellissima, con mille ponti sul Salz, illuminati di candele rosse, 10 chilometri di distanza e ti trovi nel mondo delle fiabe, boschi innevati e paesaggi da palline di vetro colla neve dentro che veniva fuori scuotendole non so se le avevi da bambina, io sì e restavo sempre incantato.....un unico rilievo i concerti sono un po' troppo cari, almeno per me che avevo budget limitato, 58/60 euro francamente non si trovano per la via, però cori natalizi di bambini a scrocco, violinisti di strada, quartetti improvvisati e TUTTI, suonano divinamente, en passant Passau è deliziosa.......Lupus et Agnus.
RispondiEliminaA Passau, prove di Beethoven a gratis, a Salisburgo Haydn e Mozart in Chiesa e poi su maxischermo, in piazza, in religioso silenzio, Don Carlos, in scena al teatro per il Festival, produzione Scala. Famiglie intere, anche di motards in bluson di pelle ad agosto. Gratis.
RispondiEliminaUn altro mondo.
Niente simil Bonolis o similTagliatella a presentare.
Rr